lunedì 13 marzo 2023

 Alla ricerca di una religione razionale. Eccone una proposta.


1) L'intelligenza è destinata a crescere a ritmi esponenziali dopo che verranno introdotte macchine intelligenti in grado di costruire macchine più intelligenti di loro.

2) Cio' significa che a un certo punto l'intelligenza esploderà, e con l'intelligenza anche la tecnologia a disposizione.

3) La civiltà che per prima toccherà quel "punto singolare" è destinata a conquistare l'universo alla velocità della luce. Questo almeno se l'intelligenza è la risorsa chiave per la conquista dell'universo. In altri termini, una simile conquista è un gioco a "chi vince prende tutto".

4) Cio' significa che le altre civiltà saranno distrutte o conquistate.

5) Supponendo che cio' sia già avvenuto e, considerato che non siamo stati distrutti, cio' implicherebbe che siamo stati conquistati.

6) Poiché non percepiamo questo fatto, evidentemente siamo bloccati in una simulazione che ci isola e ci protegge dalla distruzione. Anche i nostri imperi del passato trovano efficiente concedere ampia autonomia alle province, una volta che il loro controllo e il loro sfruttamento era garantito. Il nostro è un caso estremo.

7) Ma perché conquistati e non distrutti? Forse per ragioni etico-affettive: la tecnologia e la ricchezza sembrano avanzare in parallelo con l'etica e una società super-avanzata potrebbe essere anche super-etica. Sono scettico su questa ipotesi poiché l'effetto "foom" di cui al punto 2) non concede tempi congrui per conservare un eventuale allineamento tra etica e tecnologia.

8) Forse ci sono ragioni di studio: siamo una civiltà primitiva da osservare sotto vetro. Anche questo caso non mi convince, innanzitutto noi non ci comportiamo in questo modo con le società che consideriamo primitive, ma soprattutto penso che in una civiltà avanzata lo studio del passato si faccia con strumenti più efficaci.

9) Forse siamo stati conservati per motivi di intrattenimento. Questo è già più plausibile, siamo come topolini che competono in una vita che è come una corsa ad ostacoli.

10) E' lecito supporre che il nostro mondo, pur simulato, assomigli a quello reale e, vivendo in questa simulazione, siamo comunque chiamati ad esercitare valori reali. Del resto, gli sport con cui ci divertiamo noi sono "mimesi di vita" in cui si esercitano virtù reali, per dirla con Gianni Brera. Non è mica da particolari insignificanti che si giudica un giocatore. E' lecito supporre che, almeno in questo ambito, le cose non cambino nemmeno in una civiltà super-avanzata.

11) E' probabile che nel gioco che stiamo giocando i vincitori verranno premiati, proprio come alle olimpiadi. Magari verrà loro concesso di entrare nella realtà. Probabilmente, i valori su cui ci misuriamo sono i valori cardine a cui gli alieni attribuiscono il loro primato intergalattico. Vince chi li incarna al meglio.

12) Mi chiedo se lo schema del cristianesimo sia in qualche modo isomorfo ad una simile realtà. Certo, non c'è più l'essere onnipotente che ha creato il mondo ma c'è comunque un essere molto potente che facilita la vita, la protegge e premia chi supera certe prove facendolo accedere alla "reale" realtà. Inoltre, non si puo' escludere l'incarnazione di questo essere.

13) Finora ho supposto che la conquista dell'universo sia già avvenuta. Occorrerebbe dimostrare che questa condizione sia più probabile rispetto a una conquista collocata nel futuro, il che è abbastanza facile considerando lo stadio di vita raggiunto sul nostro pianeta come altamente improbabile se a governare fosse il caso. Ed è proprio così che ci viene continuamente detto. Assumendo un "aiutino" e una protezione esterna tutto diventa più plausibile.