sabato 13 febbraio 2016

Julián Carrón La bellezza disarmata - cap 1

Julián Carrón La bellezza disarmata cap 1
1 È possibile un nuovo inizio?

  • Che cosa è in gioco
  • Le parole dell' Europa... persona, lavoro, materia, progresso e libertà.
  • concetto di persona: «Duemila anni fa l’unico uomo che aveva tutti i diritti umani era il civis romanus. Ma il civis romanus da chi era stabilito? Il potere determinava il civis romanus.
  • Modernità... mortificazione di parole come progresso e libertà... tentativo di rendere autonome quelle fondamentali acquisizioni dall’esperienza che ne aveva consentito la piena emergenza.
  • Ratz a Subiaco sull'illuminismo... «nella contrapposizione delle confessioni e nella crisi incombente dell’immagine di Dio, si tentò di tenere i valori essenziali della morale fuori dalle contraddizioni e di cercare per loro un’evidenza che li rendesse indipendenti dalle molteplici divisioni e incertezze delle varie filosofie e confessioni».... Si sviluppò così il tentativo illuministico di affermare quelle convinzioni, la cui evidenza sembrava si potesse sostenere da sé, a prescindere da un cristianesimo vissuto.
  • «La ricerca di una tale rassicurante certezza, che potesse rimanere incontestata al di là di tutte le differenze, è fallita. Neppure lo sforzo, davvero grandioso, di Kant è stato in grado di creare la necessaria certezza condivisa.
  • Questa cultura illuminista, diceva ancora Ratzinger, è essenzialmente definita dai «diritti di libertà». Essa «parte dalla libertà come un valore fondamentale che misura tutto:
  • l’altro lato della medaglia, ossia le conseguenze di una insufficiente definizione della libertà, che caratterizza la cultura illuminista.
  • Antinomie. contrasto tra la voglia di libertà della donna e il diritto alla vita del nascituro... divieto di discriminazione e limitazione della libertà di opinione e della libertà religiosa
  • Edito. distacco della filosofia illuminista dalle sue radici cristiane, che doveva assicurare una piena e autonoma affermazione dell’uomo, «diventa, in ultima analisi, un fare a meno dell’uomo».
  • Ratzinger invita a ricordare che la ragione illuminista è essa stessa storicamente condizionata... non esprime cioè «la compiuta ragione dell’uomo, ma soltanto una parte di essa
  • «la vera contrapposizione che caratterizza il mondo di oggi non è quella tra diverse culture religiose, ma quella tra la radicale emancipazione dell’uomo da Dio, dalle radici della vita, da una parte, e le grandi culture religiose dall’altra».
  • No all'antilluminismo. L’Illuminismo», scriveva Ratzinger, «è di origine cristiana ed è nato non a caso proprio ed esclusivamente nell’ambito della fede cristiana.»... il «“sì” fondamentale all’età moderna» pronunciato dal Concilio Vaticano II,
  • in Europa oggi abbiamo due anime.»... «Una ragione astratta, anti-storica, che intende dominare tutto perché si sente sopra tutte le culture... Esempio... la prima sentenza di Strasburgo sul Crocifisso
  • Qual è invece l’altra anima dell’Europa? «È quella che possiamo chiamare cristiana, che si apre a tutto quello che è ragionevole, che ha essa stessa creato l’audacia della ragione e la libertà di una ragione critica, ma rimane ancorata alle radici che hanno dato origine a questa Europa, che l’hanno costruita nei grandi valori, nelle grandi intuizioni, nella visione della fede cristiana.»
  • in gioco è l’evidenza di quei fondamenti, in mancanza dei quali non sarà possibile una convivenza stabile, noi ci distraiamo nel dibattito sulle conseguenze,
  • Rispondere a tale urgenza non vuol dire tornare a uno Stato confessionale o a un’Europa basata su leggi cristiane... Ciò andrebbe contro la natura stessa del cristianesimo.
  • Da dove ripartire?
  • Il cuore dell’uomo non si arrende
  • Un amico: A un certo punto lui mi dice: “Non metterò mai al mondo un figlio. Con che coraggio condanno un altro poveretto all’infelicità? Non mi prendo questa responsabilità”. E poi aggiungeva: “Ho paura della mia libertà, nel migliore dei casi non serve a niente e nel peggiore dei casi posso causare dolore a qualcuno. Quello che mi aspetto dalla vita è di cercare di fare meno male possibile”.
  • un sacco di paure
  • Serve una convinzione. Ecco, parlare delle «grandi convinzioni» è parlare dei fondamenti, cioè del punto d’appoggio che rende possibile l’esperienza della libertà
  • «Una crisi», diceva Hannah Arendt, «ci costringe a tornare alle domande;
  • A tema è sempre l’uomo e il suo compimento
  • Dietro ogni tentativo umano c’è un grido di compimento. Ascoltare questo grido
  • Rilke... «Tutto cospira a tacere di noi,
  • tentativo di ottenere il compimento attraverso i cosiddetti “nuovi diritti”... La loro matrice è quella brama di liberazione che è stata l’anima del Sessantotto
  • Molti sentono questi nuovi diritti come un affronto... Ciascuno di essi nasce in ultima istanza da esigenze profondamente umane.
  • Questa cultura porta in sé la convinzione che il conseguimento di sempre nuovi diritti costituisca la strada per la realizzazione della persona. Essa pensa in questo modo di poter evitare o rendere superfluo il dibattito sui fondamenti, riassumibile nella domanda di leopardiana memoria: «Ed io che sono?».... è come cercare di curare una malattia senza fare la diagnosi!
  • come ci ricorda Cesare Pavese, «ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito,
  • Il dramma della nostra cultura, dunque, non sta tanto nel fatto che all’uomo sia tutto permesso, quanto nelle false promesse e nelle illusioni che quel permissivismo reca con sé.
  • Certamente una legislazione giusta è sempre migliore di una sbagliata, ma la storia recente dimostra che nessuna legge giusta di per sé è riuscita a impedire la deriva che vediamo davanti ai nostri occhi.
  • Eliot...   Sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’essere buono».....
  • risolvere le questioni umane con le procedure
  • Approfondire la natura del soggetto
  • «il senso religioso […] la radice da cui scaturiscono i valori. Un valore, ultimamente, è quella prospettiva del rapporto tra un contingente e la totalità, l’assoluto.
  • Le motivazioni vengono prima delle skills. «La soluzione dei problemi che la vita pone ogni giorno», avverte don Giussani, «non avviene direttamente affrontando i problemi, ma approfondendo la natura del soggetto che li affronta.» In altri termini, «il particolare lo si risolve approfondendo l’essenziale».
  • La grande emergenza educativa documenta la riduzione dell’uomo
  • Consumismo. Abbiamo già richiamato la riduzione della ragione e della libertà; a esse aggiungiamo ora la riduzione del desiderio. «La riduzione dei desideri o la censura di talune esigenze
  • Ma come si ridesta il desiderio? Non attraverso un ragionamento o una qualche tecnica psicologica, ma solo incontrando qualcuno in cui la dinamica del desiderio sia già attivata.
  • L’altro è un bene
  • l’esperienza elementare che l’altro non è una minaccia, ma un bene per la realizzazione del nostro io,
  • Solo nell’incontro con l’altro potremo sviluppare insieme quel «processo di argomentazione sensibile alla verità»25 di cui parla Habermas.
  • L ’affermazione di papa Francesco: «La verità è una relazione!
  • Noi cristiani non abbiamo alcuna paura a entrare, senza privilegi, in questo dialogo a tutto campo. Questa è, per noi, un’occasione preziosa per verificare la capacità dell’avvenimento cristiano di reggere davanti alle nuove sfide
  • Ciò non significa in alcun modo contrapporre la dimensione dell’avvenimento e la dimensione della legge, ma riconoscere un ordine genetico fra esse. È infatti proprio il riaccadere dell’avvenimento cristiano che riapre l’uomo alla scoperta di sé e consente alla intelligenza della fede di diventare intelligenza della realtà,
  • nel mondo cattolico, la battaglia per la difesa dei valori è divenuta nel tempo così prioritaria da risultare più importante rispetto alla comunicazione della novità di Cristo, alla testimonianza della sua umanità. Questo scambio tra antecedente e conseguente documenta la caduta “pelagiana” di tanto cristianesimo odierno,
  • L’alternativa non risiede, come taluni lamentano, in una fuga “spiritualistica” dal mondo. La vera alternativa è piuttosto la comunità cristiana non svuotata del suo spessore
  • Chi è impegnato sulla scena pubblica, in campo culturale o politico, ha il dovere, da cristiano, di opporsi alla deriva antropologica odierna. Ma questo è un impegno che non può coinvolgere tutta la Chiesa in quanto tale, la quale ha l’obbligo, oggi, di incontrare tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro ideologia o appartenenza politica, per testimoniare l’«attrattiva Gesù».
  • Dopo un lungo travaglio, nel Concilio Vaticano II, la Chiesa è arrivata a dichiarare che «la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa».... Il riconoscimento della libertà religiosa non è una sorta di compromesso, come se si dicesse: siccome non siamo riusciti a convincere gli uomini che il cristianesimo è la religione vera, difendiamo almeno la libertà religiosa. No, la ragione che ha spinto la Chiesa a modificare una prassi durata secoli, tanti secoli, è stata l’approfondimento della natura della verità e della strada per raggiungerla...Era questa la ferma persuasione della Chiesa nei primi secoli, la grande rivoluzione cristiana fondata sulla distinzione tra le due città, tra Dio e Cesare. Una persuasione destinata ad attenuarsi dopo l’Editto di Tessalonica (380 d.C.) ad opera dell’imperatore Teodosio.
  • Auspicio. Un ritorno allo spirito della Patristica
continua