- Pragmatismo neoclassico: da alcune ipotesi - anche irrealistiche - sulle preferenze e sulla razionalità dei soggetti, si traggono conclusioni quantitative verificabili.
- Pragmatismo keynesiano: da alcune ipotesi, alcune ad hoc, sulle preferenze e sulla razionalità dei soggetti si traggono conclusioni quantitative verificabili.
- Realismo comportamentista: da alcune ipotesi realistiche e verificate relative a preferenze e razionalità dei soggetti, si traggono conclusioni quantitative verificabili.
- Scuola storica: dall' intuito sviluppato tramite la conoscenza della storia economica, si traggono speculazioni qualitative verificabili.
- Apriorismo misesiano (prasseologia): da alcuni postulati avalutativi relativi all' azione del soggetto, si traggono delle conclusioni razionali non verificabili.
- Apriorismo rothbardiano: da alcuni postulati etici intorno alla "proprietà" individuale, si traggono conclusioni razionali non verificabili.
- Apriorismo hayekiano: da alcuni postulati intorno all' ignoranza e alla razionalità limitata dei soggetti, si traggono conclusioni qualitative circa il valore conoscitivo della "concorrenza".
- Individualismo metodologico: mette al centro il soggetto. E' il metodo da cui si sviluppano tutti gli altri.
Critiche e connubi
3:7. Strana alleanza in nome del realismo e della razionalità limitata. Strana perchè non c' è niente di più estraneo al comportamentista che una qualsiasi forma di apriorismo.
1:2. 2 comporta "solo" un' eccezione specifica alla razionalità degli operatori: in certe condizioni rileva il salario nominale piuttosto che quello reale.
5:6. 6, introducendo relazioni etiche esce dall' alveo scientifico.
6:5. 5, mettendo sullo stesso piano tutte le preferenze, si ritrova senza argomenti a favore del laissez faire.
1: 5-6. Rinunciando al calcolo statistico rinunciano a stabilire "quanto" un fattore sia rilevante. Per neutralizzare i trade off sono costretti a postulare l' inesistenza degli stati mentali e dei controfattuali.
1: 5-6. Il soggettivismo radicale nega la continuità delle funzioni di utilità. Ma così facendo si nega anche l' incontro tra domanda ed offerta.