venerdì 9 febbraio 2018

Formula del dinamismo sociale

x(t + 1) = bx(t) + e(t)
Ecco la legge della mobilità sociale. E' fissa e indipendente rispetto alla struttura sociale, la si riscontra in ogni periodo storico.
X(t) rappresenta lo status sociale di una famiglia al tempo t.
e(t) è un fattore random.
b è un coefficiente che varia da 0.7 a 0.8.
Il movimento sociale si presenta come una regressione verso la media.
La classica biografia del soggetto che compie una scalata dalle stalle alle stelle o che precipita dalle stelle alle stalle è un' anomalia. Comunemente i soggetti di grande successo vengono da famiglie di moderato successo ed i soggetti che toccano il fondo vengono da famiglie già in difficoltà.

Aguzzini per finta

Il famoso esperimento di Milgram non dimostra, come molti ancora pensano, l'attitudine dell'uomo ad un' obbedienza cieca, quanto piuttosto la disponibilità delle persone a fare cose malvage quando si ritiene di essere al servizio di una causa nobile, come per esempio quella scientifica. Gli aguzzini di Milgram, infatti, erano consapevoli di agire all'interno di un esperimento scientifico con standard di assoluto rigore.
DIGEST.BPS.ORG.UK

L'ascensore guasto

L'ascensore sociale non funziona meglio oggi di ieri. Chi punta al successo venendo dal basso non ha più chance al tempo della Silicon Valley che al tempo delle monarchie assolute e delle aristocrazie. Lo si evince da una semplice analisi sulla dinamica dei cognomi delle élites.
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giovedì 8 febbraio 2018

Una teoria della motivazione

Una teoria della motivazione

Cosa ci motiva? Cosa ci mette le ali ai piedi?
Difficile dirlo poiché cio’ che ci motiva a farequalcosa, ci demotiva a fare qualcos’altro.
Difficilmente il demotivato è un tale fermo in mezzo alla stanza che non fa nulla. Più spesso è un tipo che guarda la TV, o fuma una sigaretta, o si mangia le unghie. Ad ogni modo bisogna essere motivati anche a star fermi in mezzo alla stanza e non far nulla.
Cio’ che mi demotiva dall’andare ad un’assemblea condominiale che prevedo piena di schiamazzi ottusi quanto bellicosi è cio’ che mi motiva a starmene a casa davanti alla TV a guardare San Remo.
Guardare San Remo è una noia mortale, specie quando non cantano, ci vuole una volontà di ferro per affrontare la prova.
Bene, ora che i  problemi sottostanti al quesito iniziale sono più chiari riformulo la domanda: nel momento in cui scopro la sostanza chimica (dopamina) che “motiva” il cervello delle persone, come devo intendere la sua azione una volta chiarito che cio’ che mi motiva a fare qualcosa mi demotiva a fare altro?
Si possono fare delle ipotesi. Pensiamo a come funziona il nostro cervello: in genere possediamo delle credenze aprioristiche che aggiorniamo via via che ci imbattiamo in fatti nuovi. Tuttavia,questo “aggiornamento” differisce da persona a persona poiché dipende dal peso che diamo al “fatto nuovo”. Certi cervelli conferiscono più peso di altri alle novità.
Per esempio, se noi crediamo che il gender gap negli stipendi dipenda da una discriminazione subita dalle donne, come reagiamo di fronte ad uno studio che nega questa tesi?
Nessuno di noi cambia totalmente idea – uno studio ramingo non è certo in grado di fare questa differenza – ma compie un aggiustamento che dipende dal peso che il suo cervello assegna allo studio in questione.
Ecco l’azione della dopamina consiste nell’indurci – coeteris paribus – ad assegnare un peso maggiore al fatto nuovo intervenuto.
Attenzione, non sto dicendo che la persona motivata è anche più affidabile perché cambia le sue idee al cospetto di fatti nuovi. Tutti i classici bias permangono, sto solo dicendo che la persona motivata è particolarmente sensibile al fatto nuovo, anche se magari lo ha selezionato con un filtro affetto da confirmation bias. Essere sensibili alla novità non ci dice molto sull’intensità del rinforzo ma nulla sulla sua direzione.
E’ la fiducia nel fatto nuovo a motivarci, a disancorarci dallo status quo e a spingerci all’azione.
Se io rinuncio all’assemblea condominiale perdedicarmi alla TV lo faccio perché io guardo tutte le sere la TV, si tratta di un’attività senza imprevisti che padroneggio e a cui mi dedico per inerzia. E’ proprio cio’ che faccio quando nella mia giornata non accade nulla di rilevante, quando ogni novità è assente (magari perché tendo ad azzerare la rilevanza della novità).
Una eventuale “pillola della motivazione” avrebbe sul mio cervello l’effetto di darmi fiducia nell’affrontare il “nuovo”. L’assemblea condominiale tumultuosa cambierebbe la mia routine ma – con una buona pompata di dopamina nel cervello – io sono nelle condizioni ideali per affrontare questo cambiamento, potrei arrivare a dire che lo cerco, ne sento l’esigenza.   
L'immagine può contenere: una o più persone e scarpe

Lo status è trasferibile

Cose imparate oggi: lo status è trasferibile.
In altri termini: la capacità di porsi al vertice di una gerarchia è utilizzabile in qualsiasi contesto. Si tratta di un'abilità politica generica che dipende poco dal contesto specifico in cui si opera. Per questo un manager di Finmeccanica si trasferisce con grande disinvoltura e da un giorno all'altro al vertice di una banca o di un partito politico. Anche per questo i manager sono strapagati: hanno competenze universali e possono andarsene quando vogliono ovunque vogliono.
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Tutti contro tutti

La lotta per il potere in azienda è stressante, divisivo e fonte di conflitti. Nei piani alti delle multinazionali il "tutti contro tutti" è spesso opprimente. A mitigare questo inconveniente soccorre un solo fatto: fuori è uguale. Potere e gerarchia si presentano in qualsiasi impresa umana degna di nota. Noi desideriamo relazionarci con gli altri attraverso un rapporto gerarchico, siamo persino disposti a "degradarci" pur di chiarificare i ruoli.
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Curioso = Motivato

Cosa ci motiva? La fiducia nell'avvenimento "nuovo". La scarsa attrattiva per lo status quo.
Noi abbiamo delle convinzioni di fondo che aggiustiamo al verificarsi di nuovi eventi. Quanto più le nostre convinzioni di fondo sono sensibili ad aggiustamenti, tanto più siamo persone dotate di forte volontà.
Rereading The Hungry Brain, I notice my review missed one of my favorite parts: the description of the motivational system. It starts with studies of lampreys, horrible little primitive parasitic f…
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Mitologia della sovranità popolare

L'ideale della sovranità popolare nelle moderne democrazie equivale al diritto divino dell'era monarchica. È un richiamo quasi-religioso volto a fornire legittimità e stabilita a un sistema politico che di divino ha ben poco.
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Rock!

Il modo migliore per equivocare il rock: pensarlo come un' enfasi sul ritmo.
Noooooooo! La sua carica rivoluzionaria deriva dal mettere al centro il più misterioso dei parametri sonori: il timbro!
Quando pensiamo a Jimi Hendrix - la quintessenza del rock - pensiamo al magico impasto della sua chitarra elettrica unita alla sua voce.
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In this groundbreaking union of art and science, rocker-turned-neuroscientist Daniel J. Levitin explores the connection between music—its performance, its composition,…
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