giovedì 30 gennaio 2014

La bellezza paga

Freakonomics » Reasons to Not Be Ugly: A New Freakonomics Radio Podcast:



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L' eresia di Tommaso

Anima definita come forma del corpo.

E' chiaro che in questo caso l' anima perisce con il corpo (violato il dogma dell' immortalità dell' anima).

Tommaso esce dall' imbarazzo in modo cervellotico.

Molto meglio definire diversamente l' anima adottando il dualismo sostanzialista (vedi Swinburne: the evolution of the soul).

http://www.youtube.com/watch?v=JoB9X2-V1ss

mercoledì 29 gennaio 2014

martedì 28 gennaio 2014

Metacharities

New website contents | Meteuphoric: "Rob and Federico of GWWC have made a nice summary of metacharities, which might be useful to those of you interested in cause prioritization as a cause. For future reference, I’ve put in my online collection of useful things (just for useful things which need help with their web presence)."



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Orifini del liberalismo: Inventing the Individual

‘Inventing the Individual’, by Larry Siedentop - FT.com: "Medieval Catholic theology, philosophy and law are not the most obvious places to look for the roots of western liberalism, which, according to Larry Siedentop, can be found in the idea of “moral equality” among individual human beings. It is this concept, he believes, that marks out the Christian west from the rest of the world, and that provided the seed bed from which sprouted a liberal ideology that has proclaimed itself to be staunchly secular, forgetting its Catholic origins."

“In its basic assumptions,” he asserts, “liberal thought is the offspring of Christianity”, for “liberalism rests on the moral assumptions provided by Christianity”.



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Dogs Are Not People

Dogs Are Not People | Boston Review: "Treating dogs like children encourages us to disregard what is unique about them."



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Pritchett on Private vs. Government Schools

Pritchett on Private vs. Government Schools, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty: "My main objection: I strongly suspect that private schools have a big cost advantage over public schools even when they don't have much of a learning advantage.  This effect is easy to miss in the First World because there is relatively little demand for cheap adequate private education when there's free adequate government education.  But religious schools strongly suggest that private education for the masses can be provided at WalMart prices.  And if parents were paying their own money, WalMart pricing would probably dominate."



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Lode al passivo

Abstract:

Political actors, including voters, activists, and leaders, are often ignorant of basic facts relevant to policy

choices. Even experts have little understanding of the working of society and little ability to predict future

outcomes. Only the most simple and uncontroversial political claims can be counted on. This is partly because

political knowledge is very difficult to attain, and partly because individuals are not sufficiently motivated to

attain it. As a result, the best advice for political actors is very often to simply stop trying to solve social

problems, since interventions not based on precise understanding are likely to do more harm than good.



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lunedì 27 gennaio 2014

Perchè votiamo?

Why Do We Vote? So We Can Tell People We Voted http://feedly.com/e/6AJsMwVZ

Matrimoni e diseguaglianza

Assortative mating and income inequality http://feedly.com/e/YLdlS0ny

http://pareto.uab.es/nguner/ggksPandP-December2013.pdf

Esperienza e scelta

Giussani è categorico: puoi scegliere solo se fai esperienza in profondità.

Sembrerebbe una riformulazione del principio liberale "conoscere per deliberare".

Eppure vedo rischi, grossi rischi. In genere chi fa esperienza di X investe su X molto del suo capitale umano e questo lo induce a dare un giudizio positivo di X perdendo parte della sua lucidità.

Chiedete a chi ha figli se si pente della sua scelta? La risposta sarà certamente "no". Ma è una risposta credibile? Persino chi legge un libro voluminoso e impegnativo difficilmente ammetterà che è brutto.

La gente sovrastima i rischi

http://opim.wharton.upenn.edu/risk/downloads/archive/arch150.pdf



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Pil ed economie aperte

http://www.youtube.com/watch?v=Woz3JtRClgw

Pallante: "la gente in coda consuma carburante e fa crescere il PIL"

Evidentemente va a produrre beni che valgono molto più della coda che debbono sorbirsi.

Fini e Pallante: "Il capitalismo idolatra il PIL".

Sicuri? Poniamo che s' immetta sul mercato capitalista un prodotto come la "droga perfetta" (niente dipendenze, grandi soddisfazioni e costi bassi). Ecco che si andrebbe verso una società opulenta, capitalista e con PIL collassato. Evidentemente le tre cose sono compatibili. Il PIL, nel mondo capitalistico, ha senso solo per confrontare economie aperte.

venerdì 24 gennaio 2014

Consumption taxation is not that regressive

Economic Logic: Consumption taxation is not that regressive: "The alternative is taxing consumption, which you indeed want to discourage in favor of investment, but a consumption tax is deemed regressive and unfair: it hurts proportionally more the poor than the rich.

Nico Pestel and Eric Sommer claim that this perception may only hold in the short-term. Indeed, they find the standard result that a revenue-neutral switching from labor income tax to value-added tax is regressive in the short run. This seems to reverse itself in the longer run, though, thanks to a shift in the labor supply. Using a model estimated on German data, they highlight that the ones responding the most to the reduction in the wage taxation are indeed the poorest, and their response overcomes the progressivity of the income tax. The key here is also reducing payroll taxes which seem to be very discouraging for low income workers"



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The Alternate Maximum Tax

John Cochrane Views the World, David Henderson | EconLog | Library of Economics and Liberty: "The Alternate Maximum Tax"



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giovedì 23 gennaio 2014

La teoria del miracolo sistematico

Chiunque dia credito al sapere scientifico dovrebbe soffermarsi sullo sconcerto che desta la teoria della meccanica quantistica. Sto parlando di una teoria ortodossa, non di congetture campate in aria.

Ci sono almeno due elementi che la rendono contro-intuitiva. Il primo è il più noto e passa sotto il nome di "indeterminazione dei fenomeni". Se accogliamo la MQ come vera, allora dobbiamo essere disposti a mutare la logica di tutti i giorni: un oggetto deve poter essere "bianco o nero" senza essere né bianco né nero. Siamo pronti a farlo? Sia chiaro: gli attributi specifici in questione nella MQ non riguardano il colore ma l' analogia che ci ha consentito di individuare il principio logico a cui rinunciare resta valida.

A pensarci bene questo primo aspetto non è nemmeno il più sbalorditivo, in fondo cosa ci impedisce di rinunciare a un semplice principio logico? Si puo' fare, e l' interpretazione standard della MQ (interpretazione di Copenhagen) lo fa in scioltezza.

Ma c' è poi un secondo aspetto che deriva in qualche modo dal primo ma che è meglio trattare autonomamente: l' interazione a distanza tra i corpi.

Vediamolo con un' analogia macroscopica in cui si perde molto ma non la sostanza: se spingo Giovanni, Giovanni cade. E fin qui nulla di strano. Il fatto è che cade anche Giacomo, che si trova in un' altra città. Non si tratta di un caso: ogni volta che spingo Giovanni cade anche Giacomo. Le mie spinte (a Giovanni) e le cadute di Giacomo sono perfettamente correlate.

Si dirà: ci sarà un qualche contatto diretto o indiretto tra te e Giovanni (voce, vista...). Per forza! No, non esiste alcun contatto diretto o indiretto tra me e Giovanni, la cosa è acclarata.

Sembra proprio che io abbia dei poteri paranormali.

La scienza ha demistificato molte attività paranormali dimostrando come l' azione a distanza della mente sia impossibile senza un qualche contatto fisico tra i corpi. Eppure la scienza stessa, nella MQ, ha altresì verificato che taluni corpi interagiscono tra loro con una correlazione perfetta a distanza e senza alcun contatto fisico. In questo dominio non si tratta di "poteri della mente" visto che le entità coinvolte non siamo io, Giovanni e Giacomo ma dei fotoni; cio' nonostante la sostanza delle cose resta stupefacente: l' interazione a distanza esiste in natura.

La scienza stessa non dà alcuna spiegazione a questi fenomeni, si limita a prenderne atto e a maneggiarli statisticamente poiché le correlazioni di cui sopra sono perfette solo in certe condizioni ma persistono (senza sparire) anche al variare delle condizioni ambientali.

A cosa deve ricorrere chi invece è in cerca della miglior "spiegazione" disponibile sul mercato?

Si potrebbe dire che siamo di fronte a un miracolo.

Se con i poteri del mio corpo muovessi dei corpi presenti in altre città, per tutti si tratterebbe di un miracolo. Perché allora non comportarsi alla stessa maniera anche nei casi messi in luce dalla MQ? In fondo anche lì si tratta di corpi che muovono a distanza altri corpi.

Qualcuno dice che non possono esistere "miracoli sistematici", in caso contrario non saremmo in presenza di miracoli ma di semplici leggi di natura.

Non sono molto convinto di questa risposta. Penso per esempio a Medjugorie o al Sangue di San Gennaro. Non so se in quei casi siamo di fronte a miracoli o meno, so comunque che in caso affermativo saremmo di fronte a "miracoli sistematici": le apparizioni di M. sono fissate in anticipo e con grande scrupolo. I veggenti, se un impegno si prolunga, chiedono il permesso di assentarsi perché all' ora X hanno appuntamento con la Madonna. Più sistematici di così! Anche il sangue di San Gennaro si coagula annualmente con regolarità estrema.

Questa sistematicità permetterebbe dei controlli che però, per questione di delicatezza, non vengono promossi. Quel che voglio dire è che molti mettono in dubbio l' essenza miracolosa di questi eventi ma non la mettono in dubbio in ragione della loro sistematicità. Piuttosto pensano che esistano cause naturali in grado di spiegarli. La sistematicità consentirebbe dei controlli che non vengono fatti. Il caso sconcertante è che questi controlli però sono stati fatti e vengono continuamente fatti con esito negativo nel caso della meccanica quantistica: non esistono cause naturali che spieghino in alcun modo il comportamento dell' interazione a distanza.

Cambiamo ora dimensione e pensiamo alle ragioni teologiche del miracolo: con il miracolo Dio si firma, ci dice che c' è. E all' obiezione sul perché non si firmi con più chiarezza e più di frequente si risponde che farlo attraverso i miracoli (ovvero attraverso una sospensione delle leggi naturali) implicherebbe un danno per la nostra conoscenza della natura, altra attività umana nobile e da tutelare.

Ebbene, il "miracolo sistematico" ha il pregio di non incorre in questo inconveniente. Nella MQ Dio potrebbe firmarsi (i filosofi dicono che c' è un fantasma negli ingranaggi) e nello stesso tempo non danneggiare la nostra capacità conoscitiva.

Si potrebbe ancora sostenere che le interazioni a distanza si rilevano solo nel mondo delle microparticelle e in quel mondo sono da considerare "legge". In questo caso si delimita un dominio e si dice che una "legge" vale solo in quel dominio.

Anche qui non sono del tutto convinto: in fondo i miracoli di Medjugorie non cesserebbero di essere tali per il solo fatto che si realizzano solo nella circoscrizione di Medjugorie! Lo stesso dicasi per il Sangue di San Gennaro, fenomeno che ha come dominio esclusivo una certa Basilica di cui ora non ricordo il nome.

***

In chiusura vorrei solo aggiungere che esistono ipotesi alternative che spiegano la faccenda senza ricorrere al concetto di "miracolo sistematico": si puo' ipotizzare, per esempio, che esistano corpuscoli più veloci della luce (sarebbero loro il tramite dell' interazione). Ma allora la teoria della relatività ci direbbe che si puo' viaggiare nel passato con le note incongruenze logiche che cio' comporta. Ad ogni modo la presenza di questi corpuscoli non è mai stati rilevata.

Oppure si potrebbe dire che la teoria della relatività è sbagliata. Mica facile avere un simile coraggio. Si potrebbe allora dire ad essere sbagliata è la QM stessa. Anche qui ci vuole un bel fegato.

I più temerari ricorrono a congetture bizzarre come quelle dei "molti mondi" o dei "mondi paralleli"; detto fuori dai denti: bizzarria per bizzarria mi tengo stretti i "miracoli sistematici". La trovo una spiegazione più intuitiva: la vecchina del paese comprende molto bene il concetto di "miracolo" ma non afferra altrettanto bene la presenza di infiniti mondi paralleli. Non solo lei, anch' io! Ora, per chi crede che le ipotesi semplici abbiano più chance di quelle cervellotiche la scelta è obbligata :-).

***

Non sono un fisico ma capisco da me che la ricostruzione effettuata è alquanto lacunosa, per usare un eufemismo. Anzi, è sbagliata in più punti. Quel che mi interessa però è che non sia sbagliata nella sostanza, ovvero in cio' che conta in relazione alle conclusioni che intendevo trarre. Anche se sono fiducioso, non posso escludere che abbia commesso errori fatali nel riportare i fatti, in caso contrario sarei grato per le correzioni, ma solo di quelle in grado di incidere in modo sostanziale sulle conclusioni.

Il dovere del voto

Alla constatazione per cui il voto nelle moderne democrazie rappresenterebbe un comportamento irrazionale, si risponde che "votare è un dovere" e prescinde dai calcoli di convenienza.

Jason Brennan precisa: "informarsi e votare è un dovere". Per il cittadino non informato è un dovere astenersi. Il fatto che molti cittadini non adempiano a questo dovere costituisce la spiegazione più plausibile delle politiche sbagliate che si implementano nelle democrazie moderne.

Che il votante medio sia disinformato è facile prevederlo: dovrebbe "informarsi" su una miriade di problematiche. Ma è anche sperimentalmente verificato: inutile chiedergli cosa pensi della guerra alla Siria, di solito nemmeno sa dove si trovi la Siria. Inutile chiedergli se la spesa per l' istruzione vada aumentata, di solito risponde di sì senza minimamente sapere quanto già si spende per l' Istruzione. Eccetera all' infinito.

lunedì 20 gennaio 2014

Why So High? Economics and the Value of Life

Why So High? Economics and the Value of Life, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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Tempo e relatività

La teoria della relatività ristretta sembra implicare forme di determinismo che l' argomento Putnam/Penrose/Reitdijk mette in evidenza chiaramente.

Argomento P/P/R: scelto un qualsiasi punto nello spazio tempo Einstein/Mikoski, è sempre possibile selezionare un osservatore oggettivo per il quale quel punto è sito nel passato. In quanto "passato" è determinato. Quindi tutto è determinato (e il free will non esiste).

In altri termini: qualsiasi punto nello spazio E/M appartiene al presente, al futuro e al passato di tre osservatori oggettivi opportunamente scelti. Cosa significa questo? Per molti significa che la teoria, per come è formalizzata, non dà conto del divenire e il mondo ci appare come una foresta pietrificata. Per altri sorge la necessità di procedere altrimenti.

La confutazione migliore di questa visione standard viene dal filosofo Howard Stein: anche in uno spazio Mikowski/Einstein esiste il "divenire" (funzione del divenire). Esiste quindi cio' che negano Penrose et al. per poter giungere alle conclusioni di cui sopra. La dimostrazione s' impernia su un fatto preciso: l' osservatore oggettivo che vede l' oggi come "passato" non puo' comunque incidere su di esso in alcun modo. Nella dimostrazione di Stein diviene centrale il concetto di causalità, incorporato nel concetto di "cono di luce". 

CONO DI LUCE: racchiude tutti gli eventi che possono potenzialmente condizionare o causare l' evento in questione ( sito al vertice del cono) . Il procedere del CONO nello spazio tempo è "il divenire" nello spazio M/E.

 A questo punto viene spontanea la domanda: determinato e prevedibile sono sinonimi? Evidentemente no, il primo attributo non implica il secondo ma nemmeno il secondo implica il primo. Il prevedere non ci dice nulla sulle cause degli eventi che, quindi, possono includere anche il free will. Per escludere il free will dobbiamo avere una spiegazione degli eventi in termini di cause e nn una semplice prevedibilitá degli stessi. Inoltre, poiché nel caso di Penrose la prevedibilità si realizza sempre al di fuori del CONO DI LUCE senza possibilità di interferire con gli eventi, la cosa rinforza l' idea che siamo di fronte a mera conoscenza dei fatti a prescindere dalle cause che li determinano. Un evento individuato nello spazio tempo, x es. una luce che si accende, ha un numero limitato di eventi che possono causarlo (sono gli eventi racchiusi nel cono di luce che si diparte dalle coordinate spaziotemporali di quell' evento). Stein punta sull' interazione causale tra eventi anzichè sulla semplici coordinate spazio tempo: diventa così rilevante il fatto che chi "viaggia" nel futuro vi resta imprigionato senza + poter incidere sul passato. Io posso prevedere xfettamente il 2014 ma la mia previsione dipenderà comunque dagli eventi che causano ciò che predico. E, inutile dirlo, tra questi eventi c' è il free will dei protagonisti. Questo x' il predittore predice disinteressandosi della cause. In altri termini: se il free will avesse voluto diversamente il predittore avrebbe previsto diversamente.

Bibliografia: Howard Stein: On relativity theory and opennes of the future

Voce SEP (Stanford Encyclopedia of Philosophy): Being and becoming on modern physics

https://www.google.it/search?q=Howard+Stein%3A+On+relativity+theory+and+opennes+of+the+future&oq=HOWARD+STEIN&aqs=chrome.0.69i59j69i57j69i59j0l3.5177j0j7&sourceid=chrome&espv=210&es_sm=122&ie=UTF-8

venerdì 17 gennaio 2014