mercoledì 10 ottobre 2012

La felicità secondo Haidt

La felicità è qualcosa di sfuggente, il viaggio sembra contare più della meta, questo per almeno tre motivi:

1. ha una componente biologica che spesso sottovalutiamo

2. esiste un adattamento edonico che annulla presto il terreno guadagnato

3. è più legata all’ invidia che all’ egoismo.

Ma non tutto è perduto, purché si tenga conto di questi fattori. Ecco una ricettina:

1. non siamo dei buoni predittori effettivi, affidiamoci di più all’ imitazione imparando da chi oggi è felice dopo essere passato per la nostra stessa strada.

2. esistono alcune fonti di felicità permanente: un miglioramento estetico, per esempio; così come esistono fonti d’ infelicità permanente: stress (pendolarismo, rumore).

3. cerchiamoci un’ “impegno vitale” sfruttando la segmentazione. un campo in cui stabilire relazioni, gratificazione, riconoscimento; relazione, religiosità, spiritualità hanno il vantaggio di essere beni inesauribili, che privilegiano il viaggio sulla meta.

lunedì 8 ottobre 2012

Oleg Vereshchagin

Floraleda Sacchi

Kat Edmonson

Yva Las Vegass

Arch Woodmann

Rokia Traore & Remi Dumoulin

Keith Fullerton Whitman

Peter Blegvad John Greaves

Jherek Bischoff

Gomalan Brass Quintet

ARTHUR RUSSELL

Antony and Lou Reed

ZU+OKAPI

tin hat

Funny Games

Haneke prosegue l’ indagine sul lato oscuro della “purezza” con un altro horror dalla “faccia pulita”.
Gli inserti di meta-cinema non giovano. Ma sul punto ci sono opinioni diversi.
funny

sabato 6 ottobre 2012

Già in tasca

Il ministro dell’Istruzione, Profumo, ha inserito nell’ultima legge di stabilità l’aumento, a parità di stipendio, dell’orario di lavoro per professori di scuola. La legge prevede il passaggio da 18 ore settimanali a 24. In cambio i professori otterrebbero 15 giorni di vacanze in più all’anno.
Si tratta di una buona proposta. Ed è precisamente per questo motivo che essa non passerà. Il coro dei contrari è unanime: dai professori ai sindacati. Dal Pd al Pdl… Sindacati e professori dicono che lavorano anche al di fuori dell’aula. Sacrosanto. Ma per quale motivo non hanno mai voluto quantificarlo nei loro contratti collettivi? Per quale motivo la maggioranza dei nostri insegnanti gode di fatto di più ferie di quante essi avrebbero sulla carta? Motivo per il quale possono allegramente considerare l’aumento delle ferie proposto dal governo (da 35 giorni a 50) non come un miglioramento della loro vita lavorativa, ma come qualcosa che già hanno in tasca.
http://blog.ilgiornale.it/porro/2012/10/23/i-politici-e-le-18-ore-dei-prof/