lunedì 27 luglio 2009

Meglio "stupido" o "pigro"?

Per la nostra realizzazione personale l' intelligenza conta quanto la perseveranza, se non meno.

Inoltre la perseveranza sembra avere un legame più saldo con la moralità e l' onestà di una persona.

Come se non bastasse, la perseveranza è una virtù più malleabile dell' intelligenza: possederla è in buona parte un nostro merito.

Eppure quando ci dicono che siamo pigri ci offendiamo meno rispetto a quando ci dicono che siamo stupidi. Alcuni sentono addirittura quest' appellativo come un titolo di merito. Perchè?

P.S. Persino a livello sociale costruire correlazioni tra gruppi (razza, classe sociale...) e IQ sembra essere un tabù. Mentre parlando di "caratteri" l' atmosfera si rilassa.

Il miglior cervello in circolazione

Chi far decidere per tutti?

La mia lista personale:

  1. il mercato;
  2. la tradizione;
  3. l' esperto;
  4. il dilettante quando scommette;
  5. la democrazia;
  6. il dilettante quando parla da blog, forum ecc.


Qualcuno si chiederà cosa si deve decidere? Tutto. Nell' ipotesi in cui i vari problemi non siano isolabili.

sabato 25 luglio 2009

L' arte di non capire se stessi

... palla d' essere che annacqua le sue colpe raggomitolata in qualche ottomana post prandiale tra la brianza e il varesotto... in serata, non più stanchi, potrà riprendere la catena delle vigorose giustificazioni. A dopo.

Bibì e Bibò

... pensieri piccoli, ossessivi, concentrati... sempre quelli...



... l' avvinghiato amplesso della rissa scacciangosce che ringhia nel tremolio dei tendini sull' asfalto dopo la manifestazione...

IQ FAQ

Conta anche il carattere, che comunque non è ben testabile perchè gli "intelligentoni" barano (Chalabi prblem).

...

Divorzio. Conta la stabilità emotiva.

Moralità. Conta la scrupolosità.

Lavoro. Conta l' IQ.

...

venerdì 24 luglio 2009

Finalmente a casa

... Saluto al cane. Rientro e sosta in soggiorno. Con la tranquillità di chi è in regola contemplo una stecca di cioccolata...

Ultima compagnia: la gomma plastificata.

... un minuscolo paperino di gomma leva il cappello da molti giorni in un saluto ideale verso lo spettatore che solo oggi prende posto in sala non più distratto dal telegiornale...

Scuola: tentativo di discorso articolato

Vlad provoca con Ricolfi. Il nostro mette in croce la scuola italica con eloquenza invidiabile. Però il suo discorso non mi sembra "articolato" al punto giusto. Spero che, per quanto errato possa essere la valanga maieutica qui sotto, non difetti di articolazione. Forse anch' io sono un po' critico con l' esistente, mi sia perdonato. In ogni caso cio' non allenta una mia convinzione: i giovani di oggi saranno adulti più intelligenti, generosi e tolleranti di noi, proprio come noi lo siamo nei confronti dei nostri nonni.

  1. Qual è la funzione della scuola? Trasmettere cultura.
  2. Cos' è la cultura? Un sapere utile nel tempo.
  3. Cosa deve intendersi per "sapere utile"? Un sapere che realizza l' individuo emotivamente, socialmente ed economicamente.
  4. Per quanto ne sappiamo ora, cosa predice al meglio la realizzazione socio-economica-affettiva dell' individuo? IQ e Big Five.
  5. Che influsso ha la genetica su questi fattori? Più alto di quanto si creda comunemente, specie per l' IQ.
  6. Quanto incide la scuola su IQ e Big Five? Non molto, specie nel primo caso. Deve comunque agire presto. Ancora prima di presto.
  7. Come dovrebbe diventare la scuola pubblica, date queste premesse? Un meccanismo selettivo piuttosto che formativo.
  8. E per la residua parte formativa come si dovrebbe agire, almeno nei primi anni? Puntare sui contenuti piuttosto che sull' abilità a pensare. Più sul "cosa" che sul "come".
  9. E più avanti? Puntare sul sapere specialistico piuttosto che su quello interdisciplinare.
  10. Perchè? Perchè IQ ha una radice genetica forte ed è meglio non sprecare lì troppe risorse. Un bambino riceve più aiuto se impara le cose giuste. Cio' diventa ancor più vero nel proseguo della sua carriera scolastica.
  11. Meglio non perder tempo nemmeno con i Big Five? Su quel versante qualcosa in più è giustificato. Ma considera che concentrarsi sui contenuti favorisce la memorizzazione e cio' incide positivamente sul Big Five ai nostri fini più importante: "scrupolosità&perseveranza".
  12. E il resto? Fare della scuola un ambiente amichevole e motivante, non sarà mai una perdita di tempo.
  13. Arriveremo mai ad una scuola del genere? No, è una scuola che costerebbe 1/3 di quella attuale. Una democrazia non puo' permettersi risparmi del genere.
  14. Come possono non emergere verità tanto elementari? Colpiscono gli interessi della classe docente, ovvero di quel gruppo di persone in grado di mettere in campo la retorica più convincente a loro difesa.

    link 1
    link2
    link 3
  15. link 4

giovedì 23 luglio 2009

La pietà di certi veli

... trionfa ovunque, rigogliosa estate che velasti il nostro amore difettoso, che non riuscisti ad avvitare quel bullone spanato...

Il disaccordo impossibile e il parto delle Verità

Qualcuno potrebbe pensare che per affrontare le lunghe diatribe che pullulano sui forum virtuali, compreso questo, occorra una grande fede.

Errato, serve solo l' uso della ragione per sapere che il disaccordo è impossibile, per sapere che la Verità verrà a galla ed è solo una questione di tempo.

Non esprimo una generica speranza quindi, ma una conclusione rigorosa e razionale:

Teorema: due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni.

Figo!

Le premesse per enunciare il teorema non sembrano poi così stringenti:

  1. le persone coinvolte devono essere ragionevoli;
  2. le persone coinvolte devono essere "honest truth-seeking";
  3. la realtà sottostante deve essere unica per tutti;
  4. deve esserci conoscenza comune (io so che tu sai che io so...) ;
  5. non bisogna confidare solo in se stessi ;
  6. non bisogna confidare troppo in qualcun altro;
  7. la verità deve poter essere espressa anche in termini probabilistici.


Sono un tipo fortunato: la mia fede liberale mi fa credere nell' Uomo (condizioni 1-2); la mia fede religiosa mi fa credere nell' esistenza della Verità (condizione 3). Ora scopro che la mia fede nella Ragione mi assicura che è impossibile, dopo un onesto confronto, non concordare in toto sulla Verità. Wow.

In questa nota che valse il Nobel, il teorema è dimostrato formalmente. Che casino! Qui un tentativo - p.7-9 - di "tradurre" in italiano (anzi, in inglese) la dimostrazione.

Secondo la mia esperienza, in genere il disaccordo si prolunga perchè mancano 5 e 6. Anche concepire una realtà probabilistica (sulla falsariga di quelle della meccanica quantistica, tanto per intendersi) non è facile. Certo, quando la diatriba s' incanaglisce, il lato personale prevale e salta subito anche 2. E allora tanti saluti. A proposito, saluti a tutti!

P.S. Per chi si accontenta dell' intuizione: 1) discutendo giungiamo a conclusioni differenti 2) in base alla fiducia che accordo a ciascuno di noi me compreso, elaboro una nuova conclusione probabilistica, lo stesso fai tu 2) ci confrontiamo sulle nuove posizioni, ancora divergenti, e ripetiamo il processo di rielaborazione 3) dopo k discussioni siamo perfettamente d' accordo su tutto (proprio come nel primo link: dopo k giorni gli abitanti degli occhi azzurri avranno lasciato l' isola).
P.S. link utile.

mercoledì 22 luglio 2009

Da Crotone all' Ortica un grido d' amore per tutti i Mario


il dolce fascino del nome più anonimo



Nel giorno del tuo bisogno

Figli adulti con madri che scompaiono in letti troppo grandi

Colazione in Autogrill

... o rumorosa, imprevista, poco aprezzata altrui conversazione che mi trafiggi già di prima mattina...

Vendere i diritti

Smoking ban? Perlomeno mettete in vendita le esenzioni...

Perchè non sono un garantista

Tutto sommato i criminali devono amare il rischio, perchè se non lo amassero invece di delinquere si guadagnerebbero la vita lavando le auto. Prferiscono avere poche probabilità di ricevere una grossa punizione che non molte di riceverne una lieve. Infatti, le persone favorevoli alla seconda opzione non delinquono ma scelgono attività punitive come il lavoro nell' edilizia o in miniera. Quindi, se vogliamo che i criminali siano meno attratti dal crimine, è meglio raddoppiare le probabilità di essere condannati anzichè raddoppiare la severità della pena.
Devo ammetterlo, l' argomento anti-garantista è anche il più convincente contro la pena di morte.

martedì 21 luglio 2009

Perdersi in casa

... mi misuravo all' epoca coi rami bassi degli alberi, in punta dei piedi. Era l' epoca in cui ti perdi a casa tua, il giardino ruotava intorno al ciliegio... Poi, una mattina mi son svegliato e non me la son più sentita di morire per la libertà...

Fiorino

Con i risparmi si è comprato un "Fiorino" e ha messo su una ditta di elettricità. Così ha risolto in proprio. E tu? Ancora a scorazzare su e giù tra i collinosi seni di qualche godereccia contrada?

Copyright (e brevetti)

Questione complessa. Una fulminante introduzione al tema da parte del Nostro:

L' inventiva è un bene, e dovrebbe essere premiata. Il monopolio è invece un male, e dovrebbe essere ostacolato. E a cosa serve il copyright? A premiare gli inventori con una licenza di monopolio. Che stupidaggine! Anche fare i gelati è una cosa buona e chi li sa fare dovrebbe essere premiato. Ma nessuno pensa di premiare il mio gelataio concedendogli una patente che permetta di guidare ubriachi...

Qualche proposta? Meglio sarebbe che il governo compri tutti i copyright e li metta a disposizione. Il teorema di Coase soccorre semplificando: potrebbe essere l' autore a comprarsi il suo copyright godendo di una prelazione. Ma il prezzo? Bè, la soluzione ideale è un' asta aperta a tutti, governo compreso. L' incasso al creativo.

Proibizionismo morattiano

Revival della soluzione proibizionista, questa volta sull' alcol ai minori di 16 anni. Il punto sui pro e i contro in questi casi.

Pro:
  1. s' impngono costi ad un comportamento ritenuto socialmente dannoso.

Contro:
  1. s' impongono costi a comportamenti non socialmente dannosi;
  2. si svaluta il valore dell' educazione familiare;
  3. si svaluta il valore di una virtù come il self-control;
  4. si regala un business alla criminalità;
  5. si seduce con il fascino discreto della trasgressione;
  6. si spingono i giovani nel circuito dell' illegalità;
  7. l' elusione è facile;
  8. si distraggono forze di polizia per adempiere ai controlli in questo campo;
  9. si inflazionano le leggi togliendo erodendo il valore anche di quelle indispensabili;

Ben gradito l' allungamento delle liste.

P.S. Io sono un fan di "contro 6".

lunedì 20 luglio 2009

Calcolare il razzismo

State percorrendo la statale 95 del Maryland, probabilmente la squadra anti-droga vi fermerà per un controllo. Specie se siete neri. I neri infatti sono 3 volte e mezzo più soggetti dei bianchi ad essere fermati. Teoria 1: i neri sono più propensi a trasportare droga. Teoria 2: alla pula non piacciono i neri. Fatti: tra i bianchi fermati circa 1/3 dell' 1% era trovato in possesso di droga. Lo stesso dicasi per i neri. Quindi la propensione dei neri a trasportare droga è molto più alta (lo fanno nella stessa misura dei bianchi anche in presenza di probabilità molto più elevate di un controllo) e l' accanimento contro di loro è giustificato. Con questo metro non sono i neri ma gli ispanici a doversi lamentare: la loro probabilità di trasportare droga è ben inferiore a quella di neri e bianchi. E' impensabile che una polizia efficiente perda tempo con loro, eppure venivano fermati. Perchè? Forse perchè i poliziotti avevano qualcosa contro gli ispanici. Complicazione: se avete a cuore la lotta contro la droga non dovete guardare al numero di arresti ma alla deterrenza prodotta dall' azione. Considerate quindi che il numero di bianchi da dissuadere è molto più elevato di quello dei neri, avrebbe dunque senso unirsi al coro delle lamentele stereotipate...