mercoledì 19 dicembre 2007
Pop star del ventunesimo secolo
Didattica della mafia e didattica delle tabelline
Fa discutere la proposta di inserire l'ora di antimafia nelle scuole...
DIDATTICA DELLE TABELLINE
Mai visto nessun disastro senza l' allegato di una buona intenzione che
spiazzi qualcosa di meno pretenzioso ma più sostanziale. La scuola non fa
eccezione
Si puo' vivere senza finanziaria?
Per calcolare le mance
La felicità dei nostri bambini
A lezione di churning
La pena di morte pensata
- Isaac Ehrlich: lo studio leader sul tema della deterrenza.
- John Lott passa in rassegna gli studi sull' effetto deterrente.
- 13 studi sull' effetto deterrenza e sulle problematiche etiche.
- Rassegna critica degli studi sulla deterrenza.
- Becker e Posner si sbilanciano.
- La critica più seria alla deterrenza (publication bias).
Proposta: perchè non introdurla per chi la chiede? I fanatici dell' eutanasia un pensierino dovrebbero farcelo.
Un ponte tra Vienna e Chicago
- La critica che Caplan rivolge a Rothbard e Mises non mi sembra tacitata dalle risposte che ha ricevuto.
- Ciò non toglie che Mises e Rothbard forniscano la migliore base filosofica per un pensiero liberale. E anche quella etica se si pensa a Rothbard. Ma per l' economia ci vuole ben altro.
- Caplan lascia in disparte Hayek. Evidentemente è su di lui che va costruito il primo pilastro del ponte.
- Come riconciliare Hayek con l' Homo Economicus di Chicago?
- Innanzitutto incorporando la razionalità limitata dell' agente haykiano nelle sue preferenze. In un mondo complesso l' uomo fa appello alle sue preferenze.
- Poi introducendo forme di selezione ambientale delle preferenze.
- Poi enfatizzando la distinzione tra breve e lungo periodo.
- Poi non escludendo a priori un' azione riformatrice (vedi critica di Buchanan a Hayek).
- Infine dando centralità alla figura dell' innovatore e all' applicazione immediata delle innovazioni.
- Ecco allora che Vienna puo' essere pensata come un momento analitico all' interno delle conclusioni sintetiche di Chicago e dei virginiani.
- In alternativa, il pensiero neo-classico pottrebbe essere interpretato come il suggeritore di politiche gradualiste per percorrere meglio un sentiero che conduce dritto dritto a Vienna.
- Facciamo un esempio: un welfare spinto e prolungato, non solo conduce agli inconvenienti tipici segnalati da Chicago, ma, nel tempo, seleziona una popolazione con preferenze (tra le preferenze ci metto dentro anche i principi etici) difficilmente compatibili con un sistema liberale (detto esplicitamente: se la fiducia non è legata al benessere probabilmente avremo una popolazione di furbi, ovvero di free rider. Altro esempio ancora più esplicito: lo schiavo è terrorizzato dalle responsabilizzazioni e rinuncia volentieri alla facoltà di scelta). Ecco allora che, l' imposizione di quest' ultimo, magari asserendo che "le preferenze non sono misurabili", implicherebbe un fallimento. Molto meglio una gradualità istituzionale con cui accompagnare una modifica evolutiva delle preferenze.
- Per i realisti la razionalità si accompagna ad un processo evolutivo, per il pragmatico basta la scorciatoia del calcolo. Confidiamo nella convergenza.
- Il realismo mi va bene come filosofia, ma se passiamo alla scienza (economica) allora guardo alla prticità del modello e alle scommesse che mi consente di portare a casa.
- Hayek, e quindi la scuola austriaca, ha avuto il merito di affiancare al concetto di competizione quello di evoluzione. Cio' ci consente di vedere i "gusti" (anche e sopratutto quelli etici) come qualcosa di endogeno. Ecco il circolo: l' ambiente incide sul profilo etico e l' etica incide sulla ricchezza. La ricchezza, a sua volta, incide sull' ambiente circostante che tenderà ad uniformarsi ai modelli vincenti. Siccome sappiamo che un sistema liberale in cui agiscono soggetti eticamente connotati in un certo modo, garantisce la massimizzazione della ricchezza, sarà necessario accompagnare l' evoluzione etica con riforme di mercato graduali.
- Purtroppo molti hanno insistito nel contrapporre concetti quali quello di Ordine Spontaneo (Hayek) ad una pratica di riforme istituzionali (Buchanan). Cio' ha condotto alle derive radicali (Rothbard) che spesso, con i loro fallimenti, ostacolano quel processo graduale descritto al punto precedente.
- D' altro canto, alcune proposizioni dell' economia neoclassica osteggiate dagli austriaci, hanno dato luogo a riforme che taluni, proprio perchè in loro nome si è condotta una lunga battaglia, trattano come definitive e non invece come un passaggio evolutivo verso una ulteriore liberalizzazione. Una tra tutte: la necessaria presenza di una Banca Centrale che persegua obiettivi anti-inflazionistici.
- Recentemente si segnala una riconciliazione all' insegna di Coase per quanto riguarda le politiche di crescita. In un Paese il set istituzionale più efficace è quello che meglio comprime i costi di transazione. Ma, ovunque, già la cultura dei popoli ha lavorato nei modi più vari a quest' opera di compressione creando aspettative e codici soggettivi, bisogna tenerne conto. Lavorare come se si fosse su una tabula rasa potrebbe essere dannoso. Rodrik e de Soto sono stati gli autori più espliciti nel segnalare la necessità di un approccio decentrato nel progettare le istituzioni ideali. Ecco allora che l' asetticità del Modello unico neoclassico cede il passo senza traumi alla molteplicità hayekiana.
- Due parole sulla figura dell' innovatore. Un sistema Haykiano accetta di convivere con costi di transazione alti. Cio' potrebbe renderlo meno efficiente rispetto ad un sistema aperto a riforme politiche che abbattano questi costi sopperendo ai limiti del mercato. D' altro canto, una condizione haykiana accumla risorse per quell' innovazione che, superando l' ostacolo, condurrà poi verso la soluzione ottima. Le riforme per sopperire ai limiti del mercato, invece, creano quasi sempre delle rendite politiche. Chi gode di queste rendite - e saranno gruppi con agganci politici forti - ostacolerà in tutti i modi il processo innovativo ritardando l' applicazione di soluzioni tecnologiche già esistenti. Facciamo un esempio: laddove l' esproprio infrastrutturale è più difficoltoso, sarà molto più sviluppata e diffusa la tecnologia wireless. In altre parole: in un sistema Haykiano l' innovatore deve essere un abile innovare e niente più, in un sistema tradizionale l' innovatore deve essere sia un abile innovatore che un abile politico al fine di poter vedere applicata la sua innovazione. E' molto difficile tempificare le conseguenze (medio? Lungo?...) e quindi realizzare verifiche empiriche di un modello siffatto. Da qui lo scetticismo degli austriaci per lo strumento econometrico.
La SOX ha fallito
The overall evidence is consistent with (i) SOX negatively affecting
cross-listed premia and particularly hurting riskier and more-disclosing firms;
and (ii) investor learning over time about its expected effects
Sox guide download.
Addendum: vuoi saperne di più sul fallimento SOX? Vai su questo sito e digita SOX. Ti appariranno molti studi. Un' anteprima qui quo qua ma soprattutto quaquaraqua.
Elettore socio-tropico e elettore ego-tropico
martedì 18 dicembre 2007
L' assunto e il dedotto
A volte l' approfondimento di qualche sito riserva sorprese:
"The modelers
begin with certain assumptions about climate that they build into the model. For
example, the computers themselves don’t somehow decide if CO2 is a more
important forcing on the climate than solar activity – the modelers, by the
assumptions the feed into the model, decide these things. The models return the
result that CO2 is the most important driver of climate in the coming century
because their programmers built them with that assumption, not because the model
somehow sorts through different inputs and comes up with the key drivers on its
own"
Kuriokhin con il tocco e il ritocco
Ascoltiamocelo sospettosi in questo The rules of The Games
Altro passaggio abbastanza incredibile, da The Other Ways
Paura delle feste?
E poi c' è sempre la compagnia dei soliti due simpaticoni.
Coltivate relazioni mandando qualche simpatica mail ai pochi amici.
Che ne dite poi delle cartoline di Sprint?
Se poi qualcuno vi importuna invitandovi a qualche festa c' è sempre un gentile generatore di scuse diplomatiche.
E statevene al calduccio a giocare con la neve.
E adesso...Buon Natale!
Come si forma un liberale?
Riassumo qualche dritta:
- Trascurare l' informazione e privilegiare il giudizio andando a caccia di errori prima che del genio.
- La maggior parte degli errori si sviluppa nella chiusura: aprirsi agli altri, fidanzarsi con una straniera se possibile.
- Studiare logica.
- Frequentare gruppi di amici dove le questioni possano essere dibattute.
- Scrivere qualcosa ogni giorno.
- Rinunciare a tutti i comfort mettendo alla prova la vostra capacità di tolleranza.