martedì 18 febbraio 2020

CYBORG

C'è solo una piccola differenza tra l'invio di segnali elettrici dal cervello all'arto artificiale che controlla lo strumento e l'invio di segnali elettrici dal cervello direttamente allo strumento. E l'intero processo sembra molto naturale: tu pensi e lui esegue.
YOUTUBE.COM
Together with Chrisi from KOMA Elektronik and my husband Daniel, I am in the process of building a device (the "SynLimb") that attaches to my arm prosthesis ...

LA BANALITA' DELL'INVENZIONE

LA BANALITA' DELL'INVENZIONE
Molte straordinarie invenzione avrebbero potuto essere fatte secoli o millenni prima. Non trovate che la cosa sia un po' inquietante?
Ieri ho letto della spoletta volante di John Kay, una delle scoperte più famose della rivoluzione industriale britannica. Aumentò radicalmente la produttività nel settore della tessitura intorno al 1730, e non era granché, comportava giusto il fissaggio di un pezzo di legno agganciato al filo. Nessun materiale avveniristico. Veniva applicata alla tessitura della lana - una pratica secolare dell' industria inglese - e non richiedeva abilità di realizzazione o una scienza speciale. La tessitura era praticata da oltre cinquemila anni da milioni di abili operai senza mai alcun miglioramento per accelerare le operazioni. Fino all'anno 1733, appunto, in cui tutto cambiò misteriosamente. I tessitori erano in circolazione da millenni, così come le navette rudimentali: uno è persino menzionato nell'Antico Testamento ("i miei giorni sono più veloci della navetta di un tessitore e sono spesi nella disperazione”). Come invenzione salva-lavoro, la navetta volante di Kay fu molto avversata e persino tecnicamente illegale per un certo lasso di tempo.
E' un caso che mi ossessiona perché va contro così tante nozioni comune sulle cause dell'innovazione. Abilità, materiali innovativi, scienza, istituzioni, incentivi, nulla sembra adattarsi a questo caso quando ci chiediamo: "perché non prima?".
Gli esempi poi sono tanti: perché il sollievo della valigia con le ruote ha tardato tanto? E la bicicletta (altra illustre candidata)? Sono come frutti cresciuti sui rami più bassi di un albero che setacciamo da millenni. Li vediamo e ci sorprendiamo che siano ancora lì.
Come mai i romani non si divertivano con i giochi di ruolo e da tavolo?
Difficile spiegarselo, non c'è nulla a fare da ostacolo, l'invenzione di tali giochi avrebbe potuto avvenire secoli o addirittura millenni prima. Allora perché c'è voluto così tanto?
Ipotesi: l'invenzione è estremamente rara. Non ci interessa poi così tanto, anche se a posteriori ne constatiamo tutti il meraviglioso impatto. È una questione di "assenza", più che di "barriere". Sono pochissime le persone che si preoccupano di fare le cose in modo diverso. In genere l'abitudine ci consola e ci conforta, ma consola e conforta anche chi sta intorno a noi. Se la stasi è la norma, cio' significa che molte grandi idee ci si parano davanti ma noi non le vediamo, e nemmeno ci sforziamo troppo per vederle. Per un economista tutto cio' è imbarazzante poiché si pensa che le opportunità di profitto vengano rapidamente sfruttate (100 euro sul marciapiede non staranno lì a lungo).
Non saprei cosa pensare. Forse ci sono idee operative all'interno di certi vincoli e altre che cambiano i vincoli. Le prime, una volta realizzate, sono pronte in tempo reale per entrare in circolo. Le seconde richiedono invece un riassetto complessivo dell'organizzazione sociale, il che va oltre le forze del potenziale inventore, che quindi più o meno consciamente ci rinuncia e si dedica ad altro, magari alle prime. Perché inventare l'auto elettrica quando senza un riassetto dell'intera circolazione/distribuzione stradale resterebbe un aborto? In molte invenzioni l'inventore è solo la rotella di un ingranaggio complesso, è solo l'attivatore di processi che ben presto non dipenderanno più da lui; per questo preferiamo preservare il delicato ingranaggio che gira miracolosamente piuttosto che innovare dovendo rimettere in discussione lo status quo e puntare su un'alternativa che richiede la collaborazione di tutti nonché molti sacrifici.

250%

Di solito va così: "allarmi, il nostro debito pubblico ha superato il 134%".
Reazione: "calma calma calma... che vuoi che sia? Il Giappone è al 250% senza conseguenze".
E' vero, il Giappone, pur con un debito enorme, ha evitato brillantemente iperinflazione e panico finanziario.
Scopriamo le tre forze chiave che lo hanno aiutato nell'impresa:
Primo, il governo giapponese ha dimostrato una notevole capacità di tagliare pensioni e sanità. Noi abbiamo toccato le prime e apriti cielo.
Secondo, il governo giapponese ha dimostrato di aumentare sostanzialmente le tasse. Noi italiani siamo in grado di aumentarle le tasse solo dicendo che le diminuiamo, il che, nonostante la nostra fantasia, limita di molto i margini di manovra.
Terzo, la politica della BOJ ha comportato un drastico calo della quantità di titoli di stato detenuti dal settore privato. La BCE non farà mai altrettanto, anche se la BBB (Banca Borghi Bagnai) probabilmente sì. Ma quando ci sarà la BBB noi ci saremo ancora?
P.S. Dimenticavo, è appena il caso di notare che il governo giapponese ha appena annunciato che l'economia di quel paese - sotto la spinta di un meraviglioso 250% - si è contratta a un tasso annualizzato del -6,3% (non è un errore di battitura) nell'ultimo trimestre.

lunedì 17 febbraio 2020

CANZONE TRISTE

Le canzoni pop sono diventate più "negative". L'uso delle parole legate ad emozioni negative è aumentato di brutto. In numero assoluto, prevalgono pur sempre le parole a emozioni positive, ma questa è una caratteristica universale del linguaggio umano (principio di Pollyanna), e nessuno si aspetta un sorpasso. Tuttavia, si tende a convergere. Ma oltre ai testi c'è anche la musica che cambia: il tempo è più lento e la tonalità minore (percepita come più cupa rispetto alla maggiore).

Chapter 1 THE RISE OF INEQUALITY + FACE

SCHIENA D'ARGENTO
La disuguaglianza sociale è sempre stata tra noi?
A guardare i nostri cugini si direbbe di sì. Chi più (gorilla e scimpanzé), chi meno (bonobo) si tratta comunque di creature intensamente gerarchiche che sprecano gran parte delle loro energie per piazzarsi bene in classifica. Il bullismo e l'esibizione di dominanza aggressiva sono accompagnati da una vasta gamma di comportamenti legati alla sottomissione. L'ordine di beccata sembra scritto nella roccia. Certo, l'ovulazione nascosta della signora bonobo - e quindi la facilitata cornificazione del gradasso - attenua lo stress ma questo non impedisce la presenza di maschi alfa. E poi c'è il dismorfismo tra i generi sessuali: se i maschi sono più alti, pesanti e forti delle femmine, siamo in presenza di rigide gerarchie. Quell'altezza, pesantezza e forza serve infatti al maschio per battere i competitori e farsi l'harem dominando su tutto e tutti.
Ma con l'avvento di quel cervellone dell'Homo erectus (2 milioni di anni fa), il dimorfismo di quella particolare scimmia che sarà l'uomo era già diminuito parecchio, segno di una varianza riproduttiva tra i maschi sempre più contenuta. L' Homo sapiens, nato in Africa 200.000 anni fa, rinforza la tendenza. Ma perché?
Due congetture per mettere tutto insieme in modo coerente:
1) Il cervello più grande consente maggiore cooperazione, una strategia molto utile nel procurarsi risorse. Tuttavia, la facilità di cooperare consente anche ai dispersi maschi beta di allearsi contro il maschio alfa tenendolo a bada. Il risultato è più eguaglianza.
2) Intelligenza e cultura portano all'introduzione di strumenti, tra cui armi più sofisticate. Emerge la famosa legge di Colt: "Dio vi ha creato uguali ma solo il Sig. Colt vi ha reso tali". Spiego: Davide stende Golia con una fionda, se avesse avuto una pistola ne avrebbe steso uno grande il doppio. Se non avesse avuto nulla non gli restava che scappare. Un alfa "sborone" fa poca paura a una banda di beta ben armata.
Se accettiamo queste congetture, allora la violenza di gruppo e, più specificamente, le nuove strategie di organizzazione e minaccia della violenza di gruppo, hanno giocato un ruolo importante nel primo grande livellamento egalitario della storia umana.

Tra gli Hadza, una popolazione nomade di cacciatori-raccoglitori della Tanzania, i membri della tribù operano individualmente e preferiscono chiarmente avvantaggiare le loro famiglie nella distribuzione del cibo così raccolto. Allo stesso tempo, la condivisione generalizzata è prevista e incentivata da forti pressioni sociali, soprattutto quando le risorse in possesso del singolo sono visibili. Capita che un Hazda nasconda il miele trovato nella foresta perché si tratta di un'operazione semplice, ma se viene scoperto è costretto a condividerlo e sottoposto al pubblico ludibrio. Altro segnale che testimonia la presenza di una forte mentalità egalitaria: scroccare ed elemosinare è tollerato e diffuso. Pertanto, anche se gli individui preferiscono chiaramente favorire se stessi e la famiglia, le norme che sottoscrivono idealmente sono altre ed esaltano la condivisione di tutto verso tutti: l'assenza di harem e la prevedibile abbondanza di figli illegittimi rende questa pratica poco costosa. Il risparmio ha poco valore e le risorse disponibili tendono a essere consumate immediatamente anche a spese degli assenti. Non sorprende che la proprietà sia è poco diffusa e riguarda oggetti minimi: gioielli, vestiti, l'attrezzo usato per scavare, la pentola per le donne e l'arco con le frecce per gli uomini. A questo consumismo non corrisponde alcun attaccamento verso gli oggetti. Nemmeno il territorio è difeso e la mancanza di un'autorità centrale rende difficile arrivare a decisioni del gruppo, figuriamoci a farle rispettare.

Gli Hadza sono abbastanza rappresentativi dei gruppi nomadi oggi esistenti nel mondo, avevo già studiato gli zingari e devo dire che trovo molte somiglianze, la loro è un'economia di sussistenza fondata sul raccoglimento delle risorse abbinata a una morale altamente egalitaria. Ma tutto cio' si combina realizzando un formidabile ostacolo a qualsiasi forma di sviluppo per il semplice motivo che la crescita economica richiede un certo grado di disparità di reddito e consumo affinché sia incoraggiata l'innovazione e la creazione di plusvalore. Senza crescita, non c'è surplus di cui appropriarsi e da trasmettere agli eredi. L'economia moralizzata ha impedito la crescita e la mancanza di crescita ha impedito la produzione e la concentrazione di capitale.
L'immagine può contenere: 18 persone

L'INTERNAZIONALE GOSSIPPARA.

L'INTERNAZIONALE GOSSIPPARA.
Quale potere possedeva esattamente Harvey Weinstein? Perché ha potuto molestare impunemente delle aspiranti attrici per decenni? In fondo era solo un intermediario che negoziava accordi tra attori e studi, ma sono in molti a farlo. Se un agente fa richieste irragionevoli, perché non passare a un altro? Quanto può essere difficile valutare un attore?
Uno scenario è quello in cui l'agente corrotto X si offrirebbe per sopravvalutare l'idoneità di un attore. Ma si tratterebbe di un inganno col respiro corto: gli studi proverebbero gli attori constatando che quelli provenienti dalla scuderia di X sono scadenti.
Un altro scenario è quello in cui l'agente minaccia di sottovalutare l'idoneità di un attore. Questa ricostruzione è più promettente poiché gli studios non riceverebbero segnali negativi visto che non potrebbero verificare nulla. Tuttavia, se un attore puo' facilmente passare ad altri agenti, anche una minaccia del genere sembra debole.
Come puo' allora Weinstein minacciare dicendo: "se do la parola, non avrai mai più un altro lavoro in questa città"? La minaccia è credibile solo se si realizza una consorteria che coopta i nuovi entrati e Weinstein è tra i buttadentro del gruppo. Weinstein potrebbe dire a a Peter Jackson che Asia Argento è una persona difficile e poco adattabile. Qualora Jackson sfidasse Weinstein e facesse ugualmente ad Asia un provino, allora Weinstein potrebbe rivolgersi ad altri dicendo che Jackson non è un tipo a posto. Se chi nei vari ruoli è al vertice del sistema - senza escludere che sia arrivato lì con merito - è contento dello status quo - cosa probabile - potrebbe formarsi un equilibrio in cui tutti i poteri assumono come credibile il veto dei loro pari su certe persone estranee al giro.
Forse è quello che succede anche nelle università con i cosiddetti Baroni. Ma probabilmente è quello che accade in molti ambiti della nostra vita. Siamo un animale che sa colludere genialmente senza bisogno di patti espliciti o contratti scritti. Ci capiamo al volo.
Gli economisti si preoccupano delle aziende che colludono sui prezzi, ma il mio sospetto che la collusione gossippara sia un problema molto più grande. Non riguarda solo gli affari ma anche la politica, lo spettacolo , l'arte, la religione, lo sport, l'università, il giornalismo, la legge, ecc.

sabato 15 febbraio 2020

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA
Siamo spacciati, vi annuncio che l'umanità si estinguerà in futuro. Non è una grande notizia, lo so, nulla dura per sempre.
Le cause possibili dell'evento ferale sono tante e l'articolo di Wiki le elenca diligentemente, è uno dei miei preferiti e me lo leggo ogni mese. Tuttavia, penso anche che la nostra fine avverrà molto prima e che, tanto per dire, se il sole si spegnerà, si spegnerà su una Terra ormai deserta da tempo. La nostra sparizione è molto più vicina e sarà un' apocalisse della stupidità.
Una ventina d'anni fa non avrei parlato in questo modo ma ora ho un'opinione differente.
Mi spiego meglio. Supponiamo che l'arrivo di un asteroide sia preannunciato dalla comunità scientifica con 40 anni di anticipo e con una probabilità intorno al 5%. Tutti concordano sul fatto che l'impatto sarebbe disastroso, sebbene non ci sia accordo su "quanto" sarà disastroso e sulla percentuale di cui sopra. Ci sono diversi piani per difendersi, il loro costo è elevato in valore assoluto ma non poi così oneroso in termini relativi. Resta un certo disaccordo degli esperti su quanto sia efficace ciascun piano di difesa e sui tempi di realizzazione. Ogni esperto concorda, tuttavia, che qualcosa dovrebbe essere tentato.
Ora, cosa succederebbe in una simile situazione?
Alcuni partiti politici s'intesterebbero la causa della lotta all'asteroide. Lo storico partito rivale - supponiamo ci siano solo due partiti - deciderebbe quindi che loro sono quelli pro-asteroide. Il primo partito collega la sua nuova causa a misure che già sponsorizzava prima per ragioni ideologiche, il secondo accusa una buona fetta della comunità scientifica di essere ideologizzata e bolla di tradimento chi nelle sue file è perplesso.
Gli scettici dell' asteroide puntano sulle incertezze nella scienza, sostenendo che non abbiamo prove concrete che l'asteroide stia effettivamente per colpire la Terra. Enfatizzano gli argomenti più ottimistici e amplificano tutte le incertezze dello scenario più disastroso.
I catastrofisti si mostrano estremamente sensibili alla causa ma, allo stesso tempo, non supportano i piani più promettenti proprio perché non in linea con la loro ideologia complessiva. Per esempio, esiste un piano che avrebbe come effetto collaterale quello di acuire le diseguaglianze sociali. Non si deve parlarne. Esiste un altro piano che richiederebbe l'impiego massiccio di una tecnologia abbastanza rischiosa e non proprio neutrale. Non si deve parlarne. Eccetera. I piani che raccolgono più consenso sarebbero anche i più velleitari e improbabili.
E chi dovrebbe pagare poi per l'asteroide? Gli americani vogliono che la Cina paghi di più; La Cina vuole che l'America paghi di più. Entrambi si arrabbiano con i russi per essersi rifiutati di pagare anche il minimo dovuto. L'Europa, come sempre, conterà zero.
L'uomo medio sa a malapena cosa sia un asteroide, non ha mai assistito a un impatto e si rifiuta di credere agli "arroganti" scienziati (che indirettamente gli stanno chiedendo sacrifici non piccoli proprio ora che è andato in pensione). Si attacca la solfa dei complotti. Alcuni dicono che puoi semplicemente guardare in alto nel cielo e vedere che non ci sono asteroidi. Inoltre la storia umana non ci racconta di grandi impatti con asteroidi, questo significherà pure qualcosa. I siti di questa gente sono molto cliccati e loro ottengono parecchio denaro.
I media più equilibrati e affidabili cercano di dare uguale attenzione alla posizione ortodossa e alla posizione scettica, quest'ultima rappresentata dai pochi scienziati che nel mondo che pensano che l'asteroide non sia una minaccia seria.
Quando diventa chiaro che non si sta facendo nulla per il problema asteroide, gli scienziati diventeranno sempre più attivi nel tentativo di convincere le masse. Proveranno vari approcci. Alcuni offriranno analisi sobrie e ponderate. Questi scienziati, tuttavia, saranno ignorati perché noiosi; Altri scienziati faranno appelli sempre più allarmati ed emotivi. Offriranno uno spettacolo in grado di attirare l'attenzione ma che si va lentamente trasformando in una buffonata. Nani e ballerine entreranno in scena nella lotta contro l'asteroide con messaggi forti ed ideologici. Gli scettici prenderanno queste carnevalate come la conferma delle loro tesi: il messaggio contro l'asteroide è solo un pretesto per un'esibizione narcisistica della virtù. Avranno ragione un po' tutti e la conseguenza sarà lo stallo prolungato.
Molti politici sanno che la minaccia dell'asteroide è reale, ma riterranno che non valga la pena perdere i voti e il lavoro per una piccola possibilità di salvare l'umanità; inoltre, penseranno giustamente di non poter fare la differenza da soli. Tra chi nega e chi supporta solo piani velleitari si raggiungerà un compromesso al ribasso che imporrà costi alla società senza alcun beneficio reale.
Tutto questo andrà avanti per 39 anni. Nell'ultimo anno, gli scienziati avranno raggiunto il 100% di accordo sul fatto che l'asteroide colpirà la Terra entro un anno uccidendo tutti e che alcuni piani architettati in precedenza, quelli meno "simpatici" avrebbero avuto successo. Sono anche d'accordo che ormai è troppo tardi per fare qualsiasi cosa che non sia pregare. E così non si farà nulla di concreto neanche nell'ultimo anno. Circa la metà di tutti gli esseri umani ancora rifiuterà di credere alla catastrofe prossima ventura, fino al giorno in cui l'asteroide colpirà, uccidendo miliardi di persone e innescando la più grande estinzione di massa della Terra.
P.S. Leggendo qualcuno avrà pensato al riscaldamento globale. Calma, quello non è un rischio esistenziale, anche se alcune dinamiche a cui accenno sono state rielaborate sulla base di questa esperienza.
Commenti

L'UNTORE CHE CI SALVERA'

L'UNTORE CHE CI SALVERA'



Tempo fa, nelle famiglie con molti bambini, non appena un bambino si ammalava, i genitori gli mettevano vicino i fratellini affinché tutti potessero ammalarsi insieme: era meno difficile prendersi cura di tutti in una volta sola. Un po' come per gli incendi controllati, quelli che prevengono gli incendi devastanti.
Oggi il coronavirus si sta diffondendo rapidamente in tutta la Cina, e molti si stanno sforzando di resistere a tale diffusione. La speranza è quella di contenere il contagio, ma una volta superata una certa soglia, questo scenario diventa inverosimile. Probabilmente, questo punto critico è già stato superato; una volta contagiata tutta la Cina mica potremo costruirle un muro intorno, dovremo rassegnarci e prendere in considerazione l'ipotesi di un contagio controllato.
Non conosciamo bene il tasso di mortalità, ma puo' darsi che cure adeguate lo riducano, questo ce lo diranno i medici. Se le cure saranno importanti il contagio controllato diventa un'arma decisiva. Infatti, i nostri sistemi ospedalieri hanno capacità limitate, specialmente per le cure intensive. Se tutti si ammalano nella stessa settimana, la stragrande maggioranza non riceverà molto aiuto. Diffondere l'infezione in modo graduale è una soluzione da considerare attentamente.
L'altro problema sono le persone sane che si rintanerebbero restando improduttive per non ammalarsi. Sono costoro che mandano a rotoli un'economia, senza contare che tra loro ci saranno anche medici e infermieri. Anche qui la soluzione è ovvia: infezione controllata. Potremmo tranquillizzare i non prescelti e scegliere chi infettare. Una razionalizzazione delle attività tipo turni di lavoro. L'infezione casuale è il vero nemico. Le persone selezionate per essere infettate per prime potrebbero essere pagate per compensare qualsiasi rischio.
P.S. Un altro motivo per resistere è la speranza del vaccino. Ahimè, le stime per il coronavirus sono 18 mesi, senza tenere conto della produzione e della distribuzione. Fino a ieri, i decessi noti erano 1384, un numero che ha avuto un tempo di raddoppio ogni sei giorni. A questo ritmo dobbiamo abbandonare ogni speranza nel vaccino, a meno di un drastico rallentamento.

VIDEOGIOCHI - ALTI COSTI INIZIALI

Ora penso a YouTube come a un mezzo di comunicazione con costi (spesso, non sempre) elevati di "investimento nel contesto". Quindi, se molti video ti sembrano stupidi, a volte lo sono, ma altre volte non hai abbastanza contesto per capirli, o per quello motivo di condannarli per i giusti motivi. Questo modello di "alti costi iniziali" è coerente con il comportamento semi-avvincente mostrato da molti fedeli utenti di YouTube.

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_170475047a7:3e632:878e51c9

VOGLIA DI PRECISARE. LA LEZIONE DI F

La lezione di Facebook, da reimparare ogni giorno: se le persone ti sembrano leggermente stupide, probabilmente sono solo stupide. Ma se ti sembrano colossalmente e inspiegabilmente stupide, probabilmente stai discutendo con presupposti differenti senza accorgertene. E magari ad un certo punto te ne accorgi pure ma - che ne so perché, forse per orgoglio - sei già talmente avanti nella fase degli insulti che la voglia di tornare indietro per precisare ti ha completamente abbandonato.

venerdì 14 febbraio 2020

IMMAGINARE + POLONIO.

QUANDO SHAKESPEARE NON RILANCIAVA I CONSUMI
Polonio è chiaro con il figlio Laerte: "non essere mai né mutuatario né prestaTore". Vade retro. Comunque non era un consiglio originale nella Danimarca medievale (e marcia). Ma tutto il medioevo scansava con orrore il mutuo e le sue peccaminose parti, forse sulla scorta della Bibbia medesima, dove si aggrottano ripetutamente le sopracciglia quando compaiono all'orizzonte questi due tristi figuri, e nel Levitico si organizza un anno giubilare in cui i debiti sono perdonati affinché si esorcizzi il maleficio. L'antica parola ebraica per "prestito a interesse" equivaleva a "morso del serpente". Una volta contratto il patto fatale, non restava che attendere che la vittima cadesse intossicata ai piedi del suo serpente-prestatore, il che, rinnovo dopo rinnovo, accadeva regolarmente. Nel Medioevo i sacerdoti si sono limitati a rafforzare il contenuto dell'antico messaggio, poco dopo aiutati dal bardo Shakespeare che incarnava l'epitome dell'uomo disgustoso nell'usuraio Shylock, sempre in cerca della sua tanto agognata libbra di carne umana. Insomma, le fonti religiose e classiche inviano un messaggio chiaro: il debito fa male. Nell'era preindustriale il debito è cattivo.
Poi arriva l'era industriale: il debito puo' fare anche bene, è il fallimento ad essere cattivo.
Infine, eccoci nella nostra era postmoderna: né il debito né il fallimento fanno male. Anzi, a ben vedere il fallimento nemmeno esiste, lo stigma dei secoli puo' dissolversi in un rassicurante e leggero nulla in cui volano i coriandoli delle banconote. I pezzi di carne tanto amati da Shylock sono stati rimpiazzati da anonimi pezzettini di carta, materia vile sempre disponibile. La stessa parolina "indebitamento" sparisce nel nulla della politica per essere sostituita da espressioni più urbane, tipo: "rilanciare i consumi".

IMMAGINARE LO STATO COME UNA FAMIGLIA.
Per me, almeno in economia, fa capire anche al profano molte cose sul disastro finanziario italiano. Ma guai se lo dici di fronte a certe persone, tipo quelle che scrivono qui sotto. Si arrabbiano, dicono che l'analogia trucca le carte in tavola. In genere si tratta di persone che vorrebbero aumentare - anziché diminuire - il già portentoso debito di stato. Alla persona della strada che dubita di questa ricetta urlano: "cretino, non ragionare come se lo stato fosse una famiglia, è tutta un'altra cosa!!!".
Forse hanno ragione, il debito di stato non è proprio come quello privato. E' peggio, molto peggio. Più insinuante, più pericoloso.
Supponiamo che tuo padre crepi, a quanto pare era un frequentatore compulsivo di casinò. Alla morte non erediti una cippa. Al funerale, mentre i becchini abbassano la bara, un avvocato che rappresenta i creditori in lutto ti prende da parte e dice: "mi dispiace per la sua perdita, ma vede, lei mi capirà, il suo papi aveva dei conti in sospeso, robetta, circa un milione di euro, sa com'è, sono certo che lei vorrà venirci incontro...". La tua risposta: "alt, esimio, la fermo subito, se vuole essere saldato salti pure nella buca con mio papà, perché i suoi debiti muoiono con lui. Davvero non lo sapeva? Non mi dica, come mi dispiace...". Del papi puoi ereditare il colore degli occhi, la mascella quadrata e la statura imponente: ma non i debiti, quelli no, se non ti va.
La situazione è triste, lo capisco, parliamo pur sempre di 1mln di euro. Ma non è necessariamente il male assoluto, si puniscono così i creditori malaccorti, e nella maggior parte dei casi, i creditori sono più sofisticati dei debitori ed erano in una buona posizione per controllare il rating del papi e le sue proprietà.
Quando i governi accumulano debiti, tuttavia, questi non muoiono nel momento in cui i politici generosi (con i soldi degli altri) vengono trombati. I debiti contratti per il reddito di cittadinanza di Di Maio non se ne vanno con lui, i debiti della quota 100 di Salvini, resteranno anche se lui dovesse sparire nel nulla domani. I debiti si moltiplicano creando un onere sempre maggiore per le generazioni a venire, quelle che non hanno ancora il diritto di voto e non contestano. Non si tratta di sfortuna ma di logica. Alcuni paesi, tipo noi, sono solo più "logici" di altri. Il famoso e fastidioso "no taxation without representation" puo' essere comodamente aggirato tassando le generazioni future, o Salvini vuole rappresentare anche quelle? E a noi, da bravi terroni, le comodità piacciono.