lunedì 12 dicembre 2016

pt 1 - Kulturinfarkt: Azzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura - Dieter Haselbach

Kulturinfarkt: Azzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura (I grilli) (Italian Edition) by Dieter Haselbach, Pius Knusel, Armin Klein, Stephan Opitz
You have 278 highlighted passages
You have 206 notes
Last annotated on December 12, 2016
I sintomi di un crollo imminenteRead more at location 166
Note: Con la crescita economica è giunta l'esplosione dei sussidi alla cultura. Non viceversa... L' espansione è avvenuta senza un progetto e oggi, che l'economia europea registra una frenata decennale, un simile impero nn si sostiene senza ricorso allo sponsor privato... Pensiero sottostante dell approccio mainstream: l offerta genera la domanda. È un pensiero elitario: il produttore nn è al servizio del consumatore ma è il suo educatore... Le avanguardia miravano ad educare l'uomo nuovo ma lo scolaretto nn ha seguito il Maestro, anzi, spesso lo ha ripudiato. Oggi i "maestri" ben lungi dall'ammettere il loro scacco dicono che manca la pedagogia e la piacevolezza dell'opera... Oggi domina la pedagogia e il suo è un modello predemocratico... Una teoria sulla svalutazione della bellezza. Per compensare la cpntraddizione di chi si dice democratico senza voler rinunciare ai metodi antidemocratici si è deciso di finanziare tutto, qualsiasi tipo di arte. l arte deve essere libera e la bellezza relativa... Il paradosso dell'Europa: oggi l' europa è quella che spende di più in cultura ma che influenza meno e domina meno in ambito culturale... Edit
Note: 1@@@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
«mentalità autoconservatrice tipica delle corporazioni»Read more at location 168
Note: LE IST CULTURALI Edit
un tetto sulla testa.Read more at location 172
Note: SUSSIDI STATALI Edit
con i finanziamenti statali abbiamo decretato la fine di una produzione artistica e culturale orientata al futuro.Read more at location 174
Note: X FUTURO Edit
TROPPO DI TUTTO E OVUNQUE LE STESSE COSERead more at location 176
Note: T Edit
Dagli anni settanta i musei, i teatri, le biblioteche, le università popolari3, le scuole di musica, le sale per concerti, i centri socioculturali, le scuole d’arte, i circoli letterari, le associazioni culturali, le spese per la cultura hanno registrato un aumento esponenziale.Read more at location 177
Note: X AUMENTO ESPONENZIALE Edit
Sotto il dominio dell’iniziativa «Cultura per tutti»,Read more at location 192
Note: IL MOTTO Edit
Tutto ciò è stato possibile grazie alla crescita economica degli anni settanta e ottanta.Read more at location 199
Note: CRESCITA ECONOMICA Edit
Anche in Svizzera si registrano dati simili.Read more at location 207
Anche l’AustriaRead more at location 210
l’esplosione della concorrenza abbia portato all’«eventizzazione» delle attività culturali che godono di incentivi pubblici.Read more at location 230
Note: EVENTIZZAZIONE Edit
tra i politici la posizione prevalente è: lasciateci ampliare l’offerta!Read more at location 239
Note: DA UN LATO Edit
Eppure il sistema è sull’orlo del collasso.Read more at location 242
Note: DALL ALTRO Edit
la formula magica proposta dalla politica è: procuratevi sponsor e sviluppate capacità imprenditoriali.Read more at location 247
Note: FORMULA MAGICA Edit
L’espansione della cultura è avvenuta senza un progetto.Read more at location 249
E quando, dal 1989, la faccenda dei fondi di bilancio si è fatta più problematica, tutti hanno invocato il management culturale.Read more at location 253
Note: MITO DEL MANAGEMENT Edit
«Cultura per tutti» è stata un’iniziativa di grande successo. Uno slogan semplice, oltretutto reso tangibile dall’ingresso della cultura pop nel tempio dell’arte.Read more at location 257
Note: COMMERCIALIZZARE Edit
Senza cultura niente sembra più funzionare: né l’organizzazione della propria vita né la rappresentazione della società, né l’intervento della politica né la vendita di merci. Tutto sembra essere demandato a quel vago mezzo che è la cultura»Read more at location 266
Note: X CULTURA OVUNQUE Edit
l’estetizzazione del quotidiano ha fatto passi da gigante.Read more at location 268
«Cultura per tutti» era una pura politica dell’offerta.Read more at location 299
Note: ZERO DOMANDA ALL INIZIO Edit
In un discorso del 1978 dichiarava: «La musica rock non è cultura». Tuttavia, già nel 1980 egli dovette cedere alle pressioni della piazza e aprire al pubblico la Rote Fabrik, centro culturale alternativo che si alimentava dello spirito punk,Read more at location 302
Note: IL SINDACO DI ZURIGO E LA SVOLTA Edit
La logica della «cultura per tutti» si basava, e si basa tuttora, sulla speranza che sia il prodotto, facendo la sua comparsa sul mercato, a generare i propri consumatori.Read more at location 307
Note: CREARE LA DOMANDA Edit
Serviva qualcuno che gestisse questa espansione: così è nato il management culturale,Read more at location 312
Negli anni novanta dominava il marketing; oggi va di moda la didattica.Read more at location 318
Nessuno si è chiesto, però, quali fossero gli interessi dei fruitoriRead more at location 319
Note: MARKETING E DIDATTICA Edit
Questo modello scaturisce da una visione elitaria della struttura della collettività, non da un’effettiva richiestaRead more at location 322
PRIGIONIERA DI UNA MANCATA EMANCIPAZIONE CHE DEVE A SE STESSARead more at location 326
Note: T Edit
L’infrastruttura di oggi si basa su una visione pedagogica.Read more at location 327
Note: OGGI Edit
il programma prevede l’educazione estetica del genere umano.Read more at location 328
Peccato che questo principio provenga dal periodo dell’aristocrazia illuminata, dall’epoca predemocratica.Read more at location 328
Note: RESIDUATO Edit
La libertà dell’arte viene vissuta come liberazione dalla domanda,Read more at location 335
Note: PER DIFFERENZIARSI Edit
tasso di autofinanziamento (del 15% o addirittura meno).Read more at location 335
i critici non hanno più autorità. Per ogni affermazione esiste un suo preciso e legittimo contrario.Read more at location 339
Note: CRITICI ESAUTORATI Edit
contraddizione tra il progetto politico della modernità e il progetto premoderno dell’educazione estetica degli individui.Read more at location 342
Note: IN POLITICA SCEGLIE IN ARTE NON PHÒ SCEGLIERE Edit
Che probabilmente dobbiamo figurarci un futuro senza istituzioni culturali lo dimostra il destino delle chiese. Fino alla Riforma esse svolgevano la funzione di musei. Nel mondo cattolico lo fanno ancora oggi. In modo ineccepibile hanno tramandato e plasmato il pensiero e la storia, rendendoli accessibili e comprensibili a tutti.Read more at location 367
Note: X IL FUTURO DELLA CULTURA Edit
Presumibilmente, l’Europa possiede il patrimonio culturale più costoso al mondo:Read more at location 383
Note: COSTI DELLA CULTURA EUREA... Edit
in contrasto con l’assenza dell’Europa sui mercati mondiali della cultura.Read more at location 384
Sulla circolazione dei contenuti il nostro continente non esercita alcuna influenza.Read more at location 385
L’industria culturale globale, che determina ciò che è arte e ciò che non lo è, è in mano agli americani, ai giapponesi, ai coreani, ai brasiliani21.Read more at location 386
Note: MUSEO E ARTE Edit
I film tedeschi non arrivano nelle centinaia di multisala che oggi si costruiscono in India.Read more at location 390
nulla dell’Europa entra a far parte del bagaglio culturale delle nuove generazioni di indiani, cinesi ecc.Read more at location 392
L’avversione dei pensatori occidentali nei confronti dell’industria culturale si è manifestata nel modo più aspro con Max Horkheimer e Theodor W. Adorno.Read more at location 395
Note: x FRANCOFORTE Edit
I politici e i manager culturali si accostano al concetto di industria culturale. Questo è già un primo segno di cambiamento.Read more at location 397
Note: PRIMI SEGNI DI CAMBIAMENTO Edit
Un’industria culturale degna di questo nome si aprirebbe all’esterno orientandosi verso prodotti vendibili, dimostrando attenzione per le culture altreRead more at location 399
Note: INDUSTRIA CULTURALE Edit
UN’ÉLITE PER TUTTIRead more at location 403
Note: Il nuovo dogma: poichè il pubblico nn va verso la qualità la qualità andrà verso il pubblico=>sociocultura e didatticismo... il cambio di paradigma: dall arte borghese all'arte rivoluzionaria: la qualità è intollerante e l' arte va resa soggettiva... Paradosso: i protagonisti dello sradicamento sono oggi assessori spendaccioni che devono far rientrare dalla finestra il concetto di qualità per decidere cosa finanziare ma poichè il concetto è irrecuperabile nelle loro scelte finisce x prevalere l'interesse e la relazione col finanziato. E x fortuna xchè l alternatova sono i sussidi a tappeto... Ma la qualità continua ad avere una vita sottotraccia: nn la si menziona ma crea ststus e desideri di secondo ordine (si ascolta dante xchè il canone continua ad imporre soggezione: Benigni è più divertente quando fa altre cose ma è più seguito quando legge Dante). E le politiche culturali fanno leva proprio su queste debolezze: edificare la plebe spingendola all' imitazione delle elite in modo da premiare il loro status... Edit
Note: T Edit
Alla cosiddetta Nuova politica culturale premeva l’aspirazione borghese di formare la persona, di educarla esteticamente,Read more at location 404
Note: X CONTRO LA FALSA COSCIENZA Edit
Una reale democratizzazione della cultura, che sarebbe stata necessariamente una «massificazione», non poteva essere auspicata, visto lo scetticismo verso la cultura di massaRead more at location 405
Note: X CULTURA X TUTTI DA CHI DIFFIDA DELLACCULTURA DI KASSS Edit
L’interesse delle giovani generazioni per le offerte sovvenzionate di cultura alta, lo sappiamo dalle statistiche, dopo gli anni inquieti non voleva saperne di crescere.Read more at location 413
Fu il concetto di qualità ad aprire uno spiraglio per i nuovi cetiRead more at location 415
Note: X IL CONCETTO DI QUALITÀ APRE UNO SPIRAGLIO Edit
Emil Staiger, professore di Letteratura dal 1943 al 1976 nella locale università, nel 1966 ottenne il Premio per la letteratura della città di Zurigo. Nel suo discorso di ringraziamento semplicemente liquidava come ideologica la letteratura contemporanea, che pullulava di «psicopatici e mostruosità in grande stile» e aveva perduto qualsiasi legame con i principi fondamentali della morale. La letteratura non era più arte, poiché aveva reciso il legame con i valori eterni. Dura fu la replica di Hugo Leber («Lo riconosco: mi sono piaciuti i poeti della cloaca»)22; Werner Wollenberger23 e Max Frisch rimproverarono a Staiger di accusare sommariamente un’intera generazione di scrittori e di essere fuori dal mondo.Read more at location 416
Note: x IL CASO STAIGER Edit
Il nocciolo della questione era la definizione di qualità:Read more at location 424
Staiger perse.Read more at location 425
qualità era tutto ciò che favoriva una morale nuova e contraria allo sfruttamento.Read more at location 425
Note: x NUOVE DEFINIZIONI DI QUALITÁ Edit
In principio, disponeva di qualità artistica ciò che rientrava nei canoni borghesi-umanistici.Read more at location 428
Dagli anni settanta, di qualità era tutto ciò che criticava la società.Read more at location 428
Note: x EVOLUZIONE DELLA Q Edit
Dalla rivoluzione politica scaturì quella estetica.Read more at location 429
la qualità si manifestava nella distruzione dei principi artistici precedenti, cosa evidente nel free jazz, nel punk, nella pittura e nella musica classica contemporanea.Read more at location 430
Note: x ANNI 80 Edit
Da allora reinventare l’arte come improvvisazione è considerata la più alta tra le imprese,Read more at location 434
Come possono essere riconosciuti i maestri dell’età contemporanea, se fin dal principio ogni allievo che voglia essere preso sul serio può e deve affermare di essere un maestro?Read more at location 435
Note: X TUTTI MAERSTRI Edit
L’abilità è out;Read more at location 436
Chi si pone nel solco di una tradizione ha già perso.Read more at location 438
principio dell’associazione vagaRead more at location 438
La felicità dell’atto creativo e quella dell’esperienza sono affidate al solo individuo,Read more at location 440
Note: TRIONFO DELL INDIVIDUALISMO Edit
atomizzazione del processo di creazioneRead more at location 442
un concetto di qualità stranamente vuoto, concetto che, quanto più è difficile da comprendere, tanto più viene impiegato con zelo dai promotori della cultura,Read more at location 443
Note: x L ASTRUSO CONCETTO DI Q Edit
La «qualità artistica», definita come un criterio ovvio praticamente dalla totalità degli enti che la promuovono, è diventata un geniale strumento per difendere i propri interessi.Read more at location 448
Note: X STRUMENTO D INTERESSE Edit
Anche laddove si tratta solo di un gesto di buona volontà artistica, questo deve essere sostenuto.Read more at location 457
Note: x SOSTEGNO A TAPPETO Edit
Siccome noi promuoviamo qualcosa, questo qualcosa è buono. È l’ingegnosa via d’uscita dal dilemma del postmoderno.Read more at location 465
Note: x IL NUOVO CRITERIO ESTETICO Edit
il prezzo della libertà.Read more at location 466
Note: L ARBITRIO DELLE DECISIONI DI FINANZIAMENTO Edit
Per questo motivo la promozione culturale del postmoderno privilegia l’eccentrico, l’originale,Read more at location 470
Note: ORIGINALE Edit
l’atto creativo privato e l’esperienza intima.Read more at location 475
il delitto è per loro quel che per noi è l’arte, semplicemente un mezzo per procurarsi sensazioni straordinarie»26.Read more at location 477
Note: SENSAZIONI STRAORDINARIE Edit
l’autodisciplina è l’ascesa sociale, che la cultura alta esige. Essa è in contrasto – e qui si rendono visibili le fondamenta ideologiche della divisione tra cultura seria (S) e cultura come intrattenimento (I) – con l’estasi vuota della cultura pop. Non può essere un caso che in un’epoca in cui l’autotrascendenza non è più di moda, soprattutto tra i giovani, sia così diffusa la sindrome da deficit dell’attenzione. Il rifiuto di sottoporsi all’autodisciplina deve trovare una motivazione nella medicina, non può risiedere nella debolezza della concezione culturale.Read more at location 500
Note: x RFFETTI XVRRSI DELLA CULTURA POP SUPERFICIALE Edit
«desideri di secondo grado»Read more at location 505
Note: DISTORSIONE TIPICA DRLLA CULTURA SERIA Edit
filosofo americano Harry Frankfurt:Read more at location 505
Si va all’opera per apparire come coloro che si intendono di opera. Si va al museo perché rientra fra le attività attribuite a una buona educazione; non importa che cosa si assimila. Una delle certezze della sociologia è che questi second order desires determinano in modo significativo il comportamento culturale.Read more at location 506
Note: x DESIDERI DI II GRADO Edit
«Credo [...] in effetti, che l’interesse principale del pubblico risieda nell’esserci stato [...] gli oggetti artistici funzionano come reliquie. Si ricerca una vicinanza magica»Read more at location 509
Come a Santiago de Compostela, così al Louvre.Read more at location 511
Note: c Edit
Contrapposta al borghese dominio di sé è l’estasi,Read more at location 512
Il cittadino sensibile è superiore alla plebaglia in preda all’estasi. Da Theodor W. Adorno in poi, un eccesso di emozione genera il sospetto di manipolazione.Read more at location 515
Note: x LACRIME E RISATE PRIMA SOSPETTE ORA SDOGANATE Edit
sono i nemici dell’Illuminismo.Read more at location 517
Note: c Edit
Questa concezione della cultura si accompagna perfettamente all’etica protestante. I cattolici si concedono, con il carnevale, un’opportunità di estasi,Read more at location 519
L’EMARGINAZIONE DELLA «NON CULTURA»Read more at location 522
Note: Cosa nn è cultura? In assenza di alternative spunta un possibile candidato: l'arte che si finanzia da sè… Paradosso europeo: nn si finanzia la cultura ma la si crea con un fiat grazie al sussidio. Il tutto grazie all'impossibilità di definire cosa sia cultura... Edit
Note: T Edit
Nulla è oggi più sacro e vero dei sentimenti;Read more at location 523
Note: MA IL BASSO RESISTE E TRIONFA Edit
la crisi sentita è più importante di quella vera,Read more at location 523
L’iniziativa «cultura per tutti» si proponeva di eliminare la differenza attraverso la massificazione della cultura altaRead more at location 530
Note: CULTURA ALTA E BASSA Edit
l’appartenenza al sistema artistico viene certificata da commissioni che decidono sulla promozione, i cui stessi membri fanno parte del settore culturale che beneficia degli incentivi.Read more at location 533
Note: X GIUDIZIO NECESSARIO E STORTURE Edit
Affinché esista la cultura alta, deve esistere anche la non cultura.Read more at location 535
Note: SGRADEVOLE EFFETTO COLLATERALE Edit
Solo quando, nel 1981, la Rote Fabrik fu consegnata alla cultura alternativa con una sovvenzione annuale di due milioni di franchi, Zurigo riuscì a trovare pace dalle manifestazioni.Read more at location 538
Note: LA GUERRA ESTETICA DIVENTA GUERRA DI STRADA Edit
Analoghe, ma meno segnate dai cocci, sono le vicende della Kulturkaserne di Basilea31, dell’Usine di Ginevra32 o della fabbrica della cultura Kampnagel di AmburgoRead more at location 541
Note: c Edit
Nella storia delle iniziative socioculturali della Germania occidentale questo schema si ritrova ovunque. Oggi la cultura alternativa è stata elevata al rango di «impegno civico»Read more at location 545
Note: c Edit
coesistenza astiosa, ma tutto sommato pacifica, tra coloro che godono delle sovvenzioni.Read more at location 547
Note: SI REALUZZA UN EQUILIBRIO Edit
Nella cara vecchia Europa vengono preferibilmente relegati nella zona della «non cultura» l’industria culturale d’impronta americana, le forme di cultura amatoriali, il folclore, l’intrattenimento, i videogiochi, l’arte che si finanzia da sé, l’arte degli immigrati.Read more at location 549
Note: IL BRUTTO NEI NUOVI EQUILIBRI Edit
TUTTI ADDOSSO ALLO STATO, TUTTI STRETTI INTORNO A ESSORead more at location 605
Note: T Edit
Dalla società civile ha ricevuto il potere di definire che cosa è arte e che cosa non lo è.Read more at location 607
Note: STATO NUOVO CRITICO Edit
lobbistiRead more at location 637
Il Goethe-Institut, per esempio, è un’associazione registrata, fondata dopo il 1945 su iniziativa privata. La sua struttura è deliberatamente modellata sulle organizzazioni statali che si occupano dei rapporti con l’estero41.Read more at location 638
Note: x CASO CLASSICO DI COMMISTIONE Edit
ovunque compare la dicitura «in conformità al Contratto collettivo federale per gli impiegati»Read more at location 648
Note: c Edit
Nel mondo culturale tedesco e austriaco l’essere accostati allo Stato comporta un più alto grado di riconoscimento sociale:Read more at location 656
Note: IL PIÙ GRANDE ONORE Edit
Quasi in tutti i Länder i primi ministri o i ministri alla cultura sono presidenti dei consigli di fondazione all’interno delle fondazioni dei Länder.Read more at location 696
Note: GERARCHIA Edit
IL CASO DELLA STIFTUNG PREUSSISCHER KULTURBESITZRead more at location 737
Note: T Edit
La più grande organizzazione culturale tedesca,Read more at location 738
Il consiglio della fondazione conta soltanto rappresentanti provenienti dall’amministrazione pubblica;Read more at location 758
Note: CLASSICO Edit
totale mancanza di una gestione imprenditorialeRead more at location 763
Questa è la realtà «satura di Stato»Read more at location 768
La produzione di prestazioni e beni privati (merchandising, licensing, commercializzazione di eventi e noleggi) ha ancora un notevole potenziale di sviluppo, ma procede con cautela.Read more at location 776
Ma non è possibile, perché l’onnipresente Kulturstaat impone tutto e ostacola proprio questo.Read more at location 782
LA FINE DELLA POLITICA CULTURALERead more at location 802
Note: Oggi c è troppo e bisogna ridurre ma al politico piace inaugurare nn tagliare. Sfrondare è una politica poco attraente che nn viene fatta da nessuno da qui la convivenza tra vuoto e costipazione culturale. Un tempo si costruivano carriere politiche partendo dall'assessorato alla culrura. Oggi la cosa è impensabile... Soluzione adottata: inserire la cultura in dipartimenti con vincoli di bilancio. Esito: una cultura critica contro il potere oggi è impensabile... Edit
Note: T Edit
nei due decenni scorsi, abbiamo avuto a che fare con una sempre crescente marginalizzazione della politica culturale. Questa ha origine principalmente dal blocco che deve a se stessa: non sa fare altro che chiedere «più soldi»;Read more at location 804
Note: X PROGETTO ASSENTE Edit
negli anni settanta ci si concentrava soprattutto sulle implicazioni sociopoliticheRead more at location 813
Note: 70 Edit
negli anni ottanta e novanta si intendevano scoprire i potenziali economici di arte e cultura:Read more at location 814
Note: 80 90 Edit
Siamo sinceri: di tutto, più che troppo poco, c’è troppo.Read more at location 819
Note: x SATURAZIONE Edit
Gli «eroi della ritirata», come li descrive lo scrittore Hans Magnus Enzensberger in un saggio pubblicato sulla «Frankfurter Allgemeine Zeitung» nel 1989, sono rari.Read more at location 821
Note: x LO SMANTELLAMENTO È DURO Edit
Ai politici arreca più gioia inaugurareRead more at location 822
Una politica culturale ostinata che, se necessario, si schieri anche contro chi governa, è impensabile all’interno delle strutture odierne.Read more at location 848
Note: x ZERO OPPOSIZIONE ZERO CRITICA Edit
Al contrario di quanto avveniva negli anni settanta e ottanta, quando la politica culturale dava ancora ai giovani politici la possibilità di avviare una carriera proficua, soprattutto a livello comunale, oggi la sua considerazione pubblica diminuisce.Read more at location 852
Note: x DECLINO DOPO I NOVANTA Edit
sul campo della cultura sono poche le corone d’alloro da vincere.Read more at location 860
LA GESTIONE DELLA CRISI: LA MORTE ARRIVA IN PUNTA DI PIEDIRead more at location 863
Note: Il dibattito recente: i videogiochi sono arte? L'opinione di chi si contendeva i finanziamenti era chiara sin dall'inizio. E si capisce anche xchè un simile dibattito nn avrebbe senso negli USA. Premi al miglior videogioco: il pc batte il design e la bellezza... Il precariato di artisti e musicisti diventa la norma. I tagli si fanno sentire e la decadenza avanza. Si gestisce l'esistente, l'innovazione è una chimera, il sussidio una droga... La foresta pietrifcata di sussidi: mantenere le strutture sacrificando i valori. L'identità si trae dall'eredità e i politici vogliono solo tramandare. Tutto diventa conservazione e "memoria" . Anche a "sinistra" si tende a fissare il passato... Il rinnovarsi x sopravvivere è una prerogativa del privato... L'istituzione culturale può anche essere susidiata ma la sua sopravvivenza deve cmq dipendere dal mercato: la capacità di adeguarsi alla domanda garantisce il rinnovamento... La finamica classica (ratchet effect): 1) bolla con pioggia di soldi sulla cultura 2) scoppio della bolla senza rientro dei fondi stanziati... l odio x la cultura commerciale. perchè? semplice: il postmoderno ci ga detto che tutto è arte e tutto deve essere sovvenzionato. l unico criterio di demarcazione è allora tra sovvenzionati e no abolire il sussidio? impossibile è un marchio d identità oggi l arte è disponibile x tutti e nn certo x i sussidi. eppyre berlusconi viene rieletto. la musica italiana: estraniata dai sussidi ancora nn si è ripresa proposta baricco: basta soldi alla cultura. diamoli a tv e scuola. il pubblico della cultura: alta borghesia. fallito il sogno di un coinvolgimento oggi il pubblico collassa come i finanziamenti privati. ovvio un eccesso o un errore nell offerta perdita di status simbol per c. lettori in calo. troppo tempo vitale sprecato Edit
Note: T Edit
scomparsa degli inserti culturali e la perdita di reputazione della critica d’arte.Read more at location 865
Note: X LA CULTURA SCIVOLA IN FONDO Edit
Risparmio anziché politica, titolo di due numeri di «Kulturpolitische Mitteilungen»Read more at location 868
Un dibattito simile, ma piuttosto fiacco, si svolse in Svizzera, quando la fondazione statale per la cultura Pro Helvetia, alla fine del 2010, lanciò un programma di promozione dei videogiochi. Il nocciolo della questione era riuscire a definire il concetto di «arte» in relazione al diritto di ricevere finanziamenti statali.Read more at location 878
Note: x IL CASO DEI VIDEOGIOCHI Edit
dal 2009 esiste in Germania il Premio per i videogiochi istituito dal parlamento tedesco (nel 2011 il ministro alla Cultura Bernd Neumann, nel suo discorso in occasione del conferimento del premio a Monaco, disse: «I videogiochi sono ormai diventati una forma d’arte degna di nota dell’età digitale. Lo scopo del Premio per i videogiochi è di rafforzare la consapevolezza della qualità»), a essere premiati non sono però quei giochi che sviluppano il principio dell’interattività e che lavorano sull’estetica, bensì quelli che sprizzano political correctness da tutti i pori, ossia confermano le norme culturali del passato. Nel 2010 «Die Welt» ha definito il premio una «farsa penosa»;Read more at location 887
Note: x RICONOSCIUTA SOLO LA PC Edit
Nei teatri, prima così fieri delle loro compagnie, gli attori fissi vengono sostituiti da attori ospiti; nelle scuole di musica liberi professionisti prendono il posto dei maestri regolarmente assunti.Read more at location 913
Note: x DOVE SI RISPARMIA Edit
La politica culturale è sempre meno in grado di promuovere i cambiamenti,Read more at location 918
Note: ..... Edit
Si concentra sulla conservazioneRead more at location 919
Note: CONSERVAZIONE E CAMBIAMENTO Edit
Erhard Eppler62. Per lui il punto decisivo era capire se vogliamo mantenere le strutture a spese dei valori oppure i valori a spese delle strutture63.Read more at location 926
Note: x COSA CONSERVA IL CONSERVATORIDMO Edit
Il rischio di non sopravvivere, che non dà pace alle imprese private, le obbliga a rivolgere l’attenzione ai consumatori, a rinnovarsi di continuo. Le imprese pubbliche sono in buona parte sollevate da queste preoccupazioni,Read more at location 934
Note: x IL PUNTO DI FORZA DEL PRIVATO Edit
Libera le imprese dalla necessità di svilupparsi e seguire la domanda per continuare a esistere.Read more at location 937
Note: c Edit
Forse un simile rallentamento dello sviluppo è voluto dalla politica. L’identità si trae dal passato e le imprese culturali si occupano quasi esclusivamente di eredità, perché per loro tutto è eredità, non appena ci mettono sopra le mani. In ultima istanza, ciò significa che la sola missione delle istituzioni culturali è semplicemente tramandare,Read more at location 938
Note: DOGMA DELL EREDITÁ Edit
Questo fenomeno si manifesta in modo esemplare in Russia: le istituzioni incentivate dallo Stato coltivano un concetto di cultura pressoché tradizionale,Read more at location 941
Note: x RUSSIA Edit
Sono nati così due sistemi paralleli, dove, però, l’efficienza del sistema privato è di gran lunga superiore a quella del sistema pubblico.Read more at location 942
Note: x SISTEMI PARALLELI Edit
porre le imprese culturali pubbliche al riparo dal confronto con la domanda ha conseguenze fatali per la loro capacità di produrre innovazione.Read more at location 945
Note: X DOMANDA E INNOVAZIONE Edit
Per le istituzioni culturali, i successi e gli insuccessi sul mercato devono potersi riflettere nel budget, al di là di tutte le sovvenzioni.Read more at location 957
Note: UN PRINCIPIO Edit
La prosperità di oggi, ecco il messaggio, è stata costruita sui debiti,Read more at location 963
Note: X DEBITO LEVATORE Edit
Norbert Lammert, presidente del Bundestag, ha puntualizzato: i teatri sono «rilevanti per il sistema [...] non meno delle banche e dei parlamenti»65. Ciò significa che la cultura ha diritto a un sostegno statale illimitato,Read more at location 966
Note: x SOSTEGNO ILLIMITATO Edit
dov’è il dibattito che individua gli obiettivi della politica culturale che consentono di valutare se e quanto si debba risparmiare, non risparmiare o aggiungere?Read more at location 973
Note: X OBBIETTIVI MISURABILI. INESISTENZA DI SPRECHI Edit
Si può dire che la cultura abbia tratto vantaggio da tutte le bolle che hanno alimentato la nostra economiaRead more at location 1001
Note: X CULTURA SEMPRE IN BOLLA Edit
«SOLTANTO L’ARTE SOVVENZIONATA È LIBERA»Read more at location 1003
Note: T Edit
L’arte che deve affermarsi sul mercato è giocoforza asservita al gusto delle masse. Per questo non può essere libera.Read more at location 1004
Note: x ARTE COMMERCIALE Edit
Solo l’arte incentivata dallo Stato è davvero liberaRead more at location 1006
Chi invece cerca il successo, si adegua.Read more at location 1008
disprezzo del libero arbitrio dei cittadiniRead more at location 1009
una libertà di quel tal non-conformismo che, nel migliore dei casi, scaturisce dal giudizio di commissioni miste.Read more at location 1010
Note: X UNA LIBERTÀ SOPRAVVALUTATA Edit
Incentivare significa, per sua stessa natura, assegnare un riconoscimento sociale. Il postmoderno ha riformulato questo pensiero in un concetto estensivo. Se qualcosa viene incentivato, allora tutto deve esserlo,Read more at location 1012
Note: x INCENTIVI. RICONOSCIMENTO. ANTI DISCRIMINAZIONE Edit
l’eliminazione del principio di autorità,Read more at location 1014
aiuti a pioggia,Read more at location 1016
Ciò che conta è il gesto, la somma è secondaria.Read more at location 1017
Risulta chiaro, quindi, perché l’innaffiatoio come modello di incentivazione non sia così facile da abolire. Crea un senso di appartenenza e trasmette a coloro che ricevono gli incentivi un’idea di partecipazione.Read more at location 1018
Note: x PERCHÈ IMPOISSIBILE TAGLIUARE Edit
Ma non funziona senza che vi sia una demarcazione, l’esclusione di coloro che non ne beneficiano.Read more at location 1020
Note: MA C È IL PROBLEMA DELL ESCVLUDERE Edit
necessità dell’esclusione.Read more at location 1021
perdita di significato dell’arte e delle sue opere, che si accompagna al calo della stima di cui godono gli artisti.Read more at location 1022
Note: X CONSEGUENZA DELL INCENTIVO A PIOGGIA Edit
l’ubiquità dei prodotti artistici portano alla nausea,Read more at location 1027
perdita di attenzioneRead more at location 1028
perdita di status dei critici.Read more at location 1029
Il suo distacco dai fruitori è per Steven Erlanger, responsabile della cultura del «New York Times», il più grande handicap dell’Europa: «Non occupandosi abbastanza di cultura popolare, intrattenimento, industrie creative, mercato e diversità etnica, l’Europa sta vivendo una grande stagnazione culturale»66.Read more at location 1033
Note: x ERLANGER SUL DISTACCO DALLA DOMANDA Edit
«sensazioni straordinarie», l’eccesso di offerta ha logorato il concetto di «straordinario». Come con il salmone: trent’anni fa mangiare salmone era il top.Read more at location 1039
Note: x LA CULTURA SALMONE Edit
La regola della «società dell’esperienza» del postmoderno dice che là dove vanno in molti deve esserci un’esperienza: «Il pubblico oggi segue il modello storico del pellegrinaggio», constata Beat Wyss70. L’energia che si accumula con centinaia di migliaia di persone genera un’aura che si spera arrivi a contagiare noi stessi.Read more at location 1052
Note: x CULTURA DELL EVENTO E DELL ESP SRRAORDINARIA Edit
Note: x RICERCA DEL CONTAGIO Edit
Un artista di successo non crea un’opera, ma prende decisioni eccezionali, sceglie la strategia estetica giusta.Read more at location 1061
Note: x IL NUOVO ARTISTA Edit
«Alle istituzioni della borghesia colta succedono le comunità di fan», sostiene Aleida AssmannRead more at location 1079
Note: X IL FAN Edit
Anche se hanno solo quattrocento anni, i media vantano un percorso paragonabile a quello dell’arte. La liberazione dalla supervisione statale, simile a ciò che ha rappresentato per l’arte la liberazione dal lavoro su commissione, ha portato al moltiplicarsi e infine a un eccesso di offerta che ha annientato il ruolo guida dei media.Read more at location 1081
Note: x ANALOGIA TRA ARTE E MEDIA Edit
La perdita di autorità che ha investito l’arte e le sue istituzioni non è un’invenzione dei sessantottiniRead more at location 1091
Note: x PERDITA DI AUTOROTÀ Edit
l’invenzione della carta.Read more at location 1093
Note: n Edit
La riforma di Martin Lutero sarebbe stata impensabile senza la stampa.Read more at location 1096
Note: n Edit
la letteratura si presentava come impresa autonoma.Read more at location 1102
Se è vero che arte è ciò che beneficia delle sovvenzioni, allora non è arte ciò che ne fa a meno.Read more at location 1119
Note: x IL PROB DELLA DEMARCAZIONE NELL ERA DEL OFFERTA Edit
È vero che non ci sono più i committenti, però manca un contraltare, un interlocutore che ponga l’artista davanti a una sfida.Read more at location 1123
Note: x ASSENZA DI DOMANDA E COMMITTENZA Edit
Bisogna spingere i cani verso la caccia, le persone verso l’arte, verso il loro momento di felicità culturale? Lo scrittore e critico della cultura Alessandro Baricco risponde di no e propone una soluzione radicale: basta soldi pubblici alle istituzioni culturali; meglio destinare i fondi a scuola e televisione.Read more at location 1125
Note: x SOLUZIONE BARICCO Edit
Il pubblico colto, secondo Baricco, non necessita di alcuna sovvenzione.Read more at location 1128
Non riesco a non pensare, per esempio, che l’insistita difesa della musica contemporanea abbia generato una situazione artificiale da cui pubblico e compositori, in Italia, non si sono più rimessi»,Read more at location 1132
Note: x BARICCO SULLA MUSICA Edit
La politica culturale non è riuscita né ad attirare l’attenzione di nuove fasce di pubblico né a livellare le disparitàRead more at location 1139
Note: x FALLIMENTO DELLA CULTURA X TUTTI Edit
Baricco giunge alla conclusione che la cultura non è più un privilegio da tempo. Chi lo desidera può goderne. Tuttavia, aggiunge, questo non è merito di una politica culturale, bensì degli sviluppi avvenuti indipendentemente da essa: globalizzazione, internet, benessere, aumento del tempo liberoRead more at location 1146
Note: X CHI RINGRAZIARE X I SUCCESSI DELLA CULTURA? COSE FUORI DALLA CULTURA Edit
Infine: la democrazia risulta rafforzata dalla nostra politica culturale? La rielezione di Berlusconi dimostra che l’abbondanza di cultura alta non innalza una barriera difensiva contro il dissesto morale dello Stato.Read more at location 1152
Note: x FALLIMENTO IN TERMINI POLITICI Edit
SEMPRE LO STESSO PUBBLICORead more at location 1177
Note: T Edit
Per quarant’anni la politica culturale ha nutrito la speranza che il pubblico avrebbe trovato la strada giusta, che gli enormi investimenti nel patrimonio culturale e l’occupazione preferita della borghesia colta78 si sarebbero ammortizzati grazie a una vasta partecipazione.Read more at location 1178
Note: x VANE SPERANZE Edit
teatro di MannheimRead more at location 1184
«In fondo veniamo sovvenzionati per mettere in scena ciò che le persone non vogliono vedere»Read more at location 1184
Note: x MOTTO Edit
Christoph Vitali, l’allora direttore della Haus der KunstRead more at location 1187
«La vita culturale continua a essere prevalentemente una sfera di competenza della borghesia possidente e di quella colta, il coinvolgimento degli altri ceti della società o addirittura della crescente parte straniera della popolazione è un’illusione»Read more at location 1187
Note: x I CETI KNUST Edit
il fattore decisivo per il comportamento culturale è l’istruzione.Read more at location 1209
Note: x COSA CONTA X PARTECIPARE Edit
Un’eccessiva lontananza dal pubblico non va – in questo ha fallito per esempio Christoph Marthaler nel 2004 al teatro di prosa di Zurigo. Malgrado gli applausi della critica, il gradimento del pubblico è crollato.Read more at location 1230
Note: x TIPICO CROLLO Edit
Un terzo delle organizzazioni no-profit attinenti all’ambito della cultura, i tipici sostenitori delle istituzioni e dei centri di produzione, è in rosso, il che fa pensare a un eccesso di cultura.Read more at location 1244
Note: x ECCESSO DI CULTURA Edit
National Arts IndexRead more at location 1255
la competitività del settore della cultura è pressoché inesistente di fronte ad altri ambiti quali l’istruzione, l’assistenza sociale, gli aiuti umanitari o la religione.Read more at location 1256
Note: x COPETIZIONE Edit
I confronti con il passato indicano che la cultura in quanto status symbol diventa sempre meno rilevante.Read more at location 1278
Note: x SS IRRILEVANTE Edit
Negli ambienti operai e impiegatizi il numero dei non-lettori è salito dal 33% al 43% nell’arco di dieci anni, quello dei lettori forti (qui definiti come coloro che leggono almeno dieci libri all’anno) è sceso dal 26 al 18%.Read more at location 1301
Note: x LETTORI Edit
Oggi la cultura che deriva dalle letture è considerata una zavorra. E questo non solo dagli individui socialmente svantaggiati, ma anche dai consumatori più assidui, categoria compresa tra i diciotto e i trent’anni. È vero che sognano l’e-book, ma della lettura intesa come negli anni settanta e ottanta non hanno nessuna considerazione. Costa troppo tempo vitale.Read more at location 1307
Note: X A LETTURA OGGI Edit
ostacoloRead more at location 1309
percorsoRead more at location 1309

Tutto il mondo è paese

Viviamo in un mondo che viaggia a velocità supersonica con denaro e tecnologia a dominare la scena: siamo iper-connessi, l’ NBA è vista in 100 paesi diversi contemporaneamente, le Toyota sono comprate in 151 paesi diversi, la Coca Cola in 180… Morale: tutto il mondo è paese. Questa volta sul serio.
E’ un bene? Probabilmente sì, un pezzo consistente di mondo è uscito dalla povertà estrema per la prima volta nella storia. Eppure, sentiamo nel nostro intimo che a livello culturale qualcosa si è perso, non c’è bisogno di essere “conservatori” per ammetterlo.
Il perché prova a spiegarlo Tyler Cowen in “Ethos and the Tragedy of Cultural Loss”.
Inutile girarci intorno, la pesante contaminazione culturale danneggia l’ethos.
Anche per questo motivo i più sensibili vivono la libertà illimitata del mondo contemporaneo come una tragedia.
Tuttavia, c’è un legame forte tra creatività culturale e distruzione culturale: laddove qualcosa muore, qualcosa nasce. Il concetto schumpeteriano di “distruzione creativa” si applica anche in ambiti diversi da quello economico.
Premessa, ogni cultura attecchisce in presenza di un ethos pronta a riceverla…
… By ethos I mean the special feel or flavor of a culture…
Un’arte peculiare nasce laddove pre-esiste un linguaggio in grado di spiegarla e comprenderla. Anzi, nasce in un contesto dove non c’è nemmeno bisogno di spiegarla.
L’ ethos è l’aderenza collettiva a certi valori, qualcosa che rende ogni membro della comunità fiducioso allorché si muove nel suo ambiente.
Le parole di Hippolyte Taine definiscono al meglio cosa conta…
… “the general state of mind and surrounding circumstances.” …
Sinonimi di ethos…
… The German words Weltanschauung (way of looking at the world) and Zeitgeist (spirit of the times) express the notion more precisely than any English language equivalent…
Esempi
… Historical environment helped breed strength and confidence in the music of Beethoven and Chopin, grit and messianic fervor in Jamaican reggae, and nobility and grandeur in the paintings of the Florentine Renaissance…
Un fruitore preparato riconosce facilmente un quadro rinascimentale o un reggae giamaicano. Davanti a questo prodotti è come se si crogiolasse nel “suo brodo”. Non ci sono scoperte da fare ma solo un abbandono alla pienezza del proprio essere.
I produttori condividono uno stile ma non solo…
… They have had the same teachers, seen the same images, and grown up in the same environment… they communicate an aesthetic sensibility that is “in tune” with their customers… there are a process of cumulative feedback.
L’ethos non si presenta sempre nella forma della condivisione: a volte è conflitto dentro uno schema condiviso…
… British youth culture of the 1960s consisted of the clash between “Mods” and “Rockers.” These two groups disagreed about a common set of questions in a common framework…
Tra parti contrapposte si crea un’interdipendenza che le accomuna in modo profondo. Avete presente Peppone e Don Camillo? C’è qualcosa di più simile? C’è qualcosa di più diverso?
Un ethos favorevole a volte conduce un piccolo gruppo di artisti ad ottenere risultati miracolosi.
Atene
… Classical Periclean Athens had fewer than two-hundred thousand residents (and even fewer free citizens), according to best estimates, but its creative accomplishments in philosophy, poetry, history, drama, and politics remain nonpareil. The Athenians were not genetically superior to the moderns, but their age offered a favorable moral temperament for bold and creative thinking…
Firenze
… The population of Renaissance Florence did not typically exceed eighty thousand and at times fell well below that figure. To put the Florentine achievement in proper perspective with regard to population, consider that in 1984 approximately thirty-five thousand painters, sculptors, potters, and art historians graduated from American art schools… the Florentine environment emphasized the wonders of art in complementary civic, humanistic, and religious dimensions.4 The Florentines also identified with their city as a creative center, rather than as a military power or as part of an empire… Most significantly, the Florentines saw art as important…
I poteri dell’ethos sono universali, non limitati al caso dell’ occidente…
… Haitian voodoo art, Hong Kong action cinema, and Cuban dance music, among many other artistic examples, all draw a special feel from their home cultures…
E’ chiaro che l’isolamento favorisca il formarsi di un ethos mentre la globalizzazione lo distrugge.
La globalizzazione ha questo strano inconveniente: l’enorme conoscenza che veicola non si trasforma in cultura poiché la cultura si forma nell’isolamento.
Gli artisti che perdono il loro isolamento imparano tante cose ma s’indeboliscono inevitabilmente nella loro propulsione creativa.
Il cantautore Beck ha espresso bene l’imbarazzo creativo del compositore che viene a contatto con tante (troppe) musiche…
… “You can’t write a pure country song any more. You can’t write a pure Appalachian ballad. Because we live in a world where we’ve all heard speed-metal, we’ve all heard drum and-bass, we’ve all heard old-school hip-hop. Even if you’re not influenced by it, or you’re not using elements of it, they’re in your mind.”…
Prima dell’avvento della musica registrata ogni paese aveva la sua scuola di “conduzione”, di “violino”, di “pianoforte”…, ciascuna con un suo suono ben riconoscibile. Oggi…
… classical musicians sound alike, albeit at a very high level… brought the initially disparate musical visions closer together…
L’abbondanza di risorse disponibili spegne il senso del sacro e suscita ironie.
Siamo tutti lì a panza piena che alterniamo in modo compiaciuto un ruttino ad una battutina acida (ma arguta) sui social. 
Per Hegel l’ironia è la morte dell’arte. L’ironia trasforma l’eroico in ridicolo.
L’arte moderna non riesce più a dipingere la grandezza di un Cristo come facevano l’arte medievale e quella rinascimentale. Ci sarà un motivo!
Le culture possono entrare in contatto ma solo il sapere tecnico si trasferisce, l’essenziale non passa. Non passa mai. E’ impossibile “sommare” le culture. Esempi…
… The Navajo, despite their formidable weaving talents, cannot produce a first-rate Amish quilt… it would be difficult to make a Persian carpet as spectacular as the best Safavid works from the sixteenth or seventeenth centuries… modern day Iran no longer has the same cultural self-confidence and does not hold the same relative place in the world order…
La cultura altrui non si puo’ “sperimentare”. Conoscerla non ci dice niente di profondo sull’altro, al limite possiamo provare l’ebrezza di un esotismo temporaneo. Al tempo della globalizzazione il viaggio non puo’ che essere turismo.
Le culture si conservano genuine solo nell’isolamento, l’apertura le danneggia fino a sfiancarle. E’ qualcosa che dobbiamo concedere al conservatore.
Il rallentamento della produzione culturale coincide di solito con un incremento stabile nelle conoscenze, non con una diminuzione.
L’isolamento dà fiducia, quando giocavo a pallone nel mio cortiletto mi vedevo come un Causio, e allora osavo finché da tutta quella “ridicola” fiducia in me stesso qualcosa di originale (una finta, uno scatto) usciva. La conoscenza spegne l’incanto e l’ispirazione. Allo stesso modo la potenza  e la creatività artistica spesso si fondano sull’illusione. Esempio di Haiti…
… If the voodoo religion of Haiti were definitively revealed to be untrue to all Haitians, Haitian art would be much poorer for it…
La falsa coscienza è un propellente per l’arte.
L’ideale per una piccola comunità sarebbe quello di incamerare il beneficio dei commerci riuscendo a isolare la sua cultura.
Ma c’è di più: quando una piccola cultura si spegne il danno è di tutti, anche di coloro che l’hanno soffocata…
… North Americans would be worse off if the Inuit lost their ability to produce their unique sculptures…
La distruzione di una cultura è spesso voluta proprio da chi la produce
… Many Kingston workers want to eat at McDonald’s… Jamaican society may become less unique…
******************************************************************
Ma come muore una cultura? Esiste un paradigma classico noto come Modello di Minerva
… The initial meeting of cultures produces a creative boom, as individuals trade materials, technologies, and ideas. Often the materially wealthier culture provides financial support for the creations of the poorer culture, while the native aesthetic and ethos remains largely intact. For a while we have the best of both worlds from a cultural point of view. The core of the poorer or smaller culture remains intact, while it benefits from trade. Overtime, however, the larger or wealthier culture upsets the balance of forces that ruled in the smaller or poorer culture. The poorer culture begins to direct its outputs towards the tastes of the richer culture. Communication with the outside world makes the prevailing ethos less distinct. The smaller culture “forgets” how to make the high-quality goods it once specialized in, and we observe cultural decline…
Nella prima fase di apertura la piccola cultura incuriosisce lo straniero che la fa fiorire a livelli mai visti prima.
Poi, il contatto prolungato, la annacqua fino allo spegnimento definitivo.
Modello di Minerva nella  cultura hawaiana
… Hawaiian Islands, rather than withering immediately with foreign contact, blossomed in the late nineteenth and early twentieth centuries. The combination of Pacific, American, Japanese, and Chinese influences created a fertile creative environment. In music Hawaiian performers have been seminal influences behind the development of country and western, pedal steel guitar, blues, jazz, and fingerpicking guitar styles, as well as modern “lounge” music. In each case the Hawaiians innovated within established Western forms, or relied partly on Western inspiration. The Hawaiian steel guitar, for instance, was invented by a Czech immigrant living in California… This fertile period for Hawaiian culture, however, did not last forever. American dominance of the island—in cultural, economic, and political terms—was only a matter of time…Hawaiian culture has since dwindled precipitously, having been swamped by the greater numbers and wealth of mainland Americans and Asians…
Il mondo moderno ha distrutto un gran numero di culture dopo averle portate sugli altari rendendole alla moda per un breve lasso di tempo. Quel periodo di splendore ha coinciso con il “canto del cigno”.
Il modello di Minerva si applica dove c’è un’asimmetria che fa entrare in contatto una cultura isolata con una cultura “imperiale” (estesa). Esempio dei nativi americani…
… American Indian arts and crafts flourished until shortly before their (temporary) collapse early in the twentieth century… arts of the Plains Indians used European crayons, pencils, clothes, metals, bright paint-pigments, papers, dyed-wool yarns, mirrors, bells, brass tacks, and glass beads…Across North America, trade relations gave an unprecedented boost to Indian artistic production… This was exactly when the North American Indian cultures, viewed more broadly as a way of life, were declining precipitously…
Esempio della cultura andina
…  Andean weaving boomed during the early years of contact with Europeans. On the demand side, some of the Spaniards recognized that Andean textiles were of very high quality and bought them eagerly, thus stimulating production. On the supply side, the Andean weavers drew upon new materials, styles, and ideas… Until the Spanish toll on the Andean societies became decisively high and destroyed their social infrastructure, the cross-cultural contact proved fruitful for the textile arts…
C’è da chiedersi se questa dinamica sia virtuosa o viziosa?
… By accepting the eventual decline of the culture, we also are mobilizing its creative forces to unprecedented levels…
Sarebbe affrettato decretare la nocività del processo contando le culture estinte.
Siamo piuttosto di fronte ad un’accelerazione dei processi e non ad una sequela di estinzioni. Oltre all’estinzione c’è comunque una fioritura su scala universale, questo elemento non va dimenticato.
Il declino di una cultura, poi, non è di per sè un problema visto che qualcosa di nuovo sorge e questo “qualcosa” andrebbe analizzato: un mondo senza declini sarebbe meno vario.
Un rapido declino delle culture potrebbe essere un sintomo di ricchezza culturale. Un po’ come quando si giudica un’economia: tanti fallimenti, grande dinamismo. Se un’ economia è stagnante lo vedi dal ricambio che c’è nella top ten delle sue imprese: sempre le stesse per decenni.
… almost all of today’s disappearing cultures evolved out of earlier processes of remixing and “cashing in” of cultures… In reality today’s so-called indigenous cultures are regroupings, yesterday’s remixed version of previous cultural expansions…
Ma c’è di più: le culture tradizionali che il conservatore adora hanno alle spalle  proprio quei processi che deplora.
E qui entra in ballo un altro punto: l’ethos che ci sta a cuore è favorito dall’isolamento. Ma è favorito anche dai commerci
… It is no accident that Classical civilization developed in the Mediterranean, where cultures used sea transport to trade…
I popoli commerciali sono più curiosi e intraprendenti. Qualità che rafforzano la creatività culturale.
In epoche passate i centri culturali coincidevano con quelli commerciali… 
… northern France, the Low Countries, and Italy… mobility of scholars, painters, manuscripts, and scientific ideas gave birth to the Renaissance…
Un altro esempio puo’ venirci dalla musica di Capo Verde
… Partial isolation has allowed a unique style… Cape Verdean way of life, is explicitly synthetic in nature, mixing Portuguese, African, Brazilian, and other influences… If not for maritime trade, including the lucrative slave trade, the islands would not have been settled…
Altro esempio: la musica giamaicana
… The Jamaican musical ethos did not take off until African-American rhythm and blues were imported… Jamaican listeners picked up rhythm-and-blues broadcasts from New Orleans and Miami radio during the 1950s.Louis Jordan, Fats Domino, Shirley and Lee, Bill Doggett, Roscoe Gordon, Ernie Freeman, and Chuck Berry were especially popular in Jamaica…
Per far nascere una cultura dobbiamo essere in presenza di una massa critica: una persona non produce cultura.
Massa critica e isolamento sono gli ingredienti di base.
Il numero conta anche per il declino: sono i meno numerosi a sparire…
… Inuit maintain their own ethos, even though they number no more than twenty-four thousand… If cross-cultural contact were to become sufficiently close, the Inuit ethos would disappear… Distinct cultural groups of similar size do not, in the long run, persist in downtown Toronto…
Un tempo era il viaggiatore a corrompersi quando visitava certi luoghi, oggi sono i luoghi visitati a corrompersi per l’arrivo di una massa di turisti. E’ d’altronde la differenza tra turismo e viaggio…
… English now are accused of ruining Italy, rather than being ruined by Italy… In 1990 the Bahamas received fourteen tourists for each native…
La resilienza culturale è data: 1) dal numero degli individui coinvolti 2) dalla diversità all’interno del medesimo schema culturale…
… The larger society usually possesses a greater resiliency to external shocks… diversity within a large society increases the chance that some of its parts will respond flexibly and creatively to foreign influence, even if other parts are corrupted…
La diversità interna è sempre un buon cuscinetto perché arresta il collasso a catena favorendo gli adattamenti.
I paesi formatisi dall’immigrazione sono più variegati e quindi più resistenti…
… Brazil, America, and Canada are essentially nations of voluntary or forced immigrants, and therefore have developed infrastructures to mediate foreign elements…
In questi paesi c’è più tolleranza verso le diseguaglianze e prospera il mito del cambiamento piuttosto che quello della tradizione.
In America, per esempio, c’è il mito del “melting pot”.
E’ singolare come il colonialismo europeo abbia distrutto la cultura polinesiana: non semplicemente rompendo il loro l’isolamento ma anche imponendone uno artificioso rispetto alle “isole sorelle”. Qui il concetto di massa critica è centrale…
… The critical mass behind precolonial Polynesian culture operated across great distances of time and space and was formed over centuries of cross-cultural trade. Advanced seafaring technologies allowed the Polynesians to develop cultures more sophisticated than the population of any single island could support…
La globalizzazione favorisce culture molto più vaste ma anche molto più diversificate al loro interno: si è tutti connessi dalla stessa rete ma ognuno sceglie la propria strada potendo realizzare a costi molto esigui la propria massa critica….
… cultural entities that survive tend to be large but to have complex and diverse inner workings…
Per rendere l’idea pensiamo quanto accade alle lingue, il processo è simile.
La globalizzazione ha estinto molte lingue
… half of the world’s six thousand languages are likely to die…
Ma non bisogna concludere che la diversità linguistica si sia impoverita
… Each surviving language offers greater richness than before…
L’inglese non ha mai avuto tante parole come oggi…
…  local versions of English are continuing to evolve in India, the Caribbean, and many other places…
In un contesto dove le differenze linguistiche vanno smussandosi, la diversità nei singoli linguaggi va arricchendosi.
A suo tempo, anche l’avvento della stampa ebbe effetti simili sul latino…
… In the early days of the printing press, it was widely believed that it would ensure the dominance of Latin at the expense of local European dialects. This prediction was not confirmed. Instead, the printing press helped establish numerous national languages as viable intellectual and literary competitors to Latin… Each of these languages developed into a far richer and more diverse medium of expression…
Le culture dominanti non distruggono quelle piccole ma le trasformano…
… Previous ethoses move closer together, and therefore cease to make artistic production distinct in varying locales…
Le culture “distrutte” rinasceranno in forma sintetica andando ad occupare una nicchia nel sistema dominante.
La differenza tra “cultura” e “cultura sintetica” è cruciale e vale la pena di soffermarsi.
Cosa caratterizza una cultura a tutto tondo (ovvero tradizionale)?…
… tribal religions, embrace and cover virtually all aspects of life, including family life, sex, art, and village social structure…
Le culture di oggi non abbracciano l’intera nostra vita. Si “indossano” ad una certa ora del giorno e si “dismettono” ad un’altra. E questo magari più volte nel corso della giornata…
… football fandom, or teenage “rave culture” of the late 1980s and 1990s are a few examples of ethos in the narrower and more modest sense…
Lo stesso processo che disintegra le culture ne crea di nuove in forma sintetica.
Le culture contemporanee sono allora più diversificatepiù diffuse ma mai onnicomprensive. Esempio di una comunità culturale del nostro tempo: i fan della fantascienza…
… The spread of newspapers, books, and magazines did much to weaken American cultural regionalism. The information and ideas available in Arkansas, for example, no longer differed so drastically from what was available in New Hampshire. This was a homogenizing tendency. At the same time, the communication of information across space allowed for the mobilization of new constituencies—not geographically centered—with unique outlooks in niche areas of culture. To provide an example, the science fiction revolution of the mid-twentieth century would not have been possible without national networks for publishing and distribution… The spread of science fiction helped shape a core of readers and writers with common presuppositions and concerns. Science fiction readers hardly agree on all matters, but they are more likely to ponder the importance of space travel, robots, and contact with nonhuman cultures… many of the films of Steven Spielberg and George Lucas are unimaginable without this background… Nor do science fiction fans share an entire and unique worldview in the same way that members of a tribe in Papua New Guinea might. The science fiction ethos applies to one or a few spheres of life…
Spesso una cultura prescinde dalla collocazione geografica del suo “popolo”. In questo internet aiuta a riunirsi…
… it brings together fans who live in different parts of the world…
Si realizza così un processo granulare
… Homogenization implies a pool of customers who receive common information from common outside sources, whether it be newspapers, television, or the Internet. Once these individuals have been brought into a common pool with well-developed means of communication, however, they sort themselves into more finely grained and more diverse groups…
Più culture possono coesistere nello stesso individuo. Eterogeneità e omogeneità diventano complementari.
E’ contro intuitivo ma la diversità moderna è basata su un conformismo di fondo.
Prendiamo il fenomeno del “revival etnico”: non sono certo le culture originarie che vengono “resuscitate”.
Certe lingue tornano di moda: il gaelico, l’yddish, i dialetti… Ci sono canzoni e film che le utilizzano. Anche i movimenti secessionisti rispolverano il loro passato e tornano a lucidarlo.
Ma questo ritorni di fiamma fanno rivivere le vecchie culture in forma sintetica e non in forma autentica: è ben diverso parlare gaelico conoscendo solo quella lingua e il mondo che riflette!
Il cosmopolitismo permea anche chi canta una canzone yddish, forme di sincretismo permeano anche il cattolico più tradizionalista.
Il cattolicesimo consiste nel vestirsi da cattolici quando si entra a messa la domenica e svestirsi quando si esce. Poi “liberi tutti”: ognuno si sceglie i suoi divertimenti, i suoi film, il suo menù, la sua scuola, il suo partito, le sue vacanze… Siamo cattolici sintetici…
… these groups no longer hold a distinct ethos as an all-embracing totality… Modernity continues to diminish the number of independent, totalizing worldviews…
La modernità – ripeto - non distrugge le culture: le culture assorbite risorgono in forma sintetica e spesso conoscono anche dei veri e propri picchi. L’esempio della cultura Navajo
… American Indian creativity, as illustrated by the Navajo, has made a comeback in recent decades, precisely through this mechanism. Many contemporary Navajo textiles, sandpaintings, and jewelry works sell for high prices and receive critical acclaim. The Navajo resurgence, however, has come under very different terms than the original Navajo successes. Navajo creators deal with the external marketplace in similar ways as do mainstream American artists. While trading posts survive for tourists, and sell many Navajo works, the best Navajo artists attach their names to original works of art, which they sell through galleries, most of all in Santa Fe…
L’unica cultura veramente comune è quella individualista: è l’individuo che deve “realizzarsi” (aderendo alla cultura che crede). Un portato dalla società commerciale…
… As Francis Fukuyama noted with his “end of history” thesis, this liberal- democratic worldview currently has no serious ideological competitor…
Una società commerciale regge bene la diversità (purché sintetica)…
… It is no surprise that the United States provides such a wide range of offerings in fields as diverse as abstract art, popular music, jazz, contemporary classical music, cinema, poetry, architecture, biography, and both serious and blockbuster fiction, among many other areas…
Paradosso: le scelte aumentano a livello di società e diminuiscono a livello planetario.
Puoi trovare un buon ristorante giapponese vicino a casa tua, ma se vai in Giappone non aspettarti l’immersione in un mondo sconosciuto.
La globalizzazione avanza e le culture autentiche si ritirano. La cosa preoccupa i collezionisti d’arte, per esempio…
… Art collectors, sitting comfortably in American or European societies that already offer an amazing cornucopia of products, may not benefit much from the successful commercialization of Papua New Guinea…
L’arte più ricercata è quella delle società che noi giudichiamo dispotiche: sono le ultime a resistere. La tirannia realizza quell’isolamento che favorisce il fiorire di una cultura autentica e alternativa…
… Many renowned Third World and indigenous creations are rooted in cultures that scorn and limit diversity, at least as we define that term in modern commercial society. The underlying ethoses in these societies are often based on illiberal religions, social practices, and political institutions… closely tied to ceremonial and ritualistic functions…
Meglio oggi o meglio ieri? Ogni sensibilità tiri le somme come crede, l’importante è sapere che c’è una bilancia dotata di due piatti, entrambi vanno caricati con onestà intellettuale prima di vedere dove punta l’ago.
La diversità culturale – con tutte le ricchezze che reca con sé - si è sbiadita ma è molto più prossima a noi: meglio o peggio? Il cattolico autentico non è più tra noi, ma c’è il cattolico sintetico: meglio o peggio?
LORENZO_QUIN_force_of_nature-5