venerdì 6 dicembre 2024

cos'è il gusto?

 

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Condiviso con Amici, tranne: Eleonora Parnigoni, Milena Parnigoni, Benedetta Marni, Caterina Marni
Amici tranne...
Cos'è il gusto?
"Molte persone non istruite amano una certa arte che trovano "carina". Ma un piccolo gruppo di persone che ha studiato la questione in modo approfondito afferma che in un certo senso profondo, quell'arte è in realtà cattiva ("kitsch"), e un'altra arte che le persone normali non apprezzano è molto migliore. Di solito possono indicare criteri complessi che l'arte "sofisticata" segue e l'arte "kitsch" no, ma per le persone normali queste regole appaiono tra l'esoterico e il pleonastico". Di fronte ad una situazione del genere viene naturale chiedersi cosa sia il gusto artistico. Ecco due opzioni molto generali tra cui scegliere:
1) Il gusto è come la fisica. Proprio come i non fisici possono avere teorie popolari plausibili ma false sulla fisica ("gli atomi sono come piccole palle da biliardo, giusto?") ma i veri fisici ne sanno di più, così gli zoticoni possono avere cattivo gusto, ma gli artisti professionisti sanno cosa è effettivamente di buon gusto.
2) Il gusto è come il sacerdozio. Analogia: i sacerdoti indù hanno un sistema profondo e complesso di purezza rituale. Il cibo X può essere mangiato solo al momento Y, a meno che non abbia toccato un membro della casta Z o sia stato purificato usando il prodotto P e la benedizione Q, a meno che... Gli indù non istruiti non capiscono questo sistema e potrebbero commettere errori. I preti sofisticati capiscono molto bene il sistema e sono tutti d'accordo su quali siano le regole. I preti probabilmente provano un viscerale senso di disgusto quando vedono qualcuno mangiare un cibo tabù o preparare un rituale nel modo sbagliato. Tuttavia, a meno che tu non sia un indù, credi che il sistema sia completamente inventato e non abbia alcuna attinenza con il mondo reale.
Io propendo verso i sacerdoti.

giovedì 5 dicembre 2024

compatibilità

 Ogni volta che la scienza fa un passo avanti ci ritroviamo sempre qui a chiederci se la nostra dottrina resta "compatibile" con quanto si sa ora. Il cristianesimo è "compatibile" con l'evoluzionismo? Il cristianesimo è compatibile con la materia oscura? Il cristianesimo è compatibile con la teoria delle stringhe? Eccetera. In genere la compatibilità teorica ci fa sudare sette camice per essere raggiunta. Io ho gettato la spugna e ora tendo a negarla. Il cristianesimo è compatibile con l'evoluzionismo? Ma certo, in fondo tutto puo' essere reso compatibile se ci lavori sopra, anche Tolomeo puo' essere reso compatibile con Copernico. Basta attaccare un'orrenda patch alla teoria più semplice - nel caso di Tolomeo gli epicicli - e il gioco è fatto. La mia idea è di liberarsi di queste "escrescenze" e rassegnarsi a dire "no". Anche perché parliamo di compatibilità teorica, resterebbe comunque a nostra disposizione una compatibilità pratica, che secondo me si afferma con forza. Analogia: nella fisica teorica esistono due modelli teoricamente incompatibili che convivono armoniosamente da decenni, quello gravitazionale e quello della meccanica quantistica. Di fatto sappiamo quando applicare il primo e quando applicare il secondo, anche se non c'è una regola precisa nessuno incontra difficoltà di sorta. Volendo, potremmo persino renderli "compatibili" in un unico modello di gravitazione quantistica ma perché farlo visto che la cosa richiede un notevole sforzo e ai fini pratici servirebbe a ben poco? Il cristiano potrebbe ragionare allo stesso modo: posso guardare il mondo indossando due occhiali, quello della scienza o quello della fede, riesco anche a distinguere bene i momenti in cui il primo è più adatto del secondo (e viceversa). Cosa mi interessa allora constatare che non potrà mai esistere un unico occhiale quando non ho difficoltà ad alternare i due che già possiedo?


***


Piccolo pit stop per fare il punto della discussione. Registro un generalizzato dissenso alle mie tesi inquadrato su questa linea: fede e scienza si occupano di ambiti diversi. Dopodiché, si passa a dire cose come: "mentre la chimica studia X, la teologia studia Y". Ma fare questa operazione di confronto tra chimica e teologia significa tenere a distanza realtà più scomode. Esempio, dalla chimica è un attimo saltare alla biologia, dalla biologia all'evoluzionismo e dall'evoluzionismo alla genetica comportamentale, alla psicologia evoluzionista, all'evoluzionismo cultrale, alla sociobiologia, eccetera. Chiamiamolo il "quadrivio imbarazzante". Queste discipline, adottando il metodo della scienza, ipotizzano risposte a domande del tipo "perché crediamo in una divinità?", "perché abbiamo comportamenti morali?", "perché cerchiamo un senso nelle cose?", "che funzione hanno le chiese?", eccetera. Beh, è un po' difficile considerare queste domande come "appartenenti ad un ambito diverso". E se si accettano certe risposte - di solito orientate nel vedere la fede religiosa come un'illusione vantaggiosa in molti contesti - non si puo' poi affermare a cuor leggero la "compatibilità" teorica tra fede e scienza. Da qui la mia proposta di abbandonare questa pretesa compatibilità teorica in favore della compatibilità pratica descritta nel post. Da qui la proposta di cambiare la metafora degli "ambiti" con quella degli "occhiali". Ultima considerazione: se sembro un po' assertivo è solo perché, pressato dai tempi, non domino al meglio la scrittura. In realtà ho maturato queste posizioni negli ultimi mesi (nemmeno anni) per cui sono anch'io in ricerca di una compatibilità credibile poiché non intendo certo rinunciare ai frutti preziosi del "quadrivio imbarazzante" di cui sopra.

martedì 3 dicembre 2024

Perché la prigione funziona?

 Perché la prigione funziona?


La galera ha tre effetti:

1) Ti fa contare fino a dieci prima di fare il cretino.
2) Ti tiene in gabbia impedendoti di fare il cretino.
3) E' l'università del crimine: niente galera, niente contatti.

Il primo e il terzo effetto esistono ma sono piuttosto deboli, diciamo che si elidono a vicenda. Il terzo effetto è... enorme e di solito sottovalutato. Non abbiamo idea di come poche persone compiano quasi tutti i crimini in città.

p.s. cio' non significa che la galera sia il modo migliore per combattere il crimine: la prigione previene un crimine ogni 8.500 $ spesi, la polizia operativa nelle strade - se non si gira dall'altra parte per non finire sotto processo - ne previene uno ogni 3.000 $ spesi.

Il negazionismo di chi perseguita i negazionisti.

 Il negazionismo di chi perseguita i negazionisti.


La Columbia University di New York è tra le università che lanciano l'allarme climatico ogni tre per due, eppure non fa niente per proteggere le sue strutture da eventuali inondazioni. Non costruisce, non innalza, non si sposta altrove. Nulla. Eppure parliamo di un pericolo tutt'altro che remoto stando ai modelli che sforna e alla posizione geografica dove si trova. Come mai? La mia ipotesi è che per chi combatte contro il cambiamento climatico, la prevenzione sia in contrasto con l'adeguamento. Se cedi sul secondo (per esempio, costruisci argini, impermeabilizzi, distribuisci aria condizionata...) stai minando la causa della prevenzione (per esempio: "che tutto il mondo vada con l'auto elettrica"). Solo con la prevenzione c'è qualche speranza di cambiare il nostro "stile di vita" consumistico e capitalistico. La riluttanza della Columbia ad intervenire per adeguare le sue strutture ai rischi di inondazione che lei stessa prevede è un fenomeno che chiamerei "negazionismo di chi perseguita i negazionisti". Sì perché gli "adeguatori" sono peggio dei "negazionisti" per chi combatte il capitalismo anziché il cambiamento climatico. Ma poi, se un'istituzione progressista, con leader intellettuali liberal come Jeff Sachs e Joe Stiglitz, non è disposta a fare investimenti proattivi, possiamo essere sicuri che i "Padroni dell'Universo" di Wall Street prenderanno qualche iniziativa? Non credo proprio. L'innalzamento dei mari sarà meglio fronteggiato con argini e uno spostamento in zone più sicure delle strutture oppure dal fatto che sette miliardi di persone vadano con l'auto elettrica e si riscaldino con le pale eoliche? La risposta pare scontata, ma per molti non sembra esserlo. In miniatura, guardate un po' dove stavano gli ecologisti quando si tentava di costruire il MOSE per salvaguardare Venezia dall'acqua alta. Un piccolo caso nostrano di "negazionismo di chi perseguita i negazionisti"

domenica 1 dicembre 2024

terza legge di cnquest

 Difesa del complottismo.


Il complottismo è quasi sempre falso. Tuttavia, immaginare un complotto dei nemici, spiega bene il funzionamento delle istituzioni maggiori. Per esempio, state cercando il motivo per cui la scuola non finziona? Immaginate che esista un complotto degli insegnanti (o meglio dei loro sindacati). Tutti i pezzi vanno in ordine, le tessere si incastrano e potrete fare anche solide previsioni del futuro.

giovedì 28 novembre 2024

alto e basso

 Cultura alta e Cultura bassa.

Vedo la seconda come un fertilizzante della prima, almeno nelle epoche più vicine a noi (nelle altre sono quasi indiscernibili). Guardate dove si producono le grandi opere e constaterete che ai loro piedi esiste una discarica di "monnezza commerciale" in piena fermentazione. Più monnezza in basso, più cresce alta la pianta della cultura colta. Ipotesi: le strutture che sorgono grazie alla ricchezza generata dalla cultura commerciale sorreggono anche, forse per darsi una patina di rispettabilità, anche la cultura alta, non di rado con un travaso di audience. Farei un'eccezione per la cultura alta di stampo museale; quella, per questioni di tradizione consolidata, è riconosciuta a priori e non deve emergere, cosicché puo' vivere nell'isolamento della sua teca a prescindere dal contesto, ricevendo un adeguato finanziamento statale. Lo stato, tutto sommato, non fa troppi disastri quando agisce senza dover scoprire nulla di nuovo.

martedì 26 novembre 2024

miracolo!

 I miracoli non vanno considerati come violazioni dell'ordine naturale da verificare scientificamente, ma come narrazioni che svolgono una funzione sociale e spirituale all'interno della comunità dei credenti. Questi racconti creano significato, ispirano speranza e rafforzano i legami comunitari. Il loro valore, una volta scartata la loro confutazione empirica, non risiede nemmeno nella loro verificabilità empirica, ma nella loro capacità di produrre effetti concreti nella vita delle persone. Inutile cercare una purezza evangelica originaria, libera dalle stratificazioni storiche. Anche perché la tradizione dei miracoli non è un'aggiunta impropria ma uno strumento che la comunità ha sviluppato per dare forma concreta all'esperienza della santità. La contrapposizione tra "etica dell'agape" ed "etica della santità" è pretestuosa: i miracoli e le canonizzazioni non sono necessariamente espressioni di un'ossessione per la perfezione individuale, ma possono funzionare come sprone a quell'attenzione agli altri che Bruni considera esclusivo. I santi non sono modelli di perfezione irraggiungibile, quanto esempi concreti di come l'amore per gli altri possa manifestarsi in modi straordinari nella vita ordinaria. Il desiderio - guidato da un improvvido complesso di inferiorità - di riformare la Chiesa eliminando gli elementi "non razionali" impoverirebbe il suo potenziale di dialogo con la contemporaneità. In un'epoca di tecnicismo e razionalismo estremo, il linguaggio dei miracoli potrebbe offrire uno spazio per esprimere dimensioni dell'esperienza umana che sfuggono alla pura razionalità strumentale. Non si tratta di opporre fede e ragione, ma di riconoscere la molteplicità dei linguaggi attraverso cui gli esseri umani danno senso alla loro esistenza.

lunedì 25 novembre 2024

regola aurea

 Ecco tre strategie morali, scegliete la vostra:


1) Fai agli altri cio' che vorresti fosse fatto a te;
2) Non fare agli altri cio' che non vorresti fosse fatto a te;
3) Fai agli altri cio' che loro fanno a te.

Io scelgo la terza tutta la vita, è una strtegia di successo e, una volta avuto successo, si traduce di fatto nella prima, ovvero la più sublime. Le prime due invece sono destinate a brillare per un attimo prima di estinguersi per sempre.

giovedì 21 novembre 2024

doge

 DOGE


Come ci ha insegnato Keynes, i cicli economici si combattono con le politiche anticicliche. Di solito, quando arriva la recessione si alza la spesa governativa e quando torna il boom la si abbassa. Di solito, quando arriva la recessione si alza l'offerta di moneta e quando torna il boom la si abbassa. La politica anticiclica è una sorta di ammortizzatore. Quello che non ho mai visto preso in considerazione è il "ciclo delle leggi": quando arriva la recessione si sospende una quota di regolamentazione mentre quando torna il boom la si ripristina. Il DOGE di cui si parla tanto dovrebbe essere una cosa del genere.

lunedì 18 novembre 2024

politica identitario

 I sostenitori della politica identitaria sostengono che disuguaglianze e discriminazioni siano spesso legate all'appartenenza a gruppi specifici. In un senso banale questo è vero per definizione: se un gruppo è "specifico" riguardo a certi ambiti, otterrà in quei ambiti risultati "specifici". In un altro senso il problema è meramente empirico: le diseguaglianze sono frutto di discriminazione nel senso peggiore del termine? Di solito questa tesi viene (prevedibilmente) smentita. Dico "prevedibilmente" poiché viviamo in un ambiente dove discriminare in modo arbitrario penalizza innanzitutto chi discrimina. Esempio: se un omosessuale possiede abilità specifiche ma io lo respingo in quanto omosessuale, costui collaborerà con il mio concorrente buttandomi fuori dal mercato.