lunedì 16 dicembre 2019

SCIENZIATO CURA TE STESSO

SCIENZIATO CURA TE STESSO
Gli scienziati conoscono l'arte di correggere: correggono i profani, correggono le distorsioni della statistica, correggono le imperfezioni nei loro strumenti di misurazione... Correggono tutto tranne il loro cervello. Eppure anche il loro cervello funziona con algoritmi statistici, anche il loro cervello è uno strumento di misurazione
I pregiudizi cognitivi sono come le illusioni ottiche. Se il tuo cervello funziona normalmente, il quadrato etichettato con la A nell'immagine qui in fondo ti sembrerà più scuro del quadrato etichettato con la B. Purtroppo (per il tuo cervello), dall'analisi dei pixel, si vede che questi quadrati hanno esattamente lo stesso colore. Niente di cui preoccuparsi, hai solo un cervello difettoso come ce lo hanno più o meno tutti. Basta saperlo e correggersi. I pregiudizi cognitivi funzionano allo stesso modo e possono essere prevenuti allo stesso modo: rettificando l'intuizione con il ragionamento.
Il pregiudizio cognitivo più noto è quello "della disponibilità": giudico in base a quello che ho "sotto mano". Più spesso senti dire qualcosa, più importante pensi che sia. Poiché i giornali vendono dando cattive notizie noi finiamo per pensare che il mondo sia messo male. L'onnipresente sguardo accusatorio di Greta ci fa sentire l'apocalisse più vicina, anche se rispetto al passato viviamo praticamente in un preservativo. Le mamme di oggi sono 100 volte più apprensive di quelle del passato pur crescendo figli in un ambiente 100 volte più sicuro. Si tratta di una distorsione che influisce anche sul giudizio scientifico. Se un argomento di ricerca riceve molta copertura mediatica, è probabile che i ricercatori che non correggono il loro naturale bias lo sopravvalutino. Il caso del riscaldamento globale è da manuale. Ogni altro rischio esistenziale - dall'asteroide, ai vulcani, alla guerra nucleare - passa in secondo piano.
C'è poi "l'avversione alla perdita". Mi riferisco a quella spinta irrazionale che ti fa finire controvoglia il piatto al ristorante solo perché l'hai pagato: se abbiamo investito tempo o denaro in qualcosa, siamo riluttanti ad ammettere che si tratta di tempo e soldi buttati. Se uno, dopo tanti sforzi, termina la lettura dell'Ulisse di Joyce o l'ascolto delle passioni bachiane tenderà a considerarle un capolavoro, quando invece dovrebbe esprimere il suo giudizio apportando le opportune correzioni, proprio come abbiamo fatto guardando la scacchiera di cui sopra. L'avversione alla perdita è uno dei motivi per cui gli scienziati continuano a lavorare su programmi di ricerca che da tempo hanno smesso di essere promettenti. Talvolta, idee obsolete vengono abbandonate solo dopo il pensionamento dei professori in cattedra, che mai potrebbero rinnegare teorie su cui hanno investito tutta la loro giovinezza.
Ma in ambito scientifico il pregiudizio cognitivo più problematico è il "rafforzamento di gruppo", noto anche come pensiero tribale. Questo è tipico delle comunità chiuse. Se ci sono persone che si rassicurano reciprocamente sul fatto che stanno facendo la cosa giusta, il gruppo diventa più potente e produttivo (ma anche più ottuso). Chi insinua dubbi rischia di essere visto come un traditore. La presenza di un gruppo forte è importante per raggiungere mete ambiziose ma ostacola l'auto-correzione che è così essenziale per la scienza.
Così come tutti vedono più scuro il quadratino alto della scacchiera, tutti hanno questi pregiudizi cognitivi, e l'intelligenza dell'osservatore non incide sul problema. Dovrebbe essere ovvio, quindi, organizzare la ricerca scientifica in modo che gli scienziati possano evitare o almeno alleviare i loro pregiudizi. Sfortunatamente, il modo in cui la ricerca è organizzata oggi ha esattamente l'effetto opposto: peggiora di brutto i pregiudizi cognitivi di cui ho parlato.
Ad esempio, attualmente è molto difficile per uno scienziato cambiare l'oggetto della propria ricerca, perché ottenere una borsa di ricerca richiede la documentazione delle competenze accumulate. Parimenti, nessuno ti assumerà per lavorare su un argomento di cui non hai già esperienza. E' chiaro che un simile contesto rafforza l'insistenza ad approfondire i temi su cui siamo competenti, il che ci porta a dissipare eventuali dubbi che affiorano nel merito impedendo di ripartire da zero per battere nuove strade.
Un altro problema è che la ricerca contemporanea coinvolge inevitabilmente gruppi di persone e premia gli scienziati per aver enfatizzato sui giornali l'importanza del loro lavoro. Lavorare su argomenti popolari, magari con un aggancio politico, puo' essere decisivo. E' chiaro che questa tendenza peggiora il rischio di "rafforzamento di gruppo" e aumenta la tendenza a condividere sempre e solo le medesime informazioni.

domenica 15 dicembre 2019

FELICITA' ALLA SPINA

FELICITA' ALLA SPINA
Sarei stato triste al pensiero di non avere figli, ma il pensiero di averli "ora" mi scoraggiava. Se avessi avuto dei figli, sarei diventato un genitore, e i genitori non sono mai persone molto allettanti.
Quando qualcuno dei miei amici aveva un figlio mi congratulavo pensando "meglio a te che a me". Ora mi congratulo con sincero entusiasmo, specie per il primo. Anche con un po' di invidia, devo ammetterlo. Cos'è cambiato? Ovviamente ho avuto dei figli. Qualcosa che temevo si è rivelato positivo.
Innanzitutto non è affatto necessario trasformarsi in persone protettive, lo diventi per forza. E' come se qualcuno avesse azionato un interruttore. All'improvviso mi sono sentito protettivo, non solo nei confronti dei miei figli, ma dei bambini in generale. Un giorno, figuriamoci, ho fatto una scenata in treno perché due litigavano dicendo "brutte parole" davanti a dei bambini rimasti a bocca aperta. Una cosa impensabile, per paura delle coltellate ho sempre pensato ai fatti miei girandomi dall'altra parte. Ma già mentre guidavo per riportare a casa mia moglie e la mia bambina dall'ospedale, ricordo che mi avvicinai a un passaggio pedonale pieno di pedoni e mi ritrovai a pensare "devo stare molto attento a tutte queste persone. Ognuno di loro è figlio di qualcuno!". Hi hi hi.
Capisco che in buona parte non puoi fidarti di me quando dico che avere figli è fantastico. In una certa misura sono come l'adepto a un culto religioso che ti sta dicendo quanto sarà bello convertirsi. Ma anche il modo in cui vedi i bambini prima di averne ha qualcosa di parziale. Nelle mie osservazioni, per esempio, c'era un'enorme quantità di "selection bias". Ma è normale, i marmocchi si facevano notare solo quando facevano casino. Quello che non notavo erano i grandi momenti che i genitori trascorrevano con i loro bimbi. In quei momenti i bambini sono silenziosi, non si notano, e le persone non ne parlano tanto, cosa devono dire? La magia è difficile da esprimere a parole, e tutti gli altri genitori ne sono già al corrente - ma una delle cose grandi nell'avere i figli è che ci sono un mucchio di momenti in cui sai che non vorresti mai essere altrove o a fare altre cose. Stare bene con i tuoi figli azzera il valore alternative. Grandioso in un mondo in cui le rutilanti alternative ti rovinano ogni gioia. Ma c'è di più: non devi fare nulla di speciale per goderti questi momenti speciali. Basta sedersi sul divano, oppure fare quattro passi, o fare colazione insieme. A volte sei in coda con loro per entrare al cine e passi un momento che vale il doppio del film.
Mi ha sorpreso molto avere dei bambini. Non li ami e basta. Diventano anche tuoi amici. Io, per esempio, ho delle bambine. Ce n'è una di cui mi considero praticamente il fidanzato, talmente sono innamorato e curioso di lei. Dell'altra non vedo l'ora di sentire cosa dice quando apre bocca, lo trovo sempre interessante e trovo interessante risponderle per vedere cosa diavolo si inventa dopo. Ho passato questa domenica in casa. Un tempo avrei sentito un senso di spreco, una specie di vuoto, di occasione mancata. Basta la loro presenza a cambiare tutto.
Alcune delle mie preoccupazioni sull'avere figli erano comunque reali. Ti rendono sicuramente meno produttivo. Avrai pezzi di tempo per lavorare ma il lavoro non si riverserà mai più negli interstizi della tua vita rendendola qualcosa di promiscuo. Non puoi stare acquattato ad attendere l'ispirazione. Odio dirlo, perché un tempo ero anche ambizioso, ma avere figli può renderne uno molto molto meno ambizioso. Senza figli queste righe le avrei scritte in uno stile scintillante. Giuro!
Avere figli distorce il tuo giudizio sui fatti, tuttavia ricordo perfettamente com'era prima. Avevo mille possibilità, potevo prendere un aereo in giornata e andare all'altro capo del mondo. Era fantastico, ma non l'ho mai fatto. Erano grandi felicità ma richiedevano pur sempre grandi imprese. Il fatto è che la maggior parte della libertà che avevo prima dei bambini non l'ho mai usata. Sia chiaro, ho avuto molti momenti felici prima di avere figli, ma molta di quella felicità era potenziale. Sogni. Ora la felicità è reale e tranquilla, non richiede nessuna impresa, ce l'ho praticamente "alla spina". Per esempio, tutti i giorni all'ora di andare a letto quando leggiamo un libro insieme, è come se ne bevessi un bicchierino. A proposito, mi è venuta sete .

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BLANK STATE

RASSEGNAMOCI AL RAZZISMO
Le differenze razziali sono in gran parte adattamenti al clima. Il pigmento della pelle era una crema solare per i tropici, le pieghe nelle palpebre erano occhiali per la tundra. Ma gli individui non sono geneticamente identici ed è improbabile che le differenze influenzino ogni parte del corpo tranne il cervello. Sebbene le differenze genetiche tra razze siano più piccole di quelle tra gli individui, è ragionevole credere che non siano né inesistenti né irrilevanti. La migliore "cura" per la discriminazione, quindi, è un test più accurato e più ampio delle capacità cognitive, perché fornirebbe così tante informazioni predittive sui singoli individui che nessuno sarebbe tentato di tenere più conto della razza o del genere. Ma probabilmente un'idea del genere comporta pratiche tanto invasive da non avere alcun futuro politico, cosicché le discriminazioni razziali e di genere saranno sempre tra noi.
COSE CHE NON CI ENTRANO NEL CERVELLO
I bambini non devono andare a scuola per imparare a camminare, parlare, riconoscere oggetti o ricordare le personalità dei loro amici, anche se questi compiti sono molto più difficili che leggere, sommare o ricordare date nella storia. Devono andare a scuola per imparare a scrivere e far di conto perché queste conoscenze sono state acquisite troppo di recente perché si siano evolute delle capacità naturali corrispondenti. I bambini sono dotati di una "cassetta degli attrezzi" per ragionare e apprendere in modi particolari, e quegli attrezzi devono talvolta modificati per padroneggiare problemi per i quali non sono adeguatamente progettati. Non possono imparare la biologia finché non disimparo la biologia intuitiva, che pensa in termini di essenze vitali anziché di selezione passiva. E non possono imparare l'evoluzionismo fino a quando non disimparano a pensare l'ordine in termini di progetto. Non possono imparare l'economia finché non disimparo a pensare il gruppo umano in termini unitari. Ancora oggi la cooperazione fondata sui prezzi di mercato confonde le menti che fanno troppo fondamento sull'intuito.
MISERIA DEL MORALISMO
Ci sono problemi come il razzismo, l'aborto, il colonialismo, l'ambiente, il CRISPR... che vengono affrontati in termini moralistici e di guerra culturale. Molte di queste cose possono avere conseguenze dannose, ovviamente, e nessuno le vorrebbe banalizzate. La domanda è se siano meglio gestite dalla psicologia della moralizzazione (con la sua ricerca di cattivi e relativa mobilitazione dell'autorità per controllare e punire) o in termini di costi e benefici, prudenza e rischio.
MISERIA DELL'UTOPIA
In politica c' è la Visione Tragica e quella Utopica. Nella Visione Tragica, gli esseri umani sono intrinsecamente limitati nella conoscenza, nella saggezza e nella virtù, e tutti gli accordi sociali devono riconoscere quei limiti. Nella visione utopica, i limiti sono superabili grazie ad un assetto sociale migliore, e noi non dovremmo porci limiti ma favorire questo avanzamento. Per i Tragici cercare di fare "qualcosa di impossibile" è sempre un'impresa corruttiva. Per gli Utopici è sempre un'impresa costruttiva. Ebbene, le idee della psicologia evoluzionistica e della genetica comportamentale si sono diffuse negli anni '70 e non avrebbero potuto costituire un insulto peggiore alla Visione Utopica. Si tratta di idee che vendicano la Visione Tragica e minano quella Utopica che fino a poco tempo prima dominava ampi segmenti della vita intellettuale. Ecco alcuni capisaldi rinforzati dalle nuove ricerche: 1) Il primato dei legami familiari in tutte le società umane e il conseguente peso del nepotismo e dell'ereditarietà. 2) La portata limitata della condivisione comunitaria nei gruppi umani. 3) L'universalità del dominio e della violenza nelle società umane (compresi i presunti pacifici raccoglitori-cacciatori) e l'esistenza di meccanismi genetici e neurobiologici che ne sono alla base. 4) L'universalità dell'etnocentrismo e altre forme di ostilità tra gruppi differenti e la facilità con cui tale ostilità può essere suscitata nelle persone all'interno della nostra società. 5) La cospicua ereditarietà di intelligenza, autocontrollo, coscienziosità e attitudini antisociali, il che implica che buona parte della disuguaglianza sorgerà anche in sistemi economici perfettamente equi. 6) La prevalenza di meccanismi di difesa mentale, pregiudizi egoistici e bias cognitive, con cui le persone si ingannano sulle proprie ragioni, sulla propria saggezza e la propria integrità. 7) I pregiudizi del nostro senso morale che ci fanno preferire i nostri vicini e ci fanno confondere il bene con il conformismo, il rango, la pulizia e la bellezza.
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USI IMPROPRI DEL PRINCIPIO ANTROPICO

Il principio antropico ci dice che una certa proprietà del nostro universo è così com' è perché altrimenti non saremmo qui per parlarne. La cosa è approssimativamente corretta se si intende che l'universo deve avere determinate proprietà perché altrimenti la nostra stessa esistenza non sarebbe possibile. In questa versione la nostra esistenza non è né necessaria né inevitabile. È semplicemente un fatto osservato che porta a vincoli sulle leggi della natura.
Si tratta di un principio che ha facilitato alcune scoperte scientifiche, la più nota è la previsione di Fred Hoyle secondo cui un certo isotopo del carbonio deve avere una certa risonanza perché, senza quella risonanza, la vita come la conosciamo non sarebbe possibile. Tale previsione si rivelò corretta. Come è facile vedere non c'è nulla di non scientifico in tutto cio'
Un altro esempio è che puoi usare il semplice fatto che siamo qui per dire che una certa costante cosmologica deve essere tarata in un certo intervallo microscopico. Se la costante cosmologica fosse sballata l'universo sarebbe collassato da tempo, oppure si espanderebbe troppo velocemente per formare le stelle. Ancora una volta, non c'è nulla di a-scientifico in tutto questo.
il principio antropico non è né scientifico, né inutile. Ma allora perché è così controverso?
Per questioni filosofiche più che scientifiche. Di solito viene propugnato da chi crede che il nostro universo è solo uno tra gli infiniti che esistono. Se credi in questa ipotesi, allora il principio antropico può essere riformulato per dire che la probabilità di trovarci qui non sia affatto minuscola come sembrerebbe.
Tuttavia, questo utilizzo è improprio: il principio antropico è corretto indipendentemente dal fatto che tu creda o meno nel multiverso. Il principio si limita a dire che le leggi della natura devono essere tali da consentire la nostra esistenza, né più né meno. Che questo derivi da una coincidenza incredibile o dall'esistenza del multiverso è assolutamente indifferente.

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In this video, I explain why the anthropic principle is a good, scientific principle. First I explain the difference between the strong and the weak anthropi...

sabato 14 dicembre 2019

IL SINCERO DEMOCRATICO

Non do' grande importanza alle elezioni democratiche, esprimono la scelta di gente incentivata a praticare la stupidità e a rimanere nell'ignoranza. Non solo, contrariamente a Chuchill riesco ad immaginare molte alternative preferibili.
L'ho detto mille volte sapendo di scandalizzare i più. So di avere molte frecce al mio arco, ma ammetto che l'orrore suscitato nel benpensante lusinga il mio ego. Ho anche notato che i più "orripilati" e impegnati a difendere i sacri principi sono quasi sempre disonesti. La prova di ciò è che quando le elezioni non vanno per il verso giusto subito eccoli sostenere che il processo è stato pervertito o corrotto.
Ora sono le fake news, ora sono i social, ora sono le idee di facile presa, ora è la pancia del paese, ora sono le paure fomentate, ora è il razzismo dilagante, ora è il populismo imperante. In altre parole, credono che una democrazia ben gestita debba condurre il popolo lì dove loro stanno da tempo immemorabile. Da sempre.
Non ti piacerà molto né la Brexit né Johnson ma se sei un sincero democratico dovresti celebrare le recenti elezioni nel Regno Unito. Dopotutto, la volontà della gente ha prevalso e il risultato è legittimo. Basta questionare indicando tutte le distorsioni registrate nella campagna elettorale per poi sostenere che il risultato non riflette "la volontà più informata e orientata al futuro".
Caro "sincero democratico" che fai l'offeso quando critico le elezioni, oggi è tardi per trasformarti in "me", la tua è solo la tipica disonestà ipocrita che rende tanto simpatici i populisti/fascisti/sfascisti/nazisti/sessisti/razzisti!

LUI & LEI

Uomini e donne sono diversi.
Un fatto apparentemente ovvio per la maggior parte dell'umanità, ma da tempo messo in dubbio dagli psicologi.
Nuovi risultati su larga scala che utilizzano metodi empirici sempre migliori stanno aggiudicando il dibattito all'uomo della strada.
Ma cosa ha ritardato la soluzione? Essenzialmente perché le differenze sui tratti della personalità presi in senso lato sono relativamente piccole, ma ciò è dovuto al fatto che vi sono grandi differenze di compensazione a livelli più bassi. Lo so, detto così non si capisce niente. Meglio fare qualche esempio: i maschi e le femmine in media non differiscono molto nell'estroversione. Tuttavia, a livello di composizione del tratto psicologico, si può vedere che i maschi in media sono più assertivi (un aspetto dell' estroversione) mentre le femmine sono più socievoli e amichevoli (un altro aspetto di estroversione). Capito adesso?
Ma descriviamolo questo fossato che separa i due sessi. I maschi tendono ad essere più dominanti, assertivi, inclini al rischio, alla ricerca del brivido, alla mentalità da duro. Sono emotivamente stabili, utilitaristici e sedotti dalle idee astratte. Gli uomini tendono anche a formare gruppi più grandi e competitivi in ​​cui le gerarchie sono stabili e in cui le relazioni individuali richiedono investimenti emotivi trascurabili.
Al contrario, le femmine, in media, tendono ad essere più socievoli, sensibili, calorose, compassionevoli, gentili, ansiose, insicure e anche più sensibili all'estetica. In media, le donne sono più interessate alle relazioni diadiche intime e collaborative, che siano più focalizzate sulle emozioni e caratterizzate da gerarchie fluide e norme egalitarie. Nell'aggressività la donna è più indiretta e meno apertamente conflittuale. Le donne sembrano più abili nella comunicazione mostrando una maggiore capacità verbale e una maggiore capacità di decodificare il comportamento non verbale delle altre persone. Tendono anche a sorridere e piangere più frequentemente degli uomini, sebbene queste differenze siano decisamente maggiori quando si crede di essere osservati.
Ma la cosa importante è che tutte queste differenze sono correlate. Cosa significa? Significa che differenze relativamente piccole tra più tratti possono comporsi in differenze sostanziali se considerate come parti di un intero profilo. Facciamo l'analogia con il viso umano: se dovessi solo prendere una particolare caratteristica del viso - come la larghezza della bocca, l'altezza della fronte o la dimensione degli occhi - avresti difficoltà a distinguere tra un volto maschile e un volto femminile. Ad esempio, non puoi semplicemente distinguere un bulbo oculare maschile da un bulbo oculare femminile. Tuttavia, uno sguardo d'insieme alla combinazione delle caratteristiche facciali produce una netta distinzione tra visi femminili e visi maschili. Ecco, puoi prevedere se una persona è maschio o femmina considerando solo il suo profilo psicologico quasi come se la guardassi in faccia!
Lui & Lei sono come Marte e Venere, ma il divario si allarga nei paesi più avanzati, laddove l' eguaglianza tra i generi è più pronunciata. Probabilmente, la maggiore disponibilità di risorse materiali e istituzionali facilita lo sviluppo e l'espressione delle preferenze specifiche di genere, e questo porta ad un'espansione delle differenze di genere che abbiamo appena visto. Insomma, se le iscritte alla facoltà di ingegneria sono più numerose in medio oriente che in Europa il motivo è anche questo.

COMPRARE BITCOIN?

Una moneta agevola gli scambi e conserva il valore.
La prima funzione è assolta al meglio quando in molti l'accettano, la seconda quando non ne circola troppa. Per accettare una moneta occorre avere fiducia che altri l'accetteranno, per convincersi che conservi il suo valore occorre aver fiducia in chi la emette. La fiducia è il fondamento della moneta.
Il bitcoin costruisce la sua fiducia delegando l'emissione a un algoritmo garantito dal blockchain. L'algoritmo è talmente stupido che ci si puo' fidare. Una persona in carne ed ossa (banchiere centrale) potrebbe sempre dire una cosa e farne un'altra. Anche l'oro è imprevedibile: domani cominciano a scavare, scoprono una serie di filoni e la quantità a disposizione raddoppia! Inoltre, l'entusiasta del bitcoin punta sul fatto che le monete tradizionali non si comporteranno molto bene: la fiducia non si crea e non si distrugge ma si trasferisce. In genere si trasferisce ai materassi ma potrebbe trasferirsi anche ad oro e criptovalute.
Ah dimenticavo. Per chi vivesse su Marte il bitcoin (BTC) è una valuta puramente elettronica, creata privatamente. Mi chiedo come capire se sia sopravvalutata o meno.
Di certo ha un valore intrinseco pari a zero. Ma è una valuta, come l'euro. Le valute hanno spesso un valore intrinseco pari a zero. Ciò non significa che non abbiano valore.
Ma esiste un metodo oggettivo per calcolare questo valore? Per molti no: non paga dividendi, non frutta interessi, zero valore intrinseco. In realtà il suo valore oggettivo equivale a quello dei beni che ci puoi comprare. Il quale, a sua volta, dipende da quante persone lo accettano in pagamento e da quello che ti danno in cambio. Una base razionale per calcolare questo valore, almeno in teoria, c'è.
Poiché pochissimi venditori accettano bitcoin, sulla base di quanto appena detto sopra, il suo valore dovrebbe essere bassissimo. In realtà il valore di qualcosa è sempre influenzato dal suo valore futuro. Pertanto, se il BTC sarà ampiamente utilizzato in futuro, e questo utilizzo diffuso può essere anticipato, allora ha già un suo valore ora.
Solo nel 2017 il prezzo in dollari dei BTC è aumentato del 1400%. In molti ritengono impossibile che fluttuazioni del genere possano essere ancorate a valori oggettivi. Parlano di bolla speculativa. Ma le variazioni di prezzo non devono essere giustificate da una variazione del valore oggettivo sottostante di un'attività. sarebbe troppo bello. Potrebbero invece essere giustificate dal riconoscimento di fatti precedentemente trascurati. Esempio: la crisi da cui siamo appena usciti è stata affrontata con il bazooka monetario. Visti i successi è più che probabile che a quello si ricorra anche nella prossima. E se non andrà altrettanto bene? E se partisse un'inflazione importante? Il valore del BTC esploderebbe! e questo potrebbe essere anticipato.
Si ma ci sono ormai almeno 3000 criptovalute in giro. Difficile pensare che ne sopravvivano più di un paio. Cio' comunque non significa che il BTC sia in bolla. Tra le tante è quella che parte favorita.
E' vero che il BTC puo' essere utilizzato per transazioni sul mercato nero e riciclaggio di denaro ma a noi che ce ne frega? Noi stiamo cercando di capire se comprare o meno. Un altro dubbio viene dai problemi di hackeraggio, purtroppo ce ne sono ancora. E comunque prevedibile un miglioramento sul fronte sicurezza.
Il vero problema dei BTC è che prima o poi i governi ci metteranno le mani sopra. Lo percepiranno come un nemico giurato, come un insopportabile controllore della politica, qualcosa pronto a punire gli errori dei cattivi governi (e i popoli mal governati) in tempo reale. Lo farebbero con la scusa che il BTC è utile per il riciclaggio di denaro, le transazioni sul mercato nero e l'evasione fiscale. La preoccupazione di un intervento è più che plausibile ma c'è anche qualcosa che lo rende improbabile: la capitalizzazione di mercato totale di tutte le criptovalute è di oltre 600 miliardi di dollari. Al di là di quanto siano giustificati questi prezzi, diventa difficile per il governo eliminare un'intera classe di attività finanziari che presenta simili volumi.
Per concludere, molti affermano che il bitcoin sia in bolla. Il problema che ho nel credere a queste persone è che, appunto, sono in "molti", sono in troppi. Il picco di una bolla si verifica quando il sentiment è al massimo. Il bitcoin sarà anche in bolla ma - visto il numero esorbitante di scettici in circolazione - non è certo al suo picco. Se è in una bolla, il momento di uscire sarà quando questi scettici spariranno e la sensazione del buon investimento prevarrà.

RE BORIS

Boris ha fatto ciò che nessun altro leader conservatore ha fatto: ha cooptato e quindi sterilizzato l'estrema destra. Il reazionario Brexit Party è praticamente crollato da quando Boris è sceso in campo. Il fervore anti-immigrazione si è dato una calmata. I Tories sono anche tornati al centro del dibattito sotto la guida di Johnson. E c'è una strategia per questo. Ciò che Cummings e Johnson credono è che l'UE, lungi dall'essere un motore liberale, è diventata, per la sua sicumera e la sua arroganza, una delle principali cause dell'ascesa dell'estrema destra in tutto il continente. La UE ha generato ovunque una reazione nazionalista. Dalla Germania e dalla Francia all'Ungheria e alla Polonia, la destra più impresentabile guadagna terreno. Uscire dall'UE è, sostengono Johnson e Cummings, un modo per disarmare questo pericoloso nazionalismo e trasformarlo in un patriottismo più trattabile e benevolo. Solo Johnson e i Tories l'hanno capito in occidente, e la sua strategia è qualcosa che ogni destra degna di questo nome dovrebbe esaminare attentamente.

NYMAG.COM
Brexit has given the U.K’s self-seeking Prime Minister the opportunity to show he actually knows what he’s doing.