martedì 19 novembre 2019

VERIFICABILE

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VERIFICABILE
Quando una cosa è "verificabile"? Rispondere è cruciale per il vivere civile, pensate solo ai tribunali. Se dico che "domani pioverà" possiamo scommetterci sopra poiché l'evento è "verificabile". Posso assicurarmi conto la pioggia ma non contro lo "sconforto" poiché quest'ultimo evento non sembra verificabile. Il vigile puo' elevarmi una contravvenzione solo se "verifica" qualcosa nella mia condotta. In una blockchain gli eventi rilevanti sono solo quelli verificati da una moltitudine di persone. La compravendita della mia casa è valida solo se il notaio verifica le volontà delle parti. Quanto si scrive su Wikipedia è stato verificato da terzi, possibilmente da molti "terzi". Forse domani i nostri sentimenti saranno verificabili da una macchina a scanner che potrà addirittura "fotografarli".
La verificabilità sembrerebbe per lo più un costrutto sociale: quando più persone - magari prestigiose - si coordinano per dire che una certa cosa è verificata noi la prendiamo per buona. Se chiedete qualcosa ad una comunità di persone, in genere si metterà in moto una strategia di coordinamento per fornire la risposta più idonea. In assenza di minacce, e solo nel caso di domande banali, la strategia migliore potrebbe essere quella di guardare alla verità oggettiva. Quando mi chiedono se la terra è piatta io non so da dove iniziare, specie se fioccano le obiezioni, e allora cerco di coordinarmi come posso con quel gruppo di persone che chiamiamo "scienziati", sono sicuro che così facendo sto in una botte di ferro, salvaguarderò la mia reputazione associandomi a persone dallo status elevato. Lo stesso dicasi se bisogna mettere in dubbio lo schiacciamento ai poli del nostro pianeta o per le vaccinazioni. Penso che bene o male sia la strategia seguita da tutti.
Se io vedo rosso e il mio amico daltonico (che chiama me daltonico) vede verde, come verificheremo il colore che ci sta di fronte? Appellandoci alla comunità!
C'è poi il fatto che nella visione ingenua la difficoltà sta nel verificare qualcosa mentre nella pratica sta nel definire cosa debbo verificare. Le cose non sono mai ben definite, o meglio, gran parte della loro definizione risieede nel futuro: che l'acqua non sia altro che H2O lo sappiamo ora ma per indicarla e farne oggetto di esperimenti non abbiamo certo aspettato di definirla con esattezza.
Ammetto di non avere una buona teoria sulla "verificabilità", e non penso nemmeno che valga la pena di spingersi oltre. Sì, la verità oggettiva e il buon senso giocano un ruolo ma è un ruolo molto periferico, il grosso del lavoro si fa in comunità cercando di far combaciare tanti piccoli frammenti come in un puzzle affinché la macchina sociale funzioni in modo spedito.

IPOCRALISSE

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IPOCRALISSE
FATTO 1: La tecnologia in grado di "leggere" i nostri sentimenti fa passi da gigante: interpretazione delle espressioni facciali, degli sguardi, della scelta delle parole, del tono di voce, dei tic nervosi, ma anche accertamento della sudorazione e vera e propria lettura della mente. Presto saremo un libro aperto e in molti non ci chiederanno il permesso per "leggerci", potranno farlo a distanza negli ambienti pubblici. Difficile difendersi: occhiali scuri? burqas? modulazione elettronica della voce? Mah.
FATTO 2: l'ipocrisia è uno dei perni della convivenza civile. Noi vogliamo essere riconosciuti esibendo sentimenti socialmente ammirevoli. Tendiamo anche a sottostimare il nostro livello di ipocrisia perché l'arte dell'esame di coscienza è stato travolto dall'arte dell'auto-inganno. Esempio di oggi: a me, parlando francamente, non frega niente di Venezia che sta andando sott'acqua ma in pubblico mostro un minimo di interesse e di apprensione per la cosa. Alla fine l'auto-inganno prevale sulla coscienza e mi percepisco come persona civile.
Tesi: i due fatti sono in conflitto e alla lunga genereranno una forma di collasso sociale (Ipocralisse).
Pensate quanto sia importante mascherare i propri sentimenti per difendersi: lo fa il bambino per non essere bullizzato ma lo facciamo anche noi con figli, e lo facevamo con i genitori. Ci proteggiamo dai venditori come dai molestatori, evitiamo i conflitti con i colleghi. Pensate poi ad un boss che prenda coscienza di quanto poco è rispettato. S'incazzerà? La chiesa potrebbe misurare la vostra fede (e scomunicarvi) e l'esercito il vostro giuramento (e degradarvi con disonore).
Ma la tecnologia avanzerà gradualmente e troveremo un modo per adattarci, non vedo questi come problemi insormontabili, non è da lì che arriverà il collasso. Magari sceglieremo più oculatamente le nostre compagnie e gli ambienti da frequentare.
Il problema vero sono le numerosi leggi ingiuste, quelle a cui si sfugge con l'ipocrisia ma che domani - con la lettura dei sentimenti - chiederanno di essere applicate sul serio. Immaginate una legge sull'odio, migliaia di odiatori "in sonno" - imprenditori, dirigenti d'azienda, padri di famiglia... - domani saranno in manette. Pensate alle leggi sulle molestie sessuali, quelle per cui non puoi "provarci due volte", come verranno considerati certi sguardi segnalati dalla tecnologia? Un modo di provarci ancora? E come certi pensieri concupiscenti? In un mondo ragionevole si troverebbe forse una soluzione ragionevole, ma noi non viviamo in un mondo ragionevole.
Ma perché queste leggi disfunzionali proliferano? Perché sono simboliche, non servono a risolvere i problemi bensì ad essere supportate, ovvero a consentire a qualcuno di gridare "sono contro gli odiatori" (anche le leggi contro la droga e la prostituzione sono di questo tipo). Finché l'ipocrisia le rende inapplicabili nulla di male, ma quando l'ipocrisia on ci sarà più?
Considerate ancora le leggi contro il sessismo e il razzismo, poiché esattamente come voi sono sia sessista che razzista questo significa che farò una brutta fine? E se saranno raccolti dati statistici in grado di profilarmi significa che non troverò più un lavoro? Puniremo l'uomo bianco perché ha una bassa opinione dell'uomo nero? L'impressione è che l'applicazione delle leggi simboliche (o "idee lussuose") porterà pochi benefici e molti guai.
Questa tecnologia crescerà lentamente ma questa non è una buona notizia come nel caso precedente. Cio' significa infatti che dapprima si registreranno successi notevoli: verrà scovato il prete pedofilo, smascherato lo stupratore seriale, incastrato il razzista armato. Questi successi incoraggeranno ad andare oltre, fino al collasso sociale, fino all'ipocralisse.

lunedì 18 novembre 2019

LA CARICA DEI NATALISTI

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LA CARICA DEI NATALISTI
Il grande nemico dei "natalisti" è un prete con due nomi e un cognome: Thomas Robert Malthus (vedi foto). Nei punti seguenti sintetizzo la strategia migliore per respingere gli argomenti del reverendo. Colgo l'occasione del premio Nobel a Michael Kremer, uno dei natalisti più stimolanti.
1) Malthus - Il suo modello: quando la popolazione cresce, gli standard di vita si abbassano.
2) Tutti malthusiani - In un senso banale siamo tutti malthusiani: se dobbiamo dividerci una torta e si aggiunge un nuovo convitato la nostra fetta si rimpicciolisce.
3) Il paradosso della carestia - Quando la peste colpisce, gli standard di vita si alzano. Il fenomeno è documentato in abbondanza. L'apparente esultanza dei malthusiani proprio quando i flagelli colpiscono duro ha reso la loro reputazione piuttosto tetra.
4) Il lungo periodo - E' il punto debole di Malthus, qui la relazione a lui tanto cara sembra sospendersi per poi invertirsi: più gente, più prosperità. Conclusione: il malthusianesimo non ha torto, è solo miope.
5) Natalismo - Il modello natalista collega invece fertilità e prosperità. I 3 benefici della popolazione numerosa: 1) più idee offerte e più idee richieste. 2) Sfruttamento economie di scala ed altri effetti di rete. 3) Più diversità umana e più possibilità di specializzazione. Conclusione natalista: crescete e moltiplicatevi (alla faccia di Malthus)!
6) Eroi - Gli eroi del natalismo: Julian Simon, Michael Kremer e Bryan Caplan.
7) Feedback - Tra tecnologia e fertilità esisterebbe un feedback: la maggiore produttività aumenta la popolazione e una popolazione più numerosa consente alla produttività di salire ulteriormente per i motivi sopra accennati. Se la fertilità si blocca o declina, anche la produttività stagna. La crescita esponenziale dal 100.000 AC a oggi sembrerebbe confermare questa dinamica.
8) Robinson - Immagina 5000 anni fa la presenza solitaria di una popolazione umana di 1 milione di anime destinata a non crescere mai di numero. Quanto ci avrebbe impiegato a raggiungere il livello tecnologico attuale? Molto di più. Anzi, probabilmente si sarebbe estinta prima di raggiungere la modernità.
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Sezione Notizie


L'EPISTEMOLOGIA DELL'IMPRENDITORE

L'EPISTEMOLOGIA DELL'IMPRENDITORE
Patrick Collison è un imprenditore di successo che in questa intervista, oltre a dare delle dritte, impartisce indirettamente una lezione di epistemologia sociale. Ecco alcuni punti che tocca.
1) Epistemologia - Quella ordinaria ci dice a COSA credere, quella sociale a CHI credere. L'imprenditore deve essere un maestro nella seconda. Oggi c'è una crisi evidente dell'epistemologica sociale, il declino della fiducia verso l'autorità è innegabile, le più diverse "narrative" si oppongono senza ascoltarsi. L'esperto ha perso punti. Gli imprenditori devono saperlo e devono sapere come agire in questo contesto.
2) Pregresso - Elabora un prodotto che i tuoi clienti già conoscono, almeno in parte. Non è saggio proporre prodotti completamente nuovi, sarebbe difficile farsi capire, molto meglio proporre prodotti che innovano su una base preesistente e già in circolazione: "appoggiati" sui tuoi concorrenti. Lezione epistemologica: ci fidiamo di chi condivide con noi una storia.
3) Collaboratori - Assumi chi rispetti, assumi chi assumerebbe te. Gli imprenditori, è noto, sono sgradevoli. Hanno un cattivo carattere, non hanno peli sulla lingua e - almeno nelle quattro mura dell'ufficio - non sembrano affatto interessati alla loro immagine. Molto meglio quindi che abbiano a che fare con gente che di fondo rispettano. Lezione epistemologica: dialoga con chi rispetti e con chi sai già che potrebbe insegnarti qualcosa.
4) Bizzarria - Non avere paura delle stranezze. Ricorda che non hai comprato i bitcoin perché ti sembrava una cosa "strana". Errore fatale. Lezione epistemologica: lo status quo bias ostacola l'apprendimento, i pensatori originali sono sottovalutati, da loro puoi apprendere molto.
5) Genio - Dài al genio più libertà. Oggi mettiamo risorse 100 volte maggiori nella ricerca rispetto al 1950 senza ottenere molto di più. Chi finanzia sembra non stimare molto i ricercatori e li tratta come polli da batteria. Ascoltare Gianni Brera era uno spasso, specie se parlava a braccio, nelle interviste la sua resa calava, specie se rispondeva alle domande (fortunatamente capitava di rado). Lezione epistemologica: assorbi dal genio, cercane il contatto e lascialo libero di spaziare.
6) Lettura - Non leggere cio' che va di moda e nemmeno cio' che legge chi sta vicino a te: apprenderai queste cose per osmosi. Leggi cio' che ti piace. Lezione epistemologica: discuti con chi è appassionato della materia in sé, non con chi la strumentalizza per parlare di politica o di morale.

FATTI E VALORI

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FATTI E VALORI
Larry Summers è un personaggio interessante perché coltiva i suoi valori di sinistra senza smettere di pensare da economista (un tipo come Paul Krugman, tanto per dire, non ci riesce proprio). Assomiglia un po' al nostro Ricolfi, diciamo.
Ecco alcuni punti toccati in questa conversazione.
1) Quel che non va nella politica è che fondamentalmente fa quello che vogliono gli elettori.
2) La patrimoniale non scalfisce le lobby, anzi, le incentiva a crescere.
3) La ricchezza personale aumenta soprattutto perché i tassi sono bassi (e la ricchezza attualizzata bassa).
4) Il risparmio coercitivo, tipo i programmi pensionistici, riducono il risparmio privato.
5) La patrimoniale spinge il consumismo.
6) La compartecipazione dei lavoratori nella proprietà delle imprese ostacola l'espansione delle stesse aumentando i benefici degli insiders. Guarda ai kibbutz israeliani, alle cooperative iugoslave, alle università americane e a certi esperimenti tedeschi.
7) L'aliquota marginale del 90% degli USA di Kennedy non era pagata da nessuno ed era considerata dai consiglieri di sinistra del presidente come una cattiva idea.
Ma c'è dell'altro!


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(Full session) Emmanuel Saez, a leading architect of the “wealth tax” plans advocated by Senators Elizabeth Warren and Bernie Sanders, outlined his proposals...

LA MENTE DELL'ALVEARE (e lo ius soli)

LA MENTE DELL'ALVEARE (e lo ius soli)
L'intelligenza di una persona si riflette in positivo nel successo della sua opera. Anche l'intelligenza media di una nazione si riflette in positivo nell'esito di cio' che fa. Fin qui l'intuito ci aiuta a capire.
Quel che ci sfugge, invece, è quanto la seconda relazione sia più potente della prima. Circa sei volte più potente! La "mente" dell'alveare conta più della "mente" delle singole api. Perché?
Forse perché un gruppo di persone intelligenti sa cooperare meglio, oltre che agire meglio.
Forse perché un elettorato attivo intelligente vota meglio.
Forse perché gli "intelligentoni" attirano persone intelligenti mentre i cretini attirano i cretini. Ovvero, chi fa danni tende ad associarsi con chi produce poco valore, in modo da fare meno danni possibile (l'impresa di pulizie della NASA è fantastica).
Oggi l'intelligenza media delle nazioni occidentali è abbassata dall'immigrazione. Che fare?
Medicina e istruzione, per esempio, possono cambiare l'intelligenza di una persona. Un pochino sì, poco.
Che conclusioni trarne? Di sicuro queste considerazioni non incoraggiano lo ius soli.