venerdì 4 agosto 2017

hi non ha figli è egoista'

Chi non ha figli è egoista?

Sì.
Da un punto di vista materiale sì.
Il costo del figlio, infatti, è quasi interamente a carico dei genitori mentre i benefici sono diffusi.
In questo senso il figlio è il contrario dell’inquinamento: chi inquina guadagna a spese degli altri, chi fa un figlio ci rimette a beneficio degli altri.
Pensate a quanto benessere ci viene dal fatto che Mozart sia esistito: ma i costi del suo mantenimento se li sono intestati i suoi genitori e solo loro. “Vi sembra giusto?” pensa senza dirlo nemmeno a se stesso l’egoista.
Un caso estremo di generosità, quello dei genitori di Mozart. Sì, un caso estremo, ma in piccolo lo stesso puo’ dirsi per i genitori dell’operaio della Pirelli: lo hanno mantenuto e io adesso posso sfruttare la sua opera facendo affari nel settore della gomma.
Un tale proclamava: “vorrei sei figli così almeno uno potrà risolvere i problemi del mondo”. La logica è corretta: più figli al mondo, più cervelli, più idee, più ricchezza. E a godere sono soprattutto i terzi.
Questo fatto non puo’ essere digerito dall’egoista: “perché io dovrei pagare e gli altri godere?”. Il suo demone ragiona così.
Ogni generazione prospera sulle idee avute dalle precedenti. Le idee possono essere di tanti tipi: rotare la coltivazione nei campi, introdurre una franchigia nei contratti di assicurazione, ricorrere alla spoletta nei telai automatici…  Poiché le idee vengono dalle persone: più persone, più idee, più ricchezza per la comunità intera.
Una logica ferrea quanto semplice, e che lavora ovunque: a parità di tutto il resto in campo calcistico la nazionale brasiliana sconfiggerà sempre quella svizzera, per forza: il Brasile è più grande e più popoloso!
Altri due motivi ci fanno dire: “più persone, più ricchezza”.
Primo, i geni si ispirano a vicenda creando un circolo virtuoso che è tanto più potente quanto più numerosi sono i geni – e quindi le persone – in circolazione.
Secondo: il numero di persone (e quindi di figli) incrementa la domanda di benessere. Quanti più siamo, tanto più i geni sono incentivati a liberare la loro genialità.
Qualcuno fa notare che alcune parti del mondo non prosperano affatto per quanto siano numerose. Calma, forse la popolosità è un effetto, non una causa. Il problema in quei paesi non è tanto il numero delle persone ma le politiche governative: politiche anti-business porterebbe all’ indigenza anche una nazione fatta esclusivamente da Einstein e Mozart.
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Il bambino è qualcosa di curioso. Prima di avere un bambino tutti noi ci pensiamo due volte: in tutti noi, infatti, spira il vento dell’egoismo.
Un bambino è qualcosa di particolare: tentenniamo nel generarlo anche se sappiamo in anticipo che non ci pentiremo mai di averlo fatto.
In questo senso è come una droga: nel momento del contatto si crea dipendenza.
Eppure, una differenza importante c’è: nel caso della droga la dipendenza è temuta, nel caso del bambino è cercata.
Insomma: sappiamo in anticipo qual è la scelta giusta eppure tentenniamo. Evidentemente il nostro egoismo materiale è davvero grandeSappiamo perfettamente che non ci pentiremo mai della nostra scelta, eppure ci freniamo. Forse il nostro demone si sta chiedendo: ma non posso fare qualcosa che destini a me i benefici della mia scelta?
Comprare o adottare un cane – per esempio – puo’ essere un affare molto migliore per l’egoista: sopporta i costi di questa nuova presenza ma incamera anche tutti i benefici.
Un cane non stipula contratti (la sua firma non è riconosciuta), non innova per le generazioni future (i pronipoti vivono esattamente come gli antenati), in questo senso i benefici che produce non sono diffusi, vengono perlopiù incamerati da chi sopporta i costi. La sua affettuosa compagnia se la gode esattamente chi si sobbarca le levatacce per il bisognino.
Certo, quando con le mie bambine incontriamo un cane con padrone disponibile per mezza giornata la festa gratuita è garantita, eppure il concetto che vorrei passasse mi sembra ormai chiaro.
Comprare un cane non è un atto altruistico così come rinunciare al cane non è un atto egoistico. Fare un figlio è un atto altruistico mentre rinunciare ad un figlio è un atto egoistico.
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Finora ho trattato l’egoismo più evidente di chi non fa figli: quello materiale verso terzi.
Ci possono però altre forme di egoismo implicate, per esempio quello nei confronti del nascituro.
Qui le cose sono un po’ più complesse e per ammettere l’esistenza di questo egoismo occorre fare uno sforzo in più.
L’argomento per l’esistenza di questo egoismo è semplice: se accettiamo il fatto che donare 100 euro a X costituisca un atto di generosità, donargli la vita è un atto di generosità estrema.
A meno che la vita sia un bene negativo, ovvero un male.
Ma anche i 100 euro potrebbero essere un bene negativo per X, in questo caso il donatario se ne disferebbe azzerando il bilancio costi/benefici, da cio’ deriva il fatto che un dono puo’ essere solo un bene. Ma allo stesso modo, colui il quale non gradisce il bene della vita puo’ sempre suicidarsi. Insomma, la logica economica ci porta a dire che il “gift of life” esiste eccome.
Alcuni obbiettano che il nascituro, contrariamente a X, non esiste al momento, è dunque assurdo trattarlo allo stesso modo.
Qui è facile rispondere con un’analogia: anche le generazioni future non esistono al momento, questo vuol forse dire che – faccio solo un esempio – inquinare e devastare il pianeta  sia moralmente neutro? La maggior parte delle persone non la pensa così, per lo stesso motivo il nascituro non puo’ essere considerato un nulla, e chi lo considera tale è un egoista.
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Perché la sinistra è antipatica? SAGGIO


Perché la sinistra è antipatica?


Luca Ricolfi ci aveva persino scritto un libro su questo inconveniente: “Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori”.
Un libro un po’ pretenzioso poiché immaginava possibili soluzioni all’inconveniente quando soluzioni non ci sono: la sinistra, infatti, è antipatica per natura.
Perché la sinistra è antipatica?
Per essere coerente.
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Veniamo all’argomento della mia tesi: la sinistra immagina un mondo ideale e cerca – attraverso la politica – di avvicinare il nostro a quello.
Si tratta di correggere il reale avendo come modello l’ideale.
Mi spiego meglio.
Perché tassare i ricchi per dare ai poveri? Perché i ricchi non danno ai poveri volontariamente, sono cattivi.
Perché imporre la raccolta differenziata? Perché non la facciamo volontariamente, siamo cattivi.
Ammettiamo che sia corretto ritenere che un ricco debba trasferire ai poveri il 40% del suo reddito.
Ebbene, se un ricco desse volontariamente ai poveri il 40% del suo reddito non ci sarebbe alcun bisogno di tassarlo.
Ma un ricco giusto lo fa volontariamente per definizione poiché abbiamo appena detto che è la cosa giusta da fare.
In altri termini: se il mondo fosse giusto i partiti politici di sinistra non esisterebbero. A che servirebbero?
Ma il mondo non è giusto, per cui è necessario che i giusti prendano il potere e governino sugli ingiusti.
D’altro canto, immaginiamoci un mondo ingiusto: in un’ipotesi del genere anche i governanti – essendo ingiusti – realizzerebbero politiche ingiuste, magari tasserebbe i poveri per dare ai ricchi (sotto forma per esempio di opera lirica, teatro sperimentale, arte d’avanguardia e università gratuite).
In buona sostanza, nella mentalità di sinistra il mondo si divide tra giusti ed ingiusti con i primi che cercano di correggere i secondi attraverso la politica, ovvero il monopolio della violenza.
La politica di sinistra è un nonsense senza questa cruciale divisione tra giusti e ingiusti. Infatti:
  1. se il mondo fosse composto solo da giusti la politica di sinistra sarebbe un pleonasma,
  2. se il mondo fosse composto solo da ingiusti la politica di sinistra sarebbe una chimera.
  3. Sintesi: se il mondo fosse composta de eguali la politica di sinistra non avrebbe alcun senso.
Ora è più evidente come diventi assolutamente necessariodividere il mondo tra giusti e ingiusti. I giusti sono di sinistra e la loro missione è quella di governare gli altri. Se non fosse così la loro azione sarebbe pleonastica o chimerica.
Immaginate, per analogia, uno scienziato della politica che parlasse in questi termini:
“ho risolto il problema degli ubriachi alla guida delle auto ma la mia soluzione vale solo in un mondo in cui le bevande alcoliche non sono state inventate”
Ebbene, se la sinistra avesse in mente un’umanità di eguali il suo messaggio di fondo sarebbe esattamente di questo tenore assurdo.
Chiudo allora tornando alla questione dell’antipatia, ora tutto è più chiaro: immaginate un tizio che pensi in questi termini: io sono il giusto e sono chiamato a governare con la forza te che sei l’ ingiustizia fatta persona.
Bè, ma questa non è altro che la forma mentis dell’uomo di sinistra. E, si badi bene, non si tratta di un accidente, si tratta di una necessità. Aggiungeteci pure il fatto che costui – in contesti solo leggermente diversi – fa continuamente appello all’eguaglianza delle persone, e il quadretto è composto.
Ebbene, vi sembra una persona simpatica?
No. Non lo è… ma per essere di sinistra non si puo’ che essere quel tizio.
se
A questo si potrebbe obbiettare: “quanto dici vale anche per la destra”.
No.
No, se si adotta la definizione di destra che personalmente prediligo: per me l’uomo di destra è un tale a cui è antipatico l’uomo di sinistra e si oppone ai suoi progetti. In un certo senso è qualunquista, non rivendica un piano politico alternativo, si limita ad opporsi e ad esecrare. La sua politica è indiretta: fatta fuori la sinistra, infatti, trionfa la legge di natura con le sue gerarchie precostituite.

L'egoismo di chi non fa figli

L’egoismo di chi non fa figli

People Wanted – Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life – Steven E. Landsburg
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 Trigger warning: – tanti bimbi tanti cervelli – il motore della prosperità – circolo virtuoso – il ruolo della domanda – rivoluzione industriale – il limite della crescita – i torti di malthus – inquinamento al contrario – l’inconcepito e le generazioni future –
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TED BAXTER, THE ANCHORMAN ON THE old Mary Tyler Moore show, planned to have six children in hopes that one of them would grow up to solve the world’s population problem. …People solve problems, and when there are more people, more problems get solved. 
Note:TANTI BIMBI… TANTI CERVELLI
each generation free rides on the inventiveness of its ancestors.
Note:PERCHÈ SIAMO RICCHISIMI?
The engine of prosperity is technological progress—not just feats of engineering but also the design of new insurance contracts, better legal systems, and improved patterns of crop rotation.
Note:IL MOTORE DELLA PROSPERITÀ
Ideas come from people. The more people, the more ideas.
Note:IL MOTTO
population growth drives technological progress, technological progress drives economic growth,
Note:KREMER: UN MILIONE DI ANNI DI STORIA UMANA
a world with twice as many people will have twice as many natural-born geniuses.
Note:L‘ASSUNTO DI KREMER
the same reason that the biggest high schools usually have the best football teams.
Note:FOOTBALL TEAM
geniuses tend to inspire each other,
Note:CIRCOLO VIRTUOSO
a larger population means a larger market for inventions,
Note:PIÙ DOMANDA… DI IDEE
Industrial Revolution—and the massive ongoing growth spurt that it triggered—had to wait until world markets grew big enough to reward large scale innovation by entrepreneurs.
Note:RIVOLUZIONE INDUSTRIALE… TEORIA RICHMOND
In the first century A.D., Julius Frontinus wrote that “Inventions reached their limit long ago, and I see no hope for further development.”
Note:PRONOSTICI SUI LIMITI DELLA CRESCITA
One hundred years ago, the average workweek was over sixty hours; today it’s under forty. One hundred years ago, only 6% of manufacturing workers took vacations; today it’s 90%. …One hundred years ago, the average housekeeper spent twelve hours a day on laundry, cooking, cleaning and sewing; today it’s about four hours. 
Note:PROGRESSI
The average middle-class American might have a smaller measured income than the European monarchs of the Middle Ages, but that does not prevent the American from leading a more luxurious lifestyle.
Note:UNA QUALITÀ DA RE… IL REDDITO NON È TUTTO
A skeptic could easily point to countries where large populations coexist with abysmal economic conditions.2 But without exception, those are countries where the natural advantages of population size—a larger pool of geniuses and an abundance of trading partners—are undercut by government policies
Note:SOVRAPOPOLAZIONE
A large population brings many blessings besides prosperity. …We value our children for reasons that have little to do with their earning capacity. 
Note:OLTRE LA RICCHEZZA
A world with more people is a world with more diversity. Chamber music, parasailing, and Ethiopian restaurants can survive only where the population is large enough to support them.
Note:DIVERSITÀ
Parents who love their children face a tradeoff: The more children you have, the less you can give to each of them. Reasonable people disagree about how to resolve that tradeoff. Some find poverty an acceptable price to pay for a large family; others prefer fewer children with a higher living standard. That’s not a conflict that needs to be resolved; it’s an opportunity to celebrate diversity.
Note:NESSUNA ESTERNALITÁ TRA FAMIGLIE… MALTHUS HA TORTO ANCHE IN CONDIZIONI STATICHE
They’re unlikely to have overlooked many costs, because the costs are concentrated in your own family:
Note:I GENITORI CHE HANNO DECISO LA VOSTRA NASCITA
The benefits are more diffuse. The clearest benefit of your birth is that it brought your parents much joy; they didn’t overlook that one. But the remaining benefits are spread far and wide.
Note:I BENEFICI SONO PIÙ DIFFUSI
When a decision maker is more conscious of costs than of benefits, he tends to make decisions that are overly conservative.
Note:TROPPO POCHI FIGLI
Population growth is like pollution in reverse.
Note:INQUINAMENTO AL CONTRARIO
Somewhere there is a young lady whose life has been impoverished by my failure to sire the son who would someday sweep her off her feet.
Note:I DANNEGGIATI INCONSAPEVOLI
In other words, I was being selfish when I limited the size of my family. I understand selfishness. But I can’t understand encouraging others to be selfish,
Note:EGOISMO
A second, completely separate, argument says I should have had more children for the sake of those children themselves.
Note:GIFT OF LIFE
Do living people have any moral obligation to the trillions of potential people who will never have the opportunity to live unless we conceive them? …if the answer is not yes, then it’s no, and if the answer is no, then it seems there can be no moral objection to our trashing the entire earth, to the point where there will be no future generations. 
Note:I DIRITTI DEL NON CONCEPITO
to admit that we’re incapable of being logically rigorous about issues involving the unconceived.
Note:PROBLEMA IRRESOLUBILE
Surely you know couples like this: They already have two children, and they’re undecided about whether to have a third. They waver back and forth; they lean one way and then the other; they weigh the pros and they weigh the cons. Finally they decide to go ahead. And from the instant that third child is born, the parents love it so deeply that they’d gladly sacrifice all their assets to preserve its life.
Note:NON CI SI PENTE DI AVERE UN BAMBINO IN PIÙ
equivalent of an addictive drug. People hesitate about whether to try heroin; once they’ve decided to try it, they become addicted and can’t give it up.
Note:BAMBINI COME UNA DROGA
Parents know in advance, and with near certainty, that they will be addicted to their children. …parents know in advance, with near certainty, that they won’t want to break their addiction. 
Note:DIFFERENZA
I know that my unconceived children would be my most valuable “possessions”
Note:PARADOSSO
Economist Peter Bauer has pointed out that if per capita income is the right measure of human happiness, then the birth of a farm animal is a blessing and the birth of a child is a curse.
Note:LA MALEDIZIONE DELLA NASCITA
Other people—our friends and our children and sometimes even strangers who do us unexpected kindnesses—are among the luxuries that make life worth living.
IL NOSTRO LUSSO