giovedì 22 ottobre 2015

Is There a God? di Richard Swinburne

 Is There a God? di Richard Swinburne
  • Definizione di Dio. Dio essere personale: dotato di intenzioni, scopi e credenze
  • Dio come essere dai poteri infiniti: onnipotente eterno senza corpo onnipresente creatore di tutto perfettamente buono onnisciente incondizionato (perfettamente libero). Tuttavia n agisce in modo insensato (contro logica) e nn x' nn possa ma x' sarebbe insensato. Allo stesso modo n può conoscere ciò che nn si può conoscere, x es. cosa farà un uomo libero
  • dio ha tutte qs caratteristiche. notare che sono tutte essenziali. ma possiede anche la divinità? xchè postularlo quando si può inferire?
  • morale: alcuni principi sono x tutti ma alcune accessibili solo ai fedeli. servono a realizzarsi e a coordinarsi
  • Xxxxx
  • 2 spighe: 1 inanimata 2 intenzionale.
  • inanimata: poteri e proprietà.
  • intenzionale: credenze scopi intenzioni.
  • il fisico si concentra su 1 il detective su 2.
  • spiegazione prob. spiegazione piena (necessità) spiegazione completa (che implica fondamenti o cause prime).
  • cosa fa preferire una teoria? 1 se concorda coi fatti 2 se è semplice 3 se si armonizza con il background conoscitivo 4 se nn ci sono alternative valide.
  • la semplicità è il criterio guida tra teorie che spiegano. vedi galileo e copernico.
  • ockham: nn postulare più oggetti di quelli che abbisognano x spiegare. ok ma dipende da come intendi il bisogno. una spiegazione completa ha bisogni differenti da una spiegazione condizionata..
  • la capacità predittiva testa il criterio 1
  • osservabilità: così come certi fenomeni necessitano di postulare entità inosservabili (quark pianeti...) così altri fenomeni richiedono l esistenza di persone inosservabili
  • Xxx
  • spiegazioni complete 1 materialismo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime che si postulano di natura materiale.
  • 2 umanesimo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime senza postulare alcunchè sulla sua natura...
  • 3 personalismo: si compie la medesima operazione postulando che la causa prima sia xsonale. il teismo appartiene a qs famiglia...
  • valutare i tre approcci secondo i criteri di cui al cap precedente...
  • tesi: tutti i criteri classici sono inservibili tranne quello della semplicità. sulla base del criterio sopravvissuto l ipotesi teista è da preferire...
  • imho: il criterio della background knowledge spiega opzioni differenti...
  • materialismo: si arretra verso la particella fondamentale: atomo elettrone quark. se l universo è infinito si arretra all infinito postulando una serie infinita di oggetti inosservabili. nota che gli oggetti rilevanti da postulare sono specifici altrimenti bisognerebbe spiegare la regolarità dei comportamenti.
  • il materialismo è costretto a postulare formidabili coincidenze. ovvero la presenza di elemento diversi in un particolare stato in un particolare momento. in qs senso è un ipotesi complicata.
  • il teismo postula un unica causa. in qs senso è più semplice del politeismo...
  • il concetto di infinito è molto semplice. porre dei limiti è molto più complicato.
  • il dio strettamente necessario x creare il mondo sarebbe una xsona molto più difficile da descrivere rispetto al dio infinito. io stesso sono molto più difficile da definire rispetto a dio
  • Xxx
  • la spiegazione materialista è complicata e nemmeno spiega xchè le proprietà degli oggetti si mantengono nel tempo. insomma, perchè il mondo è ordinato?
  • l ipotesi teista offre una spiegazione ragionevole: la creazione di una xsona intelligente è ordinato. inoltre dio essendo infinitamente buono nn vuole rendere il mondo comprensibile alla sua creatura...
  • william paley: vedere un ordine nel mondo nn significa che è stato fatto in un istante e nn in un processo. in questo senso la creazione è compatibile con l'evoluzione.
  • la spiegazione darwiniana è completa ma nn ultimativa: xchè esistono certe leggi e nn altre?
  • il fine tuning. dio o il caso? ricorrere alla coincidenza nn è mai una spiegazione forte...
  • obiezione al principio antropico: tu nn puoi che xcepire un mondo che ti contiene quindi il fatto che ti appaia tale non esprime alcuna coincidenza miracolosa.
  • confutazione x analogia: joe viene rapito e lo si tortura con la roulette russa (99 proiettili in un caricatore da 100). si spara ma nn parte nessun colpo. joe: nn posso credere alla coincidenza lo avete fatto x spaventarmi. torturatore: il tuo dubbio è assurdo: nn è una coincidenza il fatto che sei tra noi: solo essendoci, infatti, puoi formulare questa tua ipotesi relativa ad un presunto miracolo. commento: è chiaro a tuti che l assunto del torturatore è fallace.
  • controanalogia. perchè nn consideriamo le leggi scientifiche un puro arbitrio dettato da una coincidenza visto che sono ricavate da un esperienza estremamente limitata e x di più percepita nel modo estremamente specifico tipico degli uomini? risposta: semplice, xchè uno lavora con i dati che ha.
  • morale: il teista nn spiega ciò che xcepisce ma ciò che è. il mondo ordinato e nn la sua xcezione del mondo ordinato  richiede una spiega
  • imho: nota la differenza con l argomento di plantinga contro l evoluzione. in quel caso la teoria contestata prevede esplicitamente che nn siamo fatti x la verità bensì x adattarci all ambiente.
  • l evoluzione nn è uno spreco? no. 1 l uomo ha bisogno di un ambiente 2 nn esiste solo l uomo: il mio cane nn è uno spreco. del resto qs è il punto di vista della scienza....
  • universo infinito. bisogna spiegare xchè dura. xchè le leggi sono costanti. xchè ad un certo punto emerge l uomo. il paradosso di khalem. troppi problemi.
  • multiverso. se i molti universi sono simili nulla di nuovo. le teorie inflattive ipotizzano un gruppo di universi simili di qs tipo.
  • ma se i molti universi sono differenti nn possiamo più parlare di coincidenza x la presenza umana. un miltiverso di qs tipo è molto complicato. vale la pena di postularlo in assenza di indizi seri? no.
  • l ipotesi teista resta la più semplice e spiega xchè la scienza spiega
  • Xxx
  • tesi: l anima esiste e il dualismo è il miglior modo x documentarla.
  • l anima conferisce identità
  • i monisti materialisti sono in grado di rendere conto dell identità? no.
  • dimostrazione col trapianto dei cervelli: prendi i miei due emisferi e trapiantali in due crani vuoti. chi sono io? boh. ecco dimostrato che anche sapere tutto sui cervelli nn ci assicura di conoscere l identità. l io ha qualcosa in più che la sua materialità. chiamo qs qualcosa in più anima...
  • altro esperimento: il chirurgo pazzo trapianta i miei due emisferi in a e b dicendomi prima che a avrà una vita piacevole e b solo sofferenze. poi mi fa scegliere chi voglio essere. ovviamente farò scena muta xchè la sorte del mio cervello mi dice poco su di me.
  • altro esperimento. muoio e i miei parenti senza il mio consenso congelano il mio cervello ma un terremoto lo manda a pezzi. tra 100 anni grazie a nuove tecniche il mio cervello viene riparato integrandolo con un altre. poi viene scongelato. la xsona rediviva si comporta in qlc modo come me. sono io?
  • imho: un evidenza definitiva la dà il teletrasporto. ammettiamo che esistano due canine a e b connesse: nella prima entri, vieni distrutto e ricostruito fedelmente nell altra. chi esce da b è la stessa xsona che entra in a. ma se chi entra in a nn viene distrutto chi esce da b è solo un gemello di chi è entrato in a. morale: lo stesso identico cervello può dare origine a identità diverse. nn esiste tra cervello identità un legame preciso.
  • imho: l argomento della disconnessione può essere fatto valere contro chi la postula in materia di aborto.
  • nella misura in cui gli animali hanno una vita mentale hanno anche un anima...
  • la possibile storia: l anima potrebbe emergere dal cervello allorchè quast ultimo raggiunge una certa complessità nel corso dell evoluzione...
  • lo stadio è inferito dai comportamenti: i mammiferi hanno una vita mentale, secondo me
  • tutti gli animali il cui comportamemto è meglio spiegato in termimi di intenzione esentimenti e credenze posseggono un anima..
  • il nesso causale mente cervello è a doppio nesso (free will)...
  • xchè il dualismo è poco gettonato? xchè nn sappiamo spiegare come emerge l anima. ok ma nn è molto razionale negare l evidenza solo xchè nn sappiamo spiegarla. inoltre i teisti hanno una buona spiegazione in merito....
  • le neuroscienze ci forniscono una semplice lista di abbinamenti: 1 toccando qui il cervello vedo blu 2 toccandolo qui faccio una certa operazione aritmetica. possono fornirci una lunga lista di abbinamenti: una certa puntura al cervello mi fa vedere il blu. mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato eccetera
  • le neuroscienze potrebbero anche dirci la conformazione del cervello che origina la coscienza.
  • ma le neuroscienze non possono dirci il xchè di tutto questo. xchè mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato e nn quello del pane? le neroscienze mettono i fila una serie di frasi ma nn ci forniscono nè una grammatica né un dizionario. nn esiste una teoria scientifica dell anima. una teoria che ci faccia predire in anticipo gli effetti di un trattamento del cervello mai sperimentato da un soggetto.
  • difficoltà: cervello e mente sono di sostanze differenti la scienza ha bisogno di numerare per redigere le sue equazioni,  nn si è mai cimentata in qs campo.
  • difficoltà: mentre i fenomeni cerebrali sono misurabili quelli della mente nn lo sono con una scala numerabile altrettanto precisa questo rende impossibile generalizzare la relazione. scale differenti e nn convertibili. l anima poi o c è o non c è. nn è misurabile su una scala continua.
  • si dice: ma la scienza nn può sorprenderci? in fondo in passato ha ridotto la termodinamica alla meccanica quantistica smascherando la temperatura e considerandola non più una prop. intrinseca ma una velocità (atomica)...
  • c è una differenza fondamentale: la riduzione della termodinamica si ottiene sostituendo il moto delle particelle alla sensazione di calore. ma nel ns caso una simile scissione è impensabile poichè l oggetto d indagine è la sensazione stessa...
  • come convertire il desiderio di cioccolato in un desiderio di carne? Come posso redigere le equazioni che mi istruiscano su come procedere? i due desideri non sembrano misurabili su una scala comune.
  • le grandi integrazioni della scienza si sono ottenute marginalizzando il mentale. operazione impossibile quando il mentale stesso diviene oggetto della scienza...
  • la scienza deve emarginare il mentale. darwin tratta l uomo come un robot.
  • altra domanda impossibile per la scienza: perchè la mia anima è emersa dal mio cervello e la tua dal tuo? nn poteva essere al contrario?...
  • prendi 2 pensieri 1:"la russia è immensa". pensiero 2"la gioconda è bellissima". che scala cardinale utilizzo x convertire qs due pensieri uno nell altro. il linguaggio della scienza deve "numerizzare" le relazioni x poi connetterle tramite equazioni. nell ambito della materia tutto è convertibile (tutto si trasforma). un equazione ci spiega come convertire l oggetto 1 nell oggetto 2. nella mente qs operazione sarà mai possibile? penso di no. ergo: la scienza dell anima è impossibile.
  • il teismo invece converte facilmente 1 in due. esempio di conversione: dio è buono e ci ha connesso mente e cervello per realizzare cose buone: la conoscenza del mondo è buona (compresa quella spaziale che ci fa dire quanto è grande la russia) così come è cosa buona godere della bellezza (comprea quella ineffabile dello sfumato che caratterizza la gioconda). ergo: il teismo spiega l anima la scienza no. la scienza in qs campo (più ancora che nell origine dell universo) il suo resoconto è particolarmente incompleto.
  • dio ha molti motivi x connettere anime e corpi: regalarci una proprietà regalarci la libertà farci provare sensazioni piacevoli. solo se la connessione è ordinata noi siamo liberi e proprietari.
  • imho: ci sono anche ragioni x connettere quel corpo a quell anima: poterci giudicare secondo giustizia. ognuno di noi ha un suo banco di prova personalizzato da superare
  • ma il free will nn nega le leggi scientifiche del cervello? due soluzioni
  • 1 il cervello nn è un organo come gli altri (del resto fa emergere l anima).
  • 2 nel cervello la meccanica quantistica agisce con effetti particolari
  • imho: preferisco la prima
  • Xxx
  • cosa attendersi: 1. un dio sensibile alle ns preghiere 2 un dio che nn turbi l ordine naturale
  • differenza tra sospensione e confutazione: l esempio dell uomo che levita (contro popper)
  • condizioni x il m.: 1 evidenza empirica 2 ragioni x volerlo 3 occasionalità
  • storico tipico: sono oggettivo nn ho pregiudizi. sbagliato x la razionalità scientifica conta tutto si parte dalle intuizioni di base
  • circolo e prob.: l apriori di dio rafforza il miracolo l evidenza del miracolo rafforza l ipotesi di dio...
  • rivelazione: intervento divino x informarci e aiutare la ns. inteligenza
  • come giudicare le rivelazioni? 1 tradizione 2 plausibilità 3 fonte (firma divina)
  • decisivo il secondo elemento
  • riv. crist: fondata su un miracolo con diversi testimoni e con un buon resoconto storica
  • riepilogo del miracolo cristiano: 1 tradizione: bimillenaria. 1bis conoscenza a priori: dimostrazioni di dio. 2 validi motivi: ad una ragione debole s insegna con l esempio => incarnazione. 3 evidenza del miracolo: la più solida. 4 comparazione con spieghe le alternative
  • altro miracolo: la vita oltre la morte. motivato! un dio buono e giusto ci premia con ciò che abbiamo di più caro
  • altro intervento divino: l esperienza religiosa Dio appare si ns cuori o pubblicamente
  • motivo: l apparizione puo' edificare o rinforzare la fede. fonte: è necessaria la stabilità psicologica
  • principio di credulità: le cose sono come appaiono... se mi appare dio... l onere è sullo scettico
  • fai fatica a credere alle app. esteriori? pensale come interiori
  • xchè succede ai credenti? x dire di aver visto un telefono bisogna conoscerlo
  • xchè succede a chi è in crisi? nn è normale che un dio buono appaia a chi è più debole?!
  • esercizio: prendi qs elementi e cfr con le apparizioni degli ufo: l ufo nn ha motivi x apparire sporadicamente ma soprattutto nn può apparirci interiormente o a sensi che nn siano i cinque tradizionali
continua

mercoledì 21 ottobre 2015

L'agenda politica dei cristiani libertari

Opportunities for Collaboration with Political Christians http://bleedingheartlibertarians.com/2015/10/opportunities-for-collaboration-with-political-christians/

Umiliati ed offesi

Cosa distingue un'opinione legittima da un'opinione ingiuriosa?
Non sono un giurista, affronto la questione armato solo di buon senso nella speranza che sia la giurisprudenza a seguire il buon senso e non viceversa.
L'ingiuria e la diffamazione colpiscono l'onore di una persona.
Un tempo l'onore era tutto, serviva a costruire il bene fondamentale della fiducia. Una persona disonorata era una persona condannata ai margini della società.
Oggi è lo stato che si occupa di adempiere a questa funzione, per esempio: è lo stato che si occupa di far adempiere i contratti stipulati, non dobbiamo più affidarci esclusivamente sull'onore della controparte; l'onore personale cessa così di essere  un bene cruciale. Tuttavia, il nostro cervello questo non lo sa, si è formato in quello sterminato periodo storico/preistorico che chiamiamo "era dell'onore" e ce lo dobbiamo tenere così com'è, lui ci fa soffrire quando riceviamo un'ingiuria che ci disonora, anche se poi i danni materiali sono minimi. Chi offende quindi deve pagare, per usare un'analogia: se domani un robot farà quello che oggi  facciamo con le mani, non per questo deve passarla liscia chi contro la nostra volontà ci dovesse amputare la ormai inutile appendice.
L'ingiuria crea un'offesa e quindi un danno psicologico che andrebbe risarcito alla vittima.
Se l'offesa è volontaria la punizione deve scattare senza attenuanti.
Non nego che per gli accertatori isolare l'intenzione sia un'operazione delicata: se ti dico "scemo" è perché voglio offenderti o perché penso che tu sia scemo e intendo esprimere questa mia opinione? l'intenzione è qualcosa di interiore che non si puo' osservare, non ci resta che raccogliere indizi indagando su tono, luogo, tempo, contesto eccetera.
Ma leviamo di mezzo il "caso facile" e concentriamoci sull'offesa come danno collaterale dell' "opinione ingiuriosa". Il dubbio di un dovere al risarcimento persiste, anche qui basta una semplice analogia: se faccio un incidente automobilistico sono chiamato a risarcire anche in assenza di intenzionalità.
I danni psicologici però sono particolari: diversamente da quelli derivanti da un incidente automobilistico riguardano l'intimità di una persona, cosicché quantificarli è ostico. Anche per questo si limitano i casi di risarcimento; la regola generale potrebbe essere questa: solo quando è possibile contrattare in anticipo con le potenziali vittime si è tenuti poi a risarcire per i danni psicologici eventualmente prodotti.
Un esempio vale più di mille parole:
Un tale va in una chiesa cattolica e nell'attesa che entri l'officiante, ad assemblea composta, sale sull'altare brandendo il microfono per dire: "cattolici, vi considero dei bigotti e oltretutto degli ignoranti, siete la causa prima dei ritardi dell'Italia, senza di voi il paese andrebbe 100 volte meglio!". La cosa turba comprensibilmente l'animo di molti. Magari l'autore della piazzata pensa veramente quel che dice e di fatto sta solo esprimendo un'opinione che ha tutto il diritto di coltivare, quel che non si capisce bene è il perché debba prendersi la briga di andare ad espletare questa esigenza in una chiesa, ben sapendo che gente la frequenta, ma anche di scegliere un momento clou del rito in cui si è intrufolato. Se proprio voleva esprimersi in quella sede avrebbe potuto farsi invitare, e in effetti, dietro invito, si deve ritenere che quelle sue parole non producano alcun danno risarcibile, specie se è noto come il Nostro la pensi sui cattolici e sui ritardi dell'Italia.
Ancora sul trattamento giuridico del danno psicologico.
Dopo una serata allegra Joe droga Mary e la violenta in presenza di Jane. Quando Mary rinviene torna a casa con la sua amica e dopo qualche giorno viene resa edotta  da Jane su quanto accaduto quella sera. Ne rimane comprensibilmente sconvolta e chiede a Joe un risarcimento per i danni psicologici subiti (in assenza di danni fisici). Lo ottiene. Motivo: se Joe aveva tanta voglia di farlo con Mary avrebbe potuto anche chiederglielo! C'era cioè la possibilità di un contratto preventivo.
opinion2
Ma torniamo alle opinioni che "violentano", quando il contratto preventivo è impossibile o diseconomico?
  1. DISCORSI PUBBLICI. Ogni volta che Gad Lerner apre bocca mi sento violentato dentro, non avrebbe potuto avvisarmi di quanto stava per dire? Bè, mentre la violenza è reale, la possibilità di avvisarmi è improbabile. Se la platea è generica risulta difficile filtrare l'audience potenzialmente vulnerabile, cosicché la libertà di parola diventa la regola anche quando offende alcuni ascoltatori.
  2. DISCORSI ASTRATTI. Se voglio fare la mia tirata anti-cattolica chi devo contrattare per ottenere il nulla osta? Chi rappresenta "i cattolici"? Che numero di telefono devo fare?
  3. DISCORSI DIALETTICI. Ci sono sedi in cui esiste un contratto implicito che ci autorizza ad esprimerci in modo franco. In questi caso l'opinione ingiuriosa è lecita, almeno tra i partecipanti al dibattito.
  4. DISCORSI MINIMI. Io non sono nessuno e le offese che posso arrecare con le mie opinioni sono minime. In queste condizioni un contratto preventivo, con tutti i costi di transazione che comporta, sarebbe diseconomico.
  5. DISCORSI PRIVATI. Nelle conversazioni private l'opinione ingiuriosa ha una circolazione talmente ristretta che il danno procurato è minimo cosicché il contratto preventivo diventa diseconomico.
  6. DISCORSO COMMERCIALE. Chi "vende" le sue opinioni si ritiene che lo faccia al miglior offerente, per cui i danni procurati sono bilanciati dai benefici arrecati (è il principio della concorrenza: i competitori si danneggiano tra loro, chi puo' negarlo, ma il beneficio prodotto eccede questo danno). In questi casi il contratto preventivo è implicito.
  7. DISCORSI SITUAZIONALI. Talune espressioni, specie se pronunciate in certe occasioni, sono diventate tanto stereotipate da non avere più la capacità di offendere, in questi casi il contratto preventivo è diseconomico. Talvolta nei talk si sente dire quando si raggiunge il calor bianco "sei sempre in campagna elettorale", come a voler significare che certi attacchi personali sono implicitamente ammessi solo in certe occasioni come la campagna elettorale.
  8. DISCORSI COMUNI. Posso rievocare con entusiasmo la mangiata di pesce fatta ieri e offendere a morte l'interlocutore vegano, tuttavia non mi sembra che il mio comportamento sia colpevole vista l'eccezionalità della circostanza. C'è sempre qualcosa che offende qualcuno e a volte è giusto considerare che chi offende lo fa senza colpa. In altri termini: l'offesa deve essere prevedibile usando la normale diligenza.
  9. ... spazio a disposizione per chi vuol continuare.
Si noti un' omissione problematica: il DISCORSO OGGETTIVO. In fondo anche quello puo' offendere, ad ogni modo giudicare sulla presenza di un'offesa punibile è più facile che giudicare sull'oggettività di un'opinione.
Così come, al contrario, un'opinione trascurata resta pur sempre un'opinione. Al limite, se offendo un tale esprimendo un'opinione non argomentata, questo fatto sarà rilevante come indizio per poter dire che volevo offendere più che esprimermi.
Esercizi:
  1. L'opinione di David Irving e Robert Faurisson merita di essere condannata per "negazionismo"?
  2. Bossi che in un comizio dice "térun" a Napolitano è condannabile?
  3. Erri De Luca che dice "la TAV va sabotata" è condannabile?
  4. Marine Le Pen, Michel Houellebecq e Oriana Fallaci meritano la condanna per "islamofobia"?
  5. Chi si infiltra nelle manifestazioni di piazza per sabotarle esprimendo un’opinione controcorrente merita una condanna?
  6. Santoro invita Brunetta in studio e nel finale lo espone ad una vignetta cprrosiva di Vauro che lo offende. Condanniamo?
  7. Vauro pubblica sul suo giornale satirico una vignetta offensiva su Brunetta, che denuncia. Condannare?
  8. Vauro pubblica su un giornale di partito una vignetta offensiva su Brunetta, che denuncia. Condanniamo?
  9. Il prof. di psicologia che sa di avere in classe un’ allieva che ha subito violenza sessuale parla dei maniaci come di gente con risposte eccessive a quello che resta un istinto naturale dell’uomo. L’allieva rimane offesa e denuncia. Condanniamo?
Soluzioni: no-no-no-no-sì-sì-no-boh-no (precisazione: per la condanna s'intende comunque necessaria la querela di parte).
















martedì 20 ottobre 2015

In praise of commercial culture - Tyler Cowen

In praise of commercial culture - Tyler Cowen
  • tesi: le forze di mercato sono in grado di supportare la produzione artistica esaltando la varietà. tesi ottimistica
  • 1 obiettivo: contrastare la tesi dei pessimisti: conservatori e francoforte...
  • 2 obiettivo: ridefinire alto e basso in modo che la qualità dell arte alta dipenda dalla qualità di quella bassa. nella società contemporanea molti prodotti bassi sono di nicchia anche se seguono il circuito dell'arte bassa. beet. mozart e bach erano di fatto popolari per i loro tempi. l economicità della produzione ha di fatto incentivato l innovazione e sperimentazione...
  • 3 obiettivo: le innovazioni commerciali hanno forgiato le arti. dalla stampa all elettricità...
  • 4 obiettivo: xchè le tesi pessimistiche sono tanto seducenti?
  • artisti capitalisti: beet. michelangelo rembrandt. tesi: pensare al denaro nn degrada necessariamente l opera
  • controesempi alla tesi ottimista: difficoltà x i compositori. bassa qualità nei best sellers. tv spazzatura.
  • il mercato nn va comparato con l ideale (nessuna società eleva la bellezza a principio) ma ad alternative realistiche...
  • la battaglia ottimisti vs pessimisti sarà eterna xchè in arte molte valutazioni sono soggettive.
  • una tattica migliore: descrivere i 4 meccanismi x cui il capitalismo potrebbe sostenere la buona arte.
  • l avaibility bias del nostalgico: cfr i capolavori del passato col picco che si conosce dell oggi...
  • orson wells: il miglior giudice è il consumatore.
  • harold bloom: l arte è elitaria e il meglio è accessibile a pochi...
  • wells o bloom? il mercato può far felici entrambi: la massa (ovviamente) e la nicchia (i nuovi mezzi consentono di raggiungere tutti). l arte capitalista nn guarda in faccia a nessuno. nel senso che accontenta tutti.
  • la moderna tecnologia aiuta anche a custodire il passato...
  • pessimisti: eliot platone agostino rousseau pope shopenhauer nietzsche spengler swift daniel bell irving kristol allan bloom strauss adorno marcuse horkheimer habermas mc luhan
  • ottimisti: castiglione perrault samuel johnson condorcet fukuyama paglia
  • Xxx
  • l artista ha due entrate: ricavi monetari e soddisfazioni psicologiche.
  • 1 il mercato offre molte forme di finanziamento: ricchezza familiare lavori remunerativi contatti mecenateschi mercati capillari x raggiungere i clienti...
  • gli artisti del rinascimento erano businessman. nn si direbbe che il denaro corrompa l arte
  • tesi di baumol: l artista arranca nella corsa alla produttività
  • 2 controtesi: nn si direbbe. specie considerando la distribuzione dell opera.
  • 3 il mercato: specializzazione, diversità e innovazione. vale anche x l arte.
  • 4 mercato cosmopolitismo globalizzazione innovazione. vale anche x l arte
  • la massificazione è più un prodotto dei monopoli che della competizione. l es. della tv.
  • e il governo? meglio che crei lavoro (con cui l artista si finanzia).
  • governo e avanguardia astrusa
  • Xxx
  • la diffusione musicale è cambiata completamente. conseguenze?...
  • x alcuni nasce l economia delle rockstar. ovvero il one take all e la conseguente massificazione:  xchè dovrei comprare chi vale meno se ho tutti a disposizione?
  • x altri nasce la possibilità di raggruppare a largo raggio esaltando le nicchie: i consumatori hanno gusti diversi..
  • storia. polifonia e stampa. è un caso se qs musica si sviluppa nei paesi più capitalisti? ovvero nei paesi fiamminghi?
  • ma la stampa resta estremamente costose e in quel periodo i pittori sono molto più quotati a causa del fatto che i quadri restano più facilmente trasportabili e conservabili. il musicista dipendeva invece da chiese e governi con scarso accesso al mercato, una specie di giardiniere: la sua opera era locale e deperibile. monteverdi, la crema di allora, lasciò mantova da straccione dopo decenni al servizio. solo la mobilità dell artista consentiva di alzare l onorario. la decentralizzazione del potere politico aiutava il musicista.
  • bach sfruttò le molte corti germaniche x migliorare sempre la propria condizione, tuttavia si lamentò sempre per l ignoranza dei musicisti e i molti doveri extramusicali a cui era sottoposto. arrotondava con i concerti for profit e funerali a pagamento. noto x la sua attenzione al denaro accumulò una discreta fortuna x un musicista.
  • teleman: leader della commercializzazine della musica tedesca
  • cpe bach ormai nn aveva più alcun contratto con chiese corti ecc. viveva di concerti for profit spianando la strada a haydn e mozart...
  • da allora comporre x denaro divenne la regola: haydn mozart ma soprattutto handel
  • l opera italiana divenne l epitome della musica commerciale in opposizione alla musica di corte francese doce c'era un unico compositore: lully. risultato: mentre venezia produceva 12 opere la francia intera ne produceva solo 1, e naturalmente di lully.
  • la commercializzazione delle partiture cambia molte cose.
  • mozart e haydn. la commissione privata rimpiazzava il mecenatismo. iniziarono con principi mecenati che tarpavano la loro creatività ritrovata poi grazie alla musica commerciale. haydn la incontra a londra. la povertà di mozart fu largamente esagerata e i suoi lavori migliori erano commissioni private (flauto magico)...
  • musica in famiglia: con la vendita dello spartito stampato e la moda della musica in famiglia si incrementano gli introiti e l autonomia del musicista ma soprattutto si diffonde la musica nelle famiglie. molti grandi hanno cominciato proprio ascoltando musica prodotta in famiglia...
  • notare una costante: la libertà creativa è correlata con l accesso alla musica commerciale. con beet qs legame raggiunge un suo picco.
  • l'idea di arte come la concepiamo noi  non esisteva in passato, possiamo dire che è nata con la crescente commercializzazione dei prodotti artistici che consentivano all artista una crescente autonomia.
  • quando iniziano a divergere musica alta e bassa? con le ultime opere di beet poi wagner per finire con stra e shon. nota: la musica alta comincia con l indipendenza finanziaria dell artista da sempre facilitata dalla commercializzazione della musica...
  • tesi: la musica come arte nasce grazie alla commercializzazione della musica. è l arte bassa che fa nascere quella alta, storicamente nn c è contrapposizione tra le due ma sinergia...
  • la diversità consentì il ripescaggio di musiche del passato cosicchè mendelssohn ripropose bach come vintage...
  • oggi radio e internet diffondono musica ovunque da ogni luogo. i grandi compositori si ispirano un pò a tutto. il capitalismo moltiplica le fonti d'ispirazione...
  • avanguardie astruse e sussidi governativi. un eccesso di artisticità
continua

Science and Christianity in Pulpit and Pew di Ronald L. Numbers

Science and Christianity in Pulpit and Pew di Ronald L. Numbers
  • scienza e religione. la versione classica del rapporto: white e draper: conflitto perenne. job roberts: l idea che nn muore mai.
  • da galileo a scopes...
  • ma qual è la natura del contendere. del resto si sa che molti religiosi si sono dedicati allo studio della natura.
  • lindberg: nel medioevo i r. erano i più ardenti supporter della filosofia naturale.
  • heilbron: tra il 1300 e il 1700 l istituzione che più massicciamente ha finanziato l astronomia è stata la CC.
  • whithead: la religione (in particolare il puritanesimo) con la sua idea di natura ordinata ha contribuito all emersione della scienza. minimizzato il ruolo dei greci e dei mussulmani medievali.
  • stark: la teologia cristiana è essenziale x la scienza.
  • brooke: tesi della complessità. la storia è troppo caotica su qs punto. a volte r. ha favorito s. altre volte l ha ostacolata. una visione che nn prestandosi a molte polemiche ha avuto poca firtuna...
  • evoluzionismo. moore: paradosso: solo una teologia ortodossa può digerire darwin...
  • hull: i primi studiosi dell evoluzionismo erano tutti atei...
  • roberts: alcune confessioni protestanti americane rigettano l e. ritenendolo onconciliabile con alcune teorie. ma l eterogeneitá di qs confessione implica atteggiamenti divrrsi...
  • anche tra i cattolici c è eterogeneità. mentre il vaticano accetta la civiltá cattolica è inquieta...
  • glick: è il centralismo che salva i cattolici dalla condanna di e.
  • livingstone: persino tra i calvinisti scorgiamo atteggiamenti antitetici rispetto all evoluzione...
  • spesso l avversione a e. nn è dottrinaria ma legata agli attacchi atei subiti dai religiosi. il caso dei calvinisti di belfast è clamoroso: in un discorso l e. tyndell auspicava la sparizione di tutto il pensiero credente. altrove i rapporti sono stati cordiali. le circostanze locali sembrano contare più della dottrina vera e propria...
  • livingstone: ogni religione ne contiene dieci. basta parlare di s. e r. in astratto. nn ha senso.
  • la ricezione di darwin deve essere studiata a livello più locale...
  • hull: nessuno ha mai trovato correlazione tra ricezione del darwinismo e qualche altra caratteristica della società studiata...
  • il darwinismo significa cose diverse in paesi diversi ma varia anche nel paese stesso.
  • marxisti: l accettazione di darwin è legata alla classe di appartenenza. le evidenze sulla classe media nn confermano: ci sono forti variazioni intraclassiste. gli operai sembrano poi disinteressati a darwin e alla scienza in generale. meglio puntare sulla psicologia che sulla classe...
  • sulloway: è più probabile che siano i figli minori a supportare d. il discrimine è nella famiglia e non tra le famiglie....
  • moran: la ricezione in base alla razza...
  • genere: le femministe hanno sempre avuto probleni con d. maxsoprattutto le chiese in cui le profetesse giocano un ruolo chiave...
  • studiare la scienza senza postulare dio? un metodo comune anche tra i religiosi...
  • il linguaggio neutro godless della scienza è un segno di secolarizzazione? no. molti scienziati credenti lo adottano senza xdere la fede
continua

Argomenti pro-aborto

Molti sostengono che la persona si identifica con il suo cervello e che quindi finché non viene ad esistere quest'ultimo il feto puo' essere abortito. Due risposte: 1) nel feto il cervello esiste già in potenza, anche nel dormiente il cervello è inerte, come se non ci fosse solo in potenza 2) l'identificazione tra cervello e persona è smentita da due esperimenti mentali: trapianto dei cervelli e teletrasporto.


lunedì 19 ottobre 2015

L'origine del mondo (dal vangelo secondo Stephen Hawking)

Per molto tempo non si sono conosciuti esattamente gli orientamenti religiosi di una mente eccelsa come quella di Stephen Hawking (SH), anche se nel suo best seller sui buchi neri utilizzava un'espressione come "mente di Dio" che mandava in sollucchero molti credenti.

Tuttavia, l'ateismo dello scienziato è andato via via delineandosi fino a fissarsi in un libro specificatamente dedicato alla faccenda in cui le conclusioni suonavano perentorie: non è necessario nessun dio per spiegare l'origine dell'universo, bastano le leggi scientifiche che già conosciamo.

Per SH l'universo ha un'origine spontanea che possiamo inferire dalle leggi della meccanica quantistica (MQ), in particolare dal cosiddetto "salto quantico".

In effetti, nel resoconto della MQ, senza entrare in particolari in cui mi perderei, taluni fenomeni si presentano in forma "incausata" (non hanno cioè una causa materiale). E allora il gioco è fatto, l'origine del mondo potrebbe essere spiegata sulla falsariga di questi eventi.

Detto in altri termini: per SH l'universo non ha una causa materiale ma questo semplice fatto non spiazza in alcun modo lo scienziato/scientista poiché con roba del genere costui traffica tutti i giorni quando osserva il "micromondo" delle particelle subatomiche.

Inoltre, l'intuito che ci serve per afferrare l'ipotesi di SH è ulteriormente aiutato dal fatto che prima di espandersi  l'universo aveva dimensioni minime, assomigliava molto cioè proprio a una di quelle particelle subatomiche per cui valgono le leggi quantistiche di cui sopra.
 LORENZO_QUIN_force_of_nature-3
(madre natura scolpita da Lorenzo Quinn)

La "soluzione H." ha una caratteristica del tutto innocente che si rivela però un punto debole se pensiamo agli intenti non del tutto innocenti del suo ideatore: implica cioè che le leggi della MQ debbano esistere prima dei corpi a cui si applicano. E' per forza così visto che si ipotizza un universo che viene ad esistenza proprio in seguito all'azione di una di quelle leggi.

Dobbiamo immaginarci una MQ senza quanti. Un po' come immaginare una legge di gravità senza gravi. Per molti non è facile.

Fortunatamente nella storia del pensiero uno sforzo immaginativo di questo genere è giù stato fatto e se oggi l'operazione non ha per noi più segreti lo dobbiamo al sommo Platone: vi ricordate la teoria delle idee platoniche? Basta allora chiudere il cerchio convertendosi al platonismo, ovvero ad una filosofia che riconosce realtà metafisica alle idee: a quel punto non avremmo più problemi a concepire le leggi della MQ come aventi una realtà loro propria (nell'iperuranio) che prescinde dal mondo a cui si applicano.

Ma un SH platonista non ce lo vedo, innanzitutto perché si perdono in questo modo tutti i vantaggi che la sua ipotesi poteva vantare rispetto all'ipotesi teista, ovvero il fatto di non implicare oggetti metafisici.

In secondo luogo perché in questo senso è anche peggio dell'ipotesi teista: se esiste una realtà metafisica delle leggi quantistiche, perché mai  non dovrebbe esistere una realtà metafisica della legge di gravità? E via dicendo. Insomma, mentre al teista basta postulare la realtà metafisica di un oggetto solo: Dio, SH dovrebbe postulare una serie numerosa di realtà metafisiche complicando ulteriormente la sua ipotesi, che a questo punto, come tutte le idee inutilmente contorte, perderebbe in plausibilità.

sabato 17 ottobre 2015

A ciascuno il suo

Una regola giusta deve trattare tutti allo stesso modo oppure casi differenti in modo differente?
Ci sono regole che uno dà a se stesso: io, per esempio, m’impongo di non calpestare le righe del campo da tennis nel corso degli intervalli, oppure di fare sempre le scale a piedi.
Qui non ci sono problemi: ognuno si sceglie le sue regole ritagliandosele su misura.
Ci sono poi le regole contrattuali: anche qui i contraenti selezionano le regole che fanno il caso loro. Sarebbe assurdo imporre a tutti le stesse clausole.
Poi ci sono le leggi di natura: la legge di gravità non distingue i grassi dai magri, si applica indistintamente a tutti.
Anche il divertimento ha bisogno di regole. Le “regole del gioco” s’ispirano a quelle di natura: nella pallacanestro, per esempio, i “bassi” non hanno alcun diritto ad avere un canestro più basso: se lo si abbassa, lo si abbassa per tutti.
E le leggi politiche? Devono ispirarsi ai contratti o alla natura? Al solipsismo o ai giochi? E’ qui che si crea una frattura.
Chi simpatizza con la natura vorrebbe leggi universali, chi punta sulla ragione dell’uomo pensa ai contratti.
I primi sono etichettati come “realisti”, i secondi come “anti-realisti”. Il motivo è semplice: un contratto non potrà mai essere stipulato da una moltitudine di contraenti, cosicché non esiste nella realtà e bisogna inventarselo nell’anti-realtà.
La natura non ha un’etica, esattamente come i giochi. Per questo che i “realisti” sostengono lo “stato ludico” in contrapposizione a quello etico.
E qui si comprende un altro aspetto dell’ “anti-realismo”: per costoro lo Stato (ovvero un’entità fittizia) assume rango di soggetto etico. Per i realisti solo l’individuo (entità reale) puo’ assumere rango di soggetto etico.


Hayek e il welfare

Qual è la forma di welfare che conserva l'universalità della legge? Non esiste ma esistono forme meno deturpanti di altre. Esempio: dare un fisso a tutti i cittadini (o ai maggiorenni) e fissare una tassazione progressiva per i redditi più bassi in modo da riprendersi gradualmente il fisso corrisposto quando si supera una certa soglia di reddito (i particolari sono in Charles Murray: In your hands)

venerdì 16 ottobre 2015

Sulle origini della musica

Sappiamo che l'uomo sceso dalle piante cominciò subito a mangiare carne. Ma senza strumenti come faceva? Scacciava i predatori e si appropriava della preda. Ma come? Urlando in coro e agitandosi in modo coordinato in modo da sembrare un "animalone".

http://www.meltingasphalt.com/music-in-human-evolution/

The Invention of Science: A New History of the Scientific Revolution di David Wootton

Come smascherare chi è privo di mentalità scientifica? Basta osservare chi usa l’espressione “la scienza ci dice che…”, oppure “la comunità scientifica ci dice che…”, oppure esclama che una certa relazione è "scientificamente provata". Dove alligna meglio la mentalità anti-scientifica? Un po’ ovunque ma - per motivi legati al conflitto d’interesse – soprattutto tra gli scienziati. A loro la gente oggi concede più facilmente di emanare dogmi e in queste condizioni è umano cedere al privilegio acquisendo via via un'inclinazione per l'appunto dogmatica. I dipartimenti delle facoltà scientifiche sono pieni di ricercatori con una mentalità da filosofi quando va bene, da impiegati del catasto quando va male. Ma cos’è esattamente la mentalità scientifica? E’ una mentalità rivolta con ottimismo al futuro, dà per scontato che ci sono "molte cose da scoprire", sa che se facciamo "100" la verità, qui ed ora conosciamo "1"; il resto deve essere ancora scoperto e puo' ribaltare le conclusioni provvisorie. La mente scientifica condivide con quella medievale il senso del mistero fitto ma si distacca da quest'ultima per dinamismo e ottimismo oltre che nella capacità plastica di rivedere le proprie posizioni. Capisci che se uno ha dentro questo demone non dirà mai “la Scienza ci dice che…”. Difficile che intervenga nel dibattito politico senza abdicare alla sua mentalità. La scienza ti dice ben poco, se hai un'autentica "mentalità scientifica", ci mette solo nelle condizioni di progredire scoprendo nuove cose, saranno le nuove scoperte ad illuminarci sulla realtà dei fatti, e ce ne sono sempre di nuove da fare, a qualunque stadio della storia umana. Ebbene, la conoscenza scientifica non è altro che la conoscenza intuitiva di chi fa scienza concependola in questo modo.

Un fisco per la famiglia


un fosco per la famiglia
  • sostituire la detrazione coniuge con l'eliminazione della tassazione progressiva (che penalizza il reddito unico



  • sostituire la detrazione figli con una pensione parametrata al numero di figli (lavoratori) che si sono allevati
continua

giovedì 15 ottobre 2015

The Moral Sense di James Q. Wilson

The Moral Sense di James Q. Wilson
  • la virtù ha una brutta fama: x i giovani è il contrario del divertimento x i vecchi un arma politica o nostalgica. eppure il moralismo spopola. come è possibile?
  • nascondiamo il tipico linguaggio della morale dietro il linguaggio sui caratteri...
  • tesi: l uomo ha una sua natura morale e ad essa si appella ogni discorso etico convincente.
  • perchè i discorsi moralisti ci infastidiscono? forse xchè riteniamo che nn siano nè razionali nè scientifici. domanda molto fondandosi sul nulla.
  • darwin: siamo solo degli egoisti ipocriti. così almeno la vulgata di qs autore
  • freud: il senso di colpa è sintomo di repressione.
  • marx: contano solo i rapporti di forza.
  • x la moralità nn c è posto in qs autori che hanno forgiato la modernità. la loro scienza sfida il senso comune.
  • fallacia naturalistica: scienza e morale sono separate da un abisso. in campo etico possiamo avere solo opinioni ma nessuna conoscenza...
  • antropologia: ci mostra quanto vari sono i costumi. nn esiste una natura umana...
  • inoltre è sbagliato giudicare i costumi altrui...
  • filosofia: impazza il relativismo e il pensiero debole...
  • conclusione maggioritaria: l uomo moderno si affida unicamente alla pancia o al calcolo egoistico..
  • chi parla di virtù è invitato ad abbassare la voce e si becca del rozzo se nn del fanatico...
  • conclusione del libro: l uomo moderno conserva la sua natura morale ma tenta di schermirla o sprezzarla. quando l occultamento nn è più possibile esplode in tirate moralistiche salvo utilizzare linguaggi della politica della giustizia eccetera...
  • a volte l occultamento del senso morale deriva dalla sensazione che parlare di giusto o sbagliato faccia male e opprima, specie i bimbi. in molti casi si stigmatizza il bene e il male parlando di semplificazione..
  • i bambini sono invece invitati a discutere: value clarification. senonchè la cosa li manda in confusione più che essere un chiarimento...
  • di fronte a tanto relativismo sbandierato è normale che un ragazzo si droghi bari ai test o? sospendiamo il giudizio. il libro non parla di qs è troppo difficile legare la cultura ai comportamenti effettivi.
  • tema del libro: siamo veramente dei relativisti etici? e perchè ci teniamo tanto a dirci tali? è importante xchè potremmo anche diventare ciò che crediamo di essere...
  • oggi la parola valore predomina. ha emarginato la virtù, ma cosa si intende? si parli di divorzio figli illegittimi droga crimine media il dibattito è sempre sui valori.
  • la parola valori ci disimpegna sviando il discorso sulle preferenze sui gusti...
  • ma nessuno crede veramente a qs altrimenti nn difenderebbe i suoi valori con tanta forza. nn si difendono i propri gusti alzando il pugno.
  • da un lato siamo scettici quando sentiamo pontificare sui valori dall altro scegliamo le ns compagnie in base ai valori...
  • gli studi sullo sviluppo infantile evidenziano l emergenza di un senso morale...
  • tesi: siamo dei moralisti naturali. il giudizio morale per noi è inevitabile...
  • il fatto che puoi parlare di morale con tutti significa che tutti capiscano di cosa si parla...
  • tesi: molti giudizi espressi nn sono sentiti affatto come relativi...
  • senso morale: intuizione morale...
  • il senso morale è una predisposizione nn si identifica con nessun obbligo specifico...
  • esempi di senso morale: senso del dovere della correttezza della simpatia dell autocontrollo...
  • maestri: david hume adam smith. dobbiamo integrare con biologia e nuove conoscenze...
  • quali evidenze segnalano l esistenza di un senso morale?…
  • i comportamenti valgono più di mille parole..
  • qual è la fonte del senso morale?: natura famiglia cultura...
  • il dilemma della cultura: come è nata in occidente l idea universalista (quella x cui tutti sono formalmente uguali)??.…
  • conclusione: esiste una natura etica umana. è fragile e va coltivata e protetta...
  • oltre all egoismo (il ns peccato originale) esiste in moi il desiderio di essere lodati e di meritarci le lodi x la ns correttezza
conclusioni

How Drones Are Changing Warfare di David Cortright, Benjamin Wittes and Ritika Singh, Daniel Goure, Tom Barry

  • cartright: i d. rendono la guerra più economica e meno disturbante. il che ci porta a fare più guerre con più danni collaterali e meno terrorismo
  • wittes: benvenuta la maggior precisione dei droni. assurdo discutere se controllare la loro proliferazione. unica domanda sensata: vogliamo essere leader in qs tecnologia o semplici follower?
  • goure: numeri: guerra e feriti declinano. i droni compiono spesso missioni nn violente e spesso sono un alternativa all invasione. nonostante i xicoli potrebbero essere un occasione di pace...
  • barry: la d-technology è alla portata dei privati. gli omicidi saranno commissionati e si creeranno lobby affinchè nn manchi mai lavoro

La main street dell'educazione

Forse l'approccio tradizionale è ancora il migliore.


  • Contenuti: le più grandi conquiste del pensiero umano nella scienza e nelle arti (contro il predominio dell'attualità e della militanza come mezzo per catturare l'interesse del discente)
  • Pensiero critico: da concepirsi come capacità di aggiornare le conoscenze ricevute (contro la costruzione autonoma da zero della propria conoscenza)
  • Valori: il classico VELo: Verità, Educazione, Lealtà (contro i valori di democrazia, legalità, solidarietà).
  • Metodo1: è implicato nei contenuti: il metodo del Maestro che sa e che trasferisce la sua conoscenza a chi non sa (contro l'educatore come facilitatore).
  • Metodo2: l'insegnante come allenatore della forza di volontà che abitua ai sacrifici e al controllo degli impulsi (contro l'insegnante come intrattenitore che attira l'attenzione).
continua



L'inno dello stalker

https://youtu.be/JcYndF9vfqI

Fastidio: la guerra giusta esiste e spesso è quella che non pensavi

Kids Prefer Cheese: Why Don't Libertarians favor American Interventionism on Principle?:



'via Blog this'

Il pensiero critico

Coltivare un pensiero critico consista nella disponibilità ad aggiornare la propria posizione, non nel non averne alcuna o nel togliere fondamento a qualsiasi posizione. La cosa si riflette nella pedagogia: per insegnare il pensiero critico è opportuno partire da una posizione. Cosa aggiorno se non ho una posizione? In questo senso il pensiero critico è essenzialmente verifica.

Sacrifici inutili

L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:


  • allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.



  • sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua

mercoledì 14 ottobre 2015

Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti in favore della medicalizzazione della società

Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti utilitaristici  in favore della medicalizzazione della società
  • problema affrontato: quando è scorretto somministrare certe medicine? spesso dietro la definizione di malattia si nasconde un etica libertaria che induce a soluzioni subottime del problema...
  • lamentela conservatrice: il determinismo biologico ci toglie dignità e anche felicità togliendoci il senso della personalità...
  • sandy l obesa: x il marito è un maiale per il dottore una malata x la sorella una xseguitata. chi ha ragione?
  • concentriamoci sullo scontro tra dottore e marito. la questione ruota intorno al concetto di malattia. se l'obesità è una malattia ha ragione il dottore, se è un vizio ha ragione il marito...
  • caratteristiche di una malattia:
  • 1 cause biologiche
  • 2 esclusa un azione del libero arbitrio
  • 3 qlcs di raro
  • 4 qlcs di spiacevole
  • 5 qlcs di discreto: o ce l hai o nn ce l hai
  • 6 qlcs x cui esistono medicine almeno in potenza...
  • il cancro è una malattia. al nanismo manca 5. all omosex manca 4. all obesità manca 6 4 3. alla depressione manca 6 e altro. alla vecchiaia manca 3....
  • ma la parola malattia è delicata perché induce ad inferenze di valore quindi potremmo dire che certe condizioni meritano di essere malattie altre no...
  • solo il malato merita simpatia e supporto. sandy è condannata dal marito xchè nn è malata...
  • x un malato la cura è dovuta x un nn malato la cura è un abdicazione della xsonalità...
  • conclusione: definire la malattia è piuttosto irrilevante se nn fosse x le implicazioni morali e filosofiche...
  • come giudichiamo di solito? secondo il modello libertario: chi agisce male è cattivo e nn merita simpatia, almeno se nn è condizionato in modo determinante da un fattore esterno. In altri termini, diamo grande importanza al fattore 2.
  • x il modello libertario distinguere biologia e spirito è decisivo.
  • imho: nota che x l immanentista c è una biologia costitutiva intimamente legata all identitá. in qs senso più che di merito si parla di just desert.
  • è una distinzione difficile che rischia di sottoporre a condanna degli innocenti...
  • imho: nn farla rischia di nn farci condannare dei colpevoli.
  • x il determinista conseguenzialista qs separazione nn ha senso e il problema nn si pone: tutto è biologia.
  • ma soprattutto la separazione nn è necessaria. certo anche il determinista giudica male i comportamenti socialmente dannoso così come giudica male le unghie incarnite. nn ha bisogno di conoscere l origine di certi comportamenti...
  • punire un ladro nn è giusto in sè ma x le conseguenze che scatena...
  • determinista: condanna e simpatia sono funzionali a max felicità sociale e qs atteggiamento si riflette nell atteggiamento verso le malattie...
  • anche se tutto è biologia per il determinista resta giusto consolare il malato di cancro e condannare il pigro. così facendo la felicità sociale aumenta...
  • se un disturbo può essere superato con una condanna ma esiste anche una medicina è giusto consentire di accedere a quest ultima? per un libertario potrebbe ledere la dignità ma un determinista nn ha di qs fisime...
  • obiezione libertaria: intervenire con le medicine impedisce di sviluppare il senso di responsabilità..
  • risposta: il senso di responsabilità che lo si alleni su cose utili le occasioni nn mancano. se l' obiezione fosse valida creeremmo delle dipendenze per fare in modo che i bambini sviluppino il loro senso di responsabilità (in realtà è proprio quello che si fa quando ci si allena allo sforzo mentale: si imparano cose inutili per tenere in esercizio la mente)
  • l opposizione dei libertari alla medicalizzazione della società non fa meraviglia: se fai sacrifici ma viene prospettata una comoda soluzione al problema che affronti, rischi di opporti: un ambito dove segnalavi le tue virtù viene minacciato...
  • conclusione: un etica conseguenzialista induce a soluzioni ottimali circa la somministrazione di medicinali. un etica librrtaria e virtuistica rischia di sviare il problema aumentando il costo sociale
  • imho: psicologia minima: il sacrificio inutile è uno spreco  ma il sacrificio in sé spesso è la base per una vita soddisfatta. forse anche per questo la sua reputazione è tanto buona. oltretutto è anche un allenamento: la scuola è una serie di sacrifici inutili (e forse questi sì eccessivamente costosi)  compiuti per allenarsi. 
  • imho: 1) per il libertario non esiste un diritto alla cura, neanche per colui che giudica "malato", di conseguenza non c'è possibilità di equivoco 2) al di là del diritto, in effetti, il libertario rischia di condannare l'innocente ma il conseguenzialista rischia di non condannare il colpevole, in questo senso non esistono posizioni di vantaggio per qualcuno. 3) il determinista, a meno che non mantenga esoterica la filosofia che professa, non puo' condannare nessuno proprio per gli assunti che abbraccia, di conseguenza non puo' valersi di un'arma che lui stesso ammette essere importante...
L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:


  • allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.



  • sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua