giovedì 7 febbraio 2019

HL 3.2 La Corte costituzionale: l’incoerenza istituzionalizzata

3.2 La Corte costituzionale: l’incoerenza istituzionalizzata
Note:32@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 579
la Corte presenta l’intero repertorio di incoerenze che incontreremo in tanti altri organi
Note:UN SIMBOLO

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la scusa dell’indipendenza
Note:LA SCUSA

Yellow highlight | Location: 581
l’irrisione delle inevitabili perplessità
Note:S È VISTO ANCHE QS

Yellow highlight | Location: 582
tentativi maldestri di confondere il cittadino.
Note:E ANCHE QS

Yellow highlight | Location: 601
un contesto carico di retorica e privo di proposte concrete.
Note:UN ESEMPIO DI VUOTA E POMPOSA RETORICA PRIVA DI PROPOSTE CONCRETE? ZAGREBLESKI

Yellow highlight | Location: 602
la Corte costituzionale è forse l’esempio più evidente di privilegio della classe dirigente.
Note:APPELLO ALL EGUAGLIANZA DEI PRESIDENTI CC...E POI...

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la remunerazione di un giudice costituzionale è di 360.000 euro e di 432.000 per il presidente,
Note:STIPENDIO

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innumerevoli benefit,
Note:INOLTRE

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ha riscosso una liquidazione lorda di 907.000 euro (635.000 euro netti),
Note:Z A FINE MANDATO

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pensione lorda mensile di 21.332 euro (12.267 netti).8
Note:INOLTRE

Yellow highlight | Location: 616
i compensi dei giudici italiani sono enormemente più alti: più del doppio di quelli francesi, esattamente il doppio di quelli statunitensi, e circa due terzi più di quelli britannici
Note:PICCOLO CFR

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“La Corte costituzionale è l’estremo baluardo della democrazia”:
Note:A DIFESA...SOLO VUOTA RETORICA

Yellow highlight | Location: 632
“È necessario assicurare l’indipendenza dei giudici”:
Note:ALTRO REFRAIN

Yellow highlight | Location: 633
“Gli stipendi alti servono per attrarre l’eccellenza”:
Note:TERZA GIUSTIFICAZIONE...MA IL CFR NN AMMETTE REPLICHE

Yellow highlight | Location: 635
“I giudici costituzionali italiani lavorano molto”:
Note:4…FALSO...ANDIAMO A CONTARE LE ORE

Yellow highlight | Location: 636
“Al netto delle tasse i giudici italiani guadagnano come quelli americani”
Note:5…SEMPLICEMENTE FALSO

Yellow highlight | Location: 640
“Il costo della vita è più alto in Italia”,
Note:6… NN XDIAMO NEANCHE TEMPO

Yellow highlight | Location: 654
è chiaro che il giudice non ha alcun argomento razionale; ne tenta alcuni, non funzionano, se ne rende conto, ma non gli importa niente.
Note:DA UNO SCAMBIO TRA GIORNALISTI E GIUDICE

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questo è lo status quo, sono gli altri che vi si devono adeguare.
IL MESSAGGIO DEPL GIUDICE

mercoledì 6 febbraio 2019

ESISTE UN’ALTERNATIVA AL REDDITO DI CITTADINANZA GRILLINO?

ESISTE UN’ALTERNATIVA AL REDDITO DI CITTADINANZA GRILLINO?

I difetti del reddito di cittadinanza “grillino” sono i difetti dei “grillini”: 1) pasticcioni, 2) pigroni e 3) statalisti.

1) Da veri pasticcioni mischiano il problema del lavoro con il problema della povertà.

2) Da veri pigroni restano indifferenti al fatto che il lavoro sia scoraggiato.

3) Da veri statalisti non battono ciglio di fronte ad una nascente mega-burocrazia che presto assorbirà 1/3 delle risorse destinate al loro progetto.

Ok, fine della pars destruens. E la pars costruens? Ci sono delle alternative?

Eccome, e altrove funzionano. Ma bisogna raddrizzare i tre difetti di cui sopra con una rivoluzione copernicana dei meccanismi.

Primo, rimediare al “pasticcio” grillino separando cartesianamente il problema del lavoro da quello della povertà.

Secondo, affrontare il problema dei “lavoratori a basso reddito” affidandosi ad una “tassa negativa”; ovvero, un credito d’imposta rimborsabile che arrivi anche ai cosiddetti incapienti sotto forma di assegno calibrato a beneficio dei lavoratori (inclusi gli autonomi) a reddito medio e basso, in particolare quelli con figli.

Insomma: sussidio solo a chi lavora! In questo modo persino un “grillino” pigrone se ne cercherà uno senza bisogno di un ufficio di collocamento/formazione strapieno di burocrati che giri intorno a lui!

Certo, l’imposta negativa non si realizza al netto di una burocrazia, ma per lo meno non sarà la sognata "nuova" burocrazia dei neo-uffici di collocamento, sarà una burocrazia che già esiste, quella fiscale, quella delle dichiarazioni dei redditi, tanto per intendersi.

E i poveri?

Di quelli si occupino gli enti territoriali. S

Si fa presto a dire “povertà assoluta”, i casi vanno visti da vicino e vagliati attentamente. In genere, tolti i migranti, i veri “poveri nostrani” sono degli psicolabili che, per usare un eufemismo, hanno un cattivo rapporto con il lavoro, preferiscono la bottiglia. Insistere con loro è come lavare la testa all’asino. E poi: tante regioni, tanti comuni, tanti metodi diversi, tanti esperimenti da giudicare. Quando le questioni sono complicate il "metodo sperimentale" è sempre il benvenuto.

Vogliamo poi affiancare all’azione territoriale degli assistenti sociali un meccanismo automatico? Si stampi – compatibilmente con il bilancio - un assegno di importo fisso (legato al PIL) da destinare a tutti i cittadini, bimbi compresi (i benestanti lo restituiranno pagando le tasse). Sarà basso ma destinato ad aumentare nel tempo (se cresciamo: forza italia!), e, soprattutto, sarà a burocrazia zero.

https://phastidio.net/2018/10/08/working-poor-allamericana-credito-dimposta-che-non-disincentiva-il-lavoro/

ROBERT POLMIN

Dopo decenni di studi sull'ereditarietà dei caratteri, Robert Plomin sostiene che il DNA è cio’ che più pesa nello stabilire cio’ che siamo. La fortuna, l’ambiente, l’educazione, l’istruzione hanno solo effetti contingenti e di breve durata.
Le idee di Plomin sono disturbanti per le opinioni politiche correnti.
Ad esempio, i conservatori sostengono che la povertà può essere “curata” incoraggiando le persone a tenere una buona condotta diplomandosi, cercando un lavoro e sposandosi prima di avere figli. D’altro canto, i progressisti sono convinti che la povertà possa essere alleviata spendendo di più nell'istruzione.
E’ chiaro che se Plomin ha ragione i consigli di cui sopra sono velleitari poiché diventa improbabile che dei tentativi di intervenire sull’ambiente per influenzare il comportamento o l'abilità abbiano un successo apprezzabile.

POLITICA COME TRIBALISMO

POLITICA COME TRIBALISMO

FARE politica non significa FARE il bene della società ma FARE gruppo. Si cerca una famiglia a cui appartenere e con cui gridare in coro le stesse parole d’ordine. In questo modo ci sentiamo “realizzati”.

Perché esistono gli attivisti anti-AIDS e non quelli anti-NEFRITE? Perché nel primo caso puoi dichiararti vicino ai gay e opporti a quei bigotti di conservatori sciorinando tutto un repertorio di slogan che ti danno vibrazioni positive. Un rene malato non dà nessuna vibrazione.

http://www.arnoldkling.com/blog/11280/

COMMENTO. Tre domande sulla nostra economia per costruirsi una bussola

Stando sull’economia mi pongo tre domande: 1) perché apparteniamo al 5% più ricco della terra e la gente migra per venire da noi? 2) perché nel gruppo dei ricchissimi arranchiamo? 3) Perché nemmeno l’europa è messa così bene? 4) Che prospettive ha questo governo di cambiare la situazione?

Le mie risposte:

1) Perché facciamo parte del mondo capitalista (c’è andata bene). Questo qualcuno se lo scorda, magari sognando "locomotive" che puntano dritte al terzo mondo.

2) Perché per decenni, anziché mettere a punto un libero mercato degno di questo nome, siamo ricorsi a trucchetti e “aiutini” quali inflazione e debito. Ora i nodi vengono al pettine.

3) Dopo la guerra l’Europa ha cominciato la sua rincorsa agganciando gli USA negli anni 70. Poi, con la presidenza Reagan, ci siamo staccati di nuovo perdendo colpi: noi europei abbiamo scelto welfare massicci, loro detassazione e deregolamentazione. In poche parole: la condizione economica cronicamente fragile dell’Europa è una scelta: la scelta di puntare sulla spesa pubblica penalizzando inevitabilmente il lavoro.

3) La mia fiducia è scarsissima: il M5S – vero pericolo a mio avviso - ripropone una visione meridionalita-assistenzial-statalista che in passato ha già spacciato metà del paese riducendolo a zavorra (una lezione mai imparata). La Lega – qui la paura è più contenuta - simpatizza un po’ troppo con il “nanismo” dell’apparato produttivo, un nostro vecchio difetto.

lunedì 4 febbraio 2019

LA FELICITA’ DEI COMMERCIALISTI

LA FELICITA’ DEI COMMERCIALISTI

Volete far felice un commercialista? Ditegli che la patrimoniale è in arrivo!

Immaginatevi solo la relativa dichiarazione? Sarebbe un po’ come se tutti i contribuenti dovessero fare una dichiarazione di successione all’anno, ovvero una dichiarazione per cui l’amministrazione oggi – in versione iper-semplificata - concede sei mesi di tempo per redigere. E non vi dico le tariffe dell’ordine…

http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/02/how-easy-is-it-to-administer-a-wealth-tax.html

domenica 3 febbraio 2019

VADEMECUM PER LE CRISI ECONOMICHE

VADEMECUM PER LE CRISI ECONOMICHE

L'argomento è difficile e non riesco a semplificarlo in modo accettabile per quanto c'abbia provato in tutti i modi. La letteratura è tanta e ogni punto riempie una biblioteca. Tuttavia, questo è quello che ho imparato leggendo per anni sul tema gli autori più rispettati.

1. Ci sono crisi economiche da domanda (CD) e crisi da offerta (CO).

2. Le CD derivano da una perdita di fiducia degli operatori, di solito a seguito di uno shock finanziario.

3. La paura ti paralizza, non spendi più e stai a guardare. Chi produce subisce un contraccolpo.

4. Le CO, invece, si generano a causa di un apparato produttivo non competitivo (magari perché la Cina ha cominciato a fare le cose meglio di te e tu devi cambiare mestiere).

5. Sia CO che CD possono essere curate abbassando i salari nominali.

6. In che modo il taglio dei salari cura una CO? Semplice: ci rende più competitivi.

7. In che modo un taglio dei salari cura una CD? Semplice, la deflazione ci garantisce di poter fare le stesse identiche cose di prima con una quantità di moneta minore (anche i salari reali restano invariati, cosicché il taglio dei salari nominali non produce un impoverimento tra i lavoratori).

8. Purtroppo, l'esperienza ci insegna che i salari sono "rigidi". Durante la crisi l'imprenditore piuttosto fallisce ma non taglia i salari. Perché? Forse ha degli scrupoli morali, forse non vuole demoralizzare i dipendenti. Sia come sia le cose stanno così. prendiamolo come un dato.

9. Nel caso delle CD una cura alternativa al taglio dei salari consiste nel sostenere la domanda.

10.. Ma ci sono diversi modi per sostenere la domanda: si possono attuare politiche fiscali e politiche monetarie.

11. Le politiche monetarie hanno il pregio di non distorcere la struttura dell’apparato produttivo. La banca centrale garantisce moneta facile al sistema del credito che presta agli imprenditori più promettenti.

12. Le politiche fiscali, invece, distorcono l’apparato produttivo e quindi, anche quando risolvono una CD, ci gettano inevitabilmente in una CO. Nelle politiche fiscali è il governo a decidere dove investire, il che non offre garanzie sul lungo periodo.

13. Esempio di distorsione da politica fiscale: Mussolini e Hitler fronteggiarono bene la Grande Crisi (CD) costruendo un Grande Esercito. Ricevettero grandi lodi per la loro politica di investimenti pubblici. Ma quando la crisi fini avevano un apparato produttivo che sapeva fare solo produrre armi, ed era quindi inservibile (CO). Chissà, magari certe imprese coloniali e belliche cominciarono anche per non affrontare una dolorosa riconversione industriale.

14. La politica monetaria si realizza concretamente abbassando i tassi d’interesse e, una volta arrivati a zero (zero bound), ponendosi esplicitamente obbiettivi inflazionistici (la cosa equivale ad un tasso negativo).

15. Per Keynes, il grande guru del ciclo economico, la politica monetaria è inefficace causa "illusione monetaria", ovvero il fatto che gli operatori si concentrino esclusivamente sulle variabili nominali. Certo che se fosse così le aspettative inflazionistiche non avrebbero nessun ruolo. Mi sembrano osservazioni fuori dal senso comune. Ma Keynes era un tipo pragmatico, da un punto di vista teorico lascia piuttosto sconcertati.

16. Keynes era quindi un grande sponsor delle politiche fiscali. Ma come le difendeva dall'accusa di distorsione dell’apparato produttivo? Di creare solo "fuochi di paglia"? Di non risolvere la CD ma di convertirla in una ancor più dolorosa CO? Non si difendeva, assumeva semplicemente che le CO non esistessero, oppure che il lungo periodo non esistesse. Qui vale il finalino di cui al punto precedente.

17. Ora passiamo alle CO, come si affrontano? In questi casi la crisi non è altro che l’assestamento ad un nuovo equilibrio, cosicché la politica monetaria rischia di produrre solo inflazione (o iperinflazione). Nel caso delle CO l'immeritatamente famosa curva di Philip ci svia, lo abbiamo scoperto negli anni settanta sperimentando la stagflazione.

18. Per contro, nelle CO, la politica fiscale non fa che prolungare l'agonia del sistema produttivo distorto alternando sollievi illusori a ricadute.

19. In questi casi occorrono le famose "riforme", solo che è difficile capire quali. La soluzione migliore è deregolamentare e incentivare gli investimenti in modo che le "riforme" si producano da sè e il sistema si aggiusti in modo spontaneo. Certo, bisogna capire se la cosa sia politicamente fattibile.

20. Il vero guaio è che distinguere le CD dalle CO non è affatto facile, anche perché una CD è sempre pronta a trasformarsi in una CO e viceversa.

21. Anche distinguere tra l'efficacia delle politiche fiscali e di quelle monetarie è dura poiché i politici le utilizzano sempre insieme creando un fenomeno di "compensazione" che confonde e consente a tutti di sostenere la propria tesi.

22. Tuttavia, da quanto ho detto un consiglio resta fermo: evitare le politiche fiscali, servono solo alla politica. Al limite lasciarle come ultima spiaggia.

23. Far fuori le politiche fiscali significa far fuori Keynes, e in effetti i keynesiani rimasti su piazza sono ben pochi, di solito sono politici travestiti da economisti. Molti ex-keynesiani sono rimasti credibili trasformandosi in neo-keynesiani e puntando su un ruolo attivo della banca centrale, il che, come abbiamo visto, è più che ragionevole per affrontare le CD.

22. IMO: l’Italia è in una CO.

HL cap III Democratic value

Democrazia come procedura: due principi 1. tutti i voti hanno lo stesso valore, 2. Chi ha la maggioranza vince. Possibile conseguenza più il voto esteso più il sistema democratico. Alcuni aggiungono il voto segreto Ma altri dubitano.

Democrazia come stato dei fatti la democrazia consiste in quei valori che emergono Naturalmente una volta che le procedure democratiche trovano pozione, in questo senso alcuni considerano la vittoria dei nazisti alle elezioni come antidemocratica. La democrazia diventa bene in sé, la vita buona (Lipset). È un po' come certi liberali che non riconoscono come libero L'atto per cui una persona può vendere se stessa come schiava.

Dalla definizione di democrazia come vita buona difende il fatto che alcuni atti antidemocratici tesi a ripristinare certi valori diventano automaticamente democratici. E che dire di alcuni personaggi autoritari come Peron oppure l'imperatore Giuseppe II? in fondo furono dei sinceri egalitaristi.

Problema. Ma le scelte antidemocratiche prese con procedure democratiche come possono essere definite?

Dottrina liberal: la società civile è in grado di controllare lo stato.

Per un Liberal la libertà non solo è compatibile col servizio verso il prossimo ma si realizza solo in tale dimensione.

L'eterno problema sarà il capitalismo a fagocitare la democrazia o la democrazia il capitalismo. Oggi l'eterno problema sembra avere una soluzione.

Liberalismo e socialismo. C'è compatibilità tra i due? Per alcuni sì, per altri no. L'incompatibilità deriva dall' atteggiamento rilassato dei liberali verso il potere. I socialisti invece hanno un atteggiamento ansioso verso il potere.

Il problema dell'uguaglianza. Per i democratici l'uguaglianza è un bel problema poiché non è un valore auto evidente. E spesso è incompatibile con la libertà individuale.

Dall'uguaglianza all'utilità. Per massimizzare l'utilità della società bisogna passare attraverso l'uguaglianza. Questo il credo liberal.

Per il Liberal la giustizia ha il sopravvento sul contratto. John rawls è un tipico caso.

Con john rawls l'egalitarismo è una forma di prudenza.

Il problema dei democratici e che molti fattore non sono divisibili e di altrettanti non sia o Spica la divisibilità. Di conseguenza, L'invidia è destinata a restare.

Uguaglianza Sì ma quale? Uguaglianza nei diritti o nei risultati? Un eguaglianza spiazza l'altra.

HL italiano Cap II

Illusione di contenere la natura dello Stato traverso la separazione dei poteri. La separazione dei poteri fa venire in mente il Barone di munchausen, ovvero colui che si alzò a Ferrando se per gli stivali.

Perché obbediamo allo stato? Le fonti dell'obbedienza sono tre: La repressione, la legittimità, ovvero il diritto divino, e il consenso.

In politica il lungo periodo si aggira intorno alla settimana. Lo sanno bene i Cercatori di consenso.

L'emergere della democrazia dei partiti nell'Ottocento servire a costruire sia il consenso di massa che un apparato di stato più esteso. Il Welfare State incomincia allora. L'istruzione obbligatoria e universale incomincia allora.

La sorte dello Stato capitalistico è quella di diventare Democratico quindi sempre più burocratico e sequestratore dei profitti e dedito alla ridistribuzione il tramonto del liberalismo e la sorte di ogni Stato le forze liberali sono destinate alla marginalità. L'anticapitalismo e l'ideologia base per raccogliere consenso.

La democrazia è un destino segnato, ovvero il socialismo. La Fondazione sul consenso Democratico porta al socialismo è all'antica capitalismo.

Un'altra idea che fu mentre l'estensione dello Stato e l'utilitarismo che per una serie di ragioni non tiene conto di alcuni costi, come i costi di fallimento del governo. Malpezzi e le incertezze dell'utilitarismo sono evidenti, il confronto interpersonale delle utilità è difficile, il feliciometro Non esiste... poiché il calcolo delle conseguenze è impossibile, ci si avvita su un'analisi costi-benefici di breve periodo che dà una sensazione superficiale di scientificità. Guarda caso le decisioni finali sono quasi sempre quelle che più estendono i poteri del potere politico che le prende.

Che di smisurata potenza ha assunto lo Stato Grazie all'arbitrio utilitarista!

Il rifiuto dell'utilitarismo sta nella missione che gli individui sono radicalmente diversi e le loro utilità non confrontabili.

Frasi come " lo Stato Calcola che un aumento dell'utilità del primo gruppo e una diminuzione dell'utilità del secondo gruppo dà luogo ad un aumento complessivo dell'utilità", Oppure: " lo strato preferisce il primo gruppo al secondo gruppo" sono praticamente sinonime.

All'utilitarismo si aggiunge poi il concetto di giustizia sociale. L'Arsenale della burocrazia è così Pronto per giustificare un estensione indefinita dei poteri statali. Il concetto di lotteria dei talenti diventa centrale. Si chiedono uguali opportunità.

Utilitarismo e Giustizia sociale impongono alla società una serie di divieti, quando viene sempre più chiaro che le conseguenze volute non si verificano, si individuano le lacune e si impongono ulteriori divieti. Il sistema si autoalimenta e si gonfia all'infinito.

sabato 2 febbraio 2019

BACCO, TABACCO E VENERE

BACCO, TABACCO E VENERE

Per combattere la criminalità di strada giova partire da un assunto: i delinquenti sono come i bambini, vogliono tutto subito e per ottenerlo sono disposti a fare i capricci. La cosa ha almeno due conseguenze:
1) Per quanto uno legalizzi prostituzione, droghe e gioco d’azzardo la qualità dell’ambiente intorno a queste pratiche non migliorerà di molto: si tratta di beni e sevizi forniti a soggetti in cerca di “gratificazione immediata” (bacco, tabacco e venere), il marchio che accomuna bambini e criminali.

2) Avete presente il principio delle tre “C” che ci ha insegnato la “Tata” della TV?: le regole che si danno al bambino devono essere Chiare, Coerenti e Conseguenti. “Conseguenti” significa che la punizione deve seguire immediatamente la violazione. La punizione dilazionata non è presa in considerazione prima della marachella e non è capita dopo la marachella. Per i criminali è lo stesso, nel loro caso la punizione più immediata è l’arresto. Il carcere che seguirà è messo in conto in modo relativo, il fatto di poter essere beccati molto di più. Policy: convertire la metà delle guardie carcerarie in poliziotti e mandarle per strada. Subito!

https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/01/unsolved-shootings-rising.html

ALTA DENSITA’ CAUSALE

ALTA DENSITA’ CAUSALE

Quando un evento è originato da molti fattori il compito del ricercatore diventa quello di isolare il principale.
Caso 1: riscaldamento globale.
Caso 2: strage dei nativi dopo la scoperta dell’America.
Il caso 1 è ancora irrisolto: le attività umane sono una componente ma ancora non si capisce se siano “la causa principale”.

Il caso 2 invece è risolto, la causa principale sembra delinearsi: le malattie. In particolare l’avvento del maiale. I nuovi arrivati, gli europei, avevano una lunga consuetudine di promiscuità con le bestie: mangiavano e dormivano insieme a loro da secoli. La conversione dell’aviaria in influenza umana era business as usual. I nativi americani, invece, avevano addomesticato giusto il cane, dalle bestie stavano alla larga e non ebbero mai modo di sviluppare certi anticorpi. L’azione del maiale nelle Americhe fa impallidire quella del ratto in Europa, persino la peste nera del trecento è “nanificata” da certe impetuose epidemie del nuovo continente! A proposito, molte popolazioni americane che noi consideriamo “nomadi” non lo erano affatto in origine, lo sono diventate dopo che le loro città si trasformarono in cimiteri.

L’ORO MARRONE

cose scoperte oggi in treno (linea S5): L’ORO MARRONE

L’oro nero (petrolio) ha reso ricche intere regioni del pianeta, l’oro marrone (merda) una sola nazione: il Perù.
Non ho ben capito come ma a quanto pare l’intricato gioco delle correnti del Pacifico meridionale rende il tratto di mare di fronte al Perù ricco di pesci e le 39 isole peruviane particolarmente inospitali per l’uomo: in altre parole, un vero paradiso per gli uccelli. I volatili lo hanno capito talmente bene che quelle isole le hanno letteralmente ricoperte. Tutti gli uccelli “pescatori” ma in particolare il cormorano, un volatile eternamente scagazzante (quando passa lo stormo sotto puoi notare la pioggerella marrone), un vero convertitore del pesce/feci. Nei millenni le isole si sono alzate progressivamente di livello: terremoti? Increspazioni geologiche? Tsunami? No: guano! Un guano pregiato, ricchissimo di nitrogeno, un vero oro marrone che nel XIX cominciò ad essere estratto da schiavi cinesi ed esportato in tutto il mondo come fertilizzante, specie in Europa.

Sia come sia in quegli anni d’oro (anzi, marroni) con la merda d’uccello il Perù metteva insieme 3/4 del suo PIL! 

TIRARSI AVANTI

TIRARSI AVANTI

Poiché il prossimo grande dibattito politico (2020?) verterà sulla patrimoniale da introdurre, mi porto avanti dicendo che delle patrimoniali già esistono. Alcune sono evidenti, altre meno. Una passa particolarmente inosservata: il capital gain.
Sì, la tassazione del capital gain senza indicizzazione nasconde una patrimoniale.

Esempio, poniamo che compri a 100 e venda anni dopo a 1000. Poniamo anche che il valore sostanziale dell’attività negoziata non sia aumentato e che il passaggio da 100 a 1000 sia dovuto solo all’inflazione. Il capital gain si applica su 900, ma cosa tassa visto che non esistono plusvalenze? E’ chiaro, la ricchezza. Insomma, è una patrimoniale.

https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/02/the-politics-of-a-wealth-tax.html

venerdì 1 febbraio 2019

LINK Incertezza e austerità

L’austerità basata sulla riduzione della spesa pubblica è meno costosa in termini di crescita ed è più efficace nella stabilizzazione del rapporto debito/Pil rispetto all’austerità basata sull’aumento delle entrate del settore pubblico.

È necessario invece considerare gli effetti distorsivi della tassazione sull’allocazione efficiente delle risorse e, quindi, della produzione. 

 I tagli di spesa aumentano la fiducia delle imprese e dei consumatori perché danno un segnale di riduzione della dimensione del settore pubblico e dunque della minore necessità di rialzi futuri delle imposte, mentre un aumento delle entrate, che non agisce sulla crescita della spesa, non basta a stabilizzare il debito in maniera duratura e aumenta l’incertezza 

https://www.lavoce.info/archives/57292/austerita-quando-funziona-e-quando-no/?fbclid=IwAR1kjcKeMuf1nCTD990vmZHV3_f6cAESYoE4Ye1bBxnvSJrx58GQsQUMBaY

LA PIRAMIDE DEL MATRIMONIO NEL XXI SECOLO

LA PIRAMIDE DEL MATRIMONIO NEL XXI SECOLO

Con l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro, ma soprattutto in quello dell'istruzione, le cose sono un po’ cambiate (a discapito dell'ex sesso).

1) In cima ci sono i maschi laureati di successo che si accoppiano con donne più o meno come loro.

2) Sotto ci sono le molte donne laureate e di discreto successo che cercano tra i maschi diplomati quelli più affidabili.

3) Sotto ancora tutti gli altri.

Il piano di mezzo è quello più tipico e problematico: la frequente rinuncia a una ricerca problematica lascia sul campo molte “signorine” e molti “signorini”. Ma la condizione di celibato non è dannosa quanto quella di nubilato. Specie se la donna non sposata ha figli, la zavorra che si trascina puo’ esserle fatale.

La mia esperienza, una volta tanto, conferma: quanti "gioiellini" ho visto alle prese con improbabili partner maschili.

IL CAPRO E IL SIMBOLO

IL CAPRO E IL SIMBOLO

1) Avete presente i bambini dei nazisti? Non hanno iniziato nessuna guerra loro, sono di un’innocenza immacolata; eppure, se vogliamo sterminare i loro padri ci andranno di mezzo anche i loro figli. Ma pensare in questi termini ci rattrista e ci rende apatici, meglio elaborare teorie come quella della “colpa collettiva”.

2) Avete presente i possessori di armi? Il 99.99% di loro non ha mai fatto e non farà mai male a una mosca; eppure, con la nobile intenzione di evitare stragi di massa ad opera di qualche psicopatico bisognerà disarmare anche gli innocenti. Meglio mettere in luce il lato nobile o il lato ripugnante di questa scelta?

3) Avete presente i rifugiati? Il 99.99% di loro è e resterà totalmente innocente da ogni accusa, ma il terrorismo resta pur sempre una cosa orribile e se lo vogliamo combatterlo con rigore anche loro saranno in qualche modo colpiti. Tuttavia, la giustificazione intellettualmente onesta non ci motiva a sufficienza nella lotta, meglio pensare a noi stassi lancia in resta contro un terribile Nemico da sconfiggere.

Domanda: meglio meditare sulle nostre scelte in termini di “capro espiatorio” o di “simbolo”?

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AZIENDE FELICI

AZIENDE FELICI

Tolstoy apre Anna Karenina osservando che tutte le famiglie felici sono uguali mentre ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. Nel business vale l’esatto contrario: tutte le aziende di successo sono diverse: ognuna prospera su un monopolio ottenuto risolvendo in modo unico un certo problema. Tutte le aziende che arrancano sono uguali, tanto è vero che si fanno una concorrenza spietata.
Tre fonti del monopolio:
1) Possedere una tecnologia unica (Google).
2) Possedere una rete unica (Facebook).

3) Possedere un brand unico (Apple).

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IL MAGO E IL PROFETA

IL MAGO E IL PROFETA
Di fronte ai grandi problemi dell’umanità emergono sempre due atteggiamenti differenti ben incarnati da due personalità prototipo.
1) IL PROFETA: risolve tutto “rallentando”, magari “stoppando”. Pensa che abbiamo imboccato la via sbagliata, che dobbiamo tornare indietro, che abbiamo superato il limite, che occorre un cambio rotta, che la gente deve pensare in modo diverso, che l’uomo non ha nulla di speciale, che deve essere più umile e farsi da parte. Si sente in missione per conto di Dio e si crede in possesso di un messaggio che riguarda la nostra salvezza.
2) IL MAGO: risolve tutto spingendosi “oltre”, seguendo il solco tracciato. Pensa che l’uomo sia un essere speciale e che il suo genio lo salverà, che per lui non esistono limiti, che il nostro “sistema” è sostanzialmente sano e farà fronte ai suoi malfunzionamenti. Si sente in missione per conto della scienza, chiede solo di studiare il problema fiducioso che una ricetta idonea salterà fuori.

Un tipico profeta fu William Vogt, l'inventore dell'ambientalismo. Un tipico mago fu Norman Borlaug, l'autore della "rivoluzione verde" in agricoltura.

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The wizard and the prophet