venerdì 9 dicembre 2016

INTRO Il bambino filosofo (Bollati Boringhieri Saggi) (Italian Edition) by Alison Gopnik

Il bambino filosofo (Bollati Boringhieri Saggi) (Italian Edition) by Alison Gopnik
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IntroduzioneRead more at location 66
Note: INTRO@@@@@@@@@ Edit
Sopracciglia aggrottate ed espressione assorta, una bimba di appena un mese guarda sua madre e, d’improvviso, sorride beata.Read more at location 66
Note: X NEONATO Edit
Com’è essere neonati?Read more at location 68
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Una bambina di tre anni minaccia di non sedersi a tavola se non verrà apparecchiato anche per «i piccolini», i gemelli dai capelli rosso porpora che vivono nella sua tascaRead more at location 69
Note: x VITA NELLE TASCHE Edit
Come può mostrare tanta dedizione verso qualcosa che è solo frutto della sua fantasia?Read more at location 71
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Un bimbo di cinque anni scopre, grazie a un pesciolino rosso, l’irreversibilità della morte.Read more at location 72
Note: x MORTE Edit
Non sa ancora né leggere né contare, eppure capisce verità profondeRead more at location 72
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l’infanzia viene quasi sempre concepita in termini squisitamente personali: cosa devo fare, ora come ora, con mio figlio?Read more at location 77
Note: PROBLEMA XSONALE Edit
Cos’hanno fatto i miei genitori per farmi diventare quel che sono oggi?Read more at location 78
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La mia tesi è che si tratti proprio di ciò che ci rende umani.Read more at location 82
Note: INFANZIA Edit
I bambini ci sembrano al contempo familiari eppure alieni.Read more at location 84
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La loro mente parrebbe drasticamente limitata: sanno molto meno di noi.Read more at location 85
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Eppure, ancora incapaci di leggere e scrivere, vantano straordinarie capacità immaginative e creative,Read more at location 85
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Il mondo, com’è noto, è affollato di santi dai genitori tremendi e di nevrotici dai genitori amorevoli.Read more at location 88
Note: x MISTERO Edit
Più i bimbi sono piccoli, più sono avvolti dal mistero.Read more at location 89
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neonati e bimbi piccoli sono territorio straniero.Read more at location 91
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Questo libro si concentrerà sui bambini al di sotto dei cinque anni,Read more at location 95
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Costoro un tempo venivano ritenuti irrazionali, egocentrici e amorali,Read more at location 100
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Psicologi e neuroscienziati, in realtà, hanno scoperto che non solo i bimbi imparano molto più di quel che si credeva, ma sono anche dotati di una fantasia particolarmente sviluppata,Read more at location 101
Note: X LA SCIENA OGGI Edit
I bambini sono profondi e sconcertanti al tempo stesso, e questa combinazione è classicamente territorio della filosofia.Read more at location 105
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Un marziano che tentasse di capire la razza umana a partire dai testi di filosofia terrestre, potrebbe benissimo giungere alla conclusione che ci riproduciamo mediante clonazione asessuata.Read more at location 106
Note: x MARZIANO E BSMBINI Edit
Più di recente, però, si è registrata un’inversione di rotta. I filosofi hanno iniziato a prestare attenzioneRead more at location 110
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«La cognizione infantile»Read more at location 112
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«La Teoria della Mente nel bambino».Read more at location 112
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Le riflessioni sui bambini piccoli contribuiscono a rispondere in maniera innovativa a quesiti fondamentali sull’immaginazione, la verità, la consapevolezza, l’identità, l’amore e la moralità.Read more at location 116
Note: x QUESITI SOLLEVATI DAI BIMBI Edit
I bambini e come cambiano il mondoRead more at location 119
Note: T Edit
nessuna specie sia in grado di eguagliare gli esseri umani per capacità di cambiamento.Read more at location 120
Note: X TESI DI FONDO Edit
Tutto ciò spiega perché i bambini sono come sono – e persino a cosa serve l’infanzia.Read more at location 122
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una visione molto diversa del ruolo dell’evoluzione nel plasmare le nostre esistenze, rispetto al quadro tradizionale della «psicologia evoluzionistica»Read more at location 124
Note: SCOPERTE RESE POSSIBILI DAI Edit
attribuiscono ai geni una responsabilità crucialeRead more at location 125
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l’idea di un sistema innato che ci rende quel che siamo.Read more at location 126
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Una visione che, tuttavia, non rende giustizia all’infanzia.Read more at location 127
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L’idea di fondo è che un ambiente infantile «abbastanza buono» possa bastare perché si dispieghino gli aspetti innati della natura umana.Read more at location 128
Note: x IDEA DI FONDO DELLA PSIC EV. TEORIA CAPLAN Edit
Noi abbiamo per lo meno la percezione di creare attivamente la nostra esistenza,Read more at location 131
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non è in grado di spiegare i radicali cambiamenti storici dell’uomo.Read more at location 133
Note: IL CAMBIAMRNTO Edit
Partendo dal presupposto che la nostra natura sia determinata dai geni, dovremmo giungere alla conclusione che non si sia modificata dal Pleistocene a oggi.Read more at location 133
Note: x IMMONILISMO SOTTESO Edit
Come si può spiegare tanta flessibilità e creatività, questa capacità di alterare il fato individuale e collettivo, senza ricorrere al misticismo?Read more at location 135
Note: x L INSPIEGATO Edit
un altro tipo di psicologia evoluzionistica.Read more at location 137
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capacità di sfuggire alle limitazioni dell’evoluzione.Read more at location 138
Note: UOMO Edit
propensi a imparare dalle persone e a utilizzare questa conoscenza per modificare il comportamento altrui e nostro.Read more at location 140
Note: CAMBIARE IMPARANDO Edit
Noi cambiamo quello che ci circonda e quello che ci circonda cambia noi.Read more at location 142
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Il nostro punto di partenza è la capacità di imparareRead more at location 143
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immaginare altri ambienti,Read more at location 144
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Quanto i neuroscienziati chiamano plasticità – la capacità di cambiare alla luce dell’esperienza – è la chiave della natura umanaRead more at location 146
Note: PLASTICITÀ Edit
possiamo immaginare mondi alternativi;Read more at location 149
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riflettere su come dovremmo essere, non solo su ciò che siamo.Read more at location 151
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come i bambini sviluppano una mente capace di cambiare il mondo.Read more at location 151
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aspetti cioè della nostra natura che consentono l’istruzione e la cultura.Read more at location 153
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neanch’io sarei potuta esistere nel Pleistocene. Sono un prodotto dell’immaginazione umana,Read more at location 160
Note: IMMAGINAZIONE Edit
Come l’infanzia trasforma la realtàRead more at location 161
Note: T Edit
adulti manchevoli e primitivi,Read more at location 163
Note: DEF BAMBINO Edit
una forma diversa di Homo Sapiens.Read more at location 164
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Lo sviluppo umano è più simile a una metamorfosi che a una semplice crescita.Read more at location 166
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bruchi destinati a diventare farfalle,Read more at location 166
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Perché attraversiamo questa fase?Read more at location 170
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Rispetto ad altre specie, gli esseri umani vivono un periodo molto più esteso di immaturità e dipendenza, che si è ulteriormente protratto nel corso del tempo (una realtà che noi, genitori di ventenni, riconosciamo non senza un sospiro).Read more at location 170
Note: x INFANZIA LUNGA Edit
intimamente correlato all’abilità umana di cambiamento.Read more at location 173
Note: CAMBIAMENTO PROLUNGATO Edit
adattarci a un maggior numero di ambienti diversi rispetto a qualsiasi altra specie,Read more at location 174
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cambiare l’ambiente in cui viviamo in maniera impensabile per gli altri animali.Read more at location 175
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un grande svantaggio: l’apprendimento richiede tempo.Read more at location 175
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Perdere ore a vagliare tutti i modi possibili e immaginabili di dare la caccia ai cervi non è un’idea geniale, quando sono due giorni che non mangi, così come non lo è mettersi a imparare usi e costumi antichi per combattere le tigri feroci, quando c’è chi non vede l’ora di farti la pelle.Read more at location 176
Note: x ES INCONVENIENTI Edit
esplorare tutte le potenzialità del mio nuovo personal computer,Read more at location 178
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devo tirare avanti con quello che so.Read more at location 180
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Un animale che dipenda dalla conoscenza accumulata dalle generazioni passate ha bisogno di tempo per acquisirla.Read more at location 180
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Un animale che dipenda dall’immaginazione, deve avere tutto l’agio di esercitarla.Read more at location 181
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L’infanzia è il periodo deputatoRead more at location 181
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I bambini sono al riparo dalle esigenze tipiche della vita degli adulti.Read more at location 182
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Da piccoli, siamo impegnati su due fronti: imparare come funziona il mondo e immaginare come potrebbe funzionare altrimenti. Da grandi, mettiamo a frutto tutto quello che abbiamo imparato e immaginato.Read more at location 184
Note: x A COSA SERVE L INFANZIA Edit
occupano il dipartimento di ricerca e sviluppoRead more at location 186
Note: RUOLO DEI BAMB Edit
Noi adulti, siamo la produzione e il marketing.Read more at location 187
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A loro vengono in mente un milione di idee nuove, per lo più inutili;Read more at location 187
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Bruchi e farfalle sono bravi in ambiti diversi.Read more at location 191
Note: IL BAMBINO È PATETICOSOLO SE DEVE SVOLGERE IL NS RUOLO Edit
Huttenlocher 2002a, b; Johnson, Munakata e Gilmore 2002; Dawson e Fischer 1994).Read more at location 194
Note: SUL CERVELLO DEI BIMBI TUTTO IMMAGINAZIONE E APPRENDIMENTO Edit
è di fatto più altamente connesso di quello degli adulti,Read more at location 195
Note: CERVELLO Edit
il nostro cervello «sfronda» i percorsi più deboli e meno battuti e rafforza quelli impiegati più di frequente.Read more at location 196
Note: DA ADULTI Edit
ci ricorderebbe una vecchia città europea, come Parigi,Read more at location 197
Note: CERVELLO DEI BIMBI Edit
vie neurali meno numerose ma più efficienti,Read more at location 199
Note: CERVELLO DELL ADULTO Edit
più plasticiRead more at location 200
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meno efficienti;Read more at location 200
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il pensiero, la pianificazione e il controllo.Read more at location 204
Note: CAPACITÀ AREA PREFRONTALE. CARENTE NEI BIMBI Edit
A causa di una drammatica combinazione di incapacità e arroganza, negli anni cinquanta i pazienti psichiatrici furono soggetti a lobotomie prefrontali – operazioni finalizzate alla rimozione di questa parte del cervello. Benché dopo tali interventi i pazienti risultassero apparentemente funzionali, in realtà avevano perso ampiamente la capacità di prendere decisioni, controllare gli impulsi e agire in maniera intelligente.Read more at location 204
Note: x LOBOTOMIE Edit
La corteccia prefrontale è una delle parti del cervello che maturano per ultime.Read more at location 207
Note: NEI BAMBINI È POCO SVIL Edit
intorno ai venticinque anniRead more at location 209
Note: MATURAZIONE DEL CERVELLO Edit
adulti difettosi,Read more at location 214
Note: BAMBINI SENZA LOBI Edit
per quanto riguarda l’immaginazione e l’apprendimento,Read more at location 215
Note: SUPERADULTI Edit
La corteccia prefrontale è coinvolta in maniera particolare nell’«inibizione» (Diamond 2002),Read more at location 216
Note: INIBIZIONE DEL PREFRONTALE Edit
aiuta ad arrestare altre parti del cervello,Read more at location 217
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focalizzando l’esperienza,Read more at location 217
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Per attuare un piano complicato, ad esempio, bisogna eseguire esclusivamente le azioni atte allo scopo, e non tutte quelle possibili e immaginabili.Read more at location 218
Note: X ES FUNZIONE LOBI Edit
Chiunque tenti di persuadere un bimbo di tre anni a vestirsi per andare all’asilo, finirà inevitabilmente con l’apprezzare l’inibizione. Sarebbe molto più facile se il bambino smettesse di esplorare ogni granello di polvere del pavimento, aprire tutti i cassetti uno dopo l’altro e togliersi i calzini l’attimo dopo che glieli avete infilati.Read more at location 220
Note: c Edit
l’inibizione presenta i suoi svantaggi, per quanto riguarda l’immaginazione e l’apprendimento.Read more at location 222
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Per essere fantasiosi, è necessario prendere in considerazione qualsiasi ipotesiRead more at location 223
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(chissà, il comò funzionerebbe meglio senza tutti quei cassetti).Read more at location 224
Note: x ES Edit
aperti a tutte le possibilità,Read more at location 224
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un vantaggio dell’infanzia.Read more at location 226
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prove a supporto della correlazione di un quoziente intellettivo elevato con una maturazione successiva e una maggiore plasticità dei lobi frontali (Shaw, Greenstein e altri 2006).Read more at location 229
Note: x INFANZIA LUNGA E MATIRAZIONE SUCCESSIVA Edit
Tenere la mente aperta il più a lungo possibileRead more at location 231
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Il gioco è il tratto distintivo dell’infanzia.Read more at location 232
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manifestazione evidente dell’immaginazioneRead more at location 233
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il segno più visibile della paradossale inutilità dell’immaturità.Read more at location 233
Note: INUTILITÀ Edit
Non contribuisce in alcun modo agli obiettivi evolutivi basilari di accoppiamento e predazione, fuga e lotta.Read more at location 236
Note: GIOCO ED EVOL Edit
I giochi sono divertimento,Read more at location 237
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la trama della loro esperienza quotidiana del mondo, deve essere altra rispetto alla nostra.Read more at location 239
Note: DIVERSITÀ RADICALE Edit
Tutti i processi di cambiamento, immaginazione e apprendimento dipendono sostanzialmente dall’amore.Read more at location 248
Note: AMORE Edit
amano i loro bambini in maniera particolarmente intensa e significativa,Read more at location 249
Note: GENITORE UMANO Edit
il motore del cambiamentoRead more at location 250
Note: CAMBIAMENTO Edit
Ci è consentita un’immaturità protrattaRead more at location 252
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grazie all’amore di chi ci accudisce. Possiamo trarre vantaggio dalle scoperte delle generazioni precedentiRead more at location 252
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Il nostro percorsoRead more at location 255
Note: T Edit
trascorrono buona parte delle loro ore di veglia in mondi inventati,Read more at location 258
Note: DOVE VIVONO I BIMBI Edit
il legame tra conoscenza e immaginazione.Read more at location 259
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immaginare nuovi modi di pensare e agire,Read more at location 261
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creare degli amici immaginariRead more at location 262
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fantasticare sulle alternativeRead more at location 263
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trasformarsi nei loro immaginari alter-ego.Read more at location 263
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i bimbi piccoli, al pari degli scienziati, impiegano statistiche ed esperimenti per imparare come funziona il mondo.Read more at location 266
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hanno dei caregiver che insegnano loro.Read more at location 267
Note: MODALITÀ POTENTE DI APPRENDIMENTO Edit
La percezione di possedere un unico Sé omogeneo è una nostra creazione – non ci viene dato.Read more at location 279
Note: IPOTESI TALMENTE POTENTI CHE... Edit
i bambini davvero ci mettono in contatto con la verità, la bellezza e la significatività dell’esistenza.Read more at location 293
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nessun consiglio su come addormentare i bimbi o scegliere la scuolaRead more at location 294
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lo stravagante gioco del far finta,Read more at location 297
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l’istintiva simpatia per gli altriRead more at location 297

mercoledì 7 dicembre 2016

Piccola difesa del libero arbitrio

Il libero arbitrio è la capacità di scegliere. Detto questo, le ambiguità di un simile concetto non sono esaurite.
Alcune ulteriori precisazioni andrebbero fatte e a farle ci pensa Bryan Caplan nel saggio “A Short Essay on the Freedom”.
Chi si oppone all’esistenza del libero arbitrio lo fa di solito in nome della scienza: tutti i fenomeni materiali hanno una causa materiale, quindi il libero arbitrio non puo’ esistere.
Ma la scienza si basa su una logica induttiva, quindi, fallace. In mancanza di verifiche il dibattito resta aperto.
C’è anche chi discutendo della faccenda tira in ballo la fisica quantistica:
… a probabilistic theory of choice is just as contrary to the freedom of the will as a fully deterministic one. The argument here is extremely simple. Imagine that my action is determined by the roll of a six-sided die; if it comes up six, I raise my arm…
Se cio’ che faccio è imprevedibile perché soggetto a una “lotteria quantistica”, cio’ non significa affatto che sono libero.
Chi crede nel libero arbitrio afferma che noi siamo liberi di scegliere. Ma cosa? Essenzialmente tre cose:
… To begin with, we choose our beliefs. Secondly, we choose many of our bodily movements. Thirdly, we choose many of our mental processes
Gli argomenti a sostegno sono quattro:
  1. Osservazione. Osservo che sono libero, e la scienza si basa sulle osservazioni. La logica (induttiva) viene dopo, si applica alle osservazioni. Chi insiste nel negare valore all’introspezione, allora nega valore anche al metodo sperimentale che si fonda su cio’ che mi sembra di vedere e toccare.
  2. Assurdità dello scetticismo. Se siamo esseri predeterminati, allora ogni discussione è insensata visto che la ragione non esiste o comunque non è accessibile.
  3. Argomento di Moore. Poiché vince l’argomento con le premesse più solide, e la premessa “sono in parte libero” è la più solida, gli argomenti per il libero arbitrio sono vincenti. Anche l’argomento: “questa discussione intorno al libero arbitrio è sensata” è una premessa solida che assegna la palma ai libertari.
  4. Argomento della falsificazione. Una volta che i deterministi mi porteranno una legge in grado di prevedere che “ora” non alzerò la mia mano, io la confuterò facilmente alzando la mano.
Ancora sull’osservazione. Se per me l’essere parzialmente libero è evidente, non si capisce perché mai – in mancanza di prove - dovrei considerare tutto questo un’illusione…
… I observe that I choose freely, at least sometimes; and if you introspect, you will see it too. There is no reason to assume that these observations are illusory... argument against the validity of introspection might be applied, ipso facto, to sight, hearing, touch, taste…
Sull’assurdità dello scetticismo: nel momento in cui si discute la faccenda non si puo’ che essere per il libero arbitrio… 
… I shall begin with the assumption of determinism, and show that it leads to the self-contradictory position of abject skepticism. Now it is a fact that people disagree on many questions; this leads us to wonder if on any given issue we are correct. How is the determinist to come to grips with this?…
Obiezione 1: le dipendenze ci tolgono libertà.
Attenzione a non confondere scelta e piacere: una scelta piacevole è più facile ma non per questo meno libera di una scelta spiacevole.
Prendiamo il caso dell’alcol. Cosa dice chi obbietta in nome delle “dipendenze”?…
… normal person is free to use or not use alcohol; but certain people are not free to not use it. The choice is "too hard" for them to make…
Risposta
… my objection to this is basically that it just contradicts experience. Imagine that there were a button in front of you, the pressing of which would instantly exterminate all human life. You would not (I hope) want to press this button. But can you really say that you do not feel just as free to do so as you would to dial a phone number? Suppose someone pointed a gun at you and told you to push the button. Would you not be free to refrain? But if you are free in these extreme cases, how could you be unfree to refrain from drinking alcohol…
Obiezione 2: la massa è conformista e quindi non libera.
Noi difendiamo una libertà minima, non assoluta: l’esistenza di condizionamenti è inevitabile. La massa, inoltre, dimostra di sapere benissimo cosa sia la libertà poiché usa il termine in modo appropriato…
… Almost all humans use the language and concepts of free will.... experience of free will permeates the lives of ordinary people…
Obiezione 3: perchè gruppi differenti fanno scelte differenti se gli individui che li compongono sono liberi?
Il fenomeno non è contraddittorio una volta ammessa l’esistenza di condizionamenti…. 
… different groups behave consistently differently. There is nothing amazing about this. The typical criminal makes a long series of brutal choices over his life; there is a systematic pattern to his choices. Does this show that each of his actions was not a choice?…
Obiezione 4: la dottrina del libero arbitrio impedisce di spiegare in modo completo il mondo, un progetto a cui ambisce la scienza.
Questa non è un’obiezione alla teoria del libero arbitrio, semmai la frustrazione di un certo scientismo con pretese velleitarie….
… Another objection to the doctrine of free will is that it renders a persons choices inexplicable. But there is really no paradox here, anyway. Of course it is possible to "explain" a choice, in the sense of describing the actor's motives, goals, impulses, and so on. But we must remember that these were simply the factors that the agent chose to go along with; we are explaining which factors out of the cosmos of possibilities that the actor drew upon when making his choice…
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Michael Huemer ha dimostrato l’esistenza del libero arbitrio in questo modo (“A Proof of Free Will”)…
PREMESSA 1: devo affermare solo cio’ che è vero (premessa EPISTEMOLOGICA).
PREMESSA 2: quel che devo fare deve essere possibile (premessa ETICA).
PREMESSA 3: se il determinismo è vero, tutto cio’ che posso fare lo faccio (premessa LOGICA).
PREMESSA 4: credo di essere parzialmente libero (FATTO).
CONSIDERAZIONE 1. In virtù di P1 e P2 io non affermo mai delle falsità.
CONSIDERAZIONE 2. In virtù di P3 e C1, se il determinismo fosse vero, non affermerei mai delle falsità.
CONSIDERAZIONE 3. Per P4 e C2 io sono parzialmente libero.
CONSIDERAZIONE 4. L’ipotesi determinista convalida anche la sua ipotesi contraria (è autorimuovente).
CONSIDERAZIONE 4. Tra un’ipotesi autorimuovente e una coerente scelgo la seconda.
Sintesi: la logica sottostante al determinismo è che i “doveri etici” sono insensati, ma nessuno di noi puo’ esimersi dall’avere dei doveri, in primo luogo scienziati e filosofi (che hanno il dovere di cercare la verità). E sono proprio scienziati e filosofi che dibattono sul libero arbitrio.
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Tuttavia, nonostante le forti ragioni in favore del libero arbitrio, gira voce che “la scienza” ne abbia confutato l’esistenza.
Si occupa della cosa Alfred Mele nel suo scritto “What Are the Implications of the Free Will Debate for Individuals and Society”.
Puo’ darsi che anche quel briciolo di libertà che ci sembra di avere sia solo un’illusione e che in realtà sia il nostro inconscio ad agire per noi…
… One major plank in a well-known neuroscientific argument for the nonexistence of free will is the claim that participants in various experiments make their decisions unconsciously…
Stando agli esperimenti di Benjamin Libet, sembra che quando pensiamo di decidere, in realtà il nostro corpo ha già deciso (ha avviato i motori per operare nel senso che noi crediamo di aver scelto autonomamente)…
… The other part of the evidence comes from participants’ reports on when they first became aware of their decisions…
Sequenza tipica di quel che accade…
… the typical sequence of events is as follows: first, there is the brain activity the scientists focus on, then the participants become aware of decisions (or intentions or urges) to act, and then they act, flexing a wrist or pushing a button, for example…
Conclusioni tipiche
… 1. In various experiments, participants decide unconsciously. 2. Only consciously made decisions can be freely made…
L’assunto problematico: il modo in cui decidono le “cavie” di questi esperimenti è il modo tipico in cui decidono le persone.
Tuttavia, non sembra che le cose siano in questi termini.
La scelta che devono compiere le cavie è semplicissima
… Participants in these experiments are instructed to perform a simple action whenever they want and then report on when they first became aware of an urge, intention, or decision to perform it…
Il setting dell’esperimento, poi, non è certo quello che ci propone la vita quotidiana…
… The experimental setting is very different from a situation in which you’re carefully weighing pros and cons…
Insomma, non siamo nelle condizioni tipiche in cui prendiamo le nostre decisioni.
Quando le cose sono tanto semplificate è plausibile pensare che l’istinto giochi un ruolo preminente.
Inoltre, il fatto che una decisione presa d’istinto (o inconsciamente) si possa frenare significa già di per sè che il libero arbitrio non è stato confutato.
Altri problemi: come si correlano coscienza e attività cerebrale?…
… the brain activity that experimenters are measuring several hundred milliseconds or several seconds in advance of the action gives rise to additional brain activity that is a conscious decision, and that conscious decision plays a part in producing the action – the flexing, clicking, or pressing. There is no good reason to believe that the early brain activity (measured in seconds with fMRI and in milliseconds in the other studies) is correlated with a decision that is made – unconsciously – at that time…
Sì, c’è un’attività cerebrale precedente, ma di che natura? Una cosa è certa: non ci consente di prevedere la risposta.
Come possiamo definire il libero arbitrio? Modesta proposta: uno è libero quando non esistono forze che lo determinano…
… According to a modest conception of free will, as long as you’re able to make rational, informed, decisions when you’re not being subjected to undue force and also are capable of acting on the basis of some of those decisions, you have free will…
Definizione più ambiziosa: uno è libero quando il suo comportamento è imprevedibile…
… According to a more ambitious view, something crucial must be added to these abilities: If you have free will, then alternative decisions are open to you in a way requiring that the natural laws that govern your brain activity sometimes give you at most a probability of deciding one way and a probability of deciding another way…
L’indeterminatezza del futuro è per noi esperienza abituale, fa parte del buon senso…
… Most people assume that the future is open in a certain way. As they see it, not only don’t we know now exactly what we will do next week, but it also is not determined…
Gli studi di Benjamin Libet registrano una semplice attività cerebrale che consente predizioni giusto al 60%. Il futuro è dunque aperto anche nei casi semplicistici messi sotto la lente…
… In the fMRI study I mentioned, scientists were able to predict with 60% accuracy… After all, the evidence leaves a 40% chance that the participant would press the other button…
Si tratta quindi di esperimenti compatibili anche con la definizione più ambiziosa di libero arbitrio…
… Believers in ambitious free will thrive on probabilities of action, and that’s exactly what we find in these studies…
Conclusione. La scienza non confutato il libero arbitrio poiché sperimenta su casi non equiparabili a quelli che una persona affronta, inoltre non conosciamo bene la correlazione tra attività cerebrale e coscienza (il fatto che esista un’attività non significa che si è già deciso).
Un’ultima cosa: l’ipotesi del libero arbitrio è preferibile anche per motivi pratici:…
…  lowering people’s confidence in the existence of free will increases bad behavior…
Credere alla nostra libertà ci rende persone migliori
… belief in free will promotes personal well-being…
… e anche persone più soddisfatte.
Quando le ragioni teoriche sono deboli, anche le ragioni pragmatiche assumono un peso importante.
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Esistono alcuni contro-esperimenti implementati con un setting molto più realistico, in casi del genere il ruolo della coscienza e del libero arbitrio è difficile da eludere.
Il primo riguarda delle donne che decidono di sottoporsi allo screening: tra chi dice di “aver deciso” bisogna ancora distinguere chi ha preso un impegno serio e le altre. Se ci si limita alle seconde è facile vedere all’opera forze misteriose che trascendono la coscienza e la fanno apparire come un’illusione.
… In one experiment, the participants were women who wanted to do a breast self-examination during the next month.  The women were divided into two groups.  There was only one difference in what they were instructed to do.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time to do the examination the next month, and the other group wasn't.  The first group wrote down what they decided before the experiment ended and turned the note in.  Obviously, they were conscious of what they were writing down.  They had conscious implementation intentions…. The results were impressive.  All of the women given the implementation intention instruction did complete a breast exam the next month, and all but one of them did it at basically the time and place they decided on in advance.  But only 53 percent of the women from the other group performed a breast exam the following month…
Se l’impegno è serio lo si adempie, altrimenti non si è “manipolati”, molto più semplicemente ci si autoinganna per convenienza. Caso due… 
… In another experiment, participants were informed of the benefits of vigorous exercise. Again, there were two groups.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time for twenty minutes of exercise the next week, and the other group wasn't given this instruction.  The vast majority - 91 percent - of those in the implementation intention group exercised the following week, compared to only 39 percent of the other group…
Se decidiamo di fare una cosa e ne facciamo un’altra non è tanto perché il libero arbitrio sia illusorio, quanto perché le nostre priorità cambiano nel tempo e tendiamo – anche inconsciamente - ad approfittare della vaghezza nell’impegno preso. Caso tre… 
… In a third experiment, the participants were recovering drug addicts who would be looking for jobs soon.  All of them were supposed to write resumes by the end of the day.  One group was asked in the morning to decide on a place and time later that day to carry out that task.  The other group was asked to decide on a place and time to eat lunch.  None of the people in the second group wrote a resume by the end of the day, but 80 percent of the first group did…
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