lunedì 28 luglio 2014

Teologia classica e teologia personalistica

Sono due teologie fondamentali. La prima deriva direttamente dal razionalismo di San Tommaso D' Aquino, la seconda è più legata alla contemporaneità. Di seguito elenco le 4 differenze fondamentali.


  • 1 TC sostiene la semplicità assoluta di Dio. Come la semplicità è premessa per la composizione, così Dio è la premessa per l' esistenza del mondo. La semplicità di Dio ha diverse conseguenze. Per esempio, poichè Dio è semplice è anche immutabile e impassibile. TP deriva invece l' idea di Dio da quella dell' uomo grazie ad analogie: Dio è un "uomo" senza limiti (eterno, onnipotente, onnisciente, perfetto...) ed è causa dell' universo nel senso che ne è l' architetto (ID). In questo senso Dio non è "semplicità assoluta".
  • 2) TC crede nel principio di "conservazione": il cosmo cesserebbe all' istante di essere qualora Dio non lo sostenesse. TP vede Dio come creatore che osserva, interviene e giudica la sua libera creatura. I miracoli, per esempio, sono una forma d' intervento divino. Per TC il rapporto di Dio con la sua creatura è molto più "intimo".
  • 3) Il Dio perfetto della TP assomiglia ad un uomo perfettamente virtuoso che non commette mai il male. Ma questo è un concetto assurdo per TC poiché attribuire a Dio un comportamento morale non ha senso. Il Dio perfetto di TC è una realtà piena, e quindi perfettamente buona poiché il male è definibile come una diminuzione della realtà. TC enfatizza cio' che Dio è, PT è più interessato a  cio' che dio fa da cui inferire una definizione.
  • 4) TC e TP utilizzano il linguaggio in modo differente. Poiché TC descrive un agente collocandolo fuori dal tempo, cadrebbe continuamente in contraddizione se non precisasse che utilizza il linguaggio secondo "analogia tomistica". TP è più libero di arguire utilizzando le analogie semplici del discorso quotidiano.


Classical theism e personal theism
  • The classical theist tends to start from the idea that whatever else God is, he is essentially that reality which is absolutely ultimate or fundamental, and the source of all other reality.   Different classical theists might spell this basic idea out in different ways.  The Aristotelian will emphasize the thesis that unlike everything else that exists, God is not a mixture of actuality and potentiality but is instead pure actuality or actus purus.  Neoplatonism emphasizes that unlike everything else in reality, God is in no way composed of parts, either physical or metaphysical, but is absolutely One, simple, or non-composite.  Thomists will emphasize that God is not “a being” alongside other beings, and does not merely “have” existence; rather his essence just is existence.
  • Theistic personalists, by contrast, tend to begin with the idea that God is “a person” just as we are persons, only without our corporeal and other limitations.  Like us, he has attributes like power, knowledge, and moral goodness; unlike us, he has these features to the maximum possible degree.  The theistic personalist thus arrives at an essentially anthropomorphic conception of God.
  • Classical theists insist that God is absolutely simple or without parts; 
  • theistic personalists tend to reject the doctrine of divine simplicity. 
  • Classical theists also insist that God is immutable, impassible, and eternal in the sense of outside time altogether, while theistic personalists tend to reject these claims as well.  
  • These differences also affect how the two views interpret claims about God’s omniscience, will, goodness, and sovereignty, with theistic personalists tending to interpret these in a more anthropomorphic Paley-style “design arguments” have at least a tendency in the theistic personalist direction.
continua




http://edwardfeser.blogspot.it/2010/09/classical-theism.html

http://edwardfeser.blogspot.it/2012/07/classical-theism-roundup.html