martedì 21 maggio 2024

late bloomer

Life Begins at Forty

Senza contare che i cinquanta sono i nuovi quaranta.

A volte è il corpo ad arrendersi per primo alla vecchiaia, a volte l'anima. Il passato è un prologo, non una previsione.



Non aveva una formazione nel mondo degli affari. Non aveva fiducia in se stessa. Ma aveva tutto ciò che serve a una persona che nasce tardi per avere successo. Non è arrivata affatto dal nulla. Era stata semplicemente trascurata. Il suo talento è sempre stato presente, ma non è stato apprezzato.Dai suoi abusatori, ha tratto resilienza. Dal suo background d'élite aveva acquisito le competenze per il successo. Le circostanze che avrebbero potuto schiacciare altre persone non hanno schiacciato Katharine Graham.ha scelto di passare da una vita all'altra.Esplorare prima di sfruttareTroppa esplorazione può essere rischiosa: finisce per essere un dilettante. Troppo sfruttamento può essere noioso: non scopre abbastanza nuove informazioni per fare un lavoro interessante e originale.Passano dall'esplorazione allo sfruttamento ed entrano in una striscia positiva. Si dà il caso che lo facciano più tardi dei loro coetanei.I ritardatari raramente intraprendono percorsi di carriera convenzionali verso il successo; se lo facessero, forse non sarebbero in ritardo. Il loro progresso è punteggiato e interrotto, non regolare e costante. In questa fase, le loro carriere sono spesso inattive o frammentarie, composte da parti apparentemente disparate. Questo potrebbe sembrare svogliato, senza direzione o inefficiente: piuttosto che lavorare verso un obiettivo specifico, i ritardatari si preparano all'ignoto, all'inaspettato, al non dichiarato.Vedremo che i legami deboli - l'espressione che i sociologi usano per descrivere le persone che conosciamo solo in minima parte - sono le persone che possono cambiare le nostre prospettive, ma solo se sono influenti.Conoscere un'idea in teoria non è sufficiente per cambiare la nostra vita. Abbiamo bisogno di vedere come funziona nella confusione della vita reale.seguire le regole è spesso l'approccio sbagliato.'L'eccellenza è un insegnante migliore della mediocrità'.4 Dovremmo ispirarci ai migliori.Life Begins at FortyOggi è più probabile sentire che i cinquanta sono i nuovi quaranta."l'invecchiamento non deve essere la fine: Può essere un altro inizio".9"Ognuno di noi è vecchio quando pensa di esserlo, quando accetta un atteggiamento di quiescenza...'A volte è il corpo ad arrendersi per primo alla vecchiaia', dice Montaigne, 'a volte l'anima'.11Emma Rowena Gatewood è diventata la prima donna a percorrere in solitaria l'Appalachian Trail a sessantasette anni. Freeman Dyson ha pubblicato una nuova soluzione al dilemma del prigioniero a ottantotto anni. Mary Delany ha inventato una forma di paper-cutting a settant'anni e ha creato quasi mille illustrazioni dettagliate di esemplari botanici. Ray Charles vinse un Grammy a settantaquattro anni. Laura Ingalls Wilder iniziò a scrivere La casa nella prateria a sessantacinque anni. Gertrude Jekyll, la famosa designer di giardini, iniziò la sua carriera a quarant'anni.John Goodenough ha sviluppato la batteria agli ioni di litio l'anno prima di essere costretto a ritirarsi da Oxford. È ancora un professore attivo in Texas all'età di novantanove anni ed è il più anziano premio Nobel della storia. Knut Wicksell ha trascorso quattordici anni nella scuola di specializzazione. In seguito ha apportato contributi significativi nel campo dell'economia. Marjorie Rice aveva cinquant'anni quando scoprì nuove forme di tassellatura pentagonale nella geometria. Era una dilettante con solo un diploma di scuola superiore.Knut Wicksell ha trascorso quattordici anni nella scuola di specializzazione. In seguito ha apportato contributi significativi nel campo dell'economia. Marjorie Rice aveva cinquant'anni quando scoprì nuove forme di tassellatura pentagonale nella geometria. Era una dilettante con solo un diploma di scuola superiore. Ynés Mexía ha iniziato a studiare botanica a cinquantuno anni e ha scoperto cinquanta nuove specie di piante. Michael Ramsay ha fondato TiVo a quarantasette anni.'Né l'età né la velocità della scalata politica erano correlate al... successo come presidente. Invece, i migliori presidenti erano quelli più adattabili e aperti... l'età, a quanto pare, non aveva nulla a che fare con questo".13Sapere solo quanti anni ha una persona non dice quasi nulla su quanto sia adatta a svolgere un lavoro.Per i bambini, un ritardatario è una persona il cui sviluppo accademico è più lento rispetto a quello dei suoi coetanei, come l'inventore Thomas Edison o lo scienziato Pierre Curie, che erano alunni poco impressionanti alla scuola elementare.L'economista Scott Sumner era un accademico di successo a trent'anni; solo vent'anni dopo, quando è diventato un blogger, le sue idee hanno influenzato la politica monetaria dopo la crisi finanziaria del 2008.Un importante tipo di ritardatario è colui che riesce a cambiare l'equilibrio della propria vita."Persone che non hanno ancora fatto qualcosa, ma forse lo faranno".cambia traiettoria più tardi del previsto e sorprende tutti coloro che le circondano.

Seguono i propri interessi e prendono sul serio l'educazione permanente.queste persone vivono lunghi periodi di preparazione inefficiente o indiretta - quando passano dalla fase di esplorazione a quella di sfruttamento. Sembrano arrivare all'improvviso, ma i segni della loro abilità sono sempre stati presenti.

Consumare insieme

Cenerentola è morta.

Il matrimonio non è più un accordo per produrre insieme ma un accordo per consumare insieme.

https://arnoldkling.substack.com/p/links-to-consider-521

fact checking.

L'impulso a schiacciare le narrazioni dissidenti si manifesta di solito come la Guerra alla Disinformazione.

https://arnoldkling.substack.com/p/links-to-consider-521

cervelli in vasca

 Ecco un rapido argomento che dimostra che non sono un Cervello In Vasca (CIV):


Se fossi un CIV, non potrei pensare la proposizione: "Sono un CIV". Siccome posso pensare alla proposta: "Sono un CIV, allora non sono un CIV.

Ragionamento impeccabile, peccato che manchi un elemento: la Realtà.

putnam ci credeva.

In effetti, un CIV non ha accesso alla realtà e non puo' dire "sono un CIV", proposizione che implica una distinzione tra dimensione reale e dimensione simulata. Tuttavia, i più non comprendono questo genere di "smascheramento". Questo perché il CIV puo' sempre simulare di dirlo e noi che siamo per lo più dei "realisti naturali" siamo anche incapaci di distinguere una simulazione perfetta da una realtà, per cui alla fine tendiamo ad identificare le due cose. Il fatto che noi "siamo capaci" di dirlo è un assunto, potrebbe essere una capacità illusoria. Per il realista, insomma, la dimostrazione di Putnam dimostra ben poco. Le cose cambiano e Putnam diventa comprensibile se lo smarchiamo dal realismo metafisico, un po' come se dicesse "dobbiamo abbandonare la verità come corrispondenza perché nulla sappiamo di cosa sia la relazione di corrispondenza. Dobbiamo farlo in favore della verità come coerenza. Siccome in un rendiconto coerente del mondo supporre che io sia un CIV è un'escrescenza di cui posso (anzi devo) fare a meno, lo nego". Sarebbe stato più facile da capire per dei realisti natura

zolla speranza

 Contro la Speranza.


... presso i Greci la Speranza era reputata fra le massime iatture, annoverata fra i vizi capitali, come attesta il Timeo. I Greci narravano la storia di Pandora, mandata dagli dèi invidiosi sulla terra, fornito d'un vaso, dono nuziale; il saggio Prometeo non la volle, l'accolse invece lo stolto Epimeteo, e aprì il vaso dal quale presero il volo tutte le sciagure dalle quali l'uomo in seguito è stato afflitto. Una volta sparsa per l'aria, chi le può più fermare? Imperverseranno inafferrabili e invincibili quante sono le malattie, le corruzioni e le disgrazie d'ogni sorta. Tuttavia, aggiunge il mito, uno dei mali restò in fondo al vaso: la speranza. Quella dipende dall'uomo, il quale, se è saggio, la tenere chiusa là dentro e inoffensiva, evitando di lasciarsene contaminare. Quanto agli antichi Ebrei, la loro lingua aveva un vocabolo che significava tutt'insieme speranza e inganno, e san Gerolamo lo tradusse genialmente illusio... Non è necessario sperare per intraprendere, né riuscire per perseverare... e quanto agli affari comuni, l'uomo adulto se li sbriga senza ricorrere alla speranza e senza farsi ridurre dalla disperazione, osservando la normale prudenza, il calcolo del pro e del contro, la più assennata congettura . I temperamenti oscillanti, infantili o effeminati, di speranza non possono fare a meno, chiedono rassicurazioni e fanno proprio l'obbrobrioso detto che il maggior peccato sarebbe il pessimismo... La speranza è la materia prima del truffatore da sempre... Se Calandrino è disposto a sperare in tutte le cose che Buffalmacco gli fa balenare, se è così assetato di rassicurazioni e di promesse, di garanzia senza avallo, di prestiti senza pegno, la truffa ai suoi danni diventa quasi un'azione di giustizia; Buffalmacco è il vendicatore della natura offesa... Non c'è quasi operazione politica che non sia, in un regime di massa, fraudolenta, poiché i partiti non espongono programmi esatti ma motti sentimentali. Non a caso si propaganda tanto la speranza, si esorta con tanta insistenza scrittori e filosofi a instillarla nei poveri cuori trepidanti: se venissero a mancare crollerebbe la catena di truffe rese ormai istituzionali. Chi vorrebbe soffrire le pene dell'organizzazione totalitaria se non sperasse di ricavarne il paradiso in terra, chi s'adatterebbe a subito l'arte contemporanea se non sperasse che la modernità sia qualcosa di umanamente necessario, provvido, uguale a ciò che allietò come stile classico o gotico o rinascimentale i suoi antenati?...

spesa pubblica e voto donne.

Vuoi tagliare la spesa pubblica?

Ho esaminato diversi grafici e serie temporali che confrontano più paesi giungendo alla conclusione che la via maestra consiste nel rinunciare al suffragio universale tagliando il voto delle donne. 

P.s. Possibile spiegazione: in un mondo tradizionale,  l'ambiente economico con cui il marito aveva familiarità era il mercato. L'ambiente economico con cui la moglie aveva familiarità era la famiglia, una piccola società pianificata con lei come pianificatrice. Questo la renderebbe più empatica alla visione dell'economia come una famiglia più grande controllata da un pianificatore diverso ma altrettanto benevolo.

P.p.s. Altrimenti c'è sempre l'osservazione di C.S. Lewis secondo cui l'uomo medio è molto più rispettoso della privacy degli altri rispetto alla donna media, ma la donna media è molto più pronta a mettersi in gioco per gli altri. 

https://daviddfriedman.substack.com/p/women-voting-government-expenditure

lunedì 20 maggio 2024

copernico

"Copernico nella sua lettera a Paolo III riconosce che le sue teorie sono già accennate, con un tatto che egli tralascia, in Plutarco e Cicerone; le premesse del pensiero pitagorico portavano alla conclusione che la terra si muovesse attorno al sole e questo era trapelato anche nel mondo profano, ma non si era evidentemente ravvisata alcuna utilità a scompaginare le menti più difficili a plasmarsi, con una divulgazione che avrebbe tolto prestigio alla metafora dei cieli narranti la gloria divina. Del pari Senofane ed Empedocle avevano chiara nozione delle vicissitudini geologiche della crosta terrestre, gettate in pasto alle masse soltanto nel secolo XIX, col risultato non già di giovare alla geologia ma sì di togliere alle menti più fragili quel soccorso che potevano trovare in un’interpretazione materiale (come premessa a quella anagogica) del racconto della creazione dei mondi a opera di Dio".

astrologia

Ruolo delle superstizioni.

Mi ha sorpreso leggere che nel XIII XIV secolo quasi tutti credessero nell'astrologia, da Dante a Tommaso d'Aquino fino, più tardi, a Galileo. Anche se era superstizione, l’astrologia conteneva proteine ​intellettuali. Era un veicolo per l'autoriflessione e l'analisi, e quindi un precursore della psicologia moderna. Fu anche un campo in cui si sviluppò molta matematica, in particolare la trigonometria e l'algebra.

monumenti

Perché gli edifici di oggi sono semplici e scialbi, mentre gli edifici del passato erano ornati e ricchi di decorazioni?

Forse perché la gente ha gusti "modernisti" e ama le cose brutte. Ma oggi leggo una spiegazione più sofisticata: l'ornamento è diminuito a causa dell'aumento del costo del lavoro. L'ornamento, si dice, è ad alta intensità di lavoro: è costituito da piccoli oggetti complicati che richiedono un'attenzione molto più personalizzata rispetto ad altri elementi architettonici. Fino al XIX secolo, questo non era un problema, perché la manodopera era a buon mercato. Ma nel XX secolo, la tecnologia ha trasformato questa situazione. La tecnologia non ci ha reso peggiori, ad esempio, nell'intaglio a mano di ornamenti in pietra, ma ci ha reso molto più bravi in altre cose, tra cui praticamente tutti i tipi di produzione e molti tipi di servizi. Quindi il costo opportunità dell'ornamento a mano è aumentato. In quest senso l'estinzione dell'ornamento è un segnale positivo.

polarizzazione è bello

Polarizzati è bello.

... La polarizzazione ha i suoi vantaggi. Nella maggior parte dei casi, si dice ciò che si pensa e prima o poi qualcuno vince... essere ragionevoli con i propri elettori è sopravvalutato. Guarda la Germania, che ha una politica non ideologica e non polarizzata. Hanno sbagliato ogni decisione. La loro intera strategia di acquisto di energia a basso costo dalla Russia per venderla alla Cina è stata un enorme errore. Ma quando si ascoltano i loro politici sembrano sempre intelligenti e ragionevoli. Avrebbero bisogno di una dose di polarizzazione, ma hanno paura a causa della loro storia, e lo capisco... i vari regimi "centristi" o "coalizione di centro" della Germania ci hanno portato l'AfP, che è polarizzante nel modo peggiore e considerato un partito estremista degno di essere spiato...

capriccio perversione convenzione bambini

L'età più terribile: 2 anni.

https://smallpotatoes.paulbloom.net/p/tantrums
L'età più terribile: 2 anni.

È L'età infernale in cui i bambini stanno testando fino a che punto i loro desideri e quelli degli altri sono in conflitto. Purtroppo, se il bambino è uno scienziato in erba, noi genitori siamo i suoi topi da laboratorio preferiti. Mi piace questa teoria dei bambini demoniaci che fanno esperimenti con noi. Mi sembra verificata.

P.s. capricci nonsense: nostra figlia ha pianto perché non ha potuto andare al matrimonio dei suoi genitori un anno prima della sua nascita. Ma si arrabbiava molto anche perché gli alberi erano più alti della nostra casa. Ha avuto poi una crisi esistenziale quando l'abbiamo informata che avrebbe dovuto fare pipì ogni giorno della sua vita. La mia sensazione è che i bambini di due anni siano infuriati per la loro mancanza di controllo sul mondo. Non hanno un modello scientifico a disposizione.

Il perverso.

Agire in modo perverso è un modo per affermarsi come un essere autentico e autonomo: se faccio solo ciò che ha senso, a cosa servo? Perché la mia coscienza è rilevante? A volte cammino sull'erba anziché sul sentierino perché è palesemente sbagliato. Mi piace essere consolato da Sant'Agostino il quale rubava le pere per lo stesso motivo.

I bambini stanno testando fino a che punto i loro desideri e quelli degli altri possono essere in conflitto.Se il bambino è uno scienziato in erba, noi genitori siamo i topi da laboratorio. Mi piace questa teoria dei bambini demoniaci che fanno esperimenti. Potrebbe essere giusta.L'età più terribile: 2 anni.

È L'età infernale in cui i bambini stanno testando fino a che punto i loro desideri e quelli degli altri sono in conflitto. Purtroppo, se il bambino è uno scienziato in erba, noi genitori siamo i suoi topi da laboratorio preferiti. Mi piace questa teoria dei bambini demoniaci che fanno esperimenti con noi. Mi sembra verificata.Da tempo sono interessato alle azioni perverse.1 L'esempio classico viene dalle Confessioni, il resoconto di Sant'Agostino d'IpponaL'ha fatto solo perché era sbagliato. Come continua a raccontare, l'atto era "gratuitamente sconsiderato, non avendo alcun incentivo al male se non il male stesso". Conclude: "Amavo il male che era in me".Alcuni uomini vogliono solo guardare il mondo bruciare.A volte cammino sull'erba invece che sul sentiero, solo perché è sbagliato.Agire in modo perverso è] un modo per affermarsi come un essere autentico e autonomo.se faccio solo ciò che ha senso, a cosa servo? Perché la mia coscienza è rilevante?Il perverso.

Agire in modo perverso è un modo per affermarsi come un essere autentico e autonomo: se faccio solo ciò che ha senso, a cosa servo? Perché la mia coscienza è rilevante?Il perverso.

Agire in modo perverso è un modo per affermarsi come un essere autentico e autonomo: se faccio solo ciò che ha senso, a cosa servo? Perché la mia coscienza è rilevante? A volte cammino sull'erba anziché sul sentierino perché è palesemente sbagliato. Mi piace essere consolato da Sant'Agostino il quale rubava le pere per lo stesso motivo.Ci vediamo come esseri unici, non come nodi di una rete sociale che si estende nello spazio e nel tempo."Nostra figlia ha pianto perché non ha potuto andare al matrimonio dei suoi genitori, sette anni prima della sua nascita"."Il mio bambino si è arrabbiato perché gli alberi sono più alti della nostra casa".La mia sensazione è che i bambini di due anni siano infuriati per la loro mancanza di controllo sul mondo.L'età più terribile: 2 anni.

È L'età infernale in cui i bambini stanno testando fino a che punto i loro desideri e quelli degli altri sono in conflitto. Purtroppo, se il bambino è uno scienziato in erba, noi genitori siamo i suoi topi da laboratorio preferiti. Mi piace questa teoria dei bambini demoniaci che fanno esperimenti con noi. Mi sembra verificata.

P.s. capricci nonsense: nostra figlia ha pianto perché non ha potuto andare al matrimonio dei suoi genitori un anno prima della sua nascita. Ma si arrabbiava molto anche perché gli alberi erano più alti della nostra casa. Ha avuto poi una crisi esistenziale quando l'abbiamo informata che avrebbe dovuto fare pipì ogni giorno della sua vita. La mia sensazione è che i bambini di due anni siano infuriati per la loro mancanza di controllo sul mondo. Non hanno un modello scientifico a disposizione.

il mondo al contrario... populismo

IL MONDO AL CONTRARIO tanto caro a Vannacci è la naturale evoluzione del populismo. 

Inizia come un tentativo di liberare la gente dall'oppressione e finisce, una volta ottenuto il potere, per imporre un'altra forma di oppressione. Il movimento per la libertà di parola negli anni '60, per esempio, era originariamente incentrato sulla possibilità per gli studenti di esprimere opinioni politiche di estrema sinistra. Negli anni 2000, l'aspetto della libertà era stato dimenticato e gli attivisti universitari hanno iniziato a cercare di imporre agli studenti di esprimere SOLO opinioni di sinistra. Il movimento per i diritti civili in america è nato come una crociata per una società "senza colore". Mentre l'attenzione iniziale era rivolta a vietare la discriminazione contro le minoranze, col tempo l'enfasi si è spostata verso l'imposizione della discriminazione a favore delle minoranze. Il femminismo è nato come un tentativo di impedire alla società di trattare le persone in modo diverso a causa del loro sesso, ma si è evoluto in un'ideologia che richiede che le persone siano trattate in modo diverso a causa del loro sesso.

https://www.econlib.org/problems-with-progressivism-and-populism/

povertà caplan

Non si può dare la colpa di X alla povertà, se la povertà è una ragione forte per evitare X.

credenze di lusso

https://www.betonit.ai/p/whats-really-wrong-with-luxury-beliefs

Coming Apart di Charles Murray affronta lo stesso divario di classe nella disfunzione sociale di Henderson, ma offre una spiegazione molto più coerente. Breve storia murrayana: la tradizione e la pressione sociale per un comportamento responsabile erano forti, quindi tutte le classi vivevano in modo abbastanza responsabile. Quando la tradizione e la pressione sociale si sono allentate, le persone di alto livello avevano l'intelligenza e il controllo degli impulsi per continuare a vivere in modo responsabile, ma le persone di basso livello no.Come Henderson, Murray è infastidito dalle élite che non riescono a predicare lo stile di vita borghese che praticano. Ma invece di costruire sulle fondamenta traballanti delle credenze sul lusso, Murray incolpa direttamente le élite per la mancanza di noblesse oblige. Se sta facendo bene grazie alla virtù borghese, dovrebbe aiutare altruisticamente i meno fortunati, condividendo ad alta voce i segreti del suo successo.

Innovazione o Uguaglianza?

Innovazione o Uguaglianza?

Ci possono essere equilibri multipli. Se ci si concentra sulla ridistribuzione, si avrà una crescita bassa e allora avrà sempre più senso concentrarsi sulla ridistribuzione, perché è l'unico modo per ottenere di più. Ma se ci si concentra sull'innovazione, si può ottenere una crescita elevata e allora le persone si preoccuperanno molto meno della redistribuzione. Entrambi gli equilibri possono essere stabili. Quale vogliamo?
Primates of Manhattan

Wood From Eden / by Tove K / May 14, 2024 at 10:13 PM

More people should write exactly one book: The one about themselves. People lead very different lives. If everybody capable of writing a book wrote one about themselves, the body of written knowledge in this world would rise dramatically. Most people possess unique knowledge about themselves and their lives and rather little knowledge of everything else. 

Wednesday Martin, PhD in anthropology, is one of those people whom I find great at writing about her own life and not-so-great at writing about other things. Her 2008 book Stepmonster is built up around vague but persistent accusations against everyone of treating stepmothers unfairly. Untrue (2018) is built on equally vague and persistent accusations against everyone for treating female sexuality unfairly. Primates of Park Avenue (2016), on the other hand, is nothing less than a masterpiece. 

Officially, Wednesday wrote the latter book in the role of an undercover anthropologist after she married a monied man and moved to the Upper East Side of Manhattan. Reading the book, it is obvious that she wasn't there as an anthropologist, but as a wife among the other wives: Wednesday herself was one of those primates: She chased the same apartments, the same high-prestige pre-schools and the same handbags as them, with the same intensity. That is what makes the book a true masterpiece: Through being one of those primates herself, Wednesday can tell not only how they behave, but also why they behave that way, or at least how they feel when they behave like they do. 

The plotline is, more or less: The beautiful, blond and 30-something academic Wednesday Martin marries the about ten years older financier Joel Moser. Moser wants to live closer to his family, so the couple moves to the Upper East Side of Manhattan where the rich people live. They can afford mid-range, but not top-range places there. 

 

Wednesday Martin

Wednesday dives into "domestic" tasks like hiring a broker to find that right apartment within the boundaries of the best school district for her. She participates in crazy work-out sessions in order to keep an expensive-looking body. And she spends hundreds of hours chasing a handbag that will impress the other wives.

That handbag story is the real highlight of the book. It starts one day when Wednesday is passed by on a street by a somewhat older luxury wife, in her mid-fifties. The pavement is broad. Still the other lady walks close to Wednesday. So close that her "magnificent" handbag brushes against Wednesday's arm. Wednesday has been through this enough times to know what it means: It's a demonstration of power. 

Wednesday then gives us a crash course in designer handbags, and, specifically, her favorite designer handbag, the Hermès Birkin. The Hermès Birkin, we learn, is a man-made scarcity. Hermès makes only a few hundred of them every year. They cost a lot of money, at least eight thousand dollars. Still, they can't be bought for money only. It takes contacts, social skills and great knowledge of the field to get one's hand on a Hermès Birkin bag. This makes the Birkin handbag a powerful symbol of female status.

Hermès Bikin (above) and Hermès Kelly (below): Worlds apart.

To me, the Hermès Birkin doesn't look much different from the Hermès Kelly. But Wednesday Martin knows better: The Kelly is meek and bland, because anyone with money can buy it. The Birkin, on the other hand, has character, because it shows that its owner has contacts, determination and grit, properties even more valuable than money on Manhattan's Upper East Side. 

Now the amazing thing happens: Wednesday Martin, PhD in anthropology, a pregnant mother of one in her upper thirties, becomes obsessed with owning a Hermès Birkin bag. On a business trip in Asia, Wednesday's kind husband tries hard and finally succeeds in buying a Hermès Birkin bag in Tokyo. Wednesday cherishes her bag and carries it everywhere until some years later when the bag’s unergonomic design causes her a strain injury in her arm that forces her to choose between her bag and her writing. 

One could think that a PhD in anthropology should be able to see through such a superficial and obviously rigged social game. But Wednesday has her reasons to make seemingly weird priorities: She inhabits a very rough environment where people are forced to fight for their social survival. The rich wives form cliques from which they openly exclude women deemed unworthy. Excluding people is simple: If someone unworthy greets you, just don't answer. Playdates between children are in reality a social status game, where mothers try to climb toward the higher social levels. It is not about which children happen to like each other, but about how mothers can enhance or lower their status from whose children their children are allowed to play with. Even pre-school is highly competitive: Only the most well-behaved children are allowed in the best pre-schools. Plus those with the parents with the right connections, of course. 

On top of everything there is the Queen of the Bees, who behaves like a classic female bully and apparently gets away with it very well. Wednesday tells us about this particularly unpleasant person:

"The recent stories of her nastiness were legion. She told women, in front of their friends, that they were ugly, that they were stupid, that there was something wrong with their children. I thought her a crass bully, and even worse, an empress with no clothes, the Chanel notwithstanding. Because she was so rich and powerful, the people who rolled their eyes behind her back were too petrified to actually confront her about her nasty antics. School administrators looked the other way because she made big contributions. Everyone else took her put-downs meekly and sat at her table at events, hoping for a scrap of I didn’t know what. Business? Money? A ruffle or ribbon of her haute couture?"

In this rough environment, different wives have different tricks to stand out. Some of the wives systematically start using their new summer clothes when it is still winter and their new winter clothes early in the autumn. That way, they will be the first. Other women then use the same clothes at their own peril: it might lower their social status. Wednesday strongly feels that her new summer dress has been sullied after someone used a dress of the same design already in February. 

Subcultures are also formed around seemingly pointless differences. Everyone works out like crazy: Apparently, that is what you are supposed to do if your husband pays you ten times the normal rate for being a wife and mother. There are two main ways to work out: Ballet inspired extreme workout classes and group cycling classes. Wednesday never tries cycling because the wives who do cycling are very clubby and try to seem a bit rough: They sport handkerchiefs around their heads, gangster-style, and sweat and groan and swear while working out. When Wednesday greets some women she recognizes in a cycling group, they just don't answer: being someone who does the ballety thing for exercise, she doesn't belong to their tribe. 

I have never been to New York City. I have met only a few rich people. And still, the social pattern described in the book feels eerily familiar. After all, I was once a teenage girl. Forming cliques, creating a world consisting solely of social status, a fixation with clothes and looks: teenage girls are commonly known for that, and the girls in the working class town where I grew up were no exception. The subtle bullying between strangers and the creation of pointless subcultures also is very much a teenage thing, that thankfully tends to disappear when people grow up. Except, apparently, among people who grow up under financially privileged conditions on one of the most expensive spots on Earth. 

The unpleasant behavior of the rich wives deeply challenged my assumptions about teenagers. Until Wednesday told me about her peers and herself, I thought that teenagers' bad behavior was due to their immaturity: They were young and insecure, I thought. By time, they learn how to both survive and be a bit nice. The primates of Park Avenue proved me wrong on that point. Obviously, people who are both resourceful, intelligent and experienced can behave just as unpleasantly as your average high-school bully. 

What is the common denominator between a teenager and a high-status wife, except that both are members of the human race? I can think of only one: None of them works for a living. Both groups instead socialize intensely, competitively and hostilely. Could it then be their non-working status as much as their age that makes many teenagers unusually mean?

People who work for a living, and work together, need to cooperate in order to get things done. They have less time to care about what this or that handbag or bandana really symbolizes, who is in or out and who can get me more in or out. By contrast, people who most of all socialize need to focus on social issues. Social codes that look trivial from the outside become almost life-and-death questions for teenagers and rich wives alike. 

As always, more research is needed. But at least, I now think there is hope that research could improve the perpetual problem with teen mental health. If typical teenage behavior can actually be induced in middle-aged, very socially privileged people, then that is a sign that it could also be de-induced in teenagers, at least to some degree. That is more than I ever dared to hope for. 

Primates of Park Avenue depicts adults who do not behave like adults. Now I'm waiting for, and searching for, the book about teenagers who do not behave like teenagers. 

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Stress is about cheating

Wood From Eden / by Tove K / May 14, 2024 at 10:14 PM

Part 1 of a planned series on warriors and workers

Summer is approaching. And here, summer means a lot of manual work. Which makes me think of that common psychological response to having too much to do: Stress. 

I do a lot of stupid work (not stupid as in unnecessary but stupid in the sense that I do not need my brain to do it). Which gives me a lot of time to think about work and the mental states related to it. Like the feeling of stress. Why do we get it? What is it good for? How can it be avoided? Should it be avoided? 

After a number of years, I think I have cracked the code: Stress is the feeling one gets when there is so much to do that it can't be done without cheating. For most people, cheating is unpleasant. In order to get the courage to cheat, we need another unpleasant feeling to whip us into it. And that feeling is called stress.

Stress is what we experience when we have too many deadlines to meet too soon. We know that something must go. But we don't know what. So the feeling of stress becomes a perpetual spur to cheat with small things. Maybe work can't be sacrificed. But cooking can. So stressed people eat sandwiches and drink Coke although they know they will feel bad from it in the long term. They avoid double-checking details they know they should be double-checking and hope to get away with it. They know they should be friendly to people around them, but they cheat with that too, because they know they will get away with it, for a while at least.  

Stressed people are constantly asking themselves a certain question: Am I doing the right thing right now? Am I doing something that I should actually be cheating with? That way, whatever stressed people are doing, they always question whether they should be doing something else instead.

After having realized that stress is essentially about cheating, I had the key to stop feeling stressed in everyday life: Only set ridiculously realistic and flexible goals for myself. Decide exactly what I want to do with the time and energy I have and do that and nothing else.

Humans in general want to do more than they are able to do. That is only natural. The opposite, wanting to do less than one is technically capable of doing is called depression. That is not a nice feeling. So the first step towards not being stressed is accepting that if ambitions are higher than ability, that is just a sign of mental health.

Step 2 is to choose consciously among those ambitions. This is hard, because it requires giving up on parts of one's identity. I want to be a person who works hard, keeps physically in shape, spends time with my children, reads books, writes about what I read, maintains a home with a certain standard of maintenance and cleanliness, has many children, wears clothes that are not visibly worn out… I want all that. And I can't achieve all that. I have to choose. 

The choice can be made two ways:

• Consciously and calmly making priorities: What is important and what is less important? What needs to be done right now and what can be saved for later? What should I simply skip?

• Unconsciously and chaotically. Try to do everything that would be nice to do, and cheat constantly in the process.

The cost of avoiding stress is to admit to oneself: Actually, I'm no better than that. I can't achieve more. The benefit, except the obvious emotional benefits, is the opportunity to do things as thoroughly as one prefers.

What is the good thing with stress then? It is to get the power to cheat when it is unavoidable.

Sometimes, hopefully most times, it is possible to admit to oneself that one thing or another isn't doable and needs to be down-prioritized, come what may. Sometimes, one or another thing just can't be consciously down-prioritized: An imminent threat to life and property. A person in danger for physical or psychological reasons. Higher powers that threaten to ruin one's life and require immediate action.

When really fast decisions are required, spontaneous cheating is the only appropriate mechanism. When calm, conscious cheating isn't possible, panicked, spontaneous cheating is a necessity. It has saved innumerable lives.

In a state of battle, stress is the appropriate attitude. In a state of everyday work, it is not. Or at least shouldn't be. 

Making a priority list is easy. People should have figured that out a long time ago. Why do so many people, maybe a majority of people in certain age brackets, still feel significantly stressed? And why do so many employers prefer to keep their workforces under constant, low-intensity stress?

Some jobs are a bit like war. People need to keep vigilant in order to survive. Some jobs are plain impossible and workers need to cheat in order to uphold a semblance of doing them. But people who are doing entirely normal, technical things at work are often stressed too. Employers are establishing routines and then load so much work on people that those routines can't be upheld. Then they leave it to the employee to decide how to cheat with those routines. 

Is that wise? If everybody involved is actually very bad at making priorities, it could be. There might be many people who are just incapable of prioritizing consciously, but who are capable of prioritizing subconsciously. That is, people who only work effectively when put under stress. 

But I suspect the foremost reason why people feel stressed is that life really is a battle. In a battle, it is very unwise not to feel stressed, because you never know what the battle will throw at you and you better be ready for everything, everywhere all at once. Many people also live their civilian lives that way. They are constantly sparring against other people. And other people are unpredictable. 

When working with genuinely technical stuff, it is possible to make a list of priorities. In the social realm, it is not. There the big sport is to keep up appearances. Which appearance to keep up depends on who is looking. People who are acting on the social arena will always need to be alert in order to parry the strikes of other people. They can't afford the meditative state of technical work. 

In conclusion, the most important thing that can be done to decrease stress is to apply a technical mindset whenever a technical mindset is applicable. There are enough real wars as there are. 

 

Genre image of man trying to relieve his feeling of stress. He didn't prioritize washing his hair, but still wears a complicated bracelet: An example of the difficulties of choosing between ambitions. Image from Wikimedia Commons. 

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Real workers don't meditate - by Tove K

Wood From Eden / by Tove K / May 14, 2024 at 10:15 PM

Recently I was involved in an interesting discussion on meditation. It made me read Waking Up! A Guide to Spirituality Without Religion (2014) by Sam Harris. A new, foreign world opened in front of me. For example, Sam Harris made a trip to the Himalayas with some other Western meditation experts in order to learn from different meditation gurus.

He writes:

“A woman from Switzerland became “enlightened” in Poonja-ji’s presence. For the better part of a week, she was celebrated as something akin to the next Buddha.”

What was the woman's big alleged achievement? She claimed that she didn't think! She was completely empty-minded, she bragged. But the woman was revealed to be a fraud. A better guru called Tulku Urgyen made her realize that she was actually thinking all the time. People, including the woman herself, had mistaken her blissful state of mind for real enlightenment. In fact, she was just an ordinary stupid happy person! 

Sam Harris told this anecdote in order to praise Tulku Urgyen and criticize Poonja-ji. But for me, as an outsider, the relevant part of the story is that a group of well-off, middle class people actually went to the Himalayas in order to politely compete over who was the most brainless.

Why would people arrange some status competition over whose head is the emptiest? I find it perfectly easy to understand the problem with human existence that Sam Harris describes: People walk around constantly a bit dissatisfied. Whatever happens, they always find something that could be improved and feel annoyed about the perceived lack of perfection. People can't appreciate a beautiful landscape, they can’t appreciate the feats of human ingenuity, they can’t even appreciate their own families because they constantly find flaws that someone should fix.

“The warmth of the sun feels wonderful on your skin, but soon it becomes too much of a good thing. A move to the shade brings immediate relief, but after a minute or two, the breeze is just a little too cold. Do you have a sweater in the car? Let’s take a look. Yes, there it is. You’re warm now, but you notice that your sweater has seen better days. Does it make you look carefree or disheveled? Perhaps it is time to go shopping for something new. And so it goes.”

I entirely get what he means. I just don't get the solution. Why is the solution to that problem to empty one's head of thoughts and to overcome the sense of an “I”, of all things?

After having read for a while, I realized that Sam Harris, and tons of people with him, live in another world than I do, with very different problems. His solution to the problem of dissatisfaction with life and self-obsession makes no sense to me, because I have another solution: I work. Not in the modern sense, through negotiating all day long with people in an office, but in the traditional sense: I build things, I grow things, I wash the dishes and I chop wood. Those activities give me something akin to the calm, matter-of-factly perception of reality that Sam Harris and millions of people like him get through meditation.

That way, explaining the virtues of meditation to me is a bit like explaining the concept of water to a fish. I suspect that the reason why I fail to understand the point of meditation is that I'm often in a kind-of-meditative state myself. Not any of the most advanced states that elite meditationers brag of on Twitter, of course. Just very ordinary, basic states of meditative mindsets. And those are good enough for me. That way, I don't spontaneously understand the idea that humans need to deliberately modify their minds. I'm already modifying my mind in that direction, every day, without thinking very much about it. 

Another book I read recently emboldened me in this assumption: How Emotions are Made (2017), by Lisa Feldman Barrett. (It was one of the recommendations on the Wood from Eden book recommendations page, posted by Ken, who writes a blog called Vamps. Please write more book recommendations - at least I really appreciate them and I read at least some pages of all books recommended). 

How Emotions are Made conveys the hypothesis that above very basic states of mind like feeling good and feeling bad, emotions are cultural constructs. For example, different languages have different expressions for emotions. German (and Swedish) have a word for Schadenfreude. English doesn't. But surely English-speakers could feel something like schadenfreude also before a German-speaking person imported that word into the English language? They just couldn't talk about it. They had to feel it all on their own. 

Also, the Ilongot, a headhunting tribe in the Philippines has a word for an emotion called liget. It describes the sense of collective excitement from going to war against another group. The Ilongot are one of few peoples in the world that can talk about that feeling using one word. But does that mean other people do not feel it? The young American soldiers in Iraq described in Generation Kill used to yell “get some!” at each other when they were heading into dangerous missions. Didn't they feel some liget as well?

In the same way, meditation is not a word describing a state of mind for all users of the English language. For many, if not most English-speakers, it is not a description of a state of mind, but of a pattern of behavior: The word just means something weird that some middle class people do.

Does this lack of words mean that most English-speakers never experience states of mind associated with meditation? I'm convinced that people can experience states of mind without having words for them. Just like English-speakers could experience schadenfreude before the word was imported from German, people who never think about meditation should be able to experience meditative mindsets. Not intentionally and deliberately, but unintentionally, when they work.

The more I read about meditation, the more I got the thought: But workers are already doing that! If not exactly that-that, something largely similar. Just like meditation people, workers: 

• become brainless

• focus on material phenomena

• forget themselves

• forget hunger, thirst and pain

I don't feel the need to go to the Himalayas to empty my head, because my head already gets too empty when I work too much with practical stuff. When I run out of thoughts, I even start to obsessively repeat some mantra. Like any guru on any mountain, but obsessively and involuntarily instead of deliberately. The mantra often is a slightly strange-sounding name, like “Saffron Siskind the San Franciscan” (Thank you for that one, Scott Alexander!). My problem is not that my head is too filled with thoughts. To the contrary, I need to refill it constantly so I don't run out of meaningful thoughts when I work and have to repeat meaningless word sequences to myself. 

Why is there music blaring in most workplaces? Probably because the workers become unpleasantly empty-minded if they get no mental input at all. 

Sam Harris writes that the first thing to do in order to learn to meditate is to sit upright, close your eyes and focus on your own breathing. You are supposed to attentively feel how breathing is being done and direct all wandering thoughts to the breathing. I can do that - and it makes me a bit calmer than the moment before, actually.

But I don't find the effect very different from the effect of focusing on anything that is of material nature and working as it should. Focusing on berries going through my hands into a bucket is not very different - I feel a bit calmer from that too. 

Working at a too-fast tempo is not meditative. Working with tasks that are not manageable is not meditative. But as long as the work is as unproblematic as breathing, focusing on my object of work is as calm-inducing as focusing on my own physiological processes. 

And curiously, I think working with the material world leads people to the highest goal of them all, according to Sam Harris: The death of the ego.

At first I found Sam Harris’ skepsis toward the ego very difficult to understand. He writes that one should liberate oneself from the feeling that there is a seeing “I” behind one's eyeballs.

I'm usually not feeling burdened by such an illusion when I look at things. To the contrary, I have the illusion that the image in front of me is one of objective reality. I have to think in order to realize that it is just I, a subjective being, that am perceiving things in a certain way.

For example, I might see a tree with ivy growing on it, thinking that if I don't do anything about it, the ivy will overgrow the entire tree, so I need to cut the ivy that climbs on the branches. The “I” here is a kind of gnome with shears - how can anyone want to eliminate such an innocent existence?

My guess is that the “I” Sam Harris is talking about is not that anonymous doer, but an entity that takes form in the friction with the “you” and “he” and “she” and “them”. It is in relation to other people that we develop our sharp-edged sense of identity. When I have other people in front of me - especially people with whom I'm feeling a bit tense - I also have that feeling of an “I” behind my eyes. Like, a week ago, when I went to a village gathering. I was wearing my working jacket with yellow reflex bands (the same one I’m wearing in the photo at the end of this article). When I was there I discovered that people had “dressed up” for the occasion - apparently the dress code was inconspicuous, but neat, outdoor wear. I kept seeing myself from the outside, thinking of how much of a bad impression I made in my ill-chosen jacket. Seeing people meant being seen by people.

My guess is that such a socially induced “I” is the only “I” many people ever experience. For example, take all those women who say “I'm not doing it for others, I'm doing it for myself” regarding their make-up, hair-dyes, plastic surgery and fashionable clothes. For them “myself” must be something that only exists in immediate relation to other people. 

When I moved to the countryside and started working with practical stuff, I quickly learned one thing: The most dangerous thing a worker can do is to ask themselves: How do I look now? If I'm hammering in nails and shift perspective to seeing myself from the outside, I can be almost certain that something will go wrong very quickly. In the worst case I will hit my thumb. In the best case I will bend the nail. There is no possible good outcome of it - thinking of oneself in a social sense ruins all physical work that requires concentration. Workers need to overcome their egos just to get things done.

Meditation practitioner Superb Owl has written about how to handle physical pain through meditation: The trick is to focus on a sensation of pain as just a sensation, decoupled from the usual interpretation of the sensation as painful. 

I can easily do that over lighter pain. Not because I meditate, but because I work. When a piece of firewood hits my shin for the n:th time, I quickly notice what happened: a very well-known and non-dangerous kind of accident. I know that I can safely ignore such an accident and just move on. So I'm doing exactly as Superb Owl: I just notice a sensation and think of it like just a sensation. That way I don't have to waste time on experiencing minor pain.

Meditation practitioners learn to ignore hunger, thirst, rain and cold and heat. Workers do the same, to one degree or another. They are ignoring discomfort in favor of the task they are performing. They can't obsess over a sweater like the person in Sam Harris’ example, because they have a job to do. 

My guess is that in an evolutionary sense, the feeling of mindfulness arose around repetitive physical work. The individuals who could get into some kind of mental flow when they worked could work more persistently than those who did not enjoy work one bit.

But there is a downside to it too: People who enjoy work too much tend to become a bit inefficient. I know it from my own experience. When Anders comes with creative suggestions of how he could use the tractor to improve my firewood logistics I tend to get annoyed. I don't want to hear that the work I enjoy is a bit inefficient, even if it is objectively true. 

Nowadays, few workers can hold on to such preferences. For most of human history, a meditative working style functioned very well. Who was the very fastest worker was not that important. That changed with capitalism. The market economy is a competition over who can work the fastest - by any means: Technology, logistics or mere pressure on workers. 

Capitalism is a competition in overcoming nature. Both the nature of the material world and human nature. Companies in the capitalistic market economy compete to overcome the laziness, conservatism and individualism that makes humans inefficient producers. And, also, they compete to overcome the spontaneous joy of work that also makes humans less than optimally efficient producers.

After having read half a book about meditation, I summarized the practice in two words: Not war. The quiet self-denial of meditation equals not-fighting. 

I'm loosely suspecting that the practice of meditation arose in order for excess sons of warrior classes to calm down. As a rule, warrior dynasties produce too many sons. The alternative, too few sons, is even worse. But excess sons certainly are problematic, since they tend to lead to rivalries and civil war. In Turkey under the Sultanate, the Sultan sired numerous sons with harem slaves. After a devastating civil war in the 15th century, a law that allowed the winning son to kill his brothers was made. 

Fratricide has obvious disadvantages. It is clearly brutal. It stands in opposition to another very important part of human nature: Alliances between close male kin. For that reason, a religion that encourages some sons to be as quiet and undemanding as possible serves a purpose. Actually, some branches of Buddhism idealizes certain kinds of suicide - meditating until death is seen as a high ideal. According to legend, Siddhartha Gautama was a prince. A prince who gathered a following around his own wish to perish. In a society that overproduced upper class people (like all societies tend to do), a religion celebrating non-existence could help increase social order. 

I guess that buddhist kingdoms couldn't tell their excess sons to just get a hobby. They needed them to be humble. But they also needed to preserve their social status above the working masses. That way, their religion re-launched the humility of working people in fancier and more extreme forms. (Christianity expressively did much of the same, although it partially builds on other mechanisms for peacefulness and humility). 

Meditation is one opposite to war. Work is another. And I think they both build on the same mechanisms in the evolved human psyche. I think the calm, non-fighting instincts that meditation builds on evolved as an adaptation to work, in opposition to the warlike side of human existence.

My purpose of this essay is not to say that meditation is useless. As things are, we live in a human zoo where many, maybe most people are actually banned from doing almost any useful practical work. People living in urban apartment complexes almost can’t do anything more offensive than breathing. In that case, focusing on breathing is the way to go.

Also, not all people are practically inclined. Even in a perfect world where everyone is free to take an ax and chop some wood, some people would just not find the inspiration to do it, or have the ability and health to do it. 

My purpose here is not to say that meditation is bad and that everyone currently sitting on a yoga mat should pick up an ax instead. Meditation and manual work are two roads to the same goal: A peaceful live-and-let-live existence. Either people avoid fighting each other through avoiding all kinds of fights. Or they avoid fighting each other through fighting the materia instead. In a peaceful future, both options are likely to be useful. 

 

Wood-based cross-training! I'm sure city people somewhere pay a fortune for the opportunity to lift pieces of logs from spot A to spot B. 

Substacks referred to in the post above:

 

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Social engineering: Why a technical mindset is a prosocial mindset

Wood From Eden / by Tove K / May 14, 2024 at 9:27 AM

 

Sebastaien Vrancx, Summer, between 1596 and 1601. Wikimedia Commons 

In a few posts I have, tentatively, tried to outline a concept: the warrior/worker mentality. I started this project a long time ago. In the summer of 2022 I wrote kind-of-a-book-review of Primates of Park Avenue by Wednesday Martin. Primates of Park Avenue (2016) describes the social environment among some of the ostensibly most privileged people on the planet: Urban women who are very well provided for by their rich husbands. In Wednesday Martin's account, those women behave more or less like mean and superficial teenage girls. They form social cliques around pointless issues like the choice of work-out method. They compete fiercely over fashion, using unjust methods like wearing summer clothes in February in order to be the first to wear a certain style of dress. And they play a game of chicken where older women with very exclusive handbags run into younger women with less expensive handbags as an act of domination and intimidation.

I concluded that there is only one important common denominator between these women in their 30s and 40s and the teenage girls they are behaving like: None of them work for a living. Both luxury wives and teenage girls are provided for by others. Thereby they have important parts of their days over for nurturing their conflicts.

In two more recent posts - Stress is about cheating and Real workers don't meditate - I have tried to highlight examples of the opposite situation: When work makes people more peaceful. 

Superficially, the principle looks simple: When people work with the material world, they are minding their own business. A person focusing on how seeds are sprouting or how wood is splitting has less mental capacity left for who-did-what and who-wears-what and who-is-with-whom. People who focus on the material world are simply turning their attention away from each other. 

But I strongly suspect that there are also deeper, evolved mechanisms behind the social psychology of people who work and of people who do not work. Throughout history, humans have alternated between making war over resources and working with those resources. During all that time, psychological mechanisms for sensing when to make war and when to work should have evolved.

And now to evolution

Today's humans are the descendants of three kinds of people: Warriors and workers, and of people who alternated between war and labor. 

Within societies, some people specialized in war and some in work. At the most primitive stage men tend to be more of warriors and women tend to be more of workers. At more advanced stages, a ruling warrior class with members of both sexes emerged, with workers of both sexes below them.

Some entire societies are also more warlike than others. In history, when two groups contested an area with good subsistence opportunities, the contestants had a choice: 

1. Stay and fight for the good area. 

2. Move away to an area that is not contested because no one else wants to be there. Make the area livable through working harder and being more innovative than others. 

We are the descendants of both kinds of people. Among the ancestors of modern humans there are both people who won the wars and grabbed the best spots and people who were militarily weaker but could learn to thrive in less ideal environments. Especially, on the male side we stem from warriors and on the female side we stem from less warlike, working populations. 

Infinitely flexible 

All-in-all, our ancestors had to be flexible. Sometimes it was time to fight, sometimes it was time to work. Unusually brave warriors tended  to have more children than average (if they didn't die too young). In a non-growing, Malthusian society those children mostly didn't reach the same social level as their father - many of them were pushed down to the level of the working population. And if not, the grandchildren were.1

In Malthusian societies, warrior grandfathers tend to sire worker grandchildren. The warrior genomes that were only good for war didn't do very well in such an environment. Instead, flexibility should have been selected for: Genes that make people decent workers when they need to work and good warriors when they need to make war. 

For humans, both on the individual and societal level, fortunes change so rapidly that flexibility is the key to success. Humans should have evolved to go in and out of warrior mode and worker mode. Some individuals inevitably got more adapted to a warrior lifestyle, others more to a worker lifestyle. But most individuals are at least a bit flexible: They can both be part of working crews and troops of fighters.

The stresses of leisure 

In nature, leisure time means an environment where all necessities can be produced in a shorter time than humans have at their disposal. Leisure is the same thing as abundance. And everyone is after abundance. During almost our entire history as a species and even before that, people who had leisure time controlled resources that others wanted. 

There are a few exceptions, like when entirely new continents were discovered or after disasters like epidemics that killed off an important share of all people. But on most occasions the environment was fully populated. (If nothing else, the extinction of the Neanderthal people, the Denisovans and homo floresiensis is a sign of that. If there was plenty of space, different types of humans wouldn't have outcompeted each other.) Then people either had to fight for the good areas or move to the worse areas.

People who lived in a good area sooner or later had to fight to remain there. Over time, I think an instinct evolved: Whenever you have the opportunity to do what you feel like, make sure that you feel like preparing for war. Individuals, and groups of individuals who felt that they had to keep alert for current and future conflicts did better than people who used the leisure they were given to just practice the hobby of their choice. 

In history there are a few examples of members of comparatively leisured warrior classes who actually went all in with their nerdy interests. Notably in ancient Greece, where the (semi)leisured class was unusually broad and inclusive, individuals like Pythagoras and Archimedes and Socrates and Aristoteles could practice their interests and gather their followings. But at most times, in most places, leisured upper class people have had no time for such peacefully contemplative endeavors. They have been too busy competing for who is to remain a leisured exploiter and who is to get killed. 

For that reason I believe that humans have an instinct to use their excess fre
C'è molta verità nell'aforisma "la gravidanza è contagiosa".

Solo il contagio porta alla cultura della fertilità: l'idea che ti aiuteremo a crescere i tuoi figli. Che non devi sorvegliarli ogni minuto. Che non si tratta solo di una scelta individuale che hai fatto e che è un tuo problema. Tu fa parte dell'insieme... stai facendo ciò che devi fare e quindi ti sosterremo in questo.

domenica 19 maggio 2024

armi

https://fakenous.substack.com/p/gun-rights-and-noncompliance-1

Io, ad esempio, vivo in un luogo incredibilmente sicuro; non ho praticamente mai bisogno di una pistola. Forse tu ti trovi in una situazione simile. Se è così, potresti essere portato a pensare: "Nessuno ha bisogno di una pistola". Ma questo è un insopportabile stereotipo! Ormai ho visto tante puntate di Amore Criminale e il programma, dopo anni, mi ha convinto: molte donne hanno bisogno di una pistola, le forze dell'ordine non sono in grado di proteggerle e devono poter avere accesso a canali privilegiati per armarsi e proteggersi da sé. Una donna con la pistola è una donna più sicura.


Il primo argomento è che la proibizione delle armi violerebbe il diritto degli individui a proteggersi. Il secondo argomento è che la proibizione delle armi fallirà perché i criminali non rispetteranno la legge.Io, ad esempio, vivo in un luogo incredibilmente sicuro; non ho quasi bisogno di una pistola. Forse lei, lettore, si trova in una situazione simile. Se è così, potrebbe essere portato a pensare: "Nessuno ha bisogno di una pistola". Ma non è vero.Hartzler, l'amministratore dell'eredità di Ruth Bunnell, ha intentato una causa contro la città per non averla protetta.[2] Nella legge sulla responsabilità civile, ci sono quattro condizioni per una valida richiesta di risarcimento civile: (i) l'imputato deve avere avuto un dovere nei confronti dell'attore; (ii) l'imputato deve aver violato tale dovere; (iii) l'attore deve aver subito un danno; (iv) la violazione del dovere deve aver causato il danno. Su questa base, si potrebbe pensare che Hartzler avesse un caso aperto e chiuso: sicuramente la polizia aveva il dovere di rispondere alla richiesta di protezione di Bunnell; sicuramente la loro omissione ha causato la sua morte.Si sbaglierebbe. Il tribunale ha respinto la causa senza un processo. Hartzler ha fatto appello, ma la corte d'appello ha confermato il licenziamento. Nessuno contestava il fatto che Bunnell avesse subito un tragico danno causato dal rifiuto della polizia di proteggerla. La città ha semplicemente sostenuto di non aver mai avuto alcun dovere di proteggere Ruth Bunnell in primo luogo - e la corte ha concordato. Non si è trattato nemmeno di una decisione idiosincratica; i tribunali statunitensi hanno sempre sostenuto la teoria secondo cui il governo ha un obbligo solo nei confronti della 'società' in generale,analogia.[5] Immaginiamo che un assassino si sia introdotto in una casa dove la sua vittima designata giace a letto. La vittima ha una pistola, che userebbe per difendersi dall'assassino. Purtroppo, però, l'assassino ha un complice in casa. Mentre la vittima prende la pistola, il complice la afferra per primo e scappa con essa. Di conseguenza, l'assassino è in grado di pugnalare a morte la vittima. In questo scenario, l'assassino è colpevole di omicidio. E il complice? L'azione del complice è meno grave di quella dell'assassino; tuttavia, è estremamente sbagliata.

Molti confondono la domanda: "Sarebbe bene che tutti rinunciassero alle armi?" con la domanda: "Sarebbe bene avere una legge che dice che tutti devono rinunciare alle armi?". Si tratta di due domande molto diverseCerto, la società sarebbe migliore se tutti smettessero di usare la droga. Ciò non significa che la società sia migliore se ci sono leggi che impediscono l'uso di droghe. Lo stesso valeva per l'alcol durante l'epoca del proibizionismo:

ConPretendere che le persone facciano tutto quello che dice la legge non ci ha permesso di avere una politica sulla droga di successo; non ci permetterà nemmeno di avere una politica sulle armi di successo.massiccia inosservanza, espansione del crimine organizzato, un mercato nero incline alla violenza. Lo stesso vale per la prostituzione, da quando è stata proibita.La domanda da porsi su una proposta di legge non è mai: "Sarebbe un bene se tutti seguissero questa legge?". La domanda è sempre: "Le cose andranno meglio quando coloro che sono più propensi a seguire questa legge la seguiranno, e coloro che si può prevedere che la infrangeranno la infrangeranno?".La situazione ideale sarebbe quella di disarmare tutti i criminali, lasciando armati i cittadini non criminali. Ma questa opzione non è disponibile.tinNel caso in cui il possesso di armi private fosse vietato, chi sarebbe più propenso a seguire la legge e chi a violarla?le leggi restrittive sulle armi colpiscono molto di più i cittadini innocenti che i criminali. I criminali potrebbero addirittura accogliere con favore leggi sulle armi più restrittive: i sondaggi mostrano che i criminali in America hanno più paura di incontrare vittime armate che di incontrare la polizia (e saggiamente).[3]"Se le armi vengono messe fuori legge, solo i fuorilegge avranno le armi".Ricordiamo che la categoria "qualcuno conosciuto dalla vittima" include persone come lo spacciatore della vittima, il protettore della vittima, uno dei membri della gang della vittima, il partner della vittima nel crimine. La maggior parte degli omicidi sono commessi da persone con precedenti penali, e sono commessi per lo più contro altri criminali.[5]citano statistiche sul numero di vittime di omicidio che sono state uccise da qualcuno che conoscevano, o sul numero di omicidi che si verificano dopo un'accesa discussione.Non è la zia Sally che spara allo zio Ted durante una discussione sulla bolletta del telefono.Non sorprende che le persone che hanno uno stile di vita criminale - spacciatori di droga, leader di bande e così via - siano anche inclini a commettere crimini contro i propri familiari, coniugi e così via. Questo non dimostra che le persone comuni rischiano di sparare alla propria famiglia se hanno accesso a una pistola.Per un controllo della realtà, si chieda quante volte ha visto un adulto normale (ad esempio, uno senza precedenti penali) prendere a pugni un amico, un conoscente o un familiare a seguito di un disaccordo.I sostenitori del controllo delle armi credono che la nostra società sarebbe più sicura se nessuno avesse armi. Forse è così, ma non è questa la questione rilevante. La questione è se la nostra società sarebbe più sicura se le persone con la maggiore predisposizione a seguire la legge rinunciassero alle loro armi e le persone con la minore propensione a rispettare la legge tenessero le loro.ua Conclusione intermedia: La proibizione delle armi è ammissibile solo se, come minimo, previene danni molte volte superiori a quelli che provoca.Premessa 3: la proibizione delle armi non previene danni molto più grandi di quelli che provoca.Esiste una grande quantità di dati complessi e contrastanti su questo argomento, che non possono essere esaminati in questa sede. In questa sede, mi sono concentrato su un punto principale: in America, è improbabile che la proibizione delle armi riesca a tenere le armi fuori dalle mani dei criminali; il suo effetto maggiore sarà sul comportamento dei cittadini innocenti. Pertanto, se la proibizione delle armi preverrebbe più danni di quelli causati è nel migliore dei casi sconosciuto; non si può ragionevolmente affermare che preverrebbe molte volte più danni di quelli causati. Conclusione: La proibizione delle armi è inammissibile.

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c'è poca domanda naturale per i contratti dei mercati di previsione, come osserviamo nella pratica. Riteniamo che si possano classificare le persone che fanno trading sui mercati in tre gruppi, ognuno dei quali è ampiamente disinteressato ai mercati di previsione.

Risparmiatori: che entrano nei mercati per costruire ricchezza. I mercati di previsione non sono uno strumento di risparmio naturale. Non attirano denaro da pensioni, 401(k), depositi bancari o conti di intermediazione.
Giocatori d'azzardo: che entrano nei mercati per provare emozioni. I mercati di previsione non sono uno strumento naturale di gioco d'azzardo, a causa di vari fattori, tra cui gli orizzonti temporali lunghi e gli argomenti spesso esoterici. Raramente attirano scommettitori sportivi, day trader o utenti di r/WallStreetBets.
Sharps: che entrano nei mercati per trarre profitto da un'analisi superiore. Senza i risparmiatori o gli scommettitori, gli sharps che potrebbero entrare nel mercato per trarre profitto da un'analisi superiore non sono interessati a partecipare.I mercati di previsione, a differenza della maggior parte dei mercati degli asset, sono a somma zero - in realtà sono a somma negativa, una volta considerate le commissioni della piattaforma.Ecco perché le persone responsabili hanno la loro pensione in azioni e obbligazioni, piuttosto che in un portafoglio diversificato di scommesse sportive.

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