giovedì 26 luglio 2018
HL Epistocracy: a political theorist’s case for letting only the informed vote jason brennan
mercoledì 25 luglio 2018
Henderson's First Law of Econometrics
Henderson's First Law of Econometrics
By David Henderson
When you read an econometric study done after 2005, the probability that the researcher has failed to take account of an objection that a non-economist will think of is close to zero.
LOTTA DURA AI PARADISI FISCALI
martedì 24 luglio 2018
IL MERITO GENERA DISEGUAGLIANZA
Talent Effects and Inequality arnold kling
Dr. Pritchett's Six Bitter Pills
Le tre basi del teismo
Il primo è epistemologico: SEMPLICITA’. La spiegazione teistica è più semplice di quella materialistica. Non è la semplicità di Occam (vedi Huemer), è una semplicità collegata alla probabilità.
Il secondo è empirico: ORDINE. La spiegazione teistica non ricorre ad assunzioni azzardate sul caso. Ok
Il terzo è razionale: non è AUTO-RIMUOVENTE come la teoria concorrente più credibile: l'evoluzionismo.
PERCHE' CREDERE (oltre Papa Francesco e Padre Livio).
Ieri credevamo per rinsaldare i nostri vincoli comunitari, ma oggi che i punti di riferimento vengono reperiti altrove, diventa sempre più difficile continuare su quella via. [E' molto triste ma guardiamo al bicchiere mezzo pieno: per raggiungere un simile obbiettivo la fede non era nemmeno necessaria, bastava credere di credere e credere che gli altri credessero, ecco spiegato perché la Chiesa pullulavano i meta-atei. Chiusa parentesi].
Chi oggi desidera puntellare la sua fede puo' farlo coltivando la sindrome del nemico, trattasi di un collante potente, e non siamo certo a corto di nemici mondani. Tuttavia, sono disponibili altre vie meno animose, è possibile fare appello a principi diversi dalla comunità mistica (papa Francesco) o dalla presenza di un anticristo alle porte (padre Livio). Ci si puo' appellare, per esempio, alla NATURA DELLA CONOSCENZA UMANA: la spiegazione divina resta la più semplice, dunque la più dotata di senso. Non richiede prove particolari per essere abbracciata dalla ragione, che attende piuttosto le prove portate dalle ipotesi alternative. Questo della semplicità è un principio che applichiamo sempre, perché non farlo anche qui?
Ci sono poi ragioni EMPIRICHE: l'ordine dell'universo, un parametro non sottoposto ad evoluzione, non puo' essere casuale, e di solito "caso" e "dio" sono le ipotesi sul tavolo.
Infine, c'è un motivo RAZIONALE: la credenza in un Dio onnipotente non è auto-rimuovente come la sua credenza concorrente più celebre, l'evoluzionismo. In quest'ultima visione l'autoinganno è centrale, come puo' essere dunque attendibile nelle sue formulazioni?
Naturalmente, questi tre appelli non sono dimostrazioni, sono semplici indizi che orientano la ragione. Se ci affidiamo ad essi difficilmente si crea comunità, difficilmente s'infiamma il nostro spirito combattente, ma la cosa non disturba chi è in cerca d'altro, chi vuole andare oltre le coccole di papa Francesco o lo spadone di fuoco di padre Livio.
A questo punto c'è sempre chi solleva "il problema del male" quasi fosse la pietra dell'inciampo fatale. Ma no, il problema del Male viene dopo e lo si affronta quando indaghiamo la natura del Dio più probabile tra quelli disposizione. In questo senso, è plausibile ritenere che il dono della Libertà superi per valore il dono di un "bene preconfezionato". Ma poiché la Libertà implica Responsabilità, anche la vita dell'uomo puo' essere plausibilmente interpretata come una prova, il che attenua il mistero del Male e ci rende possibile conviverci.
FINE.