lunedì 3 marzo 2008

Istruzione e ricchezza

E' un bel casino capire come si relazionino queste due variabili. Sembra che non vadano a braccetto come qualcuno ritiene naturale che sia. All' interno dei singoli Paesi questo avviene, ma la cosa puo' essere spiegata elidendo una causazione diretta:

"...yes productive people tend to be better educated, but there are many possible explanations for wealth-education correlations. For example, schooling could be a credible signal of ability, or school could be consumption that the rich can better afford..."

E poi le analisi cross-country non confermano la correlazione diretta, a meno che non si bari un po'...

La deterrenza della prigione

Sembra essere scarsa considerati i comportamenti criminali intorno ai 18 anni, ovvero intorno all' età oltre la quale la durata della pena s' impenna.

Ma forse non abbiamo a che fare con individui razionali in senso classico. Tanto è vero che li riteniamo minorenni per quanto riguarda tutte le altre faccende.

Come smascherare i sensi di colpa del contribuente

In America si è aperto un fondo in cui versare somme di denaro qualora si ritenga di pagare tasse troppo basse. La raccolta è stata fallimentare.

Qualcuno ricava da questo fatto che pochissimi americani ritengano di pagare tasse troppo basse.

Ma le cose non sono così semplici, bisogna distinguere il problema etico da quello legato alla scelta collettiva.


Ad ogi modo, ad un Soros che si scandalizza per quante poche tasse paga, nessuno impedisce di staccare un assegno. Con la sua osservazione sembra considerare unicamente se stesso dando un giudizio etico sprezzante.

Il fondo di cui sopra avrebbe per lo meno la funzione di espellere dal dibattito gli insopportabili toni moralitici

Gli economisti incantano raccontando le loro storie

Come è cambiato il mestiere dell' economista e come lo scienziato triste stia diventando sempre più allegro e colorato, nonchè quello a cui spetta l' ultima parola.

"...Over the last decade, however, economics has begun to get its groove back. Armed with newly powerful tools for analyzing data, economists have dug into real-world matters and tried to understand human behavior. Economists have again become storytellers, and, again, they matter..."

La tranquillità al cloroformio dei disadattati

Ci sono anime sedotte ed impaurite al contempo dalla vita. Il vortice vitale le eccita e le strema senza mai depositarle in nessun luogo. Così frastornate affrontano l’ inconveniente producendo una sorta di artificiosa anestesia per preservare l’ ipersensibile cuore. D’ altro canto non sopportano che la vita gli scorra affianco e, di tanto in tanto, devono compiere un balzo per bagnarsi in quelle mulinanti e torbide acque. Ma il loro slancio è anchilosato e intorbidito dai mortiferi medicamenti che hanno assunto per proteggersi. Ne esce un gesto catatonico e abortito dai tossici veleni ingoiati per distanziarsi dall’ incandescente tocco della realtà. Il domopack in cui sono avvolti li preserva e li spaccia nello stesso tempo.

Proprio nel week-end ho goduto la compagnia dei film di Aki Kaurismaki, il massimo cantore di questa genia di teneri zombies. I suoi eroi non smettono mai di fumare, bere, ascoltare rock a palla, non smettono mai di pestare la mamma quando la realtà fa breccia e si fa sentire. Insomma, non si tolgono mai il ciuccio di bocca, e con quello tirano avanti cullando da tempo immemorabile, nell' invisibile e immota interiorità, una speranza ormai marcita che rilascia cattivo odore. Poi, magari, presi da un raptus vitalistico, dopo la quarta vodka, rivolgono una parola - una parola iper-isolata, smozzicata, sconveniente, scentrata, inadatta a rendere qualsiasi sentimento - alla ragazza che attende da sempre il loro gesto, tutto si svolge male, la preoccupazione principale è quella di non incrociare il suo sguardo, manco fosse quello della medusa.

Qualcosa di simile, non me l’ aspettavo davvero, ho incontrato per puro caso incocciando in San Remo. L’ eccellente Tricarico, ascoltabile qui e visionabile qui, cosa canta e desidera se non la tranquillità al cloroformio dei disadattati?


P.S. nella musica d' arte, chi meglio ha illustrato questa disturbante e comica condizione, è stato il jazzista Roscoe Mitchell. Basterebbe visionare le sue foto di copertina per rendersene conto, con quelle magre e interminabili braccia che lascia cadere lungo il corpo. E' evidente che, sorpreso dall' obiettivo, non sappia dove nasconderle. Una vera scimmia che vive a terra, incapace di arrampicarsi. L' innaturalezza del suo sguardo da animale braccato, l' errore estetico della sua postura, tutte qualità che si riflettono pari pari nella la grande arte del suo suono.

sabato 1 marzo 2008

Pensieri vaganti sul caso Lichtenstein

Lasciamo perdere l' aspetto etico di tutta la vicenda. Ci basti quello logico e pragmatico.

Combattere l' evasione fiscale si puo' e si deve se l' inadempimento fiscale reca danni alla comunità. All' intera comunità intendo.

Cio' non è scontato, la risoluzione richiede di soppesare una serie di elementi. Partiamo con quelli che sono da considerare dei danni a tutti gli effetti. Ricordo ancora che ho accantonato ogni considerazione in tema di equità.

  1. L' evasione sottrae risorse alla redistribuzione e alla produzione di beni pubblici.

  2. L' evasione introduce forme di concorrenza sleale assestando un duro colpo proprio alle imprese migliori e più efficienti.

  3. L' evasione è pur sempre una violazione della legge. Tollerarla oltre misura mina la rule of law svalutando tutte le leggi, anche quelle più essenziali all' ordinata convivenza.


D' altro canto, basta un minimo approfondimento per constatare che una repressione draconiana dell' evasione potrebbe risultare controproducente.

  1. Poichè la spesa pubblica contiene molti sprechi, l' evasione favorisce impieghi più produttivi delle risorse.

  2. L' evasione consente di mantenere in vita talune attività, perlopiù ad appannaggio delle classi meno abbienti, combatterla si risolverebbe in una guerra contro costoro (pensiamo all' economia sommersa di molti Paesi in via di sviluppo che stanno in piedi proprio grazie all' inosservanza di una pletora di regole istituite dai governanti solo per apparire più avanzati agli occhi dei Paesi più ricchi).


  3. Qualora si giudichi il carico fiscale eccessivo e dunque inefficiente, la possibilità di evadere mette un tetto anche alle aliquote oltre che al prelievo complessivo. La logica è chiara: l' annuncio di nuove tasse è impopolare per il politico, se non avrà un ritorno certo in termini di cassa non s' imbarcherà mai in una politica del genere, anche il contribuente onesto, in questo caso riceve un beneficio dall' evasore.


  4. Un Paese ad alta evasione (es. italia) ha sviluppato una normativa e consuetudini in linea con questa sua caratteristica. Iniziare una lotta selvaggia all' evasione senza mutare quell' ordinamento potrebbe arrecare forti scompensi.



Poichè stiamo parlando in riferimento al caso Lichtenstein, mi sia solo consentito dire che condurre la lotta all' evasione in dispregio delle leggi di uno Stato sovrano annulla o ridimensiona in vantaggi di cui al punto 3.



Mettendo sui piatti della bilancia i pesi di cui sopra, una delle conclusioni a cui giungono molti analisti è la seguente: una politica di tolleranza è più indicata nei PVS che non nei Paesi sviluppati.



Anche perchè, nei Paesi più ricchi, esiste un fenomeno in grado di non farci perdere i benefici che fino ad ora abbiamo accreditato all' evasione. Parlo della "concorrenza fiscale".

La "concorrenza fiscale sprona a ridurre gli sprechi (vantaggio 1), e tiene basse le aliquote (vantaggi 2-3).

A garantire la "concorrenza foscale" sarebbero soprattutto i "paradisi fiscali". Peccato che oggi non possano assolvere a questa funzione senza associarla a pratiche ambigue che gettano su di loro sospetti spesso giustificati.

E' perchè mai esiste questo impedimento? E' presto detto.

Il perno dei nostri sistemi fiscali è l' imposta sul reddito. Molti motivi che appaiono equi giustificano questa scelta: se io Società ti offro un ambiente che ti consente di produrre un certo reddito annuo, trovo corretto sottoporti ad un prelievo sullo stesso..

Fin qui tutto bene. Ma poi lo Stato ha voluto andare oltre cosicchè oggi, preticamente ovunque, gli Stati rendono imponibile TUTTO IL REDDITO OVUNQUE PRODOTTO (nel caso dell' Italia si faccia riferimento all' art. 75 dpr 917/86, nonchè all' art.165 e ss).

A questo punto l' accettabile ragionamento di cui sopra cade miseramente: tu, Stato, hai delle pretese anche su quel reddito per il quale non mi offri nessun ambiente "favorevole", quel reddito alla cui produzione non partecipi in nulla.

Nel dire questo ricordo che un residente rimarrebe comunque soggetto a tutta quella imposizione riguardante i consumi e il patrimonio, ovvero alle imposte e tasse connesse con la residenza.

Ora veniamo al dispositivo finale: la lotta all' evasione condotta contro i paradisi fiscali è giustificata qualora lo Stato che la conduce rinunci all' imponibilità extraterritoriale dei redditi soggetti a tassazione.

La soluzione prospettata nel dispositivo consente di dedicarsi alla lotta dura contro gli evasori senza rinunciare ai benefici sociali che una certa quota di imponibile sottratta al fisco potrebbe garantire. Inoltre, con queste pre-condizioni, sarebbe anche molto più giustificato prendersela con la mancata collaborazione dei paradisi fiscali.


Perchè in Italia il senso dello Stato è precario

Qualcuno risale alla litigiosità degli staterelli pre-moderni. Ma ci sono mille contoesempi per non considerare quella condizione come decisiva, pensiamo solo alla Germania o ai territori anseatici.

Pesano di più le due guerre Civili a cui siamo stati sottoposti. La seconda, al cadere dell' ultimo conflitto mondiale, trascina ancora oggi il suo strascico ideologico.

Ma è soprattutto la prima, che giace nel dimenticatoio, ad aver inciso. Parlo di quella guerra a tutto tondo che viene fatta passare come "fenomeno del brigantaggio". Sentiamo l' insospettabile Miglio in merito:

"...nel '60 le bande brigantesche prendono il carattere di unità combattenti per una guerra legittima; raggiungono e talvolta superano le mille unità, hanno struttura militare a tutti gli effetti, con tanto di trombe, tamburi e bandiere; spesso sono capeggiati da ex ufficiali dell' esercito borbonico, hanno reparti di cavalleria, ospedali da campo, carreggi e servizi, erano insomma un' armata da campo che combattè nei dieci anni a seguire una sanguinosa guerra civile contro gli invasori, spesso prendendo a modello i Mille di Garibaldi... la prova fu molto dura e il meridione subì la stretta della legislazione speciale...


...più tardi, il Sud conoscerà la sua vera secessione, prenderà nome di "migrazione transoceanica". Numeri: nel 1861 gli italiani residenti all' estero erano 220.000, nel 1914 erano tra i 5 e i 6 milioni (popolazione complessiva 35 milioni). Nel 1927 si raggiunse la cifra di 9 milioni. Sebbene il fenomeno coinvolgesse anche il Nord (veneti e popolazioni alpine) il grande serbatoio era costituito dalle genti meridionali..."


"...i progetti federalisti di Minghetti fallirono miseramente, il Sud subì la centralizzazione amministrativa, anche se più tardi fu proprio l' incorporamento nella burocrazia statale a fungere da assimilatore efficiente...intanto la redistribuzione delle terre fu un bluff...le terre appena redistribuite venivano immediatamente riacquistate dai primitivi proprietari...si noti che, nonostante autorevoli pareri negativi, il sud fu "annesso", serviva "carne da cannone"...Nell' Italia post unitaria, tutte le volte che le circostanze richiederanno strette economiche, sarà il Meridione ad essere sacrificato a vantaggio del Nord...il liberismo originario comportò la caduta delle barriere doganali a tutto svantaggio della debolissima industria meridionale che sparì presto nel nulla...anche i finanziamenti delle prime sperimentali reti ferroviarie gravarono prevalentemente sulle spalle dei contribuenti meridionali...il debito pubblico per le campagne militari piemontesi si ripartiva ora anche su di loro...la facilitazione dei trasporti fu la causa della grande crisi agricola del 1873..il conflitto doganale con la Francia (1887-1892) si risolse con l' accoglimento delle richieste avanzate dall' industria settentrionale: nuove barriere doganali. Pagò il Sud, i capitali volarono tutti verso l' Industria protetta...Nel 1906 il Ministro Fortis stipulò un trattato con la Spagna per facilitare le esportazioni dell' Industria, il trattato danneggiava pesantemente, manco a dirlo, l' enologia del nostro mezzogiorno...potremmo andare avanti ma per ora basta così..." Miglio: L' Asino di Buridano.


Naturalmente si ritenne di sanare questi pasticci con mille forme di assistenzialismo spuntato. Il doppio effetto riportato fu quello, alla lunga, di spazientire una massa di contribuenti ormai slegata da un lontanissimo passato e, sull' altro versante, di creare forme di dipendenza spesso abbinata ad una tollerata attività criminosa volta alla ripartizione dei sussidi.

Quando le parole offrono una segnaletica che funziona

Com' è difficile orientarsi quando si è alla ricerca di una buona scuola Cattolica. in proposito puo' tornare utile il suggerimento di Padre McCloskey:

"...se nella vostra ricerca vi imbattete in parole come "standard", "fede", "maturità", "convinzione", "impegno", "matrimonio", "famiglia", "evangelizzazione", "cultura", "carattere", "verità" e "conoscenza", date un' occhiata più da vicino. Al contrario, se vi trovate di fronte a parole o espressioni come "apertura", "società giusta", "ricerca", "diversità" e "preparazione professionale", procedete oltre. Se poi l' Università ospita qualche ben noto "dissidente", allora la questione è chiusa...Soprattutto non lasciatevi ingannare da chi si dice Cattolico, probabilmente mira ad una buona pensione..."

Schemino apologetico ad uso e consumo dell' Opusdeista convinto

Qui mi interesso di un Movimento sul quale sembra sia lecito sparare con l' immunità garantita.

Accuse di tutti i generi si riversano sulle losche attività che lo interessano. Il sospetto è che tanto acrimonia si produca, non perchè esista un credibile edificio probatorio del malaffare, quanto per il messaggio propagandato da Escrivà: la Chiesa deve essere presente ed agire contando nella vita quotidiana, nella vita lavorativa e produttiva in paerticolare. Tutto cio' disturba sia chi vorrebbe preservare certi monopoli, sia i custodi del candore immacolato della Chiesa Mistica e Pauperista. Altri sono disturbati dal fatto che l' OD pretenda molto dai suoi aderenti, alzare tanto gli standard potrebbe danneggiare l' intera cristianità.

Memore delle accuse più comuni, offro di seguito alcune tracce da seguire per impostare una corretta difesa.



  1. OD è un movimento segreto. Proprio la laicità lo impone. Meno segreti di quanto si pensi: ufficio informazioni, pagina web...enetrare in paesi difficili potrebbe essere pericoloso. Ci sono mille esempi simili e mai fatti notare: non sarà che OD dà fastidio?

  2. I membri di OD esercitano pratiche di mortificazione eccessive. La mortificazione è dovuta e teologicamente giustificabile, oltretutto non è mai prescritta in forme eccessive, nelle palestre moderne si assiste a sacrifici ben più duri.

  3. Vige una mentalità misogena. Si invita a parlare CON le donne di OD, e non DELLE donne di OD. La "separazione" puo' essere spiegata in termini ragionevoli e così pure la riluttanza con cui ci si adegua all' ideologia femminista. Non manca poi la proposizione di un femminismo alternativo. L' importanza della maternità e le famiglie numerose dei membri spingono con naturalezza le donne verso certi ruoli. Nell' OD esiste di fatto un autogoverno del "ramo femminile" e non mancano le forti personalità.

  4. Nell' OD circolano troppi soldi e troppa voglia di Potere, l' anima della chiesa è messa a repentaglio. In questo campo troppi "si dice". Esiste una distinzione tra i membri e l' Opera. Le famiglie numerose abbassano il reddito medio. I confronti rendono giustizia: la San Vincenzo de Paoli, tanto per dirne una, accumula ogni anno una ricchezza pari al patrimonio totale dell' OD che è complessivamente pari a quello di una diocesi media americana. L' organizzazione è decentralizzata. Non esiste raccolta senza preventivo progetto di stanziamento.


  5. OD è infiltrata nelle gerarchie dove fa pesare la sua ideologia reazionaria. Per rispondere basterebbe fare una pedissequa conta dei membri di OD in Vaticano, tra i Cardinali, tra i Vescovi, nelle Parrocchie. Un confronto con i Gesuiti, chiude la questione. Dopo il Vaticano secondo, nella mappatura ad uso e consumo delle Gerarchie ecclesiastiche, OD era considerato un movimento progressista, proprio per l' enfasi data al laicato.


  6. C' è un legame stretto tra i partiti conservatori di tutto il mondo e OD. I membri di OD hanno certe idee prima di entrare nell' organizzazione. Lì ricevono al limite un rinforzo dottrinale. L' insegnamento originario e mai rinnegato è chiaro nell' esprimere avversione verso un nesso troppo vincolante con la politica.


  7. OD è tra le organizzazioni più intransigenti nel chiedere un' obbedienza cieca. Il dibattito sul film "La Passione" di Mel Gibson e anche quello su "I promessi Sposi" sono esempi di pluralismo interno. Uscire dall' OD: ci sono storie diverse, come conciliarle? Le poche regole interne esaltano la personalità del Direttore. OD è costantemente migliorata nel tempo. La rinuncia precoce è tipica di chi sperimento solo la fase più dura.


  8. La macchina di reclutamento di OD è implacabile. Conta lo stile personale di un dato membro, non esistono metodi codificati, anche perchè ci si trova ad operare in realtà completamente differenti.

venerdì 29 febbraio 2008

Perchè i finlandesi sono i primi (a scuola)

Essere se stessi sembra che conti...nonstante tutto.

"...High-school students here rarely get more than a half-hour of homework a night. They have no school uniforms, no honor societies, no valedictorians, no tardy bells and no classes for the gifted. No sports teams, no marching band, no prom. A relaxed approach. Less homework. Kids can be themselves. There is little standardized testing, few parents agonize over college and kids don't start school until age 7

In most countries, education feels like a car factory. In Finland, the teachers are the entrepreneurs..."

Cedimenti sul fronte dei voucher

Qualcuno fa dei distinguo...e viene rimbeccato.

"...prominent school voucher advocate Sol Stern declares that competition and choice "may not be a panacea," and recommends that choice supporters shift emphasis to standardizing the curriculum.He's not alone.

Their faltering support stems from disappointment with the impact of existing U.S. charter school and voucher programs, and what they think it says about market reform in general. Stern, for instance, laments that while Milwaukee's voucher program has benefitted the low income students who gained access to private schools, it has not dramatically improved the city's public schools

But criticisms such as those of Finn and Stern don't reveal any failure of market education, because existing U.S. "school choice" programs do not constitute, or even closely approximate, free markets..."

Mussolini a Berkeley

Come le idee del fascismo furono assimilate e messe in campo dai liberals d' oltreoceano.

William F. Buckley muore

Ricordiamo l' attacco della sua definizione di conservatore:

"...un individualista con un forte senso della comunità..."

Basterebbero queste parole per sentirsi spronati ad indagare il corretto significato di certe parole che spesso vengono in bocca macchinalmente. Esercizio che sarebbe molto utile, soprattutto a certi pigrissimi quanto veementi critici dell' "individualismo".

Il free-market fa capolino nell' "Osservatore Romano"

Era ora.

mercoledì 27 febbraio 2008

Consumare rende felici

E' abbastanza ovvio a livello locale. Ora sembra ribadito anche da confronti internazionali.

"...For those skeptical of the claim that people tend to be happier, healthier, better-educated and longer-lived in countries that consume the most, please see the UN Human Development Index. The top of the list is basically the group of wealthy, liberal, capitalist societies. The Nordic countries, please note, are extremely wealthy market societies with very high levels of consumption. Also note that an ethos of consumerism is different from the level of consumption, although there is no good evidence that consumerism is in any sense harmful..."

Iper liberisti con welfare estesi

L' Islanda.

"...Iceland, much like Denmark, is more or less Hong Kong with a huge welfare state

Perhaps the greatest unheralded discovery of the late 20th/early 21st century is that relatively unfettered capitalism is a much better complement to the comprehensive welfare state than is dirigisme..."

La felicità si compra?

Direi di sì, anche se i prezzi cambiano moltissimo da un paese all' altro.

Perchè alla gente piace tanto il Governo

A dispetto di tutte le evidenze il cittadino medio continua a preferire che la mano pubblica intervenga pesantemente anche laddove non ha molto senso che lo faccia. Perchè quest' amore sfrenato per il governo?

Per Klein lo Stato non altro che un punto focale in senso schellingiano, a lui guardiamo per cooridinare i nostri comportamenti quando siamo immersi nella molteplicità e nella complessità. Sradicarlo è molto doloroso quand' anche una condizione alternativa si riveli più propizia per in nostri affari. Non mancano le vie attraverso cui realizzare una transizione.



La Cultura si auto-finanzia. Mantova

La kermesse di Mantova è un vero "affare": nel 2006 per 1 milione e 400 mila euro investiti, i guadagni hanno sfiorato i 15 milioni.

Dati tratti dalla ricerca "Eventi culturali e impatto economico. Il Festival di Mantova.

Se questi sono i numeri perde di senso continuare ad insistere sui tradizionali canali di finanziamento. Molto meglio l' elaborazione di formule attraverso cui intercettare parte della ricchezza prodotta.

Bassa affluenza, migliore democrazia

Tra suggerimenti offerti da BC per migliorare le scelte democratiche ce n' è almeno uno tanto strano, quanto inattaccabile: disincentivare la partecipazione al voto.

Considerato che


  1. i pareri degli esperti su questioni di carattere generale si rivelano quasi sempre molto più vicini alla verità rispetto ai pareri dell' uomo medio.


  2. I pareri dell' uomo istruito si rivelano quasi sempre più vicini ai pareri dell' esperto rispetto a quelli dell' uomo con bassa scolarità.


  3. quando l' affluenza alle urne è bassa assistiamo ad una maggiore concentrazione di votanti istruiti.


Ebbene, da quanto sopra discende che la qualità delle decisioni democratiche risulta superiore allorchè l' affluenza sia disincentivata, o perlomeno non incentivata.