martedì 29 gennaio 2008

H.G. Wells. Un Nazista illuminato.

Goldberg esemplifica un prototipo di liberal-fascista:

"...I tried to explain, for those whose feelings were so hurt they didn’t even crack the spine, that the title Liberal Fascism comes from a speech delivered by H. G. Wells, one of the most important and influential progressive and socialist intellectuals of the 20th century. He wanted to re-brand liberalism as “liberal fascism” and even “enlightened Nazism.” He believed these terms best described his own political views — views that deeply informed American progressivism and New Deal liberalism..."



Qui un confronto tra Will Wilkinson e Jonah Goldberg con oggetto il nuovo libro di quest' ultimo nel quale la mentalità progressista, colta soprattutto nella storia americana, viene considerata contigua rispetto a quella fascista.


Internet minaccia la democrazia

Le informazioni che non ci piacciono si possono eludere molto più facilmente. E' l' idea di Cass Sunstein.

Economia canaglia

Presentato a fahrenheit il libro di Loretta Napoleoni: Economia canaglia, Il Saggiatore.

Non che io abbia letto il libro, nè che per il momento abbia intenzione di farlo. Nonostante questo, alcune sollecitazioni mi provocano anche solo ascoltando la presentazione fatta in studio.

Devo subito dire che il concetto stesso di "economia canaglia" mi arriva sfocato, non riesco ad afferrarlo con sufficiente chiarezza.

  1. L' economia canaglia...quando la raccomandazione e i comportamenti egoistici dilagano. Veramente la raccomandazione "dilaga" quando i comportamenti egoistici latitano, ovvero quando il profitto passa in secondo piano, quando ci si puo' permettere di anteporre un favore ai propri interessi immediati.


  2. L' economia canaglia...quando mancano le regole...quando la corruzione imperversa. Ma la corruzione si realizza proprio in presenza di regole al fine di aggirarle. la presenza di una regolamentazione pletorica la favorisce in ogni senso. Oltretutto, tanto più le regole sono inefficienti, quanto più la corruzione attecchisce.


  3. Un antidoto all' economia canaglia potrà essere la finanza islamica. Cosa? Non mi sembra che a distanza di anni la finanza islamica abbia mai dimostrato una particolare vitalità. Probabilmente nemmeno esisterebbe se non per l' immensa ricchezza accumulata grazie allo sfruttamento delle risorse petrolifere e alle dinamiche demografiche. Di sicuro non trae la sua importanza dalle particolari regole a cui si assoggetta. Anzi, semmai è penalizzata da quei vincoli soffocanti.


  4. Contro l' economia canaglia affidiamoci all' etica. Un sistema in grado di produrre ricchezza si alimenta sia di comportamenti altruistici (accettazione delle regole), sia di comportamenti egoistici (ricerca del profitto). I primi però non sono centrali per almeno due motivi: 1) le regole sono poche, 2) le regole procurano un vantaggio materiale a tutti quindi, si potrebbe dire, la loro accettazione richiede una forma "lungimirante" di egoismo piuttosto che un vero e proprio altruismo disinteressato. Quando l' etica viene richiesta in dosi tanto minimali, invocarla è rischioso poichè la sua istituzionalizzazione soffoca l' etica stessa e il sistema a cui viene imposta. La Sharia applicata alla finanza mi sembra un esempio lampante che non necessita commenti. Non che con questo abbia provato granchè visto che, colpo di scena, l' Autrice sembra proprio invocare per la finanza un' arcaica precettistica di origine coranica!


  5. L' economia canaglia...trova terreno fertile nei momenti di transizione. Quando non esistono regole bisogna crearne. Qual è il modo pià efficace? Una ricetta non c' è. Nonostante questa sconsolata osservazione, lasciare che regole emergano affidandosi al libero gioco delle forze in campo (economia canaglia), almeno per desumerne un orientamento, puo' essere la soluzione migliore. D' altronde, l' alternativa sarebbe quella per cui delle regole vengano imposte a tutti dall' alto con l' uso di una forza superiore. Come si vede l' economia canaglia, in questi casi, non solo trova il suo spazio nei mommenti di transizione, ma è addirittura auspicabile.


  6. L' economia canaglia è inevitabile e spesso fornisce anche dei buoni servigi. Devo ammettere che nel resoconto ascoltato questo messaggio era pure presente. Naturalmente non riesco a conciliarlo con il resto, disinnescare la contraddizione mi sembra arduo.

lunedì 28 gennaio 2008

Mentire sull' Iraq

E' uno sport appassionante, praticato da Bush ma anche e soprattutto dagli studi che lo "smascherano".

GW. Altri scetticismi pensanti

E' la volta di Ross McKitrick.

McKitrick goes through some of the litterature, pointing out various uncertainties and misuses of statistics. All in all it’s a healthy dose of sceptisicm, but not of the close minded type that is not too uncommon.

The main conclusion, as far as I’m concerned, is that we still don’t know all that much. Given this, and given the rather large costs of the measures that are often suggested, it seems wise to wait and find out more before we throw all that money at it. Otherwise we risk both wasting the money, and causing new problems. It is, of course, important to learn more



Quanto vale la tua vita pronta cassa?

Se sei un fumatore te lo dice Mr. Viscusi!

Articolo di Francesco Daveri sul supplemento "Domenica" al Sole 24 ore, p.46

Piano con la Grande Coalizione

I casini che sta combinando in Germania.

"...German discussion of economic policy is appallingly demagogic. Neglect of economic reasoning has resulted in the threat of a maximum wage and passage of a minimum wage that will cost thousands of jobs..."

L' invidia non è tutto

Tanta attenzione per le povertà relative...e poi quelle inspiegabili masse che migrano verso le nazioni ricche tentando di assurgere alla tanto agognata condizione di "povero relativo".

Chi ci salverà dal terrorismo?

Facile, la bomba demografica.

Stimulus

Ripassino sul perchè il keynesismo, specie quello dell' asilo, di solito non funziona.

"...Keynesian theories about why output might increase usually rely on imperfections in markets or information. Producers get fooled into increasing their output for a while, before the errors are worked out and output falls back to its long-term level. But that wouldn’t seem to be the case here..."

add1 come funziona lo stimolo e obiezioni. Sempre le stesse.


Che farsene di Mises?

Lungi da me revocare in dubbio la serietà dello sforzo intellettuale prodotta da questo grande scienziato sociale del secolo scorso. Mi sia permesso però pormi le seguenti 5 domande intorno al suo utilitarismo:
  1. le ipotesi su cui si fonda sono realistiche?
  2. Ci consente di difendere le fondamenta di una società libera?
  3. Ci consente di mettere a punto una politica economica?
  4. Ci consente di formulare previsioni ad ampio respito, magari di carattere storico prima ancora che economico?

Ecco le mie risposte:

  1. No. Mi sembra che Nozick lo abbia dimostrato nel capitolo dedicato al Nostro nei Puzzle Socratici.
  2. No. Mi sembra che Rothbard lo abbia dimostrato nel capitolo dedicato al Nostro nel suo "Etica della Libertà".
  3. Mi sa di no. Senza lo strumento quantitativo è difficile fornire un protocollo al burocrate. Strumento necessario, perlomeno nella fase di mediazione al passaggio verso quel Laissez Faire che sembra auspicare.
  4. Probabilmente sì. Certo, fa una po' impressione che ipotesi di fondo tanto analitiche, poi trovino il loro impiego residuale nella formulazione di previsioni fatte su distanze epocali.

Detto questo vorrei anche aggiungere che, a mio avviso, il Mises opportunamente corretto con una sruzzatina di Rothbard, puo' essere ancora letto con profitto prendendolo alla stregua di filosofo morale.

Riabilitare McCarthy

Nuovo libro recensito dal NYT che ne mette in evidenza alcuni punti deboli.

Da notare che, anche i critici, ora puntano più sugli errori di forma che non sull' incosistenza sostanziale della sua azione:

"...my final judgments on the senator did acknowledge his role in highlighting a number of security problems in the federal government, something previous writers had been reluctant to do. But I also described him as a serial slanderer who poisoned political debate, weakened government morale and made America look ridiculous in the eyes of the world..."

Con il caso Galileo la Chiesa indicò la via all' epistemologia moderna

Si ammassano gli scritti che sovvertono alcuni pregiudizi formatisi intorno al caso famoso del processo che Galileo subì nel diciasettesimo secolo. Ripeto: pregiudizi, poichè i giudizi, almeno dagli anni sessanta del secolo scorso, sono abbastanza stabili.

Non poteva mancare il martello di un Kattolico come Rino Camilleri, è lui a redigere il numero monografico de "Il Timone".

Si tratta in questi casi di autori apologetici. Significa forse che non meritano una risposta allorchè avanzino argomenti reali? Ebbene, io questa risposta non riesco a darla. Oltretutto, va detto, questi autori attingono dalle ricostruzioni più rigorose di un epistemologo ateo/anarchico come Ferayebend. E neanche a lui, a suo tempo, seppi mai dentro di me opporre una risposta valida.

Il carattere di Galileo, gli attriti tra protestanti e cattolici, la formazione del pregiudizio...tutte questioni interessanti ma che lascerei da parte per concentrarmi sui due punti, riconosciuti i quali, si giunge senza intoppi alla conclusione del titolo.

  1. Galileo, grande fisico piuttosto che astronomo, sostenne la teoria copernicana intuitivamente, senza apportare prove fattuali. L' osservazione dei pianeti che ruotavano intorno a Giove non provava certo che la Terra ruotasse intorno al sole. Del resto questa prova si ebbe secoli dopo con il pendolo di Foucault e, in modo ancora più stringente, con il metodo del parallasse. Da qui la prima condanna ecclesiastica ad insegnare tale teoria come Ipotesi e non come Verità. Mi sembra che anche l' epistemologia contemporanea richieda prove fattuali. Successivamente Galileo apportò la prova per lui decisiva: le maree. Keplero ci rise su e gli scrisse una lettera. Oggi sappiamo che quella prova è falsa.


  2. Galileo - in verità messo alle strette da cho lo odiava veramente per i mille privilegi che la Chiesa gli conferiva, ovvero i suoi colleghi laici - si espresso nel senso di ritenere doverose alcune interpretazioni bibliche piuttosto che altre. Insomma, Galileo cominciò ad occuparsi di Teologia e di testi sacri. Non fu la Chiesa ad interferire nel lavoro scientifico ma piuttosto il contrario. L' epistemologia contemporanea oggi concorda: lo scienziato non deve trarre dalla sua ricerca conclusioni in tema di teologia. Questa interferenza costò a Galileo la seconda durissima condanna: recitare alcune preghiere. Cosa da cui fu comunque esonerato vista l' età purchè lo facesse in sua vece la figlia monaca.




ADDENDUM: Carioti, Galileo e ferayebend

I libertari sono razzisti?

Dopo le classiche posizioni di Hoppe in tema di immigrazione, diamo il benvenuto a delle correzioni di rotta che si spera stornino le infamanti accuse a cui il movimento è andato soggetto. A formularle ci pensano Blok e Gregory.

"...the coerrcive and socialistic nature of immigration controls..."

Anarchici e Miniarchici. Bollettino di guerra

Roba fresca.

Contro Adam Smith

L' atto di accusa di Rothbard disponibile in italiano.

Più scelta, più salute

Ibl sulla libertà di scegliere i farmaci sperimentali.

Gallino spennato

Qui se lo lavora Giulio Zanella.

sabato 26 gennaio 2008

Il Politically Correct riabilitato dai libertari

Sorpresa!

"...First, as Roderick Long argued a few years ago in his “One Cheer for Political Correctness” essay, there’s nothing inherently unlibertarian about recognizing the existence of structural racism/sexism etc. nor about standing up and loudly opposing it through non-coercive means...Second, throughout the long history of the West and the rest of the world, those who believe in the fundamental inequality of the races and/or believe that “like should stay with like” have been far more willing to use the state to enforce those views than those who have opposed them have..."


Economia della prostituzione

Nuovo studio. La polizia serve a poco. Molto utile è invece il ruffiano.


"...prostitutes who used pimps were found to make more per hour even after they’d paid 25 percent of their earnings for the pimping. They were arrested less often and were less vulnerable to police and gang members demanding free service. Thus:

It appears that the pimps choose to pay efficiency wages. Consistent with this hypothesis, many of the women who do not work with pimps are eager to work with pimps, and indeed we observe a few switches in that direction over the course of the sample.

So pimps pay better than the market wage and keep you safe and keep the police from demanding freebies. Who wouldn’t want a pimp? Except:

Women who work with pimps are much less likely to be injured by customers; one of the services provided by pimps is protection. Pimps, however, hurt their prostitutes enough to roughly equalize the number of injuries..."