venerdì 17 novembre 2017

Ubiquità dell'ambiguo

Ubiquità dell’ambiguo

Seguivo ieri sera alla TV un talk politico.
All’inizio mi sembrava di capire, dopo ho cominciato a dubitare e infine non capivo bene nemmeno cosa dovessi capire. Più urlavano, più ero disorientato.
Ne sono uscito con un’unica certezza: la lingua della politicaè talmente evanescente che ti spiazza di continuo. Decisamente  frustrante!
Ma perché una comunicazione tanto ambivalente? E, per uscire dal particolare, perché il linguaggio ambiguo sembra così ubiquo?
A questo punto forse è meglio fare qualche precisazione per evitare facili equivoci. La mia non è affatto un’invettiva contro i politici ma una curiosità linguistica! Veniamo ora alle tre precisazioni.
SUPERFICIALITÀ
Siccome sono partito dalla politica e dalla Tv, so cosa potrebbe pensare qualcuno. No, non mi interessa l’ambiguità come effetto collaterale dell’imprecisione e della superficialità. Al contrario, mi interessa come forma particolarmente sofisticata dell’interlocuzione.
ABBREVIAZIONI
Non mi interessano nemmeno le ambiguità linguistiche che emergono da esigenze stenografiche. Certo, capita talvolta che per sintetizzare un concetto complicato si ricorra a formule poco esaustive che finiscono poi per risultare vaghe, un sacrificio che talvolta vale la pena di fare.  Ma questo lo capisco e non mi interessa. Mi interessa invece l’utilizzo di formule ambigue quando potremmo senza costi rilevanti essere più precisi.
MANIPOLAZIONE
Non mi interessano neanche  le ambiguità linguistiche utilizzate per manipolare e confondere il prossimo. Il caso che faccio, sia chiaro, è solo quello di persone che, con interessi allineati, ricorrono a discorsi indeterminati.
***
Al momento le soluzioni per me più convincenti all’enigma sono le tre che espongo di seguito.
LA SOLUZIONE DELL’ INCENDIO
Il cinema va a fuoco,  l’assembramento che si crea all’uscita blocca il deflusso e causa una strage. Oltre il 40% del pubblico, quello più lento nel guadagnare l’uscita, non ce l’ha fatta.
Qualora il deflusso fosse stato ordinato, il sacrificio si sarebbe potuto contenere  al 10% del pubblico in sala.
Qualcuno pensa: “ah se solo l’avessero saputo”.
Errato. il fatto di “sapere” non avrebbe cambiato alcunché. Chi corre più veloce si assicura comunque la salvezza, e poco importa se tutti sanno che evitando di correre sia possibile  limitare i danni… uno si dice: “certo potrei camminare ma se poi gli altri si mettono a correre a tradimento per non rischiare di essere nel 10%? Non è che è meglio anticiparli?”. E via che si parte a correre.
Cosa occorre allora per minimizzare i danni? Non la conoscenza semplice ma la cosiddetta conoscenza “comune”, ovvero un’ignoranza specifica nonché una voce autorevole che con formule ambigue inviti a non correre.
Una voce è autorevole non solo quando siamo disposti a crederle ma quando sappiamo che anche gli altri sono disposti a crederle e sappiamo che gli altri sanno che noi siamo disposte a crederle… e via all’infinito. Se non si raggiunge l’infinito la voce non puo’ definirsi “autorevole”.
inoltre è necessario mantenere una certa ignoranza grazie a messaggi ambigui: se la voce autorevole ricorresse ad una formula precisa del tipo “se non correte morirà solo 1/10 di voi e minimizzeremo i danni”, la gente correrebbe, lo abbiamo visti prima.
D’altro canto, se la voce autorevole sparasse una balla clamorosa del tipo “solo se non correte ci salveremo tutti”, perderà ogni autorevolezza restando inservibile per i bisogni futuri della comunità.
E’ la vaghezza e la reticenza del messaggio dato a salvare capra e cavoli.
Esempio: il saggio esclama: “non correte, per dio!”, oppure “ forse meglio per tutti non correre!”.
In questo modo la gente non corre poiché si fida dell’autorità ma soprattutto perché sa che anche gli altri si fidano eccetera.
Allo stesso tempo, in questo modo l’autorità non perde in autorevolezza poiché giocando con parole vaghe nessuno potrà mai accusarla di aver mentito, tutti constateranno che nel complesso aveva ragione “è stato meglio non correre”.
Avere e coltivare una “voce autorevole” è massimamente richiesto a sacerdoti e politici, entrambi svolgono incarichi pastorali. La vaghezza è un prezioso timone quando si pilotano le greggi.
LA SOLUZIONE MAMMA
Mia mamma è curiosa di quel che mi succede sul lavoro ma non ha la minima idea di cosa io faccia esattamente e nemmeno le competenze per capirlo. Io del resto sono un musone e lei sa che di mia iniziativa non contribuirò mai a soddisfarla.
A volte ripete a pappagallo alcuni termini orecchiati, tipo: “spesometro”, “reverse charge”, “esimente”… ma non sa cosa dice.
Vorrebbe domandare per innescare una discussione ma questa sua ignoranza la frena.
La sua curiosità è legittima, io sono la persona più cara che ha al mondo e passo almeno otto ore al giorno in ufficio, le sembra assurdo non saper nulla di quella dimensione della mia vita.
Qual è allora la sua strategia? Butta lì domande “vaghe” a cui io (il rispondente) sono chiamato a dare un contenuto più specifico.
A volte ci prova con un generico “avete da fare? Siete presi? Avete in ballo delle scadenze? E poi quello là che doveva sposarsi che fine ha fatto? Come va con lo “spesometro”?”
Il più delle volte la mia musonaggine mi porta a reazioni violente: il nostro lavoro è tutto una scadenza, una domanda del tipo “siete presi con le scadenze” segnala incomprensione da parte sua e frustrazione da parte mia che non sentendomi capito aumento lamia ansia.
Ma altre volte, quando sono in vena, mi sbottono e comincio a parlare della vita di ufficio in termini a lei comprensibili. Ha ottenuto il suo obbiettivo. Non solo, capita a volte che io mi sbottoni e si finisce per parlare di qualcosa in cui lei – miracolo! – è competente. Non di rado ottengo anch’io a sorpresa info preziose e consigli da mettere a frutto. 
Ma come si realizza tanto “bene”? Grazie ad una richiesta vaga – che nemmeno il richiedente saprebbe precisare – resa possibile da un linguaggio vago.
Il linguaggio vago, allora, puo’ avere anche questa funzione: favorisce la cooperazione nella ricerca della verità specie quando non sappiamo esattamente cosa stiamo cercando.
SOLUZIONE ONDA VERDE
A volte parliamo di fronte ad una platea avendo l’esigenza di far capire una cosa a certe persone e un’altra ad altre.
In questi casi il linguaggio ambiguo aiuta.
Ho in mente i criminali, dovendo sempre vivere al coperto ricorrono di continuo a codici ambigui.
I mafiosi, in particolare. Il loro linguaggio è talmente spettacolare che c’hanno costruito su un intero filone cinematografico.
Ma penso anche all’ “Onda verde viaggiare informati” quando deve segnalare incidenti e indicare vie alternative.
In presenza di un incidente si formano lunghe code ma dirottare tutti su una via alternativa – magari angusta – peggiorerebbe ulteriormente le cose.
Ammettiamo che la soluzione ideale sia questa: indirizzare nella via alternativa il 60% del traffico e lasciarne il 40% sulla via principale dove si è registrato l’incidente. Ebbene, come dare l’informazione al fine di produrre esattamente questo esito?
E’ necessario che, ascoltando le stesse parole, alcuni automobilisti – il 60% – pensino che sia meglio prendere la via alternativa e altri – 40% – che sia meglio restare sulla via dell’incidente. Probabilmente l’obbiettivo non verrà mai centrato in pieno ma se uno padroneggia le ambiguità del linguaggio puo’ andarci vicino
E’ quello che dicevo prima: comunicare cose differenti a persone differenti usando un unico messaggio. Un’esigenza che si soddisfa grazie al linguaggio ambiguo.
CONCLUSIONE
Perché ritengo tanto importante dare un senso positivo al linguaggio ambiguo?
Forse perché rinforza il senso di alcune attività umane particolarmente focalizzate sul linguaggio ambiguo: penso all’arte.
Cosa significa questo? Cosa significa quello? Nell’arte domande del genere ricorrono. Non sono insensate. Purché si sappia che non esistono e non devono esistere risposte univoche.
Nella musica, in particolare. Il significato a cui rinvia un brano è e deve essere altamente ambiguo: tra tutte le arti la musica è la più astratta.
Per questo la musica “a programma” è spesso considerata di serie B (e lo sarebbe sul serio se fosse davvero vincolata al “programma”).
Sara – che insegna musica ai bimbi – mi riferisce che, personalmente, “osa” attribuire un significato preciso alla musica solo se in origine lo ha fatto l’autore, per esempio il Vivaldi de “Le quattro stagioni”.
La capisco in concreto – la deferenza verso l’autore è garanzia di rigore – ma in astratto ha torto. Perché?
Basta porsi una domanda: “Le quattro stagioni” sono una musica riuscita? Sì, allora non sono meno ambigue di altre musiche in cui l’autore non ha specificato affatto alcun significato.
Il che non significa solo che quest’opera deve conservare la sua ambiguità per conservare la sua bellezza ma che noi ascoltatori – per qualsiasi musica – siamo autorizzati a rintracciare significati completamente alieni dagli intenti originari dell’autore. L’importante è non fissarsi, poiché l’ambiguità sopporta bene l’attribuzione di un significato ma non di un significato univoco.
POSTILLA
Ma se ambiguità e socialità convivono in modo felice, sembra che anche ambiguità e stupidità abbiano un canale comunicativo privilegiato.
Sembra infatti esserci un robusto legame tra l’apprezzamento di vaghi aforismi e la scarsa intelligenza del lettore.
Molta gente – io compreso – posta roba del genere su Facebook.
Quanto più la “profonda sentenza” è vaga, tanto piùimpressiona chi ha un quoziente intellettivo sotto la media.
Esiste anche un sito per generare frasi ad effetto: voi date le parole giuste e lui le mette insieme in modo random ma sufficientemente enigmatico.
Bisognerebbe forse distinguere tra aforisma e aforisma, tra sentenza e sentenza. Nonostante questo, mi sembra credibile che esistano personalità più inclini a farsi sedurre dallo stile gnòmico.
Chi attribuisce grande valore a certa saggezza in pillole riesce meno di altri a distinguerla dalla saggezza insensata(espressa in frasi sintatticamente corrette che mischiano le parole a casaccio).
Si tratta di persone poco riflessive, con bassa capacità cognitiva, più inclini a vedere cospirazioni, a credere nella medicina alternativa, a nutrire credenze religiose e paranormali.
Se ambiguità e socialità formano una solida coppia, ambiguità e stupidità non sono da meno. A questo punto credo proprio che troppa intelligenza sia all’origine di un eccesso di individualismo.
ambig

giovedì 16 novembre 2017

INTRO Uneasy Street: The Anxieties of Affluence Rachel Sherman

Uneasy Street: The Anxieties of Affluence
Rachel Sherman
Last annotated on Thursday November 16, 2017
182 Highlight(s) | 142 Note(s)
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INTRODUCTION
Note:INTRO@@@@@@@@

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large prewar apartment
Note:CASA

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second home
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children attend a prestigious private school.
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part-time personal assistant as well as a nanny-housekeeper and occasionally a personal chef.
Note:SERVITÙ

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travel in business class,
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Scott worked in finance
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supports nonprofits,
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an active role on the board of his children’s school.
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works for pay only occasionally,
Note:LA MOGLIE CASALINGA

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it’s something to hide.’”
Note:LA RICCHEZZA X IL RAGAZZINO... NASCONDERE

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he became a leftist
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a “secret rich guy”
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abuses of workers’ rights.
Note:LO SCHERNO DEI COMPAGNI

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feeling uncomfortable having married into wealth.
Note:LA MOGLIE

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she had trouble spending only on herself,
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especially aware of those who had less.
Note:SENTIMENTO PREDOMINANTE

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the desire to work.
Note:IL VALORE DA INSTILKARE AI FIGLI

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feelings about their living space.
Note:CASA TROPPO GRANDE

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they believed that each of their children should have his or her own room.
Note:UN DESIDERIO COMBATTUTO

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so uncomfortable with the apartment
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when I come [home], I feel like, ‘This isn’t me.’
Note:LEI... CGE HA ORIGINI WORKING CLASS

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The conflict that ensued was, as Olivia described it, “traumatizing,” destabilizing their marriage,
Note:CASA TROPPO GRANDE...UN MILIONE DI EURO X RISTRUTTURARLA E RENDERLA MENO APPARISCENTE

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struggle was also partly about the visibility of their wealth,
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discomfort
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standing out
Note:VOGLIA DI EVITARE ASSUTAMENTE

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opulence of her home vis-à-vis those of their peers and friends, whom she described as “normal.”
Note:IL NEMICO

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awkwardness
Note:LA GOFFAGGINE DELLA RICCHEZZA

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even having kids’ friends over, there’s always this, like, inner hurdle that I have to get over.”
Note:PROBLEMA CON I COMPAGNI

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Not surprisingly, neither invited me to their home;
Note:CONTRACCOLPO

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how to set a limit on spending
Note:ALTRO PROBLEMA TIPICO

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Scott said it had taken them nearly two years to buy an air conditioner
Note:L INCUBO DI SPENDERE PER SE STESSI

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we do normal-Joe everyday stuff. We ride the trains. You know, for some reason it’s important to us to feel that way.”
Note:L IMPORTANZA DI SENTIRSI NORMALI

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annual spending had reached $800,000,
Note:IL LIVELLO OGGI

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fifty affluent and wealthy New York
Note:GLI INTERVISTATI

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wanted to know how privileged New Yorkers made choices about consumption and lifestyle—that
Note:QUEL CHE VOGLIAMO SCOPRIRE

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What counted as “real” needs versus “luxuries”?
Note:LUSSO

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how people who were benefitting from rising economic inequality experienced their own social advantages.
Note:MISURARE IL DISTACCO

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affect the life choices
Note:COME LA RICCHEZZA INCIDE

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had struggled over these decisions.
Note:LA PRIMA COSA CHE EMERGE DAGLI INTERV

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how much money it was acceptable to spend, and on what.
Note:DILEMMA

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Was it okay to spend a thousand dollars on a dress? Two thousand on a purse? Half a million on a home renovation?
Note:ESEMPIO

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what kind of people they would be
Note:IL PROBLEMA NN È SE POSSIAMO PERMETTERCELO MA....

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When a stay-at-home mother paid for a lot of babysitting, for example, was she “a snob”?
Note:DILEMMA

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Did a couple with tens of millions in assets have to live with a sofa they hated because it felt “wasteful” to change it?
Note:DILEMMA

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my interviewees criticized excess and self-indulgence while praising prudence
Note:ESITO INTERVISTE

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How could these affluent parents give their children high-quality (usually private) education and other advantages without spoiling them?
Note:ALTRO DILEMMA

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How could those who did not earn money be recognized for contributing to their households?
Note:ALTRO DILEMMA

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trouble talking about money and were conflicted about spending it.
Note:CONFERMA DI ALTRI PROFESSIONISTI CHE LAVORANO CON I RICCONI

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how to be both wealthy and morally worthy,
Note:VOGLIA DI ESSERE BUONI

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CLASS INEQUALITIES AND IMAGINARIES IN THE UNITED STATES
Note:tttttttttt

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United States imagines itself as egalitarian.
Note:IMMAGINARIO

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“American Dream” narrative
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taboo on explicit conversations about class and money,
Note:ARGOMENTO SCOTTANTE

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We do talk often about one class, of course: the “middle class.”
Note:ALL INCLUSOVE CLASS

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Radical movements were decimated by anticommunist ideology
Note:RADOCALI

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international competition, outsourcing and deindustrialization, employer attacks on unions,
Note:L EMERGERE DEI SUPERRICCHI

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neoliberalism, globalization, financialization, technological innovation,
Note:ccccccc

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decline of both manufacturing jobs and union strength,
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welfare state has lost power and the social safety net has weakened.
Note:ALTR CAUSAA

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Tax policy
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dramatic increase in economic inequality
Note:CONSEGUENZA

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the top 1 percent
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CEO compensation
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Americans without college degrees have seen their incomes stagnate since the 1970s.
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The number of middle-wage jobs, such as those of bus drivers and retail clerks, has stagnated relative to others as job growth has occurred mostly at the top and the bottom of the wage scale.
Note:SORTI DELLA CLASSE MEDIA

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The morally worthy middle class is also symbolically attached to the “Protestant ethic,” the idea that hard work and prudent consumption form the moral bedrock of American society.
Note:ETICA PROTESTANTE

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both the rich and the poor are often represented as lacking the basic values of hard work and prudence.
Note:RICCHI E POVERI NELL IMMAGINARIO

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Wealthy people have likewise been cast as both lazy and profligate, at least since 1899, when critical economist Thorstein Veblen wrote The Theory of the Leisure Class,
Note:PREGIUDIZI SUL RICCO

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“conspicuous consumption.”
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morally suspect in their materialism.
Note:ACCUSA STRISCIANTE

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Scott Fitzgerald’s The Great Gatsby,
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Roaring Twenties.
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Tabloid magazines trumpet the details of celebrities’
Note:ANCORA OGGI

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buy gold-plated Apple watches for their dogs.
Note:CARICATURA SUL NY DEI RICCHI ASIATICI

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morally deficient in terms of personality and behavior. They are snobby, greedy, rude, braggy, and self-absorbed.
Note:ALTRA ETICHETTA AFFIBBIATA

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more unethical, more narcissistic, less generous, more isolated, and generally less “pro-social” than other people.
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entitled
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“the rich are different from you and me.”
Note:PREGIUDIZIO DELL ALTERITÀ

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represented as exotic,
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male entrepreneurs such as Bill Gates, Warren Buffett, and Steve Jobs.
Note:I POCHI RITRATTI POSITIVI

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good rich people are also often seen as minimalist consumers.
Note:COME È VISTO IL RICCO BUONO

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(think of Jobs’s black mock turtleneck or Mark Zuckerberg’s gray sweatshirt).
Note:SEGNI DI UMILTÀ

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their significant philanthropic enterprises
Note:IL MARCHIO DEL BUONO

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Possessing a down-to-earth affect is another plus;
Note:ALTRO MARCHIO DEL BUONO... AVERE ABIRUDINI SEMPLICI....FARSI UNA BIRRETTA

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euphemisms such as “comfortable,” “fortunate,”
Note:COME I RICCHI CHIAMANO SE STESSI

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Because Clinton pays taxes and works hard—despite her income of well over $100 million over the previous several years—she is not “really” rich.
Note:IL VERO RICCO È SEMPRE EVASORE

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In 2011 the Occupy movement’s critique of “the 1 percent”
Note:ADDOSSO AI RICCHI

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Thomas Piketty’s 700-page book
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The language of class, especially the “working class,” appeared in political discourse
Note:IL RITORNO DELLA WC

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INVESTIGATING AFFLUENCE
Note:tttttttt

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Although images of the wealthy proliferate in the media, we know very little
Note:ESPOSIZIONE APPARENTE

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difficulty of gaining access to wealthy people.
Note:PERCHE PLA CARENZA DI NOTIZIE

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privilege through social closure in elite clubs
Note:DI COSA SI PARLA DI SOLITO

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skeptical of allusions to hard work,
Note:PREGIUDIZI

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“the psychic landscape of social class,” has focused mainly on poor or working-class people or on the middle class.
Note:I POVERI SEMBRANO INTERESSARE DI PIÙ

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The postwar opening of higher education,
Note:AVVICINAMENTO

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Globalization has also both helped create a more diverse upper class
Note:DIVERSIFICAZIONE

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the rise of this belief in meritocracy
Note:LA FEDE

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New York’s levels of residential segregation by income as well as race are also among the highest in the nation.
Note:IL POSTO PRESCELTO

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two or three children,
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under 10 years
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from $250,000 to over $10 million;
Note:REDDITO

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$80,000 to over $50 million.
Note:PATRIMONIO

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median household income of the sample was about $625,000,
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median net worth was $3.25 million
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they believe in diversity, openness, and meritocracy rather than status based on birth.
Note:LA FEDE

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All were college-educated, nearly exclusively in elite institutions.
Note:ISTRUZIONE

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First, they had high levels of cultural capital. They were worldly and culturally curious. They enjoyed the arts and liked to travel; most said they valued experience more than material goods.
Note:LE TRE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

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they were politically liberal
Note:POLITICA

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although a few located themselves to the left of the Democratic Party.
Note:cccccccc

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many were economically conservative even if they voted Democratic.
Note:ECONOMIA

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not especially religious.
Note:RELIGIONE

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had been raised Catholic or Protestant;
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Jewish;
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open kitchens, often outfitted with white Carrara marble or handmade tiles; at handcrafted dining tables;
Note:AREDAMENTO CUCINA

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bathrooms with soaking tubs or steam showers,
Note:AREDAMENTO

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living rooms decorated in palettes of gold or white,
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bedrooms with expansive views of the city or the river,
Note:CAMERA

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brightly decorated children’s playrooms.
Note:CAMERETTA

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how customized these homes were and how deeply these homebuyers and renovators had thought
Note:SULLA CASA GRANDI SFORZI

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whether to have a separate dining room, whether their kids needed their own rooms or bathrooms, whether a stay-at-home mother needed an office.
Note:I PROBLEMONI

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where their children would go to school, and where they spent time on the weekends.
Note:ALTRI PROBLEMI

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customize their homes aesthetically,
Note:ESTETICA CENTRALE

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express their individual styles
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bought their homes outright or carried very small mortgages.
Note:MUTUI

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a third of these families owned or were actively shopping for second homes
Note:SECONDA CASA

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had slightly older children,
Note:CHI HA LA SECONDA

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those with younger children rented summer or weekend houses or used those of family members,
Note:AFFITTO X CHI HA FIGLI PICCOLI

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about 90 percent had done significant renovation
Note:RISTRUTTURAZIONE

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Most children attended private schools, especially after sixth grade.
Note:SCUOLA

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women usually had primary responsibility for the households,
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extensive “consumption work,”
Note:STRESS DA SPESA

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supervising and communicating with paid workers.
Note:CASALINGHE INDAFFARATISSIME

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housecleaner;
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hired nannies or babysitters on a regular basis
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professional chefs, and personal assistants
Note:ALCUNI

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financial advisors, architects, interior designers, real estate brokers,
Note:ALTRE FIGURE UTILI

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they facilitate their clients’ consumption choices;
Note:RUOLO DEI PROFESSIONISTI

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TALKING (OR NOT) ABOUT MONEY
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cultural taboo against discussing money and class,
Note:TIPICO DEGLI AMERICANI

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more private than sex,”
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“No one’s ever asked me that, honestly.…
Note:DAVANTI ALLA DOMANDA

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the strong sense from many people that they were underreporting
Note:UNDER

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Despite this discomfort, many of the people I interviewed also acknowledged that they thought about money and lifestyle issues constantly
Note:DIRE E PENSARE

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Others admitted speculating about what their friends and neighbors earned and sometimes judging friends and family members for certain kinds of spending.
Note:GIUDICARE E CLASSIFICARE

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THE ANXIETIES OF AFFLUENCE
Note:ttttttt

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comfortable with their class privilege.
Note:I NATI TRA 1900 1940

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they saw themselves as pillars of that community, publicly carrying out charitable works
Note:COME SI PERPIVATO

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community participation as an attempt to justify their privilege,
Note:IERI

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these women saw themselves as “being better than other people,” expressing “a sense of moral, as well as social, superiority.”
Note:NONNI

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I was surprised at how many conflicts they expressed about spending.
Note:OGGI

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some of those I interviewed tended not even to think of themselves as socially advantaged
Note:VIA DI FUGA... CONCENTRARSI SUI PARI

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“upward-oriented,”
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explicitly indicated that they had some kind of moral concern about having wealth.
Note:LA MAGGIOR PARTE

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wanted to avoid showing their wealth to those with less.
Note:TENDENZA

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money didn’t influence how they thought about other people.
Note:PROCLAMA

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silencing and obscuring their own privilege,
Note:IL NN PARLARE DELLE PROPRIE SPESE

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a kind of “blindness”
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they struggled with themselves over the question of how to be worthy
Note:IL ROVELLO

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good people work hard.
Note:TRE CARATTERI DELLA XSONA MERITEVOLE

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prudent consumers.
Note:SECONDA

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become less prominent
Note:OGGI PERÒ IL LAVORO CONTA DI PIÙ

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they described their desires and needs as basic
Note:DI BASE

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they “could live without” their advantages
Note:DCONO

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cast themselves as “normal” people rather than “rich”
Note:TENDENZA

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“give back”—more
Note:TERZO

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“I don’t think we feel entitled to it.”
Note:MERITARSI IL PRIVILEGIO

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They clash over what kinds of needs are legitimate,
Note:È LEGITTIMO RICOSTRUIRE CASA

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want to pass these behaviors, feelings, and values on to their children.
Note:VALORI MORALI

Yellow highlight | Page: 24
Parents want to raise nonmaterialistic, hard-working, nice people
Note:COME VORREBBERO I FIGLI

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they are always engaged in a competitive struggle for status or distinction,
Note:IL PRIMO PREGIUDIZIO DA SFATARE

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they are complacent about their privilege.
Note:SECONDO

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desire to be moral actors.
Note:AINVECE

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notions of what it means to be legitimately privileged.
Note:AL CENTRO

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judging “bad” wealthy people means “good” wealthy people can also exist.
Note:LA LORO SPERANZA

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it becomes hard to articulate a distributional critique rather than a behavioral one:
Note:IL COMPORTAMENTO PESA...MA QUI NN SI PARLA DI GIUSTIZIA REDI

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regardless of how nice or hardworking or charitable they are.
Note:CONTA

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VARIETIES OF EXPERIENCE
Note:tttttttt

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Inheritors talked more about experiencing discomfort
Note:EREDI

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A NOTE ON JUDGMENT
Note:tttttt

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that rich people are unpleasant, greedy, competitive consumers.
PREGIUDIZIO@@@@@@@@