martedì 13 ottobre 2020

Una veloce difesa del libero arbitrio

 La tesi minima in favore del libero arbitrio sostiene che, almeno qualche volta, abbiamo più di una linea di condotta che possiamo eseguire. Secondo me è una tesi che tiene, anche se viola la legge di causalità. Sono disposto a prenderne atto, molto semplicemente osservo che quella legge viene violata ripetutamente ogni giorno nel momento in cui dei soggetti compiono le loro scelte, negarlo mi farebbe cadere in una sorta di dogmatismo per cui se i fatti non si accordano alle teorie, allora peggio per i fatti. E' un po come se la legge di casualità fosse disconfermata dall'esperimento più facile e più chiaro a nostra disposizione.


Un'ulteriore confusione identifica il libero arbitrio con la casualità della meccanica quantistica. Il libero arbitrio che ho in mente è ben diverso, non intendo infatti identificare la scelta con la casualità!

Per difendere il libero arbitrio sfodero quattro argomenti. Innanzitutto, la semplice osservazione. Sperimento tutti i giorni la sua esistenza, penso che tutti noi lo facciamo. Questo chiude il discorso, almeno finché non verranno presentate solide prove contrarie.

Poi c'è il fatto che il determinismo sia imparentato con lo scetticismo della conoscenza, ovvero con un'ipotesi assai improbabile. Infatti, se nel nostro percorso conoscitivo siamo pre-determinati, come possiamo pensare di esserlo nel senso della verità? In fondo esiste una sola verità e un'infinità di piste false, sarebbe sorprendente che la via su cui siamo instradati sia quella corretta. Ma la posizione scettica è anche assurda e contraddice una fede che tutti, libertari e deterministi, testimoniano di continuo.

C'è poi "l'argomento di Moore": per confutare un'affermazione certa, occorre un'affermazione differente ricavata da assunti che abbiano un grado di certezza maggiore rispetto all'affermazione da confutare. [Moore, per esempio, confutava lo scetticismo dicendo "questa è una mano"]. Ebbene, nel nostro caso non sembra proprio che questo sia possibile.

C'è infine "l'argomento del braccio". Poniamo che il determinista elabori la sua equazione definitiva, un'equazione è così notevole che incorpora persino la nostra reazione all'equazione stessa, e anche la nostra reazione al sapere questo fatto e così via all'infinito. ma la validità di questa equazione è sempre confutabile. Supponi che l'equazione dica che la prossima cosa che farai è alzare il braccio. Credi seriamente di non si possa falsificare alzando il braccio?

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integrazione al secondo argomento

La mia dimostrazione preferita dell'esistenza del libero arbitrio.

Quattro premesse facili facili.


Primo: rispetto alla questione del libero arbitrio, dovremmo credere solo a ciò che è vero. E' la base della scienza, del resto.

Secondo: I doveri impossibili sono insensati. Tutto cio' che "dobbiamo" fare deve essere possibile.

Terza: se il determinismo è vero, allora tutto ciò che può essere fatto accadrà necessariamente.

Quarta: io credo nel libero arbitrio. Questo è un semplice fatto empirico.

Date le premesse, dimostrare l'esistenza del libero arbitrio è semplice: sulla questione dell'esistenza del libero arbitrio potremmo sbagliarci, per questo ne discutiamo e non siamo d'accordo. Ma questo fatto costituisce di per sé una dimostrazione del libero arbitrio. In altri termini: sostenere l'ipotesi determinista confuta l'ipotesi determinista.

https://www.owl232.net/papers/fwill.htm