domenica 29 dicembre 2013
Bach per chitarra elettrica
"Assorted links" http://feedly.com/k/1hOe0oD
Redistribuire il rispetto anzichè il reddito
"Noahpinion: Redistribute wealth? No, redistribute respect." http://feedly.com/k/1cz9pW8
sabato 28 dicembre 2013
Oggi l' università è molto meno dura ma molto più conveniente
http://econlog.econlib.org/archives/2010/08/college_easy_mo.html
venerdì 27 dicembre 2013
0.3%
Contrasto: Giuliano Ferrara e Alberto Melloni - YouTube:
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I casi di pedofilia in cui sono coinvolti preti (da min. 33). Ora 1) i preti sono lo 0.9 della popolazione e 2) i preti sono a stretto contatto con la gioventù, più di altre categorie 3) la prevalenza dei casi riguarda l' omosessualità.
http://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_pedofilia_all'interno_della_Chiesa_cattolica#cite_ref-30
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I casi di pedofilia in cui sono coinvolti preti (da min. 33). Ora 1) i preti sono lo 0.9 della popolazione e 2) i preti sono a stretto contatto con la gioventù, più di altre categorie 3) la prevalenza dei casi riguarda l' omosessualità.
http://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_pedofilia_all'interno_della_Chiesa_cattolica#cite_ref-30
Di Noto ha successivamente rettificato le sue dichiarazioni sostenendo che in Italia in dieci anni si sono contati 80 casi di preti coinvolti in casi di pedofilia[30] contro i 20000 casi che avvengono ogni anno e i 1000 processi che si svolgono.[31].
Tuttavia per l'Italia il segretario della C.E. I. mons. Mariano Crociata ha dichiarato il 25 maggio 2010 che per i casi di abuso sessuale «un centinaio di casi sono stati rilevati dal punto di vista dei procedimenti canonici nel corso dell'ultimo decennio»[32], corrispondenti all'incirca allo 0,2% del totale dei sacerdoti.[senza fonte
La ricerca del profitto come forma più alta della carità cristiana
La ricerca del profitto come forma più alta... - Riccardo Mariani:
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La povertà evangelica e il borghese.
Come riconciliare povertà e società borghese? Non ci sono che due modi:
1) il taglio di Tosato: parte del Vangelo va abbandonata come superata. Il "beati i poveri" va trattato come "stia la donna sottomessa all' uomo".
2) La "povertà" va reinterpretata come "disonestà". Nelle società primitive ci si arricchiva smisuratamente solo tramite rapina e la mentalità corrente identificava la ricchezza diseguale come un segnale di disonestà e prepotenza. Oggi non è più così. Dobbiamo prenderne atto aggiornando l' ermeneutica evangelica.
Aggiungo una terza via: la povertà evangelica è povertà di spirito, ovvero umiltà.
Questa terza via è promettente e risponde a chi obbietta: come mai la Chiesa fa assurgere la povertà a valore e non lotta per un mondo più povero?
La Chiesa in effetti auspica un mondo più ricco non più povero. In effetti arricchendosi correttamente si fa anche del bene, come insegna l' economia.
Ebbene, questo atteggiamento apparentemente assurdo si ricompone facilmente se assumiamo che povertà = povertà di spirito. La povertà di spirito infatti annienta l' invidia che - come ci spiegano gli psicologi evoluzionisti - è il fattore principale di infelicità nel mondo ricco. Noi sappiamo da tempo che la ricchezza non porta automaticamente felicità (paradosso di Easterline), ma sappiamo anche cosa occorre per ristabilire un saldo legame tra le due variabili, serve una maggiore "povertà di spirito", ovvero: serve più umiltà, ovvero: serve vaccinarsi contro l' invidia. In questo modo auspicare un mondo più ricco e più umile non solo è compatibile con l' azione della Chiesa ma è anche la ricetta più razionale per il non credente.
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La povertà evangelica e il borghese.
Come riconciliare povertà e società borghese? Non ci sono che due modi:
1) il taglio di Tosato: parte del Vangelo va abbandonata come superata. Il "beati i poveri" va trattato come "stia la donna sottomessa all' uomo".
2) La "povertà" va reinterpretata come "disonestà". Nelle società primitive ci si arricchiva smisuratamente solo tramite rapina e la mentalità corrente identificava la ricchezza diseguale come un segnale di disonestà e prepotenza. Oggi non è più così. Dobbiamo prenderne atto aggiornando l' ermeneutica evangelica.
Aggiungo una terza via: la povertà evangelica è povertà di spirito, ovvero umiltà.
Questa terza via è promettente e risponde a chi obbietta: come mai la Chiesa fa assurgere la povertà a valore e non lotta per un mondo più povero?
La Chiesa in effetti auspica un mondo più ricco non più povero. In effetti arricchendosi correttamente si fa anche del bene, come insegna l' economia.
Ebbene, questo atteggiamento apparentemente assurdo si ricompone facilmente se assumiamo che povertà = povertà di spirito. La povertà di spirito infatti annienta l' invidia che - come ci spiegano gli psicologi evoluzionisti - è il fattore principale di infelicità nel mondo ricco. Noi sappiamo da tempo che la ricchezza non porta automaticamente felicità (paradosso di Easterline), ma sappiamo anche cosa occorre per ristabilire un saldo legame tra le due variabili, serve una maggiore "povertà di spirito", ovvero: serve più umiltà, ovvero: serve vaccinarsi contro l' invidia. In questo modo auspicare un mondo più ricco e più umile non solo è compatibile con l' azione della Chiesa ma è anche la ricetta più razionale per il non credente.
mercoledì 25 dicembre 2013
Paternalismo e comportamentismo: la gente sbaglia... e vuole sbagliare in pace!
"Farewell to Bart Wilson, For Now, by Bryan Caplan" http://feedly.com/k/1hCbGRm
lunedì 23 dicembre 2013
Dove le competenze sono valorizzate di più
Returns to Skills around the World: Evidence from PIAAC:
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On average, a one-standard- deviation increase in numeracy skills is associated with an 18 percent wage increase among prime-age workers. But this masks considerable heterogeneity across countries. Eight countries, including all Nordic countries, have returns between 12 and 15 percent, while six are above 21 percent with the largest return being 28 percent in the United States. Estimates are remarkably robust to different earnings and skill measures, additional controls, and various subgroups. Intriguingly, returns to skills are systematically lower in countries with higher union density, stricter employment protection, and larger public-sector shares.
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On average, a one-standard- deviation increase in numeracy skills is associated with an 18 percent wage increase among prime-age workers. But this masks considerable heterogeneity across countries. Eight countries, including all Nordic countries, have returns between 12 and 15 percent, while six are above 21 percent with the largest return being 28 percent in the United States. Estimates are remarkably robust to different earnings and skill measures, additional controls, and various subgroups. Intriguingly, returns to skills are systematically lower in countries with higher union density, stricter employment protection, and larger public-sector shares.
La ricerca in Italia
L’ immagine fornita della ricerca italiana è fin troppo rosea. All’ apparenza sembrerebbe molto produttiva. Ma, diciamocelo, che senso avrebbe una conferenza stampa della Fiat nella quale l’ AD annunciasse in modo entusiasta che la sua impresa ha prodotto 1mn di pezzi nell’ unità di tempo? Quel che conta è se gli ha venduti! Una produttività così intesa è compatibile con il fallimento. Ok, la “ricerca” non si vende ma in genere questo elemento cruciale è approssimato dalla qualità, che a sua volta è approssimata dalle citazioni ricevute. Ebbene, la ricerca italiana produce molti “pezzi” (articoli) e raccoglie anche parecchie citazioni; sembrerebbe tuttavia che il numero di citazioni dipenda più dal numero di articoli prodotti che da altro. Infatti, se si facessero graduatorie sulla base degli articoli significativi prodotti (ovvero con un numero medio di citazioni oltre una certa soglia) comincerebbero ad emergere le magagne. Certo, per completare l’ opera bisognerebbe pesare il tutto con popolazione nazionale (bacino di potenziali ricercatori) e spesa per la ricerca. Bè, in questo caso i giudizi sulla ricerca italiana non sarebbero così entusiastici, nemmeno se la poca spesa ci fa guadagnare qualche posizione, ci troveremmo infatti nella coda dei paesi “avanzati”. Se invece ci facciamo bastare il numero di articoli e il numero di citazioni complessive… chi si contenta gode
venerdì 20 dicembre 2013
Don Benzi
https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/10203046603993180
mercoledì 18 dicembre 2013
Evasione media UE
Evasione media UE: 15% Evasione media Italia:... - Riccardo Mariani:
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fonte: riccardo ruggieri su italia oggi centro studi ADB di KRLS network of business ethics
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fonte: riccardo ruggieri su italia oggi centro studi ADB di KRLS network of business ethics
lunedì 16 dicembre 2013
Armi e suicidi: come reagire
http://econlog.econlib.org/archives/2013/12/how_risky_is_ms.html
Genetic influence
Genetic influence on family socioeconomic status and children's intelligence:
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Genes affect parental SES as well as child's IQ. Not really news but the innovative method for using genetic info is.
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Genes affect parental SES as well as child's IQ. Not really news but the innovative method for using genetic info is.
venerdì 13 dicembre 2013
giovedì 12 dicembre 2013
mercoledì 11 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
L' economia come scienza per calibrare lo scetticismo
sabato 7 dicembre 2013
Brasile
"Brasile. Il populismo non giova a chi resta indietro." http://feedly.com/k/1bndaZX
Letteratura cattolica
"Article | First Things" http://feedly.com/k/IIuTE7
venerdì 6 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
Il Papa e l' economia
"The Pope’s Statism" http://feedly.com/k/18osnKk
Whorfianism
Riccardo Mariani ha commentato questo elemento.
"According to linguistic relativity or Whorfianism, both the grammatical structure and the vocabulary of a language influence the way how people think."http://finchannel.com/Main_News/Op-Ed/129157_Language_and_Economics/
mercoledì 4 dicembre 2013
Politiche monetarie espansive: chi ci guadagna.
"Ultra-Low Interest Rates: Who Wins? Who Loses?" http://feedly.com/k/1bhvSC9
martedì 3 dicembre 2013
Le virtù del mercato
"The Virtues of Market Behavior" http://feedly.com/k/ICverT
lunedì 2 dicembre 2013
domenica 1 dicembre 2013
Politiche anticicliche liberiste
http://econlog.econlib.org/archives/2013/04/the_grave_evil.html?fb_action_ids=10101304625107777&fb_action_types=og.likes&action_object_map=%5B434510903337723%5D&action_type_map=%5B%22og.likes%22%5D&action_ref_map=%5B%22.UpoF02CTQnp.like%22%5D&fb_ref=.UpoF02CTQnp.like&fb_source=other_multiline
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