Per mezzo millennio le più sofisticate menti giuridiche trovarono un solido accordo nell’ adottare strani diritti processuali: l’ imputato veniva preso e immerso senza riguardi in un calderone di acqua bollente. Se si ustionava era colpevole, se usciva incolume innocente. Il tutto passò sotto il nome di Ordalia.
Esiste forse un esempio migliore di oscurantismo?
Fortunatamente qualche secolo dopo irruppe sulla scena il Prof. Voltaire con il suo assistente Odiferddi a denunciare le barbarie di un periodo storico tanto ottenebrato.
Mai più fu il motto che pronunciarono solennemente davanti a una platea devota.
La visione storica di questo corpo docente è alquanto semplificata: prima eravamo degli idioti, ora siamo degli intelligentoni. Seguono slogan del tipo “evviva la scienza”, “Abbasso dio e tutte le sottane che lo venerano”.
Non proprio “nani sulle spalle dei giganti”, quindi.
Anche la ricetta su come procedere d’ ora innanzi è semplice: fare tabula rasa del passato e ricominciare da zero.
I soliti frettolosi, scommetto che gli errori giudiziari del passato erano inferiori ai nostri, e questo nonostante si operasse in condizioni precarie a dir poco.
Pensateci bene e cercate di tornare indietro nel tempo in una società quanto mai ricca di spiritualità che oggi giudicheremmo strampalata.
Nel medioevo, in condizioni tanto arretrate rispetto alle nostre e con strumenti tanto rudimentali, risultava difficile evitare errori giudiziari: quando si puntava sulla confessione erano tutti innocenti, quando si puntava sulla tortura erano tutti colpevoli.
Fortunatamente le superstizioni erano potenti e si pensò bene di sfruttare quella nota come Iudicio Dei in accordo alla quale Dio in persona condanna e assolve se opportunamente interpellato dai Sacerdoti.
C’ è da dire che all’ epoca Giudici e Sacerdoti coincidevano.
L’ idea fu geniale e degna delle menti sofisticate di cui sopra, con queste premesse costruire un “processo giusto” divenne un gioco da ragazzi: si fissava la possibilità di patteggiare, chi non ci stava si sottoponeva all’ ordalia.
In un mondo pieno d’ incertezze abbiamo ottenuto una certezza non da poco: il colpevole patteggia, l’ innocente si “sottopone”.
Manipolando opportunamente l’ ordalia il Sacerdote procurerà poi un verdetto d’ innocenza.
Indagini zero ed errori giudiziari zero, dunque. Qualche obiezione?
Bé, una percentuale del 100% d’ innocenti tra chi non patteggia potrebbe inoculare dosi di scetticismo. Sarebbe un grave danno visto che tutto si fonda sulla superstizione e lo scetticismo è l' acido preposto a erodere questo genere di fondamenta.
Rimedi? Si potrebbe abolire il patteggiamento lasciando comunque aperte vaghe e discrezionali alternative all’ Ordalia. Magari le si giustifica così: dio non puo’ essere continuamente disturbato per sistemare gli affaracci nostri, ha cose più importanti da fare.
Nell’ udienza preliminare l’ accusa accuserà, l’ imputato si difenderà e il giudice giudicherà.
Ma cosa giudicherà? Come detto giudicare con rigore i fatti era estremamente costoso, mancava ogni tecnologia d’ indagine che andasse al di là della parola di testimoni per lo più corrotti.
Fortunatamente in questo caso i fatti possono essere accertati senza bisogno di conoscerli. Il giudice non giudica i fatti ma l’ atteggiamento dell’ imputato in aula e la sua strategia difensiva: punta sull’ Ordalia o punta a evitarla? Un giudizio semplicissimo visto che non si puo’ bleffare.
Nel primo caso si farà precedere l’ immersione da una luuuunga serie di ciacolatorie in modo da raffreddare opportunamente il liquido, nel secondo si sbatterà il colpevole nel pentolone senza nemmeno spegnere il fuoco.
Ancora una volta: indagini pressoché zero ed errori giudiziari pressoché a zero.
Un meccanismo perfetto che puo’ essere inclinato solo dall' allentamento delle superstizioni.
Non è un caso che gli scettici notori (per lo più gli ebrei) non venissero mai sottoposti a Ordalia.
Non è un caso se la cerimonia dell’ Ordalia fosse parte integrante della liturgia cristiana e si svolgesse in Chiesa (luogo interdetto agli scettici).
Non è un caso se dai registri constatiamo una prevalenza impressionante dei verdetti d’ innocenza con percentuali che s’ impennano in presenza dei patteggiamenti.
Non è un caso se i sacerdoti fossero gli unici ammessi a constatare e giudicare l’ esito dell’ Ordalia.
Non è un caso se si dovette rinunciare a questo ingegnoso meccanismo non appena le funzioni giudiziarie passarono dai sacerdoti a laici incapaci di evocare qualsiasi spirito.
Morale: nanetti come Voltaire o Odifreddi, anziché sforzarsi sulla punta degli alluci farebbero bene a scalare la montagna umana di cotanti giganti, sistemarsi sulle capienti spalle e dare da lassù il loro misero ma mai disprezzabile contributo.