… molti su questo punto hanno le idee abbastanza chiare: la pubblicità ci fa agire come non vorremmo sospingendoci verso un consumismo materialista che devasta il pianeta…
Ma come tesse i suoi inganni questa moderna Circe? Semplice, ci “vende sogni” e identità.
E qui le cose cominciano a non quadrarmi… sogni e identità sono beni intangibili, ovvero a impatto ecologico pari a zero.
[… ipotizziamo un mondo dove l’ unico bene prodotto siano le borsette: se, grazie alla pubblicità, sono disposto a pagare una borsetta dieci volte il suo valore intrinseco per il solo fatto che “è di marca” e acquisto il “sogno” prima ancora che il bene materiale, cio’ significa che in un mondo senza pubblicità dove l’ unico bene di scambio sono le borsette, a parità di spesa, comprerei nove borsette con tutto quel che ne deriva in termini di “devastazione ambientale”……]
Gli ecologisti dovrebbero gioire e ringraziare, anziché vituperare…
…
Altra “subdola” strategia pubblicitaria consiste nel ricordare al consumatore cio’ che tralascerebbe se lasciato a se stesso…
Ora non ci resta che capire perché quando questa stessa funzione è svolta da innovatori e imprenditori parliamo della cosa in tono celebrativo anziché riprovevole…
Entra anche tu nel club degli “spalmatori”: