Il mercato fallisce o si auto-regola?
Io, che simpatizzo con questa soluzione, sostengo il mercato tutto sommato funzioni bene. Per Valeria e per molti, invece, la seconda ipotesi è solo ideologica.
Se la conclusione anti-liberale non risuonasse con intenti offensivi, non mi offenderei. In fondo il sostegno al mercato ha innanzitutto una motivazione etica, lo diceve Einaudi in primis. E per favore che mi vengano risparmiate le sottigliezze con cui distinguere "ideologia" ed "etica".
Nel merito della questione invece potrei cavarmela dicendo che esiste un solido legame tra libertà economica e ricchezza. Non mancano studi a livello planetario.
Ora però voglio mantenermi sul vago proponendo tre punti chiave di cui l' anti liberale farebbe bene a tener conto prima di appisolarsi nelle sue certezze.
Io, che simpatizzo con questa soluzione, sostengo il mercato tutto sommato funzioni bene. Per Valeria e per molti, invece, la seconda ipotesi è solo ideologica.
Se la conclusione anti-liberale non risuonasse con intenti offensivi, non mi offenderei. In fondo il sostegno al mercato ha innanzitutto una motivazione etica, lo diceve Einaudi in primis. E per favore che mi vengano risparmiate le sottigliezze con cui distinguere "ideologia" ed "etica".
Nel merito della questione invece potrei cavarmela dicendo che esiste un solido legame tra libertà economica e ricchezza. Non mancano studi a livello planetario.
Ora però voglio mantenermi sul vago proponendo tre punti chiave di cui l' anti liberale farebbe bene a tener conto prima di appisolarsi nelle sue certezze.
- Il mercato funzione ma è crudele nei suoi aggiustamenti. Troppo crudele, una democrazia non puo' tollerarlo.
- Il mercato funziona ma è lento nei suoi aggiustamenti, a volte è chiamato ad agire anche su cambiamenti "culturali". Noi che reputiamo di avere imparato dalla Storia, troviamo ragionevole imboccare delle scorciatoie.
- Il mercato non puo' fallire dove non esiste. Anche nei sistemi di libera economia alcuni prezzi restano controllati, per esempio nell' ambito del credito (il tasso di sconto è designato dalla Banca Centrale). Non solo, questo controllo serve a perseguire una maggiore efficienza a discapito della soluzione naturale (di mercato) che storicamente si è rivelata più prudente (vedi le pratiche del gold standard).
Questi tre punti mi fanno credere all' esistenza di una "mano invisibile". Sia un mercato crudele che un mercato lento, anche qualora vengano messi da parte, non cessano di fungere da bussola per chi intenda intervenire. Il terzo punto invece storna molte accuse che si sentono di frequente.
D' altronde resto un moderato poichè credo anche 1) che gli aggiustamenti del mercato siano troppo crudeli, 2) che a volte siano troppo lenti e debbano ricevere una spintarella, e che 3) l' efficienza nel mercato vada aiutata a discapito della sua eccessiva prudenza attraverso una Banca Centrale.