giovedì 24 luglio 2025

l'etica nichilista: la virtù

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perchè il nichilismo è una buona filosofia

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Di fatto, il nichilista non nega il realismo, lo ritiene superfluo e inutile. In ogni buona filosofia cio' che è superfluo e inutile puo' essere scartato. La realtà - quand'anche ci fosse - si impone da sola, è inutile e superfluo postularla in un modello.

mercoledì 23 luglio 2025

armonia nomologica

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martedì 22 luglio 2025

un difetto del pil

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la difesa è un bene pubblico?

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paradossi antitrust

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austriaci: domare la complessità

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martedì 15 luglio 2025

realismo della razza

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privatizzare uguale esplorare

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un superviciale in missione

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UTILITA' O VERITA' definitivo pragmatismo

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sabato 12 luglio 2025

ereditarietà

Cerco di riassumere lo stato dell'arte. I studi sui gemelli confrontavano i gemelli homo zigoti con i gemelli di zigoti. Tra questi due tipi di coppie c'è una variazione genetica del 50%, poiché gli homo zigoti ereditano il 100%, mentre i di zigoti, mediamente, sono fratelli normali che ereditano il 50% del genitore. Confrontando gli esiti si hanno dei risponsi su quanto pesi l'eredità genetica. Tuttavia, qualcuno ha sollevato del dubbio circa il fatto che homo zigoti e di zigoti, per quanto gemelli sia gli uni che gli altri, avessero un ambiente familiare differente, cioè due gemelli identici vengono trattati in modo identico, ma due gemelli fraterni potrebbero essere trattati in modo anche molto diverso. Per cui si è cercato un altro metodo, che è stato chiesto misurare il gradiente di ereditarietà genetica di tutti i fratelli. Infatti il 50% è la media, ma può essere anche il 20% o il 70%. Dopodiché, tra i fratelli, misurare il differenziale fenotipico. In questo modo, se per esempio prendiamo una coppia di gemelli che ha la stessa ereditarietà genetica, per esempio il 20%, e un differenziale fenotipico pari a zero, beh, questo è segno che l'ereditarietà pesa molto. Considera che questo metodo rende l'ambiente una variabile casuale e quindi indifferente, poiché avremo fratelli minori, per esempio, con un'eredità del 20% e fratelli maggiori con un'eredità dell'80%, ma anche una coppia differente in cui i valori si invertono, fratello maggiore con eredità del 20% e fratello minore con eredità del 80%. Questa casualità elide le differenze e rende l'ambiente una variabile casuale, superando il problema dei studi dei gemelli. Tuttavia si è rivelato che misurare il quoziente di ereditarietà, ovvero 20%, 15%, 90%, è molto difficile e basta pochissimo per ottenere risultati del tutto sballati. Questo fa pensare che forse non siamo ancora pronti per avere dati affidabili con questo secondo genere di studi, per cui i lavori proseguono. Si note che questi secondi studi forse sono stati contestati anche perché segnalano una potenza dell'ereditarietà inferiore rispetto agli studi tra gemelli.


martedì 8 luglio 2025

coscienza - definitivo?

COSCIENZA

Direi che le paroline chiave per trattare l'argomento sono due: AUTOREFERNZIALITA' E IMPREVEDIBILITA'. Tre osservazioni:

1) Sono concetti collegati, poiché l'AUTOREFERENZIALITA' genera regressi infiniti che, per giungere a risposte specifiche, devono arrestarsi a un certo momento. Questo momento può anche essere assunto come IMPREVEDIBILE.

2) Sono due concetti che la matematica può formalizzare bene. Pensa agli insiemi di Russell (AUREFERENZIALITA') o alle funzioni random del tuo stereo (IMPREVEDIBILITA'). Ciò significa che possiamo trovare una rispondenza nel mondo delle cose, per esempio negli schemi neuronali.

3) Sono concetti che il senso comune coglie bene. La coscienza di sé è la coscienza per eccellenza. Un animale che si riconosce allo specchio è più intelligente di un animale che non riesce a farlo, e l'intelligenza si lega con la coscienza. La nostra libertà si traduce in momenti di imprevedibilità radicale, e la libertà si lega con la coscienza. L'uomo che non ha questi momenti è un robot per antonomasia.

Non appesantisco oltre il post, ma mi sembra di poter trarre dai tre punti esposti che anche le macchine possano avere una coscienza. 




UNA POSSIBILE TEORIA DELLA COSCIENZA (autoreferenzialità)

La coscienza è quel dispositivo mentale che ci consente di comprendere nel modo più penetrante gli enunciati autoreferenziali. So che tale osservazione trovi riscontro anche nelle neuroscienze, sebbene non sia in grado di precisare oltre. Ciò ci permetterebbe di discorrere di dispositivo fisico (o comunque di configurazione fisica). Gli enunciati autoreferenziali, a loro volta, sono alla radice di numerosi paradossi che compromettono i modelli di conoscenza o, perlomeno, le fondamenta stesse del nostro sapere. Una conoscenza così compromessa esige di essere rinnovata, e il processo può proseguire potenzialmente all’infinito. Il ruolo della coscienza è appunto quello di avviare tale processo infinito di rigenerazione del sapere. Quando si interrompe un simile processo? Quando si diventa consapevoli della coscienza stessa e ci si rassegna nella ricerca dei fondamenti. Quando si attiva nel modo più efficace? Quando si nutre la convinzione di poter approdare a un esito positivo, invece, e si profonde il massimo impegno. Paradossalmente, sono proprio i riduzionisti a svolgere nel modo più efficace la funzione della coscienza.


TEORIA DELLA COSCIENZA (autoreferenzialità + imprevedibilità)


Se dovessi formalizzare la coscienza, la concepirei come un dispositivo capace di interpretare immagini riflesse in uno specchio, per usare una metafora, ovvero di generare proposizioni autoreferenziali. Del resto, l’intelligenza animale, ad esempio, è spesso valutata attraverso il test dello specchio, che verifica la capacità di un animale di riconoscersi nel proprio riflesso. Il nesso tra intelligenza e coscienza risulta evidente. D’altro canto, la coscienza è strettamente connessa anche al concetto di libertà. La libertà assoluta coincide con l’imprevedibilità assoluta. Di conseguenza, la coscienza può essere intesa come il dispositivo che consente di generare una risposta randomizzata, mediante la funzione casuale più sofisticata esistente in natura. Forse queste due concezioni non sono poi così distanti. L’autoreferenzialità, infatti, si manifesta solitamente in un regresso infinito che, nel momento in cui è necessario fornire una risposta, richiede un arresto: il cosiddetto problema della fermata. Tale arresto può essere randomizzato, ossia reso imprevedibile, così come sarà imprevedibile la risposta sul tema specifico oggetto in quella particolare contingenza.



sabato 5 luglio 2025

LA MIA ETICA

La mia (meta) etica.

Le buone intenzioni costituiscono un viatico alla deresponsabilizzazione. Il calcolo delle conseguenze è un’illusione insidiosa. L’isolamento di una natura umana ben definita ha esiti arbitrari. I principi assoluti si rivelano sempre suscettibili di mille eccezioni. Cosa ci resta, dunque, se tutte queste vie (meta) etiche risultano ostruite? Forse un mix di tutte queste alternative, ma il giusto mezzo può essere colto solo grazie a un’intuizione contestuale che potremmo definire "senso morale". Forse è qualcosa di innato, forse è qualcosa che si costituisce lentamente nel cuore man mano che si vive una buona vita, forgiata nelle buone abitudini, sta di fatto che l'uomo virtuoso è colui che lo possiede al massimo grado. È giusto rendere onore ad un uomo del genere.

CONTRO SINGER, L'ANIMALISMO E L'ALTRUISMO EFFICACE

Tutti gli psicologi morali concordano sul fatto che la moralità si sia evoluta per aiutarci a superare le sfide della vita di gruppo. Per questo motivo, si può sostenere che una morale che ci impegna nei confronti degli animali, delle persone all’altro capo del mondo o delle generazioni future sia una morale contro natura, poiché tali soggetti non fanno parte del nostro gruppo. Detto ciò, è pur vero che, se tale impegno viene sentito da persone appartenenti al nostro gruppo, allora la questione assume rilevanza anche per noi. Una rilevanza indiretta, tuttavia, da intendersi non in senso letterale, ma traslato.

mercoledì 2 luglio 2025

intellettuali di riferimento

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lunedì 30 giugno 2025

la vaghezza come stronzata

 Il ruolo della vaghezza.

Cos'hanno in comune astrologia, misticismo orientale, filosofia continentale, psicoanalisi, postmodernismo, guarigione esoterica, e potrei continuare a lungo? Sono tutte discipline "vaghe". Se uno ti dice "Non c'è limite alla pienezza del vuoto", devi spremerti le meningi per comprendere. Ma perché ricorrere a "stronzate vaghe"? Le "stronzate vaghe" non sono un errore comunicativo, sono uno strumento evolutivo. Non servono a informare, ma a selezionare. A funzionare non è il contenuto ma l’ambiguità: solo chi ti conosce davvero può capirti, solo chi ti ammira davvero ci prova. La vaghezza è un filtro di qualità sociale: aliena chi è fuori e stringe il cerchio attorno agli adepti. Le stronzate vaghe sono il modo in cui gli umani dicono "questa cosa è sacra", senza doverla spiegare. Sacralizzare qualcosa significa poter vedere quella cosa solo a distanza, quindi senza indagine.
ht pinsof

Cos'è l'intelligenza?


E' ciò che viene misurato dai test di intelligenza, ovvero il funzionamento cognitivo generale (g) come valutato nella tradizione psicometrica. Una definizione circolare di questo tipo è dovuta al grande successo del QI nel prevedere, probabilmente più di qualsiasi altra caratteristica umana misurabile, molti importanti risultati educativi, occupazionali, economici e sociali. Qualunque cosa misurino i test del QI, ha una grande importanza pratica e sociale.

vedi

La scienza dominante sull'intelligenza su wiki, in particolare la definizione di plomin

martedì 17 giugno 2025

NEOLIBERALISMO

NEOLIBERALISMO

Il Neoliberalismo è una forma di liberalismo creato artificialmente. Mentre il liberalismo classico punta sulla spontaneità, il neolibralismo punta su un progetto artificiale che conservi i tipici benefici del mercato. Con una metafora, potrei dire che il liberalismo classico si concentra sul "quadro" mentre il neoliberalismo lo concepisce solo in una "cornice". Il liberalismo classico esalta la cultura, poiché "funziona" solo in presenza di un'adeguata cultura. Al contrario, i neoliberali esaltano le regole e le istituzioni, poiché è da esse che scaturisce l'efficienza. Per fare un esempio concreto, nel liberalismo classico la rete di sicurezza dipende dalla cultura e, quindi, dalla filantropia che è le persone sono in grado di realizzare spontaneamente. Adam Smith, un liberale classico, scrisse a lungo di un sentimento come quello dell'empatia. Al contrario, nelle società neoliberali la rete di sicurezza è progettata dal sistema, non dipende dall'attitudine dei singoli e puo' essere anche molto elevata. La Danimarca dei primi anno zero, per esempio, era un tipico paese neoliberale.

Il Neoliberalismo è una forma di liberalismo creato artificialmente. Mentre il liberalismo classico punta sulla spontaneità, il neolibralismo punta su un progetto artificiale che conservi i tipici benefici del mercato. Con una metafora, potrei dire che il liberalismo classico si concentra sul "quadro" mentre il neoliberalismo lo concepisce solo in una "cornice". Il liberalismo classico esalta la cultura, poiché "funziona" solo in presenza di un'adeguata cultura. Al contrario, i neoliberali esaltano le regole e le istituzioni, poiché è da esse che scaturisce l'efficienza. Per fare un esempio concreto, nel liberalismo classico la rete di sicurezza dipende dalla cultura e, quindi, dalla filantropia che è le persone sono in grado di realizzare spontaneamente. Adam Smith, un liberale classico, scrisse a lungo di un sentimento come quello dell'empatia. Al contrario, nelle società neoliberali la rete di sicurezza è progettata dal sistema, non dipende dall'attitudine dei singoli e puo' essere anche molto elevata. La Danimarca dei primi anno zero, per esempio, era un tipico paese neoliberale.

PERCHE' ESISTE LA RELIGIONE?

 PERCHE' ESISTE LA RELIGIONE?


Ipotesi 1: è una buona strategia dei nostri corpi per adempiere la missione demandata a loro da chi, con una metafora, viene designato come il "gene egoista".

Ipotesi 2: fornisce un senso ai nostri sacrifici e alla nostra vita in generale, oltre a soddisfare il nostro senso morale e di giustizia.

I1 (prospettiva esterna) ha il vantaggio di appoggiarsi alla conoscenza scientifica che, negli ultimi secoli, sembra attestarsi come la più affidabile.

I2 (prospettiva interna) ha il vantaggio di spiegare alcune realtà che sfuggono a I2 (coscienza e qualia in generale), oltre a non essere un resoconto "self-defeating" (*).

Di fronte a I1 e I2 si puo' essere compatibilisti o incompatibilisti. Questi ultimi si dividono a loro volta in "militanti" (o scegli I1 o scegli I2) e "dissociativisti" (scegli di volta in volta l' Ipotesi migliore in relazione al contesto). Io mi ritengo un "dissociativista", anche se potermi iscrivere a questo "partito" devi abbracciare l'empirismo più eclettico rinunciando alla ragione.

(*) Un folosofo come David Stove ha spiegato in modo creativo i limiti di I1 definendolo "l'argomento peggiore del mondo", qualcosa che puo' essere parafrasato così: "poiché abbiamo gli occhi, siamo ciechi".

martedì 6 maggio 2025

LOTTA PER L'ULTIMO POSTO: COMUNISMO contro NAZISMO.

 LOTTA PER L'ULTIMO POSTO: COMUNISMO contro NAZISMO.

Io, se devo scegliere il peggio, mi sbilancio sul primo per almeno due ragioni: 1) ha ispirato il secondo e 2) è più subdolo (seduttivo) del secondo.
1: Il Nazismo puo' essere considerato per molti versi un movimento reazionario, ma questo ci indica una via d'uscita dall'incubo: basta evitare azioni sconsiderate per scampare reazioni ancora più sconsiderate. Non esiste un antidoto altrettanto efficace contro il veleno comunista. Nolte è l'autore che meglio spiega come i fascismi siano la risposta impaurita ai comunismi nascenti.
2: Il Comunista, forse perché si sente giustificato dalle buone intenzioni, riemerge periodicamente nella Storia, e sempre con gli stessi esiti nefasti. E' difficile costruire un tabù per questa sciagura, il suo spirito mortifero torna ad aleggiare di continuo, il terreno è sempre fertile per questa malapianta. E non è un caso se macellai come Stalin o Mao superano entrambi Hitler nella triste classifica sulle cataste di morti prodotti. Questa capacità di estendersi nel tempo e nello spazio relega in secondo piano la crudeltà concentrata ma rarefatta del nazifascismo.