mercoledì 4 dicembre 2019

LUNGA VITA AL NEGAZIONISMO!

Secondo l'antica legge ebraica, se l'imputato ad un processo veniva ritenuto colpevole all'unanimità, allora doveva essere assolto.
L'unanimità è sempre sospetta, e a ragione.
L'accordo unanime nasconde spesso la presenza di errori sistemici.
Quando qualcosa è "troppo bella per essere vera" molto probabilmente non è vera.
Il ricercatore Lachlan J. Gunn recentemente ha mostrato il paradosso nel caso dei riconoscimenti di polizia, quelli in cui dei testimoni devono identificare un colpevole posizionato a caso in una fila di uomini qualunque. Sembra che con l'aumentare del gruppo di testimoni concordanti, almeno quando si va oltre i tre, la probabilità di prenderci diminuiscano!
Teoria: l'esistenza di un folto gruppo di testimoni unanimi è così improbabile, che è più probabile ci sia una falla nel sistema.
Vi ricordate l'ipotesi Duhem-Quine?: non è possibile testare un'ipotesi scientifica in isolamento, le ipotesi sono testate sempre e solo in gruppo. Tradotto significa che anche il test più semplice sta testando sia l' ipotesi oggetto del test che la bontà dei mezzi sperimentali utilizzati per il test. Ecco, l'unanimità puo' essere interpretata in due modi: 1) conferma eccezionale dell'ipotesi testata o 2) dubbi sui mezzi utilizzati per il test (esempio: telescopio, occhi dello sperimentatore...). In genere il punto valido è il secondo.
Il recente scandalo Volkswagen è un buon esempio. La società ha programmato fraudolentemente per i test un chip che minimizzava troppo le emissioni. Era "troppo bello per essere vero", un'auto di 5 anni "sporcava" come una nuova. La cosa ha destato sospetti.
Un caso poliziesco famoso che possiamo portare ad esempio si è verificato nel periodo 1993-2008. La polizia in Europa ha trovato lo stesso DNA femminile in circa 15 scene del crimine tra Francia, Germania e Austria. Questo misterioso assassino è stato soprannominato il "fantasma di Heilbronn" e la polizia non l'ha mai trovata. Le prove del DNA erano coerenti e schiaccianti, eppure erano sbagliate. Si trattava del classico errore sistemico. I tamponi di cotone utilizzati per raccogliere i campioni di DNA erano stati accidentalmente contaminati, dall'addetta del laboratorio dove venivano inviati.
Desideriamo spesso che il nostro partito politico vinca in modo schiacciante, magari con l'unanimità. Tuttavia, se ciò dovesse accadere, saremmo portati a sospettare una distorsione sistemica causata da brogli elettorali. Nessuno concederebbe la vittoria.
Nella scienza, teoria ed esperimento vanno di pari passo e devono sostenersi a vicenda. In ogni esperimento c'è sempre quello che gli statistici chiamano "rumore". Se i risultati sono troppo limpidi e non contengono "rumore", allora possiamo essere indotti a sospettare una forma di manomissione da parte del ricercatore.
Eugene Wigner si stupì dell' "l'irragionevole efficacia della matematica". Gli sembrava incredibile che la matematica fosse così adeguata nel rendere conto della realtà. Questo sembra contraddire quanto sto affermando ma faccio notare che per molte ricerche scientifiche condotte oggi, in particolare nell'area dei sistemi complessi, la trattazione statistica (e quindi approssimativa) dei big data funziona meglio della matematica. La nostra ammirazione per la matematica applicata, poi, è frutto di una distorsione percettiva poiché per ogni documento scientifico in cui leggiamo una formula elegante, ci sono molte altre formule rifiutate che non vengono mai pubblicate e non possiamo mai vedere. La matematica che ci stupisce è frutto di una severa selezione. Senza questa montagna di scarti la matematica sarebbe inaffidabile nel compito di descrivere la realtà.
Lo scarto è essenziale! Non crederei ai vaccini se non ci fossero gli anti-vaccinisti, non crederei alle camere a gas se non ci fossero i negazionisti, non crederei alla terra sferica se non ci fossero i terrapiattisti e non condannerei Hitler se non ci fosse chi lo ammira. Eppure c'è chi desidera un mondo pulito, lindo, netto, levigato. Ma costoro non si illudano, sarebbe un mondo altamente sospetto.

martedì 3 dicembre 2019

IL DEBITO SOCIALE

IL DEBITO SOCIALE
Circolano considerazioni come questa: "nessuno che si arricchisce da solo... senza una comunità nessuna fortuna potrebbe mai formarsi, è dovere dei più facoltosi restituire qualcosa...". A volte sento qualcosa del genere anche discutendo della "questione meridionale": "il nord si è arricchito con il sudore degli emigrati dal sud e, oltretutto, vendendo molte delle sue merci al sud. Non è il caso che restituisca qualcosa?".
E' una ben strana argomentazione, non si capisce da dove origini questo "debito sociale".
Supponiamo che Hertz dica: "non sei diventato ricco da solo, hai utilizzato il noleggio delle nostre auto, non ti sembra di doverci qualcosa?". È vero che devo qualcosa a Hertz per l'uso a noleggio delle sue auto, devo pagare le sue fatture. Ma questo è tutto.
Allo stesso modo, se guidi su strade pubbliche, dovresti pagare le tasse dovute per l'uso di quelle strade, ma questo è tutto. Non c'è alcun debito residuo. Se il sudore dei meridionali è stato stillato occorre pagare loro uno stipendio. Ma questo è tutto. Se al sud è finita molta merce prodotta nel nord, occorre che quella merce venga spedita. Ma questo è tutto. Con cio' nulla vieta di fare elemosine, anche se farle a chi le pretende come un diritto è veramente un'impresa degna dei santi.

CORALLO

CORALLO

Le teorie attuali sul ciclo economico sono più o meno le stesse di quando andavo a scuola oltre 25 anni fa. C'è chi punta più sulla domanda, chi più sull'offerta, chi mette al centro la moneta, chi la rigidità dei salari, chi gli investimenti. Ma ci siamo capiti. Sempre la stessa solfa, eppure nessuna di queste spiegazioni è molto convincente, motivo per cui non c'è accordo e i dibattiti di 50 anni fa sono praticamente gli stessi di oggi.
Gli "spiriti animali" sono ancora un mistero, gli errori cognitivi che stanno alla base delle euforie e delle depressioni faticano ad essere identificati. Capire perché le persone diventano troppo ottimiste è come cercare di capire perché un ubriaco beve troppo. propongo un'argomentazione per cui i cicli economici sono meglio compresi attraverso la struttura del mimetismo batesiano, un meccanismo biologico-evolutivo che fornisce delle analogie con la finanza.
Di cosa si tratta? Negli ecosistemi, il mimetismo batesiano è caratterizzato da una situazione in cui una specie innocua (il mimo) si evolve per imitare i segnali di allarme di una specie pericolosa (il modello) nel tentativo di ingannare un terzo. Ad esempio, i serpenti corallo (velenosissimi) hanno bande rosse, gialle e nere, mentre il serpente scarlatto (non velenoso) tenta di imitarlo con gli stessi colori in un ordine diverso. Il processo è stato osservato in insetti, rettili, mammiferi e anche piante.
Falsificando il segnale di avvertimento delle specie pericolose, il mimo batesiano ottiene lo stesso vantaggio senza dover pagare le "spese biologiche" per mantenere un veleno costoso. La specie che viene imitata, d'altra parte, è svantaggiata, insieme al terzo che perde la possibilità di attaccare gli scarlatti a colpo sicuro. Se gli impostori compaiono in numero elevato, la specie modello perde i benefici della segnalazione e magari indebolisce il suo veleno. In sistemi del genere non esiste un equilibrio stabile. Le dinamiche non lineari rendono imprevedibili le caratteristiche aggregate del sistema.
L'imprenditore-scarlatto mima le caratteristiche chiave che gli consentiranno di raccogliere fondi da investitori che lo scambieranno per un imprenditore-corallo. Il mimetismo può comportare una frode cosciente ma più spesso è realizzato in buona fede, magari alimentato dalla speranza ingenua che si impareranno le cose una volta ottenuto il finanziamento, o dalla sincera illusione di poter dominare i meccanismi della nuova attività intrapresa.
Una volta che il numero di imitazioni è sufficientemente elevato, il pericolo di ingannarsi diventa troppo evidente, e gli investitori diverranno più accorti. I fallimenti causati da liquidità insufficiente creeranno un punto di non ritorno.
Se il mimetismo è il motore essenziale dell' errata allocazione delle risorse, dobbiamo rassegnarci al fatto che non esistono accurati segnali quantitativi; in effetti, non ha senso mimare settori che non abbiano dati irreprensibili. Questo modello spiega perché i cicli economici non sono prevedibili, i grandi vincitori del ciclo economico sono anche i perdenti poiché il loro promettente settore è pervaso da imitatori fraudolenti e incompetenti. Internet è stato a lungo il settore più promettente dell'economia e anche quello con più fuffa. Il modello spiega perché le recessioni sono concentrate in determinati settori, di solito i più innovativi, e perché questi settori sono diversi per ciascuna recessione.
Alla luce di quanto detto dobbiamo concludere che gli sforzi per prevenire la prossima recessione sono inani visto che i settori colpiti saranno quelli oggi più sani visto che solo un settore sano attira i mimi. Qualsiasi analisi del rischio in grado di identificare iniziative pericolose mette necessariamente nel mirino anche le più sane e le colpisce con regolamentazioni soffocanti. Il focus di così tante discussioni politiche a Basilea, Washington, e sulle riviste specializzate è inutile, perché il rischio cresce pericolosamente solo dove non ce lo si sospetta. Ciò suggerisce di concentrarsi sulla solidità del sistema anziché sulla regolamentazione e la predizione, questo perché il sistema non è in grado di generare aspettative razionali.
Morale: le recessioni non stanno andando via; sono endogene perché l' "imitazione zero" non è un equilibrio né tra gli insetti, né tra i rettili e nemmeno tra gli uomini. Aspettatevi le recessioni più inaspettate, ma non nei soliti settori.
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Ogni operatore finanziario sa che superare sistematicamente la performance media dei mercati è molto difficile, lo dimostrano i dati non solo degli investitori "in proprio" ma anche dei gestori professionali. Anche i fondi comuni di investimento non tengono il passo con le medie di mercato. Riconoscere questo fatto significa accettare l'ipotesi EMH (Efficient Market Hypotesis). La definizione originale è stata proprosta da Eugene Fama nel 1965, per cui il prezzo di mercato di un titolo è il miglior predittore del suo prezzo futuro.

Eppure molti definiscono EMH un "mito" che ha illuso molti investitori. Perché?

Primo, molte persone diffidano della "mano invisibile". Non pensano che i mercati siano equi e premino la virtù promuovendo il benessere sociale. In secondo luogo, ci sono critici (agenti di cambio, giornali, analisti di mercatoV...) la cui sopravvivenza dipende dal fatto che i mercati sbaglino, che con le giuste strategie si possa batterli, che con le giuste informazioni si possano fare i soldi.

Un mercato efficiente non è infallibile, spesso va "in bolla", spessissimo deraglia facendo morti e feriti. Un mercato efficiente resta comunque quello che fa meglio.Per definizione, un risultato efficiente non può essere migliorato. I burocrati del governo non solo soffrono degli stessi limiti cognitivi ed emotivi dei consumatori e degli investitori, ma sono anche motivati ​​politicamente piuttosto che interessati al buon esito degli investimenti.

E la bolla del 2004? C'è chi afferma che Robert Shiller aveva notato che l'edilizia abitativa era sotto una bolla senza precedenti. Ma Shiller non predisse un collasso aggregato nel ramo delle costruzioni, aveva semplicemente affermato l'improbabilità che l'aumento dei prezzi continuasse. Nell'edizione 2005 del suo libro -i Irrational Exuberance - scrisse che in alcune città "gli aumenti dei prezzi potrebbero iniziare a rallentare e poi a diminuire. Allo stesso tempo, è probabile che il boom prosegua in altre città". Ora, confronta questo modesto avvertimento di un economista solitario con forze esterne ai mercati che hanno spinto in direzione opposta.

Nessuno pensa che i mercati siano perfetti e EMH non dice nulla del genere. La prova che i mercati sono efficienti è che è così improbabile che si possa generare un alfa. Ma le implicazioni non sembrano ovvie. Trovare una persona che fa soldi sul mercato finanziario è facile ma torovare chi ha la ricetta per far soldi impossibile. Tanto è vero che chi si è arricchito con colpi gobbi poi se ne sta tranquillo investendo in fondi dal rendimento correlato alla media di mercato.

RISPOSTA

I mercati finanziari possono fare grandi cose: raccogliere informazioni disperse, cambiare direzione rapidamente, premiare gli operosi e gli arguti. Quello che non possono fare è impedirsi di perdere di tanto in tanto gli ormeggi. Questa realtà è il motivo per cui negli ultimi due secoli abbiamo sviluppato banche centrali e regolamenti finanziari. Eppure è una realtà quasi completamente ignorata dall'approccio efficiente del mercato alla finanza.

La grande lezione che è emersa dalla confluenza tra l'ipotesi di mercato efficiente e il modello di valutazione delle attività in conto capitale (che sostiene che titoli con una maggiore sensibilità alle fluttuazioni del mercato produrranno rendimenti più elevati) è stato che si dovrebbe detenere un portafoglio ampiamente diversificato, preferibilmente in qualche tipo di fondo indicizzato.

OCCHI BLU

Quello che segue è probabilmente il quiz di logica più sorprendente che io abbia mai incontrato. C'è persino chi l'ha definito il più difficile! Da alcuni commenti in giro per il web sono venuto a sapere che esistono due risposte entrambe corrette. A me non sembra. Comunque, eccolo.
C'è un'isola in cui abita una tribù molto particolare. Adorano il "dio degli occhi". La religione che praticano proibisce loro di conoscere il proprio colore degli occhi, o anche solo di discutere l'argomento; quindi, ogni residente può vedere gli occhi altrui ma non sa niente dei propri (non esistono specchi o superfici riflettenti). Ma c'è di più, se un membro della tribù dovesse scoprire per un caso fortuito il colore dei propri occhi è tenuto dalla crudele religione praticata al suicidio rituale a mezzogiorno in punto del giorno seguente la scoperta nella piazza del villaggio, si tratta di un atto pubblico che deve essere conosciuto da tutti. I membri della tribù sono devoti ma anche molto razionali. Non solo, sanno perfettamente di esserlo.
Un giorno, una esploratrice straniera dagli occhi azzurri visita l'isola e conquista la fiducia completa della tribù. Il giorno della partenza tiene un discorso per ringraziare dell'ospitalità. Tuttavia, non conoscendo le abitudini del posto, fa l'errore di pronunciare di passaggio queste ferali parole: "... è davvero insolito vedere in questa regione persone dagli occhi blu come me...".
Che conseguenza avranno queste parole? Poniamo per semplificare che gli indigeni con gli occhi blu siano 100. In fondo le parole della visitatrice non fanno che confermare quanto tutti sanno. O no?

SOLUZIONE

Pensa se l'indigeno con gli occhi blu fosse uno solo? Si suiciderebbe il giorno successivo.

Pensa se fossero due. Si suiciderebbero due giorni dopo. Perché? Perché ognuno dei due si aspetterebbe il suicidio dell'altro il giorno dopo. Non registrando alcun suicidio saprebbe entrambi di avere gli occhi azzurri e si suiciderebbero due giorni dopo.

Se le persone con gli occhi azzurri fossero 100 si suiciderebbero tutti 100 giorni dopo.

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Directed by Stephen Priest, the video for "Blue Eyes" (from Elton's 1982 album Jump Up) was filmed on Sydney's famed Bondi to Bronte coastal walk. Elton was ...

lunedì 2 dicembre 2019

I DUE GENERALI

Ripropongo un quiz che mi ha sempre incasinato la testa e che a suo tempo mi ha fatto litigare di brutto con il mio amico Davide Curioni.
Io e te siamo due generali che devono coordinare un attacco al nemico. L'attacco avrà successo solo se entrambi lo porteremo insieme nello stesso giorno quando il nemico è vulnerabile. Fortunatamente, una volta che il nemico è tale lo resterà per sempre. Dalla mia posizione (sud) posso osservare direttamente che il nemico è vulnerabile sul versante sud, e questo ho già avuto modo di comunicartelo. Dalla tua parte (nord) devi invece inviare uno scout che non si sa bene quando tornerà. Siamo d'accordo che una volta appreso che il nemico è vulnerabile anche a nord, invierai un piccione che potrò avvistare nel cielo. A quel punto potremo attaccare a colpo sicuro. C'è so un problema, il tuo piccione impiegherà un giorno o due per completare il viaggio.
Oggi vedo il tuo piccione volare, il che mi conferma che il nemico vulnerabile anche a nord e che lo sai anche tu. Posso procedere all'attacco? E se non posso quando devo procedere? In altri termini, il giorno in cui arriva il tuo piccione mi informa che sai tutto anche tu. Dovrei attaccare. Ma lo farò? Da quando hai mandato un piccione so che sai che il nemico è vulnerabile. Ma in che giorno hai mandato il tuo piccione?

SOLUZIONE
Non esiste soluzione senza rischio.
TU: oggi mando il piccione, ma è rischioso per me attaccare il giorno dopo l'invio visto che tu potresti non averlo avvistato.

IO: oggi avvisto il piccione ma è rischioso per me attaccare perché potrebbe essere il giorno successivo all'invio, ovvero un giorno in cui tu non attacheresti per i motivi di cui sopra.

TU: è rischioso attaccare due giorni dopo l'invio - anche se ho la certezza che tu hai avvistato il piccione - perché potrebbe essere il giorno del tuo avvistamento, ovvero un giorno in cui per te è rischioso attaccare visto quanto ho detto sopra.

IO: è rischioso per me attaccare il giorno dopo l'avvistamento poiché so che reputerai rischioso attaccare due giorni dopo l'invio per i motivi detti sopra, e oggi potrebbe essere proprio quel giorno.

TU: non ha senso attaccare tre giorni dopo l'invio perché so che per te è rischioso attaccare il giorno dopo l'avvistamento per i motivi detti sopra.

IO: è rischioso attaccare due giorni dopo l'avvistamento poiché so che per te è rischioso attaccare tre giorni dopo l'invio per i motivi detti sopra, e oggi potrebbe essere proprio quel giorno.

Eccetera, eccetera all'infinito.

La cosa sorprendente è che non esiste un sistema per decidere l'attacco, anche se sappiamo che il nemico è inerme. Anche se sappiamo che l'altro lo sa. Il fatto è che questa conoscenza non è infinita, e quindi poco utile.

Supponiamo di aver deciso su qualche sistema e secondo quel sistema dovrei attaccare alla data k. Cosa deve realizzarsi per procedere? Per prima cosa, devo aspettarmi che anche tu attacchi. E poiché attaccherai solo se sai che il nemico è vulnerabile, attaccherò solo se avrò ricevuto il tuo piccione confermando che lo sai. Ma questo non è abbastanza. Attaccherai solo se sai che attaccherò e abbiamo appena sostenuto che ciò richiede che io sappia che sai che il nemico è vulnerabile. Quindi attaccherai solo se sai che ho ricevuto il tuo piccione. Puoi essere sicuro di questo solo 2 giorni dopo averlo inviato. E dal momento che devo essere sicuro che attaccherai, attaccherò solo se ho ricevuto il piccione ieri o prima, quindi sono sicuro che lo hai inviato almeno 2 giorni fa e sono quindi sicuro di averlo già ricevuto. Ma questo non è ancora abbastanza. Dato che abbiamo appena sostenuto che attaccherò solo se avessi ricevuto il tuo piccione almeno 1 giorno fa, puoi essere certo che attaccherò solo se hai inviato il tuo piccione almeno 3 giorni fa. E questo è quindi necessario per essere pronti ad attaccare. Ma ora poiché attaccherò solo se sono sicuro che attaccherai, devo essere certo che hai inviato il tuo piccione almeno 3 giorni fa e ciò richiede che io abbia ricevuto il tuo piccione almeno 2 giorni fa (e non solo ieri. ) Questo continua. Affinché io possa attaccare, devo sapere che tu sai che io so, ecc. Ecc. Che il nemico è vulnerabile. E ogni iterazione aggiuntiva richiede che il piccione sia inviato un giorno prima dell'iterazione precedente. Alla fine finiamo i giorni precedenti perché oggi è il giorno k. Ciò significa che non attaccherò perché non posso essere sicuro che tu sia sicuro (iterare k volte) che il nemico è vulnerabile.

Mi sembra chiaro che non esiste la possibilità di sfruttare il vantaggio di conoscere la debolezza del nemico, solo che è difficile dire perché. Se si usano le parole ci si incasina. Si cominciano a usare espressioni come "non attacco perché non so se tu sai che io so che tu sai che io so...". Insomma, ci si perde e la testa comincia a girare. D'altro canto ci si rende conto che dire "io so che tu sai che io so..." senza poter andare all'infinito cambia radicalmente le situazioni concrete.

I questi casi, ad ogni modo, è meglio usare i simboli prendendo a riferimento i giorni passati dall'invio del piccione e i giorni passati dall' avvistamento. Diciamo che XI significa X giorni dall'invio e XA X giorni dall'avvistamento. Su ogni rigo che segue metto i "giorni compatibili", per esempio: 2I è compatibile con 1A. Cioè, il secondo giorno dell'invio del piccione potrebbe coincidere con il primo giorno dopo l'avvistamento.

Ammettiamo di voler spiegare perché non ha senso attaccare il settimo giorno dopo l'invio.

1) 0I - non ha senso attaccare visto che chi invia ha la certezza che il suo piccione non è stato avvistato.

2) 1I 0A N - è rischioso attaccare poiché il primo giorno dopo l'invio (1I) il piccione potrebbe non essere nemmeno avvistato (ho indicato con N questa eventualità.

3) 2I 1A 0A - è rischioso attaccare poiché il secondo giorno dopo l'invio (2I) potrebbe coincidere con il giorno dell'avvistamento (0A), un giorno che compare al rigo 2) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

4) 3I 2A 1A - è rischioso attaccare poiché il terzo giorno dopo l'invio (3I) potrebbe coincidere con il primo giorno dopo l'avvistamento (1A), un giorno che compare al rigo 3) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

5) 4I 3A 2A - è rischioso attaccare poiché il quarto giorno dopo l'invio (4I) potrebbe coincidere con il secondo giorno dopo l'avvistamento (2A), un giorno che compare al rigo 4) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

6) 5I 4A 3A - è rischioso attaccare poiché il quinto giorno dopo l'invio (5I) potrebbe coincidere con il terzo giorno dopo l'avvistamento (3A), un giorno che compare al rigo 5) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

7) 6I 5A 4A - è rischioso attaccare poiché il sesto giorno dopo l'invio (6I) potrebbe coincidere con il quarto giorno dopo l'avvistamento (4A), un giorno che compare al rigo 6) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

8) 7I 6A 5A - è rischioso attaccare poiché il settimo giorno dopo l'invio (7I) potrebbe coincidere con il quinto giorno dopo l'avvistamento (5A), un giorno che compare al rigo 7) ovvero in una situazione in cui abbiamo concluso che l'attacco è sconsigliato.

Eccetera.

La cosa sorprendente è che se una voce autorevole si levasse dal cielo per dire "il nemico è vulnerabile", si potrebbe attaccare in tutta sicurezza. E si noti che quella voce dice solo quello che già tutti sanno. Eppure solo quella voce consente di "sapere che tu sai che io so che tu sai..." all'infinito.



nb

La mia sensazione è che stia accadendo una cosa che descrivo di seguito.

Problema: SARA' POSSIBILE PER I GENERALI PORTARE UN ATTACCO SICNCRONIZZATO VISTO CHE NON SANNO IN QUANTO TEMPO IL PICCIONE GIUNGERA' A DESTINAZIONE?

Risposta di Davide Curioni: NO (applausi in sala).

Dimostrazione: POICHE' I GENERALI NON SANNO IN QUANTO TEMPO IL PICCIONE GIUNGERA' A DESTINAZIONE, NON SARA' POSSIBILE PER LORO PORTARE UN ATTACCO SINCRONIZZATO. (mormorio in sala).

Grazie a tutti. E' stato bellissimo. Alla prossimo.


You
Dec 7, 2019
Per concludere questa ennesima battaglia tra Davide Curioni e Resto del Mondo, potremmo dire che io ho la "mia" opinione e tu hai la "tua".

Ma perché quelle vurgolette? Nel secondo caso perché io la "tua" opinione non l'ho mica capita, non saprei nemmeno dire se esista, mi sembra più che altro un modo per aggirare il problema ma, ripeto, sono io che non l'ho capita, ci rifletterò su ancora. Promesso.

D'altronde io nemmeno sono stato in grado di dare la "mia" risposta, per questo metto le virgolette. Molto più semplicemente me la sono fatta suggerire da chi ha ideato il quiz e da altre persone affidabili che lo hanno discusso e concordano sull'essenziale. Dio mio ho solo formalizzato uno schemino che appare in questo thread, una cosa da nulla e probabilmente imprecisa.

recessione sessuale

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16eb82a43eb:16cb744:f774fa

colpisce più le coppie che i single