Parlo dunque sono: Diciasette istantanee sul linguaggio (Biblioteca minima) (Italian Edition)
Andrea Moro
***
Punti chiave: Il linguaggio è un fatto di natura – nel linguaggio è incorporata la nostra logica – nel linguaggio è già incorporata la nostra filosofia – la sintassi come cuore del linguaggio – la ricorsività (o nidificazione) come cuore del linguaggio – scimpanzé e bambini imparano a parlare – i misteri del verbo essere –
***
uomo/animale… differenze? solo u. possiede un linguaggio governato da una grammatica generativagg: consente di produrre infiniti concetti grazie all ordine di disposizione dei trrminilimiti di babele: non tutte le disposizioni sono corrette esistonp dei limiti sintassi: i limiti sono sintattici non semantici… il collante che tiene unite le frasi è la sintassibiologia: la sintassi ha un correlato biologico… l uomo possiede una gg e qs si riflette nella sua boologia che è unica
Yellow highlight | Location: 35
LA SCELTA, POI L’ORDINE, POI IL CASO E ALLA FINE È SOLO LUCE
Yellow highlight | Location: 45
Una scienza che non ci dice niente di noi è inutile, come un album sbagliato. Se poi quella scienza studia il linguaggio, è impossibile che non ci dica qualcosa di noi
Note:UNA SCIENZA CHE PARLI DI NOI
Yellow highlight | Location: 47
Le costellazioni e le sinfonie ci sono solo perché ci siamo noi a guardare e ascoltare. Così è per le frasi
Note:SOGGETTIVISMO
DIO
Yellow highlight | Location: 58
il linguaggio, la caratteristica che ci definisce più di ogni altra, è nel primo libro dell’Antico Testamento un dono che conferma senza margine di dubbio la nostra libertà e la nostra creatività.
Note:GIÀ IN GENESI IL NOSTRO MARCHIO
Yellow highlight | Location: 61
questa somiglianza si percepisce nel riconoscerci capaci di dare dei nomi.
Note:A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA
Yellow highlight | Location: 72
Fortunatamente, non sentiamo il bisogno di nomi per tutte le combinazioni di parti del mondo: talvolta conviene inventarne qualcuno per comodità, ma non per tutte… A noi serve invece un catalogo, capiente e parzialmente elastico, ma non infinito: un dizionario insomma…
Note:UN NOME PER OGNI COMBINAZIONE?
Yellow highlight | Location: 85
nell’altra tradizione alla base della nostra cultura, la tradizione greca, il nome (del ruolo) che si dà a Dio non è padre, ma logos
Note:DIO NELLA TRADIZIONE GRECA
Yellow highlight | Location: 86
Noi lo traduciamo di volta in volta in modi diversi, salvo quando non lo traduciamo affatto: ora usiamo la semplice parola parola, ora la parola per antonomasia, cioè verbo, ora la parola numero, ora la parola ragione.
Note:TRADUZIONE DI LOGOS
Yellow highlight | Location: 92
Siamo dunque fatti della stessa sostanza di cui son fatte le parole, e come noi Dio, che in questo ci ha generati simili a lui: liberi, liberi di dare nomi alle cose. Noi siamo tutti parole incarnate.
Note:SIAMO PAROLE INCARNATE. CONTENUTI DELLA RAGIONE
PLATONE
Yellow highlight | Location: 101
non si tratta più infatti solo di atomi in isolamento – di liste di nomi, come nel caso della Genesi –, si tratta di combinazioni tra atomi, cioè della nascita, o meglio del riconoscimento delle più importanti molecole di parole – le frasi. E al contempo del fatto che non tutte le combinazioni di parole funzionano.
Note:SINTASSI MISTERIOSA
Yellow highlight | Location: 107
Incastrarsi, ovvero avere due forme non solo compatibili, ma anche complementari: due pezzi diversi, cioè, che uniti fanno una cosa nuova, che sta in piedi da sola. Questo significa riconoscere che il linguaggio è fatto di un’armonia, di un incastro di parti che non può essere casuale.
Note:L’ INCASTRO
Yellow highlight | Location: 112
queste combinazioni manifestino proprietà matematiche speciali che non possono essere né derivate dall’esperienza né costruite dal caso
Note:INNATISMO DELLA SINTASSI
Yellow highlight | Location: 123
la madre di tutte le armonie linguistiche è quella del nome che si accorda con il verbo.
Note:LA MADRE DELLE ARMONIE
Yellow highlight | Location: 129
Platone non ci spiega che cosa crei quest’armonia, ma la dà per intuitivamente evidente, ed è difficile dargli torto.
Note:EVIDENZA PRIMARIA
Yellow highlight | Location: 131
non facciamo alcuna fatica a riconoscere subito la differenza tra sequenze di due parole come Pietro corsa e Pietro corre:
ARISTOTELE
Yellow highlight | Location: 144
un aspetto fondamentale del significato di una frase quale tutti i lettori di questo libro sono delle rondini si rappresenta come la relazione tra due insiemi, quello dei lettori di questo libro e quello delle rondini – una relazione in cui l’insieme dei lettori di questo libro è contenuto nell’insieme delle rondini…Aristotele aggancia la nozione di verità – e quindi quella di falsità – al linguaggio…
Note:VERITÀ E LINGUAGGIO
Yellow highlight | Location: 162
Quel qualcosa cui viene attribuita una proprietà è la cosa che esiste sotto tutte le proprietà che le si addicono: è «la cosa che sta sotto», cioè «la sostanza» o, in termini linguistici, il «soggetto».
Note:SOGGETTO E SOSTANZA
Yellow highlight | Location: 166
Soggetto e predicato, dunque, sono le due colonne portanti del pensiero linguistico, logico, ontologico (e matematico): senza di essi non esisterebbe il pensiero razionale.
Note | Location: 167
SOGETTO/SOSTANZA…PREDICATO/PROPRIETÀ
Yellow highlight | Location: 169
I verbi non sono predicati? No: Aristotele si accorge che nella sua lingua (e nella nostra, ad esempio) non tutti i verbi sono predicati, o meglio che esiste un verbo che non è predicato di niente, che non esprime cioè alcuna proprietà: il verbo essere, appunto.
Note:VERBO ESSERE
MARCO TERENZIO VARRONE
Yellow highlight | Location: 185
Si sa: il gulco gianigeva le brale. Se però si parla di più di un gulco, non dobbiamo chiedere a nessuno come si dice. Sappiamo benissimo che si dice che i gulchi gianigevano le brale.
Note:I GLUCHI
Yellow highlight | Location: 187
se un bambino, dopo aver sentito per caso che qualcuno ha venduto qualcosa, ci dice che qualcun altro ha piangiuto tanto, dovremmo dargli un premio, perché è stato capace da solo di costruire una proporzione perfetta
Note:PIANGIUTO
Yellow highlight | Location: 190
Varrone ci sta dicendo esplicitamente che parte della nostra conoscenza del linguaggio non ci viene insegnata: è un fatto di natura.
Note:VARRONE E L‘INNATISMO
Yellow highlight | Location: 211
sulla base dei lavori di Noam Chomsky si è per la prima volta affermata una teoria sull’acquisizione del linguaggio opposta a quella tradizionale.10 L’ipotesi che le regole sintattiche della lingua madre (intesa in tutte le sue sottocomponenti, tra le quali la sintassi) si costruiscano progressivamente sul nulla è stata sostituita con l’ipotesi che gli esseri umani nascano con un cervello che (in potenza) contiene già tutte le sintassi… L’apprendimento non sarebbe dunque un fenomeno di costruzione, ma di selezione…
Note:RIVOLUZIONE DI CHOMSKY
Yellow highlight | Location: 223
non sappiamo dare nuova sostanza di tipo neurobiologico alla contrapposizione fra anomalia e analogia: di fatto, che l’apprendimento corrisponda alla formazione e alla stabilizzazione di alcune connessioni sinaptiche in un labirinto di circuiti caotici o che si tratti della chiusura di alcuni circuiti in presenza di un reticolo simmetrico, il problema di fondo rimane irrisolto – anche se i contorni possibili iniziano ad affiorare dalla nebbia del mito.
Note:IL MISTERO RESTA
RUGGERO BACONE
Yellow highlight | Location: 230
La grammatica è una e una sola in tutte le lingue secondo la sua sostanza, anche se accidentalmente possono esserci delle variazioni.
Note:UNA SOLA GRAMMATICA
Yellow highlight | Location: 246
siccome i modi nei quali le cose esistono sono universali, malgrado il variare delle lingue, ne deriva che lo sono anche i modi nei quali si organizza la grammatica: le differenze possono solo essere accidenti.
Note:LA GRAMMATICA DELL‘UNIVERSO
Yellow highlight | Location: 253
è difficile negare che il plurale sia un modo con il quale incorporiamo qualcosa (della nostra percezione) del mondo nella grammatica.
Note:PLURALE
6. CARTESIO
Yellow highlight | Location: 291
Non esistono persone […] che non siano capaci di disporre insieme delle parole e con esse comporre un discorso con il quale far intendere il loro pensiero. E al contrario non esiste un altro animale tanto perfetto o posto in una condizione tanto favorevole da poter fare una cosa simile.
Note:UNIVERSALITÀ E UNICITÀ
Yellow highlight | Location: 297
Stephen Anderson: «I sistemi di comunicazione di tutti gli altri animali si basano su un numero limitato e fisso di insiemi di messaggi discreti, quasi esclusivamente circoscritti al qui e ora.
Note:L’ANIMALE
Yellow highlight | Location: 300
confondere la capacità di comunicazione con la struttura del codice che si usa per comunicare. Tutti gli animali sicuramente comunicano: colibrì con colibrì, formiche con formiche, cani con cani, gatti con gatti, cani con gatti, colibrì con gatti e tanti altri.
Note:CONFONDERE CAPACITÀ E STRUTTURA
Yellow highlight | Location: 312
all’inizio, il percorso linguistico dello scimpanzé e quello del bambino furono sostanzialmente paralleli…poi, all’improvviso, il bambino iniziò a utilizzare l’ordine delle parole per veicolare significati diversi…
Note:ESPERIMENTO: SCIMPAMZÈ E BAMBINO
Yellow highlight | Location: 322
Oggi si dà dunque per assodato che la sintassi sia lo spartiacque tra il codice di comunicazione dell’uomo e quello di tutti gli altri animali.
Note:SINTASSI E SIGNIFICATO
SIR WILLIAM JONES
Yellow highlight | Location: 404
Nessun filologo potrebbe indagare [sanscrito, greco e latino], senza credere che queste lingue siano sorte da qualche fonte comune, la quale, forse, non esiste più.
Note:LINGUA MADRE
BERTRAND RUSSELL
Yellow highlight | Location: 529
È una disgrazia per il genere umano che si sia scelto di usare la stessa parola «è» per due idee completamente differenti.
Note:LA MALEDIZIONE DELL’ESSERE
Yellow highlight | Location: 553
Le due idee che secondo Russell vengono espresse nello stesso verbo sono da una parte l’attribuzione di una proprietà a un soggetto (la predicazione, cioè), dall’altra l’identità tra due individui. Russell illustra questa disgrazia con due esempi: in Socrate è umano – dice – il verbo essere segnala predicazione; in Socrate è un uomo, invece, identità tra due individui (Socrate e un uomo).
Note:ATTRIBUZIONE E IDENTITÀ
Yellow highlight | Location: 849
Il linguaggio è più simile a un fiocco di neve che al collo di una giraffa. Le sue proprietà specifiche nascono dalle leggi di natura, non sono qualcosa che si sviluppa come accumulo di fatti storici casuali.
IL LINGUAGGIO È UN FATTO DI NATURA