martedì 6 ottobre 2015

The Reign of Recycling di JOHN TIERNEY + The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg

The Reign of Recycling  di JOHN TIERNEY
  • domanda: il r. aiuta la comunità e migliora l ambiente in cui viviamo ?...
  • in una fase iniziale il r. era costoso e sprecone. tuttavia si pensava che quella fosse una fase transitoria. oggi a 20 dagli inizi cosa possiamo dire?...
  • risposta: nn si vedono miglioramenti nè da un punto di vista ambientale nè da un punto di vista economico...
  • ancora oggi per il comune è  più conveniente mandare in discarica che riciclare....
  • il crollo nei prezzi delle materie prime dovuto al petrolio penalizza il riciclaggio...
  • la voglia di riciclare stagna. presso gli utenti più che presso gli amministratori...
  • dinamica: più il riciclaggio si raffina più crescono i costi e calano i benefici ambientali..
  • retorica: il riciclaggio è un bene in sè. dall asilo l indottrinamento è martellante....
  • es: se prima di riciclare una bottiglia la lavi il bilancio netto di anidride carbonica diventa negativo. e l epa raccomanda il lavaggio...
  • calcoli dell epa: nn ha senso riciclare più del 25% dei rifiuti...
  • può aver senso riciclare alcuni cartoni e alcuni metalli ma andare oltre ha poco senso. men che meno l umido...
  • manca spazio x le discariche? 1000 anni di rifiuti usa stanno nell'1% del territorio adibito a pascolo. si tratta oltretutto di spazi riutilizzabili. open usa di tennis...
  • problemi nimby? no. le comunità rurali sono ben felici di arrotondare...
  • le discariche moderne nn inquinano: il metano è catturato e riutilizzato...
  • inceneritori? sono la soluzione preferita in nord europa e giappone. figuriamoci....
  • il riciclaggio inquina: flotte di camion e operazioni di decompostaggio con i loro odori nauseabondi...
  • meno bisogno di costruire nuovi prodotti meno lavoro. molte comunità soffrono...
  • e il risparmio di co2? più del 90% deriva solo dai cartoni e da certi metalli tipo alluminio. il rimanente compensa appena i fattori inquinanti che produce...
  • quanto costa riciclare? molto. di sicuro con quella somma si possono fare moltissime cose più utili x l ambiente...
  • economia: il costo del lavoro aumenta quello delle materie diminuisce. 2 trend negativi x il riciclatore....
  • il pericolo maggiore: la sete degli amministratori che vogliono riciclare materie di valore sempre più basso...
  • conclusione: molto meglio x tutti tassare la co2 della spazzatura diretta in discarica (o,in presenza di una carbon tax, rimborsare chi ricicla. di certo aumenterebbe di molto raggiungendo l ottimo. la cosa migliore è dare un premio a chi ricicla lattine e carta...
  • xchè c è resistenza? la gente vuol sentirsi virtuosa. ha così poche possibilitá senza una religione
continua 

The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg

  • Munger: zero waste è una politica irrazionale. anche quando l obiettivo primario è l ambiente...
  • hume: r. può essere efficiente se inserito in un mix. pagare la monnezza è una buona soluzione...
  • innes: responsabilizzare il produttore...
  • landsburg: nn facciamo di r. una questione moralistica. l unica morale è quella che rispetta i prezzi. le altre corrompono ma soprattutto instupidiscono
continua

lunedì 5 ottobre 2015

Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine broken window

  • teoria broken window: i piccoli crimini creano un circolo vizioso. colpiamoli duramente....
  • la tbw fu applicata a ny negli anni 90 con grande successo ma anche altri fattori erano cambiati: in primis il numero di polizziotti e di incarcerati. l evidenza tbw è mista

Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età

Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età

  • il tipico criminale violento: maschio ventenne nero. e se la popolazione usa avesse ora meno giovani e meno neri?...
  • nel complesso nn sta qui la spiegazione del calo dei crimini usa: l invecchiamento della popolazione è compensato nel xiodo cruciale dall aumento di afro amrricani
continua

Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di John R. Lott - crimini e pistole

Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di  John R. Lott - crimini e pistole
  • usa: nel 2004 spira un importante bando alle armi ma gli omicidi continuano a diminuire tra le grida d allarme degli attivisti....
  • altro provvedimento importante: il brady act. nessuna conseguenza sul tasso degli omicidi...
  • il problema con il proibizionismo? che ubbidiscono solo i cittadini modello nn i criminali. un pò come con le droghe o l alcol
continua

4 Freakonomics Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE

Freakonomics  Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE
  • teoria anti gun: senza pistole chi è più debole si rassegna senza spargimenti di sangue...
  • pro gun: se tutti sono armati: meno ingiustizie e nn più sangue. perchè mai i forti dovrebbero vantare le loro pretese?...
  • gli usa hanno un tasso di omicidi elevatissimo. le pistole contano? e la svizzera? sono più armati e più sicuri. xchè?...
  • brady act: un fallimento. ragioni: il mercato nero prospero compensa i divieti....
  • chicago e wachington città gun free ma anche i fanalini di coda nella diminuzione dei crimini...
  • gun buyback: dove ha avuto successo il crimine nn è diminuito...
  • c è l iopotesi opposta: more gun less crime. nn sembrano replicabili gli studi di lott
  • conclusione: l ipotesi del bando non sembra spiegare il crollo della criminalità negli usa durante gli anni 90
continua

The Reign of Recycling

The Reign of Recycling - The New York Times:



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Inutile e costoso: un ottimo candidato per la disobbedienza civile.

A Critique of Mazzucato’s Entrepreneurial State DI Alberto Mingardi

A Critique of Mazzucato’s Entrepreneurial State DI Alberto Mingardi
  • tesi di m.: la politica industriale è il fattore fondamentale x l innovazione. i privati si aggregano....
  • m. cita casi in cui le conseguenze benefiche sono non intenzionali....
  • i due problemi di m.: 1 nn considera lo spiazzamento in un sistema di scarse risorse 2 nn dà valore al ruolo della domanda...
  • m. si concentra sugli usa. ma se la sua tesi centrale tenesse dovrebbe essere ancora più vera x l europa dove i governi pesano ancor di più. il che non sembra.
  • m. sulla crisi: è reale la finanza nn c entra. manca innovazione. perchè? xchè manca lo stato...
  • curioso.per m. il governo che corregge i fallimenti di mercato è lo stato minimo teorizzato dalla publi choice...
  • lo stato è importante x innovare? x m. la risposta è davanti ai ns occhi. basta vedere ferrovie farmaci nanotecnologie e soprattutto la mitica internet...
  • ferrovie: chiaro il ruolo preponderante del privato nell innovazione pura. lo stato nazionalizza e crea grandi progetti...
  • problema di m.: esamina solo un xiodo in cui la spesa governativa è esplosa ovunque: difficile pensare che in qlc modo nn incocci con l innovazione. più difficile capire il ruolo giocato....
  • l ottocento nn è stato forse innovativo? direi anche più del novecento. e il xiodo della riv. ind.? quello è un culmine. un epoca aurea con lo stato minimo. strano...
  • l onere di m.: provare che l i. è frutto di un progetto governativo consapevole...
  • internet: i finanziamenti governativi erano essenzialmente spesa militare. nn sembra che i. abbia molto a che fare com la guerra. i. fu un esternalità positiva di certi sforzi di ricerca....
  • università: m. le assimila al governo ma le u. americane sono quel che sono x l ambiente competitivo in cui operano e x l adeguamento al mondo del lavoro...
  • la spesa governativa impiegata in un progetto è ben diversa da un fondo governativo conteso in un ambiente competitivo...
  • la m. tipo: siccome lo studente che escogitò il touchscreen studiava in un univ. statale allora l i phone è il frutto della politica industriale governativa. c è qlcs xhe nn va...
  • farmaceutica usa: molti stimoli ricevuti sono identici in altri paesi. chiediamoci xchè funzionano negli usa e meno altrove...
  • m. esalta il giappone anni 70 e il suo recupero sugli usa. motivo? l investimento governativo in RD. ma l urss investiva di più così come il giappone stagnante degli anni novanta...
  • l urss ilvestiva tutto nel settore spaziale. il giappone in tanti settori. xchè? semplice: il giappone aveva industrie private attente alla domanda e quelle andavano finansiate. in urss il governo creava anche le entità da finanziare...
  • la m. implicita: l inintenzionalità conta più dell imtenzionalità. ma qs è assurdo. certo chi compie un azione cambia tutti gli stati futuri dell universo ma nn è nè colpevole nè meritevole del bene e del male che qs stati producono...
  • il ruolo dell imprenditore: sfruttare le conseguenze nn intenzionali. la spesa governativa in molti casi nn è stata altro che un fattore ambientale ben sfruttato. in quanto tale difficile attribuirgli meriti di sorta. sarebbe come attribuire al petrolio i meriti dello sviluppo...
  • le mele che cadono dagli alberi sono fattore di sviluppo innovativo?…
  • m. scambia i fattori ambientali con le cause. ricorda quel tifoso che x negare un rigore guarda al fallo nn fischiato a metà campo un quarto d'ora prima. certo: la catena causale sarebbe stata ben diversa ma quel fallo di per sè non ha nè meriti nè colpe su quanto accaduto...
  • xchè l america è stata scoperta da Colombo e nn dai vichinghi che ci sono arrivati ben prima?…
  • lo stato è un cattivo imprenditore nn xchè manca di genio ma xchè manca di dinamismo nn incontra la domanda lasciando inerti le sue trovate. se opera in un ambiente in cui poi c è qlcn che le valorizza allora rischiamo di nn vedere la sua improduttività e m. a quanto pare fa di tutto x nn vederla...
  • l imprenditore innovatore scopre nuovi bisogni prima che nuove tecnologie in qs senso lo stato nn è certo imprenditore..
  • thiel: oggi l i. avviene nei bits e nn nelle cose xchè le cose sono troppo regolate...
  • m. nn propone un modello. xchè lo stato dovrebbe essere un buon innovatore? come incentiva? come assume? testare un modello è molto più affidabile ma qui il modello manca...
  • tesi m.: i. richiede tempo e xdite. il mercato nn può tollerare il tour de force. ma così come si può essere poco lungimiranti si può essere anche troppo lungimiranti passando di fallimento in fallimento creando delle voragini. e la cosa non è mera teoria.  senonchè: ci sono errori fatti con le proprie risorse così come ci sono errori fatti con le risorse altrui. dove allignerà di più l opportunismo?…
  • policy di m.: tassa e spendi in RD. ci si disinteressa dell impatto di qs tassazione supplettiva. a meno che si intenda sostituire il welfare state con un RD state ma qs è tuttaltro discorso che non penso piaccia a m.
  • imho. internet e lo stato. Anche l'urss aveva "inventato" internet: There is a new and intriguing book out by Benjamin Peters called How Not to Network a Nation: The Uneasy History of the Soviet Internet, which outlines exactly what it claims to.  Here is one introductory excerpt:
    In late September 1970, a year after the ARPANET went online, the Soviet cyberneticist Viktor Glushkov boarded a train from Kiev to Moscow to attend what proved to be a fateful meeting for the future of what we might call the Soviet Internet.  On the windy morning of October 1, 1970, he met with members of the Politburo, the governing body of the Soviet state, around the long rectangular table on a red carpet in Stalin’s former office in the Kremlin.  The Politburo convened that day to hear Glushkov’s proposal and decide whether to build a massive nationwide computer network for citizen use — or what Glushkov called the All-State Automated System (OGAS, obshche-gosudarstvennyi avtomatizirovannaya system), the most ambitious computer network of its kind in the world at the time.  OGAS was to connect tens of thousands of computer centers and to manage and optimize in real time the communications between hundreds of thousands of workers, factory managers, and regional and national administrators.  The purpose of the OGAS Project was simple to state and grandiose to imagine: Glushkov sought to network and automatically manage the nation’s struggling command economy.
    They failed!  The author blames this not on backward technology, but rather “entrenched bureaucratic corruption and conflicts of interest at the heart of the system…”
    Anyone interested in the history of the internet, comparative systems, or the history of the Soviet Union should read this book.

continua

Omicidi e pistole

sul tasso degli omicidi gli usa sfigurano con l'europa occidentale ma fanno bene rispetto agli altri paesi americani.

premesso che reddito e tasso degli omicidi non sembrano correlati (nell'africa povera ci sono molto più omicidi che nell'asia povera), a questo punto sarebbe interessante sapere il tasso degli omicidi usa disaggregato razzialmente.

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate

Cyclists! Why do they ride in the middle of the road?

Cyclists! Why do they ride in the middle of the road?:



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perchè i ciclisti viaggiano in mezzo alla carreggiata? perché ne hanno diritto. e anche perché è più sicuro.

4 Freakonomics di Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - crimine

Il crimine usa è collassato negli anni 90. Perché. Due cause plausibili: più polizia e più carcere. Una causa controversa: legalizzazione aborto. 


The Freakonomics argument starts off very much like the argument I make in The Tipping Point. The startling decline in crime in major American cities in the mid-1990’s is a mystery. No one predicted it. Everyone thought that high crime rates were a permanent feature of urban life. And the standard arguments to explain why crime falls don’t seem to work in this case. Levitt and Dubner go through all the usual explanations for crime decreases—a booming economy, decline in the crack trade, innovative policing strategies, tougher gun laws, aging of the population—and find only two that they think really matter. Putting more police on the street, they say, which happened in major cities all over the country in the early 1990’s, was a major factor. So were the soaring numbers of young men put away in prison in that same period. But neither of those two factors, they argue, are sufficient to explain the full magnitude of the crime drop. There has to be something else—and their candidate for the missing explanation is the legalization of abortion.

domenica 4 ottobre 2015

Crimine e carcerati

https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/ tesi: il carcere riduce la criminalità. Ricorda che il carcere facile è dovuto all orientamento dei pm

sabato 3 ottobre 2015

My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan

 My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan

Bryan Caplan

  • una teoria x distinguere destra e sinistra...
  • teorie comuni: uguaglianza-diseguaglianza. tradizione-nuovismo. ricchi-poveri...
  • proposta una distinzione psicologica: l uomo di sinistra -us- è antimercato. l uomo di destra -ud- è antisinistra.
  • spiegato meglio: ud è più pronto ad accettare le leggi di natura - siamo diversi siamo diseguali c è una gerarchia. l'us è più propenso a correggere la natura con l intervento politico incurante della nirvana fallacy...
  • nota: l ud è un impolitico. si occupa di politica solo x opporsi alla sinistra...
  • nota: in un accezione allargata il mercato si identifica con la natura (tanto è vero che si parla di giungla)...
  • tutto ciò nn ricorda thomas mann?
continua

Charles Murray sul welfare

Charles Murray sul welfare e i modelli semplicistici per testarlo
  • la battaglia anni 70 sul welfare: chi lo accusava portava buon senso chi lo difendeva portava numeri...
  • l accusa ai quantitativi: testate modelli caricaturali facendo ipotesi semplicistiche...
  • il w. cambia i caratteri nn le decisioni...
  • l esempio dei figli illegittimi. l Oregon introduce un sussidio x le mamme single. vediamo se in Oregon aumentano le mamme single. ma il meccanismo del degrado nn funziona così...
  • uno: le preferenze dei soggetti sono discontinue: nn reagiscono all ultimo provvedimento ma quando il cumulo dei benefici supera una soglia...
  • meglio considerare la consistenza dell intero welfare che il singolo fondo stanziato x le mamme single...
  • l'azione corruttiva segue vie contorte. esempio: il welfare muta il ruolo maschile. col welfare i padri se la svignano a cuor leggero. lo status dei maschi nn è più legato al saper condurre una famiglia, a quello ci pensa w...
  • circolarità: il w. esautora i padri le donne nn puntano più su di loro e loro si sentono sempre più inutili e irresponsabili
continua

Punti deboli del reddito minimo

Punti deboli del reddito minimo: 1) disincentiva il lavoro (meglio una negative income tax o scalaggio graduale in seguito a proposte rifiutate) e 2) non distingue tra poveri meritevoli e non meritevoli (meglio la filantropia privata).

venerdì 2 ottobre 2015

L'uomo che voleva essere felice

Alla fine cosa cerchiamo tutti? La felicità. Qual è la ricetta?

In molti l'hanno studiata, uno studio difficile, ambiguo, sfuggente. Per fortuna c'è una consolazione: in fondo sappiamo riconoscere con buona approssimazione quando siamo felici, e non è nemmeno poi così difficile riconoscere una persona felice. Forse che il mistero sia sopravvalutato?

Infatti, noi sappiamo molto sulla felicità, senonché le conclusioni di chi approfondisce sono imbarazzanti:

  • la felicità è saldamente legata al possesso di solidi valori sentiti come reali,
  • chi è sinceramente appassionato alla verità ben difficilmente sente di possederla in modo stabile e definitivo.
A nessuno sfugge il cortocircuito: l'appassionato ricercatore della verità non ha i requisiti per essere felice e la persona onestamente felice è nelle condizioni ideali per cessare di esserlo.

Sarà per questo che psicologi e compagnia bella sono restii a fornire ricette, neanche dopo aver speso una vita nel tentativo di scovarla. Sanno tutto sulla felicità ma mica si puo' presentare l'autoinganno come la soluzione dei nostri problemi.

I due punti di cui sopra ci pongono una contraddizione logica che però possiamo risolvere. Con la bacchetta magica? No, con il "tempo": noi non viviamo su un piano cartesiano ma nel tempo, il tempo ha la virtù di sciogliere le contraddizioni: una palla non puo' essere sia rossa che verde, sarebbe contraddittorio. Tuttavia, puo' essere prima rossa e poi verde. E' del tutto normale.

Cerchiamo allora i nostri valori, teniamoceli stretti, viviamoli fino in fondo credendoci. Poi andiamo serenamente incontro alla crisi, alla verifica razionale degli stessi, magari ad una dolorosa "ristrutturazione". Infine ricominciamo il ciclo.

La felicità non è una condizione permanente ma un onda che ci prende di volta in volta e ci solleva. Sistemiamo con cura il territorio intorno a noi per non perderci neanche un'onda, la vita ne riserva parecchie. 





Gross National Happiness: Why Happiness Matters for America - And How We Can Get More of It - Arthur C. Brooks

Gross National Happiness: Why Happiness Matters for America - And How We Can Get More of It - Arthur C. Brooks 
  • Religione e felicità: il legame è robusto...
  • Il legame cessa se il dio in cui si crede è vendicativo...
  • Il nesso? difficile stabilirlo. Certo che l'appartenere ad una comunità religiosa conta parecchio...
  • Anche la soddisfazione per la propria condizione economica è favorita dalla fede...
  • Le comunità praticante è mediamente superiore anche dal punto di vista della prosperità economica....
  • I tuoi vicini vanno a messa? Le tue chance di prosperità aumentano

Xxxx
  • Soldi e felicità. Il legame esiste ma è lasco
  • altri fattori + importanti: fede e cultura
  • adattamento edonico: vale in entrambi i sensi
  • nn ci adattiamo ai piccoli e continui cambiamenti. l'esempio del pendolarismo
  • è il successo e lo status che ci rendono felici. anche solo lo status relativo
  • la spesa gov. nn ci rende felici: infonde un senso di dipendenza
  • l insucceso e l indifferenza dannegiano la felicità: vale la pena di optare x il capitalismo dove il successo e la speranza sono possibili

Xxc
  • la diseguaglianza nn sembra legata alla felicità, specie dove è possibile ritagliare la propria nicchia dove "lavora" l'adattamento edonico
  • basta credere nella mobilità x essere felici ma nella mobilità senza spinte... 
  • la felicità deriva dal senso di successo e di controllo
  • il lavoro come fonte di felicità. il cfr  usa/ue è impietoso: si è più felici dove si lavora di più

Ccccxxx
  • donare ci rende felici
  • il dono aumenta la percezione del proprio status, che è molto connesso con la felicità
  • se il gvt distribuisce la gente dona meno

Xxxx conclusioni
  • senza valori la ricchezza può poco
  • valori: famiglia generosità spiritualità fede libertà lavoro
  • fede vs materialismo
  • libertà vs pianificazione
  • dignità vs mantenimento
  • opportunità vs uguaglianza
  • lavoro vs tempo libero
  • generosità vs egoismo
  • tradizione vs anonimia
  • famiglia vs atomismo
  • onore (dignità) vs crescita economica

continua

Bellezza paga (La): Tutti i vantaggi dell'essere attraenti di Daniel Hamermesh - affirmative action per i brutti

Bellezza paga (La): Tutti i vantaggi dell'essere attraenti di  Daniel Hamermesh - affirmative action per i brutti
  • Alan Greenspan discriminava esplicitamente in favore delle donne x trarre vantaggi sul mercato. È qs la via maestra, anche nel caso della bellezza.
  • Razza, colore, religione, sesso.E poi anche età e disabilità. Perchè nn anche la bruttezza?…
  • Chi danneggia la protezione dei brutti?…
  • Le affirmative action hanno funzionato? Boh. Di certo nn in modo evidente....
  • IMHO. Il vero mistero: ma xchè si pensa ad una tutela solo quando l'handicap si ripercuote in termini monetari? Che l'handicap abbia comunque un effetto spiacevole indipendentemente da questi effetti è chiaro a tutti. e allora? La risposta + plausibile: abbiamo bisogno di giustificare moralmente una predazione. La bellezza nn si può predare, il patrimonio sì quindi noi non sentiamo una spinta a compensare gli svantaggi del primo tipo.
continua

giovedì 1 ottobre 2015

Religion in the Public Sphere Kevin Vallier, Patrick J. Deneen, Maggie Garrett, Michael Shermer

Religion in the Public Sphere Kevin Vallier, Patrick J. Deneen, Maggie Garrett, Michael Shermer
  • La soluzione proposta da KV: 1) nessuna chiesa ufficiale 2) piena partecipazione al discorso pubblico e alla difesa dei propri interessi. Per una Chiesa non è uno scandalo fare lobby
  • Patrick Deneen: oggi il cristiano è sulla difensiva, rivendica semplicemente la sua libertà di esistere attaccata dal laicismo; in qs posizione ci sono elementi per un'alleanza oggettiva con i liberali.
  • Maggie Garrett: i principi democratici e anti discriminatori vanno rispettati anche dalla Chiesa
  • Michael Shemer: la religione dovrebbe ritirarsi dalla politica esattamente come ha fatto dalla scienza

***
  • I libertari spesso confondono politica e stato, vedono l'intervento ecclesiastico in politica come negativo anche quando è di fatto un intervento di difesa che rinsalda i baluardi liberali.
  • I libertari mancano di una teoria della laicità scadendo spesso nel laicismo
  • Rethoric matters: x una cultura della libertà
  • I conservatori vogliono leggi che favoriscano la loro religione, in questo senso aiutano la confusione e si dimostrano scorretti  vs le altre religioni dimenticando che tutte hanno pari dignità
  • D'altro canto per i progressisti il religioso va escluso dal dibattito perché rinuncia di fatto alla ragione.
  • Di fatto il prog sostituisce l' ideologia laicista ad una religione. In Francia il fenomeno è apertamente rivendicato.
  • CL: nella fede c è una ratio che può dialogare con tutti gli uomini
  • Matrimonio omo: sbagliato sia proibirlo che imporlo.
  • Obbligo di finanziare l' aborto: indifendibile
  • la religione ci difende dalla statolatria: è con argomenti religiosi che chiediamo allo stati di nn ocvuparsi di matrimoni... è con argomenti religiosi chiediamo allo stato di nn finanziare l aborto
  • Summa: x un liberale il problema nn è la religione ma la coercizione

??????
  • KV è chiaro ma non pragmatico. Che fare quindi?
  • Storia: x i liberali classici la società doveva fondarsi sui valori cristiani. Addirittura si chiedeva di nn tollerare gli atei
  • Oggi i conservatori difendono solo il loro diritto ad esistere e a professare una religione sono passati i tempi in cui...
  • Le lotte libertarie del cristiano: obiezione di coscienza sull' aborto, libertà di espressione antigay o contro la copertura santiaria per l'eterologa.
  • Quel che di fatto sfugge a KV: oggi liberale = laicista
  • Oggi le chiese sono di fatto un baluardo contro lo stato. La famiglia stessa lo è sempre stata del resto
  • Ma il maggiore contributo della rel alla pol. nn è la difesa dallo stato quanto il costruire una vita possibile fuori dallo stato
  • La libertà non è un dono dello stato ma precede lo stato
continua

La Bellezza paga: Tutti i vantaggi dell'essere attraenti - Daniel Hamermesh

La Bellezza paga: Tutti i vantaggi dell'essere attraenti -  Daniel Hamermesh
  • Tesi: esiste una relazione tra bellezza e reddito
  • Tema: perchè un economista deve occuparsi di bellezza?...
  • Siamo ossessionati dalla bellezza: i tempi di toletta dell'americano medio. Un'ossessione universale e senza tempo...
  • Susan Boyle: lo scandalo della bruttezza...
  • Problema: la discriminazione dei brutti. Secondo molti è più acuta di quella razziale...
  • Esiste una bellezza naturale e una artificiale (moda). Con la seconda ci distinguiamo dagli altri e ci affiliamo ad un gruppo. 
  • La bellezza è scarsa x definizione, altrimenti cesserebbe la sua funzione distintiva..
  • La bellezza incide sul lavoro: salario e posto. Incide in positivo sulla redditività d'impresa, sulla politica dei governi...
  • Cos'è la bellezza? Affrontiamo il tema empiricamente: quando concordiamo nel definire bella una xsona?...
  • Limitiamoci al volto: è la bellezza che genera più conseguenze economiche...
  • La bellezza può generare conseguenze solo se esistono canoni comuni...
  • I canoni della bellezza sono quasi-universali con un favore verso i tratti occidentali. Ciò nn toglie che variazioni culturali esistano ancora, vedi le fat farm della Mauritania...
  • Le differenze di valutazione registrate riguardano più la generosità di alcune culture che nn l'ordine finale. I cinesi per esempio fanno una gran fatica a collocare qlcn sotto la media...
  • Le valutazioni della bellezza sono coerenti nel tempo...
  • Donne e uomini sono mediamente belli uguali ma gli estremi sono occupati dalle donne...
  • Se i valutatori sono bianchi si reagisce in modo più estremo sui bianchi a parità di media...
  • I vecchi sono più brutti e nn di poco. Specie se sono donne. Anche qui a prescindere dalla cultura. La differenza xsiste anche se si chiede di tener conto dell'età. Perchè? Forse xchè accoppiamento fertile e bellezza sono interrelate...
  • Altra legge: i brutti anatroccoli diventano brutte anatre...
  • La bellezza si riconosce molto presto: già nell'infanzia...
  • La simmetria facciale è fonte di bellezza...
  • Cambiare la propria bellezza è molto difficile e costoso e il costo nn vale la candela in termini economici: difficile rimuovere le asimmetrie fondamentali. Qs nn vale solo x la chirurgia ma anche x vestiti e cosmesi. Ma gli effetti economici nn sono tutto...
  • Difficile anche xdere la propria bellezza, giusto gli incidenti che ci sfigurano. Siamo sostanzialmente inscindibili da essa...
  • IMHO: forse anche x qs che le diseguaglianze si qs punto generano al massimo un'invidia xsonale che nn si tramuta mai in senso d'ingiustizia collettivo. Non serve a nulla giustificare moralmente una predazione che nn può tecnicamente realizzarsi
  • Gli effetti della b. sul salario sono minori x le donne (anche se la loro bellezza si nota di più)...
  • La discriminazione in termini di bellezza pesa di più sugli uomini...
  • Problema: nn è che le donne che lavorano sono più belle degli uomini? Possibile visto che la partecipazione resta inferiore
  • Le aziende dove i dipendenti sono più belli sono più produttive. Tuttavia, esiste un unico studio che lo asserisce
continua

mercoledì 30 settembre 2015

Il Platonismo di Rawls

Quando Bolt vince le Olimpiadi e baca la medaglia d'oro tutti noi che guardiamo la TV pensiamo che se la sia davvero meritata. Sappiamo quanto conti il talento nel suo successo, eppure non riusciamo a declassarlo come uno dalla fortuna sfacciata. Eppure quando un filosofo politico come Rawls imposta tutto il suo sistema sulla "lotteria dei talenti" fa proprio questo. Perché una simile distanza tra il senso comune e un raffinato filosofo. Una risposta possibile: Rawls privilegia una concezione platonica dell'anima, il senso comune una concezione aristotelica. Per Platone le anime esistono a prescindere da qualsiasi forma assumano, di conseguenza la forma assunta diventa un'accidente (un colpo di fortuna o sfortuna). Poiché il talento innato è una delle forme assunte dall'anima di Bolt, è normale considerarlo un privilegiato dalla fortuna. Aristotele sponsoirizza invece la posizione immanentista: l'anima non esiste a prescindere dalla realtà ma emerge da essa identificandosi con la forma originaria del soggetto. Con una simile premessa il talento innato di Bolt è Bolt, equivale a Bolt, si identifica essenzialmente con Bolt, non è un accidente. In questo caso è assurdo dire che Bolt è fortunato per il semplice fatto che è metafisicamente inconcepibile l'alternativa di un Bolt sfortunato. La visione aristotelica dell'anima rende filosoficamente inconcepibile la filosofia politica di Rawls.