Perchè, oltre ad essere la soluzione più promettente del problema ambientale, è anche di gran lunga la più economica, al punto da evitare il drastico cambio di stile di vita (ovvero la virata verso il socialismo) che molti angurie ambinetaliste (verdi fuori e rosse dentro) si augurano.
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lunedì 27 settembre 2010
New atheism e fondamentalisti religiosi
Sono accomunati da una santa alleanza: entrambi prediligono l' interpretazione letterale dei testi sacri.
Il fondamentalista trova così modo di appagare la sua pigrizia mentale e di ristorare il suo compulsivo bisogno di sicurezze. Finalmente il suo cervello puo' andare in vacanza.
Il new atheist puo' imboccare la comoda via dello straw man dedicandosi a schernire il linguaggio semplice, al limite dell' ingenuo, che la religione impiega per arrivare a tutti. forse pensa: facciamoci quattro risate compiacendoci del nostro spirito sottile.
In fondo si tratta di due pigrizie parimenti colpevoli.
Il fondamentalista trova così modo di appagare la sua pigrizia mentale e di ristorare il suo compulsivo bisogno di sicurezze. Finalmente il suo cervello puo' andare in vacanza.
Il new atheist puo' imboccare la comoda via dello straw man dedicandosi a schernire il linguaggio semplice, al limite dell' ingenuo, che la religione impiega per arrivare a tutti. forse pensa: facciamoci quattro risate compiacendoci del nostro spirito sottile.
In fondo si tratta di due pigrizie parimenti colpevoli.
I due ubriachi
If two equally drunk drivers go home, and one kills a child, but the other arrives home safe because there was no child for him to hit, which driver is more culpable?
Un bel casino?
E' la via maestra per pensare a quanto umano sia ammettere l' esistenza di un giudizio divino.
P.S. Spesso il non credente è parente del fondamentalista religioso: fa finta di non capire i reali problemi sollevati dalla religione equivocando pretestuosamente sul linguaggio, magari un po' naif, che la religione impiega per esporli ed affrontarli. In questo senso gli torna molto comoda una lettura fondamentalista (letterale) dei testi consultati.
Un bel casino?
E' la via maestra per pensare a quanto umano sia ammettere l' esistenza di un giudizio divino.
P.S. Spesso il non credente è parente del fondamentalista religioso: fa finta di non capire i reali problemi sollevati dalla religione equivocando pretestuosamente sul linguaggio, magari un po' naif, che la religione impiega per esporli ed affrontarli. In questo senso gli torna molto comoda una lettura fondamentalista (letterale) dei testi consultati.
Wrong wrong wrong
Telegiornali, tribune politiche, Ballarò, Anno Zero, Matrix... ogni volta che si parla di politiche fiscali è sempre la stessa storia, prima o poi salta su uno che fa:
"... ma vi rendete conto che in Italia tassiamo il lavoro al trenta e rotti per cento mentre i redditi di capitale subiscono una ritenuta alla fonte del 12,5%? Cosa aspettiamo a chiudere questo gap che non è degno di un paese civile?..."
Finchè lo dice il Ministro dell' Economia o un sindacalista, passi, sappiamo con chi abbiamo a che fare. Ma negli altri casi dobbiamo rispondere forte e chiaro: assurdo!
O meglio, come dice il buon Landsburg:
"this is wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, and you can’t begin to think clearly about tax policy if you don’t understand why".
La cosa è molto semplice: l' imposizione fiscale del capitale non è mai una tassa, bensì una sopratassa; confrontare l' entità di una sopratassa con quella di una tassa è come confrontare mele con pere!!
Capito?
No?
Allora leggere tutto, e di corsa:
link
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"... ma vi rendete conto che in Italia tassiamo il lavoro al trenta e rotti per cento mentre i redditi di capitale subiscono una ritenuta alla fonte del 12,5%? Cosa aspettiamo a chiudere questo gap che non è degno di un paese civile?..."
Finchè lo dice il Ministro dell' Economia o un sindacalista, passi, sappiamo con chi abbiamo a che fare. Ma negli altri casi dobbiamo rispondere forte e chiaro: assurdo!
O meglio, come dice il buon Landsburg:
"this is wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, and you can’t begin to think clearly about tax policy if you don’t understand why".
La cosa è molto semplice: l' imposizione fiscale del capitale non è mai una tassa, bensì una sopratassa; confrontare l' entità di una sopratassa con quella di una tassa è come confrontare mele con pere!!
Capito?
No?
Allora leggere tutto, e di corsa:
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The Myth of the Fairer Sex
Speriamo che sia femmina? Mah!
women were far more involved in the atrocities committed during the Holocaust than previously thought... Women can be as immoral, malicious, and violent as chaps
women were far more involved in the atrocities committed during the Holocaust than previously thought... Women can be as immoral, malicious, and violent as chaps
Genocidi all' ordine del giorno
All' inseguimento dei camion
Get excited about recycling? Not me. When materials are worth recycling, markets for their reuse naturally arise...
A parte fatto che uno ricicla, ricicla, ricicla... e poi... provate a seguire i camion che "ritirano"...
In Raleigh, if you follow the "recycling" trucks, you will see that they mostly take the stuff to the landfill. Recycling is too expensive. Rather than saving money, it costs MORE to recycle. And, friends, "costs" means that it uses more resources.
A parte fatto che uno ricicla, ricicla, ricicla... e poi... provate a seguire i camion che "ritirano"...
In Raleigh, if you follow the "recycling" trucks, you will see that they mostly take the stuff to the landfill. Recycling is too expensive. Rather than saving money, it costs MORE to recycle. And, friends, "costs" means that it uses more resources.
Dove stanno le "canaglie"?
Qualcuno diceva, e a ragione, che l' ultimo rifugio delle canaglie è il "patriottismo".
Potremmo parafrasarlo e dire che l' ultimo rifugio delle canaglie è la "tax compliance?
In fondo i due concetti vanno così bene a braccetto.
Potremmo parafrasarlo e dire che l' ultimo rifugio delle canaglie è la "tax compliance?
In fondo i due concetti vanno così bene a braccetto.
domenica 26 settembre 2010
L' uomo del futuro
Giù il cappello alla Scienza.
Perchè?
Innanzitutto perchè la scienza funziona: conferisce all' uomo armi formidabili, lo rende più forte e più adatto ad affrontare le difficoltà su questo pianeta. Chi ha "più scienza" ha più opportunità, chi ha più scienza comanda.
Giù il cappello anche alla Religione.
Perchè?
Per le stesse identiche ragioni.
La religione favorisce l'adattamento dell' uomo al suo ambiente.
++++++++++
Questo parallelo imbarazza molti, eppure... come spiegare altrimenti l' ubiquita della Religione nella storia dell' umanità?
In realtà una spiegazione alternativa ci sarebbe, la religione non come elemento adattivo ma come virus:
Religion is by-products of cognitive mechanisms that evolved for other reasons. The idea is that religions, like viruses, are costly to those infected with them. They demand large amounts of money and time, impose health risks and make people believe things that are demonstrably false or contradictory. Like viruses, they contain instructions to "copy me", and they succeed by using threats, promises and nasty meme tricks that not only make people accept them but also want to pass them on.
Ma oggi non tiene più, alcuni shocking data l' affossano:
This was all in my mind when Michael Blume got up to speak on "The reproductive advantage of religion". With graph after convincing graph he showed that all over the world and in many different ages, religious people have had far more children than nonreligious people. The exponential increase in the Amish population might be a one off, as might Catholics having lots of children, but a comparison of religious and nonaffiliated groups in the USA, China, Sweden, France and other European countries showed that the number of children per woman in religious groups ranged from close to zero (for the Shakers) to between six and seven for the Hutterites, Amish and Haredim, while the nonaffiliated averaged less than two per woman – below replacement rate...
E poi:
Ryan McKay presented experimental data showing that religious people can be more generous, cheat less and co-operate more in games such as the prisoner's dilemma, and that priming with religious concepts and belief in a "supernatural watcher" increase the effects.
Wow!
Alla luce di quanto detto chi è l' uomo del domani?
Semplice: lo scienziato credente.
Ma si puo' essere scienziati e anche credenti?
Certo! Ce ne sono già stati tanti e il nostro futuro è legato alla proliferazione di questa figura.
p.s. il resoconto di una conversione di prestigio nel corso del convegno Explaining religion.
Perchè?
Innanzitutto perchè la scienza funziona: conferisce all' uomo armi formidabili, lo rende più forte e più adatto ad affrontare le difficoltà su questo pianeta. Chi ha "più scienza" ha più opportunità, chi ha più scienza comanda.
Giù il cappello anche alla Religione.
Perchè?
Per le stesse identiche ragioni.
La religione favorisce l'adattamento dell' uomo al suo ambiente.
++++++++++
Questo parallelo imbarazza molti, eppure... come spiegare altrimenti l' ubiquita della Religione nella storia dell' umanità?
In realtà una spiegazione alternativa ci sarebbe, la religione non come elemento adattivo ma come virus:
Religion is by-products of cognitive mechanisms that evolved for other reasons. The idea is that religions, like viruses, are costly to those infected with them. They demand large amounts of money and time, impose health risks and make people believe things that are demonstrably false or contradictory. Like viruses, they contain instructions to "copy me", and they succeed by using threats, promises and nasty meme tricks that not only make people accept them but also want to pass them on.
Ma oggi non tiene più, alcuni shocking data l' affossano:
This was all in my mind when Michael Blume got up to speak on "The reproductive advantage of religion". With graph after convincing graph he showed that all over the world and in many different ages, religious people have had far more children than nonreligious people. The exponential increase in the Amish population might be a one off, as might Catholics having lots of children, but a comparison of religious and nonaffiliated groups in the USA, China, Sweden, France and other European countries showed that the number of children per woman in religious groups ranged from close to zero (for the Shakers) to between six and seven for the Hutterites, Amish and Haredim, while the nonaffiliated averaged less than two per woman – below replacement rate...
E poi:
Ryan McKay presented experimental data showing that religious people can be more generous, cheat less and co-operate more in games such as the prisoner's dilemma, and that priming with religious concepts and belief in a "supernatural watcher" increase the effects.
Wow!
Alla luce di quanto detto chi è l' uomo del domani?
Semplice: lo scienziato credente.
Ma si puo' essere scienziati e anche credenti?
Certo! Ce ne sono già stati tanti e il nostro futuro è legato alla proliferazione di questa figura.
p.s. il resoconto di una conversione di prestigio nel corso del convegno Explaining religion.
sabato 25 settembre 2010
Stragi record
Quali sono i peggiori stragisti del secolo passato?
1) Mao
2) Stalin (Lenin)
3) Hitler
4) Pol Pot
Una domanda s' impone: la cultura diffusa dalle teste d' uovo d' occidente ha saputo far passare questo messaggio? A voi la risposta.
Se poi consideriamo che il mass murder più grave del genocidio...
1) Mao
2) Stalin (Lenin)
3) Hitler
4) Pol Pot
Una domanda s' impone: la cultura diffusa dalle teste d' uovo d' occidente ha saputo far passare questo messaggio? A voi la risposta.
Se poi consideriamo che il mass murder più grave del genocidio...
L' ineleggibile
Cosa c' è di più controverso del tema dell' aborto?
Anche chi lo condanna deve poi fare i conti con la realtà: non possiamo mica mandare in galera le donne che abortiscono! Non funziona.
Un prezzo però è giusto pagarlo. Che ne dite di un prezzo calcolato secondo i normali criteri economici?
Escludendo gli aborti di stato eviteremmo altresì il paradosso dell' anti-abortista che finanzia gli aborti.
Mamma mia: una vera aberrazione etica e funzionale che dovrebbe schifare anche gli anti-abortisti con la testa sulle spalle.
E allora traiamo le conseguenze dal semplice buon senso: deleghiamo i raschiamenti alle sole cliniche private finanziate dagli anti-abortisti.
Già oggi in realtà esiste un costo per le mamme che vogliono far finta di non esserlo: l' eventualità d' incontrare obiettori di coscienza nei consultori. E' una gran scocciatura, e magari ti tocca pure cambiare provincia.
In mancanza di "prezzi" più accurati, accontentiamoci di questo.
Ma per l' ineffabile Nichi Vendola, governatore pugliese, anche questo prezzo è eccessivo: con un' ordinanza impedisce che medici obiettori possano praticare nei consultori (il colpo di genio, però, incontra qualche resistenza).
Per chi non lo conoscesse, Nichi è un catto-gay-eco-comunista che va per la maggiore, in quanto tale ogni sua parola gronda di bolsa retorica al punto che dopo aver ascoltato pochi secondi una qualsiasi delle sue accorate uscite si è assaliti da una potente nostalgia per i grevi motti berlusconiani.
Si dirà che uno come Vendola non dovrebbe nemmeno essere eleggibile in una seria democrazia.
Ma... un momento... è già in cantiere una legge - unanimemente elogiata - che dall' anno prossimo renderà finalmente ineleggibile il nostro Eroe.
Visto che non tutto va a catafascio?
Anche chi lo condanna deve poi fare i conti con la realtà: non possiamo mica mandare in galera le donne che abortiscono! Non funziona.
Un prezzo però è giusto pagarlo. Che ne dite di un prezzo calcolato secondo i normali criteri economici?
Escludendo gli aborti di stato eviteremmo altresì il paradosso dell' anti-abortista che finanzia gli aborti.
Mamma mia: una vera aberrazione etica e funzionale che dovrebbe schifare anche gli anti-abortisti con la testa sulle spalle.
E allora traiamo le conseguenze dal semplice buon senso: deleghiamo i raschiamenti alle sole cliniche private finanziate dagli anti-abortisti.
Già oggi in realtà esiste un costo per le mamme che vogliono far finta di non esserlo: l' eventualità d' incontrare obiettori di coscienza nei consultori. E' una gran scocciatura, e magari ti tocca pure cambiare provincia.
In mancanza di "prezzi" più accurati, accontentiamoci di questo.
Ma per l' ineffabile Nichi Vendola, governatore pugliese, anche questo prezzo è eccessivo: con un' ordinanza impedisce che medici obiettori possano praticare nei consultori (il colpo di genio, però, incontra qualche resistenza).
Per chi non lo conoscesse, Nichi è un catto-gay-eco-comunista che va per la maggiore, in quanto tale ogni sua parola gronda di bolsa retorica al punto che dopo aver ascoltato pochi secondi una qualsiasi delle sue accorate uscite si è assaliti da una potente nostalgia per i grevi motti berlusconiani.
Si dirà che uno come Vendola non dovrebbe nemmeno essere eleggibile in una seria democrazia.
Ma... un momento... è già in cantiere una legge - unanimemente elogiata - che dall' anno prossimo renderà finalmente ineleggibile il nostro Eroe.
Visto che non tutto va a catafascio?
Dusuguaglianza: pescate la vostra ipotesi.
Negli USA la diseguagilanza dei redditi è cresciuta di parecchio negli ultimi 30 anni.
Siccome lotro sono un' avanguardia dell' occidente e cio' che accade là presto o tardi accade anche da noi, potrebbe essere interessante indagarne le cause.
Ci sono tre ipotesi:
1) tecnologica;
2) politica;
3) finanza e ancora finanza.
Io compro la terza, ma forse voi avete un' altra opinione.
Siccome lotro sono un' avanguardia dell' occidente e cio' che accade là presto o tardi accade anche da noi, potrebbe essere interessante indagarne le cause.
Ci sono tre ipotesi:
1) tecnologica;
2) politica;
3) finanza e ancora finanza.
Io compro la terza, ma forse voi avete un' altra opinione.
Coscienze mal ridotte
IPOTESI 1. Sappiamo con certezza che la felicità di un soggetto è correlata con l' attività di una parte (P) del suo cervello.
IPOTESI 2. Possediamo uno strumento in grado di fotografare e misurare P. Chiamiamo questo strumento "Feliciometro" (F).
IPOTESI 3. Aldo ha il frigo pieno di coche, eppure lui preilige il chinotto, lo conferma F: quando Aldo beve un chinotto, F segna 1000; se invece si scola una coca, F segna 300.
IPOTESI 4. Giacomo è l' opposto di Aldo. Non si sa perchè ma il suo frigo è pieno di chinotti, eppure lui ama le coche molto più dei chinotti. F in merito è chiaro: 1000 per la coca, 300 per il chinotto.
Come puo' un governante aumentare la felicità complessiva della comunità composta da Aldo e Giacomo?
SOLUZIONE 1. Il politico, F alla mano, delibera una legge in cui impone che i chinotti di Giacomo vengano trasferiti nel frigo di Aldo e le coche di Aldo vengano trasferite nel frigo di giacomo.
SOLUZIONE 2. La disponibilità di F è politicamente irrilevante.
CONSIDERAZIONE 1. S1 identifica la coscienza con il cervello mentre S2 non ha bisogno di operazioni tanto azzardate.
CONSIDERAZIONE 2. S2 ha esiti concreti che possono essere simili a quelli di S1 visto che Aldo e Giacomo possono pur sempre scambiarsi le bevante spontaneamente senza intervento politico.
CONSIDERAZIONE 3. F non garantisce mai interventi politici più efficienti di quelli del mercato libero: il politico non sa se Aldo con il suo "300" sia più o meno felice di Giacomo con il suo "1000". La felicità, per quanto misurabile, resta un sentimento interiore e inesprimibile. Per contro S2 spesso puo' essere più efficiente di S1, pensiamo solo al fatto che Aldo (o Giacomo) abbia il frigo vuoto.
IPOTESI 2. Possediamo uno strumento in grado di fotografare e misurare P. Chiamiamo questo strumento "Feliciometro" (F).
IPOTESI 3. Aldo ha il frigo pieno di coche, eppure lui preilige il chinotto, lo conferma F: quando Aldo beve un chinotto, F segna 1000; se invece si scola una coca, F segna 300.
IPOTESI 4. Giacomo è l' opposto di Aldo. Non si sa perchè ma il suo frigo è pieno di chinotti, eppure lui ama le coche molto più dei chinotti. F in merito è chiaro: 1000 per la coca, 300 per il chinotto.
Come puo' un governante aumentare la felicità complessiva della comunità composta da Aldo e Giacomo?
SOLUZIONE 1. Il politico, F alla mano, delibera una legge in cui impone che i chinotti di Giacomo vengano trasferiti nel frigo di Aldo e le coche di Aldo vengano trasferite nel frigo di giacomo.
SOLUZIONE 2. La disponibilità di F è politicamente irrilevante.
CONSIDERAZIONE 1. S1 identifica la coscienza con il cervello mentre S2 non ha bisogno di operazioni tanto azzardate.
CONSIDERAZIONE 2. S2 ha esiti concreti che possono essere simili a quelli di S1 visto che Aldo e Giacomo possono pur sempre scambiarsi le bevante spontaneamente senza intervento politico.
CONSIDERAZIONE 3. F non garantisce mai interventi politici più efficienti di quelli del mercato libero: il politico non sa se Aldo con il suo "300" sia più o meno felice di Giacomo con il suo "1000". La felicità, per quanto misurabile, resta un sentimento interiore e inesprimibile. Per contro S2 spesso puo' essere più efficiente di S1, pensiamo solo al fatto che Aldo (o Giacomo) abbia il frigo vuoto.
Soldi contro cervelli
Perchè i cervelloni odiano il capitalismo?
Una questione d' interessi.
Quando tornava loro comodo, infatti, mlo amavano eccome.
Alan S. Kahan, Mind vs. Money: The War between Intellectuals and Capitalism.
To put it baldly, since capitalism undermined aristocracy, it was a good thing from an intellectual's point of view.
http://ratio.se/media/52636/dk_kahan.pdf
Una questione d' interessi.
Quando tornava loro comodo, infatti, mlo amavano eccome.
Alan S. Kahan, Mind vs. Money: The War between Intellectuals and Capitalism.
To put it baldly, since capitalism undermined aristocracy, it was a good thing from an intellectual's point of view.
http://ratio.se/media/52636/dk_kahan.pdf
Spontaneismo
"Non credo nei sistemi che si autoorganizzano (SA)" (Davide).
Presa nella sua radicalità l' affermazione è senz' altro eccentrica e in diversi ambiti condanna alla marginalità chi la sottoscrive. Vediamo un po'.
Un SA puo' essere definito come quell' ordine che emerge da un sistema decisionale decentrato.
L' alternativa ad SA è l' accentramento decisionale. Chi non crede in SA crede in soluzioni centralizzate.
In diversi ambiti del sapere umano le soluzioni SA sembrano decisamente vincenti.
BIOLOGIA. L' evoluzionismo interpreta la vita sulla terra in termini di SA. Secondo sapida metafora il decisore ultimo è il gene egoista. L' alternativa è l' ID.
POLITICA. Federalismo e Democrazia decentrano il potere decisionale ultimo. Chi non crede in SA opta per le forme totalitaria.
ECONOMIA. Il Mercato delega le decisioni ai singoli operatori che faranno emergere un SA. L' alternativa è il socialismo.
DIRITTI. La Common Law anglosassone delega ai singoli tribunali la scoperta del diritto e punta su forme di SA. L' alternativa è il primato della politica, il giuspositivismo.
Creazionista, totalitario, socialista e giuspositivista... ecco un primo profilo di chi "non crede nei sistemi autoorganizzati" in generale.
Due quesiti:
1) e in PEDAGOGIA?
2) le scelte in ciascun ambito sono indipendenti l' una dall' altra?
Presa nella sua radicalità l' affermazione è senz' altro eccentrica e in diversi ambiti condanna alla marginalità chi la sottoscrive. Vediamo un po'.
Un SA puo' essere definito come quell' ordine che emerge da un sistema decisionale decentrato.
L' alternativa ad SA è l' accentramento decisionale. Chi non crede in SA crede in soluzioni centralizzate.
In diversi ambiti del sapere umano le soluzioni SA sembrano decisamente vincenti.
BIOLOGIA. L' evoluzionismo interpreta la vita sulla terra in termini di SA. Secondo sapida metafora il decisore ultimo è il gene egoista. L' alternativa è l' ID.
POLITICA. Federalismo e Democrazia decentrano il potere decisionale ultimo. Chi non crede in SA opta per le forme totalitaria.
ECONOMIA. Il Mercato delega le decisioni ai singoli operatori che faranno emergere un SA. L' alternativa è il socialismo.
DIRITTI. La Common Law anglosassone delega ai singoli tribunali la scoperta del diritto e punta su forme di SA. L' alternativa è il primato della politica, il giuspositivismo.
Creazionista, totalitario, socialista e giuspositivista... ecco un primo profilo di chi "non crede nei sistemi autoorganizzati" in generale.
Due quesiti:
1) e in PEDAGOGIA?
2) le scelte in ciascun ambito sono indipendenti l' una dall' altra?
sabato 11 settembre 2010
Il dilemma della neo-femminista
Le forme (corporee) delle scrittrici sembrano sollevare problemi parecchio sentiti. Chi le apprezza è sottoposto al fuoco di critiche puntute (vedi Vespa).
Non manca chi per "intrattenere" la butta sull' invidia (... io non ne posso più delle brutte che difendono le belle, delle devastate in amore che mettono in guardia le donne corteggiate cercando di impedire a loro di provare a vivere un sentimento, di lesbiche represse...) , ma spiegano poco.
Il fronte più attivo comunque è, come dicevo, quello dei contestatori.
Tra costoro, alcuni ne fanno una questione di gusto, ma qui l' interesse scema visto che de gustibus non est disputandum.
Altri, più raffinati, con le loro denunce hanno in mente di partecipare ad una "strategia di liberazione del corpo femminile".
Anche il neo-femminismo ha paura però d' imparentarsi con l' insopportabile vetero-femminismo. Ecco allora che nel tentativo di edulcorare gli schemi concettuali che ha ricevuto in eredità, parla molto più semplicemente di "stereotipi" dannosi per la donna e da combattere.
Ma così facendo rischia d' imboccare un vicolo cieco.
Sono stato in libreria e ho potuto sfogliare i libri di Loredana Lipperini, sono un lungo elenco di stereotipi che danneggiano la donna. Una malapianta da sradicare. Ma come?
Approfondiamo il concetto di "stereotipo".
Gli economisti traducono il concetto di "stereotipo" nel concetto di "statistical discrimination"; cerco di chiarire quest' ultimo con un esempio.
Vorrei diventare amico di Giovanni e cerco qualcosa per attrarre la sua attenzione, so che è indaffaratissimo e ha poco tempo da dedicarmi, siamo in molti ad ambire un legame con lui.
Riesco ad avere un piccolo contatto nel quale fa giusto in tempo a chiedermi da dove vengo. Saputo che vengo da Varese fa una smorfia e se ne va, il tempo è scaduto.
Giovanni andandosene pensa: "Varese... sarà un leghista e io odio quel genere di persone... eviterò di perdere altro tempo con questo varesino, meglio piuttosto insistere con quel perugino che ho incontrato ieri...".
Giovanni ha sbagliato il suo giudizio e per colpa dei suoi stereotipi io ne ricevo un danno, il mio sogno va in frantumi.
Nondimeno Giovanni ha agito razionalmente: che ne sa lui di me, che ne sa del mio "concorrente" perugino? Nulla. Dovendo decidere opta per il perugino, ci sono meno probabilità di incontrare uno zotico leghista, la cosa che Giovanni vuole evitare innanzitutto.
Mi sento come se avessi subito un' ingiustizia: io non sono affatto leghista! Me se c' è un' ingiustizia, allora c' è anche un colpevole. Cerco qualcuno su cui riversare la colpa.
1. Non posso darla a Giovanni, lui in fondo ha agito razionalmente. Come posso accusare chi agisce razionalmente? Anch' io avrei fatto come lui.
2. Forse dovrei accusare i leghisti varesini, è il loro numero eccessivo ad inficiare il giudizio di Giovanni. Ma come faccio ad accusare una persona per il semplice fatto di avere un' idea? Evidentemente è impossibile.
Nessun colpevole, nessuna ingiustizia, solo un triste destino da accettare.
Gli stereotipi sono dunque portatori di un triste destino da accettare.
Ma il neo femminismo, nel momento in cui si accanisce contro gli stereotipi, ritiene che la donna sia vittima di ingiustizie o di un triste destino?
Come si lotta contro uno stereotipo dal momento che non ci sono colpevoli?
Non posso "lottare" contro Giovanni: lui risponde correttamente agli incentivi che incontra.
Non posso lottare contro gli uomini: loro giudicano (anche) i corpi visto che in genere le donne desiderano e cercano (anche) un giudizio sui loro corpi.
Non posso lottare contro i "leghisti varesini": hanno una loro idea e "de gustibus...".
Non posso lottare contro quelle che giudico "troiette": se amano esibire i loro corpi e cercare un consenso... "de gustibus...".
Che senso avrebbero queste lotte: i gusti degli altri vanno rispettati e così pure chi coltiva i propri interessi nel rispetto altrui.
Ma la neo femminista piuttosto che rinunciare alla lotta preferisce a questo punto recuperare alcuni strumenti "vetero" grondanti di marxismo, roba che avrebbe lasciato volentieri da parte.
Eccola allora attaccare il "maschio" che dà a certe donne cio' che in fondo loro chiedono. In realtà sta custodendo i suoi privilegi.
Questo attacco ha il pregio di identificare un nemico ben preciso ("il maschio") e di mantenere la lotta in termini di "lotta di classe" (maschi contro femmine), detto in altri termini viene salvaguardata la "sorellanza" tra donne. L' aspetto "complottistico" poi affascina sempre.
In altri casi la neo-femminista attinge al repertorio concettuale "vetero" per contrarre prestiti di natura differente, in particolare piace riesumare il concetto di "falsa coscienza": le donne desiderano cio' che in realtà non desiderano... e noi, le illuminate, dobbiamo farglielo sapere.
Probabilmente non ci sono altre vie nella lotta allo stereotipo razionale, di sicuro per una mentalità liberale queste vie sono mulattiere piene di rovi e in genere preferisce evitare escursioni da quelle parti.
Non manca chi per "intrattenere" la butta sull' invidia (... io non ne posso più delle brutte che difendono le belle, delle devastate in amore che mettono in guardia le donne corteggiate cercando di impedire a loro di provare a vivere un sentimento, di lesbiche represse...) , ma spiegano poco.
Il fronte più attivo comunque è, come dicevo, quello dei contestatori.
Tra costoro, alcuni ne fanno una questione di gusto, ma qui l' interesse scema visto che de gustibus non est disputandum.
Altri, più raffinati, con le loro denunce hanno in mente di partecipare ad una "strategia di liberazione del corpo femminile".
Anche il neo-femminismo ha paura però d' imparentarsi con l' insopportabile vetero-femminismo. Ecco allora che nel tentativo di edulcorare gli schemi concettuali che ha ricevuto in eredità, parla molto più semplicemente di "stereotipi" dannosi per la donna e da combattere.
Ma così facendo rischia d' imboccare un vicolo cieco.
Sono stato in libreria e ho potuto sfogliare i libri di Loredana Lipperini, sono un lungo elenco di stereotipi che danneggiano la donna. Una malapianta da sradicare. Ma come?
Approfondiamo il concetto di "stereotipo".
Gli economisti traducono il concetto di "stereotipo" nel concetto di "statistical discrimination"; cerco di chiarire quest' ultimo con un esempio.
Vorrei diventare amico di Giovanni e cerco qualcosa per attrarre la sua attenzione, so che è indaffaratissimo e ha poco tempo da dedicarmi, siamo in molti ad ambire un legame con lui.
Riesco ad avere un piccolo contatto nel quale fa giusto in tempo a chiedermi da dove vengo. Saputo che vengo da Varese fa una smorfia e se ne va, il tempo è scaduto.
Giovanni andandosene pensa: "Varese... sarà un leghista e io odio quel genere di persone... eviterò di perdere altro tempo con questo varesino, meglio piuttosto insistere con quel perugino che ho incontrato ieri...".
Giovanni ha sbagliato il suo giudizio e per colpa dei suoi stereotipi io ne ricevo un danno, il mio sogno va in frantumi.
Nondimeno Giovanni ha agito razionalmente: che ne sa lui di me, che ne sa del mio "concorrente" perugino? Nulla. Dovendo decidere opta per il perugino, ci sono meno probabilità di incontrare uno zotico leghista, la cosa che Giovanni vuole evitare innanzitutto.
Mi sento come se avessi subito un' ingiustizia: io non sono affatto leghista! Me se c' è un' ingiustizia, allora c' è anche un colpevole. Cerco qualcuno su cui riversare la colpa.
1. Non posso darla a Giovanni, lui in fondo ha agito razionalmente. Come posso accusare chi agisce razionalmente? Anch' io avrei fatto come lui.
2. Forse dovrei accusare i leghisti varesini, è il loro numero eccessivo ad inficiare il giudizio di Giovanni. Ma come faccio ad accusare una persona per il semplice fatto di avere un' idea? Evidentemente è impossibile.
Nessun colpevole, nessuna ingiustizia, solo un triste destino da accettare.
Gli stereotipi sono dunque portatori di un triste destino da accettare.
Ma il neo femminismo, nel momento in cui si accanisce contro gli stereotipi, ritiene che la donna sia vittima di ingiustizie o di un triste destino?
Come si lotta contro uno stereotipo dal momento che non ci sono colpevoli?
Non posso "lottare" contro Giovanni: lui risponde correttamente agli incentivi che incontra.
Non posso lottare contro gli uomini: loro giudicano (anche) i corpi visto che in genere le donne desiderano e cercano (anche) un giudizio sui loro corpi.
Non posso lottare contro i "leghisti varesini": hanno una loro idea e "de gustibus...".
Non posso lottare contro quelle che giudico "troiette": se amano esibire i loro corpi e cercare un consenso... "de gustibus...".
Che senso avrebbero queste lotte: i gusti degli altri vanno rispettati e così pure chi coltiva i propri interessi nel rispetto altrui.
Ma la neo femminista piuttosto che rinunciare alla lotta preferisce a questo punto recuperare alcuni strumenti "vetero" grondanti di marxismo, roba che avrebbe lasciato volentieri da parte.
Eccola allora attaccare il "maschio" che dà a certe donne cio' che in fondo loro chiedono. In realtà sta custodendo i suoi privilegi.
Questo attacco ha il pregio di identificare un nemico ben preciso ("il maschio") e di mantenere la lotta in termini di "lotta di classe" (maschi contro femmine), detto in altri termini viene salvaguardata la "sorellanza" tra donne. L' aspetto "complottistico" poi affascina sempre.
In altri casi la neo-femminista attinge al repertorio concettuale "vetero" per contrarre prestiti di natura differente, in particolare piace riesumare il concetto di "falsa coscienza": le donne desiderano cio' che in realtà non desiderano... e noi, le illuminate, dobbiamo farglielo sapere.
Probabilmente non ci sono altre vie nella lotta allo stereotipo razionale, di sicuro per una mentalità liberale queste vie sono mulattiere piene di rovi e in genere preferisce evitare escursioni da quelle parti.
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