Lamentarsi è un arte e l' intellettuale/bottegaio spopola (specie se è all' opposizione)...
Il suo grido è pre agonico, ininterrotto e... sussurrato. Sì, nei suoi film e nelle sue canzoni si sussurra molto. Serve a segnare la "differenza antropologica" con i caciaroni arricchiti...
Le spalle sono incurvate poichè devono reggere il peso di tutti i peccati del mondo.
Per evitare il latte alle ginocchia giova ogni tanto una pillolina contro la cultura del piagnisteo, che poi è la filosofia "per cred de ves baloss"...
p.s. riflessioni leggendo il superclassico sul politically correct.
venerdì 22 gennaio 2010
Il contatto che corrode
Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.
La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.
La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".
La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione. Il contatto uccide, la relazione elide qualcosa che molti ritengono prezioso.
Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.
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La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.
La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".
La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione. Il contatto uccide, la relazione elide qualcosa che molti ritengono prezioso.
Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.
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A che punto siamo con la questione di Dio?
Bè, non siamo messi poi neanche tanto male.
ARGOMENTO ONTOLOGICO. Una concezione matematica del multiverso (à la Tegmarks) è in grado di ridurre gli altri argomenti (cosmologico e teleologico) e superare la critica di Gaunilone e Kant.
ARGOMENTO COSMOLOGICO. Con il concetto di "semplicità" alla Swinburne si aggira il rasoio di Occam volgendolo a proprio vantaggio.
ARGOMENTO TELEOLOGICO. Idem come sopra.
EVIDENZA: l' epistemologia di Plantinga elabora la credenza di Dio come "basic belif" razionale.
ARGOMENTO ONTOLOGICO. Una concezione matematica del multiverso (à la Tegmarks) è in grado di ridurre gli altri argomenti (cosmologico e teleologico) e superare la critica di Gaunilone e Kant.
ARGOMENTO COSMOLOGICO. Con il concetto di "semplicità" alla Swinburne si aggira il rasoio di Occam volgendolo a proprio vantaggio.
ARGOMENTO TELEOLOGICO. Idem come sopra.
EVIDENZA: l' epistemologia di Plantinga elabora la credenza di Dio come "basic belif" razionale.
Swinburne interpreta Occam
Richard Swinburne argues for simplicity on logical grounds: "...other things being equal...the simplest hypothesis proposed as an explanation of phenomena is more likely to be the true one than is any other available hypothesis, that its predictions are more likely to be true than those of any other available hypothesis, and that it is an ultimate a priori epistemic principle that simplicity is evidence for truth" (Swinburne 1997).
He maintains that we have an innate bias towards simplicity and that simplicity considerations are part and parcel of common sense. Since our choice of theory cannot be determined by data (see Underdetermination and Quine-Duhem thesis), we must rely on some criterion to determine which theory to use. Since it is absurd to have no logical method by which to settle on one hypothesis amongst an infinite number of equally data-compliant hypotheses, we should choose the simplest theory: "...either science is irrational [in the way it judges theories and predictions probable] or the principle of simplicity is a fundamental synthetic a priori truth" (Swinburne 1997).
fonte wikipedia
per approfondire
He maintains that we have an innate bias towards simplicity and that simplicity considerations are part and parcel of common sense. Since our choice of theory cannot be determined by data (see Underdetermination and Quine-Duhem thesis), we must rely on some criterion to determine which theory to use. Since it is absurd to have no logical method by which to settle on one hypothesis amongst an infinite number of equally data-compliant hypotheses, we should choose the simplest theory: "...either science is irrational [in the way it judges theories and predictions probable] or the principle of simplicity is a fundamental synthetic a priori truth" (Swinburne 1997).
fonte wikipedia
per approfondire
Largo a Tegmarks: Gaunilone, Kant e Occam fuori dai piedi
Se l' universo fosse un oggetto matematico, decadrebbe l' obiezione di Gaunilone ad Anselmo.
E con essa rotolerebbero via sia Kant che Occam, i due argomenti-baluardo dell' ateismo.
Senza contare che la "prova" cosmologica si ridurrebbe in quella ontologica.
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E con essa rotolerebbero via sia Kant che Occam, i due argomenti-baluardo dell' ateismo.
Senza contare che la "prova" cosmologica si ridurrebbe in quella ontologica.
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Tolleranza acida
Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.
La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.
La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".
La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione.
Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.
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La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.
La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".
La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione.
Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.
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giovedì 21 gennaio 2010
Babele o arte sacra?
Un Gesù fatto con i toast (Anglican Church of St Peter)
Una Vergine Maria fatta con gli ovetti (Saint Sophia Cathedral)
Una Vergine Maria fatta con gli ovetti (Saint Sophia Cathedral)
martedì 19 gennaio 2010
Il paradosso del naturalismo etico
Il problema con l' etica naturalizzata è che quanto più è "naturalizzata" tanto più è inutile. Che senso ha prescrivere qualcosa che è inevitabile in quanto "naturale"?
Se proprio la naturalizzazione ha un messaggio per il moralista penso che questo sia stato intercettato al meglio dai cosiddetti libertari-conservatori alla Hayek:
- la LIBERTA' conta in quanto favorisce l' evoluzione;
- la TRADIZIONE conta in quanto frutto dell' evoluzione.
Se proprio la naturalizzazione ha un messaggio per il moralista penso che questo sia stato intercettato al meglio dai cosiddetti libertari-conservatori alla Hayek:
- la LIBERTA' conta in quanto favorisce l' evoluzione;
- la TRADIZIONE conta in quanto frutto dell' evoluzione.
L' abbraccio di Calvino e Tommaso
Ma l' esistenza di Dio è una "basic belif" razionale o va dimostrata partendo dalle evidenze?
Probabilmente "buona la prima". Tuttavia le prove vanno coltivate qualora si attribuisca un valore al dibattito pubblico e alla deontologia epistemologica.
Probabilmente "buona la prima". Tuttavia le prove vanno coltivate qualora si attribuisca un valore al dibattito pubblico e alla deontologia epistemologica.
Ricordo d' estate
... e della vita prematrimoniale. Ultimo giro in Corsica.
lunedì 18 gennaio 2010
Zombi messaggeri divini
Zombi, replicanti, avatar, matrix e chi ne ha più ne metta. Ma perchè tanto interesse per questi tristi figuri?
Semplice, perchè cio' mi costringe a "smarcarti" da "loro" riconoscendoti come una persona dotata di una mente come la mia (spero la cosa sia reciproca). Una credenza ragionevole ma che non poggia su nessuna evidenza.
Noi non viviamo in un "matrix": pensare così ci fa toccare una "razionalità senza giustificazione".
Esistono dunque credenze che sono ad un tempo razionali ed infondate. Tale è anche la credenza di Dio per Alvin Plantinga che propone una via alternativa a Tommaso. La razionalità garantita ma ingiustificata è il concetto chiave della sua epistemologia calvinista.
Se vogliamo mettere in evidenza la razionalità della "credenza teistica" non diamo quindi tanto spazio al ruolo della ragione che essa contiene, consideriamo piuttosto quanta "fede" allo stato puro esiste negli atti che chiunque giudicherebbe perfettamente razionali.
Semplice, perchè cio' mi costringe a "smarcarti" da "loro" riconoscendoti come una persona dotata di una mente come la mia (spero la cosa sia reciproca). Una credenza ragionevole ma che non poggia su nessuna evidenza.
Noi non viviamo in un "matrix": pensare così ci fa toccare una "razionalità senza giustificazione".
Esistono dunque credenze che sono ad un tempo razionali ed infondate. Tale è anche la credenza di Dio per Alvin Plantinga che propone una via alternativa a Tommaso. La razionalità garantita ma ingiustificata è il concetto chiave della sua epistemologia calvinista.
Se vogliamo mettere in evidenza la razionalità della "credenza teistica" non diamo quindi tanto spazio al ruolo della ragione che essa contiene, consideriamo piuttosto quanta "fede" allo stato puro esiste negli atti che chiunque giudicherebbe perfettamente razionali.
Ancora sulla fallacia naturalistica
Ti faccio l' esempio standard.
COMANDO 1: la legge che segue non puo' essere ignorata
COMANDO 2: ogni dovere è tale solo se conosciuto
COMANDO 3: non rubare
Ogni ladro in tribunale dirà che "non sapeva" e varrà assolto. Il corto circuito dei comandi 1 e 2 rende l' ordinamento inapplicabile (vedi Casati/Varzi "Semplicità insormontabili" Laterza p.62).
Come ovviare? "Naturalizzando" il comando 1 (Wittgenstein parlava di trasformare una "norma" in una "forma di vita").
Una volta "naturalizzato" il comando diventa inutile e, in quanto scontato, puo' essere trascurato; non a caso tutti gli ordinamenti giuridici lo tralasciano completamente per quanto fondamentale.
Una norma viene quindi "naturalizzata" per essere resa inutile e tolta di mezzo. Cio' segnala il rischio che il vero contraltare alle norme "contronatura" (quindi perdute) siano le norme "naturalizzate" (quindi inutili).
COMANDO 1: la legge che segue non puo' essere ignorata
COMANDO 2: ogni dovere è tale solo se conosciuto
COMANDO 3: non rubare
Ogni ladro in tribunale dirà che "non sapeva" e varrà assolto. Il corto circuito dei comandi 1 e 2 rende l' ordinamento inapplicabile (vedi Casati/Varzi "Semplicità insormontabili" Laterza p.62).
Come ovviare? "Naturalizzando" il comando 1 (Wittgenstein parlava di trasformare una "norma" in una "forma di vita").
Una volta "naturalizzato" il comando diventa inutile e, in quanto scontato, puo' essere trascurato; non a caso tutti gli ordinamenti giuridici lo tralasciano completamente per quanto fondamentale.
Una norma viene quindi "naturalizzata" per essere resa inutile e tolta di mezzo. Cio' segnala il rischio che il vero contraltare alle norme "contronatura" (quindi perdute) siano le norme "naturalizzate" (quindi inutili).
sabato 16 gennaio 2010
L' applicazione dell' inapplicabile
Una morale che contiene precetti "inapplicabili" viene considerata "perduta"?
Strano, in ambito giuridico il "paradosso della giurisprudenza" spinge a considerare taluni comandi inapplicabili come già applicati.
Esempio, un dovere è tale solo se conosciuto. Del resto "la legge non tollera l' ignoranza". Ma quest' ultimo comando (fondamentale) non viene nemmeno scritto in quanto palesemente inapplicabile. Cionondimeno, essendo irrinunciabile, viene considerato convenzionalmente come già applicato.
Strano, in ambito giuridico il "paradosso della giurisprudenza" spinge a considerare taluni comandi inapplicabili come già applicati.
Esempio, un dovere è tale solo se conosciuto. Del resto "la legge non tollera l' ignoranza". Ma quest' ultimo comando (fondamentale) non viene nemmeno scritto in quanto palesemente inapplicabile. Cionondimeno, essendo irrinunciabile, viene considerato convenzionalmente come già applicato.
Test di Quine
Per quanto ci si sforzi non è possibile distinguere un uomo dal suo replicante artificialmente costruito. Inutile cercare un criterio, deponete gli argomenti e affidatevi al sesto senso.
Ammettiamo però di avere una garanzia: l' uomo in questione è razionale e sincero. Si potrebbe ricorrere al test di Quine.
Fate in modo di strappare ad entrambi la promessa di farvi visita la settimana seguente in un giorno a sorpresa: solo il replicante rifiuterà trovando assurda la vostra richiesta.
E non ha tutti i torti: se i giorni della settimana vanno da Lunedì a Domenica, quest' ultimo giorno va escluso a priori visto che la visita in quel giorno non sarebbe "sorprendente". Ma per lo stesso motivo va escluso anche il Sabato e tutti i rimanenti giorni che s' incontrano procedendo a ritroso.
Solo l' uomo siglerà la promessa: lui, fedele alle sue caratteristiche, non verrà mai di domenica, ma potrebbe anche venire se solo lo volesse. State certi che capiterà da voi proprio a sorpresa.
Ammettiamo però di avere una garanzia: l' uomo in questione è razionale e sincero. Si potrebbe ricorrere al test di Quine.
Fate in modo di strappare ad entrambi la promessa di farvi visita la settimana seguente in un giorno a sorpresa: solo il replicante rifiuterà trovando assurda la vostra richiesta.
E non ha tutti i torti: se i giorni della settimana vanno da Lunedì a Domenica, quest' ultimo giorno va escluso a priori visto che la visita in quel giorno non sarebbe "sorprendente". Ma per lo stesso motivo va escluso anche il Sabato e tutti i rimanenti giorni che s' incontrano procedendo a ritroso.
Solo l' uomo siglerà la promessa: lui, fedele alle sue caratteristiche, non verrà mai di domenica, ma potrebbe anche venire se solo lo volesse. State certi che capiterà da voi proprio a sorpresa.
mercoledì 13 gennaio 2010
Gesù imprenditore
Israel ha parlato chiaro: la Chiesa non è un' azienda.
Abbiamo risposto in coro: cosa?
Ora qualcuno (Philippe Simonnot) si aggiunge al coro.
Ovunque ci si organizzi nasce un' azienda.
Negare la natura aziendale significa un po' anche negare l' incarnazione.
Gesù ha mangiato, bevuto, riposato, predicato, evangelizzato, fidelizzato. Quindi...
Solo chi aspira al fallimento e alla scomparsa puo' accampare valide ragioni per essere escluso dall' analisi aziendalistica.
Abbiamo risposto in coro: cosa?
Ora qualcuno (Philippe Simonnot) si aggiunge al coro.
Ovunque ci si organizzi nasce un' azienda.
Negare la natura aziendale significa un po' anche negare l' incarnazione.
Gesù ha mangiato, bevuto, riposato, predicato, evangelizzato, fidelizzato. Quindi...
Solo chi aspira al fallimento e alla scomparsa puo' accampare valide ragioni per essere escluso dall' analisi aziendalistica.
I Belive in God
Il darwinista Telmo Pievani scrive che i nostri geni parlano chiaro, siamo "nati per credere".
E noi cattolici giù che c' incazziamo.
Ma perchè?
Forse sta solo pronunciando il suo "atto di fede", ma lo fa nella lingua che sente più propria (quella del materialismo).
Se fosse inglese direbbe "I Belive in God" e nessuno si risentirebbe.
Mi spiego meglio con un esempio legato all' etica.
Assumendo che TP sia un materialista, i termini GIUSTO e SBAGLIATO non avrebbero per lui il senso che hanno per noi.
Come insegna "la scienza", si guarderebbe solo all' "efficienza" in grado di massimizzare la capacità adattiva di chi è chiamato alla scelta etica. Quindi GIUSTO = UTILE (al successo evolutivo).
Spostiamoci ora dall' etica all' ontologia. Esiste dio? Anche qui la risposta "giusta" si tradurrebbe nella risposta "efficiente". E il libro spiega per l' appunto come la risposta affermativa sia particolarmente efficiente. Volgiamo e avremo la risposta a cui è "giusto" credere.
In realtà il libro non l' ho letto - non era disponibile - e baso le mie congetture su alcuni commenti leggiucchiati qua e là, nonchè sui classici argomenti aristotelici dei "darwinian conservative. Spero che la riflessione abbia un piccolo valore al di là del reale pensiero di Pievani che qui prendo solo a pretesto.
E noi cattolici giù che c' incazziamo.
Ma perchè?
Forse sta solo pronunciando il suo "atto di fede", ma lo fa nella lingua che sente più propria (quella del materialismo).
Se fosse inglese direbbe "I Belive in God" e nessuno si risentirebbe.
Mi spiego meglio con un esempio legato all' etica.
Assumendo che TP sia un materialista, i termini GIUSTO e SBAGLIATO non avrebbero per lui il senso che hanno per noi.
Come insegna "la scienza", si guarderebbe solo all' "efficienza" in grado di massimizzare la capacità adattiva di chi è chiamato alla scelta etica. Quindi GIUSTO = UTILE (al successo evolutivo).
Spostiamoci ora dall' etica all' ontologia. Esiste dio? Anche qui la risposta "giusta" si tradurrebbe nella risposta "efficiente". E il libro spiega per l' appunto come la risposta affermativa sia particolarmente efficiente. Volgiamo e avremo la risposta a cui è "giusto" credere.
In realtà il libro non l' ho letto - non era disponibile - e baso le mie congetture su alcuni commenti leggiucchiati qua e là, nonchè sui classici argomenti aristotelici dei "darwinian conservative. Spero che la riflessione abbia un piccolo valore al di là del reale pensiero di Pievani che qui prendo solo a pretesto.
lunedì 11 gennaio 2010
Identità personale
Giovanni commette un crimine.
Gabriele conduce una vita da Santo.
Un abile chirurgo trapianta il cervello di Giovanni nel corpo di Gabriele e viceversa.
Chi dobbiamo condannare e chi dobbiamo santificare?
Personalmente condanno il cervello di Giovanni (nel corpo di Gabriele) e santifico il cervello di Gabriele (nel corpo di Giovanni).
Cio' detto penso di avere una concezione "psicologista" dell' identità, in opposizione alla concezione biologica.
Ma ammettiamo di effettuare solo il secondo trapianto e di lasciar morire il corpo di Gabriele. Dopo qualche tempo muore anche il corpo di Giovanni con il cervello di Gabriele. Quale corpo ha diritto ad essere la spoglia del santo?
Penso che "entrambi" sia la risposta giusta. Una persona con due corpi, perchè no?
Ultimo caso: Giovanni è in coma e per salvarlo viene distrutto un emisfero cerebrale. L' altra metà del suo cervello viene successivamente trapiantata nel corpo (vuoto) di Gabriele. Bene, per quanto detto Giovanni continua a vivere, anche se nel corpo di Gabriele e in modo menomato (d' altronde era in quelle condizioni anche allorchè alloggiava nel corpo originario).
Ma ammettiamo che Giovanni subisca invece l' espianto di entrambi gli emisferi: uno trapiantato nel corpo (vuoto) di Gabriele ed uno nel corpo vuoto) di Giacomo. Non possono ovviamente esistere due Giovanni, eppure, per quanto detto in precedenza, il corpo di Gabriele che possiede un emisfero di Giovanni, eravamo ben disposti a considerarlo come "Giovanni".
Che fare? Niente! mantenere la regola. Infatti il Giovanni con un emisfero malato e da distruggere non è il Giovanni con entrambi gli emisferi sani ed espiantabili.
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Gabriele conduce una vita da Santo.
Un abile chirurgo trapianta il cervello di Giovanni nel corpo di Gabriele e viceversa.
Chi dobbiamo condannare e chi dobbiamo santificare?
Personalmente condanno il cervello di Giovanni (nel corpo di Gabriele) e santifico il cervello di Gabriele (nel corpo di Giovanni).
Cio' detto penso di avere una concezione "psicologista" dell' identità, in opposizione alla concezione biologica.
Ma ammettiamo di effettuare solo il secondo trapianto e di lasciar morire il corpo di Gabriele. Dopo qualche tempo muore anche il corpo di Giovanni con il cervello di Gabriele. Quale corpo ha diritto ad essere la spoglia del santo?
Penso che "entrambi" sia la risposta giusta. Una persona con due corpi, perchè no?
Ultimo caso: Giovanni è in coma e per salvarlo viene distrutto un emisfero cerebrale. L' altra metà del suo cervello viene successivamente trapiantata nel corpo (vuoto) di Gabriele. Bene, per quanto detto Giovanni continua a vivere, anche se nel corpo di Gabriele e in modo menomato (d' altronde era in quelle condizioni anche allorchè alloggiava nel corpo originario).
Ma ammettiamo che Giovanni subisca invece l' espianto di entrambi gli emisferi: uno trapiantato nel corpo (vuoto) di Gabriele ed uno nel corpo vuoto) di Giacomo. Non possono ovviamente esistere due Giovanni, eppure, per quanto detto in precedenza, il corpo di Gabriele che possiede un emisfero di Giovanni, eravamo ben disposti a considerarlo come "Giovanni".
Che fare? Niente! mantenere la regola. Infatti il Giovanni con un emisfero malato e da distruggere non è il Giovanni con entrambi gli emisferi sani ed espiantabili.
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