venerdì 17 gennaio 2020

CARLO MARIA MARTINI

DOMANDA: Carlo Maria Martini fu una personalità particolarmente innovativa, un vero precursore. Ma perché un uomo di Chiesa così all'avanguardia era tanto sedotto dalle Scritture, talvolta così aspre nei loro imbarazzanti arcaismi?
RISPOSTA (mia, non del filmato): La scrittura attrae proprio perché inaccettabile nella sua lettera, proprio perché va reinterpretato da cima a fondo, proprio perché va considerata un simbolo da decifrare, proprio perché disegna un'ellissi da completare in molti punti. Nella Scrittura l'ubbidienza è secondaria, la libertà dell'esegeta è protagonista e cio' facilita l'introduzione di elementi innovativi. Risolvere un conflitto sulla base delle Scritture significa appellarsi alla retorica o poco più. Ricordiamoci che l'alternativa alla Scrittura è l'insegnamento della Chiesa, magari quello dell'ultimo Papa. In questi casi c'è poco da "interpretare", siamo lontani dai simboli e in compagnia dei contemporanei.

IL SEGNO DEL DECLINO

IL SEGNO DEL DECLINO: anziani che vegetano per decenni nel centro storico in case enormi semi-vuote - magari firmando petizioni contro la costruzione di questo o di quello - e una generazione di giovani che non possono permettersi di affittare o comprare un bilocale e pensano che il capitalismo li abbia traditi.

ECONOMIST.COM
Its obsession with home ownership undermines growth, fairness and public faith in capitalism

PROPORZIONALE

Le misure di spesa che di recente hanno più di altre alterato i nostri conti sono "quota 100" e "reddito di cittadinanza". Sono due perché gli alleati erano due. Se fossero stati in tre, sarebbero tre. Se quattro, quattro. Quanti più alleati, tante più misure di spesa; ognuno vuole il suo osso da rosicchiare. Ma chi moltiplica le alleanze? Il sistema elettorale, ovvero il regime proporzionale. L'Italia, regina del proporzionale e della spartizione che ne consegue regolarmente, non poteva che, alla lunga, scavare una voragine nei conti. E c'è chi, in nome di una rappresentanza che non rappresenta nessuno, lo rimpiange evocando un ritorno pernicioso alle pratiche consociative. http://campus.unibo.it/8472/1/Persson_%26_Tabellini.pdf

DISEGUAGLIANZA DELLA RICCHEZZA


1) Come si valuta un'azienda? Calcolando il valore attuale dei profitti che genererà. Come si valuta la ricchezza di una persona? Calcolando il valore attuale dei suoi redditi futuri. La ricchezza è quindi pari a Y (reddito) / r (tasso d'interesse).

2) Le persone benestanti hanno un r più alto rispetto a noi (le loro attività sono più rischiose. Tenuto conto di questo fatto, le diseguaglianze si nanificano.

3) Le diseguaglianze si riducono con il ridursi dei tassi d'interesse. Oggi sono più bassi che mai.

4) Le diseguaglianze si riducono se - come è logico fare - si calcolano al netto di tasse e trasferimenti. La gran parte delle statistiche ignorano questo fatto elementare.

5) La patrimoniale è un'idea terribile, poiché distorce l'economia (si investe meno e si consuma di più) e beneficia l' industria dell'evasione. Tassare i consumi è molto meglio.

6) Ma l'obbiettivo di gente come Saez e Zucman è di confiscare la ricchezza dei miliardari, perché è ingiusta e perché pensano che i miliardari abbiano troppo potere politico. In tutto cio' c'è coerenza poiché non intendo la patrimoninale come un modo per fare cassa senza danneggiare l'economia.

COME ALZARE I SALARI?

DOMANDA: come alzare i salari dei lavoratori?
RISPOSTA: abbassando i loro costi.
Leggi l'articolo per scoprire quali.
BLOOMBERG.COM
The U.S. just completed one of its worst decades ever for payroll growth.

giovedì 16 gennaio 2020

COMPATIBILISMO

COMPATIBILISMO
Sto guardando un coltello o una lama con il manico? Sto guardando una mano o un palmo con le dita? Sto pensando a me o ai miei desideri/sentimenti/emozioni/principi/idee...?
Puo' darsi che i coltelli non esistano, e nemmeno le mani, e nemmeno le persone. Esistono solo... le loro componenti.
In questo senso non avrebbe senso chiedersi se sono libero ma solo se sono liberi, che ne so, i miei desideri. E anche questa domanda, in assenza dell' "io", avrebbe un senso molto particolare.
I miei desideri sono liberi? E i miei atomi? Insomma, per chiedersi se qualcosa è libero occorre che esista, e per qualcuno esistono solo le componenti delle cose, non le cose. Ammettiamo che gli atomi siano l'unica cosa che esista, sono forse liberi? In un certo senso sì visto che non esisterebbe nemmeno una legge di natura che li governa ma solo una regola con cui descrivere il loro comportamento. In un certo senso no visto che il loro comportamento è comunque prevedibile. Insomma, sia sì che no. Sono sia liberi che determinati. E' la strana dottrina del compatibilismo. Leggete per capirla meglio, io, come vi sarete accorti, non ci sono riuscito molto.
Ho capito però che la classica teoria del libero arbitrio ha qualche problema: essere liberi non significa infatti scegliere di soddisfare i propri desideri o di rinunciarvi (saremmo schiavi dei desideri o della loro negazione). Significa desiderare i nostri desideri. Anzi, desiderare di desiderare i nostri desideri. Ma insomma, che cavolo significa? Boh, non lo so più nemmeno io, e questo è un problema. https://www.lesswrong.com/…/NEeW7eSXThPz7o…/thou-art-physics
http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2020/01/the-best-available-fix-for-real-wage-stagnation.html

LIBERA SCELTA

Quando una scelta puo' dirsi libera?
Quando supera il test della "pistola alla tempia".
[... esempio: voglio giocare alle slot ma tu, puntandomi una pistola alla tempia, mi minacci di non farlo, e io mi adeguo. Cio' significa che la scelta di giocare è una mia libera scelta...]
Contro questa risposta leggi il post qua sotto.

IL LATO OSCURO DEL DIVORZIO

IL LATO OSCURO DEL DIVORZIO

1) La genetica ha svalutato il ruolo dell'educazione familiare. E' l'idea che ti fai leggendo Judith Rich Harris. Gli studi sui gemelli è stata una bomba.

2) Stato dell'arte su cosa conta: 50% geni, 50% ambiente extra familiare. Per lo "stile educativo" non resta molto spazio a disposizione.

3) Problema: un'ampia letteratura mostra che i figli dei divorziati cresciuti da madri single hanno esiti peggiori rispetto ai figli di famiglie unite. Allo stesso tempo, i bambini che hanno perso il padre (per esempio) in un incidente d'auto hanno avuto esiti più simili a quelli vissuti in famiglie stabili che non a quelli che hanno subito un divorzio.

4) Possibile conclusione: i geni che rendono i genitori incapaci di tenere insieme un matrimonio hanno anche degli effetti negativi sui loro figli. Ma se si controlla meglio non tutto fila liscio.

5) Partiamo dalla certezza, ovvero che i figli dei divorziati ottengono punteggi peggiori nei vari test. Possibili cause? 1) si tratta di bambini a cui manca una figura genitoriale; 2) si tratta di bambini con difficoltà economiche; 3) si tratta di bambini esposti a conflitto tra i genitori.

6) Se il problema fosse economico, i bambini in famiglie con un tenore di vita simile non dovrebbero fare meglio. Ma non è così.

7) Se il problema fosse la mancanza di un genitore, risposarsi dovrebbe aiutare molto, ma non sembra sia sempre così.

8) L'esposizione al conflitto stressante sembrerebbe ricevere una debole conferma. L'alternativa è la lontanaza di QUEL genitore, non di un genitore qualsiasi.

9) Ci sono studi sui divorzi prima che il figlio nasca: sembra che gli effetti negativi si concentrano in quei casi in cui si è divorziato quando i genitori erano vivi.

10) E per quanto riguarda la genetica? Si è studiato l'effetto del divorzio sui bambini biologici rispetto ai bambini adottati. Non sono state trovate grandi differenze.

11) Ci sono anche studi su gemelli che adottano figli e poi uno divorzia e l'altro no (ma dove li hanno trovati?). Sembra che i figli dei divorziati facciano peggio. Anche qui la genetica sembra non pesare come si credeva, dobbiamo delle scuse alla psivologia tradizionale.

12) Stress da conflitto o mancanza di QUEL padre? Ci sono studi che che affermano la forte associazione emotiva tra padri e bambini che condividono la prima fase della vita familiare. In questo senso la famiglia - se non per l'educazione - continua comunque ad avere un ruolo.

13) Appello al buon senso. Supponiamo che i tuoi genitori divorziano quando hai 16 anni. I voti a scuola calano e il tuo comportamento peggiora. Ti bocciano pure e cominci con gli spinelli. Non andrai all'università, e questo si ripercuoterà inevitabilmente sui tuoi risultati. Difficile allora dire che la famiglia non influisce sui risultati della tua vita, anche se dopo cinque anni dal "fattaccio" ti sei medicato e hai dimenticato i tuoi dolori e i tuoi stress.

14) La Harris diceva concludeva: la famiglia non conta, salvo che in casi patologici. Ecco, il divorzio è uno di questi casi patologici.

PERCHE' NON SI DONA AI GOVERNI?

DOMANDA: perché la gente non fa donazioni a favore del governo? Perché è egoista? Perché non si fida?

RISPOSTA: perché non si fida!




1) Ci si chiede: perché le donazioni a favore del governo sono così poche? a quanto pare, quando si tratta di fare del bene, ci sono sempre alternative migliori.

2) Eppure, ci sono miliardari come Warren Buffett che chiedono di essere tassate di più. ma non lo sa Buffett che esiste un IBAN governativo a cui puo' spedire i suoi soldi? In effetti non sono molte persone a farlo. Ma perché?

3) Possibili risposte: 1) perchè siamo egoisti; 2) perché se vuoi aiutare qualcuno ci sono modi migliori e più efficientiper farlo che non rivolgendosi al governo.

4) La prima spiegazione non spiega molto: la gente fa molta beneficienza.

5) Obiezione: ma qui si ignora il dilemma del prigioniero. Ci sono i noti problemi dell'azione collettiva, per esempio, nella fornitura di beni pubblici. Alcune cose ha senso farle solo se le fanno tutti.

6) Risposta: nulla di tutto ciò spiega perché, tra gli oltre $ 300 miliardi che gli americani danno in beneficenza, il governo americano raccoglie solo $ 3 milioni. Lo 0.01. Forse che gli "altri" non soffrono il "dilemma"? Sono nelle medesime condizioni, ma fanno infinitamente meglio.

7) Con un marketing migliore il governo potrebbe fare molto meglio... tipo passare dallo 0.001 all'1%!

mercoledì 15 gennaio 2020

SIAMO ANIMA O CORPO?

SIAMO ANIMA O CORPO?


1) Per Platone noi siamo anima, il corpo è semplicemente un veicolo a cui siamo temporaneamente attaccati. Ma di più: è una prigione. Per gli aristotelici solo anima e corpo insieme formano una persona completa. Cartesio, nonostante il suo cattolicesimo, considerava l’anima e il corpo come due sostanze distinte anche se, diversamente da Platone, non arrivava a considerare la carne un ostacolo.
2) Per Tommaso, debitore di Aristotele, l’essere umano è una sostanza con attività sia corporee che non corporee. La morte, eliminando il corpo ci diminuisce ma non ci annulla, la realizzazione del nostro destino ultimo richiede la risurrezione dei corpo. Questo è il dualismo tomistico.
3) Richard Swinburne difende la posizione di Cartesio.
4) Ci sono due argomenti per sostenere che l’anima è immateriale e quindi ben distinta dal corpo. Primo, è concepibile che io possa continuare ad esistere come una “cosa” pensante anche dopo che il mio corpo è stato distrutto. Pensa di svegliarti senza più sentire il tuo corpo. Ci riesci? Sì. Quindi la cosa è concepibile.
5) Obiezione: il fatto che l’anima immateriale sia concepibile, non significa che sia tale.
6) Secondo argomento per l’immaterialità dell’anima: il fallimento del resoconto materialista. Alcuni filosofi sostengono che la persistenza dell’io nel tempo equivalga alla persistenza di alcuni nostri tratti corporei. Ma questa posizione è soggetta a controesempi: supponiamo che il cervello di una persona sia diviso a metà e ogni metà sia collocata in un nuovo corpo, le due nuove persone non possono essere entrambe identiche alla persona originale anche se condividono memorie e giudizi. Quindi ci deve essere qualcosa che non semplicemente la continuità di alcuni tratti corporei o psicologici. Swinburne conclude che ciò che spiega la continuità del sé nel tempo deve essere un’anima immateriale.
7) Critica a S: l’esempio non implica necessariamente le conclusioni che S sostiene. Inoltre, se non possiamo ridurre l’identità alla fisiologia, tanto peggio per l’identità: vuol dire che è un’illusione.
8) Risposta generica alle critiche precedenti: l’argomento di S è probabilistico, non logico. Vuole aumentare le probabilità che una certa conclusione sia corretta, non evidenziare un nesso “necessario”.
9) Altra critica: l’argomento non esclude il dualismo tomistico. Per Aristotele anche la vita vegetale è irriducibile ai processi organici, anche una pianta ha la sua identità.
10) Risposta: la posizione di Aristotele sulla vita vegetale puo’ essere abbandonata senza conseguenze per la fede.
11) Altra critica: S non riesce a gestire adeguatamente il “problema di interazione”. Come è possibile che due sostanze interagiscano? Per farlo dovrebbero entrare in contatto ma per definizione, trattandosi di sostanze differenti, non possono avere un punto di contatto. La relazione dell’anima cartesiana con il corpo è paragonabile alla relazione di un poltergeist. Si è parlato di ghost in the machine”.
12) Ammissione di debolezza: la critica precedente è sensata: l’interazione non puo’ essere spiegata adeguatamente, ha a che fare con il mistero del dono della libertà all’uomo. Ma abbiamo davvero bisogno di una spiegazione? Per noi è normale pensare che vogliamo qualcosa ed agiamo per ottenerla: la mente comanda il corpo e il corpo influisce sulla mente.
13) Altra critica: la posizione di Swinburne rende il corpo qualcosa di simile a una proprietà piuttosto che ad una parte di sé. Risposta. ci sono forse inconvenienti?
14) Ma la soluzione tomista è un’alternativa? Sembrerebbe di no perché incoerente: se l’uomo è sia corpo che anima, quando muore non resta nulla di lui visto che la miscela si disperde. T è incoerente nella misura in cui afferma che le persone non esistano più quando perdono il proprio corpo, ma poi attribuisce alle attività dell’anima post mortem caratteristiche tipiche delle persone (la preghiera, per esempio). E in effetti alcuni tomisti – per mantenere la loro coerenza – pensano che noi cessiamo di esistere alla morte (corruzionismo) e che torneremo ad esistere solo alla fine dei tempi. Ma, come è facile vedere, si tratta di una posizione altamente problematica che andrebbe evitata. T viene difeso imputando la sua incoerenza ad un eccessiva paura di cedere al platonismo, ma si tratta di una difesa debole.
15) Considera poi questa situazione. Supponiamo che tu possa scannerizzare e uploadare il tuo cervello su un coputer e poi sbarazzarti del tuo corpo. Quel computer pensa come pensi tu, rsponde come risponderesti tu, ha le tue memorie, i tuoi giudizi, la tua sensibilità. Quel computer sei tu. Questo non dimostra forse la secondarietà dei nostri corpi?
16) Riassunto. L’anima è immateriale? Di certo puoi immaginarla come tale. Il dualismo tomistico va preferito a quello cartesiano? No: 1) vedi cervelli scannerizzati e 2) vedi incoerenze di Tommaso. Il resoconto materialista è preferibile al dualismo cartesiano? No, vedi trapianto dei cervelli. Il dualismo cartesiano ha punti deboli? Sì, soffre del “problema dell’interazione”.