1) Per Platone noi siamo anima, il corpo è semplicemente un veicolo a cui siamo temporaneamente attaccati. Ma di più: è una prigione. Per gli aristotelici solo anima e corpo insieme formano una persona completa. Cartesio, nonostante il suo cattolicesimo, considerava l’anima e il corpo come due sostanze distinte anche se, diversamente da Platone, non arrivava a considerare la carne un ostacolo.
2) Per Tommaso, debitore di Aristotele, l’essere umano è una sostanza con attività sia corporee che non corporee. La morte, eliminando il corpo ci diminuisce ma non ci annulla, la realizzazione del nostro destino ultimo richiede la risurrezione dei corpo. Questo è il dualismo tomistico.
3) Richard Swinburne difende la posizione di Cartesio.
4) Ci sono due argomenti per sostenere che l’anima è immateriale e quindi ben distinta dal corpo. Primo, è concepibile che io possa continuare ad esistere come una “cosa” pensante anche dopo che il mio corpo è stato distrutto. Pensa di svegliarti senza più sentire il tuo corpo. Ci riesci? Sì. Quindi la cosa è concepibile.
5) Obiezione: il fatto che l’anima immateriale sia concepibile, non significa che sia tale.
6) Secondo argomento per l’immaterialità dell’anima: il fallimento del resoconto materialista. Alcuni filosofi sostengono che la persistenza dell’io nel tempo equivalga alla persistenza di alcuni nostri tratti corporei. Ma questa posizione è soggetta a controesempi: supponiamo che il cervello di una persona sia diviso a metà e ogni metà sia collocata in un nuovo corpo, le due nuove persone non possono essere entrambe identiche alla persona originale anche se condividono memorie e giudizi. Quindi ci deve essere qualcosa che non semplicemente la continuità di alcuni tratti corporei o psicologici. Swinburne conclude che ciò che spiega la continuità del sé nel tempo deve essere un’anima immateriale.
7) Critica a S: l’esempio non implica necessariamente le conclusioni che S sostiene. Inoltre, se non possiamo ridurre l’identità alla fisiologia, tanto peggio per l’identità: vuol dire che è un’illusione.
8) Risposta generica alle critiche precedenti: l’argomento di S è probabilistico, non logico. Vuole aumentare le probabilità che una certa conclusione sia corretta, non evidenziare un nesso “necessario”.
9) Altra critica: l’argomento non esclude il dualismo tomistico. Per Aristotele anche la vita vegetale è irriducibile ai processi organici, anche una pianta ha la sua identità.
10) Risposta: la posizione di Aristotele sulla vita vegetale puo’ essere abbandonata senza conseguenze per la fede.
11) Altra critica: S non riesce a gestire adeguatamente il “problema di interazione”. Come è possibile che due sostanze interagiscano? Per farlo dovrebbero entrare in contatto ma per definizione, trattandosi di sostanze differenti, non possono avere un punto di contatto. La relazione dell’anima cartesiana con il corpo è paragonabile alla relazione di un poltergeist. Si è parlato di ghost in the machine”.
12) Ammissione di debolezza: la critica precedente è sensata: l’interazione non puo’ essere spiegata adeguatamente, ha a che fare con il mistero del dono della libertà all’uomo. Ma abbiamo davvero bisogno di una spiegazione? Per noi è normale pensare che vogliamo qualcosa ed agiamo per ottenerla: la mente comanda il corpo e il corpo influisce sulla mente.
13) Altra critica: la posizione di Swinburne rende il corpo qualcosa di simile a una proprietà piuttosto che ad una parte di sé. Risposta. ci sono forse inconvenienti?
14) Ma la soluzione tomista è un’alternativa? Sembrerebbe di no perché incoerente: se l’uomo è sia corpo che anima, quando muore non resta nulla di lui visto che la miscela si disperde. T è incoerente nella misura in cui afferma che le persone non esistano più quando perdono il proprio corpo, ma poi attribuisce alle attività dell’anima post mortem caratteristiche tipiche delle persone (la preghiera, per esempio). E in effetti alcuni tomisti – per mantenere la loro coerenza – pensano che noi cessiamo di esistere alla morte (corruzionismo) e che torneremo ad esistere solo alla fine dei tempi. Ma, come è facile vedere, si tratta di una posizione altamente problematica che andrebbe evitata. T viene difeso imputando la sua incoerenza ad un eccessiva paura di cedere al platonismo, ma si tratta di una difesa debole.
15) Considera poi questa situazione. Supponiamo che tu possa scannerizzare e uploadare il tuo cervello su un coputer e poi sbarazzarti del tuo corpo. Quel computer pensa come pensi tu, rsponde come risponderesti tu, ha le tue memorie, i tuoi giudizi, la tua sensibilità. Quel computer sei tu. Questo non dimostra forse la secondarietà dei nostri corpi?
16) Riassunto. L’anima è immateriale? Di certo puoi immaginarla come tale. Il dualismo tomistico va preferito a quello cartesiano? No: 1) vedi cervelli scannerizzati e 2) vedi incoerenze di Tommaso. Il resoconto materialista è preferibile al dualismo cartesiano? No, vedi trapianto dei cervelli. Il dualismo cartesiano ha punti deboli? Sì, soffre del “problema dell’interazione”.