mercoledì 15 novembre 2017

Riflessioni sui privilegi del “maschio”

Riflessioni sui privilegi del “maschio”

Trovo abbastanza contraddittorio argomentare contro le “diseguaglianze economiche” e, allo stesso tempo, sostenere che nella nostra società esiste un “privilegio maschile”.
La cosa passerebbe inosservata se molti militanti non fossero contemporaneamente schierati su entrambi i fronti. La maggior parte delle femministe che sostengono il “privilegio maschile” sono sempre state “rosse” dentro e, oggi che non si puo’ più esserlo, restano “rosa” come minimo.
Parlando di argomenti contro le diseguaglianze non mi riferisco alle ormai screditate teorie marxiste (“rosse”) bensì a quelle più vive che mai del rispettatissimo professor John Rawls (“rosa”). Con il suo leggendario tomo “Una teoria della giustizia”, il professore, ha fissato in modo rigoroso la moderata visione per una sinistra moderna e liberal.
A questo punto entriamo nel merito. Secondo il professore la società ideale è quella per cui opteremo di comune accordo se chiamati a sceglierla dietro “un velo di ignoranza”.
Mi spiego meglio, in che mondo vorreste vivere se al momento della vostra scelta non conoscete nulla della vostra identità futura?
Ebbene, immaginare un accordo tra persone che trattano in queste condizioni ci consentirebbe di immaginare la società giusta.
Ma John Rawls non si limita a dettare le condizioni per immaginare la società giusta, ha anche la presunzione di sapere quali saranno le nostre scelte concrete una volta messi in quelle condizioni. Secondo lui, noi alla fine opteremo per quella società in cui i più sfortunati vengono trattati meglio.
Sì noti che la formula di John Rawls non è ingenua come quella dei marxisti. Il fatto di concentrarsi solo sugli ultimipermette alla società di non perdere troppo in efficienza. Una società del genere è compatibile con un’economia di mercato.
Il suo argomento “neo-contrattualista” è da decenni considerato il più solido e autorevole per opporsi alle diseguaglianze sociali nel rispetto della democrazia.
Ma c’è un altro modo “vero per definizione” di individuare la società ideale, basta pensare ai privilegiati della società reale e poi immaginare una società composta esclusivamente da loro. Una società dove tutti sono “privilegiati” è una società che rasenta la perfezione.
Poiché i teorici del privilegio maschile considerano i maschi come i soggetti privilegiati della nostra società, una società composta esclusivamente da loro come sarebbe?
Ebbene, dobbiamo capire cosa caratterizza il “maschio” per giungere ad una configurazione attendibile. Ebbene, una delle differenze tra i sessi più acclarate e con le maggiori ripercussioni nel vivere sociale è quella che riguarda la varianza nelle performance: in molti casi gli uomini primeggiano ma sono anche più presenti tra coloro che occupano l’ultimo rango.
Un mondo immaginario abitato solo da maschi ( ovvero da individui “privilegiati”) sarebbe probabilmente più ricco ma anche con più diseguaglianze, con più criminali, con più suicidi, con più barboni, eccetera.
Al contrario, il mondo abitato solo da donne ( ovvero da individui “penalizzati”) avrebbe probabilmente redditi pro-capite meno elevati ma anche livelli di povertà più contenuti.
Diciamo – tanto per rappresentarci meglio la situazione – che il mondo privilegiato dei maschi assomiglierebbe agli Stati Uniti mentre quello penalizzato delle femmine alla Svezia.Gli Stati Uniti sono più ricchi della Svezia ma anche più diseguali e caotici.
Chiunque vorrebbe nascere in un mondo di privilegiati piuttosto che in un mondo di penalizzati, è ovvio. Affermare che gli uomini hanno un privilegio significa sostanzialmente affermare che gli Stati Uniti sono meglio della Svezia.
Questa  affermazione confligge in modo patente con le conclusioni del modello di John Rawls.
Infatti, è essenzialmente contraddittorio invidiare la condizione maschile, essenzialmente più soggetta ai rischi, e poi, dietro un velo d’ignoranza, optare per un mondo meno rischioso.
Personalmente, darei ancora una chance a John Rawls, per quanto questo autore non mi abbia mai convinto fino in fondo, e getterei dalla torre il concetto di “privilegio maschile”, che mi convince ancora meno.
Anche perché non faccio fatica a comprendere la genesi “perversa” di un concetto tanto problematico.
Chi frequenta il mondo delle élite tocca con mano ogni giorno quanto la presenza maschile sia sovrabbondante,ancora oggi dopo decenni di battaglie femministe. La semplice constatazione di questo fatto avulso da tutto il resto ci porta a concludere che il maschio sia un privilegiato.
Se a concepire una teoria del privilegio fosse stato invece un appartenente alle classi subalterne, una volta constatata l’assenza di donne in quei gironi infernali avrebbe probabilmente parlato di “privilegio femminile”.
Naturalmente, il mestiere di “concepire teorie” tocca agli accademici: la loro notoria frequentazione delle élite e l’altrettanto noto distacco dal mondo degli ultimi li spinge inevitabilmente a parlare solo ed esclusivamente di “privilegio maschile”.
privilegi del maschio

martedì 14 novembre 2017

HL 7. HOW A DYNAMIC SOCIETY LOOKS AND FEELS

7. HOW A DYNAMIC SOCIETY LOOKS AND FEELS
Note:7@@@@@@@

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I have visited China
Note:IMPRESSIONI

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America’s social stagnation increasingly clear
Note:DAL CFR

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China has a culture of ambition and dynamism
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every time you return, you find a different and mostly better version
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thousands of new buildings
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That is what life is like when a country grows at about 10 percent a year
Note:10

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it’s as if a new country is being built every seven years
Note:7 ANNI

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fully mature economy
Note:OVVIO

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“the technological frontier”—that
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America is the calm, safe-haven country,
Note:COME CI PERCEPIAMO...UNA SVEZIA PLACIDA

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Jack Ma, who became the richest man in China in 2014, started off life really, really poor.
Note:BIOGRAFIE ESEMPLARI DA NOI IMPOSSIBILI

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His parents were musicians/storytellers,
Note:PERSEGUITATI SOTTO MAO

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material deprivation,
Note:INFANZIA

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got up at 5 a.m. to walk or bicycle to a nearby hotel so he could meet tourists
Note:TURISTI

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He was rejected for dozens of jobs,
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rejected for university admission several
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He didn’t touch a computer until he was thirty-three
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he got his start building web pages for Chinese companies, with the help of some American friends.
Note:WEB

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In 1999, he started Alibaba,
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many of those who did also came from very humble backgrounds.
Note:MOLTI RICCONI

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Liu Yonghao,
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carrying buckets of human excrement to serve as fertilizer.
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Weng Wenyin
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before the age of twenty, he never had proper shoes
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almost always hungry.
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living out of a cement pipe.
Note:LAVORO

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American rags-to-riches stories are much harder to find
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that is going to mean much more complacency.
Note:IMMOBILISMO

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internet—income mobility would rise,
Note:CREDENZA AMERICANA ANNI 90

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lowering the cost of marketing new products, starting new businesses,
Note:PERCHÈ TALE CREDENZA

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income mobility is holding roughly constant,
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greater social stratification, competition with cheaper labor abroad, the increasing need for advanced skills and training necessitated by technology, the overregulation and ossification of the American economy, the decline of labor unions, and the increase in power for privileged elites.
Note:RAGIONI COMUNEMENTE ADDOTTE

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tendency in a mature economy
Note:REGOLA GENERALE

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mobility to eventually decline
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less dynamic and more complacent
Note:TENDENZA

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significant amount of strife and recurring troubles.
Note:COSA COMPORTA IL DINAMISMO

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In just about every case, we can expect cross-generational mobility to decline, even if these societies do everything right.
Note:LE SOCIETÁ MATIRE

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some of the qualities behind income success are heritable
Note:EREDITARIETÀ

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intelligence, ambition, conscientiousness,
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in the range of 40 to 60
Note:EREDITARIETÀ

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wealthier families pass along more education and better work habits
Note:ERED+EDUCAT

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structures are pretty good at reproducing themselves.
Note:AUTORIPROD

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successful people will come more and more from pretty successful families,
Note:ETERNARSI

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even if nothing corrupt or unfair is going on.
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Matching and assortative mating—connecting one well-off family to another—may make this all the less likely.
Note:IL MATRIMONIO CONTRIBUISCE

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the “circulation of elites” will naturally decline,
Note:PARETO

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In other words, the richer, more stable, and happier your society is, the harder it is to generate high or rising levels of income mobility over time.
Note:TESI RIEPILOGATA

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a lower rate of intergenerational income mobility can be a symptom of social and economic stability,
Note:IL LATO POSITIVO DELLA STAGNAZIONE

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regions with the greatest educational mobility, however, have generally lower living standards,
Note:VERIFICA

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rural Ethiopia, rural China, and Kyrgyzstan.
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immigration.
Note:UNA LETTURA OTTIMISTICA DEI DATI DI STAGNAZIONE

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imagine that an individual moves from Mexico to the United States, as so commonly happens. The Mexican income of that person’s father will not show up in these studies, which capture data on American incomes only. Yet that migration brings about a big step up from one Mexican generation to the succeeding Mexican American generation.
Note:IL BOGUS DELLA MISURA PADRE FIGLIO

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40 percent of Fortune 500 companies were founded by immigrants or their children.
Note:TANTO X DIRE

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Any country with a lot of immigration will have much more upward mobility than its published
Note:CONC

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So if you read a comparison between, say, the United States and Denmark claiming that intergenerational mobility is higher in Denmark, that comparison is either wrong or at the very least misleading.
Note:USA DANIMARCA

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those who are rising in income are less culturally central to the United States than might be ideal.
Note:INCONVEN

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America is outsourcing a lot of its dynamism.
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So overall, America is building its core culture and norms and politics more and more around people and families who just aren’t that mobile across the generations
Note:LEGGI X CLASSI STAGNANTI... GLI IMMIGRATI NN VOTANO

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THE SPREAD OF THAT STATIC FEEL
Note:ttttt

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how much we are investing in stability.
Note:LA COSA STUPEFACENTE

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the acceptance of gay marriage
Note:RICERCA DI STABILITÀ...SINTOMO N. UNO

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Michael Warner, for instance, a leading “queer theorist,” argued that marriage was too conservative
Note:DISSENSI ANCHE NELLA COMUNITÀ GAY

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whenever we argue for doing something virtuous—and I don’t mean this in a cynical way—we will find something deeply calming,
Note:ORMAI LA VIRTÙ CORRISPONDE CON LA MODERAZIONE E LA STABILITÀ

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styles—gone are the days of modernist rebellion,
Note:ANCHE NELKE ARTI

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Hardly anyone sets out to shock these days,
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calm and soothing aesthetic in how people dress.
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The more casual culture of dress
Note:VESTITI RILASSATI

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mix of extreme tolerance,
Note:VESTITI MODA

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The less strict the dress code, in fact the harder it is to look good and to fit in,
Note:CONTRACCOLPO DELLA MANCANZA DI UN CODICE... SEGREGAZIONE

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countersignaling.
Note:IL MOTORE X CONTINUARE A SEGREGARE SENZA DISTURBARE

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Similarly, titles such as Dr. and Professor are no longer thrown around
Note:I TITOLI

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But don’t be fooled—this new form of status-seeking is no less oppressive
Note:NN MENO OPPRESSIVO

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If everything is casual, what exactly do you do to show your seriousness?
Note:IL PROB X IL NOVIZIO È ANCORA PIÙ DIFFICILE

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class distinctions are enforced ultimately not by snobby matrons who run social circles but rather by the act of Googling itself. If you’re twenty-four years old and looking to get ahead, it can be tougher.
Note:GOOGLING

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very often the biggest spenders walk in the door wearing jeans and sneakers. Those who show up in the suit and tie are less likely to drop $10 million on a Basquiat,
Note:RICONOSCERE IL CLIENTE

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Japan, South Korea, and China,
Note:LE SOC PIÙ DINAMICHE DOPO I SESSANTA

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the same cultures obsessed with business cards, stereotypical blue suits, submission to hierarchical authority, and bringing the perfect gift, among other customs.
Note:IL SEGNALE È TUTTO

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Societies of upward mobility,
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casual and the egalitarian are closer to enemies than to allies.
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Scialla SAGGIO



Scialla


Non è che i nostri figli siano dei “bamboccioni”, è che vivono in una società “bambocciona”.
Il dinamismo di un tempo è acqua passata che non tornerà più.
Il trapasso è stato lento ma ineluttabile: un tempo eravamo la società del diritto.
Il diritto si forgiava nella tradizione – ci volevano decenni di “selezione naturale” – ed era segno di sacralità e stabilità. Intorno al diritto ruotava a ritmo vorticoso una società indaffarata.
Il diritto è stato rimpiazzato dai “diritti”: quella roba precaria che nasce con una leggina deliberata da un parlamentino soggetto alle mode culturali del momento e che domani sparirà in favore di un altro parlamentino che inventerà altri diritti.
Ai diritti si è avvicendata la società del “piagnisteo”, ovvero l’arma attraverso cui farsi riconoscere un diritto da inventare al più presto.
Ma la sclerosi non è una prerogativa italiana, non è un monopolio europeo, coinvolge tutto l’occidente, USA compresi.
Facendo il confronto con una società dinamica misuriamo meglio la nostra stagnazione.
Provate a visitare la Cina, per esempio. In Cina c’è quello che c’era da noi negli anni 50/60: una cultura dell’ambizione e del dinamismo.
Se ci tornate dopo un paio di anni troverete una versione completamente differente e migliore di quel paese: edifici nuovi, strade nuove, abitudini nuove, cantieri sempre aperti in cui si lavora a rotta di collo.
Questo, d’altronde, è ciò che significa crescere ogni anno del 10%. È come se un nuovo paese nascesse ogni 6 anni.
Mentre da loro si ricostruisce da cima a fondo l’intero paese ogni 6 anni, noi negli ultimi 10 anni abbiamo introdotto giusto il GPS, quel giochino noioso che sono i social su internet e poco altro. E intanto mia mamma si fa una risata se ripensa alle travolgenti innovazioni a catena che l’hanno travolta  ai suoi tempi cambiandole radicalmente la vita.
Noi – dobbiamo prenderne atto – siamo invece un’economia matura, un’economia  che stagna alla frontiera tecnologica. Un paese calmo e placido.
Trasformarci più o meno lentamente in una grande Svezia è il nostro destino.
Ho parlato di destino, cio’ fa capire l’inadeguatezza di un termine come “società bambocciona”. Nella nostra palude aspettiamo che arrivi presto o tardi anche la Cina.
Un altro modo per misurare la differenza con i paesi più dinamici consiste nel guardare alle biografie degli uomini di successo.
Jack Ma – l’uomo più ricco della Cina nel 2014 – cominciò la sua vita nel 1964 in una condizione di estrema povertà.
I suoi genitori erano musicisti/saltimbanco itineranti, una categoria invisa e perseguitata sotto Mao.
La sua fu fin da subito una condizione di privazioni materiali estreme. Da ragazzo si alzava alle 5:00 di mattina per camminare fino all’hotel più vicino in modo da incontrare turisti e mettere alla prova il suo inglese raffazzonato.
Fu licenziato una dozzina di volte e dovette affrontare moltirifiuti lavorativi. Fu ripetutamente respinto agli esami di ammissione universitaria.
Non toccò un computer fino all’età di 33 anni. Ottenne la sua prima pagina web attraverso una compagnia cinese e con l’aiuto di amici americani. Ricorda ancora che la fece vedere ai suoi genitori riuscendo a “caricarla” sullo schermo in circa mezz’ora.
Nel 1999 inaugurò Alibaba divenendo in breve tempo miliardario, ed infine l’uomo più ricco della Cina.
Molte persone tra l’ élite economica cinese hanno una storia simile a quella di Jack Ma. Per esempio Liu Longhao, per molti anni impegnato a trasportare i secchi con gli escrementi umani destinati alla fertilizzazione dei campi. Oppure Weng Wenyn, che calzò scarpe della sua misura solo a vent’anni, girava sempre affamato e cominciò come addetto alla tubatura per colare il cemento dalle betoniere.
E ricordo che parliamo di epopee degli anni novanta e duemila, non della rivoluzione industriale.
Beh, è difficile trovare oggi imprenditori europei o americani con storie simili. Certo, tornando indietro di mezzo secoloforse anche noi possiamo vantare roba del genere. Ma dopo?
Dopo, rilassatezza e compiacimento si sono impadroniti di noi. La mobilità sociale è crollata e la stagnazione ha trionfato.
In un certo senso si sono abbassati i costi per far partireuna nuova impresa ma non c’erano più imprese da far partire.
Tutto è diventato prevedibile, tutto c’è apparso come già scritto. Un sentimento del genere non ha mai attraversato il cuore di Jack Ma perché un sentimento del genere non appartiene alle società dinamiche.
Ma perché la palude?
Sono state offerte molte spiegazioni: la rigida stratificazione sociale, la competizione con manodopera straniera a basso costo, il bisogno crescente di competenze e training tecnologico molto avanzato, l’iper-regolamentazione e l’ossificazione dell’economia occidentale, il declino dei sindacati, il potere crescente delle élite economiche e altre ancora.
Ma forse la vera spiegazione è più semplice: un’economia matura tende a declinare, ad essere sempre meno dinamica, più incline a perdonare, a soprassedere, a rilassarsi.
E’ come il tempo: se è bello, pioverà. E tu non puoi farci nulla.
Io sono più rilassato di mio padre e i miei figli (che probabilmente avranno uno stipendio senza lavorare), saranno più rilassati di me.
Non c’è niente da fare: le cose stanno così e forse è anche giusto che stiano così. Siamo talmente ricchi che se ci fermiamo a “godere” della nostra ricchezza, perché scandalizzarsi oltremisura?
Il dinamismo significa stress e guai continui, ricordiamocelo.
Quando un’ economia si ferma è normale che  si fermi anche la mobilità generazionale. Questo succede anche se i governanti le azzeccano tutte.
Dare troppe colpe alla politica è azzardato. La politica puo’ anche calarci nell’ambiente più stimolante e competitivo ma noi abbiamo voglia di rilassarci, non di competere.
Questo anche perché alcune qualità che stanno dietro il successo delle persone sono ereditarie. Per esempio,l’intelligenza, l’ambizione e la forza di volontà. Dici poco!
Si tratta di tratti chiave della personalità ereditabili in un range che va dal 40 al 60%.
Le gerarchie si ossificano anche nella società più meritocratica e fluida, una volta che una famiglia ha guadagnato i vertici non li molla più. Forse la meritocrazia è ancora più rigida del diritto nobiliare.
L’ élite e le famiglie più ricche trasmettono più educazione e più qualità alla loro prole.
In altri termini, la struttura di una società efficiente si replicacon grande facilità.
Le persone di successo vengono sempre di più da famiglie di successo, anche in assenza di corruzione o scorrettezze.
Il matrimonio tra simili non fa che contribuire a questa “grande replica” che lascia tutto come sta.
La circolazione delle élite, come la chiamava Vilfredo Pareto, diminuisce in modo drastico.
Riepiloghiamo allora la tesi: più ricca, più stabile, più felice è la vostra società e più difficile sarà osservare una mobilità sociale degna di nota.
Ciò può essere visto anche al rovescio, ovvero: una società stagnante e con bassi livelli di mobilità sociale sarà probabilmente anche più stabile e felice.
L’evidenza empirica sembrerebbe confermare: le regioni del mondo con la più alta mobilità educativa e di reddito hanno una bassa qualità della vita, per esempio la Cina rurale, o l’Etiopia rurale o il Kyrgyzstan.
Ma c’è una lettura ottimistica dei dati e coinvolge l’immigrazione.
Poiché la mobilità sociale si misura confrontando padre e figlio, esclude la figura dell’immigrato. Ma è proprio la categoria in cui la mobilità sociale si manifesta al suo massimo grado! Di conseguenza, un paese ad alta immigrazione avrà una mobilità sociale che gli indici non rilevano.
Forse, allora, non siamo poi così fermi come sembrerebbe.
In America, per esempio, il 40% delle prime 500 società commerciali è stata fondata da un immigrato o da un suo figlio. Se questo è vero il dato ufficiale della mobilità perde gran parte di senso.
Ogni paese con molta immigrazione avrà una mobilità sociale ben più alta di quella mostrata dalle statistiche.
Nelle classifiche OCSE, per esempio, Stati Uniti e Danimarcahanno una mobilità simile ma è chiaro che la mobilità reale degli Stati Uniti è molto più elevata visto che il paese riceve più immigrati sia in senso assoluto che in senso relativo.
Purtroppo, se le cose stanno in questi termini, la parte più dinamica del paese ha una cultura estranea a quella locale, e poiché a votare sono spesso solo i “locali” le leggi più richieste saranno quelle a tutela della stagnazione.
***
La stabilità è diventata la nostra ossessione, ed investiamo quasi tutto lì. Possiamo fare diversi casi.
Il favore con cui è stata accolta la proposta del matrimonio gay ha del prodigioso. È qualcosa che appena 15 anni fa nessun politico, neanche i radicali, avrebbe mai messo in agenda.
Il matrimonio costituisce la relazione stabilizzatrice per eccellenza, mentre invece il gruppo sociale dei gay ha sempre rappresentato la trasgressione.
Non è un caso che nella stessa comunità gay molti considerano questa conquista qualcosa di pericoloso. Michael Warner, per esempio, un eminente rappresentante delle teorie queer, ha detto a chiare lettere che il matrimonio è un’istituzione conservatrice e che i gay devono respingerla con forza.
Evidentemente la parte più timorosa, più stabilizzatrice e più conservatrice ha stravinto anche all’interno dei “trasgressivi”.
Se in città c’è qualcuno che spende sono i vari enti locali: festival letterari, mostre, iniziative didattiche, luminarie natalizie…
Il passatempo e l’intrattenimento culturale sembrano ormai l’unica cosa che conti, l’unica cosa per cui si spenda senza sosta.
E’ chiaro che vogliamo rilassarci: ci tartassano affinché uno scrittore sconosciuto discuta in piazza il suo libro. E a noi va bene così. magari scuotiamo la testa ma non andiamo oltre, in fondo ci va bene.
Forse perché sappiamo che la “cultura” serve: è un bromuroche ci pacifica. E la pace è tutto, specie se sei ricchissimo e intendi godere delle tue ricchezze.
Interessa un po’ meno al quindicenne Jack Ma. Ma lui è lontanissimo da noi e dalla nostra sensibilità.
Un altro esempio viene dal modo i cui percepiamo i nostri ragazzi: lasciarli in auto quando compriamo il giornale all’edicola è ormai considerato “abbandono di minore”. Ma denunce ieri (ovvero nell’epoca del dinamismo) impensabili scattano anche se li lasciate tornare a piedi dal parchetto dietro l’angolo o dalla scuola!
I nostri figli vivono in un ambiente 100 volte più sicuro di ieri e noi siamo 100 volte più preoccupati di ieri. Perché?
Forse perché siamo dei genitori bamboccioni con figli bamboccioni che vivono nella stagnante società dei bamboccioni.
Fateci caso, ogni volta che ci pensiamo a comportamenti virtuosi pensiamo di fatto a comportamenti che mirano a calmare le acque, a stabilizzare la situazione, a ridurre i rischi.
Sono passati i giorni della ribellione, i giorni del gesto virile e poco diplomatico. dello sfregio. Nessuno intende più scioccare il prossimo con la sua condotta.
Anche in campo estetico – nelle arti – le opere hanno sempre di più un’apparenza distensiva e confortante.
Anche il modo di vestire è oggi scelto per far sentire a proprio agio il prossimo e se stessi.
Trionfa il casual.
La moda diventa sempre più tollerante e non ci sono più codici nel vestire.
L’abito non fa il monaco: ieri era un modo di dire, oggi è la verità.
Ma questa tendenza della moda ha un contraccolpo più potente del colpo: il codice lasco rende sempre più difficile apparire adatti.
Gli economisti chiamano il trionfo del casual un “controsegnale”: il potente gira in maglioncino ed è come se dicesse “il mio status è talmente elevato che non devo nemmeno segnalarlo attraverso un abito adeguato
Anche i titoli – “dottore”, “professore” – non sono più di moda e vengono omessi. Controsegnale: “sono talmente competente che nemmeno dico che sono dottore, ti basterà andare su google per restare impressionato dalle mie capacità”.
Ma non ingannatevi, questa nuova tendenza nel collocarsi e rivendicare il proprio status,  non è meno oppressiva della precedente.
Anzi, per il novizio, è ancora più difficile essere incluso nell’élite: non riesce a decifrare i nuovi codici complessi. Per lui è stato più facile “salire” nella sostanza che farsi riconoscere nella forma.
Come devo vestire per entrare nel gruppo che conta? Prima era chiaro ma ora?
Se hai 25 anni, cosa devi mettere per segnalare il tuo nuovo status altolocato? Può essere molto duro rispondere a questa domanda, ieri era semplicissimo.
Una volta che Alibaba ha sfondato in borsa, Jack Ma è andato subito a fare scorta di suite blu senza pensarci due volte. Non ha certo pensato ad anonimi maglioncini.
Diventa difficile anche per il venditore riconoscere il cliente. Molto spesso – se gestisci una galleria d’arte – chi ha un’ elevata capacità di spesa ti entra in negozio in jeans e scarpe da tennis. Chi ostenta doppio petto e cravatta non spenderà mai 10 milioni per un Basquiat. Questa incertezza tiene sulle spine ogni venditore.
Prendiamo i paesi che dagli anni 60 si sono mostrati i più dinamici: Giappone, Sud Corea e Cina. Sarà un caso che queste culture sono le uniche tra i paesi sviluppati ad essere ancora ossessionate dal completo-giacca-cravatta, dalla business card, dalla sottomissione all’autorità gerarchica, dal regalo fatto come si deve e altri costumi che un tempo conoscevamo molto bene anche noi?
Nelle società dinamiche il segnale è tutto, in quelle declinanti di controsegnale prevale. Nelle società dinamiche produrre è la priorità, nelle società stagnanti la priorità è decriptare la giungla segnaletica in cui ci si ritrova immersi.
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