venerdì 27 agosto 2010
giovedì 26 agosto 2010
Libera scuola in libero stato
In materia spirituale, lo scambio civile è di questo tenore: ti prometto di non usare la forza della legge per importi la mia religione e ti chiedo di fare altrettanto. La libertà di coscienza è troppo importante per me e non vorrei mai che una maggioranza forzi una minoranza in queste materie. E, te lo assicuro, lo direi anche se facessi parte della maggioranza.
Lo stesso dovrebbe valere per la scuola. Anche se sono un "Cristiano rinato" mi offenderebbe un governo che emanasse una legge volta a rendere obbligatoria per tutti i bambini la lettura della Bibbia, oppure andare a Messa fino ad una certa età. Per lo stesso motivo mi sento offeso quando la politica delibera leggi in cui obbliga i nostri bambini a leggere certi libri di biologia o di matematica, oppure fissa per loro un tempo minimo di permanenza a scuola.
Non ho mai visto un olio filare così liscio.
Come si puo' ancora essere laici e contrari alla scuola libera?
Un link per sintetizzare megllio la visione liberale.
Novello stregone
Non è così difficile, lo riconosci subito: è quello spirito che pur di liberare le sue pulsioni antiscientifiche arriva ad ignorare quasi per intero il pensiero epistemologico novecentesco.
Definire la scienza è impresa disperata, eppure qualche paletto l' epistemologia novecentesca l' ha pur messo.
Ci ha insegnato che la scienza include, non esclude; che la scienza dà la parola, non silenzia.
Ci ha insegnato che la scienza vive di concorrenza tra le idee, che tutti hanno diritto di sperimentare, che nessuno puo' essere espulso dalla competizione con provvedimento autoritario.
Ci ha insegnato insomma che una teoria puo' essere al limite sospesa ma mai scartata.
Come riassumerlo in due righe?
All'inizio del secolo Carnap credeva che il metodo scientifico potesse verificare la teoria "una volta per tutte".
Popper, avvalendosi di strumenti logici, dimostrò che questa credenza era a dir poco ingenua.
Negli anni cinquanta Popper credette di poter dire che il metodo scientifico potesse confutare la teoria "una volta per tutte". Secondo lui esistevano esperimenti cruciali.
Questa credenza si rivelò, se possibile, ancora più ingenua.
Dal punto di vista logico questa ingenuità fu dimostrata dalla tesi Duhem-Quine.
Dal punto di vista fattuale l' ingenuità fu smascherata presto dalle ricognizioni storiche dei popperiani stessi: Feyarebend, Lakatos, Laudan, Kuhn...
Il novello stregone ama burocratizzare la scienza, l' espressione "una volta per tutte" lo manda in visibilio, il novello stregone desidera ardentemente che la scienza vesta i panni dell' Ufficiale Giudiziario, vorrebbe una scienza armata del timbro dell' ufficialità, una scienza che escluda, che silenzi al più presto le voci discordanti in modo che non si possano sentire mai più.
Il novello stregone, per pacificare i suoi desideri, deve per forza di cose resuscitare vecchie ingenuità, far finta che il pensiero epistemologico novecentesco non sia mai stato pensato, deve poter pensare che il pensiero critico, minoritario, già confutato possa essere bruciato "una volta per tutte" sui roghi ai quali ama scaldarsi digrignando i denti.
martedì 24 agosto 2010
Miseria del proceduralismo
Il proceduralista è vittima dell' impellente necessità di distinguere tra "legittimità" e "giustificazione": la prima riguarda i diritti, la seconda i precetti etici.
Ma perchè?
Per il giusnaturalista in fondo questa distinzione è pedante visto che per lui ciò che è giustificato è anche legittimo, per quanto a volte illegale.
[Attenzione: cio' non significa che tutto cio' che è legittimo sia giustificabile].
Il proceduralista è afflitto da una visione dei diritti particolare, è questa visione che rende necessaria l' apparente pedanteria che sfoggia.
Immaginatevi di dover inventare un diritto al giorno!
[per molti non sembra essere un problema, recentemente qualcuno si è perfino inventato il diritto alle vacanze!]
Ebbene, il "proceduralista" in genere ha proprio questo vizietto: la sua testa è sempre in ebollizione nel tentativo di isolare un nuovo diritto e presentarlo tra squilli di tromba all' Assemblea dell' ONU (diritto ai pasticcini, diritto al lavoro, diritto all' acqua, diritto al massaggio thailandese, diritto ad avere la mamma giovane, diritto alle vacanze, diritto all' esproprio proletario, diritto di occupare le scuole, diritto di abortire...).
Tenuta insieme con lo sputo, questa congerie di "diritti" improvvisati non puo' che produrre un sistema incoerente: tutto è in conflitto con tutto, il diritto alle vacanze non si concilia certo con quello contrattuale, il diritto al salario minimo non si concilia con il diritto al lavoro, il diritto alla mamma giovane fa a pugni con il diritto alla fecondazione assistita... niente si concilia con niente... che fare?
Il liberale è un tipo fortunato, lui vive in un altro mondo, un mondo in cui esiste un unico diritto: fare quello che si vuole nel rispetto dell' altrui libertà. Fine.
Una volta fissati i confini, alè, il gioco puo' iniziare.
Una simile visione è coerente, non produce alcun conflitto tra i diritti. Si tratta di una visione "armonica", una visione in cui manca del tutto l' "elemento tragico", quello in cui affoga il "proceduralista spinto".
Per "elemento tragico" intendo il caso in cui l'esercizio contemporaneo di due diritti sia inconciliabile.
Un caso di scuola tanto per capirsi: la libertà negativa è per esempio inconciliabile con le forme più diffuse di giustizia sociale, ma questo conflitto non tange il liberale poichè ritiene truffaldino il concetto stesso di "giustizia sociale" e puo' dunque ignorarlo.
Non devo aggiungere altro per chiarire il probabile profilo ideologico del "proceduralista" puro: un sincero anti-liberale o, nel migliore dei casi, un liberale "alle vongole", un liberalismostraziato dai "se" e dai "ma".
La sua visione è ricca di "tragedie" imbarazzanti; indulge in forme di giustizia sociale (welfare) che sospendono in continuazione i diritti liberali fino a farne una caricatura.
Ma come si salva dal coacervo di incoerenze che mina la sua visione?
Semplice, è costretto ad introdurre "procedure" in grado di conciliare in qualche modo tutte le storture prodotte dallasua fervida fantasia.
Per esempio, esiste un diritto alla vita e un diritto ad abortire che entrano in conflitto. Che si fa? Si vota adottando la "procedura" democratica (l' embrione non vota, ma pazienza, qualcuno voterà per lui).
Tali procedure sono mere convenzioni e non rivestono alcun contenuto etico. Seguendo la pedanteria "proceduralista" diremo che servono a legittimare, non a giustificare!
Dietro il "proceduralismo" sta dunque il preoccupante fenomeno della "proliferazione dei diritti" - che poi coincide con la compressione dei diritti fondamentali - e l' incoerenza che porta con sè.
Qualcuno potrebbe pensare al "proceduralista" come ad un freddo formalista. Errore! Ironia della sorte il "proceduralista" è spesso un moralista compulsivo: senza la vocazione al moralismo è difficile riuscire nell' impresa di inventare un diritto al giorno.
Il "proceduralismo" ha giocato un ruolo non secondario nel fare dell' Italia un paese carente di cultura liberale. Quando Bobbio oscura Leoni il liberalismo è compromesso, vengono inevitabilmente sdoganate ideologie che sono degli ossimeri già solo nel nome, pensate ai "liberal socialisti" del partito d' azione! Brrrr. Ecco, ircocervi di tal fatta ebbero inevitabilmente vita breve, cio' non toglie che l' equivoco di fondo si sia perpetuato giungendo fino a noi inquinando le acque.
lunedì 23 agosto 2010
Chiuso!
Non mi meraviglio, il vezzo di consentire l' accesso gratuito nei parchi pubblici fa sì che molti spazi verdi non vengano mai riattati e i pochi rimasti versino in cattive condizioni.
Maledetta mania del gratuito! Le risorse bruciate da questo cattivo costume sono immense in tutti i campi. Viene quasi da chiedersi dove lo spreco sia massimo per indicarlo al pubblico ludibrio.
Si tratta comunque di sprechi invisibili, meglio non contare molto sulla loro denuncia.
In cima alla lista sta comunque il free parking. Eh sì, sembra impossibile ma girando per le città esistono ancora dei parcheggi gratuiti!
Fanno un gran baccano con il riscaldamento globale, la congestione viaria, e poi...
Ancora qualche fonte (link - link).
Ma non spero molto nella resipiscenza dei governanti, come novelli Caligola amano far cadere i fregugli dalla loro tavola e godono al vedere la ridda dei cani baneficiati che accorrono per contendersi e spolpare il maledetto "gratuito".
PAY & SIT: the private bench (HD) from Fabian Brunsing on Vimeo.
Caplan vs. Diana
... Caplan si trova ora di fronte un avversario ben più temibile che lo fronteggia portandolo fuori dal suo terreno...
I fatti.
Il giovane professore ha recentemente anticipato uno stralcio del libro in uscita che riguarda il trattamento della disciplina nei ragazzini.
La sua impostazione sembra quella tipica dell' economista: regole, bastone e carota.
In altri termini: gli incentivi contano, sfruttiamoli.
E' il metodo delle tre "C": chiarezza, coerenza, conseguenzialità.
Diana avversa questo metodo e dice che di fronte ad una violazione delle regole da parte del ragazzino:
devi chiederti perché lo fa... e a quale gioco linguistico sta giocando, magari gliel'hai insegnato tu
Mi sembra quindi che Diana punti maggiormente sulla "ricerca delle cause": intervenendo sulla fonte di certi comportamenti spiacevoli potremo sradicarli.
Entrambe le strategie sono lecite, a questo punto andrebbero valutate in termini di efficienza, ma non è questa la sede.
Il punto è che Diana in passato, a più riprese, ha sottolineato l' esigenza di trattare i minori come dei "piccoli adulti" competenti. Il liberale dovrebbe cioè applicare la visione che ha del "mondo adulto" al "mondo dei bambini". Questo per la buona ragione per cui tra i due mondi non c' è affatto l' abisso che molti vogliono metterci.
Io personalmente non so fino a che punto i piccoli debbano essere trattati come dei veri e propri "soggetti", in fondo se fossero davvero tali non avrebbero bisogno di un tutore.
Ma lasciamo perdere questa questione, l' aspetto che desidero ora sottolineare è che gli auspici di Diana vengono paradossalmente realizzati dal metodo delle tre "C"... molto più che dal metodo proposto da lei stessa.
Solo il metodo delle tre "C" considera il ragazzino come RESPONSABILE delle sue azioni.
Detto in altri termini, solo Caplan assume che la motivazione decisiva per un certo comportamento sia interiore. E sull' interiorità di una persona non si puo' intervenire per plasmarla a nostro piacimento, altrimenti non sarebbe tale.
Sono proprio le lenti con cui il liberale guarda al "mondo adulto"!: un mondo popolato da soggetti responsabili che agiscono in forza di una motivazione interiore.
Il metodo proposto da Diana presuppone che i comportamenti siano determinati alla fonte da cause esterne. Sono queste a pesare molto più delle motivazioni interiori.
Presuppone insomma una psicologia causalista: interveniamo sulle cause e plasmeremo i comportamenti.
Ma l' assenza o la drastica riduzione di responsabilità del soggetto che porta con sè la psicologia causalista, è incompatibile con una visione liberale.
***
Forse ho esacerbato le posizione per rendere più chiaro il disaccordo, perchè a me, leggendo i commenti, sembrava che un disaccordo ci fosse. Attendo comunque fiducioso rettifiche e suggerimenti a questa mia prima impostazione dell' interessante match in corso tra due pesi massimi.
domenica 22 agosto 2010
Libertarianism A-Z: previdenza sociale
Poiché si ritiene che gli uomini non risparmino a sufficienza per la vecchiaia si è pensato di istituire la Previdenza Sociale.
Il fatto che lo schema di fondo sia organizzato in guisa di Catena di Sant’ Antonio (Ponzi scheme) - come nella migliore tradizione delle truffe finanziarie - rende l’ istituto piuttosto instabile oltre che iniquo.
Anche istituzionalizzare la figura del “cittadino imprevidente” logora il cruciale rapporto governati-governanti.
La povertà dei vecchi è un problema. Ma è un altro problema! Ad esso hanno sempre adempiuto la famiglia e la carità privata. In era di Previdenza Sociale questi due nobili istituzioni si sono definitivamente atrofizzate, brutta perdita.
A fianco di “famiglia” e “generosità” potremmo metterci anche un reddito minimo. Tutto, ma non la Catena di Sant’ Antonio!
Le pensioni tradiscono spesso la loro stessa missione diventando fonte di distorsioni imbarazzanti: ci si ritira dal lavoro anche in età in cui si potrebbe continuare a lavorare. Motivo? La pensione è maturata e giunta a scadenza, si passa all’ incasso indipendentemente da tutto.
Le pensioni coercitive diminuiscono anche il risparmio volontario di un Paese. Un bel guaio, sia morale che economico.
Riabilitazione
Io, elettore, so bene che il controllo democratico che potrò esercitare sarà scarso e tengo conto razionalmente di questo sapere quando voto.
Ottima difesa, Democrazia e Mercato 1 a 1.
Eppure qualcosa - il concetto di irrazionalità razionale - potrebbe ancora far pendere il bilancino in favore del mercato.
Chiedo asilo
Il motivo?
Lo stesso per cui non mi convince il diritto di asilo.
Quando una democrazia puo' dirsi autentica?
A volte viene da chiedere agli USA di invadere la Francia o la Germania o qualche altro paese della vecchia europa per ripristinare la democrazia.
Non mi sorprenderei se un francese o un tedesco chiedesse asilo negli USA.
Non mi sorprende che Uwe Romeike abbia recentemente chiesto e ottenuto asilo politico negli USA.
Non scappava dal Sudan, bensì dal Baden Wurtttemberg.
Un triste paese dove si voleva imporre ai figli di Uwe di andare in una certa scuola anzichè in un' altra.
Per il giudice di Memphis che ha concesso l' asilo politico, i coniugi Romeike si sono battuti per il bene dei figli, rifiutando i programmi scolastici ministeriali e l’idea stessa che lo Stato decida in merito ai valori che i giovani devono condividere.
La storia suona al tempo stesso assurda (Germania e USA non sono separati da un abisso) e sensatissima (non esistono motivazioni migliori per chiedere asilo).
Per ripristinare il buon senso forse è meglio levare di mezzo il diritto d'asilo, e con essi dimenticare i progetti per esportare le democrazia. Cho lo Stato si limiti a fare quel che è chiamato a fare.
Segreto scolastico
Non si puo' dire, eppure la Sudbury School esiste.
The Sudbury Valley model of education is not a variation of standard education. It is not a progressive version of traditional schooling. It is not a Montessori school or a Dewey school or a Piagetian constructivist school. It is something entirely different. To understand the school one has to begin with a completely different mindset from that which dominates current educational thinking. One has to begin with the thought: Adults do not control children's education; children educate themselves.
Forse esiste per la felicità di Diana. Di sicuro conferma la visione di Hanson: School isn't about learning!
sabato 21 agosto 2010
Metti il casco, si parte!
Illusionisti per dispetto
Nel XX secolo l' empirismo ha goduto di buona fama e ancora oggi possiamo dire che è in salute.
Strano perchè forse non esiste nulla di più facile da confutare. Bastano pochi controesempi e il gioco è fatto.
Prendiamo l' affermazione "A":
"A": Non esiste nulla che sia interamente rosso e, allo steso tempo, interamente grigio.
"A" è vera, e ciascuno constata che non sono i "sensi" a renderci edotti di questo fatto.
L' empirismo collassa.
Non serve a molto dire che "A" è vera per la definizione che diamo di "rosso" e per la definizione che diamo di "grigio": un' inferenza per derivare "A" è sempre necessaria, non si scappa.
Le regole dell' inferenza sono dunque vere e non vengono apprese tramite i sensi.
Per l' empirismo è uno scacco.
Le regole dell' inferenza non possono poi nemmeno essere definite come "convenzioni".
Se fossero convenzioni allora potremmo definire per convenzione la falsità di "A". Il che è piuttosto assurdo.
Prendiamo una vera convenzione e chiamiamola "B".
"B": in italia si deve guidare a destra.
Anche "B" è vera. Questa verità sì però chè dipende da convenzioni, infatti basta mutare certe convenzioni per falsificare "B" agli occhi di tutti.
Ciascuno vede la differenze tra "A" (vera nella realtà) e "B" (vera per convenzione). Fine dell' empirismo.
Ma allora perchè l' empirismo è ancora tra noi?
Non so, forse per motivi estetici.
Non c' è dubbio che noi conosciamo moltissime cose attraverso i sensi. Sarebbe bello e semplice poter dire che noi conosciamo TUTTO attraverso i sensi, le altre conoscenze, un po' per dispetto, le dichiaro "illusorie".
A chi non viene in mente un' analoga dispettosa fuga nell' illusionismo?
Chi non ricorda una certa estetica materialista?: poichè la mente non è un' entità materiale, allora dichiaro che l' evidenza della sua esistenza è illusoria.
Un albero flessuoso ed elegante, ma sotto un intrico contorto di radici.
venerdì 20 agosto 2010
Ninna nanne da tutto il mondo
Berlusconi al CEPU
"... non preoccupatevi il valore legale del titolo di studio non si tocca..."
Riferito da Franco Debenedetti su Radio Radicale.
Gates andrà in paradiso?
La sua attività filantropica è massiccia.
Ma i suoi veri meriti riguardano le attività lucrative:
Even if Mr. Gates makes progress in achieving his ambitious philanthropic objectives—eradicating disease, reducing global poverty, and improving educational quality—these accomplishments are unlikely to match what he achieved by giving us the amazing capability we literally have at our fingertips to access and spread information. The very doctors and scientists who may develop cures for diseases like malaria will rely on the tools Microsoft supplies to conduct their research. Had Mr. Gates decided to step down from his company and turn to philanthropy sooner than he did, they might have fewer such tools
Comprare vicino? Ma quando mai!
... e se non bastasse...link