Diversi studi ci confermano che chi sente il proprio aspetto fisico come “inadeguato” rispetto al “modello prevalente”, tende a centrare i giudizi su di sé e sugli altri intorno a valori “più profondi”: intelligenza, bontà, senso dell’ umorismo…
Ora, se ci fate caso, nulla più della pubblicità commerciale “produce inadeguatezza” e quindi, indirettamente, aiuta la diffusione presso la massa dei cosiddetti “valori profondi”.
Questo merito non solo non viene riconosciuto; al contrario, la Pubblicità deve sobbarcarsi l’ accusa di propalare solo valori superficiali.