venerdì 27 marzo 2015
Abbandono nelle mani di Dio
Un atteggiamento estraneo alla modernità, ma solo in apparenza. Possiamo interpretare il consiglio dell' "abbandono" come una ricetta contro la cocciutaggine e la sicumera. Consiglio prezioso, specie in ambito intellettuale, dove una volta che si prende posizione è difficile cambiare. Il "confirmation bias" puo' allora essere scalfito da una maggiore flessibilità che tolga valore alle nostre idee rendendo più facile "abbandonarle" in nome di un altrove.
Sottomissione e mortificazione di sé
All' apparenza concetti lontani anni-luce dalla mentalità moderna, eppure sono recuperabili, basta un piccolo spostamento semantico e giungiamo ad un concetto come quello di "conformismo" che ci porta dritti dritti nel cuore della modernità. Passiamo ormai 1/4 di secolo nelle istituzioni scolastiche, ovvero in un luogo che ha lo scopo principale di selezionarci in funzione della nostra attitudine al conformismo: accettare regole imposte dall' alto trovando le motivazioni per lavorare sodo. Cosa puo' chiedere di più un datore di lavoro? E il successo scolastico è l' indizio più probante.
Leggendo "L'Imitazione di Cristo" di Tommaso da Kempis
Tra i libri di devozione, il mio preferito. Che stile!
Passaggi che vorrei rimeditare:
- Precedenze: preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire.
- Effetti collaterali perniciosi: coloro che sanno desiderano apparire.
- Invito allo svuotamento cerebrale: quanto più grande e profonda è la tua scienza, tanto più severamente sarai giudicato.
- Il fascino dell' ombra: cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla.
- La minaccia della passione: Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati?
- Diffidare: un consiglio domina gli altri, fatti guidare da uno migliore di te.
- Cosa cercare: anela alla verità, fuggi la bellezza.
- Il covo del maligno: l'eleganza della parola.
- L' edificazione impedita: ci è di ostacolo la nostra smania di indagare.
- Un destino di sofferenze: attende colui che non è perfettamente morto a se stesso.
- Prossimità della follia: chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato.
- Nelle relazioni: la familiarità non è affatto necessaria. Se impari a non curarti della gente, questa lascerà che tu attenda tranquillamente a te stesso.
- Da meditare: stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' infatti molto più sicura la condizione di sudditanza, che quella di comando. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore.
- Rapporto con l' attualità: stai lontano dall'agitarsi che fa la gente, l'occuparsi delle faccende del mondo è un grosso impaccio, ogni volta che andai tra gli uomini ne ritornai meno uomo di prima.
- Temprarsi: è bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio.
- Vanità dell' agitarsi: non puoi vincere semplicemente con la fuga, punta invece sulla sopportazione.
- Trappole intellettuali: stai attento a non giudicare, è poi difficile liberarsi da vecchie posizioni.
- Attitudini religiose: non è cosa facile stare in un monastero, devi considerarti esule, devi farti stolto.
- La virtù dell' isolamento: è più facile stare chiuso in casa che sapersi convenientemente controllare fuori casa. Ritirati nella tua stanza, lasciando fuori il tumulto del mondo.
- Continua.
Leggendo "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio
Solo quelli che non hanno rischiato nulla abusano della parola. Vale all' ippodromo come in letteratura.
Qualche lampo:
- Il candidato partigiano visto dai conoscenti: la sua vaga, gratuita, reputazione d’impraticità.
- Il rientro inatteso dello sbandato: la scultorea stupefazione del padre.
- Finalmente nei panni borghesi: quella ritrovata attillatezza, comodità e pulizia (basta la leva per capire al volo).
- Finalmente la lettura dei giornali: quarti d’ora e piú su un dettaglio...
- In cerca di un rifugio per imboscarsi: la villetta era stupida e pretenziosa
- Trasferimento a piedi sulle colline langarole: sotto un sole guasto.
- La stressante inattività: il guadagno fatto col dormire diurno si dilapida nell’insonnia notturna.
- Il padre: e la sua voce opaca, irrimediabilmente anarrativa (vengono in mente le fiction italiane).
- Spettacoli raccapriccianti: la faccia meteca del gerarca.
- L' imboscato in missione: nell' ora atramente propizia.
- Voce dalla radio americana: affascinante nella sua correttiva vibrazione twang (ricordi la la twang guitar di Dick Daley?).
- La guerra che torna in mente: il distante ricordo gliela magnificava.
- Fiorello La Guardia parla alla nazione: intollerabile nella sua sbracata inflessione siculo-inglese.
- I devoti di Radio Londra: l’orecchio teso a districare e tesaurizzare l’ultimo urlio di Churchill.
- Lo zio è nervoso: trema in tutta la sua mole gelatinosa... smania sudoroso col fare dell’omone dalla respirazione fischiante.
- Arriva l' autunno: si spande una nera tristezza piombata sulle colline derubate dei naturali colori.
- Brulichio accelerato della folla di paese vista a distanza: e nel ridicolo era una clandestina punta d’angoscia, viperina.
- Come onorare un genitore degno: l’unica maniera di ripagarlo sarebbe stata d’amare suo figlio come il padre aveva amato lui: al padre non ne verrà niente, ma il conto sarà pareggiato nel libro mastro della vita.
- Propaganda: quei sorrisi di esplodente fiducia... i sentimenti elementari a galla, che congelavano tutti i protagonisti in una antichissima iconicità, annullando secoli di progresso nell’atteggiamento.
- Un ricordo tra tanti: la bovina, esangue faccia del Duce liberato.
- Giornali che cadono dal tavolino: angoscioso planare di uccelli sparati.
- Presentimenti del genitore: tante ne succederanno che non ne avremo mai piú gli occhi asciutti.
- Un padre visto da lontano: scendeva il sentiero con l’accentuazione delle sue congenite spalle curve
- Imprevisti: e uno stimolo sessuale, repentino e clamoroso, giunse a complicare tutto.
- Continua.
mercoledì 25 marzo 2015
A patto che...
Il patteggiamento è una procedura giudiziaria attraverso la quale l' imputato raggiunge un accordo con la controparte rendendosi disponibile a sopportare una pena più mite pur di non affrontare l' intero processo dove le eventuali pene saranno molto dure.
Chi patteggia non puo' dirsi colpevole per il semplice fatto che non si sottopone ad accertamenti puntuali.
Poiché nei processi si commettono molti errori, la giustizia umana è imperfetta, chi si sottopone a patteggiamento non è necessariamente colpevole. parlando in generale è piuttosto una persona riluttante a rischiare una pena elevata.
Da questo punto di vista sappiamo che l' avversione al rischio è tipica degli onesti mentre la propensione caratterizza i delinquenti.
Una persona onesta preferisce lavorare piuttosto che delinquere (e godersela a rischio di finire in cella). In altri termini, preferisce infliggersi una pena mite piuttosto che rischiarne una dura. ma è proprio questo lo scambio che propone il patteggiamento: pene miti e certe contro pene dure e incerte.
Chi patteggia non puo' dirsi colpevole per il semplice fatto che non si sottopone ad accertamenti puntuali.
Poiché nei processi si commettono molti errori, la giustizia umana è imperfetta, chi si sottopone a patteggiamento non è necessariamente colpevole. parlando in generale è piuttosto una persona riluttante a rischiare una pena elevata.
Da questo punto di vista sappiamo che l' avversione al rischio è tipica degli onesti mentre la propensione caratterizza i delinquenti.
Una persona onesta preferisce lavorare piuttosto che delinquere (e godersela a rischio di finire in cella). In altri termini, preferisce infliggersi una pena mite piuttosto che rischiarne una dura. ma è proprio questo lo scambio che propone il patteggiamento: pene miti e certe contro pene dure e incerte.
Sentenza: "il reato c' è ma è prescritto"
Mi appare bizzarra la formula: “il reato c’ era ma è prescritto”. Eppure, se non sbaglio, l’ avevo già incontrata nell’ affaire Andreotti.
Perplessità: per constatare la prescrizione di un ipotetico reato mi ci vuole mezz’ora mentre per constatare che l’ ipotetico reato sia effettivamente tale mi ci possono volere anche anni, oltre allo studio di una teoria di faldoni pletorici.
Nel mio immaginario profano un giudice, qualora la verifichi, dichiara la prescrizione e dopo mezz’ora passa al caso successivo disinteressandosi completamente di cio’ che a quel punto appare irrilevante e archiviabile. Non capisco cosa ci sia sotto per agire diversamente, ci vorrebbe il parere di un esperto.
John Cochrane contro Bob Shiller
- BS non sa nemmeno dirci che cosa sia una bolla. La sua definizione: una bolla è il frutto di un capriccio dei mercati. Ma questa è una teoria 8una spiegazione), non una definizione! Lui deve dirci un assetto dei dati tale per cui possiamo parlare di bolla.
- Stato dell' arte: nonostante la borsa nel breve sia un random walk, nel lungo i valori si uniformano ai fondamentali (Fama). BS sembra implicitamente rinnegare queste posizioni raggiunte anche grazie al suo lavoro.
- BS, almeno dal suo discorso per il Nobel, adotta il metodo retorico, chiede implicitamente di rinunciare all' approccio scientifico.
- BS constata che le previsioni dei prezzi sono volatili e conclude che sono impossibili. Strana conclusione.
- BS ci invita a far pesare la psicologia. Ma perché non propone un modello da testare invece di dirci cosa fare? Non si vince un Nobel dicendo cosa fare agli altri!
- Il problema di BS è il problema dell' economia comportamentale: stenta a produrre modelli da far competere con quello legato alla razionalità dei mercati.
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Gesù era un radical chic?
In fondo Gesù era un radical chic: figlio di imprenditori, faceva molto per i poveri ma frequentava soprattutto i ricchi, amava vestire bene, i profumi e la buona cucina.
Apparizioni
Quando il meta-ateo sente odore di apparizione scuote la testa. Alcune cose che dovrebbe considerare:
- Il fenomeno è coerente con la nostra conoscenza a priori (vedi alla voce miracoli).
- L' intervento divino puo' ben essere motivato: rassicurare, aiutare, promuovere la fede.
- Valutare l' attendibilità della fonte, essenzialmente la sua stabilità psichica.
- Fai fatica a credere alle apparizioni esteriori? Prendile come interiori, la sostanza non cambia.
- Principio di credulità: le cose sono come appaiono, salvo prova contraria.
- Perché Dio appare sempre ai credenti? 1) Non è vero, 2) Bisogna sapere cos' è un telefono per poterlo riconoscere.
- Perché Dio appare ai bisognosi? Ma è proprio quel che ci aspettiamo da lui: che aiuti i bisognosi.
E questo è tutto.
martedì 24 marzo 2015
Banfield
Banfield riteneva che il familismo amorale (pensare sola a sé e alla propria famiglia) fosse la causa del sottosviluppo economico del meridione d' Italia. La famiglia, e l' egoismo sottostante, come causa di tutti i guai. A questa tesi si contrappone quella classica di Smith: "non dalla benevolenza...". Dove si annidano le cause della povertà? Ambiente, genetica, etica o istituzioni. Banfield punta sull' etica, Smith sulle istituzioni. Una cosa è certa, ciascuno di noi puo' puntare su uno dei quattro cavalli ma è solo sul quarto che conviene agire: 1) costa meno 2) interagisce col terzo (se la lungimiranza paga presto si diventerà lungimiranti e la famiglia è da sempre un canale privilegiato di trasmissione dei vcalori).
Abbine cura
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- Il genitore ha un diritto/dovere di prendersi in custodia il figlio.
- Nel momento in cui esercita questo diritto assume anche gli obblighi di cura.
- Se rinuncia a questo diritto deve attivarsi per trovare un sostituto.
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Nati per credere... alle luci del luna park
Alcuni meta-atei allergici ai ragionamenti sembrano anche poco propensi ad una fede in accordo con gli istinti primari: "ci provo ma non riesco a credere". Francamente non penso che le cose stiano in questi termini, non abbiamo affatto perso i nostri istinti primari, penso piuttosto che molti siano insensibili ad una "Teoria del Tutto" rimasta riserva di scienziati e teologi. Per molti dare un fondamento alle proprie azioni non è così imprescindibile, forse il mondo moderno è talmente ricco di distrazioni che la vacuità del nostro agire non ha mai il tempo di emergere chiaramente e presentarsi ai nostri occhi. In fondo il relativismo non è che una forma di costipazione.
La Chiesa autentica
Ok, posso anche dirmi cristiano ma perché mai dovrei dirmi cattolico?
In altri termini: quando una Chiesa puo' dirsi la Chiesa autentica di Gesù?
In termini razionali: quando un' associazione oggi puo' dire di continuare la missione di un' associazione di ieri?
Tre criteri:
- Rivendicazione: deve sostenerlo.
- Continuità dell' oggetto sociale: deve avere un contenuto analogo.
- Continuità nell' organizzazione.
Ebbene, applicando i tre criteri direi che il terzo diventa decisivo e restringe la scelta tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa.
Nati per credere?
- Nati per credere? In un senso banale è ovvio che tutti noi siamo nati per credere: lo scetticismo è giusto un' esibizione leggermente narcisistica di intelligenza. In un senso più specifico noi non siamo nati per credere in Dio ma per adottare alcuni concetti che ci conducono facilmente all' idea di Dio. Esempio: il bambino è particolarmente appagato delle "spiegazioni personali" (perché è successo X? Perché l' ha voluto Y). Nel bambino la "spiegazione personale" domina su quella "meccanicistica". Ebbene, il teismo è una "spiegazione personale". Successivamente, le spiegazioni meccanicistiche soppiantano quelle personali, specie in chi si appassiona alle scienze, tuttavia queste ultime non spariscono dalla nostra vita, anzi, restano maggioritarie ("perché ho alzato il braccio? Perché l' ho voluto!").
Rivelazioni in competizione
Ora che credete in Dio a quale Dio credere? Come saggiare le diverse rivelazioni? Criteri:
- Tradizione: meglio se una rivelazione ha superato il vaglio di mille intelligenze piuttosto che di una sola.
- Conoscenza di fondo (o plausibilità): meglio se una rivelazione è coerente con quanto già la nostra ragione è in grado di dirci su Dio.
- Fonte. Poiché è ragionevole chiedere a chi sa, meglio se la rivelazione è firmata da Dio attraverso un miracolo.
- Motivazione. Meglio se esistono dei motivi che giustificano la rivelazione. Per esempio, se l' uomo impara perlopiù grazie all' esempio, è ragionevole che Dio s' incarni.
- Evidenza storica del miracolo. Più ce n' è meglio è.
Conclusioni: il criterio della Tradizione e della Plausibilità isola i tre monoteismi, gli altri depongono a favore della religione cristiana.
n.b. La rivelazione in sé si giustifica come 1) occasione di perfezionamento e 2) aiuto alla nostra debole ragione, ovvero ad una ragione afflitta da molti bias.
lunedì 23 marzo 2015
Miracoli
Qui la conoscenza a priori è decisiva, non chiedetevi se credere al miracolo X di sant' Y, chiedetevi se Dio esiste. Chiedetevi se ci ha creato per amore. Chiedetevi se ci sono motivi per compiere un miracolo. L' importante non è credere ai miracoli, l' importante è ammetterne la possibilità. L' ambiente naturale in cui agisce il miracolo è l' animo umano, lì le leggi sono meno ferree, cio' detto non esistono valide ragioni per negare la possibilità di miracoli in natura: una guarigione, un evento straordinario. Data la nostra conoscenza a priori, tre fattori vanno valutati con delicatezza prima di credere: 1) le evidenze empiriche a disposizione, 2) la ratio sottostante e 3) l' occasionalità (deve trattarsi di una sospensione della legge di natura non di una confutazione). Non è necessario credere a quelli proclamati tali dalla voce popolare, io, per esempio, sono scettico e vivo felice. La fede nell' Incarnazione e nella Resurrezione di Gesù mi bastano e avanzano. A quelli proclamati nei dogmi devo credere per obbedienza - e qui semmai discutiamo del valore che ha l' umiltà dell' obbedienza - ma agli altri, io francamente credo ben poco e non sento compromessa la mia fede. Ad ogni modo il miracolo è una firma divina da apporre con parsimonia per non turbare l' ordine in base al quale facciamo le nostre scelte di uomini.
Sulla patente ai genitori
Ci vorrebbe? Il dubbio si pone poiché:
- un genitore puo' fare molti danni
- noi prevediamo patenti per molto meno.
Ma ci sono anche argomenti contro:
- stato e famiglia non sono comunità equivalenti: 1) in famiglia le relazioni sono spontanee, nello stato sono coercitive 2) la famiglia è un piccolo nucleo e deve collaborare se vuol sopravvivere 2) lo stato è un grande nucleo e sopravvive con il culto del nemico
- la famiglia puo' fallire, ma anche lo stato è soggetto a fallimenti
- nel dubbio mettere davantio la felicità dei protagonisti: genitori e figli. E questa è chiaro a tutti dove stia.
Un classico...
La miglior difesa della Tradizione è la Ragione, in particolare quella moderna adottata dalla scienza, ovvero la razionalità bayesiana, secondo la quale ogni novità non rimpiazza ma aggiorna al margine il cumulo delle conoscenze pregresse senza mai prescindere da esso. Le ragioni a priori sono il baluardo su cui costruire, dimenticarsene ci conduce dritti dritti nell' incongruenza della tabulka rasa volterriana. E ai democratici ripeterei le parole di Chesterton: "... la tradizione è una democrazia in cui votano anche i nostri antenati...".
venerdì 20 marzo 2015
Curati
- Una volta che la sanità passa come bene da socializzare, passa anche il diritto del governo a prevenire le malattie dei suoi governati. Cio’ sdogana un controllo da grande fratello
- Il diritto a essere curati spesso è solo sulla carta, e le file d’ attesa sono un sintomo di molte lacune. Quando i diritti sono di facciata le ingiustizie sono ancora più odiose.
- Il diritto alla salute una volta propugnato diventa un dogma e tutto – in teoria – deve essere accessibile a tutti, anche l’ ultimo costosissimo ritrovato.
- Divieto alla pubblicità. Manovra ipocrita per comprimere la spesa lasciando i consumatori nell' ignoranza
- asimmetria d' informazione, ecco un fallimenti di mercato che richiede intervento pubblico. Tuttavia, se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
- la polizza è troppo cara? Anche qui: siamo di fronte ad un problema di povertà e non di politiche sanitarie
- selezione avversa, altro fallimento di mercato smantellabile con le evidenze empiriche: le persone che stanno bene in salute sono anche quelle che più probabilmente stipuleranno una polizza. Probabilmente conta il carattere; la coscienziosità ci mantiene in salute e al riparo da ogni rischio.
- ad ogni modo la selezione avversa si combatte con l' assicurazione obbligatoria, non con la socializzazione della sanità
- fatto: la sanità non cura. Altri elementi (ambiente, cibo, eccetera) spiegano interamente l' allungamento della vita. Siccome i miglioramenti in alcuni settori sono indubitabili, bisogna riconoscere anche i peggioramenti per arrivare a dire che i medici tanti ne salvano quanti ne ammazzano.
- perché accettiamo il fatto di spendere il doppio senza avere risultati? Perché dobbiamo mostrare di "prenderci cura" di chi ci sta vicino.
- il problema della socializzazione di un settore è sempre lo stesso: un problema di prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
- non si puo' negare che il welfare sanitario produca un beneficio: contiene la competizione tra consumatori e quindi la spesa (impone a tutti la stessa cura comprimendo i confronti e l'invidia)
- Altro motivo del perché la spesa sanitaria esplode: tutti gli esami, soprattutto i più costosi, sono potenzialmente utili. Questa storiella sintetizza il concetto: "mi sono occupato di una paziente di 23 anni che aveva sofferto per lunghi mesi di dolori alla schiena prima che un neurologo le prescrivesse una risonanza magnetica, aspettandosi un' ernia al disco. Ho trovato invece un cancro alle ovaie espanso fino alla spina dorsale... La paziente, sottoposta ad un impegnativo intervento chirurgico e ad una massiccia chemioterapia, è stata curata dalla provvidenza..."
- non si puo' negare che un sistema libero abbia molte virtù: produce più innovazione
- gli usa pagano e innovano mentre gli europei copiano e, al limite, contrattano tramite gli stati (che hanno, tra l' altro, nel riconoscimento dei brevetti uno strumento di ricatto). In altri termini: anche qui l' europa è parassita.
- Singapore Il sistema sanitario di Singapore è considerato da molti come il migliore del mondo (con il 3% del PIL garantisce a tutti l' eccellenza): la spesa sanitaria è per lo più privata (assicurazione a franchigia alta) e la fornitura dei servizi è per lo più pubblica. La spesa privatizzata tiene sotto controllo la domanda e le limitazioni imposte dall' alto nella scelta della cura risparmiano frustrazioni all' utente sanitario medio sempre in preda alla sindrome spendacciona dello "show to care". In realtà anche i servizi sanitari sono forniti in concorrenza dai privati ma poiché il governo sa che l'eccesso di scelta in questo settore disorienta il consumatore e accresce i prezzi (vedi Robin Hanson) si occupa di rendere omogenea l'offerta e trasparenti i prezzi.
- Punti toccati da William A. Haseltine nel suo Affordable Excellence: The Singapore Health System
- La programmazione è essenziale. In Sanità la path dendence è forte, le abitudini si consolidano...
- Il problema USA sono le assicurazioni private? Non si direbbe visto che le ha anche la "miglior sanità al mondo" è finanziata dai privati...
- Tre sistemi sanitari: 1) mix di assicurazioni pubbliche e privatd USA) 2) statalismo (UK) 3) assicurazione pubblica con servizi con di accreditamento (Germania Italia)...
- La crisi demografica arriva e la lezione della Sanità di S. deve essere appresa quanto prima: funziona!…
- Dubbi: S. è un piccolo stato. S. è una dittatura. Quel che lì funziona altrove nn funzionerà...
- Sanità di S.: costi bassi qualità eccellente. Perchè?...
- Unità politica di lungo termine. Consente di programmare...
- Stabilire razionalmente delle priorità. Il che significa: prima lo sviluppo economico poi un SS all'altezza...
- Medisave: conto individuale sanitario. Serve per pagare gli ospedali e le assicurazioni. Il contributo privato al finanziamento del sistema è sostanziale...
- Cinque punti: 1) cultura della salute 2) responsabilità individuale 3) competizione 4) intervento pubblico x calmierare il mercato...
- Incentivate solo le assicurazioni con franchigia e co-payement...
- Esiste un piano base garantito ed economico fornito da privati accreditati...
- Competizione nella fornitura dei servizi. Molte scelte disomogenee possono aumentare i costi anzichè diminuirli (vedi Hanson) cosicchè il governo si occupa di rendere omogenee le categorie d'intervento e trasparenti i prezzi. Qs pregiudica l'innovazione? Pazienza, sull'innovazione si può "parassitare" oppure si stabiliscono programmi a parte (premi, sussidi)...
- Altri interventi: sussidia gli ospedali, premia i migliori, incentiva gli ingressi. Disincentiva o incentiva la domanda e regola l'ingresso dei medici accompagnando gli aggiustamenti demografici Indici di qualità: aspettativa di vita mortalità infantile mortalità primi 5 anni sopravvivenza cancro malattie vascolari...
- Livelli di soddisfazione alti...
- Costi. 4% PIL spesa complessiva 1% spesa governativa. Costo medio x abitante 2000 dollari. L' 8 della spesa governativa va in sanità...
- S. ha dei vantaggi oggettivi: pochi immigrati poca campagna..
- Gli Stati Uniti hanno un servizio sanitario tra i più costosi al mondo, spendono il 18% del PIL per curarsi. Quasi 7.000 dollari a testa, e di questi 3.500 ce li mette lo stato. Il 52% della spesa resta sulle spalle dei privati i quali devono rivolgersi alle assicurazioni. Nei più avanzati paesi europei la sanità è socializzata, forse è poco innovativa ma costa molto meno: solo un 8/9% del PIL, circa 3.000 dollari a testa di cui 2600 ce li mette lo stato attingendo alla fiscalità generale. Il carico della spesa sui privati è solo un residuale 14% (contro il 52% degli USA!), le assicurazioni sono così ridimensionate. Ma il divario nei costi è dovuta alla presenza massiccia delle assicurazioni e alla loro azione di lobbing? Prima di rispondere occorre farsi un giro a Singapore, ovvero "il paese con la Sanità migliore del mondo". Lì il carico sui privati (e quindi l’affidamento alle assicurazioni) raggiunge il 65%, ben oltre quello USA. I livelli qualitativi garantiti sono di eccellenza - sopravanzano sia gli USA che l'Europa - ma soprattutto i costi del servizio sono estremamente compressi: giusto 2000 dollari a testa, il 4% del PIL (in Europa è il doppio!).
continua - gli usa spendono in sanità il doppio di noi senza grandi benefici in termine di salute, forse che hanno un sistema meno efficiente? No, il loro sistema è più innovativo e altrettanto efficiente, senonché facilita l' accesso alle cure scatenando la competizione tra consumatori
- ma è poi vero che la sanità usa uccide? What about life expectancy statistics — a favorite of the critics of american health care system, since Americans don’t score very high? It turns out that when you remove outcomes doctors have almost no impact on — death from fatal injuries (car accidents, violent crime, etc.) — U.S. life expectancy jumps from 19th in the world to number one!
- Come coniugare libertà e spese contenute? Alzare la franchigia assicurativa lasciando che le compagnie si occupino solo di eventi catastrofici (sopra i 30.000 euro?). Insomma, trasformare la "copertura dei costi sanitari" - ora incentivata in vari modi - in una vera "assicurazione sanitaria".
- C' è un altro motivo che gonfia la spesa sanitaria usa: sono più ricchi e i ricchi amano spendere il loro surplus in salute, noi non denigriamo gli usa perché spendono più di noi in gingilli telematici!
- Il problema dei non-assicurati negli usa: togli 1) non cittadini (tra cui molti immigrati illegali) 2) chi puo' permettersi di non assicurarsi 3) chi ha diritto ma non s' iscrive... e il fenomeno si ridimensiona. Tieni conto comunque che un non assicurato USA riceve più cure che un Canadese con assicurazione universale.
- Curarsi coi piedi. Un buon modo per isolare i sistemi che funzionano meglio è vedere quanti malati importano da fuori.
- perché non scegliere il dottore sulla base del record track? Non solo no si fa ma è addirittura proibito! Robin Hanson
- Contro il dottor House: Oltre una certa soglia, investire in competenze significa fare un cattivo investimento, almeno se parliamo di medici. Molto meglio investire in umanità. House sembra cadere nella trappola.
- facile corruttela del "medico" prescrittore unico di farmaci; Il fatto è che anche lo stato puo' corromperlo
- sanità socializzata: pesanti sotto investimenti e carenze innovative, specie laddove si puo' copiare
- soluzione: assicurazioni pienamente detraibili e trasferibili
- per facilitare le scelte: vouchers sanitari.
- proletarizzazione dei medici per contenere la spesa
- favorire i gruppi di consumo (sfruttare il fattore etico e le economie di scala);
- per facilitare l' innovazione (se proprio non si vuole liberalizzare): protocolli meno onerosi per l' introduzioone di farmaci;
- libertà dell' utente di sottoporsi a sperimentazione farmaceutica;
- introdurre forme di negoziazione degli organi;
- personalizzazione dei percorsi di cura (attaccare la medicalizzazione standardizzata); basta con le medicine a taglia unica (vedi occasional di Madden);
- Jeffrey Myron sulla sanità
- La socializzazione della sanità è una misura a cui ormai siamo rassegnati, non dovrebbe essere così. Una volta che la sanità passa come bene da socializzare, passa anche il diritto del governo a prevenire le malattie dei suoi governati. Cio’ sdogana un controllo da grande fratello che non ha nulla da invidiare a quello fiscale.
- Il diritto a essere curati spesso è solo sulla carta, e le file d’ attesa sono un sintomo di molte lacune. Quando i diritti sono di facciata le ingiustizie sono ancora più odiose. A questo punto meglio sarebbe porre dei limiti trasparenti.
- Il diritto alla salute una volta propugnato diventa un dogma e tutto – in teoria – deve essere accessibile a tutti, anche l’ ultimo costosissimo ritrovato. Ma questo comporterebbe spese enormi. Per comprimerle l’ Europa è ricorsa alla proibizione pubblicitaria (se un farmaco esiste ma non si sa non verrà richiesto) al filtro della prescrizione medica: ci sono i soldi? Le maglie del filtro si allargano. Non ci sono? Le maglie si stringono. La collaborazione tra Casta politica e Casta Medica consente di risolvere tutto senza toccare la finzione dei diritti. Gli USA, invece, pagano la loro libertà di accesso con l’ esplosione della spesa.
- L’ ideale sarebbe mantenere una libertà di accesso (modello assicurativo USA) cercando di responsabilizzare l’ utente attraverso alti ticket e franchigie tali che le assicurazioni coprano solo eventi catastrofici.
continua - Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
- Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
- La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
- Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
- La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
- Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
- C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
continua - Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
- Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
- La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
- Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
- La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
- Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
- C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
continua - Priceless: Curing the Healthcare Crisis di John C. Goodman
- Ricetta N.1: far pagare il consumatore.
- Ricetta n.2: formazione di conti risparmio sanitario e franchigie elevate
- Come si dovrebbe pagare il conto della sanità? Il paziente: 1. paga attingendo all' conto 2. esaurito il conto tira fuori il contante e 3. superate le franchigie (alte) interviene l' assicurazione.
- I nodi: 1. Arrow, asimmetria informativa (si ovvia con + protezione x il consumatore) 2. Stiglitz, selezione avversa (si ovvia con obbligo assicurativo) 3. Hanson, remore psicologiche: vogliamo che siano altri a pagare x illuderci della benevolenza dei dottori, non ci fidiamop di chi ci chiede soldi (si ovvia con l'overcoming bias).
- Risposte alternative possibili a 1: esiste un market failure + consistente che bilancia il market failure dell'asimmetria: il visto/non visto. I benefici della competizione passano inosservati mentre le iatture dell'errore medico sono concentrate e creano clamore. L'overcoming bias riequilibria lo scompenso
- Risposte alternative a 2: le evidenze smentiscono: i + sani sono i + inclini ad assicurarsi (probabilmente a causa del carattere scrupoloso)
- Lotta al signalling con l'overcoming bias
- Necessità che il paziente spenda i suoi soldi (risparmiati forzatamente in un fondo). I costi d' agenzia si sono rivelati troppo alti, il metodo del terzo pagatore alimenta le frodi e fa impennare i costi delle assicurazioni
- C'è poi il discorso ideologico cosicché spesso i disaccordi non riguardano i fatti ma le opinioni: c' è gente che nn tollera che la salute abbia un prezzo. Considera: un povero USA riceve + servizi sanitari di un povero canadese (sistema universalistico). Chi difende l' universalismo ama i processi + che i risultati
- Sempre da tenere a mente la relazione lasca tra costi sanitari e salute. Sono altri i fattori che incidono sulla salute: genetica, status, ambiente, clima, dieta. La sanità arriva buona ultima.
- X' ti interessa sapere se sono assicurato sulla salute e non se sono assicurato sulla vita?
- Gli usa spendono di + x avere -? No, è vero il contrario: While it is true that we spend more than other countries in an accounting sense, we actually use fewer real resources: fewer doctors, fewer nurses, fewer hospital beds, shorter lengths of stay, etc. That means that from an economist’s point of view, we aren’t necessarily spending more than other countries. Cosa significa tutto cio? Che il problema, semmai, è la competizione fra aziende e il metodo del terzo pagatore, non l'efficienza operativa delle stesse. Se a qs sommi poi la particolare psicologia della domanda in qs settore!
- Origine dell'equivoco: eguagliare costo sociale e costo all'utenza
- E non pesare i costi occulti come per esempio le attese.
- Contare le risorse impiegate nel processo a parità di risultato
- Risultato: cancro e speranza di vita.
- What about life expectancy statistics — a favorite of the critics, since Americans don’t score very high? It turns out that when you remove outcomes doctors have almost no impact on — death from fatal injuries (car accidents, violent crime, etc.) — U.S. life expectancy jumps from 19th in the world to number one!"
- Resta comunque assodato che gli stili di vita siano i fattori + influenti
- Non c' è gran differenza tra governo e "assicurazioni regolamentate"
- Ricetta: 1. HSA 2. assicurazione che rimborsa ai costi standard
- Quando conti i non assicurati, tieni conto che: 1. molti nn sono cittadini americani (ma immigrati illegali) 2. molti possono permettersi l' assicurazione anche se non l'hanno 3. molti hanno diritto a medicaid ma non si iscrivono 4. un nn assicurato americano spesso riceve + servizi di un assicurato canadese
continua - Cut medicine an half / Is More Medicine Better? Alan Garber, Dana Goldman, David Cutler, Robin Hanson
- Tesi: i medici sopprimono più vite di quante ne salvino.
- Tyler Cowen su Robin Hanson: Robin claims the money we spend on health care is a waste. Since doctors kill as many people as they save, we would live just as long without them. That sounds crazy, but the data show no correlation, either internationally or domestically, between health-care expenditures and life expectancy. Robin believes that
- Fatto: non esiste correlazione, né a livello nazionale né a livello internazionale, tra spesa sanitaria e speranza di vita
- Altri fattori incidono sulla nostra speranza di vita: il fumo, il rural living, la dieta, la temperatura, la qualità ambientale, la frequenza degli esercizi, il reddito, lo status, le relazioni
- Provate ad approfondire il tema "errori medici" e rimarrete sorpresi.
- Dove funziona la sanità?: pronto soccorso, cure immunitarie e cure neonatali. Lì ha senso investire ma solo in un contesto di spesa aggregata in calo.
- Perché l'illusione di necessità persiste? Un po' per l'effetto placebo, un po' per il fenomeno del "show caring"...
- Show caring. Negli USA si spende il doppio a parità di efficienza del sistema. Perché? perché il libero accesso alle cure consente al fenomeno (show caring" di manifestarsi appieno. Il padre vuole assolutamente dire e pensare "ho fatto tutto per mia figlia". Se "fare di tutto" equivale a spendere 10, spenderà 10 euro. Se equivalesse a spendere 1.000 euro li spenderà tutti. Figuriamoci le spese inutili che emergono in un contesto dove non è lui a pagare (negli USA pagano le assicurazioni)! In europa per lo meno paga lo stato che controlla la categoria dei medici (filtro per l'accesso alle cure). Attraverso di loro puo' far credere ai padri cher "fare di tutto" equivale a spendere 10 euro visto che il medico viene indotto a prescrivere solo quella cura.
- Rimedio allo "show caring": 1) istituire un filtro all'accesso alle cure, tipo la corporazione medica (ma qs comporta mille altri problemi) 2) far pagare il consumatore di tasca sua (appunto dimezzando il budget pubblico della sanità)
- Problema dei tagli: dove tagliare? Si rischia di fare disastri
- In molti casi sappiamo benissimo tutti dove tagliare, eppure non si procede.
- Qualcuno potrebbe dubitare degli studi oggi in nostro possesso, in fondo non sono molti e l'intuizione ci dice altro. Giusto implementarne altri ma occhio che questa non sia una scusa per prolungare la rendita dei politici. Si proceda contemporaneamente su entrambi i fronti.
- David Cutler: lo "spreco" sanitario ci rende felici. Ok, lo spreco coi soldi propri forse non rende meno felici e di sicuro rende più felici gli altri.
- Altra obiezione: i costi di transazione sarebbero enormi. Risposta: chissà come mai quando c'è da aumentare la spesa nessuno si preoccupa dei costi di transazione.
continua - Medical errors di Robin Hanson
- L'errore medico è la terza causa di morte negli USA.
- Circa 1\6 dei morti complessivi...
- Autopsie x morti in ospedale: oggi sono il 5% ieri erano il 50%. Perchè? Le diagnosi sbagliate messe in luce dalle autopsie erano circa il 40%...
- E il divieto a filmare gli interventi cosa segnala?
- Una ragione: ai medici nn piace che vengano pubblicizzati i loro errori...
- I trend: la spesa medica raddoppia sul pil ogni 30 anni; i pazienti uccisi da errori prevedibili aumentano costantemente.
- È impossibile avere i numeri dagli ospedali (chiaro indizio)...
- Giustificazione della riluttanza a fornire numeri: sarebbero male interpretati...
- Strano fenomeno: chi si basa su dati "disturbati" ostacola la ricerca di altri dati sostenendo che sarebbero cmq disturbati e male interpretabili. Come se avere + informazioni penalizzi la comprensione del fenomeno...
- Perchè è così difficile indagare sulla qualità delle cure? Viene denunciata un'ingerenza nel rapporto tra medico e paziente...
- Il 50% dei medici dichiara di aver osservato e nn denunciato un grave errore medico. Il 36% prescriverebbe esami inutili se richiesti dal cliente...
- Quando in un'unità medica le relazioni tra colleghi sono buone e la fiducia elevata gli errori abbondano
continua - Nemesi medica di Ivan Illich
- Dubbi riguardo all asetticità della disciplina medica
- Medico: condannato al bisogno d efficienza xde la visione d insieme
- Espropriati i cittadini del proprio malessere
- Medicina: x liberarla dal religioso l hanno esclusa dall etico
- Effetto xverso: la sofferenza nn è più accettata e in essa si scorge solo il proprio bisogno e la propria dipendenza
- Critica: la medicina nn può essere industria
- Bersaglio: l esperto. Lo pseudosciwnziato. Chiesa. Burocrazia del bisogno.
- L espropriazione dal bisogno. Decide cosa e come soddisfare. Emarginazione dell autodidatta. Espropr del fare da sè. Rubata la fiducia in se stessi
continua - l'asimmetria informativa è un vulnus del mercato sanitario, specie quando si trasforma in adverse selection e rovina il mercato assicurativo. Tuttavia, sebbene da un punto di vista teorico la cosa sia rilevante, da un punto di vista pratico non lo è: i più sani sono anche i più inclini ad assicurarsi (bryan caplan)
- 2 Our New (Not So) Productive Economy The Great Stagnation: How America Ate All The Low-Hanging Fruit of Modern History, Got Sick, and Will (Eventually) Feel Better: A Penguin eSpecial from Dutton by Tyler Cowen ----------- falsaproduttività mele&strade pildeforme produttivitàdalicenziamento produttivitàdellafinanza marginalecoreservice spesatotaleespesaconsumo topinnovational5% usaciproguadalupegrecia randexperiment inonassicuratistannomeglio lalobbydeivecchi inostriragazzisonopiàistruiti? flynneffectetestscolastici erasmusegite piùpoveridelpil
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