martedì 23 dicembre 2014

Il gesuita

Riccardo Mariani:



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Letteratura cinica

La migliore letteratura cinica oggi la trovi nei... - Riccardo Mariani:



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Come capire se un uomo è libero?

Naturalmente nessuno è libero in senso assoluto, tutti noi siamo condizionati, tuttavia possiamo ritenerci liberi e responsabili se, AL MARGINE, è il nostro potere decisionale a determina la nostra traettoria.

Non conta quel che si fa e quanto sia prevedibile ma solo se si puo' fare altrimenti. E' prevedibile che io non mi amputi un braccio entro mezzanotte, tuttavia potrei farlo se solo lo volessi.

La questione del libero arbitrio si suddivide in due questioni da tenere ben distinbte:

1) L' uomo è libero? Si puo' concludere per il sì o per il no. Si puo' concludere, per esempio, che l' uomo è libero e il pesce gatto no.

2) Tizio è libero? Si puo' sostenere che benché l' uomo sia libero e responsabile delle sue azioni Tizio non lo è (per esempio perché è pazzo).

Limitatamente alla seconda questione c' è un metodo ortodosso per risolverla: chiedersi se con un compenso Tizio varia il suo comportamento. Se sì, allora PUO' variarlo è possiamo dire che è libero.
Se ti offro una somma di denaro affinché tu ti astenga dal bere e tu ci stai, allora, cio' indica che se solo lo volessi tu POTRESTI astenerti.

Oggi il mondo è più pacifico?

Steven Pinker nel suo famoso libro ritiene di sì ma ci sono almeno due obiezioni/precisazioni:

1) Taleb: trascurati i cigni neri, ovvero le possibilità di catastrofe totale. Oggi ne esistono le potenzialità, ieri no.

2) Hanson: beninteso, non siamo più pacifici, siamo solo più intelligenti: l' esperienza ci ha insegnato a smascherare e ad evitare i conflitti inutili, cio' non toglie che quando un conflitto ci avvantaggia, magari perché la vittima non potrà rispondere al nostro colpo, lo intraprendiamo senza pensarci due volte. La letteratura manageriale sulla vita in azienda illustra bene il punto.

lunedì 22 dicembre 2014

Perché la Chiesa non allevia il carico ai poveri?

C' è chi nota una certa incoerenza nei pronunciamenti di papa F. in materia economica. Dove si annida il mistero?
Non penso proprio che ci sia un “mistero” di papa Francesco in materia economica. Penso piuttosto che lui di queste cose non abbia la più pallida idea.
La sua mancanza di coerenza è radicata nel suo essere latinoamericano. Egli è come tanti demagoghi del Sud e del Centro America. Semplicemente non ha una coerente comprensione dell’economia.
La sua personalità lo spinge a fare scena, ad esempio con le sue ridicole auto utilitarie, e la gente cade nell’inganno, perché le masse si fanno ingannare dai demagoghi.
Sul volo di ritorno dalla Corea il papa ha rivelato di non aver mai fatto una vacanza in venticinque anni. Io non sono per niente un tifoso degli Stati Uniti, tanto meno delle pazzie della loro estrema destra. Ma lui semplicemente ha poca esperienza pratica di come funzionano o non funzionano le economie al di fuori dell’America Latina. E non c’è nessun modello di tale “funzionamento” in America Latina, dove il suo paese natale barcolla da una confusione all’altra.
Se si vuole capire chi è Bergoglio nelle questioni dell’economia e della società, non occorre guardare a qualche teoria economica, ma alla sua cultura e alla sua personalità. È l’analisi psicologica di Bergoglio che solleverà il coperchio sulla sua condotta. Questo è il mio punto di vista. 
Non dubito che lui abbia una metodologia teologica. Ma non ne ha una economica. E nemmeno l’hanno avuta, in questa materia, Ratzinger e Wojtyla. I testi papali su economia e politica sociale sono in gran parte dilettanteschi. Non l’ho mai detto in pubblico, ma penso che la dottrina sociale della Chiesa sia dilettantesca perché è ideologica, vale a dire non-empirica. Sono testi scritti da uomini che non otterrebbero mai successo nel campo pratico, e quindi non sono in grado di influenzare strategicamente quel campo da una prospettiva religiosa. Ecco perché non sono realizzativi: perché optano per una recita semplicistica di aforismi che forse fanno colpo sulle masse, ma non forniscono nessun punto d’appoggio per cambiare le circostanze concrete della vita. Sono di fatto privi d’efficacia per i poveri.

sabato 20 dicembre 2014

Islamic Banking

http://conversableeconomist.blogspot.it/2014/12/snapshots-of-islamic-banking.html

http://conversableeconomist.blogspot.it/2014/12/islamic-banking-from-us-angle.html

venerdì 19 dicembre 2014

Il riparto del dott. Sperner

Se siamo in due è facile: si compra la torta fifty-fifty, poi uno taglia le fette e l' altro sceglie le sue.

Ma se siamo in tre o più?

Niente panico, ci pensa il dottor Sperner.

http://www.nytimes.com/2014/04/29/science/to-divide-the-rent-start-with-a-triangle.html?_r=0

Il grande silenzio e il piccolo silenzio

David Brin e Robin Hanson discutono di vita... - Riccardo Mariani:



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mercoledì 17 dicembre 2014

Miracoli

Roberto (Little Bob) si presta a tornare sul... - Riccardo Mariani:



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AK fa ancora il film che avrebbe dovuto fare Jarmush ai bei tempi. Con quella verità che si accumula nelle facce prosciugando tutto il resto: dialoghi sceneggiatura e scenografia

I medici uccidono anche in Italia

Riccardo Mariani:



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La spesa sanitaria è aumentata del 43% (quarantatrè per cento!) in dieci anni. Guadagni in termini di salute... vicini allo zero. Ergo: ripristinare la vecchia spesa del 2004 con un mega-taglio in teoria non dovrebbe comportare inconvenienti di sorta. Vabbé, rispetto al 2004 ci sarà pure qualche vecchietto in più ma qui sembra che diversi medici si siano messi di buzzo buono per ammazzare i loro pazienti, altrimenti come spiegare uno “spreco” del genere? Eppure il trend è comune a tutti i paesi sviluppati. La gente non vuole rassegnarsi al fatto che parecchi medici di fatto uccidano i malati che hanno in cura. Domanda: perché di fronte a queste cifre quando parli di "tagli" chi ti ascolta, anziché considerarli l' ovvia conseguenza di simili performance, trema come una foglia e si indigna? E’ una domanda per lo psicologo, mica per l’ economista

lunedì 15 dicembre 2014

Incredulità

Riccardo Mariani:



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Pecche del romanzo moderno

Riccardo Mariani:



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La prescrizione del reato

A cosa serve: dare certezza alle relazioni.

Potrei fare affari leciti con Tizio ma, poiché il suo passato è pieno di ombre mi trattengo per la paura che escano scheletri dall' armadio.

Lo stesso Tizio potrebbe trattenersi dall' investire e liberare risorse per la paura che le sue malefatte lontane riemergano.

Al fine di evitare questi inconvenienti i reati si prescrivono.

Naturalmente ci sono dei contro: l' impunità.

Quando i tempi processuali sono lunghi, oppure il reato non emerge subito, l' impunità si fa probabile.

La prescrizione si intreccia in modo perverso con l' obbligatorietà dell' azione penale per cui un pm deve perdere tempo a istruire un processo già destinato alla prescrizione. In questo modo rischia di far prescrivere anche processi "sani".

Alcuni reati sono particolarmente a rischio prescrizione: la corruzione, per esempio, è un reato che emerge tardivamente rispetto al furto. La cosa migliore è fare in modo che i tempi originari di prescrizione si interrompano all' inizio del processo e ne decorrano altri.

http://noisefromamerika.org/articolo/prescrizione-reati-italia-analisi-problematiche-al-polemiche

Sui tempi processuali incide il numero di magistrati: l' Italia ne ha relativamente pochi ma sono pagati molto (scatti automatici).

Come cambiare questa triste situazione? Ecco una proposta:

Uno delle proposte fondamentali dell'articolo è quella di bloccare gli scatti automatici di anzianità, quindi ridurre la spesa per gli stipendi dei magistrati, per assumerne di più.
Questa proposta non passerà mai il giudizio della corte costituzionale, quindi è inutile parlare del resto.
Allora una proposta realistica è quella di sfruttare i giudici di pace. La corte costituzionale non può certo sindacare gli organici dei magistrati, quindi si possono dimezzare i loro organici, bloccare le assunzioni dei magistrati ordinari e per ciascuno di essi che va in pensione si assumono tre giudici di pace, che lavorano a cottimo e che dovrebbero essere considerati maggiormente.
Aumentarndo ragionevolmente le loro competenze, si possono fare concorsi per promuovere un certo numero di loro a giudici ordinari, dopo diversi anni di servizio ed ecco che abbiamo risolto il problema degli organici, perché a regime li avremo raddoppiati.

La mappa urbana

Riccardo Mariani:



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L' ospedale

Riccardo Mariani:



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Maturità

Riccardo Mariani:



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La varietà è uno spreco

Molti atei obbiettano: se l' universo fosse una creazione divina NON sarebbe ricolma di "sprechi" come in effetti è. Perché mai, per esempio, far nascere i dinosauri per poi annichilirli?
Ho letto questa argomentazione nell' ultimo libro di Chicco Testa dove il manager si spinge a porsi domande esistenziali di ampio respiro.
Sul punto faccio due osservazioni.
L' obiezione ha una sua forza ma, tutti, e in particolare l' ateo davvero sensibile allo "spreco", ovvero all' "inutile che si verifica", dovrebbe vivere con particolare imbarazzo il fatto che l' universo che ci ospita consenta la vita quando un' infinità di alternative possibili non l' avrebbero mai permessa. Una forma di economia difficilmente spiegabile ricorrendo al caso.
Detto questo, puo' anche darsi che eventi come quello dei dinosauri non siano uno spreco puro. Tutto cio' che desta lo stupore e la curiosità dell' uomo fa parte di una creazione ben fatta poiché è proprio grazie a questa facoltà che l' uomo arriva a Dio. In sintesi, Dio, per forza di cose, sceglie di dar vita all' unico universo che possa ospitare l' uomo, tuttavia noi ci aspettiamo che all' interno di quel progetto necessario non disdegni una forma di varietà "stupefacente" affinché lo stupore della sua creatura prediletta sia sempre sollecitato.

Il mondo richiama Dio perché la presenza della vita intelligente è difficile da spiegare ma richiama ancor più Dio perché è un universo conoscibile dalla vita intelligente.

Su questo punto vedi il fine tuning della conoscibilità di Collins nel volume di Plantinga.