sabato 22 ottobre 2016

2 Nell’occhio di chi guarda - hamermesh la bellezza paga

2   Nell’occhio di chi guardaRead more at location 445
Note: Cos'è la bellezza? Affrontiamo il tema empiricamente: quando concordiamo nel definire bella una xsona?... Limitiamoci al volto: è la bellezza che genera più conseguenze economiche... La bellezza può generare conseguenze solo se esistono canoni comuni... I canoni della bellezza sono quasi-universali con un favore verso i tratti occidentali. Ciò nn toglie che variazioni culturali esistano ancora, vedi le fat farm della Mauritania... Le differenze di valutazione registrate riguardano più la generosità di alcune culture che nn l'ordine finale. I cinesi per esempio fanno una gran fatica a collocare qlcn sotto la media... Le valutazioni della bellezza sono coerenti nel tempo... Donne e uomini sono mediamente belli uguali ma gli estremi sono occupati dalle donne... Se i valutatori sono bianchi si reagisce in modo più estremo sui bianchi a parità di media... I vecchi sono più brutti e nn di poco. Specie se sono donne. Anche qui a prescindere dalla cultura. La differenza xsiste anche se si chiede di tener conto dell'età. Perchè? Forse xchè acvoppiamento fertile e bellezza sono interrelate... Altra legge: i brutti anatroccoli diventano brutte anatre... La bellezza si riconosce molto presto: già nell'infanzia... La simmetria facciale è fonte di bellezza... Cambiare la propria bellezza è molto difficile e costoso e il costo nn vale la candela in termini economici: difficile rimuovere le asimmetrie fondamentali. Qs nn vale solo x la chirurgia ma anche x vestiti e cosmesi. Ma gli effetti economici nn sono tutto... Difficile anche xdere ls propria bellezza, giusto gli incidenti che ci sfogurano. Siamo sostanzialmente inscindibili da essa... IMHO: forse anche x qs che le diseguaglianze si qs punto generano al massimo un'invidia xsonale che nn si tramuta mai in senso d'ingiustizia collettivo. Non serve a nulla giustificare moralmente una predazione che nn può tecnicamente realizzarsi. Edit
Note: 2@@@@@@@@@@@@@ Edit
Definizioni della bellezzaRead more at location 447
Note: T Edit
definire la bellezza.Read more at location 450
Note: x Edit
«La qualità o l’insieme di qualità di una persona o di una cosa che dà piacere ai sensi o esalta piacevolmente la mente o lo spirito».Read more at location 451
Note: DEF Edit
«La bellezza è negli occhi di chi guarda», la prima frase fatta che vi viene in mente quando vi interrogano sulla bellezza umana, suggerisce che le opinioni delle persone sulla questione della bellezza umana sono differenti.Read more at location 454
Note: DIFFERENZE E RELATIVISMO Edit
quali caratteristiche rendono una persona bella?Read more at location 456
Note: DOMANDA Edit
se esaminiamo come le persone sono state considerate belle attraverso le epoche, possiamo acquistare una conoscenza più sofisticata di ciò che la bellezza è e avere opinioni più fondate quando giudichiamo l’aspetto di una persona.Read more at location 459
Note: STORIA Edit
Per esaminare gli effetti economici della bellezza intendo restringere l’attenzione, nella misura del possibile, alle facce.Read more at location 467
Note: FACCE Edit
come ha scritto lo psicoanalista Oliver Sacks, «è la faccia, in prima e ultima istanza, che è giudicata bella in senso estetico».Read more at location 473
Note: È LA FACCVIA AD ESSRE BELLA NEL SENSO PIÙ PIUENO DEL TERRMINE Edit
È indubbio che i canoni di bellezza sono cambiati nel tempo. I nudi di Renoir, che ammaliarono il mondo dell’arte dagli anni Ottanta dell’Ottocento all’inizio del secolo successivo, non sarebbero considerati oggi grandi bellezze: benché non privi di fascino, sono probabilmente un po’ troppo rotondi per il gusto contemporaneo. D’altra parte, quasi certamente, osservatori della fine del XIX secolo vedrebbero nelle indossatrici che sfilano sulle passerelle delle case di moda parigine i sintomi incipienti della tisi,Read more at location 477
Note: I CANONI DEL BELLO CAMBIANO Edit
Rodolfo Valentino,Read more at location 484
l’uomo ritratto nella Figura 2.2 ha vissuto all’inizio del XX secolo, ma nell’Artico: mentre i suoi simili sarebbero stati d’accordo nel trovarlo bello, è improbabile che il suo aspetto potesse procurargli un contratto con una casa di produzione di Hollywood.Read more at location 486
Note: DIFFERENZE NELLO SPAZIO Edit
Uomo Inuit, anni Venti. Foto del Maritime History Archive, Memorial University of Newfoundland, St. John’s, Newfoundland (Terranova), Canada.Read more at location 492
Note: x Edit
esiste oggi una specie di pregiudizio universale a favore delle facce occidentali.Read more at location 505
Note: BELLEZZA OCCIDENTALE. CONVERGENZA Edit
Questi casi forniscono almeno un’evidenza aneddotica dell’attuale quasi universalità dei canoni di bellezza umana.Read more at location 508
Note: UNIVERSALITÀ Edit
fat farm in Mauritania,Read more at location 510
Note: x Edit
Perché contano i canoni di bellezza?Read more at location 515
Note: T Edit
Se gli uomini concordano sulla bellezza femminile, proprio come nei mercati del lavoro, le donne considerate belle spunteranno un prezzo più alto,Read more at location 524
Note: CHI È BELLO È PIÙ PAGATO Edit
Fintanto che esistono canoni di bellezza comuni, essi influenzeranno gli esiti in ogni mercato in cui la bellezza ha a che vedere con le transazioni, ossia è una componente di ciò che è scambiato. Questo è vero tanto nelle assunzioni di lavoratori quanto nei contratti di matrimonio.Read more at location 530
Note: c Edit
Come misuriamo la bellezza umana?Read more at location 535
Note: T Edit
Si potrebbe usare, per esempio, un sistema di valutazione numerico con una scala da 10 a 1. Si potrebbe usare, invece, una scala da 5 a 1. Per constatare che non è lo stesso, osservate le prossime cinque persone che vedete e date a ognuna una valutazione sulla scala da 5 a 1. Poi domandatevi: «Se invece avessi usato una scala da 10 a 1, le mie valutazioni sarebbero state il doppio di quelle che ho dato sulla base di una scala da 5 a 1?». Ne dubito. In particolare, scommetterei che i punteggi di 10 sulla scala da 10 a 1 sarebbero sostanzialmente meno frequenti dei punteggi massimi sulla scala da 5 a 1.Read more at location 544
Note: SCALE Edit
Che cosa si chiede di valutare agli osservatori: persone che stanno di fronte a loro, o foto? Entrambi gli approcci sono stati usati, e la differenza tra loro costituisce la principale distinzione alla base degli studi sulla bellezza.Read more at location 551
Note: FOTO O PRESENZA Edit
In definitiva, è impossibile costringere le valutazioni all’obiettività: la valutazione della bellezza è intrinsecamente soggettiva. Le persone saranno sempre in disaccordo, almeno in una certa misura.Read more at location 569
Note: DISACCORDO ONNIPRESENTE Edit
Benché ci possano essere canoni di bellezza universali, e quindi un sostanziale accordo su ciò che è bello, non esistono regole universali per quanto concerne il modo in cui persone di paesi e culture differenti rispondono a quella che sembra la stessa richiesta di dare una valutazione dell’altrui bellezza.Read more at location 571
Note: CANONJ NN REGOLE Edit
La scala più ampiamente usata nella letteratura scientifica sulla bellezza è stata quella da 5 a 1,Read more at location 578
Note: x Edit
5 Bellezza mozzafiato 4 Attraente (sopra la media per età e sesso) 3 Di aspetto medio per età e sesso 2 Piuttosto insignificante (sotto la media per età e sesso) 1 Brutto/a.Read more at location 585
Note: x Edit
il numero degli individui assegnati dalle valutazioni alle categorie superiori è maggiore di quelli assegnati alle due categorie inferiori.Read more at location 612
Note: CARITÀ Edit
l’individuo medio la cui bellezza è valutata in questo studio è considerato sopra la media.Read more at location 614
Note: c Edit
Gli intervistatori cinesi erano, però, particolarmente poco disposti a valutare le persone come di aspetto al di sotto della media o brutte. Quasi due terzi di ogni gruppo sono stati valutati medi.Read more at location 618
Note: I CINESI TROPPO OSSEQUIOSI Edit
C’è accordo tra gli osservatori sulla bellezza?Read more at location 631
Note: T Edit
Vi sono due differenti modi di scoprire il grado di accordo tra valutatori sulla bellezza delle persone. Il primo, che è stato usato solo raramente, consiste nell’osservare come variano le valutazioni quando i valutatori vedono gli stessi individui in epoche differenti.Read more at location 638
Note: EPOCHE DIFFERENTI Edit
le stesse persone sono state intervistate nel 1977, 1979 e 1981.Read more at location 645
Note: c Edit
La seconda modalità di verifica della coerenza delle nostre idee sulla bellezza altrui consiste nel chiedere a un gruppo di individui di fornire valutazioni indipendenti dell’aspetto di un’altra persona.Read more at location 652
Note: GRUPPI DIVERSI Edit
Gli uomini sono sembrati essere valutatori più severi della bellezza dei soggetti.Read more at location 678
Note: UOMINI MENO INDULGENTI Edit
Si registrano anche differenze tra paesi, che probabilmente hanno a che fare con differenze culturali circa l’inclinazione delle persone a dire qualcosa di negativo dei loro simili.Read more at location 679
Note: DIFF CULTURALI Edit
Nonostante questi consistenti disaccordi e queste distorsioni, la risposta alla domanda che dà il titolo a questo paragrafo è un sonante «NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI!».Read more at location 684
Note: UNIVERSALITÀ Edit
gli individui tendono in realtà a vedere la bellezza degli altri in modo simile, se non identico.Read more at location 687
Note: c Edit
La bellezza si differenzia per genere, razza o età? Che cosa ci fa belli?Read more at location 694
Note: T Edit
le valutazioni medie dell’aspetto degli uomini e delle donne sono solitamente quasi identiche.Read more at location 705
Note: SESSO Edit
Le valutazioni della bellezza delle donne sono più estremeRead more at location 707
Note: c Edit
Gli intervistatori reagiscono più fortemente all’aspetto femminile,Read more at location 710
Note: c Edit
Nelle due ricerche statunitensi avviate a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, gli intervistatori, quasi tutti bianchi, hanno dato mediamente valutazioni quasi identiche dei bianchi e degli afroamericani, ma hanno valutato differentemente i soggetti di razze diverse, reagendo in modo più estremo ai bianchi che agli afroamericani.Read more at location 716
Note: RAZZA Edit
Sia che consideriamo l’aspetto in relazione al genere o alla razza, perveniamo alla stessa conclusione. Non ci sono differenze nelle medie, ma le distribuzioni delle valutazioni della bellezzaRead more at location 722
Note: NO MEDIA SÌ DISTRIBUZ Edit
La stessa conclusione non si può trarre a proposito delle differenze delle valutazioni della bellezza di persone di età diversa. Le valutazioni delle donne e degli uomini nelle ricerche condotte negli anni Settanta dimostrano che l’aspetto dei giovani è valutato in media più favorevolmente di quello dei più anziani.Read more at location 725
Note: ETÀ Edit
L’età incide di più nella nostra percezione della bellezza femminile.Read more at location 732
Note: c Edit
Anche in Cina,Read more at location 734
Note: x Edit
Siamo condizionati a credere che gioventù e bellezza vadano insieme, perché questa credenza incoraggia l’accoppiamentoRead more at location 743
Note: RATIO Edit
«I brutti anatroccoli generalmente diventano brutte anatre».Read more at location 749
Note: COERENZA TEMPORALE Edit
Che cosa nella faccia di una persona induce la maggior parte degli osservatori a considerarla avvenente?Read more at location 751
Note: DOMANDA Edit
Judith Langlois,Read more at location 758
molto presto nella vita,Read more at location 759
la simmetria è bellezza:Read more at location 760
Possiamo diventare più belli?Read more at location 762
Se la bellezza paga, perché non diventare belli?Read more at location 765
cambiare profondamente il proprio aspetto presenta grandissime difficoltà.Read more at location 767
Gli italiani si collocano al secondo postoRead more at location 775
le asimmetrie fondamentali che influiscono negativamenteRead more at location 779
i vantaggi economici potenziali derivanti da miglioramenti della bellezza erano ben lungi dal giustificare il costo monetarioRead more at location 787
chirurgia plasticaRead more at location 790
comprare abiti più eleganti, usare più cosmetici,Read more at location 792
la spesa della donna media migliora il suo aspetto solo da 3,31 a 3,36.Read more at location 798
l’effetto aggiuntivo di questa spesa diminuisce quanto più è grande la spesa già effettuata.Read more at location 801
Proprio come la spesa per la salute può non aumentare la nostra longevità, ma può consentirci di godere di più la vita, può avere anche senso spendere per interventi di chirurgia estetica e abiti più eleganti.Read more at location 805
Fatta eccezione per gli incidenti che sfigurano il volto,Read more at location 812
sostanziale accordo tra osservatoriRead more at location 819
gioventùRead more at location 824
relativamente avvenenti da giovaniRead more at location 826
Benché l’aspetto possa essere modificatoRead more at location 828
«Non puoi cavar sangue da una rapa»Read more at location 830
La bellezza femminile è percepita diversamente da quella maschile:Read more at location 832

Il problema del male

Eccolo a voi in tutta la sua impertinenza:
… vivendo in questo mondo, c’ imbattiamo di continuo in ogni sorta di male. Se ci fosse veramente un Dio quale lo descrivono i suoi devoti (un Dio buono e di infinito amore), vi pare che dovremmo fronteggiare una realtà tanto orrenda?… se ne ricava che il Dio di cui ci parlano i devoti è un essere immaginario…
Per il credente che vuole giustificare la sua fede non è un problema da poco.
Forse la cosa migliore da fare è chiedere soccorso a Peter Van Inwagen, il filosofo contemporaneo che più di altri lo ha affrontato di petto.
Secondo PVI l’ argomento del male portato dall’ ateo è “fallimentare”, ovvero, non supera un test base:
… il test consiste nell’ ottenere l’ assenso di una platea neutrale e ragionevole disposta ad ascoltare sia l’ esposizione ideale dell’ argomento da parte di un “ateo ideale”, sia la “replica ideale” da parte di un credente… se – concesso un tempo ragionevole – l’ ateo non è in grado di convincere la platea neutrale, allora il suo argomento “fallisce”…
Il dono della libertà che Dio fa all’ Uomo, secondo PVI, giustifica la presenza del male nel mondo. Vediamo come.
Dio concede all’ uomo la possibilità di “scatenare i demoni” più terribili. Qualora costui decida liberamente di farlo, quel che succede dopo è facilmente intuibile.
Evidentemente Dio dà un valore maggiore alla libertà rispetto al rischio del male che si puo’ produrre esercitandola. Un rischio che è poi una quasi-certezza.
Insomma, la libertà di Mao vale la vita delle persone che ha sterminato (50m). Lo stesso dicasi per Stalin (20m) o per Hitler (12m). Vi pare cosa da poco?
In questo senso Dio è un libertario, e per chi ritiene tale posizione libertaria tutt’ altro che assurda, il Dio dei credenti è un essere dal comportamento tutto sommato ragionevole.
L’ Ateo obietta: e l’ Onnipotenza di Dio? Se Dio fosse davvero Onnipotente avrebbe comunque il controllo di quel che succede potendo limitare i danni senza conculcare le libertà.
In effetti, una tradizione filosofica illustre – Hobbes, Hume, Mill – ha professato il “compatibilismo”, ovvero il fatto che libero arbitrio e determinismo fossero compatibili.
Oggi gran parte dei filosofi scientisti è “compatibilista”, in questo modo riescono ad accordare scienza e libertà. Ma anche molti teologi, soprattutto nel medioevo, hanno professato il compatibilismo, in modo da accordare libero arbitrio e onnipotenza divina.
Il “compatibilista” sostiene che noi siamo liberi perché facciamo quel che vogliamo”, tuttavia “non possiamo volere quel che vogliamo”, ovvero, quel che desideriamo non è determinato dalla nostra volontà ma da una forza esterna.
Chiunque comprende che se la libertà fosse davvero quella descritta dai “compatibilisti”, l’ argomento del male sarebbe vincente poiché Dio avrebbe il potere di donare all’ uomo la libertà evitando al contempo tutti i mali a cui assistiamo. Sarebbe un Dio sommamente crudele quello che si astenesse dal porre un freno pur potendolo fare.
… un creatore che volesse che io scelga X anziché Y non dovrebbe far altro che “impiantare” nella mia volontà il desiderio di X e farmi agire poi liberamente…
Al credente che intende giustificare il male, a questo punto non resta che l’ opzione libertaria, ovvero la posizione che nega il compatibilismo. Non a caso PVI è un filosofo specializzato nella difesa della posizione libertaria, ovvero nella difesa dell’ “incompatibilismo”. Tutti i suoi maggiori lavori sono su quell’ argomento.
Per fortuna del credente che non vuole cedere all’argomento del male, il “compatibilismo” sembra una teoria molto debole:
… considerate gli strati sociali più umili della società immaginata in “Brave New World”, X e Y. Questa povera gente ha il cervello controllato dai dominatori Alfa. Tutto cio’ che X e Y desiderano è fare cio’ che gli Alfa chiedono loro e questo perché la loro mente è controllata dai dominatori che sono così in grado di produrre un esercito di “schiavi volontari”.  Sinceramente è difficile pensare a individui che rappresentino meglio la mancanza di libero arbitrio, eppure, secondo il compatibilista, X e Y rispondono alla descrizione dell’ uomo perfettamente libero... non ho una teoria vera e propria della libertà ma sono certo che in virtù di conseguenze controintuitive come questa la teoria compatibilista sia sbagliata…
Se la teoria compatibilista è errata, cio’ comporta almeno due conseguenze: 1. l’ argomento della libertà giustifica la presenza del male e 2. la teologia dell’ onnipotenza divina va precisata se non rivista.
Per quanto riguarda il secondo punto, risulta evidente che Dio, donando la libertà all’ uomo, rinuncia a parte della sua proverbiale potenza.
L’ ateo, a questo punto, potrebbe insistere: anche qualora il tuo Dio sia “depotenziato”, un essere onnisciente avrebbe comunque l’ opportunità di evitare molto del male che ci affligge.
In effetti, un essere onnisciente sa esattamente come reagirà un uomo libero in certe circostanze, e molti teologi (domenicani, gesuiti, tomisti e anche Alvin Plantinga) non intendono rinunciare alla perfetta onniscienza di Dio.
… supponiamo che se avesse tuonato nell’ esatto momento in cui Eva meditava la sua decisione sulla mela, la nostra antenata, distratta, avrebbe liberamente rinunciato a coglierla… Ebbene, a un Dio onnisciente basterebbe organizzare il contesto in modo tale da evitare la catastrofe senza ledere la libertà di scelta degli uomini…
PVI non vede davvero come un credente possa rispondere a questa obiezione mantenendo fermo l’ attributo dell’ onniscienza divina.
Secondo lui anche onniscienza e libertà sono incompatibili.
Meglio allora rinunciare ai tremendi sforzi fatti dalla teologia per mettere d’ accordo i due concetti, dobbiamo invece trattare l’ onniscienza proprio come abbiamo trattato l’ onnipotenza:
… Dio puo’ fare tutto il fattibile ma non puo’ fare cio’ che non si puo’ fare (per esempio per ragioni logiche), allo stesso modo Dio conosce tutto il conoscibile ma in un uomo libero albergherà sempre un residuo di mistero inconoscibile in virtù della natura stessa della sua libertà…
***
E la platea agnostica? A chi conferirà la palma della ragione? Ricordiamoci sempre che è l’ ateo a dover provare qualcosa. Riassumiamo:
… l’ ateo sfodera l’ argomento del male per convertire all’ ateismo una platea agnostica ma il credente risponde con l’ argomento della libertà… l’ ateo confuta l’ argomento della libertà postulando una teoria compatibilista, il credente sostiene che una teoria libertaria della libertà è più confacente al buon senso, tocca solo rivedere il concetto di Onnipotenza e di Onniscienza divina, una revisione che non implica però gravi inconvenienti… a questo punto sembrerebbe che il credente abbia più frecce al suo arco e che la platea di agnostici debba consegnargli la palma…
Secondo PVI l’ ateo dovrebbe concedere qualcosa all’ argomento della libertà e ripiegare su altre obiezioni, per esempio:
… ma perché il male è così sovrabbondante?… e perché esiste un male (es. terremoti) che sembra non aver nulla a che fare con la libertà umana?…
PVI non sembra impensierito dalla prima obiezione: noi possiamo immaginare una vita molto più malvagia rispetto a quella che ci è dato vivere.
Come puo’ l’ ateo dimostrare e concludere che sulla terra il male sia tanto sovrabbondante? Dovrebbe provarlo, ma la cosa sembra difficile e quindi l’ obiezione puo’ essere accantonata.
La seconda obiezione è più seria poiché l’ “argomento ristretto” della libertà non sembra in grado di giustificare i terremoti.
Per farlo occorre allora un “argomento esteso della libertà” (teoria del peccato originale) che PVI cerca di illustrare con la storia della creazione dell’ uomo riveduta e corretta secondo i dettami della scienza moderna:
… grazie ai processi di selezione naturale, un gruppo di primati nostri antenati formarono una ristretta comunità che arrivò a contare qualche centinaio o qualche migliaio di membri… nella pienezza dei tempi Dio intervenne miracolosamente su questa comunità donando la ragione ai suoi membri… la ragione implicò il linguaggio, il pensiero astratto e il libero arbitrio… questo dono si rivelò necessario poiché solo grazie alla libertà l’ uomo avrebbe potuto amare nel senso pieno del termine… Dio non solo donò la ragione, non solo fece di questi esseri cio’ che noi chiamiamo “uomo” ma li fece anche entrare in una sorta di unione mistica con lui… cio’ consentì ai nostri antenati di vivere insieme in armonia di perfetto amore reciproco: nessuno faceva del male all’ altro e grazie a poteri “preternaturali” erano in grado di proteggersi dalle bestie feroci, dalle malattie e da qualsiasi imprevedibile evento naturale… insomma, il loro mondo non conosceva il male… Eppure, in qualche modo che a noi resta misterioso, essi mostrarono un certo malcontento abusando della loro libertà e perdendo così questa breve condizione paradisiaca… le conseguenze furono orribili poiché la smarrita armonia li costrinse ad affrontare inermi i casuali eventi distruttivi della natura… come se non bastasse, pur mantenendo una sorta di razionalità, perdettero il pieno controllo sulle loro passioni (egoismo, invidia…), cominciando ad aggredirsi l’ uno con l’ altro con una certa frequenza… questa loro nuova natura si perpetuò attraverso i geni alle generazioni future giungendo fino a noi…
L’ “argomento esteso” formulato da PVI giustifica anche la presenza del “male naturale” in termini di abuso della libertà ma questa volta il protagonista è il nostro antenato, colpevole di aver rinunciato volontariamente a vivere in armonia con Dio per esplorare nuovi territori.
Ma la platea di agnostici potrà mai accettare la storia raccontata da PVI?
Possiamo solo prevedere che non ci saranno obiezioni scientifiche, visto che la storia è coerente con il racconto della scienza.
Ma potrebbero esservi obiezioni filosofiche.
Esempio: di fronte alla “caduta” un Dio immensamente buono si sarebbe chinato verso l’ uomo ripristinandolo nella sua armonia.
Non convince: se la caduta deriva da un abuso della libertà, il ripristino puo’ avvenire solo con un esercizio genuino della libertà. Siamo proprio in uno di quei casi in cui l’ onnipotenza divina è impotente.
PVI usa l’ analogia del malato: Giovanni è malato e puo’ guarire solo grazie a uno sforzo di volontà. Disponiamo di una medicina che allevia le pene ma, allo stesso tempo, disincentiva la volontà necessaria alla guarigione. Che fare? Somministriamo la medicina? E’ plausibile che un medico buono vi rinunci. E’ plausibile dunque che il Dio-buono esista e sia coerente con la realtà che viviamo.
Altra obiezione, altro esempio: è iniquo che il comportamento dei padri si ripercuota sulla sua progenie.
Non convince. Tutti i giorni noi accettiamo come equi inconvenienti del genere.
Se il padre perde in borsa, il figlio erediterà meno. Non trovo che cio’ sia particolarmente iniquo. Se il figlio eredita le predisposizioni genetiche del padre, nessuno trova niente di particolarmente iniquo in tutto cio’. Possiamo anche fare un caso estremo: se il padre commette un crimine andrà in carcere e cio’ avrà ripercussioni sui figli ma tutti noi riteniamo che la pena inflitta al padre (e quindi, indirettamente, al figlio) sia equa.
Altra obiezione, altro esempio: e la sofferenza delle bestie? Anche quello è un male e la “storiella” della creazione non sembra giustificarlo.
… scoppia casualmente un incendio nella foresta, Bambi si trova davanti un muro di fuoco e muore orribilmente. In questa morte il Male fa capolino, eppure la storiella non ci spiega perché visto che Bambi, la vittima, non ha ricevuto il dono della razionalità e quindi nemmeno ha potuto abusarne…
L’ obiezione deve essere accolta: né l’ argomento ristretto, né l’ argomento esteso hanno alcun potere giustificatorio in questo caso. La libertà dell’ uomo non spiega alcunché. PVI ripiega su altri argomenti che qui tralascio.
C’ è poi il caso del male specifico. Davanti al dolore di una mamma che perde suo figlio investito dall’ auto pirata, cosa dire?
Nulla, la “storiella” non ci dà argomenti per confezionare una risposta sensata, l’ obiezione deve essere accolta.
Possiamo anche speculare che quel male rientra in un ordine comprensibile ma non potremmo mai fornire una giustificazione specifica sul “perché è toccato proprio a te”. Abbiamo (liberamente) turbato l’ “armonia” e ora il male naturale colpisce a casaccio.
***
Detto questo, manca ancora qualcosa in tema di male naturale: la “valle di lacrime” in cui viviamo è davvero così perversa?
Ricapitoliamo: l’uomo è libero ma non infallibile, è naturale quindi che commetta degli errori, è anche naturale che i nostri progenitori abbiano commesso degli errori: sarebbe però una coincidenza straordinaria se i loro errori ci avrebbero precipitato nel mondo del male puro. Ma infatti il nostro mondo non è affatto il mondo del male puro.
In esso c’è qualcosa di ambiguo: dal male scaturisce il bene e dal bene il male. Su questo andrebbe detto qualcosa. Per una creatura libera e razionale -– anche se segnata dal peccato originale – questo è un mondo interessante in cui vivere, presto vedremo perché. Qui possiamo fare nostre le parole che usa Richard Swinburne per descrivere il nostro mondo:
… Its main role rather, I suggest, is to make it possible for humans to have the kind of choice which the free will defence extols, and to make available to humans specially worthwhile kinds of choice.
Un banco di prova ideale, insomma.
L'uomo libero è un mistero anche per l'onniscienza divina, il che rende necessario un test per esprimere su di lui un retto giudizio in vista della sua salvezza. 
Di fronte all’uomo che precipita Dio che fa? Potrebbe semplicemente chinarsi a raccoglierlo ma questa sarebbe una violazione della libertà adamitica. Segue allora altre vie. Ci fa vivere in un mondo governato da leggi naturali: la loro regolarità è implacabile, e quindi anche fonte di disgrazie, ma in compenso sono conoscibili, e quindi in buona parte il male naturale è neutralizzabile da una creatura razionale, ecco perché avevo parlato di “mondo interessante”:
 
… First, the operation of natural laws producing evils gives humans knowledge (if they choose to seek it) of how to bring about such evils themselves…
Ma perché non renderci edotti a minor prezzo? Il fatto è che la conoscenza inoculata nell’uomo senza uno sforzo da parte sua lo rende un pupazzo togliendoli la libertà:
…Natural processes alone give humans knowledge of the effects of their actions without inhibiting their freedom…
Un’altra funzione del male è quella di porre l’uomo di fronte a scelte significative:
… The other way in which natural evil operates to give humans their freedom is that it makes possible certain kinds of action towards it between which agents can choose. It increases the range of significant choice
Esempio:
… A particular natural evil, such as physical pain, gives to the sufferer a choice—whether to endure it with patience, or to bemoan his lot… I have then the opportunity to show gratitude for the sympathy; or to be so self-involved that I ignore it. If you are callous, I can choose whether to ignore this or to resent it for life…
Ma non basta il male morale come banco di prova? Proviamo a fare un esperimento mentale:
… But just imagine all the suffering of mind and body caused by disease, earthquake, and accident unpreventable by humans removed at a stroke from our society… Many of us would then have such an easy life that we simply would not have much opportunity to show courage
Riassumendo:
Natural evils give to us the knowledge to make a range of choices between good and evil, and the opportunity to perform actions of especially valuable kinds….
Swinburne affronta il problema del male sopportato dagli animali ammettendo le difficoltà senza abbandonarsi allo scetticismo di Inwagen: gli animali sono uomini depotenziati e per loro puo’ valere una versione depotenziate della medesima teodicea (l’animale è meno libero e soffre meno dell’uomo):
 
There is, however, no reason to suppose that animals have free will. So what about their suffering?… Animals had been suffering for a long time before humans appeared… while the higher animals, at any rate the vertebrates, suffer, it is most unlikely that they suffer nearly as much as humans do. Given that suffering depends directly on brain events (in turn caused by events in other parts of the body), then, since the lower animals do not suffer at all and humans suffer a lot, animals of intermediate complexity (it is reasonable to suppose) suffer only a moderate amount… That said, there is, I believe, available for animals parts of the theodicy which I have outlined above for humans. The good of animals, like that of humans, does not consist solely in thrills of pleasure. For animals, too, there are more worthwhile things, and in particular intentional actions, and among them serious significant intentional actions… Animals do not choose freely to do such actions, but the actions are nevertheless worthwhile. It is great that animals feed their young, not just themselves…
Nella versione di Swinburne possiamo intravedere anche una risposta al male specifico: si tratta di un male che ci mette alla prova. Non sappiamo esattamente chi è messo alla prova (la vittima?, il potenziale soccorritore?) ma sappiamo che da esso puo’ venire un bene.
Andrebbe ricordato che finora abbiamo ragionato senza introdurre l’ Inferno e il Paradiso ma chi non fosse convinto puo’ farlo: chi ha sofferto oltre il dovuto verrà compensato nell’al di là: 
While believing that God does provide at any rate for many humans such life after death, I have expounded a theodicy without relying on this assumption. But I can understand someone thinking that the assumption is needed, especially when we are considering the worst evils…
Dio ci ama ma la sua misericordia deve raccordarsi con la giustizia. Siccome l’uomo è caduto per effetto di un atto libero, è giusto che si salvi con un atto libero. La misericordia si espleta così in una grazia che richiede uno sforzo per essere riconosciuta e liberamente colta. In questa narrazione cristiana fatta di libertà e amore il male dovrebbe trovare un suo senso.

CONCLUSIONI PERSONALI
Mi pare manchi una domanda: perché se il mondo in cui viviamo costituisce anche un banco di prova per tutti noi, le prove in realtà sono ben diverse da persona a persona?
Qui azzardo una risposta provocatoria: perchè tutti noi siamo diversi e Dio – non conoscendoci fino in fondo a causa della nostra libertà – deve valutarci su terreni diversi. Come già visto più sopra l’onniscienza divina subisce un limite se posta di fronte ad una creatura libera come l’uomo.
Riassumendo:
  • il credente afferma che il male esiste come conseguenza del dono della libertà (Dio rinuncia alla sua onnipotenza)
  • l'ateo obbietta: ma Dio non poteva rimanere padrone delle cose senza rinunciare al dono della libertà? Ci sono le teorie compatibiliste che consentono di farlo.
  • credente: le teorie compatibiliste sono insoddisfacenti. L'unica teoria soddisfacente è quella libertaria (in cui Dio rinuncia alla sua onniscienza)
  • obiezione atea: ma c'è troppo male nel mondo!
  • credente: come fai a dirlo? è possibile credere che non sia affatto così.
  • ateo: c'è molto male che non sembra affatto derivare dalla nostra volontà, per esempio i terremoti.
  • credente: il corso dei nostri atti ha conseguenze imprevedibili. IMHO: se Dio non interviene per deviare tale corso è anche per non interferire con le leggi di natura consentendo così che si realizzi appieno nell'uomo un altro dono: quello della ragione e della conoscenza. D'altronde in casi estremi Dio interviene, come nel caso dei miracoli.
  • credente: gli eventi malvagi che non dipendono in alcun modo dalla libertà umana sono da interpretare come banco di prova ad hoc per saggiare al meglio le nostre qualità
  • obiezione dell'ateo: ma un dio misericordioso salva.
  • risposta: la libertà è troppo importante
  • obiezione: che risposta dare alla mamma che perde un figlio e dice perché a me?
  • credente: nessuna. Possiamo avere una teoria generale del male non una teoria specifica.
  • e perché le prove a cui siamo sottoposti variano da persona a persona? Perché tutti noi siamo diversi ed è giusto essere valutati sulla base di prove differenti.
malee

venerdì 21 ottobre 2016

Teletrasporto

I Want to Know How the Transporter Works, by Bryan Caplan http://econlog.econlib.org/archives/2016/10/i_want_to_know.html

L'amore ai tempi dell'intelligenza artificiale

Secondo Robin Hanson i robot del futuro saranno macchine con un cervello umano scannerizzato ed eventualmente implementato nella velocità.
Nella loro vita il lavoro sarà centrale e la riproduzione avverrà senza limiti tramite back up. Presumibilmente l’emulatore tipico sarà un lavoratore eccellente (i cervelli scannerizzati saranno selezionati con cura) ma guadagnerà pochissimo vivendo in povertà (il numero elevato rinverdirà le leggi malthusiane).  Ma come sarà la vita amorosa di questi esseri?
In assenza di una necessità riproduttiva, e temendo che l’amore possa essere fonte di distrazione per l’impegno lavorativo, molti di loro si faranno castrare
… As the em world is a very competitive world where sex is not needed for reproduction, and as sex can be time and attention consuming, ems may try to suppress sexuality, via mind tweaks that produce effects analogous to castration…
Le virtù sociali del castrato sono ben note…
… castrated males have tended to have lower libido, to be less aggressive and obsessive, to be better able to multi-task, and to be more sensitive, sympathetic, and social…
Ma poiché sesso e amore sono profondamente connaturate nei cervelli scannerizzati, sarà difficile eliminarne del tutto l’importanza, almeno da un punto di vista ricreativo.
La realtà virtuale offrirà degli sfoghi a basso costo…
… Alternatively, it is possible that cheap vivid romantic and sexual simulations will sufficiently satisfy pair-bonding urges, so that little demand remains for pair-bonding with real ems (Levy 2008; Brain 2012)…
Le preferenze saranno quelle tipiche del cinquantenne: il picco produttivo si ha intorno a quell’età quindi si presume che la masse degli ems saranno cinquantenni…
… Since most ems are near a peak productivity age of 50 or more, em sexual and mating inclinations tend to be those of people with that mental age, and yet with ideal bodies and stamina…
La ricerca del partner sarà più accurata viste le maggiori info a disposizione e la maggiore capacità di elaborazione delle stesse…
… Because of clan-based access to data on the experiences of millions or more other copies of themselves, ems from large clans know much better than we do which other ems are likely to be receptive to their romantic or sexual overtures…
La tattica open source (“ci provo con tutte poi scelgo il meglio tra chi ci sta”) farà molti proseliti: è razionale e gli ems sono molto razionali…
… ems may choose to be open-source lovers. That is, they may be willing to enter into short- or long-term relationships with a wide range of partners, as long as (1) some minimal treatment standards are met, (2) their partner pays for their time to exist, and (3) an initial trial finds a sufficient “spark” between them…
Gli emulatori donna saranno particolarmente inclini all’open source poiché per loro la qualità in amore conta di più…
… An em choosing an open-source lover could often choose one of the very best such lovers in the worlds, according to their preferred criteria. This is likely to be a more attractive option for females, who tend to have stronger preferences for mate quality…
matrimoni di lunga durata saranno frequenti poiché tipici delle persone produttive e povere, proprio lo stato dei robot…
… If ems form marriage-like long-term pair bonds, such bonds may last longer subjectively than do such relations today. Two weak reasons to expect this are (1) ems are more productive and more productive people divorce less today, and (2) the em world is poorer, and divorce has increased with increasing wealth and falls during economic downturns (Baghestani and Malcolm 2014)…
In un mondo iper-specializzato, senza problemi riproduttivi e incentrato sul lavoro il matrimonio tra simili prevarrà rispetto a quello tra diversi che si ripartiscono i ruoli all’interno della famiglia. Molti amori nasceranno tra le copie (coppie di copie)…
… Today, we often form romantic and other attachments that are specific to one individual, and which do not extend to other similar people. For example, people married to one member of an identical twin pair usually claim to have weak or no romantic feelings for the other member of the pair. This desire to attach to just one person might be thwarted, or at least complicated, by close em copies. Perhaps ems could learn to treat close em copies as exactly the same person for the purpose of attachments…
matrimoni combinati decolleranno: funzionano bene già oggi e funzioneranno ancora meglio quando informazioni ed elaborazione saranno ulteriormente implementate…
… As arranged marriages seem to work out well today (Regan et al. 2012), the fact that em matchmaking seems more effective suggests that many em pair bonds may be arranged or heavily assisted, and work out even better than do our marriages…
Le differenze di genere sono maggiori laddove sul lavoro conta la forza e nelle classi più ricche. Tra i robot diminuiranno visto che sono poveri e svolgono un lavoro per lo più intellettuale…
… Gender differences in personality seem to be stronger in richer societies, as well as in cultures whose ancestors used the plow, which required more physical strength (Alesina et al. 2013; Marcinkowska et al. 2014). So we weakly expect gender role differences to become weaker in a poorer em world where physical strength matters less…
Molte caratteristiche attrattive non varieranno molto rispetto ad oggi: gli uomini apprezzano la bellezza fisica, le donne il successo sociale…
… Ems also continue to prefer physical good looks, such as body symmetry, smooth skin, and muscle tone. These features should be very easy to obtain, however. Ems will also tend to prefer ems with minds that are high-status, kind, understanding, dependable, sociable, stable, and smart… We expect men to prefer females with signs of nurturing inclinations and fertility, such as youthful good looks, and we expect women to prefer men with signs of wealth and status, and their future indicators such as intelligence, ambition, and an inclination to work hard (Schmitt 2012)…
Lolite e toy-boy latiteranno…
… female ems less often have the youthful mental styles that often attract males. With far fewer children to raise, females have fewer occasions to develop and show nurturing inclinations. Available males are less often rich or have especially attractive artistic abilities, such as music, art, and story telling…
Lo sbilancio di genere nella richiesta di lavoratori inciderà sulle relazioni amorose degli emulatori. E’ difficile però stimare il segno di questo sbilancio.
Le donne sembrano più predisposte al lavoro duro in assenza di status, una condizione in cui saranno gli emulatori…
… There are some indications that women have historically worked harder and more persistently in hard-times low-status situations, which seem similar in some ways to the em world…
D’altro canto, gli uomini sembrano adattarsi meglio alla competizione sfrenata, un’altra caratteristica tipica dell’economia futura…
… The em world is more competitive, and women tend to perform worse when they frame their interactions as competitive (Niederle 2014)…
Sia come sia un forte sbilancio ci sarà e quindi anche la forte prevalenza numerica di un genere sull’altro. Tutto cio’ verrà compensato con pratiche come poliamore, poligenia, poliandrai, omosessualità
… An unequal demand for male versus female workers could thwart em desires for romantic male-female pair bonds. The em world might substitute polygamous or homosexual relations, or transgender conversions, either by selecting more for ems who prefer such things, or by cultures that encourage ems to choose such options…
L’omosessualità femminile prevarrà su quella maschile…
… homosexual ems may be preferentially female, as gay men earn less than other men today, while lesbian women earn more than other women…
Nel caso di forti sbilanci sarà inevitabile che emerga una quota importante di prostituzione, un po’ come nei paesi vicini al fronte o nei villaggi del west…
…A third option is for the more common gender to pay for the time of the less common gender, as has happened in past “frontier” towns with very large male to female ratios…
robo