- Il paesaggio prevalente: butterato di ceppi con rosse forre annegate sotto le lunghe, quiete piogge autunnali.
- Lena: la perlina dimenticata di un filo rotto.
- Il sugo della storia (padri che se la svignano e madri che restano): "mi sa che una famiglia dovrebbe essere tutta insieme quando arriva un bambino".
- A che servono le zie: ... per quasi metà di ogni anno la sorella stava partorendo oppure rimettendosi dal parto...
- Segnali dell'adolescenza: stava cambiando forma.
- Sosta: con i muli addormentati nelle tirelle...
- Skills: solo un negro riesce a capire quand’è che un mulo sta dormendo o è sveglio.
- Salita: benché i muli arranchino in una fissa, instancabile ipnosi, il veicolo non sembra progredire.
- Aria di casa: per la prima volta i muli vanno rapidi di propria volontà. Fiutano il mais.
- Al mercato delle vacche: guardò il sole e offrì il prezzo che aveva deciso di offrire mentre era disteso a letto tre notti prima.
- Mogli al termine della parabola: con la sua fredda, dura faccia irascibile, che ha messo al mondo cinque figli in sei anni e li ha fatti crescere fino a diventare uomini e donne... il viso come quello di generali che sono stati sconfitti.
- Mogli che anzichè voltarsi a guardare quando entri in cucina... sbatacchiano malevole i fornelli.
- Vuoi essere gentile con la consorte?: "l’epoca che avevo bisogno d’una mano è passata da un bel po’».
- Donne sole: cammina goffa, con una certa attenzione, attraversa la batteria schierata di occhi d’uomo e entra nell’emporio.
- Chiedere info in Alabama: l'interpellato girò il viso e attraverso il fumo calante della sigaretta dette un’occhiata.
- È l'uomo per te: parlò in un tono e in un modo che era l’essenza stessa della persona, e che tradiva la sua abitudine al depistaggio... non fosse rimasto di lui neanche quanto bastava per riuscire a far bene lo scansafatiche... cercava, senza molto successo, di darsi un’aria di dissolutezza...
- Omelie esagitate: usava la religione come se si trattasse di un sogno... lassù sul pulpito con le mani che gli svolazzavano intorno... piegato in avanti con la mano ancora levata e il viso in delirio o congelato nella forma del tuonante periodo allegorico che non aveva completato...
- La donna non è mai colpevole: Dio sapeva benissimo che essere la moglie di qualcuno era già abbastanza complicato.
- Mamie: una balia negra che portava lenta a passeggio i bambini bianchi a lei affidati sillabando ad alta voce con la vacua idiozia della sua pigra razza analfabeta.
- Atti osceni: ... se lo considerava contro Dio e contro natura una negra, doveva essere parecchio brutto...
- La creatura alza gli occhi... la faccia bell’e pronta a sorridere, la bocca bell’e pronta a dire il suo nome...
- I segni della consunzione: ... la faccia è allo stesso tempo scavata e flaccida...
- Disturbo della quiete pubblica: ... perfino il timbro prolungato di quella voce sembrava puzzare di whisky...
- Il disubbidiente: ... riprendeva a colpirlo con quei colpi duri, lenti, misurati, come se glieli desse tenendo il conto...
- Una sigaretta per riflettere: ... poi rimase in attesa del leggero suono da nulla che il fiammifero spento avrebbe fatto quando cadeva sul pavimento; e poi gli sembrò di averlo udito...
- Il femminicidio incombe: ... se ne stava lì sotto la finestra buia a maledirla con lente, calcolate oscenità...
- L'inattendibilità dei testimoni: ... la memoria crede prima che il conoscere ricordi. Crede più a lungo di quanto rammenti, più a lungo perfino di quanto il conoscere immagini...
- Il bimbetto della prostituta: ...pensava senza particolare interesse o attenzione che era un’ora strana per andare a letto.
- La scoperta del dentifricio: ... contemplò il fresco verme invisibile che gli si svolgeva sul dito e repentino, come di suo, gli strisciava dolce in bocca, imbrattandola...
- Vomito: ascoltando le proprie interiora, aspettando con stupefatto fatalismo quello che stava per succedergli. Poi successe.
- I bambini ci guardano: con la profonda, intenta aria interrogativa di un animale.
- Il bambino frustato: «Vieni» disse. Non si volse a guardare. Il bambino gli andò dietro.... Nelle loro schiene c’era una perfetta affinità di ostinazione, una sorta di somiglianza trasmessa... due schiene che nella loro rigida abiura di ogni compromesso erano più simili di quanto il sangue, in realtà, avrebbe potuto renderle...
- Durante la prima vergata: sulla sua faccia vi fu soltanto una smorfia, improvvisa, chiara, repentina, che fece saltar su gli angoli della bocca e mostrare per un istante i denti come se sorridesse. Poi la faccia tornò calma, imperscrutabile.
- Dopo la prima vergata: il viso rigido di orgoglio, forse, e di disperazione. O forse era vanità, la stupida vanità di un uomo.
- La nana: avevano constatato che la piccolezza non era dovuta a una esilità naturale bensì a una qualche corruzione interiore dello spirito stesso.
- Lo straniero entra al pub: lo guardarono come se il respiro fosse cessato insieme ai discorsi, come se anche il fumo delle sigarette fosse cessato e adesso vagasse a caso, portato dal proprio peso...
- Fauna del pub: un grumo di loschi perdigiorno, cappelli e sigarette di sghembo sulle facce contorte nel fumo.
- La sveglia suona presto: ... era nel corridoio senza avere il ricordo di essere passato dalla porta, e si trovò in un’altra camera mentre ancora sperava forse no credeva di dirigersi verso la cucina a preparare il caffè... guardava le proprie mani armeggiare con i fornelli, cercava di aiutarle, di persuaderle, di controllarle...
- L' albino ha la pelle bianca ma... l’odore scuro, lo scuro e impenetrabile pensare ed essere dei negri.
- Vagabondo che non sei altro: Non possedeva nient’altro che il rasoio; una volta che se lo fu messo in tasca, era pronto per un viaggio di un miglio come di mille... E tuttavia, quando si avviò, fu verso la casa. Fu come se, appena scoprì che era là che i suoi piedi intendevano andare, li lasciasse fare, come lasciandosi portare, dandosi per vinto.
- Anche gli stupratori hanno una dignità... Andò alla porta della cucina. Si aspettava che anche quella fosse chiusa a chiave. Ma non si rese conto, finché scoprì che non lo era, che avrebbe voluto lo fosse. Quando scoprì che non era chiusa a chiave, fu come un insulto. Fu come se un nemico sul quale aveva riversato la più terribile violenza e le più terribili contumelie se ne stesse lì immobile, illeso e indenne, a contemplarlo con un assorto, insopportabile disprezzo.
- L'amore pagato in natura... dopo, in piena notte, nell’oscurità della sua camera, lei insisteva a raccontargli nei minimi, noiosissimi dettagli le cose da nulla della sua giornata e insisteva che anche lui le raccontasse la sua giornata... quell’imperiosa, insaziabile richiesta che i minimi dettagli delle sue giornate vengano messi in parole, senza alcun bisogno di stare ad ascoltare il racconto.
- Ferrari parcheggiate... Uomini e ragazzi a capo reclinato vi stavano attaccati con lo stesso stupefacente disprezzo delle leggi fisiche che hanno le mosche.
- Discorsi fra ragazze alla moda... punteggiati con un’infinità di duri tacchi sottili...
- I curiosi della carreggiata opposta... guardarono l’incendio, con quello stesso ottuso stupore che si erano portati dietro dalle vecchie caverne fetide dove era iniziata la conoscenza, quasi che, come la morte, non avessero mai visto il fuoco prima di allora... dopo un pò il semplice prolungarsi di fiamme vuote aveva cominciato a perdere interesse... Quando la folla si rese conto che lo sceriffo se ne stava andando, ebbe inizio un esodo generale...
- Una lezione esemplare: ... teneva su Brown con una mano e con l’altra lo prendeva a schiaffi. Non sembravano sventole troppo forti. Ma la gente dice che quando la mano di Joe veniva via fra una sventola e l’altra vedeva il rosso anche attraverso la barba...
- Lo sceriffo: un uomo grosso come un cassettone, con l’inerzia totale e granitica di un cassettone.
- Voci blues: la voce era rauca, come se di recente avesse fatto un gran parlare o gridare senza essere ascoltato.
- Voglia di fare una piazzata: sentiva quelle parole aspre che gli si organizzavano nella mente, appena dietro la bocca.
- Nu simme lu sud: la gente dalla quale è sorto e in mezzo alla quale vive, che in questa sua terra e in questa sua storia non riesce mai a trovare un’occasione di piacere o di sofferenza o di fuga senza farne una ragione di rissa. Il piacere, l’estasi, essi non sembrano capaci di sopportarli: ne fuggono attraverso la violenza, bevendo, battagliando, pregando.
- La barzelletta del dilettante: si mette a ridere prima di potersi preparare a trattenersi.
- I giovani dello struscio: fermi in piedi oppure a parlare fra loro da un angolo della bocca.
- Byron Bunch: un uomo smilzo che nessuno guarderebbe mai una seconda volta.
- Postura tipica che tra i campagnoli segnala l'importanza del dialogo in corso: accovacciati sui calcagni.
- Lena bracca il padre del bimbo che ha in grembo... lo osservava tenere gli occhi fissi nei suoi come due animali sul punto di darsi alla fuga... Riusciva quasi a vedere la mente di lui che si dibatteva in continuazione da un punto all’altro del cranio... finché la sua voce maschile morì da qualche parte dietro gli occhi disperati... finché tutto l’orgoglio che gli rimaneva, quel tanto di misero orgoglio che era il desiderio di giustificarsi, gli fuggì via e lo lasciò nudo. Allora per la prima volta lei parlò. La sua voce era bassa, tranquilla, fredda. «Vieni qui» disse.
- Oggettistica d'altri tempi: una pipa di tutolo.
- Vecchie nere a spasso nel dì di festa: un essere tozzo e informe con la faccia come pasta poco cotta sotto una piuma bianca sudicia e cascante, in un vestito di seta dalla foggia fuori moda e di un moribondo colore regale.
- Quando ti nasce un bimbo... ti cade tutto addosso troppo in fretta. Troppa è la realtà che le mani e gli occhi non possono negare.
- La vecchia redingote di papà: la tirò fuori, e distese le pieghe accurate con cui era stata riposta da mani ormai morte.
- Manpower: aveva l’aria di un brav’uomo, il tipo che ha un lavoro e lo tiene per un sacco di tempo senza rompere le tasche a nessuno per farsi dare un aumento, basta che lo lascino lavorare in pace. Ecco il tipo che era. Era il tipo che a parte quando è al lavoro, sarebbe solo un qualcosa lì in giro.
sabato 23 maggio 2015
Luce d'agosto di William Faulkner
Qualche passaggio da rimeditare in vista di una recensione.
mercoledì 20 maggio 2015
Regole corruzione e burocrazia
- la corruzione sembra diminuire quando aumenta la spesa pubblica, ovvero quando diventa un fenomeno intollerabile
- eziologia della corruzione: laddove si pongono limiti al libero scambio e al profitto privato la corruzione prospera. la medicina sembra scaturire in modo naturale da questa analisi: intervenire meno nell'economia e se proprio bisogna farlo in modo indiretto: sovvenzionare i servizi con i voucher anziché produrli direttamente.
- le due medicine rivali contro la corruzione: 1) più mercato e 2) più coscienza
- contro la corruzione: taglie. è il classico caso in cui compensare il delatore paga
- medicina alla corruzione: legalizzarla autorizzando i pagamenti e mantenendo proibita la ricezione.
- grazie alla corruzione un'economia puo' diventare più efficiente: a seconda dell'ordinamento giuridico esiste un tasso ottimale di corruzione.
- la corruzione di un sistema è sintomo di vitalità, di egoismo, di voglia di fare: tutti elementi che creano prosperità diffusa
- la corruzione diffusa ripropone il sistema dell'asta (chi offre di più?) che è anche il sistema più efficiente per allocare i permessi
- il nemico dei corrotti è il moralista austero (o l'ideologo tetragono), ovvero il portatore di povertà per eccellenza. la corruzione è il regno del compromesso, non conosce né dogmi né ideologismi... il corruttore è un pragmatico, per lui tutto ha un prezzo, non esistono totem sacri. tutto ha un prezzo: contro cristianesimo e illuminismo
- della corruzione si parla spesso a vanvera, basta dire che i dati riguardano la "corruzione percepita", ovvero un valore fantasmatico che dipende da molti fattori estranei alla sostanza
- l'incorruttibile tende all'autismo poichè la corruzione è comunicazione e relazione umana
- la corruzione si lega alla cultura del dono, ha un portato profondamente umano, appartiene alla nostra natura che non andrebbe combattuta ad ogni costo. un mondo incorrotto è un mondo senza relazioni personali, è un mondo disumano
- i regimi totalitari sono la patria degli incorruttibili
- psicologia: l'indolenza e la passività dell'onesto pontificante contro l'attivismo fattivo del corruttore
- psicologia: il corrotto truffa la legge ma mantiene i patti personali è un uomo per la vita contro il moralista che è uomo per la morte
- i forsennati della trasparenza sono quelli che scambiano l'ipocrisia per la menzogna. l'esoterismo è da sempre l'ortodossia in ambito politico, forse se lo sono dimenticato
- d'altronde sembra incredibile che l'esoterismo e l'ipocrisia abbiano virtù tanto diiffuse, per saperlo occorre una conoscenza specifica che manca quasi sempre al moralista (persona essenzialmente pigra che intende risolvere tutti i problemi applicando un unico precetto di portata assoluta)
- la corruzione quasi sempre non crea danni, se non al fisco e nel breve periodo: possiamo realmente chiamare qualcosa del genere un "danno"?
- la regola di peltzman è la regola fondamentale per chi studia le regole
- la libertà non implica assenza di regole, è piuttosto un modo per produrre le regole
- la regola della ciliegia: una regola tira l'altra (che serve ad aggiustare le distorsioni prodotte dalla prima). quando arriveremo alla dieta di stato?
- la regola crea distorsioni nei comportamenti: prima mi dedicavo a soddisfare i miei clienti, ora ad aggirare le regole
- la regola mi rende irresponsabilità: mi rilasso visto che pensa a tutto mamma-stato
- chi moralizza sulla corruzione spesso vuole anche molte regole. oltretutto spesso campa sul traino di quelle comunità che avendo poche regole producono più ricchezza. non è odioso un personaggio del genere?
- un buon sostituto della regola è il principio: chiaro e semplice. certo, forse un po' incerto in assenza di giurisprudenza. ma la giurisprudenza presto si crea ed evolve secondo i principi common law
- l'applicazione delle regole necessita di burocrazia e quindi dei classici bias. alcuni errori passano inosservati (per esempio l'approvazione ritardata di una medicina) mentre altri riscuotono grande risonanza (per esempio la commercializzazione di una medicina imperfetta). è chiaro che a parità di danni prodotti dall'errore il burocrate tenderà a commettere solo i primi
- chi controlla il controllore?
- quando la burocrazia diventa una malapianta è praticamente impossibile estirparla. chiedetevi perché non si taglia la spesa pubblica nelle democrazie occidentali?
- John Cochrane sulla rule of law e il regolatore
- Quale banchiere sentirete mai parlare male della banca centrale? Tra regolatore e regolato si istituisce una profonda complicità, è normale sia così
- Le libertà oggi nn sono minacciate dal tiranno o dalla maggioranza ma dal regolatore che può rovinare il tuo business in una notte.
- l'economia domina la politica? Non credo, di certo la pubblica amministrazione domina l'economia dei grandi gruppi
- Le leggi sono vaghe e conferiscono alla pa un potere senza pari, è il regolatore che le specifica a suo piacimento...
- Il regolatore crrca supporto politico. Il New Deal sarà stato anche un fallimento economico ma di sicuro è stato un successo politico...
- Come possiamo etichettare questo fenomeno? Impossibile parlare di socialismo, qui il privato è prospero...
- Qui nn parliamo di "regolatore catturato", qui il regolatore è la parte forte che impone la sua legge...
- Qui nn parliamo di capitalismo di relazione, anche in qs caso è sottostimata la posizione di dominus del regolatore..
- Un mondo di grandi oligopoli protetti e pronti a supportare politicamente il regolatore...
- IMO: a dire il vero un nome ci sarebbe per indicare questo assetto istituzionale: fascismo.
- La soluzione Murray di fronte alla regolazione sterminata e ai pochi controllori: disobbedienza civile e assicurazione x i pochi condannati...
- Forse M. sottovaluta il potere dei controllori: basta la minaccia di una visita x far tremare interi imperi economici...
- L'informazione diffusa rende inutili certe regolazioni che xrò nn accennano a sparire, probabilmente xchè la domanda di protezione dei grandi gruppi oligopolistici, quella nn sparisce di certo e dove si sono consolidate alleanze è difficile smontarle. Pensate alla guerra Uber vs Taxisti. Vi sembra forse che il regolatore sia concentrato sugli interessi del consumatore?...
- Definizione di rule of law: poter parlare contro una certa politica e nn risentirne negli affari. A Cuba nn esiste. Sotto Hoover esisteva. E sotto Obama? Probabilmente nn esiste più...
- La rule of law nn esiste x il solo fatto che esiste una regola. Deve essere una regola precisa, semplice, che nn implica discrezione (es. a contraris: "l'impresa nn deve compiere abusi di potere), ben conoscibile in anticipo (x un esempio a contraris vedi insider trading), edita in linguaggio semplice senza gergo specialistico, applicabile sistematicamente con sanzioni piccole (il contrario si presta ad abusi politici), con diritto di appello a tribunali distaccati, deve essere veloce (i ritardi sono strumenti di ricatto)., ai xmessi si deve privilegiare la regola: meno discrezione..
- Il regolatore deve essere indipendente dalla politica e spesso lo è. Il fatto è che spesso nn lo è dall'orientamento della burocrazia della quale fa parte. Infatti anche la burocrazia ha anch'essa un orientamento politico.
- Es.: Dodd-Frank: 2300 pagine; l'aggettivo "sistemico" è cruciale ma mai definito, i xmessi sono la regola. Gi stress test vengono resi noti a postrriori e sono talmente manipolabili da poter prendrre di mira la debolexza della banca specifica che si intemde colpire...
- È una coincidenza se S&P dopo aver declassato il debito USA ha ricevuto una multa milionaria dall'antitrust?...
- Morgan Stanley: il vostro primo cliente è il governo...
- Altro esempio: Ally Bank accusata di praticare interessi superiori ai neri. L'accusa è labile? Paga e taci è la strategia migliore. Ancora più importante: nn c'erano regole precise ad impedire un certo comportamento, smicemente all'autorità nn piacevano certe statistiche e ha invocato l'"abuso". Nemmeno è stato mai reso noto il software che selezionava gli abusi. Segreto...
- Le vicende dell' insider trading sono l'epitome della discrezionalità del regolatore. Non esiste definizione legale di cosa sia cosicchè il tutto si è trasformato in una caccia alle streghe con super multe campate in aria...
- Altro esempio: multe x mere formalità. 25 milioni di dollari x formulari imperfetti nei contratti di mutuo. Le formalità sono un ottimo strumento di ricatto...
- Un concetto che significa tutto e niente: market manipulation...
- Giudice Scalia sull'Obamacare: ha invocato l'ottavo emendamento contro il dovere di leggerselo tutto...
- Obamacare: nella sanità tutto è cartello dai dottori agli assicuratori. Il sostegno politico della riforma spiega la sua complessità e quindi i mille appigli x i ricatti...
- Obamacare: il regolatore "cartellizza" l'industria che deve regolare proteggendo chi ha collaborato fattivamente alla riforma...
- La vendita di ospedali (falliti) da parte del no profit è consentito solo in ossequio all' "intrresse nazionale", formula vaga che apre a mille discrezioni...
- La FDA istruisce processi che durano 20 anni e spesso le ragiono politiche nn di tutela del consumatore, specie in materia OGM. Il caso del sslmone è esemplare...
- EPA: politicizzazione e ritardi indefiniti a go go...
- Le intercettazioni di Al Armendariz: prendiamone una e crocifiggiamola, le altre impareranno...
- Internet: ormai sottoposta alle regole di qualsiasi media è proibito superare soglie ragionevoli di concentrazione. Su quel "ragionevoli" la discrezione dei regolatori si sbizzarrisce...
- Le commissioni delle authority sono dei parlamentini dove si vota compatti x partito. aQs vi sembra indipendenza?...
- Regole sulla campagna elettorale. Obbiettivo: limitare il diritto di parola. Chi può dirsi contro la dislosure? Peccato che poi il regolatore si accanisce dove vuole una volta che la legge è sufficientemente farraginosa...
- Snowden: ennesima conferma: gli abusi del regolatore sono all'ordine del giorno...
- Controllo sulle transazioni: il diritto all'opposizione richiede il diritto alla privacy. Un diritto sempre più minacciato dal regolatore fiscale...
- College: ormai le leggi anti discriminazione e antistupro sono talmente vaghe che i regolatori sono ras che rovinano carriere a piacimento. Chi denuncia la cosa diventa subito un inquisito (vedi prof. Kipnis
continua - Foolproof di Greg Ip
- finanza. summers: ormai le banche hanno gli strumenti x stabilizzare qls crisi...
- finanza. minsky: gli interventi della fed hanno scongiurato molte crisi finanziarie ma lo hanno fatto alzando i rischi ovvro gonfiando la bolla della grande crisi quella in cui tutti soccomberanno...
- dal 1982 al 2007: calma piatta nella finanza. attivismo della fed. comportamenti ad alto rischio degli attori. la grande crisi decennale partita nel 2007…
- le medicine rilassano il corpo. i rimedi rilassano i comportamenti...
- la fiducia negli argini causa il disastro di katrina...
- la fiducia in un euro permanente lo porta quasi a collassare...
- la fiducia nei canali di scolo porta al disastro di fukushima...
- quanti più sicuro è un argine tanti più danni farà l alluvione...
- gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico? forse. di sicuro gran parte di essi si spiega con la crescente efficienza dei soccorsi...
- la paura è la più efficace misura di sicurezza...
- le vittime dei freni antibloccaggio...
- il caschetto dei giocatori ha mutato le fratture nn le h ridotte...
- se il bimbo nn è nel suo seggiolino vai più prudente? allora significa che se sta nel seggiolino sei più spericolato...
- più l ambiente è complesso più la catastrofe è possibile...
- la storia del titanic: la nave inaffondabile...
- la borsa non è un posto x vecchi: la memoria fa stare prudenti con profitti bassi e clienti in fuga...
- tutto si fa in nome della stabilità. giusto studiare come arricchirsi ma giusto scoprire i segreti della vita sicura e della stabilità illusoria...
- il desiderio di stabilità confliggere con quello di complessità e specializzazione.
- il rischio è come un batterio: lo cauterizzi ma lui riemerge mutato altrove...
- VAR value at risk: valuta soppesando la volatilitá passata: un lungo xiodo di stabilità spinge ad esporsi...
- guaio: la fede nella storia passata...
- europa: grande crisi frutto del grande successo: dopo l unione tassi bassi al sud.ma la moneta facile ha contribuito ad aggravare la crisi successiva...
- tesi: l instabilitá nn deriva da cattivi comportamenti ma da periodi molto prolungati di stabilità. il moralismo ci fa xdere di vista qualcosa...
- l illusione statistica: nel mondo delle conseguenze inintenzionali (negatività più rare e più intense) l illusione statistica può essere forte...
- il trade off è positivo? nn lo sappiamo...
- confronto con sam peltzman: in un mondo complesso l'effetto peltzman s'intensifica
- confronto con taleb: nel mondo della sicurezza obbligatoria i cigni neri aumentano le loro probabilità.
continua - In Canada dal 2015 se il governo emana una regolamentazione deve eliminarne un'altra. questo per legge.
- Foolproof di Greg ip cap1
- 1907: crisi di panico nelle banche di ny. 1910: mega incendio nel montana. fino ad allora due eventi del genere erano considerati regolari...
- il turning point
- la fed era già stata istituita e smantellata due volte. l incendio doloso era pratica comune tra gli allevatori
- pinchot e th roosvelt ingigantirono la prev sugli incendi. oggi sono ancora tra noi
- tesi: sono i successi che fanno maturare i disastri
- la riduzione degli incendi causò grandi accumuli di detriti nel sottobosco. x qs esistono gli incendi naturali che ripristinano un eq
- possibili cause della crisi 2008:
- 1 avidità
- 2 programmi governativi: casa x tutti
- 3 irrazionalità
- 4 falso senso di sicurezza indotti dai successi precedenti
- la paura ha un suo ruolo
- due scuole di pensiero: 1 ingegneri 2 ecologisti
- 1 il mondo è un meccanismo: impariamo a manovearlo
- 2: il mondo è un organismo: i feedback sono imprevedibili x un intelligenza centrale
- progressive era: 1 in charge. economia: alfred marshall theodore roosvelt wilson walter bagehot
- fed: successi fino agli anno 20. pensiero: mai più crisi
- 1929. 2: troppo potere a 1… 1: troppo poco potere
- vincono due ingegneri come hoover e roosvelt
- keynes: l economia è sentimento e il governo può governarlo
- roosvelt: tutti gli scapoli a spegnere incendi e costruire argini
- argini sicuri. più costruzioni sotto l argine. meno alluvioni piú dannose. gilbert withe
- meno incendi più boscaglia. incendi più rovinosi
- chicago: la gente si adatta alle regole e le neutralizza. stigler peltzman lucas
- 70: stagflazione. trionfo di friedman. 2 in charge
- in 1 si salva solo il banchiere centrale. sará minsky a dichiararne l inutilitá
- mm: il sistema fin sterilizza l azione della fed
- mm: in un sistema stabile la finanza diventa sempre più speculativa. la stabilità destabilizza
- imho: destabilizza un sistema stabile senza investimenti promettenti. ovvero un sistema stagnante iper regolamentato
- mm: le crisi sono sempre diverse
- il problema di mm: la sua teoria del ciclo nn è utile. in più era un catastrofista
- volker: il sistema ha bisogno di paura. un bel fallimento bancario
- Come c inganna il rischio? 1 abbiamo la memoria corta
- 80 e 90: nessuna deregulation della finanza. Glass act ma anche capital requirement più stringenti
- Rischi sopravvalutati: between 1971 and 2009, the use of nuclear power had prevented 1.84 million deaths by avoiding the burning of coal and natural gas and the resulting air pollution. (page 168) Nonetheless, the risk of nuclear power is more salient to the public than is the risk of burning coal
- Critica kling: sembra che il falso senso di sicurezza spieghi tutto. Spesso, invece, è il seen/not seen che conta e come sia sfruttato da alcuni su altri
continua - milton friedman liberi di scegliere
- Cap 7 chi protegge il consumatore?
- Proteggere dal venditore ma soprattutto da se stesso
- Adam smith e il suo macellaio.
- Edward teller: 18 mesi per costruire la prima centrale nucleare. Oggi 12 anni.
- Chiedetevi quali prodotti tendono a migliorare: lamposta la scuola le ferrovie la radio, il supermarket, il frigo...
- un confronto sintomatico: ferrovie e industria dell auto. ma anche le ferrovie di una volta con le ferrovie di oggi
- antitrust. un caso di monopolio impossibile: le ferrovie. gli accordi si rompevano di continuo. motivo? il fatto che si potevano manipolare mille parametri occulti (il prezzo finale9 era uno dei tanti.
- quando gli accordi cominciarono a tenere? quando a vegliare ci fu un autorità regolativa federale. ITCC. i burocrati ITCC ci capivano ben poco ma fruivano della consulenza preziose... delle ferrovie stesse. risolsero tutte le disparità a favore delle ferrovie (le tariffe furono uniformate aumentandole).
- quando cominciò la concorrenza dei camion le ferrovie chiedettero che l ITCC si occupasse anche di loro.
- storia naturale delle regole. 1 nel settore sorge un problema (vero o immaginario) 2 il governo istituisce una commissioni per regolare la materia (s'invoca interesse nazionale o concorrenza sleale) 3 gli operatori fungono da consulenti e si coalizzano con il regolatore 4 il problema viene risolto (di solito a scapito dei consumatori) 5 la commissione anziché sciogliersi si fa permanente allargando il raggio d'azione 6 ecco formato un gruppo d'interesse imprenditori/burocrati che durerà per sempre.
- food and drugs: una barriera contro le importazioni dall europa. e poi, perché nn far pagare al governo le ispezioni dei cibi prima a carico dei produttori?
- farmacie: gli ambulanti che vendevano toccasana erano in diretta concorrenza con loro, andavano eliminati
- ecco una storia esemplare. due fattori confliggenti: 1 innovazione ritardata o impedita, 2 protezione del consumatore. indagine empirica: 1 prevale su 2. istituzione del principio di precauzione e prvalenza del visibile sull invisibile.
- provate a mettervi nei panni di un funzionario della fda: preferite avere sulla coscienza vite invisibili che compaiono solo nelle statistiche o vite reali di persone con nome e cognome?
- abolire o modificare? cosa direste di chi afferma "vorrei un gatto purché abbaiasse".
- molti rischi nn sono vlutabili e vedere gli esperti in azione è una scena comica. la miglior sperimentazione è l immissione sul mercato.
- inquinamento: in genere chi beneficia di una riduzione sono i ricchi, chi è danneggiato sono i poveri
- crisi petrolifera. volete che una merce scarseggi? fate in modo che venga posto un tetto ai prezzi
- l autoregolamentazione: reputazione, marca, interazioni ripetute, giustizia rapida,
- la pubblicità ci manipola? chi la critica sembra in realtà criticare i gusti del pubblico?
- il pericolo più grande per il consumatore è il monopolio e in genere è l' intervento pubblico a crearlo o comunque a favorirlo con la regolamentazione
- il proibizionismo nn soffocò la voglia di bere, semplicemente trasformò dei cittadini onesti in fuorilegge.
- CHAPITRE I De la corruption partout et toujours - Les discrètes vertus de la corruption di Gaspard Koenig - #mediocritàdellincorruttibile #corruzioneovunque #lasolacompetizionepossibile #corruzionepercepita #corruzionegrigiaebianca #melamarciamainfetta
- CHAPITRE II Donnant, donnant - Les discrètes vertus de la corruption (French Edition) by Gaspard Koenig - #corruzionecomerelazione #donomaigratuito #controildirittoromano #
- III La décroissance vertueuse - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #favoladelleapi #paludedellonestà #levirtùdellegoismo
- CHAPITRE IV Le prix de la civilisation - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #corruttoredandy #scandinaviabarbara #civiltàbraudelliana #elitismoecorruzione #eichmannvsbecher
- CHAPITRE V Devenir corrompu - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #eroismoeremita #indolenzarifiutoselmondopurista
- CHAPITRE VI Une morale : tout homme a un prix - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #propostaindecente #controkant
- CHAPITRE VII La fiction du Pacte - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #laretoricadelpatto #animeinvendita #labitudineasatana
- CHAPITRE VIII Un homme du monde accompli - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #talleyranduomodimondo #impassibilemoderatocelere #tempistariservato #disumanitàdelpuro #resilienzadelcorrotto
- Chapitre IX Les ennemis du corrompu - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #risentimentomascheratodelfollenarciso #esiliofantasticodellintellettuale #regolamoremio #lamarciamorale
martedì 19 maggio 2015
Famiglia e capitalismo
Molti ritengono che il capitalismo sia il peggior nemico della famiglia. Tre rilievi:
- c'è chi sostiene che la famiglia, fonte di risparmio, minacci il sistema capitalista che richiede sempre maggiori consumi. ebbene, questa idea per cui il capitalismo anteporrebbe i consumi ai risparmi è azzardata (e uso questa espressione in questa sede, al bar direi che è una cazzata madornale).
- la famiglia genera welfare e sicurezza, un prodotto in concorrenza con il welfare governativo che nel dopoguerra sembra essersi imposto, senonché quest'ultimo è finanziato dalla collettività, ovvero da tasse che gravano i gran parte sui produttori (capitalisti). secondo voi che welfare prediligono questi ultimi? quello che pagano loro o quello demandato alle famiglie? un' inversione di tendenza che ci faccia tornare all'antico favorisce sia la centralità della famiglia che il capitalismo, una convergenza di interessi che smaschera il vero nemico comune.
- c'è chi fa rilevare che oggi chi cerca lavoro preferisce dire che non ha famiglia. strano perché in passato "avere famiglia" segnalava serietà e costituiva garanzia di responsabilità. cos'è cambiato? semplice, l'istruzione superiore ha rimpiazzato questo segnale: chi studia a lungo in una scuola dura è una persona seria. ma anche i sistemi universitari di massa, proprio come il welfare, esistono in modo tanto ipertrofico solo perché pesantemente sussidiati. tornare ai vecchi segnali favorisce sia il capitalismo che la famiglia, una convergenza di interessi che smaschera il vero nemico comune: lo stato pigliatutto.
continua
lunedì 18 maggio 2015
Il punto sull'utilitarismo
- controesempio: il problema del vagone e del grassone da spingere sui binari
- controesempio: auschwitz è giustificabile in presenza di un numero sufficiente di nazisti
- controesempio: e se mengele trovasse la cura contro il cancro? imbarazzo... ma solo tra gli utilitaristi
- controesempio: Robert Fogel che difende la schiavitù dei neri dicendo che stavano meglio sia dei loro discendenti che degli operai bianchi.
- controesempio: l'adulterio è reato più grave dello stupro? Per l'utilitarista sì, specie se lo stupro non implica, eppure questa conclusione ripugna al senso comune.
- Eugenetica. difficile pensare che una buona eugenetica non migliori le nostra comunità. Eppure, a chi non ripugna una cosa del genere?
- Peter Singer propone l'eliminazione dei bambini disabili per alleggerire i costi sanitari. E' solo un utilitarista coerente.
- controesempio: nozick e la macchina della realtà virtuale
- controesempio: secondo l'etica utilitarista se un riccone è particolarmente avido i poveri dovrebbero fare una colletta per portargli doni.
- controesempio: la conclusione ripugnante. perché mai non si considera ingiusto procreare il più possibile?
- controesempio: perchè non doniamo tutto ai poveri del terzo mondo? perchè non rinunci alla connessione internet per salvare vite umane nei paesi poveri? a tutti il motivo è ovvio: a tutti tranne che agli utilitaristi i quali dovrebbero sostenere la filantropia radicale (ma che si girano dall'altra parte per non vedere i limiti della loro teoria).
- controesempio? la schiavitù non sarebbe stata abolita secondo i criteri utilitaristici. robert fogel
- controesempi: il latifondo nell'america latina era più produttivo della proprietà diffusa. imbarazzo tra gli utilitaristi. dell.
- controesempi: secondo un noto storico il colonialismo fa bene.
- controesempio: lo stupro della persona inconscia non dovrebbe essere punito secondo i precetti utilitaristici
- controesempio: il paradosso di posner; mi piace avvolgerti nel filo spinato e punzecchiarti, ma solo se non sei consenziente. che fare? un dilemma per gli utilitaristi.
- l'utilitarista di fronte ai controesempi: è l'evoluzione che ha selezionato intuizioni etiche distorte. contro-risposta. e perché mai postulare la felicità tra le cose positive e la sofferenza tra quelle negative affidandoci ad un'intuizione etica distorta?
- come mai ci sono tanto pochi utilitaristi pro-life? in fondo una vita intera vale molto di più rispetto a sei mesi col fardello di una gravidanza da portare a termine
- critica: calcolare le conseguenze è molto utile ma non tutte le conseguenze sono calcolabili: ci vuole un principio che governi questi casi e sia sottoposto al limite della "prova contraria". ok, le conseguenze possono essere calcolate a spanne ma senza un principio tutto diventa aleatorio e arbitrario: il calcolo probabilistico ha una matrice soggettivista.
- utilitarismo e paternalismo sono molto vicini: una volta che sdogani la confrontabilità delle funzioni di felicità sbocchi nel paternalismo più duro.
- l'utilitarismo è molto esigente, specie in tema di filantropia. come mai gli utilitarsti per primi non sembrano seguire i loro precetti? a questo punto interviene il cosiddetto argomento di coscienza: se il fare non segue al dire allora probabilmente il dire non è corretto. ironia della sorte gli utilitaristi sono i primi a mettere l'accento sulle conseguenze del dire!
- A.. Problem: 1. Variability of Human Experience - Differences between people. 2. Number of Variables in Any Situation 3. Consequences - ability to discern what they are, what counts and the limit to causality (How far into the future does one look?). 4. No Time to Calculate
- Quantity Versus Quality: Is a dissatisfied Socrates better off than a satisfied fool?
- Il problema dei motivi. Problem: Consider the following two cases: 1. Elderly Aunt Molly is ill. Nephew Tom visits her and helps her because he loves her. Nephew Bob visits her and helps her because he hopes to be rewarded in her will. Nephew Dave visits her and helps her not because he desires to help but because he believes it is his duty. (Modified Version of case by Bowie and Beauchamp, Ethical Theory in Business (Englewood Cliffs: Prentice-Hall, 1979) 16-17. 2. A two-year-old is drowning. Ruth flings caution aside because she desires to save the child and jumps in, but she cannot swim. Thus, she fails to save the child. Sue can swim, but is afraid that the child will pull her under. She does not save the child. The consequences were the same in each case, but the motives of the agents were different. According to utilitarianism, each person's action was of the same value. Shouldn't other features such as an act being motivated by obedience to a law of the state, a religious obligation of loving the neighbor, or a natural love of and concern for others count?
- l'etica utilitarista potrebbe essere una buona etica... ma per gli animali. per gli uomini meglio ntuizionismo
- Il pragmatico non giustifica le sue scelte (è cio' che ci differenzia dagli animali) cosicché non esplicita i principi che considera validi e questo fatto lo rende un individuo imprevedibile. La prevedibilità è un fattore importante nella vita condivisa, consente un maggior coordinamento e strategie win win.
- Il pragmatismo ha i suoi meriti, per esempio ha semplificato il linguaggio spurgandolo dalle astrusità della metafisica. Ma poi si è perso a sua volta dietro l'ossessione di negare le realtà non materiali:poiché il nostro linguaggio le afferma come esistenti (numero, mente, causz, ecc.) bisognava ricorrere a cervellotiche perifrasi per mantenere la purezza nominalistica. Non solo la filosofia stesso doveva sostituire al semplice "penso che sia così" l'astruso "penso che dovrei pensare facendo finta che sia così".
- Quando l'utilitarismo è confutato si ripiega sull'utilitarismo delle regole: ci si concentri sulle regole utili e non sui comportamenti utili. L' u.delle regole è una specie di test kantiano: cosa succederebbe se tutti facessero come me? Se le conseguenze sono buone, allora l'azione è legittime. Inconveniente: il test è spesso assurdo: cosa succederebbe se tutti facessero il ragioniere? Un disastro... quindi scegliere di fare il ragioniere è illegittimo. Di solito, quando anche l'u. delle regole è confutato si ripiega ulteriormente sulle teorie del fair play, ovvero su un u. delle regole che si concentri sui doveri anziché sui diritti. Ma anche qui gli inconvenienti non mancano.
- Raymond Boudon sul relativismo parte I
- Il relativismo può avere una natura varia, oltre a quello filosofico c'è quello etico, quello cognitivo e quello culturale
- Relativismo etico. Montaigne: esistono precetti tanto vari che si l'etica potrebbe essere considerata un portato culturale. Pensa solo al caso dell'infibulazione. Ma inferire conclusioni relativiste da Montaigne è esagerato: se ci concentriamo sulle ragioni profonde della pratica infibulatoria la nostra indignazione scema. D'altra parte anche chi la pratica ne percepisce la crudeltà e spesso ripiega su alternative. Insomma, questo venirsi incontro testimonia della presenza di valori assoluti che fanno sentire il loro magnetismo. Ad essere conenzionali non sono i valori di fondo, come pretendono i relativisti ma le forme in cui si incarnano.
- Relativismo etico. Hume: la fallacia naturalistica: da proposizioni all'indicativo non posso trarre conclusioni imperative. Il regno dell'etica è irrazionale, non ha mai un contatto con la razionalità descrittiva. La tesi di hume si presta ad equivoci: parlando all'indicativo molti hanno in mente conseguenze dal chiaro portato imperativo.
- Relativismo etico. Weber: politeismo dei valori: i valori scaturiscono da principi indimostrabili quindi convivono tra loro fronteggiandosi nel conflitto sociale. Alla fine vince il più forte non il più ragionevole. Se ondo i relativisti Weber è sulla linea Marx-Nietzsche. Ma qs resoconto relativista non rispecchia la posizione di Weber: lui era un evoluzionista: i valori partono alla pari ma nella concorrenza alcuni emergono fino ad imporsi mentre altri affondano e spesso quelli vincenti sono tali perchè più convincenti.
- Il relativista etico abusa del principio della bivalenza: i precetti sono o fondati o relativi. Non è vero, molto più probabile che alcuni precetti siano relativi ed altri siano bloccati su solide fondamenta.
- Il relativismo si è imposto anche perchè teoria utile a proclamare un certo principio di eguaglianza: tutte le società hanno pari dignità e nessuna è superiore alle altre.
- Relativismo cognitivo: abbiamo accesso alla realtà? Kuhn: la storia della scienza nn è lineare come la rappresentano i manuali. Parecchi fattori irrazionali (estetica politica metafisica) pesano nella scelta della teoria da privilegiare. Khun ha il merito di confutare popper e di sottolineare l'azione di molti fattori irrazionali ma è solo con una forzatura iperbolica che dal suo lavoro si ricava un qualche relativismo
- R.cognitivo. Il relativismo si è imposto anche per l'insolubilità del problema della demarcazione. Popper propose il criterio della confutabilità lasciando almeno tre dubbi (ci sono teorie filosofiche confutabili tramite esperimenti mentali. Ci sono teorie scientifiche difficilmente confutabili: quelle contrassegnate da clausole coeteris paribue o il neo-darwinismo, teoria con diverse conferme ma di cui è difficile immaginare unaconfutazione). Questo fallimento apre indebitamente le porte al darwinismo.
- Il r. Cognitivo s'impone anche perchè utile alla denuncia del connubio tra scienza, multinazionali e politica. Se la scienza è un sapere relativo i poteri forti se ne impadroniscono
- R. Cognitivo, confutazione. Una credenza può imporsi anche per motivi irrazionali ma affinchè si mantenga è necessario chesia fondata. L'irrazionalismo può farsi sentire sul breve periodoma non sul lungo. Il fatto di non avere criteri generali per definirla non significa che la scientificità del sapere non esista: in parecchi casi specifici la scientificità s'impone alla nostra ragione come un'evidenza quasi fosse unsentimento di scientificità
Continua. - Sono scettico di fronte a chi afferma “non credo nello spirito e nella conoscenza” (vedi post di diana). Lo so è scorretto, la mossa giusta sarebbe quella di prendere sul serio chi parla. Se uno dice così, sarà così. Però qui ci sono troppe contraddizioni per non pensare male.Innanzitutto, chi parla in questo modo di solito ha poi un alto senso etico. Il che significa “pensare di aver ragione” rispetto a chi afferma il contrario, e questo comporta una certa fede nella ragione, ovvero nello spirito.Inoltre, credere nello spirito e nella conoscenza significa fondamentalmente credere nella responsabilità dell’uomo, nel suo libero arbitrio. Spesso chi fa proclami di scetticismo in materia di spirito e conoscenza, poi ha un alto senso della “responsabilità umana”. Ma l’uomo che “non sa” e che agisce solo guidato dai suoi istinti come potrebbe mai essere responsabile? Non puoi credere contemporaneamente nella responsabilità e negare lo spirito.E allora perché molti optano per questa strana posizione? Forse ritengono “pericoloso” affermare in modo chiaro e coerente le proprie ragioni, questo atteggiamento potrebbe innescare conflitti. Le proprie ragioni, che non mancano, vanno invece affermate in modo velato, in modo obliquo. Diciamo pure in modo ipocrita. La cosa migliore è partire proprio dalla negazione della loro esistenza.La “via obliqua” ci consente di dire le cose ritraendoci, scomparendo. Ma non è una via facile, tutt’altro, è una vera e propria arte, bisogna dominare il linguaggio per praticarla.E qui veniamo allo humor. Molti evoluzionisti – esempio Robin Hanson - ritengono che lo humor sia la palestra in cui l’uomo sviluppa il fondamentale “muscolo dell’ipocrisia”, un luogo dove si adotta un linguaggio finto quanto iperbolico per rilasciare messaggi velati. Mediante lo humor che nega la ragione è autorizzato a dare le sue ragioni senza esporsi e contraddirsi platealmente, chi nega la conoscenza è autorizzato a dare ugualmente la sua versione dei fatti.
- The Vacuity of Postmodernist di Nicholas Shackel
- Troll truism: affermazionee ambigua in bilico tra il palesemente falso e il palesemente vero. Esempio: "ciò che è stato costruito poteva esserlo diversamente".
- Fox trott: tentativo postmodernista di sminuire il valore della verità (x liberare le idee e le contraddizioni creative).
- Il primo dogma del postmodernista si chiama NPP(no position position): affermare è sempre errato, solo la negazione è concessa
- Altra fissa: la razionalità è sempre gratuita e costruita secondo le convenienze
- Corollario: è sempre possibile costruire una razionalità che smonti le altre votandosi alla causa del negativo. La decostruzione della ragione è una specie di smascheramento.
- Rorty: la verità è un aspetto secondario in una teoria. Corollario: se anche confuti la mia teoria la cosa non è poi così irrilevante. Se continua a sprigionare del bene vale la pena di conservarla come valida...
- NPP viene adottato perché si ritiene che la verità sia violenta e brandire un buon argomento è in un certo senso uno strumento oppressivo
- Rorty: credere nella ragione è un po' come credere in una fede religiosa. I rischi sono alti, meglio evitare.
- Risposta: certo si parte da verità autoevidenti ma xchè mai nn dovrebbero essere condivise? Perché mai quello non dovrebbe essere un buon punto di partenza per discutere. Una cosa è certa: NPP nn è una premessa condivisa quindi un pessimo punto di partenza
- NPP è coerente fintantochè nessuno avanza concretamente quell'ipotesi. In che forma sostenerla allora? Proposta degli adepti: negare sempre finché di fatto NPP emerga da sola senza essere affermata.
- Accuse a NPP: 1 è comoda 2 è incoerente e 3 è trascendentale (autoevidente)
- Tesi di Bloor: le medesime premesse inferiscono sia conclusioni false che vere
- La posizione di Bloor: pretende di essere naturalista puro mentre il razionalista tollerare realtà nn fisiche (es.logiche). Il suo programma consiste in un naturalismo integrale quindi disinteressato alla realtà complessiva perché qs introdurrebbe elementi nn naturali. Consodero corretta qs. ipotesi ma nn posso enunciarla x nn contraddirmi.
- Una posizione contradittoria con tanto di ammissione: nn si capisce xchè Bloor ragioni con noi; xchè xda tempo a rispondere ai suoi critici
- Bloor nn nega l' esistenza di una ragione ma nega che abbia un ruolo nel validare la sua posizione
- La danza postmodrnista: utilizzo di argomenti razionali negando di mantenere una posizione razoonalista. Spesso si tratta solo dei soliti ritriti paradossi che hanno lo scopo di mettere in luce alcune falle della logica. Niente di nuovo sotto il sole.
- il paradosso x i postmodernisti è un fallimento e una condanna della ragione mentre nella storia si è spesso dimostrato occasione per l'avanzamento della stessa
- il postmodernista si difende passando da un concetto equivoco all' altro in modo sfuggente facendo della NPP la leva x un relativismo assoluto
- Più comprensibile e chiara la posizione della psicologia evoluzionista radicale: la ragione è solo un espediente usato per ottenere, l'equivalente di un'esibizione dei muscoli. Ecco, il postmodernista a volte sembra credere questo ma non lo afferma chiaramente per poter esibire meglio i suoi muscoli.
continua - Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti utilitaristici in favore della medicalizzazione della società
- problema affrontato: quando è scorretto somministrare certe medicine? spesso dietro la definizione di malattia si nasconde un etica libertaria che induce a soluzioni subottime del problema...
- lamentela conservatrice: il determinismo biologico ci toglie dignità e anche felicità togliendoci il senso della personalità...
- sandy l obesa: x il marito è un maiale per il dottore una malata x la sorella una xseguitata. chi ha ragione?
- concentriamoci sullo scontro tra dottore e marito. la questione ruota intorno al concetto di malattia. se l'obesità è una malattia ha ragione il dottore, se è un vizio ha ragione il marito...
- caratteristiche di una malattia:
- 1 cause biologiche
- 2 esclusa un azione del libero arbitrio
- 3 qlcs di raro
- 4 qlcs di spiacevole
- 5 qlcs di discreto: o ce l hai o nn ce l hai
- 6 qlcs x cui esistono medicine almeno in potenza...
- il cancro è una malattia. al nanismo manca 5. all omosex manca 4. all obesità manca 6 4 3. alla depressione manca 6 e altro. alla vecchiaia manca 3....
- ma la parola malattia è delicata perché induce ad inferenze di valore quindi potremmo dire che certe condizioni meritano di essere malattie altre no...
- solo il malato merita simpatia e supporto. sandy è condannata dal marito xchè nn è malata...
- x un malato la cura è dovuta x un nn malato la cura è un abdicazione della xsonalità...
- conclusione: definire la malattia è piuttosto irrilevante se nn fosse x le implicazioni morali e filosofiche...
- come giudichiamo di solito? secondo il modello libertario: chi agisce male è cattivo e nn merita simpatia, almeno se nn è condizionato in modo determinante da un fattore esterno. In altri termini, diamo grande importanza al fattore 2.
- x il modello libertario distinguere biologia e spirito è decisivo.
- imho: nota che x l immanentista c è una biologia costitutiva intimamente legata all identitá. in qs senso più che di merito si parla di just desert.
- è una distinzione difficile che rischia di sottoporre a condanna degli innocenti...
- imho: nn farla rischia di nn farci condannare dei colpevoli.
- x il determinista conseguenzialista qs separazione nn ha senso e il problema nn si pone: tutto è biologia.
- ma soprattutto la separazione nn è necessaria. certo anche il determinista giudica male i comportamenti socialmente dannoso così come giudica male le unghie incarnite. nn ha bisogno di conoscere l origine di certi comportamenti...
- punire un ladro nn è giusto in sè ma x le conseguenze che scatena...
- determinista: condanna e simpatia sono funzionali a max felicità sociale e qs atteggiamento si riflette nell atteggiamento verso le malattie...
- anche se tutto è biologia per il determinista resta giusto consolare il malato di cancro e condannare il pigro. così facendo la felicità sociale aumenta...
- se un disturbo può essere superato con una condanna ma esiste anche una medicina è giusto consentire di accedere a quest ultima? per un libertario potrebbe ledere la dignità ma un determinista nn ha di qs fisime...
- obiezione libertaria: intervenire con le medicine impedisce di sviluppare il senso di responsabilità..
- risposta: il senso di responsabilità che lo si alleni su cose utili le occasioni nn mancano. se l' obiezione fosse valida creeremmo delle dipendenze per fare in modo che i bambini sviluppino il loro senso di responsabilità (in realtà è proprio quello che si fa quando ci si allena allo sforzo mentale: si imparano cose inutili per tenere in esercizio la mente)
- l opposizione dei libertari alla medicalizzazione della società non fa meraviglia: se fai sacrifici ma viene prospettata una comoda soluzione al problema che affronti, rischi di opporti: un ambito dove segnalavi le tue virtù viene minacciato...
- conclusione: un etica conseguenzialista induce a soluzioni ottimali circa la somministrazione di medicinali. un etica librrtaria e virtuistica rischia di sviare il problema aumentando il costo sociale
- imho: psicologia minima: il sacrificio inutile è uno spreco ma il sacrificio in sé spesso è la base per una vita soddisfatta. forse anche per questo la sua reputazione è tanto buona. oltretutto è anche un allenamento: la scuola è una serie di sacrifici inutili (e forse questi sì eccessivamente costosi) compiuti per allenarsi.
- imho: 1) per il libertario non esiste un diritto alla cura, neanche per colui che giudica "malato", di conseguenza non c'è possibilità di equivoco 2) al di là del diritto, in effetti, il libertario rischia di condannare l'innocente ma il conseguenzialista rischia di non condannare il colpevole, in questo senso non esistono posizioni di vantaggio per qualcuno. 3) il determinista, a meno che non mantenga esoterica la filosofia che professa, non puo' condannare nessuno proprio per gli assunti che abbraccia, di conseguenza non puo' valersi di un'arma che lui stesso ammette essere importante...
continua - L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:
- allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.
- sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua - Dibattito sull' utilitarismo. Caplan vs Summer
- Una serie di controesempi confutano l'u.
- risposta standard: l evol. ha inoculato dei bias nelle ns. intuizioni morali.
- controreplica: xchè allora postulare la sofferenza come male e la felicità come bene nn è un bias?
- la caricatura dell utilitarismo si rifiuta di guardare all utilitarismo delle regole concentrandosi sui buchi dell utilitarismo degli atti
- ma l ut. degli atti si può sempre trasformare in utilitarismo delle regole. es.: regola: punire il colpevole a meno che...
- critica: calcolare le conseguenze richiede tempo... risposta: nulla impedisce di calcolare a spanne
- critica: calcolare è impossibile... risposta: quello che conta è la propensione utilitarista... controreplica: se onesta conduce a conclusioni assurde
- critica: l u. ci chide troppo. singer accetta la critica e macchia d ipocrisia la sua proposta... altri cercano di modificare u. con il concetto di supererogatorio oppure il precetto di uguaglianza... altri trasformano u. da etica individuale a precetto x le politiche pubbliche
- critica: le preferenze degli individui nn sono confrontabili... risposta: a volte è necessario farlo e noi stessi lo facciamo... controrisp: ma l utilitarismo fa di un inconveniente un cardine
- most hard-line utilitarians concede that the standard counter-examples seem extremely persuasive.... think that pushing one fat man in front of a trolley to save five skinny kids... is morally obligatory. But the opposite moral intuition in their heads refuses to shut up.
- The smart utilitarian answer blames evolution. Scott Sumner: …………Other "counterexamples" take advantage of illogical moral intuitions that have evolved for Darwinian reasons,
- But what's the epistemically sound response to the specter of evolved bias? "Be agnostic about every belief that, regardless of its truth, helps your genes," is tempting. But it's also absurd.... every moral philosophy - including utilitarianism - agrees that a happy life is better than (a) death, or (b) suffering. But evolutionary heavily favors these value judgments!... Should we therefore dismiss our anti-death, anti-suffering views as "illogical moral intuitions that have evolved for Darwinian reasons"?..nihilist, who bites even more bullets than the utilitarian, can enthusiastically agree.
- None of this means that moral intuition is infallible. Serious intuitionists question their moral intuitions all the time.
- ………Suppose that a sheriff were faced with the choice either of framing a Negro for a rape... whom the sheriff knows not to be guilty)—and thus preventing serious anti-Negro riots... In such a case the sheriff, if he were an extreme utilitarian, would appear to be committed to framing the Negro………….
- this story might be quoted as part of a justification for moving from act to rule utilitarianism... the rule "do not punish an innocent person";.... However, McCloskey asks, what about the rule "punish an innocent person when and only when to do so is not to weaken the existing institution of punishment and when the consequences of doing so are valuable"?
- Predicting consequences... consequences are inherently unknowable...the Three Mile Island effect.[91]... ma... From the beginning, utilitarianism has recognized that certainty in such matters is unobtainable and both Bentham and Mill said that it was necessary to rely on the tendencies
- Utilitarismo troppo esigente... Too demanding[edit] Act utilitarianism not only requires everyone to do what they can to maximise utility, but to do so without any favouritism.... The well-being of strangers counts just as much as that of friends, family or self. "What makes this requirement so demanding is the gargantuan number of strangers in great need
- One response to the problem is to accept its demands. This is the view taken by Peter Singer... Others argue that a moral theory that is so contrary to our deeply held moral convictions must either be rejected or modified.[98]
- One approach is to drop the demand that utility be maximized. In Satisficing Consequentialism, Michael Slote argues for a form of utilitarianism where "an act might qualify as morally right through having good enough consequences,
- Robert Goodin takes yet another approach and argues that the demandingness objection can be "blunted" by treating utilitarianism as a guide to public policy rather than one of individual morality.
- AGGREGAZIONE UTILITÀ. The objection that "utilitarianism does not take seriously the distinction between persons"[105]
- A response to this criticism is to point out that whilst seeming to resolve some problems it introduces others.
continua
venerdì 15 maggio 2015
I paradossi della cultura sussidiata
Chi nel dopoguerra spingeva per la "relativizzazione dei valori culturali" coincideva con chi si batteva per sempre maggiori sussidi alle attività culturali, il che creava un paradosso: come distinguere tra cultura e non-cultura? Si è finito per finanziare di tutto e di più, in genere a pioggia, dai trasgressivi centri sociali ai paludati enti lirici. Oramai nel marasma esiste un solo criterio per la cruciale distinzione di cui sopra: la non-cultura è cio' che si finanzia da sé.
Ancora sulla disobbedienza civile
I teorici della d.c. hanno una strana idea del comportamento più corretto: "è lecito disubbidire alla legge purché ci si lasci punire"
Perché?
Boh.
Forse per motivi esoterici: la massa autorizzata a disobbedire lo farebbe senza criterio, sopportare una punizione la spingerebbe a riflettere.
Se fosse così basterebbe dire "è giusto disubbidire alla legge purché si rifletta attentamente quando farlo".
Inoltre molti sono paurosi, temono le punizioni e consentono così alle ingiustizie di perdurare.
***
Ammettiamo ora di aver giurato fedeltà allo stato. Quando si puo' rompere una promessa?
Perché?
Boh.
Forse per motivi esoterici: la massa autorizzata a disobbedire lo farebbe senza criterio, sopportare una punizione la spingerebbe a riflettere.
Se fosse così basterebbe dire "è giusto disubbidire alla legge purché si rifletta attentamente quando farlo".
Inoltre molti sono paurosi, temono le punizioni e consentono così alle ingiustizie di perdurare.
***
Ammettiamo ora di aver giurato fedeltà allo stato. Quando si puo' rompere una promessa?
- quando mantenerla crea danni gravi a terzi innocenti
- quando estorta con la minaccia
- se scopro che la promessa è funzionale a scopi malvagi
continua.
***
Obiezione: se i giuramenti non vengono rispettati si finisce nell'anarchia. Risposta: eppure noi possiamo ideare mille esempi in cui non rispettare un giuramento costituisce un comportamento virtuoso. Vedi il "caso dell'amico gay": vado a spasso con il mio amico gay quando incontro dei bulli omofobi che mi chiedono sotto giuramento di rivelare le tendenze sessuali del mio amico. Non lo faccio e ritengo giusto non farlo anche se il mio comportamento dovesse svalutare l'istituto del giuramento. Obiezione: ma nei giuramenti di stato siamo in un'altra dimensione. Risposta: ecco, appunto, solo assegnando allo stato uno status morale superiore posso concludere in modo diverso, ma questa operazione è a dir poco complicata.
Disobbedienza civile
Che legame esiste tra etica e legge? Tre teorie:
- Esiste un legame forte. Teoria contraddetta nei fatti: noi tutti violiamo ripetutamente la legge senza provare sensi di colpa. Esempio: limiti di velocità.
- Esiste un legame debole. Teoria coerente coi comportamenti. La legge conserva perlomeno una funzione rituale che le dà un valore etico. Tuttavia, quando ci sono buoni motivi ha senso violarla.
- Nessun legame. Teoria più coerente da un punto di vista filosofico: anche il valore rituale della legislazione è comunque malformato.
Continua.
martedì 12 maggio 2015
Deriva identitaria
E' un pericolo che non capisco, almeno stando alla mia esperienza.
Nel momento in cui ho cercato la mia identità - penso che questo processo riguardi tutti - ho aderito ad un gruppo.
Poi, quando il bisogno di identità si è fatto ancora più impellente, ho aderito ad un gruppo ancora più ridotto.
Infine, quando l'esigenza è stata massima, sono diventato un individualista.
In altre parole, i pericoli che ha in mente chi denuncia la "deriva identitaria" sono stati superati aumentando il desiderio identitario, mica diminuendolo!
Nel momento in cui ho cercato la mia identità - penso che questo processo riguardi tutti - ho aderito ad un gruppo.
Poi, quando il bisogno di identità si è fatto ancora più impellente, ho aderito ad un gruppo ancora più ridotto.
Infine, quando l'esigenza è stata massima, sono diventato un individualista.
In altre parole, i pericoli che ha in mente chi denuncia la "deriva identitaria" sono stati superati aumentando il desiderio identitario, mica diminuendolo!
Reddito minimo
Puo' essere utile per combattere la povertà? Argomenti pro:
- va valutato come alternativa allo status quo e non come sovrapposizione ad esso
- si indirizza ai poveri senza disperdersi su una vasta platea
- è semplice e quindi abbatte la burocrazia
- è semplice e quindi rende più difficile l'azione dei gruppi di pressione
- basandosi su elargizioni in denaro abbatte il paternalismo
Argomenti contro:
- è inefficiente: dove lo hanno adottato la partecipazione al lavoro è crollata
- è impraticabile: burocrazia, gruppi di pressione e paternalismo riemergono spingendo una serie di eccezioni
- è immorale: non ha giustificazioni filosofiche forti
Continua.
lunedì 11 maggio 2015
La finanza è utile?
Zingales pensa che sia difficile dimostralo, almeno per gran parte degli strumenti.
In effetti gran parte della finanza innovativa esiste per aggirare le regole. Più regole, più finanza inutile.
In effetti gran parte della finanza innovativa esiste per aggirare le regole. Più regole, più finanza inutile.
sabato 9 maggio 2015
Una proposta sulla bellezza
Ci si fa belli tacendo sulla "bellezza", o guardando male chi ha l'impudicizia di parlarne apertamente. L'arte ha da tempo rotto i ponti con la sua sorella gemella. In queste condizioni non è facile essere propositivi sull'argomento, ci vuole un bel coraggio per sbottonarsi. Provo ugualmente a porre qualche domanda in merito e a selezionare le risposte che più mi hanno convinto.
- Come posso identificare (e valutare) la bellezza artistica? Un buon metodo consiste nel chiedersi se l'opera adempie in modo soddisfacente alla sua funzione.
- Grazie, ma il problema si è solo spostato: come posso identificare la funzione dell'opera artistica? Un buon metodo consiste nel chiedersi qual è la sua origine.
- Grazie ancora, ma il problema ha solo fatto un ulteriore passettino più in là restando intatto: come posso identificare l'origine dell'attività artistica? Non si è spostato invano visto che qui è già più agevole formulare delle ipotesi. La più attendibile vede l'attività artistica come un riciclo dei linguaggi scartati nel corso di quel processo evolutivo che ha poi selezionato i linguaggi naturali parlati oggi.
- E perchè mai dovremmo "riciclare" dei materiali linguistici di scarto? Poichè si tratta di linguaggi lacunosi a causa della loro approssimazione, rappresentano una palestra ideale per chi intende dedicarsi ad "esercizi di vaghezza".
- Non capisco proprio perchè mai l'uomo dovrebbe sentire la necessetà di applicarsi a questo genere di esercizi. Allora? Perchè la vaghezza, per quanto una sua presenza eccessiva deteriori la comunicazione, conserva pur sempre una funzione cruciale anche nei linguaggi naturali. Dominarla è un'abilità decisiva per l'essere parlante.
- E qual è la funzione della vaghezza nei linguaggi naturali? Qui viene la parte difficile, una risposta sintetica è impossibile, mi limito a dire che la funzione è duplice e ce la spiegano i teorici dei giochi:1) corrobora la ricerca collettiva della verità e 2) consolida la coesione del gruppo. Ricerca e comunione.
- L'opera riuscita è dunque l'opera che scopre una verità? No, l'emersione della bellezza richiede "ricerca" (nella giusta direzione) più che "scoperta". Richiede una ricerca infinita, un viaggio da scoperta a scoperta: non risponde a quiz ma a domande esistenziali del tipo: "chi sono io?".
- Cos'è allora l'arte? Una ricerca di se stessi (ricerca identitaria) attraverso l'incontro con l'altro, ovvero l'artista.
- E la bellezza? L'esperienza di chi vive questo evento. Attenzione, la bellezza è dunque un'esperienza umana e non una proprietà formale dell'oggetto artistico.
- Ma queste considerazioni come si concretizzano, quali possono essere dei criteri specifici di giudizio? Qui posso solo fare congetture, non chiedermi di andare oltre. Io, per esempio, do un certo peso all'originalità dell'opera e alla contaminazione che si realizza in essa.
- Perché la novità? Poiché l'esperienza artistica è un'esperienza essenzialmente identitaria, aderendo ad un'opera vogliamo dire chi siamo, e poiché ci riteniamo "unici" cerchiamo qualcosa di "unico", ovvero di "nuovo". Cio' che è vecchio e risaputo ci respinge poichè ci chiama ad aderire a cio' a cui hanno già aderito le generazioni passate. La bellezza "inaugura", questo elementare processo è evidente anche nelle esperienze comuni, guarda solo alle classifiche dei dischi o dei libri, se la gente cercasse solo "buona musica" o "buona letteratura" sarebbe assurda la netta prevalenza della novità. Guarda poi alla scuola: difficile sperimentare il bello quando, nel tempio dell'ortodossia consolidata, ti vengono proposte opere col "visto" allegato. Ecco, sono solo esempi (con tutte le eccezioni del caso), spero solo sia chiara l'interazione tra opera e fruitore, è un processo che si realizza sia tra i fruitori occasionali che tra quelli professionali.
- E perché la contaminazione? Perché la novità si realizza perlopiù con accostamenti inediti.
- Quindi cos'è un capolavoro, chi è un grande artista? Chi inaugura una genealogia, chi fa una proposta originale e fertile, in grado cioè di produrre un seguito nella storia e ispirazioni a catena.
- L'arte ha il monopolio della bellezza? No, poiché la bellezza è un' "esperienza" e non una "forma" particolare, noi possiamo provarla anche in natura. Ci sono poi alcune esperienze molto vicine all'esperienza estetica, quella religiosa, per esempio: arte e religione sono amiche da sempre, qualcuno arriva a dire che sono due facce della stessa medaglia.
giovedì 7 maggio 2015
La moda
La moda è un fenomeno inerente alla natura umana, non alla società commerciale, esiste anche su cose che non sono oggetto di compravendita: i nomi, i vestiti nell'antichità.
Guardate le classifiche dei dischi, i più venduti sono i recenti, non ci sarebbe motivo se solo uno cercasse di ascoltare della buona musica.
La moda assolve a due funzioni:
Guardate le classifiche dei dischi, i più venduti sono i recenti, non ci sarebbe motivo se solo uno cercasse di ascoltare della buona musica.
La moda assolve a due funzioni:
- porta con sè il nuovo, il cambiamento e quindi apre al futuro, alla speranza (che forse conta ancor più della felicità)
- consente al soggetto di distinguersi associandosi ad un trend e costruendo una sua personalità (il vecchio ha già avuto l'adesione delle generazioni passate)
- fissa gli status (chi detta la moda e chi la segue) in modo non violento
Copyright 2015
Qualche considerazione:
- il copyright non è mai stato forte e applicato come nell'era pre-internet, ora, con la pirateria, si tornerà agli standard storici del passato
- l'indebolimento del copyright è inevitabile poiché l'autore blinda il suo prodotto con una tecnologia data ma il pirata lo sblocca avendo a disposizione tutte le tecnologie offerte dal futuro
- difficile teorizzare sul copyright, anche i libertari sono confusi: qual è la situazione naturale, la situazione di partenza? il pragmatismo diventa l'unica via accettabile
- la pirateria internet non arrecherà un danno mortale agli autori poiché la merce culturale ha innanzitutto un valore simbolico: guarda quanto vengono letti i libri acquistati e lo capisci subito
- la cultura al tempo del copyright indebolito: ci si avvia verso una riscoperta dell'aurea, verso l'evento unico, l'evento dal vivo, ci sarà un ritorno al passato, chi lo avrebbe detto (walter benjamin no di sicuro)
continua
mercoledì 6 maggio 2015
Perché la privacy?
Alcuni motivi:
- L'ipocrisia puo' essere un valore per cui bisogna consentirne una quota senza intaccare troppo il valore della sincerità. Esempio: un po' di evasione fiscale va bene, purché non s'intacchi il valore della compliance.
- Fallire davanti a tutti sarebbe troppo costoso, senza privacy uno non sperimenta. Una società innovativa è una società dove si sperimenta e si fallisce parecchio.
- La privacy non serve per evitare conflitti tra persone, come sostiene Nagel. Quei conflitti nascono per delle norme sociali ritenute sane che nessuno pensa di abolire.
- Quando possiamo dirci in un sistema governato dalla rule of law? Essenzialmente quando puoi permetterti una critica politica senza risentirne poi nella tua vita quotidiana. Per esempio: io, multinazionale, posso criticare anche aspramente il fisco italico senza magari necessariamente ricevere la "visita" dell'agenzia entrate a stretto giro di posta. Ma avete mai visto voi un regolato criticare il regolatore? Un banchiere criticare la politica della banca centrale?
Ecco, laddove la rule of law non esiste più la privacy è ancora un modo per esprimersi liberamente e fare magari anche opposizione politica. E la nostra rule of law è in grave pericolo: una montagna di regolamentazione farraginosa e vaga dà sempre più poteri discrezionali al regolatore il quale ha molte armi per i "regolati" che non appoggiano la sua linea politica. - The transparent society di David Brin - terzi
- Tesi: nn meno stato ma stato più trasparente
- Snowden? Un eroe.
- Le spiate del governo? Giustificabili se nn segrete
- Le tecno di sorveglianza: disponibile x tutti. Soluzione migliore
- Bandire la tecnosorv è utopia
- Tecno in mano solo ai provati? Governo instabile
- La tirannia nn si è mai retta solo sulla sorveglianza
- Governo instabile più insicurezza poù occasioni x chidere potere
- Se il governo aumenta nn sempre lo fa a spese degli individui
- Tecnosorv disponibile x tutti. L ordine spontaneo della morale provvederà a limitare.
- La società della trasparenza è la societá della critica. La c. terrà a bada il governo
- Imho: anche la soluzione brin è utopica. Persono con una tradparenza ottima ideologia e intermediari distorcerebbero l immagine del governo
continua - Future Imperfect: Technology and Freedom in an Uncertain World di David D. Friedman - privacy
- tutto comincia in gb: e telecamere abbattono il crimine in modo prima impensabile
- david brin: transparent society. la società come un panopticon.
- la vera tesi: l alternativa al panopticon è un panopticon unidirezionale governativo.
- già oggi la tecnologia è strepitosa: la vita di molti potrebbe essere ricostruita
- brin: già oggi la ns privacy nn esiste ma in modo asimmetrico: il governo ci scruta. nn possiamo tornare indietro. possiamo solo rendere il rapporto più simmetrico. telecamere ovunque: polizia pa comuni...
- chi custodisce i custodi? brin offre una soluzione
- pa soluzione brin è improbabile specie se il ctrl è deandato ai governi: ampie zone opache verrebbero lasciate
- soluzione brin: un tuffo nel passato. samoa. più educazione più dissimulazione
- il problema di brin: grande rischio. hitler e stalin sognano tanto potere
- altro problema: falsificazione dei video
- 3 tipi di privacy
- 1 quella che ci difende dai criminali
- 2 quella che protegge i criminali in fuga
- 3 quella relativa allo scambio
- 2 e 3 sono mali in genere. 1 è un bene. ma solo se la legge è giusta
- adam smith vs imposta sul reddito: viola la privacy
- nella ts di brin la criminal law sarebbe abolita? ratio della cl: se le indagini fossero tropo costose la vittima potrebbe rinunciare a xseguire lasciando molti impuniti. nella ts il costo delle indagini è azzerato. in passato la cl nn c era forse x l assenza di privacy
continua - David Friedman sulla moderna funzione della privacy: offre le tutele che ieri offriva il secondo emendamento e il diritto a portare le armi. I cittadini armati potevano rispondere ad un colpo di stato dell'esercito professionale. Ora i rapporti di forza sono sproporzionati. Tuttavia, queste garanzie possono essere ancora offerte da una privacy dei cittadini che consentirà loro di realizzare una resistenza contro i golpisti.
martedì 28 aprile 2015
Obliqua difesa di Fabio Volo
Dopo i successi riscossi in radio e in televisione quel simpaticone di Fabio Volo ha cominciato a scrivere libri dominando ben presto le classifiche con oltre 5 milioni di copie vendute.
Il dibattito si è subito aperto: per molti la fama letteraria di Fabio Volo è un chiaro sintomo del degrado culturale in cui è precipitata la nostra editoria, d'altronde non poteva che finire altrimenti quando il dio denaro detta legge anche nel sacro tempio della cultura.
E' difficile difendere il ragazzone bergamasco, specie se non hai letto i suoi libri, tuttavia si puo' tentare di farlo in modo obliquo, difendendo quel mondo di cui Fabio Volo rappresenta l' esito obbligato: la cultura commerciale. Nel mondo della cultura commerciale meriti e fama viaggiano separati, è chiaro che in casi del genere ti becchi tonnellate di Fabio Volo e anche di peggio.
Parto subito con un'ammissione: se il vostro obbiettivo è quello di educare il prossimo la cultura commerciale non è lo strumento ideale. Si tratta di un difetto così grave? Non penso: difficile educare un ventenne che entra in libreria, ormai è tardi. Vale la pena di ricordare il motto dei gesuiti: "dateci un bambino di sei anni e ne tireremo fuori un uomo". Per loro è tardi anche a sette anni! Se la cultura educa poco vorrà dire che ci penserà la scuola o qualcos’altro, vi sembra davvero una richiesta tanto bizzarra?
Ecco, molti si fermano qui: se la cultura non educa allora che me ne faccio? La scarsa capacità educativa della cultura commerciale è senz'altro un costo ma in un'analisi costi/benefici bisognerebbe dare un'occhiata anche ai secondi.
La cultura commerciale esalta le scelte del consumatore e se hai delle tare nella testa queste si trasferiscono anche nelle tue scelte. Il lato buono della faccenda è che perlomeno sarai più motivato in quel che fai. La motivazione non è cosa da poco, è la premessa necessaria per fare un'esperienza autentica. Così come molti hanno le loro poche ma reali esperienze estetiche guardando la pubblicità, molti avranno le loro uniche sincere emozioni letterarie impugnando un libro di Volo. Meglio che niente, lo deve ammettere anche chi immagina facilmente standard più elevati.
Tra le virtù della "celebrità" c'è quella di convivere bene col "merito".
La celebrità si limita ad essere celebre, non vuole accollarsi alcun merito, lo lascia volentieri ad altri, anzi, in un mondo complicato le chiare leggi della celebrità ci orientano, e orientano anche chi è ossessionato dai "meriti". Quando il fine letterato entra in libreria sa già dove trovare i libri di Osip Ėmil'evič Mandel'štam di cui è sempre in caccia: nell' angolo in fondo a destra (quello con la muffa incipiente) a fianco di Bolano e Sebald, giammai in vetrina o sul bancone centrale, da cui gira debitamente alla larga senza perder tempo. In fondo l' importante non è dove sta il suo tesoretto ma saperlo reperire alla svelta. Nel mondo dei fan di Volo posso leggere Dante in santa pace, ne posso disporre a poco prezzo, in tempo reale e in quantità elefantiache; nel mondo dei fan di Dante (per esempio la scuola obbligatoria) posso leggere Volo solo sottobanco, anzi, sotto il banco. Il paradosso è che in quel mondo scarseggia persino "Dante", è razionato con cura ed elargito dall'alto ad un'élite ristretta.
L'esistenza delle celebrità migliora il mondo anche facilitando le relazioni. Se voglio attaccare bottone con una ragazza posso buttar lì qualcosa su Volo, funziona! Funziona sia con l'analfabeta che con l’ esegeta di Paul Celan. Grazie a Volo non dobbiamo sempre ricorrere al tempo atmosferico, è un gran passo avanti!
Ma la separazione tra fama e merito ha un pregio che s' impone su tutti: moltiplica la varietà. La varietà ci fa digerire meglio l’ abbondanza.
Nel mondo del merito oggettivo i Sacerdoti vergano un unico canone letterario con al vertice una ristretta élite: la (ormai) sparuta schiera dei consumatori di libri registra e legge (spesso annoiandosi), quella dei produttori potenziali di libri registra e per una vita si rode il fegato dall' invidia.
Nel mondo dove fama e merito convivono, invece, ognuno puo' cercare la sua nicchia e lì dentro realizzarsi. Ci sono nicchie ovunque.
Andy Warhol disse che c'è un quarto d'ora di celebrità per tutti. Un quarto d'ora dura poco ma di quarti d'ora ce n'è una caterva.
Avete presente quanto è voluminoso Il libro dei Guinness? Trovate il vostro record e primeggiate se ne avete voglia, e così anche in letteratura.
Cercate la vostra specialità! Il mondo è talmente vario che primeggia anche mia nonna: in parrocchia nella gara delle torte di ribes vanta una striscia di successi non indifferente e vive beata nella sua nicchia dove puo' sfoggiare uno status invidiabile, tutti si scappellano quando passa sul sagrato, anche se la gara delle torte ormai si perde indietro nel tempo.
E allora, basta rosicare! Cercate la vostra nicchia e coltivate lì una vostra rispettabilità. Un mondo vario ci salva dalle umiliazioni della “gerarchia unica” dove avrete inevitabilmente un posto infame.
I libri di volo vi offendono? Chiamateli libroidi e continuate a vivere tranquilli leggendo cio' che vi esalta, c'è posto per tutti nel grande mondo della cultura commerciale.
Senza contare che la varietà ha anche un valore sperimentale, a volte fai delle scoperte che neanche un pool di critici super-selezionati avrebbe potuto mai preventivare: alcuni videogame sono vere opere d'arte! Chi l'avrebbe detto? In fondo la cultura USA (una delle più commerciali) non ha prodotto solo schifezze, e uso un eufemismo, regge bene il confronto con la cultura sussidiata di stampo europeo (troppo spesso una ridistribuzione di reddito dai poveri ai ricchi). Certo, noi abbiamo un grande passato ma spesso dimentichiamo che persino gran parte di quel passato era “cultura commerciale” sponsorizzata da mecenati.
Per tirare le somme mi sembra proprio che i benefici compensino i costi, scelgo allora il mondo della cultura commerciale, scelgo il mondo che scinde fama e meriti, scelgo il mondo della varietà, scelgo il mondo che consacra Fabio Volo. E' il mondo migliore, forse, anche per leggere Dante.
L' alleanza tra anti-abortisti e utilitaristi
Come mai tra gli anti-abortisti non si sente la voce degli utilitaristi? Eppure dovrebbe essere una delle più rumorose:
- L' utilitarista massimizza la felicità ed è quindi chiamato al confronto tra la la felicità di una vita (quella che il bambino vivrebbe se non venisse abortito) con la felicità dei nove mesi di gravidanza. L' esito del confronto non è scontato ma diversi elementi lo rendono piuttosto facile.
- Innanzitutto la lunghezza: una vita media dura 70/90 anni è difficilmente paragonabile con nove mesi di vita.
- Eseguire l' aborto non è una passeggiata: i nove mesi sono brevi ma sostituendoli con l' aborto non si fa un grande affare in termini di felicità per la donna. Ci sono conseguenze psicologiche.
- Non si dica che oltre ai nove mesi bisognerebbe considerare tutto il periodo di accudimento: c'è una fila lunga da qui a lì che attende di adottare, basta volerlo.
- I figli non voluti diventano generalmente figli voluti in tempi brevi, spesso appena nascono. Gli studi psicologici sono abbastanza concordi su questo importante punto.
- E la felicità del bambino?: in genere la gente non si suicida, in genere la gente è grata di vivere. Forse i bambini non voluti lo saranno un po' meno, tuttavia si puo' credibilmente presumere che lo siano anche loro.
- Si obbietterà: con una logica del genere saremmo obbligati ad avere tanti bambini. Bè, non mi sembra una conseguenza tanto imbarazzante, sempre inteso che non tutti i doveri sono anche obblighi (morale supererogatoria).
- Si obbietterà: e Malthus? Rilassiamoci, siamo ben lontani da una preoccupazione del genere, specie nelle società avanzate.
Continua.
Cristianesimo e innovazione
Si dice che il cristianesimo, e in particolare il cattolicesimo, abbia un problema con l' innovazione. Il che è in parte vero, stando ad alcuni studi. Tuttavia, l' affermazione non puo' essere generalizzata, basterebbe guardare alla storia. La libertà di coscienza e la libertà di religione è stata proclamata per la prima volta dai Padri della Chiesa, penso a Tertulliano. Anche l' uguaglianza di fronte alla legge è una rielaborazione della formula "creati uguali". Molta scienza nel corso della storia si è comodamente fondata sulla metafisica naturalista di stampo cristiano, lo scientismo è affare recente. Il progresso implica un senso del peccato, dicono gli psicologi, il cristianesimo ha spesso elargito l' assoluzione, senza dire che l' idea stessa di progresso è un concetto che deve molto al cristianesimo. E poi, diciamola tutta, l' innovazione non è mai un bene in sé, se scollegata ad una certa tradizione diviene inintellegibile e aliena chi dovrebbe beneficiarne. Vedi gli studi di Donald Yerxa.
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