domenica 23 agosto 2020

riassunto di alcune annotazioni prese Durante la lettura dei documenti inerenti la meccanica quantistica

Le teorie fisiche Possono aprire originali punti di vista che sconvolgono il nostro buon senso. Il caso di Copernico è clamoroso poiché negava tutto quanto era certo per il buon senso affermando che un punto all'equatore viaggia a 1000 km all'ora intorno a sé stesso oltre a spostarsi per migliaia di chilometri all'ora intorno al sole. Ma che rapporti intrattiene la scienza rispetto al buon senso punto da un lato e la sua nemica mortale dall'altro deve continuare a servirlo. Il buon senso Infatti gioca un ruolo decisivo nell'aspetto sperimentale della scienza. Le teorie empiriche Infatti interpretano gli esiti sperimentali appellandosi al buon senso. Se l'esperimento ci dice che il 28% degli elettroni hanno colpito la parte alta dello schermo il 72% la parte bassa perché mai Noi dovremmo crederlo se non in base al buon senso. Noi accettiamo la Piana evidenza di questo fatto ovvero il responso del buon senso ovvero di quella facoltà che altrove la scienza stessa si incarica di umiliare. Nasce quindi la domanda seguente fino a che punto La scienza può umiliare Il buon senso e quale soglia non può oltrepassare compiendo questa operazione? La meccanica quantistica ha forse oltrepassato questa soglia? Innanzitutto la meccanica quantistica ci dice che taluni fenomeni a livello subatomico sono indeterminati e questo per Einstein era già una violazione del buon senso inaccettabile poiché una conclusione del genere andava rifiutata in favore della missione che in circostanze del genere dobbiamo concludere piuttosto che la nostra conoscenza è incompleta. Ovvero, conclusioni probabilistiche sono compatibili solo con una conoscenza incompleta. Ma poi c'è di più e lo ricaviamo dal dubbio di Schrodinger è la realtà dell'essere nebbiosa o è la fotografia ad essere sfocata? In altri termini le descrizioni che fornisce la meccanica quantistica riguardano la realtà oggettiva come sempre fatto la scienza oppure una realtà soggettiva della mente umana? In questo secondo caso saremmo nell'ambito di una nuova scienza.

 Certo che Alcuni fisici sembrano divertirsi a far collidere scienza e buon senso per esempio quando osservano che in base alla meccanica quantistica un gatto può essere contemporaneamente vivo o morto. Originariamente Schrodinger aveva accettato questa ipotesi ma solo per scartarla e riderne Anzi soprattutto per richiamare l'urgenza di una interpretazione adeguata della meccanica quantistica che allora si presentava non tanto come una teoria quanto piuttosto come un semplice algoritmo in grado di fornire previsioni abbastanza curate del mondo subatomico. Tuttavia, per ripetere quanto detto nel paragrafo precedente la vera stranezza che sconcerta della meccanica quantistica riguarda il suo apparente fuoco Sul soggetto sul osservatore sul misuratore e non invece sulla realtà oggettiva delle cose. È qui che Einstein in un certo senso perse la pazienza molto più che per la presenza di fenomeni indeterminati. E anche in questo caso Alcuni fisici hanno calcato la mano facendo perdere la pazienza ha molti, per esempio Quel tale che osservava come la luna non fosse affatto la Dov'è la vediamo nel momento in cui nessuno La osserva.

 per risolvere tutti questi paradossi Occorre che il semplice algoritmo quantistico venga trasformato in una vera e propria teoria attraverso un'interpretazione adeguato.

 l'interpretazione più famosa della meccanica quantistica è quella di Copenaghen. ma molti storcono il naso hanno paura di ricadere nel soggettivismo una dimensione estranea alla scienza tradizionale. Copenaghen Infatti insieme a John Von Neumann sembra privilegiare la via epistemica ovvero riferire le equazioni fondamentali della teoria quelle di Schrodinger, alla conoscenza di una mente piuttosto che alla realtà oggettiva Come fanno di solito le equazioni di una teoria scientifica. Dal momento che tali equazioni contengono variabili probabilistiche riferirle ad una mente è del tutto naturale perché quando c'è la probabilità c'è sempre al centro dell'analisi un soggetto. Ma la meccanica quantistica anche la pretesa di fornire una teoria con informazioni complete come possono Allora convivere informazioni complete con variabili probabilistiche? questa convivenza poi imputa al soggetto anche l'origine del cosiddetto salto quantico ovvero il passaggio da probabilità complementari come per esempio 50/50 a probabilità pari a zero o a 100 nel momento in cui appunto la Vente misura ed Osserva il fenomeno specifico. per taluni come per esempio l'autore David maudlin una simile interpretazione Non può ergersi a teoria poi che una simile interpretazione Non può ergersi a teoria poiche una teoria deve avere per contenuto una realtà oggettiva nonché una descrizione delle leggi che la governano. e qui sottolineo realtà oggettiva in un già soggettiva. In altri termini, TIM maudlin privilegia la via Antica alla via sistemica. Nel suo modello il cosiddetto salto quantico, così facilmente interpretabile per via epistemica, diventa un comportamento particolare della realtà oggettiva Certo una realtà del tutto differente da quella del senso comune e che noi chiamiamo realtà quantica. il cosiddetto collasso d'onda dell'interpretazione di Copenhagen diventa nel paradigma diTim maudlin il collasso d'onda oggettivo. 

Tim maudlin nel suo libro prende in considerazioni tutte le interpretazioni dell'algoritmo quantico ovvero l'interpretazione tradizionale del collasso d'onda, la teoria dei molti mondi, la teoria del super determinismo e la teoria dell'onda pilota del fisico bohm