venerdì 8 marzo 2019

Come vincere la guerra perdendo tutte le battaglie SAGGIO


Come vincere la guerra perdendo tutte le battaglie


Come arrivò l’uomo nelle Americhe? Un mistero che ha coinvolto paleontologi e genetisti. Charles C. Mann è la persona migliore per raccontarlo, il suo saggio “Pleistocene Wars” è cibo per la mente! Racconta una clamorosa vittoria scientifica dei dilettanti.
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La nuova moda: fare la storia con la genetica e capire qualcosa di più sulla presenza umana nelle Americhe. Sérgio D. J. Pena, un ricercatore brasiliano fortemente impegnato su questo fronte.
L’enigma ci tormenta dal 1840, dal ritrovamento di Peter Wilhelm Lund a Lagoa Santa.
Resti di animali arcaici e resti di uomini giacciono in prossimità, e sembra addirittura che delle armi siano confitte nei corpi degli animali. Sarebbe la prova di una presenza ben più antica (migliaia di anni fa) rispetto a quel che si credeva.
Un test scientifico del 1960 su Lagoa: ossa di 15.000 anni fa. Clamoroso!
Ma c’è di più: questa gente di Lagoa è per molti versi fisicamente distinta dagli indiani moderni.
L’uomo di Lagoa è davvero l’antenato dei nativi americani? Sembrerebbe di no. Sembrerebbe appartenere ad una razza ben diversa.
Una misteriosa popolazione non-indiana abitava le americhe 15.000 anni fa?
Nel 1999 Pena esamina il DNA di Lagoa. Delusione, è deteriorato e non ci dice nulla.
In alternativa decide di esaminare il DNA dei Botocudo, il popolo dalle orecchie dilatate che viveva nella foresta brasiliana: è un popolo “sospetto”, con le loro sopracciglia leggermente sporgenti, gli occhi profondi e le mascelle quadrate, i Botocudo sembrano fenotipicamente molto diversi dagli altri indios, la stessa differenza che passa tra uno scandinavo e un nord-africano. Ma quel che più importa è che i Botocudo erano molto simili all’uomo di Lagoa Santa.
Ma dove reperire il DNA dei Botocudo. Il DNA mitocondriale replica bene quello originale e poiché replica perfettamente quello della madre  consente di risalire i rami materni  di una stirpe, dagli anni 70 in poi diventerà presto decisivo nella ricerca dell’origine delle popolazioni.
Oggi sappiamo che nelle Americhe ci sono 4 gruppi mitocondrialiaplogruppi) che concentrano il 96% della popolazione complessiva. Tre di questi quattro hanno origine indiana e sono comuni in Siberia.
L’idea di Pena: alcuni brasiliani con discendenza ancestrale europea sposarono delle donne Botocudo, nella loro discendenza è quindi reperibile il DNA mitocondriale della popolazione.
Pena raccoglie campioni di sangue di brasiliani i cui nonni vivevano in territorio Botocudo. E’ un po’ preoccupato perché sa che qualora dovesse scoprire che gli indiani antichi non avevano alcun legamecon gli indios la reazione dell’opinione pubblica potrebbe essere forte.
Sappiamo per certo che le popolazioni precolombiane fossero molto più numerose di quanto credevamo. Le ricerche che riassumeremo in seguito ci faranno scoprire che la loro presenza sul continente è molto più antica di quanto ipotizzato anche solo 20 anni fa, dobbiamo anticipare tutto di migliaia di anni. La disputa su questo punto sembra ormai vinta dai retrodatatori.
Sfortunatamente per gli esperti, tra gli anni venti e trenta del secolo scorso, la datazione della presenza umana nelle Americhe si rivelò errata. Si entrò in una fase anarchica della disciplina e i dilettanti invasero il campo.
Un altro momento di grande dubbio si ebbe tra gli ottanta e i novanta in cui una messe di nuove informazioni derivante da scavi e analisi di laboratorio si rese disponibile. Per gli esperti cominciò un altro calvario, le loro imprecisioni non giovarono alla reputazione.
Ogni volta che l’accordo accademico s’incrinava i dilettanti erano pronti ad infilarsi. E questo capitava ripetutamente.
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L’incontro tra europei e nativi fu più scioccante per i primi. I secondi ebbero, come dire, un approccio pascaliano: scommisero sulla divinità degli europei. Testavano tale divinità in vari modi, per esempio tenendo a lungo sott’acqua la testa di un bianco per vederne la reazione.
Perché Montezuma non ordinò alle sue armate preponderanti di spazzar via Cortes? Probabilmente per questioni religiose, pensava fosse un dio o un inviato celeste.
Dubbi su questa interpretazione: i diari dei bianchi – nemmeno le memorie di Cortes – si soffermano su questo aspetto. Certo, i nativi messicani chiamavano gli spagnoli “teteo”, un termine che rinvia a dio… D’altronde, sia i Wampanoag che i Mexica avevano degli sciamani, perché mai non potevano esistere intermediari divini bianchi?
Ad ogni modo il punto è un altro: gli indios erano teologicamente preparati all’arrivo dei semi-dei bianchi, il loro shock fu contenuto.
Per i bianchi la costernazione fu maggiore, specie quando scoprirono di non essere in Asia (ormai Colombo era sotto terra).
Secondo la Genesi tutta l’umanità perì nel diluvio e gli unici salvati sbarcarono sul monte Ararat. Il gesuita Acosta concluse che gli indiano avevano attraversato Europa e Asia per giungere in quel continente. Questa fu l’ortodossia per i secoli a venire. Tra le personalità che subito vi aderirono: Bartolomeo de Las Casas e William Penn.
Ma chi affrontò un simile viaggio. L’ipotesi più plausibile puntava su una “tribù perduta” di Israele. Ne parla il Libro dei Re.
Problema: gli indiani non erano circoncisi.
Altro problema: i giudei erano codardi e avidi, gli indiani no.
Altro problema, James Ussher, arcivescovo di Armagh e massimo esperto in materia (un po’ il Cavalli-Sforza della sua epoca)  stimava che Dio avesse creato l’universo il 23 ottobre del 4004 avanti Cristo. C’era tempo sufficiente per compiere il viaggio?
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Una serie avventurosa di ritrovamenti archeologici si concluderà accertando la presenza di popolazioni nel nuovo mondo risalenti all’era glaciale (oltre 10.000 anni fa). Ma fu una guerra scientifica, forse culturale, una guerra vinta dagli eretici dilettanti.
Abbott è convinto che i resti da lui portati alla luce in New Jersey risalgono al Pleistocene.
Teoria di Abbott: se gli antenati dei nativi contemporanei provenivano dall’Asia, evidentemente, hanno spazzato via delle popolazioni che abitavano qui da prima.
L’accademia sollecita William Henry Holmes a far luce sul caso dell’uomo del Pleistocene di Abbott. L’accademia odiava Abbott e tutti i “relic hunters” che come lui gettavano scompiglio ingiustificato nella disciplina.
Holmes fece un lavoro scrupoloso, passò in rassegna tutti i ritrovamenti, compreso quello di Abbott liquidandoli come presenze recenti, e quindi non in grado di gettare ombre sulla narrazione tradizionale.
Altro protagonista fu il geologo W. J. McGee. Pensava fosse suo dovere difendere la scienza dalla profanazione degli incompetenti immaginifici.
Il fanatismo di Abbott ebbe l’effetto collaterale di far fallire la sua attività medica. Non era mai in studio, passava gran parte della sua giornata negli scavi a cercare evidenze dell’indiano del pleistocene. Assediava con lettere i giornali scientifici denunciando rabbiosamente l’opera demistificatoria di Holmes e McGee. Si trasformò praticamente un troll. Avrebbe vinto la guerra ma perdeva regolarmente ogni battaglia.
Il bersaglio di  Abbot: “The scientific men of Washington”, pronto a cospirare contro la verità.
La sentenza finale dello Smithsonian Institute: gli scheletri esumati sono “totalmente” moderni. Abbott va in depressione e crepa.
Avviso dello SI agli amatori di scavi: se trovate ossa alla profondità di sei piedi non mettetevi strane idee in testa: è roba recente!!!
Il più arcigno custode dell’ortodossia accademica: Hrdlička,fondatore della American Journal of Physical Anthropology. Era un tipo industriosissimo, catalogò più di 32.000 scheletri provenienti da tutto il mondo. Non gli sfuggiva nulla, il suo rigore era leggendario. Contro le mode, disprezzava qualsiasi cosa puzzasse di “curiosità”. Detto anche “il signor no”: respingeva ogni presunto ritrovamento dell’indiano del pleistocene.
La teoria di H: ogni ritrovamento isolato non ha valore. Un ritrovamento attendibile deve poter essere contestualizzato e avvenire insieme ad altri ritrovamenti in zona. Si fece un nome “uccidendo” una serie di carriere nell’archeologia. La sua domanda in presenza di ossa umane: “dove sono le ossa degli animali di cui si nutriva questa persona?”.
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McJunkin fu protagonista di un ritrovamento chiave a Folsom. Nato schiavo prima della guerra civile, non aveva un’educazione formale ma una grande caparbietà: tentò per anni di propagandare il suo “capolavoro” archeologico.
Jesse D. Figgins, direttore del museo di storia naturale del Colorado prese in mano il giacimento di Folsom. Da ulteriori scavi emersero due artefatti, non grezzi come quelli di Abbott ma particolarmente curati, erano punte di freccia finemente lavorate. Non solo, erano conficcate nelle ossa di un bisonte del pleistocene. Dimostrata la presenza umana in quell’epoca remota?
Hrdlička chiede la supervisione di esperti a Folsom. Figgins scava ovunque nella zona e trova altri reperti. L’entusiasmo cresce. Figgins afferma che quella roba è lì da mezzo milione di anni. Mezzo milione? Immaginatevi la faccia di Hrdlička.
Agosto 1927: il team di Figgins rinviene un’altra punta di freccia tra le costole di un bisonte del pleistocene. Altra prova. La “battaglia sulle origini” è praticamente chiusa con il trionfo delle tesi dei dilettanti, bisogna solo elaborare il nuovo consenso tra gli esperti. Ma per Hrdlička le prove non sono ancora schiaccianti.
Hrdlička vinse tutte le battaglie scientifiche che affrontò ma perse la guerra: in America l’uomo era effettivamente presente sin dal pleistocene nonostante che in molti sostenessero questa tesi sulla base di prove farlocche.
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Altro ritrovamento. Passeggiando nel bacino di Clovis, il diciannovenne Whiteman rimase colpito da quello che sembrava un colossale osso di elefante che emergeva in parte dal terriccio. Mammuth? Scrive allo Smithsonian. Il paleontologo Charles Gilmore prende il treno per raggiungerlo. Passeggiando un’ oretta laggiù decise che il posto non aveva interesse archeologico.
Un giornalista locale mise W in contatto con Edgar B. Howard, un giovane archologo della University of Pennsylvania.
Nel frattempo a Clovis si costruisce un supermercato: dal terreno viene su un mucchio di roba interessante.
Il telegramma di Howard alla sua università: “EXTENSIVE BONE DEPOSIT AT NEW SITE. MOSTLY BISON, ALSO HORSE & MAMMOTH”
Cosa si cercava? Manufatti intersecati in qualche modo con  scheletri di animali estinti da tempo. Presto cominciarono a fioccare.
Gli oggetti erano di fattura diversa, il che testimoniava l’alternarsi di società umane differenti.
Anche i più scettici ora accettavano la presenza a Clovis di una cultura antica. Al mega-simposio che consacrò il nuovo consenso Whiteman non venne invitato, morì a Clovis nel 2003. Nel suo intervento Hrdlička eluse il ritrovamento di W.
Nei successivi 10 anni si ebbero almeno 80 ritrovamenti di vestigia paleo-indiane. In Messico, in Canada, negli USA.
La storia delle datazioni è parimenti interessante. Negli anni 50 Willard F. Libby aveva introdotto il metodo del carbonio. La sua passione da giovane erano i raggi cosmici.
Aveva notato che ogni cellula vivente contiene un basso e costante livello di C14. Quando persone, animali o piante muoiono smettono di assimilare il C14 e quello esistente comincia a decadere con regolarità e tempi molto lunghi. Ogni 5738 anni metà del C14 si trasforma in un atomo di normale carbonio. Nel 1960 Libby vinse il Nobel.
L’uomo di Clovis datato con il carbonio risultò  tra 13.500 e 12.900anni fa. Con tanti saluti ad Hrdlička.
L’uomo di Clovis arrivò in America dalla Siberia non appena i ghiacci lo consentirono. Haynes notò la correlazione tra la formazione del corridoio canadese e la comparsa dell’uomo a Clovis. la comunità scientifica abbracciò questa ipotesi facendone la nuova ortodossia.
I migranti dalla Siberia vedevano nelle foreste un bestiario fantastico, mastodonti sgraziati, rinoceronti corazzati, lupi enormi, gatti dotati di sciabole lunghissime ed armadilli smisurati con dieci piedi. Una fauna che presto si estinse completamente (studio del 2009). Secondo A.R. Wallace l’impoverimento della fauna americana in quel frangente fu catastrofico.
La scomparsa di animali addomesticabili segnò profondamente la civiltà americana. Esempio: senza promiscuità con gli animali le epidemie furono poche e quando arrivarono i maiali europei fu una strage.
Secondo il paleontologo Martin Paul l’estinzione animale è l’inevitabile conseguenza del primo incontro con l’uomo. Senza istinto alla fuga soccombi.
La versione di Martin Paul: attraversato lo stretto di Bering i primi americani vissero nell’abbondanza sterminando animali ingenuotti. La fertilità esplose e la bomba demografica li sospinse fino al Messico.
Insomma, i maggiori mammiferi americani si estinsero sterminati dall’uomo di Clovis (che aveva una passione particolare per il mammuth). Gli accampamenti sui laghetti testimoniano gli agguati quando le fiere venivano a bere.
Per altri l’estinzione è da attribuire ad eventi climatici sul finire del pleistocene. L’obiezione di Martin: cambiamenti simili sono registrati anche altrove senza conseguenze simili. Inoltre, simili estinzioni si sono ravvisate nell’invasione di Madagascar, Australia, Nuova Zelanda e isole polinesiane varie.
***
Antefatto: pochi mesi fa una coalizione di tribù indiane ha querelato lo stato di Washington perché, limitando la pesca del salmone, non rispetta un trattato del 1854.
La difesa dello stato: le circostanze sono cambiate. Sempre condannato, finché si è giunti alla corte suprema.
Facciamo un passo indietro. Perché gli indiani ce l’hanno tanto con gli archeologi? Forse per l’ipotesi di Aleš Hrdlička: gli indiani sterminarono una quantità impressionante di animali, il loro impatto sull’ambiente fu tutt’altro che armonioso.
Negli anni sessanta il mito dell’indiano “ecologista” andava forte. Ma poi ecco spuntare l’ipotesi Hrdlička: Gli indiani sono stati autori di un mega disastro ecologico.
Comincia lo scontro “culturale”. Vine Deloria Jr (scienziato della politica in Colorado): “gli archeologi sono intrappolati nei loro pregiudizi”.
L’ipotesi “overkill” risale agli anni trenta, ovvero a Carl Sauer. Per superarla occorreva far fuori l’uomo di Clovis: se l’uomo si fosse presentato dopo sul continente l’estinzione di massa non poteva essere causa sua. Molti critici di Clovis avevano un secondo fine: confutare l’ overkill.
Si consideri questa disanalogia: gli indiani parlano oltre 1200 lingue. Tutti gli europei 4 famiglie di lingue. Sviluppare una simile ricchezza linguistica richiede tempo. Molto tempo.
Anzi, probabilmente parliamo di un’invasione del continente avvenuta in diversi momenti. Il linguista Greenberg ipotizza tre ondate attraverso lo stretto di Bering: 3.000 aC, 7.000 aC e 12.000 aC.
G. Turner II, antropologo dell’ università dello stato dell’Arizona supporta l’ipotesi delle tre ondate con evidenze sulla dentatura.
Ma Lyle Campbell si smarca da Greenberg: l’ipotesi delle tre ondate confonde i non specialisti.
L’ipotesi delle tre ondate è sotto attacco, e qui entrano in campo i genetisti come il dott. Pena e il suo DNA mitocondriale.
I mutamenti del genoma danno una buona misura dei tempi: ogni variazione del 2-3% corrisponde a 10.000 anni. Possiamo confrontare con il carbonio.
Nuove datazioni a sorpresa grazie ai genetisti. Il primo gruppo sembra migrato sul continente tra i 22.000 e i 30.000 anni fa. 10.000 anni prima di Clovis.
Bolzano e Bonatto stimano che gli indiani hanno lasciato l’asia 33.000-40.000 anni fa. Arrivati allo stretto di Bering si sono divisi in due con il primo gruppo sceso nel nuovo mondo prima del picco di freddo. Alla chiusura del corridoio il secondo gruppo è rimasto intrappolato a nord per 20.000 anni circa. Successivamente, con l’innalzarsi delle temperature, anche il secondo gruppo è potuto calare nelle Americhe. Insomma, per Bolzano solo un gruppo colonizzò il continente ma lo fece in fasi diverse.
Il casino sotto il cielo è grande ma una cosa sembra appurata: Clovis non è l’inizio di tutto.
***
Monte Verde è una baia cilena dove Tom Dillehay (University of Kentucky) ha condotto i suoi scavi.
La presenza umana a Monte Verde risale a 12.800 anni fa. La discesa fino in Cile deve essere iniziata migliaia di anni prima. Archeologia e genetica sembrano incontrarsi a Monte Verde, ma tra mille resistenze.
Dillehay ci fa capire come funziona la scienza: i colleghi si rifiutavano di darmi la mano ai meeting.
La disputa su Monte Verde. Haynes, che aveva autenticato Monte Verde nel 1996, nel 1999 dice che occorrono “approfondimenti”. Mancano le foto dei manufatti. E’ il caos. Dillehay insiste, con il suo team pubblica nuovi articoli.
Altre prove pro ipotesi pre-Clovis. Michael Waters della Texas A&M University rinviene 15 manufatti in un sito texano che datano almeno 2/3.000 anni prima di Clovis.
Nel frattempo (anni novanta) irrompono le datazioni per stimolazione ottica – ideali in assenza di carbonio – Si riesce a capire l’ultima volta che un certo oggetto “ha visto la luce”. Anche questo metodo conferma: l’uomo era presente nelle Americhe ben prima di Clovis. La caduta del nuovo dogma fu inevitabile.
L’archeologia ufficiale ha comunque un problema: non riesce a tacitare i ciarlatani con una teoria precisa e ferma. La caduta del Clovis-consensus rende percorribili strade eterodosse.
Alternativa all’overkill: James Kennett crede che una cometa dal diametro di tre miglia ha impattato il nostro pianeta in Canada 11.000 anni fa precipitandoci nel gelo. Poche le evidenze. Science in copertina: “Mammoth-Killer Impact Flunks Out”. Molti problemi restano aperti con gran gioia dei dilettanti.
Altro esempio. La teoria del corridoio non sembrava molto solida a Fladmark che ha ipotizzato un arrivo via acqua lungo la costa. Purtroppo le ricerche sulla costa sono ardue: l’acqua non conserva bene e gli oceani si sono alzati per lo scioglimento dei ghiacciai.
Dubbi sulle teorie ufficiali. Le isole britanniche, ancora 12.000 anni fa, erano disabitate a causa dei ghiacci, se l’ipotesi Monte Verde è corretta molti popoli tra l’Alaska e il Cile prosperavano. Com’è sta storia? E i dilettanti si scatenano…

giovedì 7 marzo 2019

SOCIETA’ LIQUIDA O SOCIETA’ SENSIBILE?

SOCIETA’ LIQUIDA O SOCIETA’ SENSIBILE?
Nella società liquida tutto è precario e l’insicurezza trionfa.
Domanda: ma oggi viviamo in un ambiente meno sicuro rispetto ai nostri genitori? E rispetto ai nostri nonni?
Ovvero: la società liquida o sensibile? La precarietà è percepita o reale? L’incertezza è percepita o reale? Il rischio è percepito o reale? L’insicurezza è percepita o reale?
In alcuni casi macroscopici la risposta è certa: trattasi di mera illusione. Penso alle mamme di oggi, MOLTO più in ansia per i figli che vivono in un ambiente MOLTO più sicuro rispetto a ieri.
Oppure penso ai crimini e alla tendenza generale: meno crimini, più paure. 
Per molti la domanda di cui sopra è irrilevante, dicono: fosse anche solo un’insicurezza “percepita” dobbiamo farcene carico, un problema, in fondo, esiste nel momento in cui è percepito.

IMO: se la società fosse “sensibile” anziché “liquida” una strategia per “farsi carico” – per me la migliore - è spiegare. Spiegare che il problema non esiste.

LA MORTE DEL COMPORTAMENTISMO

LA MORTE DEL COMPORTAMENTISMO
Problema: devo prevedere il tuo comportamento. Posso seguire due approcci:
1) vedere cosa hai fatto in passato assumendo che ti ripeterai.
2) interrogarti sulle tue preferenze per capire chi sei.
L’approccio 1) è quello dell’economia tradizionale. Per l’economista non conta cio’ che gli uomini pensano, conta cio’ che fanno (comportamentismo). La preferenza è “rivelata” dall’azione, l’individuo è una scatola nera dentro cui non ha senso scrutare.
L’approccio 1) è morto 20 anni fa.
Ecco due problemi esemplari in cui l’approccio tradizionale fallisce.
A. I VESTITI DELL’IMPERATORE. Quando comincia la rivoluzione? Le rivoluzioni sono difficili da anticipare poiché le innesca una debole scintilla dopodiché la gente si unisce ai primi sparuti rivoltosi finché si crea un effetto valanga. Evidentemente, si tratta di una massa di persone che prima “falsificavano” le loro preferenze per non esporsi ma che poi, constatando che in molti la pensano come loro, escono allo scoperto. E’ chiaro che in un caso del genere la capacità previsionale di 1) è nulla.
B. RADICAL CHIC. Che partito vota chi porta il figlio alla scuola privata? Molto spesso vota partiti di sinistra (che non vedono di buon occhio le scuole private). La discrasia tra politica e mercato è qualcosa che 1) non è in grado di spiegare bene; il fatto è che sul mercato il mero interesse prevale quasi sempre sulla mera preferenza interiore ma quest’ultima torna a dominare in politica laddove posso esprimerla senza costi particolari (l’eventuale errore si ripartisce sulla moltitudine).

HL Behaviorism in Economics: A Funeral - bryan caplan

Notebook per
Behaviorism in Economics: A Funeral -
bryan caplan
Citation (APA): caplan, b. (2019). Behaviorism in Economics: A Funeral - [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Behaviorism in Economics: A Funeral - By bryan caplan
Nota - Posizione 3
@@@@GUARDA ALLE AZIONI....GLI UOMINI NN COMMETTONO ERRORI DI FATTO E I COMPORTAMENTI INFORMANO SULLE PREFERENZER
Nota - Posizione 3
@@@@GUARDA ALLE AZIONI....GLI UOMINI NN COMMETTONO ERRORI DI FATTO E I COMPORTAMENTI INFORMANO SULLE PREFERENZER
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
“economics isn’t about what people say or believe; it’s about what people DO.”
Nota - Posizione 6
ORTODOSSIA ECON
Nota - Posizione 6
ORTODOSSIA ECON
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
Survey research has exploded in economics.
Nota - Posizione 7
FATTI IMBARAZZANTI
Nota - Posizione 7
FATTI IMBARAZZANTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
Psychology and Economics.
Nota - Posizione 7
UN CAMPO PROMETTENTE...ALTRO IMBARAZZO
Nota - Posizione 7
UN CAMPO PROMETTENTE...ALTRO IMBARAZZO
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
Check out Timur Kuran’s cool work on preference falsification.
Nota - Posizione 10
GENTE CHE NN SEMBRA INTERESSATA ALLE AZIONI
Nota - Posizione 10
GENTE CHE NN SEMBRA INTERESSATA ALLE AZIONI
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
I know by introspection that my beliefs affect my behavior,
Nota - Posizione 12
COMPORTAMENTISMO CONTROINTUITIVO
Nota - Posizione 12
COMPORTAMENTISMO CONTROINTUITIVO
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
asking people what they are doing is often informative.
Nota - Posizione 12
ALTRO ESEMPIO
Nota - Posizione 12
ALTRO ESEMPIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
“The Methodology of Positive Economics.”
Nota - Posizione 14
LA BIBBIA DEL COMPORTAMENTISMO...MILTON FRIEDMAN
Nota - Posizione 14
LA BIBBIA DEL COMPORTAMENTISMO...MILTON FRIEDMAN
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
he barely touches on the issue.
Nota - Posizione 16
MA DI COSA MI SONO ACCORTO RILEGGENDO
Nota - Posizione 16
MA DI COSA MI SONO ACCORTO RILEGGENDO
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
impossibility of testing assumptions, as opposed to predictions.
Nota - Posizione 16
IL CUORE DEL SAGGIO
Nota - Posizione 16
IL CUORE DEL SAGGIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
surveys are yet another futile effort to test assumptions.
Nota - Posizione 18
IL LAMENTOL DI FRIEDMAN
Nota - Posizione 18
IL LAMENTOL DI FRIEDMAN
Evidenzia (giallo) - Posizione 19
“The evidence cited [against profit-maximization]
Nota - Posizione 19
L EVIDENZA CHE IMBARAZZAVA FRIEDMAN ALL EPOCA
Nota - Posizione 19
L EVIDENZA CHE IMBARAZZAVA FRIEDMAN ALL EPOCA
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
The solution to one-sided focus on talk is not one-sided focus on behavior. The solution is doing both,
Nota - Posizione 31
LA SOLUZIONE ALL ATTENDIBILITÀ
Nota - Posizione 31
LA SOLUZIONE ALL ATTENDIBILITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
1. People lie.
Nota - Posizione 35
ARGOMENTI PRO COMP. 1
Nota - Posizione 35
ARGOMENTI PRO COMP. 1
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
2. People make mistakes.
Nota - Posizione 35
2
Nota - Posizione 35
2
Evidenzia (giallo) - Posizione 37
there are times to raise your eyebrows, and times to take people at their word.
Nota - Posizione 37
DIFESA RISPETTO A 1
Nota - Posizione 37
DIFESA RISPETTO A 1
Evidenzia (giallo) - Posizione 37
Be skeptical of self-serving statements.
Nota - Posizione 38
UNA LINEA GUIDA
Nota - Posizione 38
UNA LINEA GUIDA
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
Doubt “socially desirable” responses.
Nota - Posizione 38
ALTRA LINEA GUIDA
Nota - Posizione 38
ALTRA LINEA GUIDA
Evidenzia (giallo) - Posizione 39
some people are a lot more likely to make mistakes than others.
Nota - Posizione 40
REAZIONE A 2
Nota - Posizione 40
REAZIONE A 2
Evidenzia (giallo) - Posizione 40
Give less credence to hasty and emotional reactions.
Nota - Posizione 40
LINEA GUIDA A 2
Nota - Posizione 40
LINEA GUIDA A 2
Evidenzia (giallo) - Posizione 42
Trust experts more than laymen, and people with first-hand experience more than people without it.
Nota - Posizione 42
ALTRA LINEA GUIDA X 2
Nota - Posizione 42
ALTRA LINEA GUIDA X 2
Evidenzia (giallo) - Posizione 46
I strongly suspect that even in its heydey, a lot of economists didn’t believe it, but were too scared to say so.
Nota - Posizione 47
I TEMPI EMPI RIOSI DEL COMP
Nota - Posizione 47
I TEMPI EMPI RIOSI DEL COMP

NAKAM

Cose imparate oggi: un gruppo terroristico composto da sopravvissuti all'Olocausto si è posto come obbiettivo di uccidere sei milioni di tedeschi per vendicarsi delle atrocità naziste, ma sono stati catturati e arrestati dopo aver compiuto i primi duemila omicidi. https://en.wikipedia.org/wiki/Nakam

NATI PER LO STRESS

NATI PER LO STRESS

Il lavoro ci fa star meglio del tempo libero (si noti il fattore "fuga dalla famiglia").

P.S. qui viene buona una mia personale regola empirica assurta a dogma: i primi tre rilievi del profano ad uno studio con peer review sono cose di cui si è già tenuto conto.

https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/03/work-isnt-so-bad.html

mercoledì 6 marzo 2019

CAR VOUCHER anche SAGGIO

Car Voucher

“Ecco la tua nuova Ford Focus!”
 
“Che cosa? Non ho chiesto niente del genere. Restituisco subito al mittente”
 
“Non si puo fare. Già pagata. ”
 
“Beh, non è un mio problema.”
 
“Lo è sicuramente: lo stato ha tassato parte del tuo reddito per pagarti la Focus color cacchetta”
 
“Ma è ridicolo, perché non posso comprare l’auto che credo sia più adatta alle esigenze della mia famiglia? Io, per esempio, preferisco di gran lunga la Kia: più efficiente nei consumi e con un livello di sicurezza più alto”.
 
“Scusa, forse non hai capito, non è così che funziona il sistema. Puoi personalizzare alcune funzioni se vuoi, ma il governo ha stabilito che ogni famiglia nella tua zona residenziale si becca una Ford Focus e filare”.
 
“Ma se l’auto è una ciofega, posso almeno chiederne un’altra, vero?”
 
“No. Ti becchi quel che arriva, non importa se funzioni o meno. Lamentati pure con la direzione della Ford, ma francamente non sono sicuro di quanto prenderanno in considerazione le tue rimostranze. Non penso proprio che la tua insoddisfazione influirà sulla loro linea di fondo: prenderanno i tuoi soldi che ti piacciano o meno le loro macchine. Certo, potresti sempre trasferirti nel quartiere di fronte, lì danno le BMW. Quelle macchine sono davvero belle, ma devo avvertirti, le case in quella zona costano un botto”.
 
“È un po’ irragionevole, non credi?”
 
“Bè, un’altra opzione sarebbe quella di acquistare una macchina per conto tuo a titolo definitivo”
 
“Ah, ok, in questo caso rinuncio alla mia Focus, non chiedo altro”.
 
“Tu non rinunci a un bel niente, forse non mi sono spiegato, la Focus la devi acquistare, se poi proprio non ti piace ti compri ANCHE una BMW o una Kia per conto tuo”.
 
“Due auto? Non posso permettermele! Come è possibile che io debba comprare due auto per poi usarne una sola?
 
“Il sistema è questo.”
 
“Quindi le persone con mezzi modesti come me si beccano la Focus e chi si è visto si è visto, non importa quanto siano inadatte per loro quelle carrette o quanto male funzionino? Che sistema del cazzo!… scusa eh”.
 
“È strano, lo ammetto. Ma se ti permettiamo di comprare un Kia, danneggerai chi lavora alla Ford”.
 
“E allora? Se Kia fa un lavoro migliore premiare i suoi lavoratori rispetto a quelli della Ford è una virtù, non un vizio da rimproverarmi! D’altronde, i dipendenti della Ford possono sempre trovare lavoro presso Kia”.
 
“Prendere o lasciare”.
 
“Ma scusa, non potremmo usare per le auto lo stesso metodo in vigore he per le scuole?: ognuno si sceglie e si paga quella di suo gradimento, con, al limite, i benestanti che aiutano i bisognosi. Mi sembra una soluzione di buon senso”.
 
“Ma non ti accorgi di quanto i due beni siano differenti? È facile comprendere che la scuola possa essere legata ad esigenze particolari dei genitori, in quel caso è inevitabile una libertá di scelta, se non ci fosse la gente insorgerebbe e farebbe bene a farlo; ma un’automobile? Un’automobile! che cavolo di esigenze particolari può far sorgere nel suo possessore? Una vale l’altra, l’importante e che cammini!”

https://bleedingheartlibertarians.com/2019/03/school-choice-and-car-choice-whats-the-difference/

COME DIFENDERE LA LIBERTA’?

COME DIFENDERE LA LIBERTA’?

Facendo appello al buon senso.

Per me è il modo migliore.

Ma che significa?

Guarda ai problemi etici più semplici: è giusto uccidere un innocente? E’ giusto rubare in casa altrui? E’ giusto violentare la vicina di casa? E’ giusto truffare il vecchietto?

Per fortuna ci sono una marea di problemi morali semplicissimi e facilmente risolvibili senza ambiguità attraverso la mera intuizione.

Ecco, adesso ricava dalla risoluzione dei problemi più semplici una regola generale. Sì, anche questo passaggio mi sembra fattibile.

E’ anche abbastanza facile constatare come tale regola generale sia in linea con la proclamazione dei diritti individuali tipicamente professati dai libertari.

Ma la base di tali diritti, nel nostro caso, non è una “rivelazione” e nemmeno la “ragione” ma il semplice buon senso. A chi non lo capisce puoi sempre proporre i casi elementari di cui sopra.

Passando poi ai problemi più complessi la tua regola traballerà ma potrai comunque partire da un punto fermo: mantengo la mia regola finché qualcuno non mi dimostra in modo convincente che in un certo caso specifico tale regola è inaccettabile, magari perché genera conseguenze inaccettabili.

Un atteggiamento del genere difende prima facie la libertà ma è anche aperto a deroghe in certi casi specifici. Insomma, non è dogmatico.

Dalla mia esperienza, e soprattutto grazie alla conoscenza sviluppata dalle discipline economiche, la regola di base regge in modo sorprendente anche dove non te lo aspetteresti mai.

https://www.facebook.com/mike.huemer/posts/10158195861049115