- cartright: i d. rendono la guerra più economica e meno disturbante. il che ci porta a fare più guerre con più danni collaterali e meno terrorismo
- wittes: benvenuta la maggior precisione dei droni. assurdo discutere se controllare la loro proliferazione. unica domanda sensata: vogliamo essere leader in qs tecnologia o semplici follower?
- goure: numeri: guerra e feriti declinano. i droni compiono spesso missioni nn violente e spesso sono un alternativa all invasione. nonostante i xicoli potrebbero essere un occasione di pace...
- barry: la d-technology è alla portata dei privati. gli omicidi saranno commissionati e si creeranno lobby affinchè nn manchi mai lavoro
giovedì 15 ottobre 2015
How Drones Are Changing Warfare di David Cortright, Benjamin Wittes and Ritika Singh, Daniel Goure, Tom Barry
La main street dell'educazione
Forse l'approccio tradizionale è ancora il migliore.
- Contenuti: le più grandi conquiste del pensiero umano nella scienza e nelle arti (contro il predominio dell'attualità e della militanza come mezzo per catturare l'interesse del discente)
- Pensiero critico: da concepirsi come capacità di aggiornare le conoscenze ricevute (contro la costruzione autonoma da zero della propria conoscenza)
- Valori: il classico VELo: Verità, Educazione, Lealtà (contro i valori di democrazia, legalità, solidarietà).
- Metodo1: è implicato nei contenuti: il metodo del Maestro che sa e che trasferisce la sua conoscenza a chi non sa (contro l'educatore come facilitatore).
- Metodo2: l'insegnante come allenatore della forza di volontà che abitua ai sacrifici e al controllo degli impulsi (contro l'insegnante come intrattenitore che attira l'attenzione).
continua
L'inno dello stalker
https://youtu.be/JcYndF9vfqI
Il pensiero critico
Coltivare un pensiero critico consista nella disponibilità ad aggiornare la propria posizione, non nel non averne alcuna o nel togliere fondamento a qualsiasi posizione. La cosa si riflette nella pedagogia: per insegnare il pensiero critico è opportuno partire da una posizione. Cosa aggiorno se non ho una posizione? In questo senso il pensiero critico è essenzialmente verifica.
Sacrifici inutili
L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:
- allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.
- sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua
mercoledì 14 ottobre 2015
Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti in favore della medicalizzazione della società
Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti utilitaristici in favore della medicalizzazione della società
- problema affrontato: quando è scorretto somministrare certe medicine? spesso dietro la definizione di malattia si nasconde un etica libertaria che induce a soluzioni subottime del problema...
- lamentela conservatrice: il determinismo biologico ci toglie dignità e anche felicità togliendoci il senso della personalità...
- sandy l obesa: x il marito è un maiale per il dottore una malata x la sorella una xseguitata. chi ha ragione?
- concentriamoci sullo scontro tra dottore e marito. la questione ruota intorno al concetto di malattia. se l'obesità è una malattia ha ragione il dottore, se è un vizio ha ragione il marito...
- caratteristiche di una malattia:
- 1 cause biologiche
- 2 esclusa un azione del libero arbitrio
- 3 qlcs di raro
- 4 qlcs di spiacevole
- 5 qlcs di discreto: o ce l hai o nn ce l hai
- 6 qlcs x cui esistono medicine almeno in potenza...
- il cancro è una malattia. al nanismo manca 5. all omosex manca 4. all obesità manca 6 4 3. alla depressione manca 6 e altro. alla vecchiaia manca 3....
- ma la parola malattia è delicata perché induce ad inferenze di valore quindi potremmo dire che certe condizioni meritano di essere malattie altre no...
- solo il malato merita simpatia e supporto. sandy è condannata dal marito xchè nn è malata...
- x un malato la cura è dovuta x un nn malato la cura è un abdicazione della xsonalità...
- conclusione: definire la malattia è piuttosto irrilevante se nn fosse x le implicazioni morali e filosofiche...
- come giudichiamo di solito? secondo il modello libertario: chi agisce male è cattivo e nn merita simpatia, almeno se nn è condizionato in modo determinante da un fattore esterno. In altri termini, diamo grande importanza al fattore 2.
- x il modello libertario distinguere biologia e spirito è decisivo.
- imho: nota che x l immanentista c è una biologia costitutiva intimamente legata all identitá. in qs senso più che di merito si parla di just desert.
- è una distinzione difficile che rischia di sottoporre a condanna degli innocenti...
- imho: nn farla rischia di nn farci condannare dei colpevoli.
- x il determinista conseguenzialista qs separazione nn ha senso e il problema nn si pone: tutto è biologia.
- ma soprattutto la separazione nn è necessaria. certo anche il determinista giudica male i comportamenti socialmente dannoso così come giudica male le unghie incarnite. nn ha bisogno di conoscere l origine di certi comportamenti...
- punire un ladro nn è giusto in sè ma x le conseguenze che scatena...
- determinista: condanna e simpatia sono funzionali a max felicità sociale e qs atteggiamento si riflette nell atteggiamento verso le malattie...
- anche se tutto è biologia per il determinista resta giusto consolare il malato di cancro e condannare il pigro. così facendo la felicità sociale aumenta...
- se un disturbo può essere superato con una condanna ma esiste anche una medicina è giusto consentire di accedere a quest ultima? per un libertario potrebbe ledere la dignità ma un determinista nn ha di qs fisime...
- obiezione libertaria: intervenire con le medicine impedisce di sviluppare il senso di responsabilità..
- risposta: il senso di responsabilità che lo si alleni su cose utili le occasioni nn mancano. se l' obiezione fosse valida creeremmo delle dipendenze per fare in modo che i bambini sviluppino il loro senso di responsabilità (in realtà è proprio quello che si fa quando ci si allena allo sforzo mentale: si imparano cose inutili per tenere in esercizio la mente)
- l opposizione dei libertari alla medicalizzazione della società non fa meraviglia: se fai sacrifici ma viene prospettata una comoda soluzione al problema che affronti, rischi di opporti: un ambito dove segnalavi le tue virtù viene minacciato...
- conclusione: un etica conseguenzialista induce a soluzioni ottimali circa la somministrazione di medicinali. un etica librrtaria e virtuistica rischia di sviare il problema aumentando il costo sociale
- imho: psicologia minima: il sacrificio inutile è uno spreco ma il sacrificio in sé spesso è la base per una vita soddisfatta. forse anche per questo la sua reputazione è tanto buona. oltretutto è anche un allenamento: la scuola è una serie di sacrifici inutili (e forse questi sì eccessivamente costosi) compiuti per allenarsi.
- imho: 1) per il libertario non esiste un diritto alla cura, neanche per colui che giudica "malato", di conseguenza non c'è possibilità di equivoco 2) al di là del diritto, in effetti, il libertario rischia di condannare l'innocente ma il conseguenzialista rischia di non condannare il colpevole, in questo senso non esistono posizioni di vantaggio per qualcuno. 3) il determinista, a meno che non mantenga esoterica la filosofia che professa, non puo' condannare nessuno proprio per gli assunti che abbraccia, di conseguenza non puo' valersi di un'arma che lui stesso ammette essere importante...
L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:
- allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.
- sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua
Against Against Autism Cures Scott Alexander
Against Against Autism Cures Scott Alexander
- esiste un movimento x la libertà di cura degli autistici.
- problema: l autismo è una malattia?...
- la psichiatria ha categorie flessibili: depressione schizo: dalla quasi normalità all invalidità totale...
- ma il range record spetta all autismo: c è il genietto e c è chi nn parla ed è continuamente violento...
- x matthwes e silberman l autistico danneggia se stesso se lasciato solo. i guai che combina sono da imputare all istituzione...
- le horror story sul trattamento degli autistici sono comuni e si capisce quanto le brutalità li danneggino. ma see ne deduce forse che nn abbiano bisogno di una cura?...
- trattare bene l a. impedisce che le cose degenerino ma nn le normalizza affatto...
- l a. soffre: il 30% è epilettico e ha sofferenze fisiche...
- il 50% ha disordini cognitivi: schizo tourette ecc....
- metà degli a. si ferisce e più di metà è aggressivo. le prob. di suicidio sono molto più alte. tutto in assenza di maltrattamenti. 3/4 hanno problemi alimentari. quasi tutti hanno problemi del sonno...
- x i genitori la decisione di internare è dura sofferta e inevitabile...
- matthewes e silberman accusano kanner di incolpare i genitori ma è quello che fanno loro condannando chi interna...
- e l a. da grande? come sarà il suo outcome? varia da poor a very poor. zero lavoro. zer amici...
- e l a. che se la cava brillantemente di cui leggiamo sui giornalu? esistono. ma vanno dal 4% al 10% della popolazione totale...
- è chiaro poi che la vita in istituto è dura: altri scelgono x te!...
- l a. è una malattia? l a. soffre? direi di sì: sono sensibili si feriscono hanno crisi epilettiche si suicidano.
- se nn vogliamo definire il termine malattia definiamo almeno quello di sofferenza. un a. che vuole tagliarsi le dita nn sembra tanto felice della sua condizione...
- frenare la ricerca di medicine al grido "nn è una malattia" è grave xchè ci mette nelle mani dei politici. vi fidate di più di un biologo o di un politico?...
- il mondo senza autismo xde qlcs? sì gli a. hanno uno stile di pensiero unico...
- se esistesse una cura preventiva genetica i genitori dovrebbero sottoporvisi
conclusioni
THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS di Bryan Caplan
THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS di Bryan Caplan
- tesi: il modello che postula il malato mentale come un tale con preferenze estreme è il migliore
- vantaggi: rientrerebbe nel modello economico tradizionale
- nella teoria economica le scelte sono determinate da due fattori: preferenze e vincoli di bilancio. le scelte del malato mentale sarebbero preferenze
- obiezione 1: sandy si barcamena tra due lavori spiacevoli che rendono poco, non ce la fa più ad andare avanti fino al giorno in cui si sente stanca e svuotata, va dal medico che gli diagnostica una depressione, poi torna a casa e sta a letto tutto il giorno. Bob è un manager di successo che vuole partecipare alla maratona di Boston ma questa settimana è stracarico di lavoro, quando rientra a casa si ritrova stanco e demotivato, va dal medico che gli diagnostica un'influenza. il giorno dopo anziché allenarsi per la maratona se ne sta a letto. Da notare che influenza e depressione possono avere un'origine molto simile: un corpo stressato che abbassa l'azione del sistema immunitario. Orbene: perché dovremmo credere che quella di sandy è una scelta mentre quella di bob un vincolo esterno?
- risposta obiezione 1: la causa fisica non è rilevante finché non stabiliamo il nesso causale: è lo spirito che aziona i corpi o sono i corpi che determinano l'azione dello spirito? nella storiella ci sono chiari indizi che i nessi siano diversi: bob rinuncia ad un compito piacevole (la maratona), senza contare che per lui il lavoro stesso è gratificante e in qualche modo piacevole. sandy rinuncia alla tortura dei suoi due lavori.
- obiezione 2: ammettiamo di entrare di nascosto nella stanza di john e iniettarli mentre dorme la sostanza X che tra i suoi effetti collaterali induce depressione. Quando si sveglia john è fortemente depresso e torna a letto. qui non c'è stata scelta, eppure c'è depressione!
- risposta obiezione 2: infatti qui sappiamo con certezza che non c'è stata scelta ma questo è un caso che non abbiamo ragione di veder realizzato nella realtà, a meno che di essere di fronte ad una truffa. in condizioni normali è più ragionevole che sia il libero arbitrio a determinare il comportamento apatico.
- obiezione 3: perché i disturbati mentali chiedono aiuto e si dicono malati e infelici per la loro condizione?
- risposta a obiezione 3: è una buona tattica per ricevere aiuti a buon mercato quando servono.
- obiezione 4: se quelle dei disturbati sono solo preferenze estreme dobbiamo concludere che sono preferenze molto disordinate: ora vogliono abusare di una certa sostanza, poi vogliono smettere, poi ancora vogliono tornare alla sostanza...
- risposta obiezione 4. forse in alcuni casi estremi bisogna anche concludere così ma non nel caso descritto. cosa c'è che non va in termini razionali in un alcolista che ragiona così: "ora, nelle condizioni in cui sono, scelgo di bere, lo trovo piacevole. poi, lo so già, toccherò il fondo, un punto in cui nemmeno il bere è più piacevole, sarò una merda. ebbene, in quel momento chiederò aiuto dicendo che voglio smettere, la gente si impietosirà e mi soccorrerà. quando tornerò nella condizione in cui sono ora tornerò a bere. ben inteso: se durante il mio recupero dovessi per caso giungere ad una condizione più piacevole di quella attuale (magari con tanti amici, magari con una posizione di rispetto negli aa) non posso escludere a priori di optare per conservarla anziché per rovinarmi di nuovo con la bottiglia.
- ADHD Overall, the most natural way to formalize ADHD in economic terms is as a high disutility of work combined with a strong taste for variety. Undoubtedly, a person who dislikes working will be more likely to fail to 'finish school work, chores or duties in the workplace'. Similarly, a person with a strong taste for variety will be 'easily distracted by extraneous stimuli'. symptoms of inattention are worded to sound more like constraints. However, each of these is still probably best interpreted as descriptions of preferences.
- lo scientismo è solo una delle tante filosofie della mente. What about all the contrary scientific evidence? It's not really contrary. The best empirics in the world can't resolve fundamental questions of philosophy of mind.
- Critics often cite findings of 'chemical imbalances' in the mentally ill. The problem with these claims, from a Szaszian point of view, is not that they find a connection between brain chemistry and behavior. The problem is that 'imbalance' is a moral judgment masquerading as a medical one.
- make such a big deal about the difference between preferences and constraints. If you literally CAN'T do something, it makes sense to say you have a "disorder." If you're perfectly able to do something but don't like it, it doesn't. How can you tell the difference? As I say in the paper, see if sufficiently strong incentives change behavior. If you do X given sufficient motivation, you CAN do X.
continua
martedì 13 ottobre 2015
HL ITALIANO Foolproof di Greg Ip
Foolproof di Greg Ip
- finanza. summers: ormai le banche hanno gli strumenti x stabilizzare qls crisi...
- finanza. minsky: gli interventi della fed hanno scongiurato molte crisi finanziarie ma lo hanno fatto alzando i rischi ovvro gonfiando la bolla della grande crisi quella in cui tutti soccomberanno...
- dal 1982 al 2007: calma piatta nella finanza. attivismo della fed. comportamenti ad alto rischio degli attori. la grande crisi decennale partita nel 2007…
- le medicine rilassano il corpo. i rimedi rilassano i comportamenti...
- la fiducia negli argini causa il disastro di katrina...
- la fiducia in un euro permanente lo porta quasi a collassare...
- la fiducia nei canali di scolo porta al disastro di fukushima...
- quanti più sicuro è un argine tanti più danni farà l alluvione...
- gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico? forse. di sicuro gran parte di essi si spiega con la crescente efficienza dei soccorsi...
- la paura è la più efficace misura di sicurezza...
- le vittime dei freni antibloccaggio...
- il caschetto dei giocatori ha mutato le fratture nn le h ridotte...
- se il bimbo nn è nel suo seggiolino vai più prudente? allora significa che se sta nel seggiolino sei più spericolato...
- più l ambiente è complesso più la catastrofe è possibile...
- la storia del titanic: la nave inaffondabile...
- la borsa non è un posto x vecchi: la memoria fa stare prudenti con profitti bassi e clienti in fuga...
- tutto si fa in nome della stabilità. giusto studiare come arricchirsi ma giusto scoprire i segreti della vita sicura e della stabilità illusoria...
- il desiderio di stabilità confliggere con quello di complessità e specializzazione.
- il rischio è come un batterio: lo cauterizzi ma lui riemerge mutato altrove...
- VAR value at risk: valuta soppesando la volatilitá passata: un lungo xiodo di stabilità spinge ad esporsi...
- guaio: la fede nella storia passata...
- europa: grande crisi frutto del grande successo: dopo l unione tassi bassi al sud.ma la moneta facile ha contribuito ad aggravare la crisi successiva...
- tesi: l instabilitá nn deriva da cattivi comportamenti ma da periodi molto prolungati di stabilità. il moralismo ci fa xdere di vista qualcosa...
- l illusione statistica: nel mondo delle conseguenze inintenzionali (negatività più rare e più intense) l illusione statistica può essere forte...
- il trade off è positivo? nn lo sappiamo...
- confronto con sam peltzman: in un mondo complesso l'effetto peltzman s'intensifica
- confronto con taleb: nel mondo della sicurezza obbligatoria i cigni neri aumentano le loro probabilità.
continua
lunedì 12 ottobre 2015
Capitalismo ed esistenzialismo
Free Market Existentialism? http://bleedingheartlibertarians.com/2015/10/free-market-existentialism/
Firm Inefficiency di Robin Hanson
#hanson inefficienza
Firm Inefficiency di Robin Hanson
Firm Inefficiency di Robin Hanson
- le grandi imprese sono inefficienti xchè 2 ipotesi: 1 bias 2 costi d agenzia
- ricorda: c'è una concorrenza coi gruppi esterni ma anche una concorrenza tra gruppi di potere interni
- 1 come mai la produttività aumenta quando entra un competitore?
- 2 i fannulloni sono noti ma vengono fatti fuori solo se c è un pretesto più ampio
- 3 preferenza verso i processi elaborati all interno piuttosto che importati dall esterno
- 4 yes man: ce n' è in abbondanza
- 5 opa ostili: la legislazione che le limita protegge i manager
- 6 paghe dei ceo: sembrano svincolate da una logica efficientista
- 7 un fiume di briefing inutili
- i meeting hanno spesso lo scopo di ostentare accordo su scelte giá prese che quello di prendere decisioni
- 8 valutazione distorta dei dipendenti: ogni boss ha i suoi favoriti che coincidono con quelli che ha assunto xsonalmente
- 9 troppa importanza ai titoli di studio
- 10 scarsa propensione agli esperimenti
- 11 scarsa propensione a controllare e documentare predizioni ed esiti effettivi. eppure nei meeting la gente nn fa altro che prevedere il futuro
- 12 il boss non premia chi sente migliore di sè
- 13 l info nn è trasparente: che bisogno c è di limitare gli accessi? solo un modo di preservare il potere
- 14 una valanga di consulenze inutili al solo scopo di pararsi le spalle
- le consulenze sono spesso adottate x incrementare il prestigio dell organizzazione piuttosto che l efficienza
- 15 poco telelavoro farebbe risparmiare molto
- 18 spesso i manager di potere espongono vaghe filosofie per ottenere alleati senza imporre costi a nessuno...
continua
Il bello della musica
Dove sta il bello nella musica?
Ardua domanda. Urge sdrammatizzare immediatamente.
No, quella roba qua sopra non è un’ opera d arte, e nemmeno la simboleggia. È un disegnino che ho fatto personalmente in soggiorno cinque minuti fa.
Nonostante la sua rozzezza serve alla bisogna poichè mi serve un’analogia e non un esempio.
Dunque, punto primo: per apprezzare una musica bisogna dapprima coglierne il senso.
Se il linguaggio della musica fosse un linguaggio naturale tra i tanti il percorso per giungere a questo risultato sarebbe noto. Uno si mette lì di buzzo buono e comincia a studiare la grammatica e il lessico. Ma purtroppo le cose non stanno così, il linguaggio della musica è un linguaggio sui generis.
In che senso “sui generis”? E qui parto con le analogie.
Torniamo allora al disegnino di cui sopra. Qual è il suo senso? A cosa rinvia?
Risposta ingenua: rinvia ad una ragazza o qualcosa del genere!
Sbagliato. Rinvia a “Sara”.
Chi ci fa caso lo vede piuttosto chiaramente, c'è scritto!: le "s" non sono altro che i capelli e le braccia, il volto sorridente con gli occhi forma poi delle "a", e infine il corpo con le gambe non è altro che una grande "r".
Altra domanda: che doti bisogna avere per realizzare il disegnino?
Bè, bisogna conoscere l' anatomia di una donnina e saperla poi riprodurre sulla carta con un pennarello.
Che doti bisogna avere per comprendere il disegnino? Bisogna essenzialmente conoscere le lettere dell’ alfabeto.
Ma soprattutto bisogna avere l’ immaginazione sufficiente per scovarle nel disegnino e metterle in fila affinché acquistino un senso compiuto.
Ecco, lo scambio musicale funziona all'incirca così: da una parte c’ è un tale che conosce a menadito le donnine e le sa disegnare, dall’ altra un tipo che le guarda in caccia di lettere e parole dal senso compiuto.
L’ immaginazione è la facoltá fondamentale su cui far leva per compiere per benino tutto il fondamentale lavoro “trasformativo”.
Fuor di analogia: "donnine, "lettere" e "parole" sarebbero concetti da sostituire con "strutture formali", "emozioni", "stati d'animo", eccetera, eccetera.
Concludo con quattro osservazioni in parte rilevanti per la discussione partita in seguito al post del sette.
Prima osservazione. Se guardo il disegno vedo una donnina anche se non volessi farlo. Per vedere le lettere invece devo sforzarmi.
Per questo i filosofi, a proposito della musica, parlano di "oggetto intenzionale": il bello non viene da te, devi stanarlo tu con la volontá e l’immaginazione.
Seconda osservazione: per scovare le lettere non è fondamentale saper disegnare le donnine, così come per saper disegnare le donnine non è fondamentale conoscere le lettere.
Per questo i filosofi, a proposito del musicista, parlano di intentional fallacy: puoi essere anche un insensibile ottuso che ha ben poco da dire sul senso della sua opera e restare ciononostante un notevole artista.
Terza osservazione. Il bello non è né rappresentato né contenuto nella musica ma emerge grazie al lavoro immaginativo dell'ascoltatore.
Per questo gli psicologi trattano l'esperienza musicale con gli strumenti messi a disposizione dalla psicologia gestaltica piuttosto che con quelli tipici del cognitivismo.
Quarta osservazione. Per quanto l' esperienza soggettiva dell'ascolto sia essenziale per realizzare la bellezza di una musica, nulla si ricava da queste considerazioni circa la natura oggettiva del giudizio estetico.
Anche qui mi spiego con un'analogia: i numeri. I filosofi considerano "i numeri" concetti che emergono nell' interiorità dell'uomo senza per questo negare necessariamente la loro natura oggettiva.
Bibliografia:
Un classico contro questa impostazione: “Il bello musicale” di Eduard Hanslick.
Un classico che appoggia questa impostazione: “Estetica come scienza dell'espressione” di Benedetto Croce.
Un contemporaneo contro questa impostazione: “Filosofia della musica. Un'introduzione” di Peter Kivy.
Un contemporaneo che appoggia questa interpretazione: “Comprendere la musica. Filosofia e interpretazione” di Roger Scruton.
sabato 10 ottobre 2015
Innovazione
http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/10/the-future-is-here-just-not-evenly-distributed.html
the problem is not a lack of innovation it’s a lack of innovation diffusion
spiegazione alternativa: o-ring production
Cos'è un oggetto intenzionale?
In filosofia si usa il concetto di "oggetto intenzionale". Si tratta di qualcosa che io riesco a capire solo se lo voglio fare, solo se m'impegno con la mia immaginazione. Prendiamo una frase del tipo "la mela è sul tavolo" se uno la pronunciasse davanti a me io la capirei anche se non la volessi capire, anche se non decidessi di applicare ad essa la mia immaginazione. Questo perché il linguaggio naturale non costruisce oggetti intenzionali. Certo, puo' darsi che una frase difficile richieda uno sforzo per essere compresa e la produzione di questo sforzo sia intenzionale ma cio' non toglie che quella frase non sia affatto un oggetto intenzionale poiché quella frase è realizzata grazie ad un linguaggio che non ha le potenzialità per costruire oggetti intenzionali. L'immaginazione non ha un ruolo in questo lavoro.
Ebbene, molti filosofi considerano la musica un oggetto intenzionale.
Ebbene, molti filosofi considerano la musica un oggetto intenzionale.
The Purchase of Intimacy Viviana A. Zelizer
The Purchase of Intimacy Viviana A. Zelizer
- Intimità e denaro: in che relazione stanno? Il libro studia tutte le teorie in merito....
- Scopo del libro: c'è incompatibilità? come viene aggirata?...
- Tesi: c'è molta molta economia più o meno mascherata dietro la formazione di solidi legami sociali...
- Un luogo dove i nodi vengono al pettine e si getta la maschera: i tribunali...
- Indizio: quanto denaro viene investito nella costruzione del legame. Molto, sebbene le modalità siano cruciali...
- Quando il connubio cuore e denaro si rende necessario x noi si fa presto a trasformare il significato che diamo a concetti che magari un attimo prima ritenevamo incompatibili...
- Come l'onnipresenza del mercato influenza la ns vita intima?...
- Prendiamo un problema: come ci si divide i lavori domestici, o le risorse familiari, o la cura dei bimbi, o le incombenze varie. Che tecniche di contrattazione vengono adottate?
Xxxxx
- il caso: p. e m. sono da tempo compagni - anche se formalmente lei è la sua schiava - ma nn possono farsi doni x la legge della louisiana....
- ancora oggi la natura della relazione fa nascere diritti e doveri economici implicito che solo il tribunale esplicita...
- attacco alle torri gemelle. a chi spetta il risarcimento federale destinato alle vittime? alle mogli ormai separate di fatto? alle notorie amanti? il caso della compagna lesbica penalizzata in favore del fratello....
- cosa si vuol dimostrare? che l intimità costruisce relazioni economiche implicite le due dimensioni nn sono affatto separate sebbene sia buona norma nn mischiarle in modo esplicito....
- oggi sappiamo che nella relazione intima si contratta eccome. bisogna capire xchè lo si fa in modi così particolari. Perché non prendere un pezzo di carta e buttar giù le clausole?
- àcos è l intimit? implica conoscenza profonda e relazione intensa con l altro. grande attenzione all altro...
- include: conoscenza dei segreti del corpo e costruzione di rituali xsonalizzati. un linguaggio personale e un accettazione dei difetti anche fisici. assenza d imbarazzo x cose imbarazzanti. fiducia....
- si tratta di definizioni vaghe che includono relazioni diversissime dal figlio/genitore al boss/segretaria....
- una distinzione: 1) relazioni che possono produrre danni informativi 2 o danni affettivi. tuttavia è più pertinente considerarle in un continum...
- c è chi definisce l i. in base alle emozioni che evoca. ma sono troppe e troppo variegate...
- costante: chi ha una relazione intima - x es di natura sessuale - ci tiene ad etichettarla. forse x regolare meglio i flussi di denaro? ...
- come pagare lo psicologo? l ordine è particolarmente attento a consigliare forme mediate x nn danneggiare il vincolo. ma tutta la relazione è codificata dalla deontologia. come si spigano distinguo tanto particolareggiati?...
- Come si relazionano intimità ed economia? ci sono tre risposte possibili
- prima risposta: sono incompatibili, bisogna quindi distinguere due sfere quella intima e quella economica affinché il conflitto sia relegato nella seconda senza inquinare la prima. ci sono due mondi nettamente separati: affettività e calcolo economico. il contatto tra le due crea inquinamento e corrompe la morale. l es. di michael walzer fred hirsch. e anche l i. può contaminare l economia. slo un mercato ripulito dai sentimenti genera efficienza. capitalismo: sia i critici che i sostenitori concordano che espelle il solidarismo.
- friedman e la responsabilità sociale dell impresa: teniamo ben distinte le due sfere. chi nn lo fa si condanna a corruzione mafia corporativismo.
- rifkin e l ipercapiralismo: il mercato oggi è puro e nn più temprato da forme relazionali.
- seconda risposta: nn c è reale distinzione ma solo una normale contrattazione di mercato in cui si etichetta la relazione x regolarne le conseguenze...
- intimità e denaro spesso viaggiano insieme: baby sitter adozione asili doni in denaro al matrimonio rimesse emigranti prestiti tra amici eredità. relazioni e denaro...
- riduzionismo economicista (pragmatismo): anche il sentimento ha una sua razionalità economica che può essere smascherata. l economicismo ha portato il più serio attacco alla teorie dei mondi contrapposti...
- posner: il paradigma law and economics applicato alla sessualità: scava scava la sessualità funziona come la borsa...
- david friedman: i contratti a lungo termine funzionano x il matrimonio come x le imprese...
- x gli economicisti la prostituzione è un mero scambio di mercato...
- x i culturalisti (costruttivisti) tutto è ideologia. la prostituzione esprime un isola di pluralismo della sessualità che contesta l egemonia del matrimonio. in qs senso basta l idea: è concepibile protituz. senza sesso...
- x i politicisti tutto è sete di dominio e il potere spiega anche le relazioni. l analisi del patriarcato appartiene a qs costola...
- x i politicisti la prostituzione esprime il dominio dell uomo...
- anche la seconda soluzione sembrerebbe mantenere le due sfere ben distinte anche se suggerisce un meccanismo ipocrita x connetterle...
- terza risposta: nn c è distinzione e nemmeno contrattazione ma un tentativo di connettersi in modo appropriato con l altro...
- tesi: noi dedichiamo molte energie a costruire la relazione più appropriata con l altro. anche gli scambi di denaro servono a qs: è un dono? è un compenso? è un corrispettivo? se la relazione conta la modalità nn conta meno della quantità. le due sfere nn sono separate ma nemmeno tutto può essere ridotto ad economicismo...
- obiettivo: max connessione ottimale. una buona relazione è un bene in sè e va considerato come tale nel bilancio complessivo. l economicista la considera invece solo uno strumento...
- noi costruiamo la relazione con: nomi pratiche simboli rituali...
- nn esiste la relazione ottimale a cui tutte devono tendere ma esiste un mix ottimale di relazioni che dipende dalle preferenze del singolo...
- l attività economica è uno dei tanti contesti in cui prosegue qs incessante lavoro di costruzione...
- connettersi in modo appropriato riduce l incertezza (imho: ma qui siamo ancora nell ambito della razionalità economica)...
- il xicolo di confusione rafforza l attività rituale di marcamento dei confini...
- imho: la connessione appropriata crea una rete che dà sicurezza. ma xchè allora nn stipulare dei contratti? Ipotesi: forse xchè essendo contratti di lungo xiodo e necessariamente incompleti c è di meglio. l adesione a certi rituali offre più garanzie di compliance ed enforcement. in qs senso i comportamenti nn sono meno razionali ma nn utilizzano gli strumenti tipici dell economia. diciamo che hanno una razionalità culturale più che economica..
- il grado d intimità è un buon misuratore della relazione. una valvola utilizzata nella regolazione...
- l opera di demarcamento è spesso impotente senza il contributo istituzionale. x es. il matrimonio...
- a volte si adotta la retorica dei mondi ostili nn xchè ci sicrede realmente ma sempre in vista di configurare al meglio le relazioni...
- rituali simboli e altri medium configuramo una semantica del denaro...
- oggi il denaro è xvasivo e la sua presenza deve essere fronteggiata da chi s impegna a connettere la sua vita. i sostenitori dei due mondi sono preoccupati
- imho: nell'opera di connessione il rituale sostituisce spesso il contratto. Perché? Perché il rituale è un veicolo, è mobile e a muoverlo sono le forze dell'ordine spontaneo. Il contratto è di per sé statico, si muove solo con l'accordo delle parti. In più il rituale genera un movimento coordinato con quello degli altri, il contratto genera invece isolamento e la sua revisione non puo' essere coordinata con l'insieme.
continua
venerdì 9 ottobre 2015
Nella cameretta di Silvia
Condizioni necessarie per l'esperienza estetica.
Facciamo il caso di una ragazzina un po' tamarra e priva di ogni cognizione musicale che dalla sua cameretta nelle case popolari della periferia ascolti "Silvia" di Vasco Rossi.
Compie un'esperienza estetica autentica?
Per certo non lo sapremo mai poiché l'esperienza è qualcosa di interiore, non visibile ad occhio nudo e non misurabile col metro. Tuttavia, possiamo osservarla da vicino per trarne degli indizi.
Dopo l'ascolto dice tra sé: "bellissima canzone, mi ha emozionato un casino".
Poi pensa: "mi ha proprio toccata sul vivo, sento che parla di me, ha colto la mia natura più intima, mi ha fatto rivivere qualcosa di profondo che mi riguarda vicino, allora forse esisto anch'io!"
Infine aggiunge: "Vasco, sei grande, mi conosci meglio di quanto mi conoscano i miei amici e i miei genitori, con canzoni come questa sai raccontarmi come io non saprei fare, grazie di esistere, mi viene da piangere dalla gioia, adesso esco di qui e spacco tutto".
Nel dire e pensare tutto questo è sinceramente commossa, piange di felicità, si sente compresa e parte di una comunità più vasta.
Ora, perché dovrei negare statuto di esperienza estetica a quanto è avvenuto in quella cameretta?
Stando alle parole della protagonista ricorrono tutti gli elementi di per dire che ha sperimentato l'azione reale del bello su di sé: le sue reazioni sono sincere e tipiche.
Una teoria estetica che negasse tutto cio' sarebbe come minimo astrusa. Suggerisco di sostituirla al più presto.
Aggiungo che tutti noi, probabilmente, abbiamo vissuto le emozioni estetiche più potenti in età adolescenziale. Perché? Forse perché in quella parte della nostra vita stiamo costruendo un'identità e la bellezza in tutto cio' ha un ruolo fondamentale. Si tratta di un momento in cui siamo particolarmente sensibili e la risorsa fondamentale per apprezzare il bello è proprio questa: la sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=TwZXs62fTfM
p.s. siccome queste considerazioni sono ispirate da una discussione con Davide, ci tengo a precisare che una pera di eroina fa tutt'altro effetto e suscita tutt'altre reazioni.
**********
Ora si noti che il "dominio della tecnica e della forma":
- non è condizione sufficiente per l'esperienza estetica (vedi il caso dell'ascoltatore sordo),
- non è condizione necessaria per l'esperienza estetica (vedi caso della tamarra delle case popolari),
- non si riscontra necessariamente nella realtà empirica (vedi teoria della variabile spuria),
- non è correlata, se non in senso banale, alla qualità artistica nemmeno nell'atto produttivo.
Perché mai dovremmo dare a questa variabile un ruolo importante nella nostra teoria estetica? Una teoria, a parità del resto, è tanto più potente quanto più è semplice.
Facciamo il caso di una ragazzina un po' tamarra e priva di ogni cognizione musicale che dalla sua cameretta nelle case popolari della periferia ascolti "Silvia" di Vasco Rossi.
Compie un'esperienza estetica autentica?
Per certo non lo sapremo mai poiché l'esperienza è qualcosa di interiore, non visibile ad occhio nudo e non misurabile col metro. Tuttavia, possiamo osservarla da vicino per trarne degli indizi.
Dopo l'ascolto dice tra sé: "bellissima canzone, mi ha emozionato un casino".
Poi pensa: "mi ha proprio toccata sul vivo, sento che parla di me, ha colto la mia natura più intima, mi ha fatto rivivere qualcosa di profondo che mi riguarda vicino, allora forse esisto anch'io!"
Infine aggiunge: "Vasco, sei grande, mi conosci meglio di quanto mi conoscano i miei amici e i miei genitori, con canzoni come questa sai raccontarmi come io non saprei fare, grazie di esistere, mi viene da piangere dalla gioia, adesso esco di qui e spacco tutto".
Nel dire e pensare tutto questo è sinceramente commossa, piange di felicità, si sente compresa e parte di una comunità più vasta.
Ora, perché dovrei negare statuto di esperienza estetica a quanto è avvenuto in quella cameretta?
Stando alle parole della protagonista ricorrono tutti gli elementi di per dire che ha sperimentato l'azione reale del bello su di sé: le sue reazioni sono sincere e tipiche.
Una teoria estetica che negasse tutto cio' sarebbe come minimo astrusa. Suggerisco di sostituirla al più presto.
Aggiungo che tutti noi, probabilmente, abbiamo vissuto le emozioni estetiche più potenti in età adolescenziale. Perché? Forse perché in quella parte della nostra vita stiamo costruendo un'identità e la bellezza in tutto cio' ha un ruolo fondamentale. Si tratta di un momento in cui siamo particolarmente sensibili e la risorsa fondamentale per apprezzare il bello è proprio questa: la sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=TwZXs62fTfM
p.s. siccome queste considerazioni sono ispirate da una discussione con Davide, ci tengo a precisare che una pera di eroina fa tutt'altro effetto e suscita tutt'altre reazioni.
**********
Ora si noti che il "dominio della tecnica e della forma":
- non è condizione sufficiente per l'esperienza estetica (vedi il caso dell'ascoltatore sordo),
- non è condizione necessaria per l'esperienza estetica (vedi caso della tamarra delle case popolari),
- non si riscontra necessariamente nella realtà empirica (vedi teoria della variabile spuria),
- non è correlata, se non in senso banale, alla qualità artistica nemmeno nell'atto produttivo.
Perché mai dovremmo dare a questa variabile un ruolo importante nella nostra teoria estetica? Una teoria, a parità del resto, è tanto più potente quanto più è semplice.
giovedì 8 ottobre 2015
La tecnica come variabile spuria
Molti notano che tra i musicisti (coloro che dominano la tecnica esecutiva) la capacità di giudizio estetico sia mediamente più elevata, ma forse la tecnica in sè è una variabile spuria. Costoro, infatti, per poter acquisire una tecnica adeguata, si sottopongono ad un contatto più prolungato con le opere e sviluppano necessariamente anche una sensibilità e un giudizio estetico più affinato dato questo loro privilegio (possono per esempio fare confronti con la tradizione o con altri autori eccetera). Se questo è vero la capacità di giudizio estetico non è dovuto alla tecnica acquisita ma all'esperienza di ascolti ripetuti e meticolosi.
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt - i punti toccati
- esiste un un trade off tra cibo e sesso...
- sesso e cibo: stessi appetiti stesso lessico. i due discorsi si incrociano spesso con doppi sensi imbarazzanti...
- sesso e cibo: entrambi danno gioia come possono portare alla rovina....
- s. e c.: in tutte le civiltà sono sottoposti a regole...
- cosa succederebbe se nn ci fossero regole. d altronde viste le analogie è logico aspettarsi un trattamento equipollente.
- oggi: l accesso al cibo è illimitato. l accesso al sesso anche, grazie agli antic....
- anche la morale facilita l illimitato: ghiottone nn è più un insulto e casto nn è più una lode...
- ciò nn significa che nn esistano altre ragioni x contenersi: malattie...
- betty: casalinga trentenne anni 50. jennifer: sua figlia oggi della stessa età.
- la cucina di b.: piena di scatolette con zuccheri e carni rosse a volontà. il freezer pieno di carne congelata. cibo fresco: giusto qlc patata. il pranzo è un cerimonia si mangia di tutto e si pulisce il piatto...
- j.: meno cerimonie tavolo spoglio più attenzione al cibo: si compra organico e la carne rossa è bandita. nel freezer solo ghiaccio nel frigo solo succhi e soia vegetale...
- j. porta in tavola la morale. mangiare una certa roba può essere giusto o sbagliato. un problema estraneo a b. j. non impone ma pensa al mondo come sarebbe migliore se tutti fossero come lei. ha i suoi imperativi categorici e nn manca di evangelizzare le amiche...
- b.: vede il cibo come scarso e le preoccupazioni di j. gli sembrerebbero assurde...
- ma a parte la scarsità per b. il cibo è una questione di gusti nn di morale...
- b.: il sesso fuori dal matrimonio è un obbrobrio. gli scandali di b.: il vicino che è scappato con l amante. la tizia che ha avuto una figlia e si è ritirata dalla scuola. lo zio con la gonorrea....
- b.: il sesso nn è una questione di gusti. ci sono delle regole. bisogna superare un test kantiano...
- b. e j. hanno posizioni molto diverse su s. e c. ma si noti posizioni simmetriche...
- imho: si noti come il ruolo della purezza nn sia affatto obsoleto nelle nuove generazioni nn sia un portato ormai obsoleto della tradizione. no. ha solo cambiato oggetto a cui applicarsi...
- il cibo nn è digitalizzabile. nn è banalizzabile. richiede relazione. qs lo rende un buon candidato al ruolo di idolo...
- il culto del macrobiotico e della salute totale...
- vegetarianesimo: morale e salute. storia con chiari agganci con le sette religiose presbiteriane...
- lo scisma tra macrobiotici e vegetariani ricorda uno scisma religioso...
- il culto del Km0 nato in francia. nato con motivazioni religiose oggi è ricoperto di moralismo e giudizi di valore. ci sono ormai veri s propri sermoni ispirati al km0...
- vegani: codice rigido su tutto. silenzio sul sesso...
- gastroporno: le immagini iperdettagliate di cibo....
- sesso libero: meno castità più pornografia x tutti sdoganamento parolacce...
- "tu sei quello che mangi" nn ha un equivalente nel sesso...
- la pornografia è adulterio? la domanda oggi nn si pone tanto è diffusa la pornografia ma dal punto di vista logico e della tradizione ha un suo senso. evidentemente sono cambiati i valori...
- il cibo spazzatura nn è tollerato ma il sesso spazzatura sì...
- obiezione: ma noi oggi sappiamo molto di più sull importanza della dieta sulla salute...
- risposta: e allora xchè nn si fa altrettanto col sesso. sapuamo bene tutti gli inconvenienti di una vita sregolata eppure rilasciamo i treni on qs ambito...
- l uomo sposato vive meglio e di più. il divorzio è una catastrofe finanziaria e prodromo di malattie. i figli illegittimi sono una catastrofe x le mamme single. il sesso disordinato poi ha sempre una vittima predestinata: i bambini. quando la famiglia si sfascia i bimbi corrono rischi di tutti i tipi...
- la rivoluzione sessuale è stata dannosa specie x i più vulnerabili. gli studi si moltiplicano. ieri nn lo sapevamo oggi sì. eppure la morale sembra viaggiare in senso opposto...
- Nietzsche chiedeva la neutralizzazione del sesso. oggi noi sappiamo cosa comporta tutto ciò. ci comportiamo forse di vonseguenza? no. perchè? forse xchè abbiamo un nuovo riferimento per la ns idea di purezza: il cibo. le conseguenze fattuali contano ben poco...
- la rivoluzione sessuale ci ha reso orfani e cerchiamo nel cibo una nuovo idolo
continua
mercoledì 7 ottobre 2015
Dieci canzoni dei Beatles valgono quanto una sinfonia di Beethoven?
Dieci canzoni dei Beatles valgono una sinfonia di Beethoven?
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
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