giovedì 7 novembre 2019

QUANDO E' LECITA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA?

QUANDO E' LECITA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA?
1) Quando esiste una legge voluta a maggioranza (altrimenti, in democrazia, la strada è quella di cambiarla).
2) Quando questa legge lede l'integrità di una coscienza religiosa (ma non solo). Le persone hanno una dignità che va salvaguardata.
3) Quando l'esenzione è fattibile: i costi non sono elevati e l'offesa accertabile. In caso contrario si darebbe vita a comportamenti opportunistici.
4) Quando i danni imposti non sono elevati. E' il punto più delicato perché c'è un problema di "soglia" e, oltretutto, si tende a confondere il danno (fisico e psicologico) con l'offesa, ovvero la dignità offesa. Inoltre, un danno elevato non implica automaticamente la rinuncia all'obiezione, si possono sempre trovare le forme più adeguate.
Facciamo qualche esempio tratto da situazioni reali. Scusate i giudizi poco sfumati.
1) La leva militare. Tutte e 4 le condizioni sono verificate.
2) L'uso di droghe a scopo sciamanico. Tutte e quattro le condizioni sono verificate.
3) Aborto. Tutte e quattro le condizioni sono verificate.
4) Obbligo vaccinazione. C'è un problema sulla quarta condizione poiché bambini innocenti non vaccinabili, per esempio a scuola, potrebbero essere contagiati. Si puo' però impedire all'obbiettore di frequentare una scuola pubblica risarcendolo con un voucher che copra l'intera retta di una scuola privata disposto ad accettarlo.
5) Torta per matrimonio gay. Ricordate il caso del pasticciere che si rifiutò di confezionarla? Potrebbero esserci problemi sulla quarta condizione, anche se a ben vedere non sembrano prodursi danni (materiali e psicologici) per la coppia respinta, solo, eventualmente, un'offesa alla loro dignità. Quindi direi di sì.
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I’m writing this post as a reference for future discussions about religious exemptions. Conditions Sufficient to Morally Require a Religious Exemption I think religious exemptions from a law morally ought granted whenever the following four conditions are met: (1) The law is endorsed by the subset...

PERCHE' I NAZI-FASCISTI HANNO PERSO LA GUERRA? PERCHE' ERANO DEGLI INCAPACI!

PERCHE' I NAZI-FASCISTI HANNO PERSO LA GUERRA? PERCHE' ERANO DEGLI INCAPACI!
Noi associamo nazismo e fascismo col male, l'immoralità e la disumanità, ma anche con una inusitata potenza resa possibile dalla competenza e dalla dedizione profusa nello sforzo bellico. Un nemico del genere non ci intimorisce solo per le sue cattive intenzioni ma anche per la sorprendente forza con cui puo' sopraffarci. Vediamo il nazista come un malvagio conquistatore al cui servizio sta un apparato tecnologico e industriale di prim'ordine. Sono o non sono tedeschi?
E' giunto il momento di dire che li abbiamo tremendamente sopravvalutati, forse ingannati dal fatto che loro furono i primi a mostrare una assurda fiducia in loro stessi. Ma si trattava di un colossale errore di calcolo che, forse, per un attimo ha dato uno slancio imprevisto ma che poi li ha portati all' inevitabile schianto finale. Se hanno perso è perché l'ideologia li ha accecati facendoli fantasticare. Hitler, Tojo e Mussolini non erano solo cattivi, erano innanzitutto degli incompetenti. Incompetenti nella valutazione dello scenario che avevano di fronte. Fallirono nel riconoscere la loro e l'altrui forza sacrificando la vita di molti con assurde strategie che non prevedevano la ritirata. Ingannati dai loro primi successi, illusi dall'effimera grandezza delle loro vittorie, finirono per credere alla loro stessa propaganda. Il sacrificio che chiedevano era reale, la potenza che pensavano di avere solo illusoria. Sottovalutarono le democrazie, la loro tecnologia, la loro strategia e la loro industria militare. Considerata la pessima prestazione dei regimi, anche chi oggi dovesse avere qualche simpatia per quelle ideologie, alla luce della storia dovrebbe giudicarle impraticabili, questo almeno l'opinione di Victor Davis Hanson.
Di seguito l'esempio di alcune lacune dall'esercito nazista.
1) Gli alleati si spostavano con le auto, i nazisti per lo più a cavallo. E ho detto tutto.
2) Scarsi rifornimenti. Nelle forniture gli Alleati potevano contare su una flotta mercantile di 46 milioni di tonnellate, l'Asse non andava oltre i 5. I primi avevano una disponibilità doppia di alluminio e dal 43 tagliarono fuori la Germania dalla fornitura di tutti i "metalli rari". Solo le forniture USA alla GB e all'URSS nel corso della guerra furono pari all'intero PIL della Germania nel 1939.
3) Gli Alleati galleggiavano sul petrolio, l'Asse ne aveva una scarsissima disponibilità, e dovevano muovere mostri come il King Tiger che ciucciava un gallone ogni 700 metri.
4) Il mito dei Panzer: non erano né molti né tecnologicamente avanzati. I Mark 1 e 2 erano addirittura inferiori ai carri francesi ma anche il 4 era comunque superato per efficienza dallo Sherman e probabilmente inferiore anche al T34 sovietico. I tedeschi ne produssero 67.000 chiamandoli a fronteggiare i 270.000 degli Alleati. Il misero contributo degli italiani fu di 3.300 carri. Lo zelo dei generali e dei ricercatori impediva loro di riferire a Hitler l'evidente asimmetria. La Germania investì cifre enormi nel Royal Tiger (300.000 ore-uomo di lavoro per la sua costruzione, dieci volte lo Sherman). Ma alla fine ne furono sfornati solo 1.300, oltretutto, le 70 tonnellate di peso, i continui problemi meccanici e i costi enormi fecero di questo carro un fallimento completo.
5) La collaborazione tra gli alleati migliorava la tecnologia. Sullo Sherman si lavorò insieme, con le forniture americane migliorate negli armamenti dagli inglesi, grazie anche all'intercambiabilità dei pezzi. I carri tedeschi non erano modulari ma compatti, e in ogni caso tra tedeschi e italiani non si registrano collaborazioni fattive.
6) L'industria militare nazista non era poi così potente, anche se la Germania destinava lì un incredibile 75% del PIL, per lo più contraendo un debito insostenibile. Nonostante questo, prendendo a riferimento il 1939, parliamo di 384 miliardi di dollari, una quota non superiore a quella dell'URSS e di 100 miliardi di dollari inferiore a Francia + GB. Gli USA avevano il quadruplo delle risorse. Ma non è solo un discorso di risorse, la goffa produzione centralizzata impediva di impiegare una larga fetta della popolazione, per lo più sparsa su tutto il territorio.
7) Il V2 fu un pessimo affare. I nazisti fondarono l'assalto alla GB sui missili balistici. Il V1 era scarsino, anche se ne lanciarono 10.000, l'80% fu neutralizzato dalla contraerea e molti non esplosero. Il V2 era più sofisticato ma non fu mai prodotto in massa, solo 3.000 razzi videro la luce. La produzione V1 + V2 nel suo complesso costò più della fabbricazione della bomba atomica. Si è calcolato che ogni missile dei nazi a bersaglio costava circa 30 volte il più costoso missile a bersaglio degli USA (il B29).
8) La Luftwaffe non era palesemente all'altezza del nemico. Inferiore anche alla sola RAF. La prima, tanto per dire, partiva con 2500 aerei mentre la seconda con 1500 (compreso il sorpassato Hurricane). Ma l'aviazione GB era imperniata su un sistema facile da sviluppare, sia nell'addestramento degli uomini che nella produzione industriale. Alla fine la GB fabbricò nel corso della guerra 177.000 aerei, 44.000 più dei tedeschi. Per gli USA fu lo stesso: partirono impreparati ma ebbero nel corso del conflitto una produzione efficientissima con 300.000 aerei all'attivo. E si noti che gli addetti tedeschi all'aviazione erano più numerosi causa le deficienze nella meccanizzazione del sistema. I nazisti, ad esempio, non riuscirono mai a sviluppare un bombardiere pesante degno di nota, o anche solo di aggiornare tecnologicamente i loro aerei da combattimento. Chiaramente perdenti anche sul fronte dei radar e della contraerea.
9) Il "bombardamento strategico" fu essenziale nella vittoria degli Alleati. Entrambi i contendenti avevano nel mirino le industrie belliche del nemico ma la "mira" dei tedeschi fu particolarmente approssimativa, mai riuscirono a minacciare in modo serio la produzione industriale britannica, per esempio. Forse perché non ebbero mai a disposizione un bombardiere quadrimotore decente.
10) La campagna U-boat fu un fallimento su tutta la linea. Contro questi sommergibili le armi degli Alleati - sonar, decriptazione dei codici, maiali, missili di profondità - ebbero la meglio distruggendone l'80%. Nel 1943 per ogni sommergibile nazi distrutto si registrarono 2 sole navi Alleate affondate. Con queste medie la battaglia navale si risolse nel giro di due mesi (maggio/giugno). D'altro canto, i sottomarini USA - registrando perdite minime - giocarono un ruolo chiave nell'annichilire la flotta mercantile del Giappone.
11) Ben presto tutti capirono che le portaerei erano decisive per dominare in mare. Ma solo gli USA furono conseguenti. La Germania ne costruì una sola (Tirpitz)! Il Giappone ne costruì 18 ma gli USA almeno 100. Più in generale, la Germania non aveva una flotta abbastanza seria per sbarcare in GB, la minaccia di invasione non è mai stata reale. Non credete a certi documentari.
12) I tedeschi erano stati abili nel corso della "blitzkrieg" ma si dimenticarono presto quella strategia azzerando la struttura di comandi decentrati che consentiva agli ufficiali al fronte di adattarsi con flessibilità alle esigenze del momento. Dopo Dunkirk tutto fu accentrato, irrigidito e burocratizzato.
13) Anche il mito della dedizione tedesca va un po' rivisto. In fondo sapevano di essere inferiori e puntavano tutto sulla tradizione militare e sullo zelo. Alla lunga però l'esercito stette insieme solo grazie alla polizia segreta, alle minacce e alla forza bruta. Ben presto ai posti di comando i generali più abili vennero rimpiazzati da idioti leali.
14) I nazisti non ebbero mai un piano da seguire. Riportarono un certo successo contro gli impreparati polacchi e i demoralizzati francesi, ma poi? Oltre alla tecnologia e al denaro scarseggiavano le idee, e la cosa non sorprende vista la loro evidente inferiorità. Speravano probabilmente in un miracolo. Bah, l'unica cosa che sappiamo è che sessanta milioni di persone morirono per realizzare qualcosa che era già scritta dall'inizio.
Gli altri punti ve li leggete nel libro. Grazie.
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La seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale

AGGIRARE LA RIPUGNANZA

AGGIRARE LA RIPUGNANZA
La compravendita di reni ci ripugna, questo è un fatto. Anche se salverebbe molte vite umane, ci ripugna.
Al contrario, troviamo accettabile che il marito doni un suo rene per salvare la vita alla moglie. Purtroppo, capita spesso che i mariti non abbiano organi compatibili con quelli delle mogli. Che fare?
Una soluzione semplice: ammettiamo che Riccardo non possa salvare la vita a Sara donando un rene perché il suo organo è incompatibile con la moglie. Lo stesso dicasi per Adamo ed Eva. Puo' darsi però che il rene di Adamo sia compatibile con Sara e quello di Riccardo sia compatibile con Eva. Se le coppie si "donano reciprocamente" i reni, le vite di Eva e Sara verranno salvate. La cosa vi ripugna? Non penso.
E' l'uovo di Colombo.
Ma potrebbe essere difficile abbinare coppie di questo tipo. Una cosa è certa, diventa molto ma molto più facile se esiste un mercato - pardon, una rete di donazioni - organizzata su base mondiale.
Problema: ma gran parte del Mondo è Terzo Mondo, un posto dove non possono permettersi i trapianti! Che se ne fanno di un rene in omaggio se poi non possono impiantarlo? Non c'è problema: offre gratuitamente il Primo Mondo. Il costo di una paziente in dialisi è molto più elevato del costo di un trapianto, in questo bel libro trovate tutti i numerini.
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“In his fluent and accessible book, Mr. Roth vividly describes the successes of market design.” — Economist.com​ “In this fascinating, often surprising book, Alvin Roth guides us through the jungles of modern life, pointing to the many markets that are hidden in plain...

mercoledì 6 novembre 2019

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I PAPI CATTIVI

I PAPI CATTIVI
Lo strano pontificato di Francesco ha spiazzato parecchi cattolici facendoli reagire in modo non meno strano. Consiglio: calma e gesso. Procediamo con ordine: primo, impariamo la lezione del passato.
1) I sicofanti - Un gruppo di cattolici sembrano far finta di niente, non scorgono alcuna difficoltà. Per loro nell'azione di Francesco non c'è nulla di problematico: sono i nostri occhi e le nostre orecchie a tradirci, è la nostra pignoleria che ci fa cavillare.
2) Panico - Dall'altra parte c'è chi cede al panico e reagisce in modo scomposto trincerandosi nel sedevacantismo o considerando una conversione all'Ortodossia orientale.
3) Storia - Tutto questo è decisamente fuorviante ed evidenzia una certa ignoranza della teologia ma soprattutto della storia: abbiamo vissuto momenti ben peggiori! Senonché, una saggia dottrina resiliente ci ha sempre salvato.
4) Infallibilità - Sia una parte dello schieramento che l'altro pensano che da qualche parte si annidi un papa infallibile che sta sbagliando o ha sbagliato in passato. Forse non si sa che molti papi del passato hanno preso cantonate clamorose restando pur sempre infallibili. I criteri per pronunciarsi ex cathedra sono infatti sia stringenti che soggetti ad interpretazione. Ergo: ben raramente trovano applicazione.
5) Papi in errore - Quanti! E che errori!... Esempi. Onorio I fu condannato in modo sprezzante dai suoi successori, Stefano VI allestì un bizzarro "sinodo del cadavere", Giovanni XII fu una specie di Caligola e Giovanni XXII costellò il suo papato con strafalcioni dottrinari. Eppure tutti costoro possono essere ben dichiarati infallibili attenendosi alle condizioni fissate nel Vaticano I. Comunque, in fondo all'articolo trovate i vari link alle varie storie, tutte educative.
6) Vigilio - Fu un esempio particolarmente istruttivo. Amico dell' "imperatrice" Teodora, nota adepta del monofisismo, si accordò con lei per uno scambio: l'elezione al Soglio contro il ripudio di Calcedonia (il concilio che condannava l'eresia).
7) Silverio - Ma un papa era nel frattempo già stato eletto: Silverio. Nessun problema, fu deposto con false accuse e mandato in esilio per poterlo rimpiazzare col fidato Vigilio.
8) Problemi - La teologia di Vigilio fu alquanto problematica, doveva barcamenarsi tra Calcedonia e monofisismo. Insomma, possiamo ben dire che, pur facendo concessioni all'eresia, non mantenne in pieno la promessa fatta a Teodora.
9) Scisma dei tre capitoli - Giustiniano, l'imperatore, decise di intervenire per placare il contrasto tra monofisiti (tra cui sua moglie) e ortodossi spingendo per la condanna del lavoro di tre teologi in odore di eresia nestoriana (l'eresia contraria al monofisitismo). Una condanna che indirettamente riabilitava i monofisiti.
10) Scisma - L'ipotesi di condanna fu giudicata palesemente ingiusta dai vescovoni poiché Calcedonia era al corrente del loro lavoro di questa gente e non aveva emesso nessuna condanna nei loro confronti. Vigilio stesso dapprima si rifiutò di pronunciarla, poi, sotto pressione, acconsentì. Fu subito denunciato da molti prelati di rilievo per aver tradito Calcedonia.
11) Cartagine - Un sinodo straordianario a Cartagine scomunicò Vigilio, il quale ritirò la sua condanna. In seguito, stressato dall'imperatore, la ripropose pari pari.
12) Finale - Quando Vigilio morì la sua reputazione era piuttosto bassa, e si capisce. Non fu nemmeno sepolto in San Pietro, tanto per dire.
13) Legittimità - Cosa pensare innanzitutto dell'elezione di Vigilio? Era legittima. E cosa pensare del suo pensiero? Era ortodosso? Considerate che la vicenda teologica era un ginepraio, qualcosa di molto complicato da giudicare, e Vigilio nemmeno sapeva il greco, non potendo così avere accesso diretto ai testi.
14) Pressioni - Il povero papa agì sempre sotto la pressione di altri poteri, si puo' arrivare a dire che errò essendo comunque in condizioni che salvaguardavano la sua infallibilità. In proposito è da leggere l'articolata difesa che di lui fece Roberto Bellarmino al capitolo 10 del suo famoso libro sui pontefici.
15) Il vero papa - Sicuramente, solo dopo la morte in esilio di Silverio, Vigilio poteva dirsi il vero Papa. Purtroppo, anche dopo questo fatto forse espresse simpatie per il monofisismo. In ogni caso ebbe parole molto ambigue in merito.
16) Parallelo - Ricapitoliamo, abbiamo qui un papa salito al soglio in seguito alle dimissioni rassegnate sotto pressione dal suo predecessore. Un papa la cui elezione sembra sollevare qualche dubbio di legittimità. Un papa che ha poi regnato utilizzando un linguaggio oscuro finalizzato a dare un contentino a tutti. Vi suona familiare una figura del genere?
17 Benedetto - Si tenga presente questo fatto: non sembra che Benedetto abbia del tutto rinunciato alla sua carica, ha rinunciato piuttosto ad esercitarla "attivamente" per limitarsi ad un esercizio "contemplativo". Come interpretare?
18) Georg Ganswein - Per l'arcivescovo, Benedetto ha "esteso" il ministero petrino. Vista la vicinanza tra i due si puo' ben dire che sia questo il pensiero di Benedetto stesso, sebbene sia stato più volte ribadito che le dimissioni date siano incontrovertibili.
19) Accade! - Cari cattolici, non scoraggiatevi, non siate ingenui o disperati: certe cose accadono! Francesco non è una novità assoluta, in passao c'è stato ben di peggio, la Chiesa è abituata a tanta ambiguità. Se la giudichiamo indistruttibile è perché in passato diverse forze distruttrici si sono avventate su di lei. Non abbandonatela nel momento del bisogno.
20) Libri - "I papi cattivi" E.R. Chamberlein - "I cattivi pastori" di Rod Bennett.
EDWARDFESER.BLOGSPOT.COM
The increasingly strange pontificate of Pope Francis is leading many Catholics into increasingly strange behavior. Some, like the emper...

E' POSSIBILE UN'ETICA LAICA?

E' POSSIBILE UN'ETICA LAICA?
Le difficoltà del progetto IA (intelligenza artificiale) ha qualcosa da dire in merito.
1) Morale religiosa - La MR si basa sulla virtù: cresci virtuoso e ti comporterai bene. La correttezza è il frutto dell'educazione.
2) Etica laica - L' EL si basa sui principi: impara cosa devi fare e ti comporterai bene. La correttezza è il frutto della conoscenza.
3) IA - Il progetto IA ha un problema: deve insegnare ai robot intelligenti ad essere buoni, altrimenti distruggeranno l'uomo. Deve, cioè, immettere nel software i giusti principi morali da seguire. In questo senso serve un'etica laica.
4) Il problema - Qui sorge un problema che puo' essere descritto da un esempio. Partiamo da qualcosa che non ha nulla a che fare con l'etica. Dico al mio robot che devo comprare una bici. Lui mi manda tutti i cataloghi di tutto il mondo intasandomi il PC. No, dico, devo comprarla qui a Varese. Lui mi manda cataloghi di bici da bambini disponibili qui a Varese. No, dico, mi serve una bici da adulto. Lui mi manda una lista di bici che necessitano di riparazione. No, dico, mi serve una bici funzionante. Lui mi manda la lista di bici costosissime. No dico, voglio spendere massimo 300 euro. E così via. Insomma, tra persone ci capiamo molto meglio, dove una persona arriva con la virtù del buon senso, la macchina necessita di specificazioni complete di cosa "non ho bisogno", talmente complete che forse è meglio faccia da solo. Certo, potrebbe bastare qualche filtro affinché il mio maggiordomo robot possa fare un buon lavoro, ma la certezza non ce l'ho. Immaginatevi di non avere certezze quando l'errore si paga in vite umane.
5) Il problema morale - Tua madre è intrappolata in una casa che va a fuoco, tu ordini al tuo robot di portarla fuori. Lui fa esplodere la casa proiettando tua madre centinaia di metri lontana. Non è esattamente quello che volevi, anche se il robot ha eseguito il tuo ordine alla lettera. Se gli chiedi di eseguire l'ordine senza far esplodere la casa, lui probabilmente getterà tua madre dalla finestra. Nell'ordine successivo sarebbe meglio precisare al tuo robot di non usare armi nucleari e di non distruggere il pianeta, di non gettarci tutti in un matrix pur di salvare tua mamma dal fuoco. Specifica poi che non deve salvare la madre che sogni ma la madre vera.
6) Il nostro cervello - Il problema: il nostro cervello è troppo piccolo per contenere tutte le istruzioni da dare a un robot intelligente (privo di buon senso). Non c'è sufficiente spazio, i comportamenti da evitare sono milioni (forse sono infiniti) e prima che tu li metta in fila tua madre sarà già morta.
7) Il principio dei principi - Sarebbe questo: non c'è nessun valore sicuro che sia più piccolo dell' INTERO sistema di valori. Ma un sistema di valori completo è costruibile? Sembra alquanto dubbio. Non sappiamo prefigurare tutti i valori da rispettare, specie se pensiamo nel lungo periodo. Ma la precisione è così importante? Sì, quando ne va dei destini dell'umanità direi di sì. E, ricordiamoci sempre, un complotto tra robot intelligenti potrebbe minacciare l'umanità.
8) La storia della filosofia morale - Da quanto detto si capisce anche perché i filosofi morali hanno ragionamento di etica per migliaia di anni senza riuscire ad isolare un numero sufficientemente ristretto di principi su cui fondare il loro sistema.
9) Noia - Pensate solo alla noia. Quand'anche esistessero pochi principi morali prima o poi ci verrebbero a noia, cesserebbero di realizzarci come uomini. Oppure pensate ad una mente artificiale a cui date tutte le istruzioni ma non l'idea che cio' che "sente" deve avere un riferimento esterno. Se ne andrebbe in giro "sentendo" di aver fatto la cosa giusta senza in realtà fare nulla.
10) Conclusioni - Ora mi sembra chiaro perché il progetto IA sia considerato da molti come pericoloso, perché è ragionevole ritenere che i robot intelligenti ci annienteranno prima o poi. La minaccia deriva essenzialmente dal fatto che non esiste un'etica laica affidabile da insegnare loro.
INTELLIGENCEEXPLOSION.COM
One day, my friend Niel asked his virtual assistant in India to find him a bike he could buy that day. She sent him a list of bikes for sale from all over the world. Niel said, “No, I need one I can buy in Oxford today; it has to be local.” So she sent him a long list of bikes available in Oxfor...