Una regola giusta deve trattare tutti allo stesso modo oppure casi differenti in modo differente?
Ci sono regole che uno dà a se stesso: io, per esempio, m’impongo di non calpestare le righe del campo da tennis nel corso degli intervalli, oppure di fare sempre le scale a piedi.
Qui non ci sono problemi: ognuno si sceglie le sue regole ritagliandosele su misura.
Ci sono poi le regole contrattuali: anche qui i contraenti selezionano le regole che fanno il caso loro. Sarebbe assurdo imporre a tutti le stesse clausole.
Poi ci sono le leggi di natura: la legge di gravità non distingue i grassi dai magri, si applica indistintamente a tutti.
Anche il divertimento ha bisogno di regole. Le “regole del gioco” s’ispirano a quelle di natura: nella pallacanestro, per esempio, i “bassi” non hanno alcun diritto ad avere un canestro più basso: se lo si abbassa, lo si abbassa per tutti.
E le leggi politiche? Devono ispirarsi ai contratti o alla natura? Al solipsismo o ai giochi? E’ qui che si crea una frattura.
Chi simpatizza con la natura vorrebbe leggi universali, chi punta sulla ragione dell’uomo pensa ai contratti.
I primi sono etichettati come “realisti”, i secondi come “anti-realisti”. Il motivo è semplice: un contratto non potrà mai essere stipulato da una moltitudine di contraenti, cosicché non esiste nella realtà e bisogna inventarselo nell’anti-realtà.
La natura non ha un’etica, esattamente come i giochi. Per questo che i “realisti” sostengono lo “stato ludico” in contrapposizione a quello etico.
E qui si comprende un altro aspetto dell’ “anti-realismo”: per costoro lo Stato (ovvero un’entità fittizia) assume rango di soggetto etico. Per i realisti solo l’individuo (entità reale) puo’ assumere rango di soggetto etico.
sabato 17 ottobre 2015
Hayek e il welfare
Qual è la forma di welfare che conserva l'universalità della legge? Non esiste ma esistono forme meno deturpanti di altre. Esempio: dare un fisso a tutti i cittadini (o ai maggiorenni) e fissare una tassazione progressiva per i redditi più bassi in modo da riprendersi gradualmente il fisso corrisposto quando si supera una certa soglia di reddito (i particolari sono in Charles Murray: In your hands)
venerdì 16 ottobre 2015
Sulle origini della musica
Sappiamo che l'uomo sceso dalle piante cominciò subito a mangiare carne. Ma senza strumenti come faceva? Scacciava i predatori e si appropriava della preda. Ma come? Urlando in coro e agitandosi in modo coordinato in modo da sembrare un "animalone".
http://www.meltingasphalt.com/music-in-human-evolution/
The Invention of Science: A New History of the Scientific Revolution di David Wootton
Come smascherare chi è privo di mentalità scientifica? Basta osservare chi usa l’espressione “la scienza ci dice che…”, oppure “la comunità scientifica ci dice che…”, oppure esclama che una certa relazione è "scientificamente provata". Dove alligna meglio la mentalità anti-scientifica? Un po’ ovunque ma - per motivi legati al conflitto d’interesse – soprattutto tra gli scienziati. A loro la gente oggi concede più facilmente di emanare dogmi e in queste condizioni è umano cedere al privilegio acquisendo via via un'inclinazione per l'appunto dogmatica. I dipartimenti delle facoltà scientifiche sono pieni di ricercatori con una mentalità da filosofi quando va bene, da impiegati del catasto quando va male. Ma cos’è esattamente la mentalità scientifica? E’ una mentalità rivolta con ottimismo al futuro, dà per scontato che ci sono "molte cose da scoprire", sa che se facciamo "100" la verità, qui ed ora conosciamo "1"; il resto deve essere ancora scoperto e puo' ribaltare le conclusioni provvisorie. La mente scientifica condivide con quella medievale il senso del mistero fitto ma si distacca da quest'ultima per dinamismo e ottimismo oltre che nella capacità plastica di rivedere le proprie posizioni. Capisci che se uno ha dentro questo demone non dirà mai “la Scienza ci dice che…”. Difficile che intervenga nel dibattito politico senza abdicare alla sua mentalità. La scienza ti dice ben poco, se hai un'autentica "mentalità scientifica", ci mette solo nelle condizioni di progredire scoprendo nuove cose, saranno le nuove scoperte ad illuminarci sulla realtà dei fatti, e ce ne sono sempre di nuove da fare, a qualunque stadio della storia umana. Ebbene, la conoscenza scientifica non è altro che la conoscenza intuitiva di chi fa scienza concependola in questo modo.
Un fisco per la famiglia
un fosco per la famiglia
- sostituire la detrazione coniuge con l'eliminazione della tassazione progressiva (che penalizza il reddito unico
- sostituire la detrazione figli con una pensione parametrata al numero di figli (lavoratori) che si sono allevati
continua
giovedì 15 ottobre 2015
The Moral Sense di James Q. Wilson
The Moral Sense di James Q. Wilson
- la virtù ha una brutta fama: x i giovani è il contrario del divertimento x i vecchi un arma politica o nostalgica. eppure il moralismo spopola. come è possibile?
- nascondiamo il tipico linguaggio della morale dietro il linguaggio sui caratteri...
- tesi: l uomo ha una sua natura morale e ad essa si appella ogni discorso etico convincente.
- perchè i discorsi moralisti ci infastidiscono? forse xchè riteniamo che nn siano nè razionali nè scientifici. domanda molto fondandosi sul nulla.
- darwin: siamo solo degli egoisti ipocriti. così almeno la vulgata di qs autore
- freud: il senso di colpa è sintomo di repressione.
- marx: contano solo i rapporti di forza.
- x la moralità nn c è posto in qs autori che hanno forgiato la modernità. la loro scienza sfida il senso comune.
- fallacia naturalistica: scienza e morale sono separate da un abisso. in campo etico possiamo avere solo opinioni ma nessuna conoscenza...
- antropologia: ci mostra quanto vari sono i costumi. nn esiste una natura umana...
- inoltre è sbagliato giudicare i costumi altrui...
- filosofia: impazza il relativismo e il pensiero debole...
- conclusione maggioritaria: l uomo moderno si affida unicamente alla pancia o al calcolo egoistico..
- chi parla di virtù è invitato ad abbassare la voce e si becca del rozzo se nn del fanatico...
- conclusione del libro: l uomo moderno conserva la sua natura morale ma tenta di schermirla o sprezzarla. quando l occultamento nn è più possibile esplode in tirate moralistiche salvo utilizzare linguaggi della politica della giustizia eccetera...
- a volte l occultamento del senso morale deriva dalla sensazione che parlare di giusto o sbagliato faccia male e opprima, specie i bimbi. in molti casi si stigmatizza il bene e il male parlando di semplificazione..
- i bambini sono invece invitati a discutere: value clarification. senonchè la cosa li manda in confusione più che essere un chiarimento...
- di fronte a tanto relativismo sbandierato è normale che un ragazzo si droghi bari ai test o? sospendiamo il giudizio. il libro non parla di qs è troppo difficile legare la cultura ai comportamenti effettivi.
- tema del libro: siamo veramente dei relativisti etici? e perchè ci teniamo tanto a dirci tali? è importante xchè potremmo anche diventare ciò che crediamo di essere...
- oggi la parola valore predomina. ha emarginato la virtù, ma cosa si intende? si parli di divorzio figli illegittimi droga crimine media il dibattito è sempre sui valori.
- la parola valori ci disimpegna sviando il discorso sulle preferenze sui gusti...
- ma nessuno crede veramente a qs altrimenti nn difenderebbe i suoi valori con tanta forza. nn si difendono i propri gusti alzando il pugno.
- da un lato siamo scettici quando sentiamo pontificare sui valori dall altro scegliamo le ns compagnie in base ai valori...
- gli studi sullo sviluppo infantile evidenziano l emergenza di un senso morale...
- tesi: siamo dei moralisti naturali. il giudizio morale per noi è inevitabile...
- il fatto che puoi parlare di morale con tutti significa che tutti capiscano di cosa si parla...
- tesi: molti giudizi espressi nn sono sentiti affatto come relativi...
- senso morale: intuizione morale...
- il senso morale è una predisposizione nn si identifica con nessun obbligo specifico...
- esempi di senso morale: senso del dovere della correttezza della simpatia dell autocontrollo...
- maestri: david hume adam smith. dobbiamo integrare con biologia e nuove conoscenze...
- quali evidenze segnalano l esistenza di un senso morale?…
- i comportamenti valgono più di mille parole..
- qual è la fonte del senso morale?: natura famiglia cultura...
- il dilemma della cultura: come è nata in occidente l idea universalista (quella x cui tutti sono formalmente uguali)??.…
- conclusione: esiste una natura etica umana. è fragile e va coltivata e protetta...
- oltre all egoismo (il ns peccato originale) esiste in moi il desiderio di essere lodati e di meritarci le lodi x la ns correttezza
conclusioni
How Drones Are Changing Warfare di David Cortright, Benjamin Wittes and Ritika Singh, Daniel Goure, Tom Barry
- cartright: i d. rendono la guerra più economica e meno disturbante. il che ci porta a fare più guerre con più danni collaterali e meno terrorismo
- wittes: benvenuta la maggior precisione dei droni. assurdo discutere se controllare la loro proliferazione. unica domanda sensata: vogliamo essere leader in qs tecnologia o semplici follower?
- goure: numeri: guerra e feriti declinano. i droni compiono spesso missioni nn violente e spesso sono un alternativa all invasione. nonostante i xicoli potrebbero essere un occasione di pace...
- barry: la d-technology è alla portata dei privati. gli omicidi saranno commissionati e si creeranno lobby affinchè nn manchi mai lavoro
La main street dell'educazione
Forse l'approccio tradizionale è ancora il migliore.
- Contenuti: le più grandi conquiste del pensiero umano nella scienza e nelle arti (contro il predominio dell'attualità e della militanza come mezzo per catturare l'interesse del discente)
- Pensiero critico: da concepirsi come capacità di aggiornare le conoscenze ricevute (contro la costruzione autonoma da zero della propria conoscenza)
- Valori: il classico VELo: Verità, Educazione, Lealtà (contro i valori di democrazia, legalità, solidarietà).
- Metodo1: è implicato nei contenuti: il metodo del Maestro che sa e che trasferisce la sua conoscenza a chi non sa (contro l'educatore come facilitatore).
- Metodo2: l'insegnante come allenatore della forza di volontà che abitua ai sacrifici e al controllo degli impulsi (contro l'insegnante come intrattenitore che attira l'attenzione).
continua
L'inno dello stalker
https://youtu.be/JcYndF9vfqI
Il pensiero critico
Coltivare un pensiero critico consista nella disponibilità ad aggiornare la propria posizione, non nel non averne alcuna o nel togliere fondamento a qualsiasi posizione. La cosa si riflette nella pedagogia: per insegnare il pensiero critico è opportuno partire da una posizione. Cosa aggiorno se non ho una posizione? In questo senso il pensiero critico è essenzialmente verifica.
Sacrifici inutili
L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:
- allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.
- sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua
mercoledì 14 ottobre 2015
Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti in favore della medicalizzazione della società
Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti utilitaristici in favore della medicalizzazione della società
- problema affrontato: quando è scorretto somministrare certe medicine? spesso dietro la definizione di malattia si nasconde un etica libertaria che induce a soluzioni subottime del problema...
- lamentela conservatrice: il determinismo biologico ci toglie dignità e anche felicità togliendoci il senso della personalità...
- sandy l obesa: x il marito è un maiale per il dottore una malata x la sorella una xseguitata. chi ha ragione?
- concentriamoci sullo scontro tra dottore e marito. la questione ruota intorno al concetto di malattia. se l'obesità è una malattia ha ragione il dottore, se è un vizio ha ragione il marito...
- caratteristiche di una malattia:
- 1 cause biologiche
- 2 esclusa un azione del libero arbitrio
- 3 qlcs di raro
- 4 qlcs di spiacevole
- 5 qlcs di discreto: o ce l hai o nn ce l hai
- 6 qlcs x cui esistono medicine almeno in potenza...
- il cancro è una malattia. al nanismo manca 5. all omosex manca 4. all obesità manca 6 4 3. alla depressione manca 6 e altro. alla vecchiaia manca 3....
- ma la parola malattia è delicata perché induce ad inferenze di valore quindi potremmo dire che certe condizioni meritano di essere malattie altre no...
- solo il malato merita simpatia e supporto. sandy è condannata dal marito xchè nn è malata...
- x un malato la cura è dovuta x un nn malato la cura è un abdicazione della xsonalità...
- conclusione: definire la malattia è piuttosto irrilevante se nn fosse x le implicazioni morali e filosofiche...
- come giudichiamo di solito? secondo il modello libertario: chi agisce male è cattivo e nn merita simpatia, almeno se nn è condizionato in modo determinante da un fattore esterno. In altri termini, diamo grande importanza al fattore 2.
- x il modello libertario distinguere biologia e spirito è decisivo.
- imho: nota che x l immanentista c è una biologia costitutiva intimamente legata all identitá. in qs senso più che di merito si parla di just desert.
- è una distinzione difficile che rischia di sottoporre a condanna degli innocenti...
- imho: nn farla rischia di nn farci condannare dei colpevoli.
- x il determinista conseguenzialista qs separazione nn ha senso e il problema nn si pone: tutto è biologia.
- ma soprattutto la separazione nn è necessaria. certo anche il determinista giudica male i comportamenti socialmente dannoso così come giudica male le unghie incarnite. nn ha bisogno di conoscere l origine di certi comportamenti...
- punire un ladro nn è giusto in sè ma x le conseguenze che scatena...
- determinista: condanna e simpatia sono funzionali a max felicità sociale e qs atteggiamento si riflette nell atteggiamento verso le malattie...
- anche se tutto è biologia per il determinista resta giusto consolare il malato di cancro e condannare il pigro. così facendo la felicità sociale aumenta...
- se un disturbo può essere superato con una condanna ma esiste anche una medicina è giusto consentire di accedere a quest ultima? per un libertario potrebbe ledere la dignità ma un determinista nn ha di qs fisime...
- obiezione libertaria: intervenire con le medicine impedisce di sviluppare il senso di responsabilità..
- risposta: il senso di responsabilità che lo si alleni su cose utili le occasioni nn mancano. se l' obiezione fosse valida creeremmo delle dipendenze per fare in modo che i bambini sviluppino il loro senso di responsabilità (in realtà è proprio quello che si fa quando ci si allena allo sforzo mentale: si imparano cose inutili per tenere in esercizio la mente)
- l opposizione dei libertari alla medicalizzazione della società non fa meraviglia: se fai sacrifici ma viene prospettata una comoda soluzione al problema che affronti, rischi di opporti: un ambito dove segnalavi le tue virtù viene minacciato...
- conclusione: un etica conseguenzialista induce a soluzioni ottimali circa la somministrazione di medicinali. un etica librrtaria e virtuistica rischia di sviare il problema aumentando il costo sociale
- imho: psicologia minima: il sacrificio inutile è uno spreco ma il sacrificio in sé spesso è la base per una vita soddisfatta. forse anche per questo la sua reputazione è tanto buona. oltretutto è anche un allenamento: la scuola è una serie di sacrifici inutili (e forse questi sì eccessivamente costosi) compiuti per allenarsi.
- imho: 1) per il libertario non esiste un diritto alla cura, neanche per colui che giudica "malato", di conseguenza non c'è possibilità di equivoco 2) al di là del diritto, in effetti, il libertario rischia di condannare l'innocente ma il conseguenzialista rischia di non condannare il colpevole, in questo senso non esistono posizioni di vantaggio per qualcuno. 3) il determinista, a meno che non mantenga esoterica la filosofia che professa, non puo' condannare nessuno proprio per gli assunti che abbraccia, di conseguenza non puo' valersi di un'arma che lui stesso ammette essere importante...
L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:
- allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.
- sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.
continua
Against Against Autism Cures Scott Alexander
Against Against Autism Cures Scott Alexander
- esiste un movimento x la libertà di cura degli autistici.
- problema: l autismo è una malattia?...
- la psichiatria ha categorie flessibili: depressione schizo: dalla quasi normalità all invalidità totale...
- ma il range record spetta all autismo: c è il genietto e c è chi nn parla ed è continuamente violento...
- x matthwes e silberman l autistico danneggia se stesso se lasciato solo. i guai che combina sono da imputare all istituzione...
- le horror story sul trattamento degli autistici sono comuni e si capisce quanto le brutalità li danneggino. ma see ne deduce forse che nn abbiano bisogno di una cura?...
- trattare bene l a. impedisce che le cose degenerino ma nn le normalizza affatto...
- l a. soffre: il 30% è epilettico e ha sofferenze fisiche...
- il 50% ha disordini cognitivi: schizo tourette ecc....
- metà degli a. si ferisce e più di metà è aggressivo. le prob. di suicidio sono molto più alte. tutto in assenza di maltrattamenti. 3/4 hanno problemi alimentari. quasi tutti hanno problemi del sonno...
- x i genitori la decisione di internare è dura sofferta e inevitabile...
- matthewes e silberman accusano kanner di incolpare i genitori ma è quello che fanno loro condannando chi interna...
- e l a. da grande? come sarà il suo outcome? varia da poor a very poor. zero lavoro. zer amici...
- e l a. che se la cava brillantemente di cui leggiamo sui giornalu? esistono. ma vanno dal 4% al 10% della popolazione totale...
- è chiaro poi che la vita in istituto è dura: altri scelgono x te!...
- l a. è una malattia? l a. soffre? direi di sì: sono sensibili si feriscono hanno crisi epilettiche si suicidano.
- se nn vogliamo definire il termine malattia definiamo almeno quello di sofferenza. un a. che vuole tagliarsi le dita nn sembra tanto felice della sua condizione...
- frenare la ricerca di medicine al grido "nn è una malattia" è grave xchè ci mette nelle mani dei politici. vi fidate di più di un biologo o di un politico?...
- il mondo senza autismo xde qlcs? sì gli a. hanno uno stile di pensiero unico...
- se esistesse una cura preventiva genetica i genitori dovrebbero sottoporvisi
conclusioni
THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS di Bryan Caplan
THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS di Bryan Caplan
- tesi: il modello che postula il malato mentale come un tale con preferenze estreme è il migliore
- vantaggi: rientrerebbe nel modello economico tradizionale
- nella teoria economica le scelte sono determinate da due fattori: preferenze e vincoli di bilancio. le scelte del malato mentale sarebbero preferenze
- obiezione 1: sandy si barcamena tra due lavori spiacevoli che rendono poco, non ce la fa più ad andare avanti fino al giorno in cui si sente stanca e svuotata, va dal medico che gli diagnostica una depressione, poi torna a casa e sta a letto tutto il giorno. Bob è un manager di successo che vuole partecipare alla maratona di Boston ma questa settimana è stracarico di lavoro, quando rientra a casa si ritrova stanco e demotivato, va dal medico che gli diagnostica un'influenza. il giorno dopo anziché allenarsi per la maratona se ne sta a letto. Da notare che influenza e depressione possono avere un'origine molto simile: un corpo stressato che abbassa l'azione del sistema immunitario. Orbene: perché dovremmo credere che quella di sandy è una scelta mentre quella di bob un vincolo esterno?
- risposta obiezione 1: la causa fisica non è rilevante finché non stabiliamo il nesso causale: è lo spirito che aziona i corpi o sono i corpi che determinano l'azione dello spirito? nella storiella ci sono chiari indizi che i nessi siano diversi: bob rinuncia ad un compito piacevole (la maratona), senza contare che per lui il lavoro stesso è gratificante e in qualche modo piacevole. sandy rinuncia alla tortura dei suoi due lavori.
- obiezione 2: ammettiamo di entrare di nascosto nella stanza di john e iniettarli mentre dorme la sostanza X che tra i suoi effetti collaterali induce depressione. Quando si sveglia john è fortemente depresso e torna a letto. qui non c'è stata scelta, eppure c'è depressione!
- risposta obiezione 2: infatti qui sappiamo con certezza che non c'è stata scelta ma questo è un caso che non abbiamo ragione di veder realizzato nella realtà, a meno che di essere di fronte ad una truffa. in condizioni normali è più ragionevole che sia il libero arbitrio a determinare il comportamento apatico.
- obiezione 3: perché i disturbati mentali chiedono aiuto e si dicono malati e infelici per la loro condizione?
- risposta a obiezione 3: è una buona tattica per ricevere aiuti a buon mercato quando servono.
- obiezione 4: se quelle dei disturbati sono solo preferenze estreme dobbiamo concludere che sono preferenze molto disordinate: ora vogliono abusare di una certa sostanza, poi vogliono smettere, poi ancora vogliono tornare alla sostanza...
- risposta obiezione 4. forse in alcuni casi estremi bisogna anche concludere così ma non nel caso descritto. cosa c'è che non va in termini razionali in un alcolista che ragiona così: "ora, nelle condizioni in cui sono, scelgo di bere, lo trovo piacevole. poi, lo so già, toccherò il fondo, un punto in cui nemmeno il bere è più piacevole, sarò una merda. ebbene, in quel momento chiederò aiuto dicendo che voglio smettere, la gente si impietosirà e mi soccorrerà. quando tornerò nella condizione in cui sono ora tornerò a bere. ben inteso: se durante il mio recupero dovessi per caso giungere ad una condizione più piacevole di quella attuale (magari con tanti amici, magari con una posizione di rispetto negli aa) non posso escludere a priori di optare per conservarla anziché per rovinarmi di nuovo con la bottiglia.
- ADHD Overall, the most natural way to formalize ADHD in economic terms is as a high disutility of work combined with a strong taste for variety. Undoubtedly, a person who dislikes working will be more likely to fail to 'finish school work, chores or duties in the workplace'. Similarly, a person with a strong taste for variety will be 'easily distracted by extraneous stimuli'. symptoms of inattention are worded to sound more like constraints. However, each of these is still probably best interpreted as descriptions of preferences.
- lo scientismo è solo una delle tante filosofie della mente. What about all the contrary scientific evidence? It's not really contrary. The best empirics in the world can't resolve fundamental questions of philosophy of mind.
- Critics often cite findings of 'chemical imbalances' in the mentally ill. The problem with these claims, from a Szaszian point of view, is not that they find a connection between brain chemistry and behavior. The problem is that 'imbalance' is a moral judgment masquerading as a medical one.
- make such a big deal about the difference between preferences and constraints. If you literally CAN'T do something, it makes sense to say you have a "disorder." If you're perfectly able to do something but don't like it, it doesn't. How can you tell the difference? As I say in the paper, see if sufficiently strong incentives change behavior. If you do X given sufficient motivation, you CAN do X.
continua
martedì 13 ottobre 2015
HL ITALIANO Foolproof di Greg Ip
Foolproof di Greg Ip
- finanza. summers: ormai le banche hanno gli strumenti x stabilizzare qls crisi...
- finanza. minsky: gli interventi della fed hanno scongiurato molte crisi finanziarie ma lo hanno fatto alzando i rischi ovvro gonfiando la bolla della grande crisi quella in cui tutti soccomberanno...
- dal 1982 al 2007: calma piatta nella finanza. attivismo della fed. comportamenti ad alto rischio degli attori. la grande crisi decennale partita nel 2007…
- le medicine rilassano il corpo. i rimedi rilassano i comportamenti...
- la fiducia negli argini causa il disastro di katrina...
- la fiducia in un euro permanente lo porta quasi a collassare...
- la fiducia nei canali di scolo porta al disastro di fukushima...
- quanti più sicuro è un argine tanti più danni farà l alluvione...
- gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico? forse. di sicuro gran parte di essi si spiega con la crescente efficienza dei soccorsi...
- la paura è la più efficace misura di sicurezza...
- le vittime dei freni antibloccaggio...
- il caschetto dei giocatori ha mutato le fratture nn le h ridotte...
- se il bimbo nn è nel suo seggiolino vai più prudente? allora significa che se sta nel seggiolino sei più spericolato...
- più l ambiente è complesso più la catastrofe è possibile...
- la storia del titanic: la nave inaffondabile...
- la borsa non è un posto x vecchi: la memoria fa stare prudenti con profitti bassi e clienti in fuga...
- tutto si fa in nome della stabilità. giusto studiare come arricchirsi ma giusto scoprire i segreti della vita sicura e della stabilità illusoria...
- il desiderio di stabilità confliggere con quello di complessità e specializzazione.
- il rischio è come un batterio: lo cauterizzi ma lui riemerge mutato altrove...
- VAR value at risk: valuta soppesando la volatilitá passata: un lungo xiodo di stabilità spinge ad esporsi...
- guaio: la fede nella storia passata...
- europa: grande crisi frutto del grande successo: dopo l unione tassi bassi al sud.ma la moneta facile ha contribuito ad aggravare la crisi successiva...
- tesi: l instabilitá nn deriva da cattivi comportamenti ma da periodi molto prolungati di stabilità. il moralismo ci fa xdere di vista qualcosa...
- l illusione statistica: nel mondo delle conseguenze inintenzionali (negatività più rare e più intense) l illusione statistica può essere forte...
- il trade off è positivo? nn lo sappiamo...
- confronto con sam peltzman: in un mondo complesso l'effetto peltzman s'intensifica
- confronto con taleb: nel mondo della sicurezza obbligatoria i cigni neri aumentano le loro probabilità.
continua
lunedì 12 ottobre 2015
Capitalismo ed esistenzialismo
Free Market Existentialism? http://bleedingheartlibertarians.com/2015/10/free-market-existentialism/
Firm Inefficiency di Robin Hanson
#hanson inefficienza
Firm Inefficiency di Robin Hanson
Firm Inefficiency di Robin Hanson
- le grandi imprese sono inefficienti xchè 2 ipotesi: 1 bias 2 costi d agenzia
- ricorda: c'è una concorrenza coi gruppi esterni ma anche una concorrenza tra gruppi di potere interni
- 1 come mai la produttività aumenta quando entra un competitore?
- 2 i fannulloni sono noti ma vengono fatti fuori solo se c è un pretesto più ampio
- 3 preferenza verso i processi elaborati all interno piuttosto che importati dall esterno
- 4 yes man: ce n' è in abbondanza
- 5 opa ostili: la legislazione che le limita protegge i manager
- 6 paghe dei ceo: sembrano svincolate da una logica efficientista
- 7 un fiume di briefing inutili
- i meeting hanno spesso lo scopo di ostentare accordo su scelte giá prese che quello di prendere decisioni
- 8 valutazione distorta dei dipendenti: ogni boss ha i suoi favoriti che coincidono con quelli che ha assunto xsonalmente
- 9 troppa importanza ai titoli di studio
- 10 scarsa propensione agli esperimenti
- 11 scarsa propensione a controllare e documentare predizioni ed esiti effettivi. eppure nei meeting la gente nn fa altro che prevedere il futuro
- 12 il boss non premia chi sente migliore di sè
- 13 l info nn è trasparente: che bisogno c è di limitare gli accessi? solo un modo di preservare il potere
- 14 una valanga di consulenze inutili al solo scopo di pararsi le spalle
- le consulenze sono spesso adottate x incrementare il prestigio dell organizzazione piuttosto che l efficienza
- 15 poco telelavoro farebbe risparmiare molto
- 18 spesso i manager di potere espongono vaghe filosofie per ottenere alleati senza imporre costi a nessuno...
continua
Il bello della musica
Dove sta il bello nella musica?
Ardua domanda. Urge sdrammatizzare immediatamente.
No, quella roba qua sopra non è un’ opera d arte, e nemmeno la simboleggia. È un disegnino che ho fatto personalmente in soggiorno cinque minuti fa.
Nonostante la sua rozzezza serve alla bisogna poichè mi serve un’analogia e non un esempio.
Dunque, punto primo: per apprezzare una musica bisogna dapprima coglierne il senso.
Se il linguaggio della musica fosse un linguaggio naturale tra i tanti il percorso per giungere a questo risultato sarebbe noto. Uno si mette lì di buzzo buono e comincia a studiare la grammatica e il lessico. Ma purtroppo le cose non stanno così, il linguaggio della musica è un linguaggio sui generis.
In che senso “sui generis”? E qui parto con le analogie.
Torniamo allora al disegnino di cui sopra. Qual è il suo senso? A cosa rinvia?
Risposta ingenua: rinvia ad una ragazza o qualcosa del genere!
Sbagliato. Rinvia a “Sara”.
Chi ci fa caso lo vede piuttosto chiaramente, c'è scritto!: le "s" non sono altro che i capelli e le braccia, il volto sorridente con gli occhi forma poi delle "a", e infine il corpo con le gambe non è altro che una grande "r".
Altra domanda: che doti bisogna avere per realizzare il disegnino?
Bè, bisogna conoscere l' anatomia di una donnina e saperla poi riprodurre sulla carta con un pennarello.
Che doti bisogna avere per comprendere il disegnino? Bisogna essenzialmente conoscere le lettere dell’ alfabeto.
Ma soprattutto bisogna avere l’ immaginazione sufficiente per scovarle nel disegnino e metterle in fila affinché acquistino un senso compiuto.
Ecco, lo scambio musicale funziona all'incirca così: da una parte c’ è un tale che conosce a menadito le donnine e le sa disegnare, dall’ altra un tipo che le guarda in caccia di lettere e parole dal senso compiuto.
L’ immaginazione è la facoltá fondamentale su cui far leva per compiere per benino tutto il fondamentale lavoro “trasformativo”.
Fuor di analogia: "donnine, "lettere" e "parole" sarebbero concetti da sostituire con "strutture formali", "emozioni", "stati d'animo", eccetera, eccetera.
Concludo con quattro osservazioni in parte rilevanti per la discussione partita in seguito al post del sette.
Prima osservazione. Se guardo il disegno vedo una donnina anche se non volessi farlo. Per vedere le lettere invece devo sforzarmi.
Per questo i filosofi, a proposito della musica, parlano di "oggetto intenzionale": il bello non viene da te, devi stanarlo tu con la volontá e l’immaginazione.
Seconda osservazione: per scovare le lettere non è fondamentale saper disegnare le donnine, così come per saper disegnare le donnine non è fondamentale conoscere le lettere.
Per questo i filosofi, a proposito del musicista, parlano di intentional fallacy: puoi essere anche un insensibile ottuso che ha ben poco da dire sul senso della sua opera e restare ciononostante un notevole artista.
Terza osservazione. Il bello non è né rappresentato né contenuto nella musica ma emerge grazie al lavoro immaginativo dell'ascoltatore.
Per questo gli psicologi trattano l'esperienza musicale con gli strumenti messi a disposizione dalla psicologia gestaltica piuttosto che con quelli tipici del cognitivismo.
Quarta osservazione. Per quanto l' esperienza soggettiva dell'ascolto sia essenziale per realizzare la bellezza di una musica, nulla si ricava da queste considerazioni circa la natura oggettiva del giudizio estetico.
Anche qui mi spiego con un'analogia: i numeri. I filosofi considerano "i numeri" concetti che emergono nell' interiorità dell'uomo senza per questo negare necessariamente la loro natura oggettiva.
Bibliografia:
Un classico contro questa impostazione: “Il bello musicale” di Eduard Hanslick.
Un classico che appoggia questa impostazione: “Estetica come scienza dell'espressione” di Benedetto Croce.
Un contemporaneo contro questa impostazione: “Filosofia della musica. Un'introduzione” di Peter Kivy.
Un contemporaneo che appoggia questa interpretazione: “Comprendere la musica. Filosofia e interpretazione” di Roger Scruton.
sabato 10 ottobre 2015
Innovazione
http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/10/the-future-is-here-just-not-evenly-distributed.html
the problem is not a lack of innovation it’s a lack of innovation diffusion
spiegazione alternativa: o-ring production
Cos'è un oggetto intenzionale?
In filosofia si usa il concetto di "oggetto intenzionale". Si tratta di qualcosa che io riesco a capire solo se lo voglio fare, solo se m'impegno con la mia immaginazione. Prendiamo una frase del tipo "la mela è sul tavolo" se uno la pronunciasse davanti a me io la capirei anche se non la volessi capire, anche se non decidessi di applicare ad essa la mia immaginazione. Questo perché il linguaggio naturale non costruisce oggetti intenzionali. Certo, puo' darsi che una frase difficile richieda uno sforzo per essere compresa e la produzione di questo sforzo sia intenzionale ma cio' non toglie che quella frase non sia affatto un oggetto intenzionale poiché quella frase è realizzata grazie ad un linguaggio che non ha le potenzialità per costruire oggetti intenzionali. L'immaginazione non ha un ruolo in questo lavoro.
Ebbene, molti filosofi considerano la musica un oggetto intenzionale.
Ebbene, molti filosofi considerano la musica un oggetto intenzionale.
The Purchase of Intimacy Viviana A. Zelizer
The Purchase of Intimacy Viviana A. Zelizer
- Intimità e denaro: in che relazione stanno? Il libro studia tutte le teorie in merito....
- Scopo del libro: c'è incompatibilità? come viene aggirata?...
- Tesi: c'è molta molta economia più o meno mascherata dietro la formazione di solidi legami sociali...
- Un luogo dove i nodi vengono al pettine e si getta la maschera: i tribunali...
- Indizio: quanto denaro viene investito nella costruzione del legame. Molto, sebbene le modalità siano cruciali...
- Quando il connubio cuore e denaro si rende necessario x noi si fa presto a trasformare il significato che diamo a concetti che magari un attimo prima ritenevamo incompatibili...
- Come l'onnipresenza del mercato influenza la ns vita intima?...
- Prendiamo un problema: come ci si divide i lavori domestici, o le risorse familiari, o la cura dei bimbi, o le incombenze varie. Che tecniche di contrattazione vengono adottate?
Xxxxx
- il caso: p. e m. sono da tempo compagni - anche se formalmente lei è la sua schiava - ma nn possono farsi doni x la legge della louisiana....
- ancora oggi la natura della relazione fa nascere diritti e doveri economici implicito che solo il tribunale esplicita...
- attacco alle torri gemelle. a chi spetta il risarcimento federale destinato alle vittime? alle mogli ormai separate di fatto? alle notorie amanti? il caso della compagna lesbica penalizzata in favore del fratello....
- cosa si vuol dimostrare? che l intimità costruisce relazioni economiche implicite le due dimensioni nn sono affatto separate sebbene sia buona norma nn mischiarle in modo esplicito....
- oggi sappiamo che nella relazione intima si contratta eccome. bisogna capire xchè lo si fa in modi così particolari. Perché non prendere un pezzo di carta e buttar giù le clausole?
- àcos è l intimit? implica conoscenza profonda e relazione intensa con l altro. grande attenzione all altro...
- include: conoscenza dei segreti del corpo e costruzione di rituali xsonalizzati. un linguaggio personale e un accettazione dei difetti anche fisici. assenza d imbarazzo x cose imbarazzanti. fiducia....
- si tratta di definizioni vaghe che includono relazioni diversissime dal figlio/genitore al boss/segretaria....
- una distinzione: 1) relazioni che possono produrre danni informativi 2 o danni affettivi. tuttavia è più pertinente considerarle in un continum...
- c è chi definisce l i. in base alle emozioni che evoca. ma sono troppe e troppo variegate...
- costante: chi ha una relazione intima - x es di natura sessuale - ci tiene ad etichettarla. forse x regolare meglio i flussi di denaro? ...
- come pagare lo psicologo? l ordine è particolarmente attento a consigliare forme mediate x nn danneggiare il vincolo. ma tutta la relazione è codificata dalla deontologia. come si spigano distinguo tanto particolareggiati?...
- Come si relazionano intimità ed economia? ci sono tre risposte possibili
- prima risposta: sono incompatibili, bisogna quindi distinguere due sfere quella intima e quella economica affinché il conflitto sia relegato nella seconda senza inquinare la prima. ci sono due mondi nettamente separati: affettività e calcolo economico. il contatto tra le due crea inquinamento e corrompe la morale. l es. di michael walzer fred hirsch. e anche l i. può contaminare l economia. slo un mercato ripulito dai sentimenti genera efficienza. capitalismo: sia i critici che i sostenitori concordano che espelle il solidarismo.
- friedman e la responsabilità sociale dell impresa: teniamo ben distinte le due sfere. chi nn lo fa si condanna a corruzione mafia corporativismo.
- rifkin e l ipercapiralismo: il mercato oggi è puro e nn più temprato da forme relazionali.
- seconda risposta: nn c è reale distinzione ma solo una normale contrattazione di mercato in cui si etichetta la relazione x regolarne le conseguenze...
- intimità e denaro spesso viaggiano insieme: baby sitter adozione asili doni in denaro al matrimonio rimesse emigranti prestiti tra amici eredità. relazioni e denaro...
- riduzionismo economicista (pragmatismo): anche il sentimento ha una sua razionalità economica che può essere smascherata. l economicismo ha portato il più serio attacco alla teorie dei mondi contrapposti...
- posner: il paradigma law and economics applicato alla sessualità: scava scava la sessualità funziona come la borsa...
- david friedman: i contratti a lungo termine funzionano x il matrimonio come x le imprese...
- x gli economicisti la prostituzione è un mero scambio di mercato...
- x i culturalisti (costruttivisti) tutto è ideologia. la prostituzione esprime un isola di pluralismo della sessualità che contesta l egemonia del matrimonio. in qs senso basta l idea: è concepibile protituz. senza sesso...
- x i politicisti tutto è sete di dominio e il potere spiega anche le relazioni. l analisi del patriarcato appartiene a qs costola...
- x i politicisti la prostituzione esprime il dominio dell uomo...
- anche la seconda soluzione sembrerebbe mantenere le due sfere ben distinte anche se suggerisce un meccanismo ipocrita x connetterle...
- terza risposta: nn c è distinzione e nemmeno contrattazione ma un tentativo di connettersi in modo appropriato con l altro...
- tesi: noi dedichiamo molte energie a costruire la relazione più appropriata con l altro. anche gli scambi di denaro servono a qs: è un dono? è un compenso? è un corrispettivo? se la relazione conta la modalità nn conta meno della quantità. le due sfere nn sono separate ma nemmeno tutto può essere ridotto ad economicismo...
- obiettivo: max connessione ottimale. una buona relazione è un bene in sè e va considerato come tale nel bilancio complessivo. l economicista la considera invece solo uno strumento...
- noi costruiamo la relazione con: nomi pratiche simboli rituali...
- nn esiste la relazione ottimale a cui tutte devono tendere ma esiste un mix ottimale di relazioni che dipende dalle preferenze del singolo...
- l attività economica è uno dei tanti contesti in cui prosegue qs incessante lavoro di costruzione...
- connettersi in modo appropriato riduce l incertezza (imho: ma qui siamo ancora nell ambito della razionalità economica)...
- il xicolo di confusione rafforza l attività rituale di marcamento dei confini...
- imho: la connessione appropriata crea una rete che dà sicurezza. ma xchè allora nn stipulare dei contratti? Ipotesi: forse xchè essendo contratti di lungo xiodo e necessariamente incompleti c è di meglio. l adesione a certi rituali offre più garanzie di compliance ed enforcement. in qs senso i comportamenti nn sono meno razionali ma nn utilizzano gli strumenti tipici dell economia. diciamo che hanno una razionalità culturale più che economica..
- il grado d intimità è un buon misuratore della relazione. una valvola utilizzata nella regolazione...
- l opera di demarcamento è spesso impotente senza il contributo istituzionale. x es. il matrimonio...
- a volte si adotta la retorica dei mondi ostili nn xchè ci sicrede realmente ma sempre in vista di configurare al meglio le relazioni...
- rituali simboli e altri medium configuramo una semantica del denaro...
- oggi il denaro è xvasivo e la sua presenza deve essere fronteggiata da chi s impegna a connettere la sua vita. i sostenitori dei due mondi sono preoccupati
- imho: nell'opera di connessione il rituale sostituisce spesso il contratto. Perché? Perché il rituale è un veicolo, è mobile e a muoverlo sono le forze dell'ordine spontaneo. Il contratto è di per sé statico, si muove solo con l'accordo delle parti. In più il rituale genera un movimento coordinato con quello degli altri, il contratto genera invece isolamento e la sua revisione non puo' essere coordinata con l'insieme.
continua
venerdì 9 ottobre 2015
Nella cameretta di Silvia
Condizioni necessarie per l'esperienza estetica.
Facciamo il caso di una ragazzina un po' tamarra e priva di ogni cognizione musicale che dalla sua cameretta nelle case popolari della periferia ascolti "Silvia" di Vasco Rossi.
Compie un'esperienza estetica autentica?
Per certo non lo sapremo mai poiché l'esperienza è qualcosa di interiore, non visibile ad occhio nudo e non misurabile col metro. Tuttavia, possiamo osservarla da vicino per trarne degli indizi.
Dopo l'ascolto dice tra sé: "bellissima canzone, mi ha emozionato un casino".
Poi pensa: "mi ha proprio toccata sul vivo, sento che parla di me, ha colto la mia natura più intima, mi ha fatto rivivere qualcosa di profondo che mi riguarda vicino, allora forse esisto anch'io!"
Infine aggiunge: "Vasco, sei grande, mi conosci meglio di quanto mi conoscano i miei amici e i miei genitori, con canzoni come questa sai raccontarmi come io non saprei fare, grazie di esistere, mi viene da piangere dalla gioia, adesso esco di qui e spacco tutto".
Nel dire e pensare tutto questo è sinceramente commossa, piange di felicità, si sente compresa e parte di una comunità più vasta.
Ora, perché dovrei negare statuto di esperienza estetica a quanto è avvenuto in quella cameretta?
Stando alle parole della protagonista ricorrono tutti gli elementi di per dire che ha sperimentato l'azione reale del bello su di sé: le sue reazioni sono sincere e tipiche.
Una teoria estetica che negasse tutto cio' sarebbe come minimo astrusa. Suggerisco di sostituirla al più presto.
Aggiungo che tutti noi, probabilmente, abbiamo vissuto le emozioni estetiche più potenti in età adolescenziale. Perché? Forse perché in quella parte della nostra vita stiamo costruendo un'identità e la bellezza in tutto cio' ha un ruolo fondamentale. Si tratta di un momento in cui siamo particolarmente sensibili e la risorsa fondamentale per apprezzare il bello è proprio questa: la sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=TwZXs62fTfM
p.s. siccome queste considerazioni sono ispirate da una discussione con Davide, ci tengo a precisare che una pera di eroina fa tutt'altro effetto e suscita tutt'altre reazioni.
**********
Ora si noti che il "dominio della tecnica e della forma":
- non è condizione sufficiente per l'esperienza estetica (vedi il caso dell'ascoltatore sordo),
- non è condizione necessaria per l'esperienza estetica (vedi caso della tamarra delle case popolari),
- non si riscontra necessariamente nella realtà empirica (vedi teoria della variabile spuria),
- non è correlata, se non in senso banale, alla qualità artistica nemmeno nell'atto produttivo.
Perché mai dovremmo dare a questa variabile un ruolo importante nella nostra teoria estetica? Una teoria, a parità del resto, è tanto più potente quanto più è semplice.
Facciamo il caso di una ragazzina un po' tamarra e priva di ogni cognizione musicale che dalla sua cameretta nelle case popolari della periferia ascolti "Silvia" di Vasco Rossi.
Compie un'esperienza estetica autentica?
Per certo non lo sapremo mai poiché l'esperienza è qualcosa di interiore, non visibile ad occhio nudo e non misurabile col metro. Tuttavia, possiamo osservarla da vicino per trarne degli indizi.
Dopo l'ascolto dice tra sé: "bellissima canzone, mi ha emozionato un casino".
Poi pensa: "mi ha proprio toccata sul vivo, sento che parla di me, ha colto la mia natura più intima, mi ha fatto rivivere qualcosa di profondo che mi riguarda vicino, allora forse esisto anch'io!"
Infine aggiunge: "Vasco, sei grande, mi conosci meglio di quanto mi conoscano i miei amici e i miei genitori, con canzoni come questa sai raccontarmi come io non saprei fare, grazie di esistere, mi viene da piangere dalla gioia, adesso esco di qui e spacco tutto".
Nel dire e pensare tutto questo è sinceramente commossa, piange di felicità, si sente compresa e parte di una comunità più vasta.
Ora, perché dovrei negare statuto di esperienza estetica a quanto è avvenuto in quella cameretta?
Stando alle parole della protagonista ricorrono tutti gli elementi di per dire che ha sperimentato l'azione reale del bello su di sé: le sue reazioni sono sincere e tipiche.
Una teoria estetica che negasse tutto cio' sarebbe come minimo astrusa. Suggerisco di sostituirla al più presto.
Aggiungo che tutti noi, probabilmente, abbiamo vissuto le emozioni estetiche più potenti in età adolescenziale. Perché? Forse perché in quella parte della nostra vita stiamo costruendo un'identità e la bellezza in tutto cio' ha un ruolo fondamentale. Si tratta di un momento in cui siamo particolarmente sensibili e la risorsa fondamentale per apprezzare il bello è proprio questa: la sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=TwZXs62fTfM
p.s. siccome queste considerazioni sono ispirate da una discussione con Davide, ci tengo a precisare che una pera di eroina fa tutt'altro effetto e suscita tutt'altre reazioni.
**********
Ora si noti che il "dominio della tecnica e della forma":
- non è condizione sufficiente per l'esperienza estetica (vedi il caso dell'ascoltatore sordo),
- non è condizione necessaria per l'esperienza estetica (vedi caso della tamarra delle case popolari),
- non si riscontra necessariamente nella realtà empirica (vedi teoria della variabile spuria),
- non è correlata, se non in senso banale, alla qualità artistica nemmeno nell'atto produttivo.
Perché mai dovremmo dare a questa variabile un ruolo importante nella nostra teoria estetica? Una teoria, a parità del resto, è tanto più potente quanto più è semplice.
giovedì 8 ottobre 2015
La tecnica come variabile spuria
Molti notano che tra i musicisti (coloro che dominano la tecnica esecutiva) la capacità di giudizio estetico sia mediamente più elevata, ma forse la tecnica in sè è una variabile spuria. Costoro, infatti, per poter acquisire una tecnica adeguata, si sottopongono ad un contatto più prolungato con le opere e sviluppano necessariamente anche una sensibilità e un giudizio estetico più affinato dato questo loro privilegio (possono per esempio fare confronti con la tradizione o con altri autori eccetera). Se questo è vero la capacità di giudizio estetico non è dovuto alla tecnica acquisita ma all'esperienza di ascolti ripetuti e meticolosi.
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt - i punti toccati
- esiste un un trade off tra cibo e sesso...
- sesso e cibo: stessi appetiti stesso lessico. i due discorsi si incrociano spesso con doppi sensi imbarazzanti...
- sesso e cibo: entrambi danno gioia come possono portare alla rovina....
- s. e c.: in tutte le civiltà sono sottoposti a regole...
- cosa succederebbe se nn ci fossero regole. d altronde viste le analogie è logico aspettarsi un trattamento equipollente.
- oggi: l accesso al cibo è illimitato. l accesso al sesso anche, grazie agli antic....
- anche la morale facilita l illimitato: ghiottone nn è più un insulto e casto nn è più una lode...
- ciò nn significa che nn esistano altre ragioni x contenersi: malattie...
- betty: casalinga trentenne anni 50. jennifer: sua figlia oggi della stessa età.
- la cucina di b.: piena di scatolette con zuccheri e carni rosse a volontà. il freezer pieno di carne congelata. cibo fresco: giusto qlc patata. il pranzo è un cerimonia si mangia di tutto e si pulisce il piatto...
- j.: meno cerimonie tavolo spoglio più attenzione al cibo: si compra organico e la carne rossa è bandita. nel freezer solo ghiaccio nel frigo solo succhi e soia vegetale...
- j. porta in tavola la morale. mangiare una certa roba può essere giusto o sbagliato. un problema estraneo a b. j. non impone ma pensa al mondo come sarebbe migliore se tutti fossero come lei. ha i suoi imperativi categorici e nn manca di evangelizzare le amiche...
- b.: vede il cibo come scarso e le preoccupazioni di j. gli sembrerebbero assurde...
- ma a parte la scarsità per b. il cibo è una questione di gusti nn di morale...
- b.: il sesso fuori dal matrimonio è un obbrobrio. gli scandali di b.: il vicino che è scappato con l amante. la tizia che ha avuto una figlia e si è ritirata dalla scuola. lo zio con la gonorrea....
- b.: il sesso nn è una questione di gusti. ci sono delle regole. bisogna superare un test kantiano...
- b. e j. hanno posizioni molto diverse su s. e c. ma si noti posizioni simmetriche...
- imho: si noti come il ruolo della purezza nn sia affatto obsoleto nelle nuove generazioni nn sia un portato ormai obsoleto della tradizione. no. ha solo cambiato oggetto a cui applicarsi...
- il cibo nn è digitalizzabile. nn è banalizzabile. richiede relazione. qs lo rende un buon candidato al ruolo di idolo...
- il culto del macrobiotico e della salute totale...
- vegetarianesimo: morale e salute. storia con chiari agganci con le sette religiose presbiteriane...
- lo scisma tra macrobiotici e vegetariani ricorda uno scisma religioso...
- il culto del Km0 nato in francia. nato con motivazioni religiose oggi è ricoperto di moralismo e giudizi di valore. ci sono ormai veri s propri sermoni ispirati al km0...
- vegani: codice rigido su tutto. silenzio sul sesso...
- gastroporno: le immagini iperdettagliate di cibo....
- sesso libero: meno castità più pornografia x tutti sdoganamento parolacce...
- "tu sei quello che mangi" nn ha un equivalente nel sesso...
- la pornografia è adulterio? la domanda oggi nn si pone tanto è diffusa la pornografia ma dal punto di vista logico e della tradizione ha un suo senso. evidentemente sono cambiati i valori...
- il cibo spazzatura nn è tollerato ma il sesso spazzatura sì...
- obiezione: ma noi oggi sappiamo molto di più sull importanza della dieta sulla salute...
- risposta: e allora xchè nn si fa altrettanto col sesso. sapuamo bene tutti gli inconvenienti di una vita sregolata eppure rilasciamo i treni on qs ambito...
- l uomo sposato vive meglio e di più. il divorzio è una catastrofe finanziaria e prodromo di malattie. i figli illegittimi sono una catastrofe x le mamme single. il sesso disordinato poi ha sempre una vittima predestinata: i bambini. quando la famiglia si sfascia i bimbi corrono rischi di tutti i tipi...
- la rivoluzione sessuale è stata dannosa specie x i più vulnerabili. gli studi si moltiplicano. ieri nn lo sapevamo oggi sì. eppure la morale sembra viaggiare in senso opposto...
- Nietzsche chiedeva la neutralizzazione del sesso. oggi noi sappiamo cosa comporta tutto ciò. ci comportiamo forse di vonseguenza? no. perchè? forse xchè abbiamo un nuovo riferimento per la ns idea di purezza: il cibo. le conseguenze fattuali contano ben poco...
- la rivoluzione sessuale ci ha reso orfani e cerchiamo nel cibo una nuovo idolo
continua
mercoledì 7 ottobre 2015
Dieci canzoni dei Beatles valgono quanto una sinfonia di Beethoven?
Dieci canzoni dei Beatles valgono una sinfonia di Beethoven?
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
Understanding Music: Philosophy and Interpretation Roger Scruton
Understanding Music: Philosophy and Interpretation Roger Scruton
- Suono: proprietà vs evento (della coscienza): i sordi e il suono
- fenomeni vs oggetti... internalismo vs estrrnalismo... x' un sordo non saprà mai cos è un suono?
- la comprensione dei suoni è sganciata dalla comprensione della loro produzione (musicista vs non musicista)
- psicologia sperimentale: non sembra che la connessione tra suoni e fonte sia privilegiata, come ritengono gli evoluzionisti
Xxxxx
- il significato della musica è ciò che comprende chi capisce la musica
- come riconosciamo chi comprende la musica? w. assimila la compr della musica alla compr. della mimica facciale
- la grammatica musicale (es tonalità o dodecafonia) non è la grammatica della musica. non si capisce la musica spiegandone la grammatica
- linguaggio naturale vs musica: la comprensione della prima è testimoniata dall uso corretto. x la musica qs non vale
- x w comprendere la musica (come la mimica) equivale a comprendere un espressione. s sostiene che un espressione nn può essere compresa senza interiorizzarla (mettendosi nei panni) e rievocando proprie esperienze
- 2 significati del verbo esprimere. a w. basta l intransitivo ma a s no. senza l espressione transitiva nn esiste semantica e giudizio. la connessione con l espressione xsonale nn può che essere transitiva
- l introspezione è decisiva x il giudizio estetico: l esperienza e il coinvolgimento in prima xsona fanno emergere in noi il sentimento della bellezza
Xxx
- tesi: la metafora è indispensabile x comprendere cosa sia la musica.
- gestalt: il tutto nn è la somma delle parti
- oggetto secondario: ciò che emerge dalle parti
- oggetto intenzionale: oggetto visibile solo grazie alla volontà e all esperienza pregressa
- immaginazione: facoltà che xcrpisce gli oggetti intenzionali
- quello che senti (suoni) e quello che immagini (movimento)
- oggetti intenzionali: xcepiti con l immaginazione grazie a metafore. es: il volto di donna schizzato dall artista
Xxxxx
- se la musica esprime le emozioni occorre una teoria dell espressione
- una teoria dell espressione è una teoria estetica anti realista: il bello nn è una proprietà degli oggetti ma un esperienza interiore.
- esprimere = comunicare l indescrivibile. es far capire cos è il sapore dolce rinviando chi ascolta ad una esperienza
- i 4 test: convenzione/esperienza...comprensione... valore... struttura
- la musica come metafora delle emozioni
- ci si esprime senza riferirsi ad oggetti ma x simpatia
- la relazione con l opera è una relazione umana x questo implica vizi e virtù
- la musica congiunge i soggetti che si comunicano ciò che nn si può comunicare
- l arte mette in relazione il ns solipsismo. è una prova che quando parliamo del colore blu parliamo della stessa sensazione
- Xxxx
- quando un suono diventa musica? quando lo ascoltiamo prescindendo dalle sue cause materiali
- ritmo: cosa distingue quello musicale da quello materiale
- differenze tra ritmo e tempo
- il ritmo può emergere dalla melodia o calare dall alto estraneo alla musica (es in certo pop)
- il discorso ha un suo ritmo... la differenza col tempo qui è evidente.
- il ruolo della danza
Xxxx
- adorno rispettato x la sua fede politica. ma per il resto le sue idee erano accolte con malumori. il parallelo con eliot parla chiaro
- critica della cultura consumistica da sinistra
- x s: la condanna di a è corretta ma è formulata su premesse sbagliate
- francoforte vs marx
- 1968: poichè è ridicolo negare la libertà capitalista (il cfr è con l URSS), si dice che la libertà capitalista è illusoria. Adorno viene allora preso sul serio
- il grano di verità in adorno era già presente nella bibbia: non sostituite gli idoli a dio
- kitsch: godimento senza sforzo... mancanza di coraggio ed eroismo
- jazz/rock: è l america che colonizza l europa. a. nn può che condannare. a. critica tutto condannando chi digerisce di tutto
- la riabilitazione del basso ha toccato il suo vertice: non si puo' più nemmeno discriminare tra canzone e canzone.
- tonalità. a.: la tonalità si è esaurita... è un cliché. s: ok ma l avanguardia non ci salva certo dai cliché. cosa c è di + noioso e scontato dell ennesimo duchamp o dell ennesimo cage
continua
Xxxxx
Beauty: A Very Short Introduction Roger Scruton
Beauty: A Very Short Introduction Roger Scruton
- relativismo culturale: il bello nn esiste
- croce e le due bellezze: Bellezza e bellezza
- l arte ha un contenuto (inseparabile dalla forma) e và capita
- rappresentare ed esprimersi: possedere un significato farebbe pensare a una rappresentazione ma il significato dell opera è intraducibile. Croce: l arte è espressione intuitiva... poichè in essa l umano è imprescindibile.
- problemi: 1 l arte ha un significato e dire che l arte è un intuizione nulla ci dice del suo significato 2 l intentonally fallacy non sarebbe così evidente se l opera fosse davvero pura espressione
- esprimere come verbo intransitivo. riprendi la lezione della psicanalisi e dell'evoluzionismo: l'esprezzione è connaturata prima ancora che intenzionale.
- formalismo: si contraddice usando esso stesso un linguaggio metaforico nello spiegare l opera.
- capire l opera = capire la logica metaforica
- l arte si connette alla nostra esperienza emotiva + profonda (il qs senso è espressiva).
- la bellezza non è una proprietà dell oggetto ma una esperienza di connessione.
- l arte come ordine incipiente che ci predispone alla gratuita ricerca di senso
- arte e verità: ordine e ricerca gratuita di significato... l arte ci conduce alle verità ultime
- arte x arte: l arte va giudicata solo con il criterio suo proprio... ma x quanto detto prima capiamo che l arte nn può essere moralmente neutrale... il tanto vituperato moralismo nell arte è innanzitutto un errore estetico
- cos è la bellezza? non una proprietà ben definita ma un' esprienza di ricerca. di ricerca di significato, in particolare. un esperienza dove la ragione gioca un ruolo decisivo. il significato da ricercare ha una natura spirituale
continua
Xxx
Sedici volte
Ad ogni modo è bene, a proposito di pedofilia, che – oltre ad indignarsi per le farneticazioni di un novantenne – ci si renda conto di come oggi stanno le cose, con – come rileva il laicissimo e prestigioso John Jay College of Criminal Justice – la diffusione degli abusi sui minori nelle scuole pubbliche, nelle società sportive giovanili e fra i boy scout non cattolici è sedici volte maggiore di quella riscontrata nelle scuole e parrocchie cattoliche, ambienti dunque sedici volte più sicuri. Intendiamoci: anche un solo pedofilo prete è qualcosa d’inaccettabile, così come del tutto inaccettabili sono le parole di chi giustifica gli abusi o non fosse chiaro nel condannarli.
da giuliano guzzo
da giuliano guzzo
Bellezza e musica di genere
La bellezza è oggettiva? Per me sì, ma in un senso particolare.
Non cioè nel senso che si identifica con alcune proprietà oggettive del manufatto artistico.
Aderisco alla tesi per cui la bellezza è un'esperienza. Un'esperienza del soggetto. Un'esperienza di "verità e comunione". Comunione con l'autore. L'opera è bella quando fa vivere questa esperienza.
Ma l'esperienza del soggetto è soggettiva per definizione, quindi la bellezza così definita dovrebbe essere soggettiva.
Sì ma la verità è soggettiva? Poniamo che non lo sia.
Se la verità è una sola probabilmente sperimentarla è qualcosa di unico.
Tuttavia, questo è vero, anche chi coglie una verità ingannevole compie ugualmente una sua personale "esperienza di verità", magari anche intensa e probabilmente molto simile all'esperienza di verità che compie chi coglie la verità unica.
Allora diciamo: che cerca la verità con la scienza, quando s'inganna non porta a casa nulla; chi cerca la verità con l'arte, quando s'inganna porta pur sempre a casa un'"esperienza di verità", magari depotenziata rispetto all'ideale ma che resta pur sempre un bottino di grande valore.
E si puo' andare oltre, considera un'ipotesi azzardata ma plausibile: ci puo' essere chi viene a contatto con una lezione inappuntabile di verità senza però sperimentarla in nessun modo, così come è immaginabile chi viene a contatto con una lezione dubbia che però, magari per la verve dell'insegnante, gli consente di fare ugualmente "esperienza di verità", anche se magari temporanea.
Molti ascoltatori di "musica bassa" fanno esperienza di verità, non si puo' negarlo. Molti ascoltatori di musica alta no. In questi casi la musica bassa è "più bella" di quella alta. Il che non toglie che fare esperienza di verità grazie ad una musica alta non sia qualcosa di particolare.
Come creare il massimo di bellezza in una società? Facendo in modo che si realizzi il giusto mix tra alto e basso. Inutile dire che il giusto mix dipende dai soggetti di cui la società si compone.
C'è una strategia alternativa ma io non ci credo: costruire l'orecchio ideale in tutti gli uomini, bandire la musica bassa e imporre quella alta.
E' più bella una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Forse c'è una domanda più utile: crea più bellezza una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Sì, esiste una bellezza potenziale tutta da scoprire sulla quale possiamo fare congetture, tuttavia esiste e forse conta anche di più la bellezza realizzata.
Non cioè nel senso che si identifica con alcune proprietà oggettive del manufatto artistico.
Aderisco alla tesi per cui la bellezza è un'esperienza. Un'esperienza del soggetto. Un'esperienza di "verità e comunione". Comunione con l'autore. L'opera è bella quando fa vivere questa esperienza.
Ma l'esperienza del soggetto è soggettiva per definizione, quindi la bellezza così definita dovrebbe essere soggettiva.
Sì ma la verità è soggettiva? Poniamo che non lo sia.
Se la verità è una sola probabilmente sperimentarla è qualcosa di unico.
Tuttavia, questo è vero, anche chi coglie una verità ingannevole compie ugualmente una sua personale "esperienza di verità", magari anche intensa e probabilmente molto simile all'esperienza di verità che compie chi coglie la verità unica.
Allora diciamo: che cerca la verità con la scienza, quando s'inganna non porta a casa nulla; chi cerca la verità con l'arte, quando s'inganna porta pur sempre a casa un'"esperienza di verità", magari depotenziata rispetto all'ideale ma che resta pur sempre un bottino di grande valore.
E si puo' andare oltre, considera un'ipotesi azzardata ma plausibile: ci puo' essere chi viene a contatto con una lezione inappuntabile di verità senza però sperimentarla in nessun modo, così come è immaginabile chi viene a contatto con una lezione dubbia che però, magari per la verve dell'insegnante, gli consente di fare ugualmente "esperienza di verità", anche se magari temporanea.
Molti ascoltatori di "musica bassa" fanno esperienza di verità, non si puo' negarlo. Molti ascoltatori di musica alta no. In questi casi la musica bassa è "più bella" di quella alta. Il che non toglie che fare esperienza di verità grazie ad una musica alta non sia qualcosa di particolare.
Come creare il massimo di bellezza in una società? Facendo in modo che si realizzi il giusto mix tra alto e basso. Inutile dire che il giusto mix dipende dai soggetti di cui la società si compone.
C'è una strategia alternativa ma io non ci credo: costruire l'orecchio ideale in tutti gli uomini, bandire la musica bassa e imporre quella alta.
E' più bella una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Forse c'è una domanda più utile: crea più bellezza una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Sì, esiste una bellezza potenziale tutta da scoprire sulla quale possiamo fare congetture, tuttavia esiste e forse conta anche di più la bellezza realizzata.
martedì 6 ottobre 2015
Wu Ming contro Saviano
Cosa c'è che non va in Gomorra? Nel libro c'è un "io" ondivago, a volte è Saviano, altre volte altri. le acque si confondono e s'intorbidano. Saviano viaggia in motorino ed è ovunque, testimone di tutto e connettore di tutte le storie in un apoteosi di protagonismo che finisce per oscurare il soggetto. il suo libro non è un reportage e la colpa principale dell autore è di averlo presentato come tale accodandosi all operazione mediatica predisposta per il lancio, la scorta e la vita reclusa che ne è seguita ha fatto il resto.
Pascale contro Saviano
Cosa c'è che non va in Gomorra? l'atmosfera di fiction e l'alternanza tra fatti reali e leggende metropolitane. non puoi farlo se intendi colpire la mafia, che di leggende metropolitane si nutre. se il tuo libro diventa ambiguo la mafia vince perchè la mafia vive di ambiguità.
RIASSUNTO Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
- l arte va finanziata? 2 partiti che nn riescono a capirsi. xchè?
- meglio sussidi diretti o indiretti? più possibilità di compromesso
- cultura liberale: il valore della diversità
- conflitto tra valore ec. e valore estetico: l esperto è un consumatore qlnq?
- l economista deve demistificare il critico x trattarlo come un consumatore qlqn, x qs è tanto odiato
- giudizio. meglio giudicare un epoca che un opera: guardare alla numerosità e alla varietà dei picchi.
- specializzazione e qualità spacchettata
- l economia nn muore mai x' è l unico approccio che consente facili comparazioni
- l estetico nn considera i costi opportunità l ec. nn considera valori diversi dalle preferenze
- il dogma della preferenza nn è condiviso da tutti. meglio rassegnarsi
- preferenze poco definite: punto debole dell economia
- occorre una teoria etica.. la ricchezza è solo una proxy x altri valori e nn sempre funziona
- economista: l arte sussidiata crea esternalità?... esteta: l arte sussidiata crea bellezza?
- ARGOMENTI PRO SUSSIDIO:
- 1 l argomento dello sviluppo: l arte attira il turismo e bla bla bla... vale x tutte le attività... moltiplicatore e esternalità sono concetti diversi... venezia e il valore della tradizione. argomento cassato
- 2 l argomento del "ci costa poco": a testa... argomento cassato
- 3 l argomento della decentralizzazione: il talento è nascosto quanto diffuso conviene si inneschi un processo decentrato x scoprirlo (hayek). i sussidi possono aiutare il mercato a decentrarsi
- 4 l argomento del prestigio: l orgoglio nazoonale è un esternalità dell arte... i simboli contano
- 4 sembre l argomento sotteso ai finanziamenti centrali: il pop crea + esternalità ma non viene sussidiato... i musei sono un altro segno... l arte fa anche molti danni
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- internet e la cultura: varietà e decentralizzazione
- ma internet minaccia il copyright
- copy... best=il governo compra (asta o prediction market) e le rende disponibili
- la legge del copy è necessariamente vaga e discrezionale... neanche i libertari sanno che pesci prendere
- come evolverà il copy? nella storia mai tanto copy come oggi
- tecnologia... il copy è facile da aggirare: chi protegge lavora con tecnologie fisse chi decripta col flusso tecnologico che progredisce... oggi la protezione ad oltranza del copy è uno spreco di risose
- fortunatamente la merce culturale ha un valore simbolico: uno vuole l originale x far parte del gruppo... i fornitori di cultura si concentreranno sul lato simbolico anzichè su quello sostanziale coperto dal copy... i libri esemplificano: gran parte dei libri comprati nn sono letti... comprare libri è un pò come votare... xchè prendersela tanto coi pirati e poco con le biblioteche? entrambe diffondono
- il mondo simbolico e quello sostanziale saranno sempre più separati: su internet reperiremo la sostanza
- si andrà verso il nn rubabile: eventi dal vivo esperienze uniche... un ritorno dell aurea a fini di profitto
- musica: x molti scaricare è difficile e la qualità nn è la stessa... xchè il prezzo del cd sale? ormai i consumatori elastici sono perduti
- musica: a soffrire saranno le major e quindi i musicisti privati dei loro investimenti: meno investimenti tecnologici ritorno alle radici registrata solo musica innovativa... scouting decentralizzato
- morale: internet abbatte i ricavi dell artista (copy) ma abbatte anche i costi (produzione pubblicità distribuzione)
- modello 1: musica gratis vs pubblicità... il business passa dalle major alle corporation
- modello 2: musica vs donazioni
- estetica... il copy indebolito sposterà l asse dalla cultura di massa a quella personalizzata (che avrà solo vantaggi visto che già nn vendeva)... anche se l originalità (l incontro tra tipi strani sarà più facile) e lo spontaneismo prevarranno su ciò che richiede preparazione anche scolastica (performance capital-intensive)
- efficienza economica... in cultura le vendite sono un indicatore povero della soddisfazione al netto dei simboli: il fan sperimenta... difficile ora rifilare fuffa... inoltre le major grazie alla rete ricostruiscono la domanda in modo più affidabile
- efficienza economica... difficile calcolarla xchè nn sappiamo bene cosa cerca l utente: xchè privilegia la musica recente?... evidentemente vuole vivere il qui ed ora insieme agli altri, vuole sentirsi protagonista... ciò significa che le musiche sono sostituibili tra loro e la musica è sostituibili... se se ne produce meno la cosa nn è un problema... il vecchio nn piace a chi si vuol differenziare ma il nuovo è reperibile ovunque... internet produce nuovo a volontà tagliando i tempi di creazione
- arte... le copie pirata nn hanno mai abbattuto i prezzi degli originali l aura domina
- cinema... i teatri si sono trasformati in luoghi di piacere... il dvd mantiene la sua aurea soffrono i noleggi... poichè il download è ancora faticoso bassi prezzi e alta qualità possono ancora sconfiggere i pirati
- costi del copy: ricordo che è una soluzione subottima poichè realizza un monopolio... la soluzione ideale è impraticabile
- alternativa al copy: licenze a pagamento x chi trasmette... i ricavi agli autori
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- consigli di policy
- la bellezza va scoperta o va conservata?
- proviamo a farci la stessa domanda pensando alla verità scientifica.
- se va scoperta meglio aprire molte fonti e decentralizzare il processo
- il sussidio indiretto (per esempio con agevolazione fiscale) è un buon compromesso tra purismo critico e purismo economico
- le decisioni culturali + importanti: internet copyright.
- il sussidio funziona quando il panorama è opaco e il divario tra èlites e massa è chiaro. in questo caso il paternalismo puo' anche avere un senso ma oggi qs condizioni nn ci sono
- concentrare i sussidi diretti: si evita la polverizzazione e si responsabilizza l'ente
- sussidiare anche i for profit se meritevoli
- sussidi e innovazione? affidati alla discrezionalità di un singolo responsabile
- paradosso della trasparenza eccessiva: nn giova ai funzionari delle belle arti devono agire in modo indipendente liberi da pressioni in una privacy garantita... la trasparenza fa temere i passi falsi e i passi falsi sono necessari nel processo di scoperta.
- Il giudizio estetico secondo Tyler Cowen in Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding. Vale di più l'Amleto o Re Lear?
Quante canzoni di Gershwin ci vogliono per fare una sinfonia di Prokofiev?
Anche chi professa l' oggettività dei valori estetici deve ammettere che c' è un problema di incomparabilità.
Forse, se proprio dobbiamo "misurare" ha più senso misurare la qualità di un' epoca storica piuttosto che raffrontare le singole opere.
Ma come?
La qualità media in questo ambito ha poco senso, meglio concentrarsi sui picchi.
Ma anche i picchi isolati possono trarre in inganno.
Propongo due criteri: 1) qualità estesa (esempio i primi cento picchi) e 2) varietà (picchi per genere). - la società commerciale specializza. lo spettatore nel suo ambito è molto pià colto del critico d'arte o dell'artista. la specializzazione allontana i punti di vista cosicché lo spettatore guarda l'opera da un'angolazione molto differente rispetto a quella del critico. in questo senso il suo contributo nel giudizio puo' essere prezioso poichè l'opera d'arte per quanto mantenga una sua peculiarità tecnica resta comunque un discorso sul mondo e sull'uomo mediante analogie generiche, cio' consente di approcciarla su versanti diversi alcuni dei quali particolarmente favorevoli allo spettatore più che al critico. anche questo rilievo mette in crisi il paternalismo classico
- la critica mantiene una sua autorevolezza per i prodotti dall'accesso difficile. oggi il critico gastronomico conta molto di più di quello cinematografico.
continua
Miseria della teologia vaticana
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-i.html
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-ii.html
Chi si prendesse la briga di consultare su Scimago la produzione scientifica di studiosi residenti in Vaticano, o con indirizzo vaticano, troverebbe lo sconfortante dato secondo cui dal 1996 al 2010 sono stati prodotti soltanto quattro papers. Ma questo, ovviamente, significa ben poco, perché molti studiosi attivi nelle università pontificie possono avere segnalato affiliazioni non vaticane, e non è un mistero che Scopus (su cui Scimago si basa) non indicizza pressoché alcuna rivista teologica o filosofica pubblicata dalle Università pontificie romane... Questa sarebbe già una utile informazione sulla qualità delle riviste pubblicate. Ma forse è meglio non infierire.
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-ii.html
Chi si prendesse la briga di consultare su Scimago la produzione scientifica di studiosi residenti in Vaticano, o con indirizzo vaticano, troverebbe lo sconfortante dato secondo cui dal 1996 al 2010 sono stati prodotti soltanto quattro papers. Ma questo, ovviamente, significa ben poco, perché molti studiosi attivi nelle università pontificie possono avere segnalato affiliazioni non vaticane, e non è un mistero che Scopus (su cui Scimago si basa) non indicizza pressoché alcuna rivista teologica o filosofica pubblicata dalle Università pontificie romane... Questa sarebbe già una utile informazione sulla qualità delle riviste pubblicate. Ma forse è meglio non infierire.
RIASSUNTO In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
- La celebrità rimpiazza oggi l' eroismo di ieri ma sono in molti a lamentarsi del degrado della cultura che questa dinamica favorisce.
- Ci si concentra solo sui costi di un simile cambiamento: il degrado. Ma i benefici? A volte l'eroismo o per lo meno la sua ricerca era fonte di guai, di violenza diffusa. meglio competere sul mercato che in guerra
- Problemi di filtro: la fama ci orienta almeno all inizio. E' una bussola utile anche a chi vuole fuggire certi prodotti.
- La fama ci coordina dandoci un comune argomento di discussione
- Non esiste solo la fama assoluta ma anche quella relativa, cosicché uno puo' lamentarsi della fama assoluta ma puoi trarre i benefici di cui sopra dalla fama relativa
- Problemi di status: le nicchie della celebrità sono molte. Il libro dei record è un tomo immenso e anche mia nonna puo' trovare una specialità in cui primeggiare e appagare il proprio status. La varietà è incentivata dalla molteplice scala dei valori: se ci fosse un solo record da battere migliaia di recordmen resterebbero a casa frustrati
- Se merito e fama nn fossero separati nn avremmo varietà e le frustrazioni si moltiplicherebbero...
- Le forze commerciali forse non educano ma rintracciano i gusti reali delle persone meglio di molti critici.
- La celebrità innesca anche un rito di coordinamento che instaura relazioni (giù i costi di comunicazione)
- La celebrità offre opportunità di giudizio estetico anche agli esclusi. Spesso la celebrità offre esperienze estetiche anche a chi non ne avrebbe mai avute.
- La celebrità offre ampie garanzie ai prodotti che sponsorizza: il suo patrimonio reputazionale è immenso
- Un mondo costruito sulla fama lascia molte vie di fuga ai fan rispetto al mondo costruito sul merito oggettivo. Tutto cio' è consolatorio.
- C'è manipolazione delle menti? Difficile in un mondo dove i medium sono tanti: il medium modella il messaggio ma spesso è il messaggiato che sceglie il medium
- Con il metodo della sottoscrizione costruisci la tua cultura
continua
In praise of commercial culture di Tyler Cowen - i tre doni della cultura commerciale
In praise of commercial culture di Tyler Cowen - i tre doni della cultura commerciale
- smussa le astrusità dell'avanguadia
- alimenta la diversità (il commercio richiede diversità)
- alimenta il rinnovamento (il commercio richiede il rinnovamento)
continua
Varo di una nuova etichetta: "new religion"
- cibo
- riciclaggio
- jogging e fitness
L'esperimento naurale
In USA i crimini sono crollati. A chi i meriti? Un candidato plausibile: il PM dalla manetta facile.
Link uno: la carcerazione di massa e il crollo dei crimini: https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/
Link due: la carcerazione di massa e i PM dalla manetta facile: http://www.slate.com/articles/news_and_politics/crime/2015/02/mass_incarceration_a_provocative_new_theory_for_why_so_many_americans_are.single.html
Link uno: la carcerazione di massa e il crollo dei crimini: https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/
Link due: la carcerazione di massa e i PM dalla manetta facile: http://www.slate.com/articles/news_and_politics/crime/2015/02/mass_incarceration_a_provocative_new_theory_for_why_so_many_americans_are.single.html
More guns less crime - John Lott
More guns less crime - John Lott
- Tesi dello studio empirico: dopo il passaggio di leggi liberali sulle armi il crimine crolla.
- Critica: le conclusioni dipendono da quale intervallo di tempo consideri dopo la promulgazione. Se accorciamo i risultati svaniscono
- Risposta: l effetto deterrenza nn può essere immediato, i criminali non calcolano a tavolino ma si avvalgono dell'esperienza
- Critica: di solito qs leggi vengono passate in un pacchetto di misure
- Vero ma il controllo dettagliato città/città contea/contea stato/stato neutralizza l'effetto mix. E cmq in molti casi la scrematura è stata fatta mantenendo le conclusioniinalterate
- Critica: altre proxy - es la vendita di giornali - danno esiti diversi.
- Risposta: la deterrenza spiega i suoi effetti soprattutto se non solo attraverso la legge, che è un atto pubblico.
- Obiezione: esiste uno spillover: liberalizzi qui e i guai accadono là.
- Risposta: non puo' essere una regola generale, se il campione è adeguato l'effetto è neutralizzato. L'evidenza degli spillover è anedottica.
- imho: la materia è complessa e isolare le variabili impossibile ma una cosa è certa: se le conclusioni fossero state "socialmente desiderabili" il dettaglio delle critiche non sarebbe di certo stato quello noto.
- altro problema: la variazione di morti per arma da fuoco al diffondersi di armi da fuoco. sembra esistere una correlazione negativa (analisi statale) se escludiamo gli omicidi nonché lo stato di waschington.
- https://www.facebook.com/ymaltsev/posts/10207310750864817 ****** https://www.washingtonpost.com/news/volokh-conspiracy/wp/2015/10/06/zero-correlation-between-state-homicide-rate-and-state-gun-laws/
continua
La Grecia inventata
http://www.theonion.com/article/historians-admit-to-inventing-ancient-greeks-18209
The Reign of Recycling di JOHN TIERNEY + The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg
The Reign of Recycling di JOHN TIERNEY
- domanda: il r. aiuta la comunità e migliora l ambiente in cui viviamo ?...
- in una fase iniziale il r. era costoso e sprecone. tuttavia si pensava che quella fosse una fase transitoria. oggi a 20 dagli inizi cosa possiamo dire?...
- risposta: nn si vedono miglioramenti nè da un punto di vista ambientale nè da un punto di vista economico...
- ancora oggi per il comune è più conveniente mandare in discarica che riciclare....
- il crollo nei prezzi delle materie prime dovuto al petrolio penalizza il riciclaggio...
- la voglia di riciclare stagna. presso gli utenti più che presso gli amministratori...
- dinamica: più il riciclaggio si raffina più crescono i costi e calano i benefici ambientali..
- retorica: il riciclaggio è un bene in sè. dall asilo l indottrinamento è martellante....
- es: se prima di riciclare una bottiglia la lavi il bilancio netto di anidride carbonica diventa negativo. e l epa raccomanda il lavaggio...
- calcoli dell epa: nn ha senso riciclare più del 25% dei rifiuti...
- può aver senso riciclare alcuni cartoni e alcuni metalli ma andare oltre ha poco senso. men che meno l umido...
- manca spazio x le discariche? 1000 anni di rifiuti usa stanno nell'1% del territorio adibito a pascolo. si tratta oltretutto di spazi riutilizzabili. open usa di tennis...
- problemi nimby? no. le comunità rurali sono ben felici di arrotondare...
- le discariche moderne nn inquinano: il metano è catturato e riutilizzato...
- inceneritori? sono la soluzione preferita in nord europa e giappone. figuriamoci....
- il riciclaggio inquina: flotte di camion e operazioni di decompostaggio con i loro odori nauseabondi...
- meno bisogno di costruire nuovi prodotti meno lavoro. molte comunità soffrono...
- e il risparmio di co2? più del 90% deriva solo dai cartoni e da certi metalli tipo alluminio. il rimanente compensa appena i fattori inquinanti che produce...
- quanto costa riciclare? molto. di sicuro con quella somma si possono fare moltissime cose più utili x l ambiente...
- economia: il costo del lavoro aumenta quello delle materie diminuisce. 2 trend negativi x il riciclatore....
- il pericolo maggiore: la sete degli amministratori che vogliono riciclare materie di valore sempre più basso...
- conclusione: molto meglio x tutti tassare la co2 della spazzatura diretta in discarica (o,in presenza di una carbon tax, rimborsare chi ricicla. di certo aumenterebbe di molto raggiungendo l ottimo. la cosa migliore è dare un premio a chi ricicla lattine e carta...
- xchè c è resistenza? la gente vuol sentirsi virtuosa. ha così poche possibilitá senza una religione
continua
The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg
- Munger: zero waste è una politica irrazionale. anche quando l obiettivo primario è l ambiente...
- hume: r. può essere efficiente se inserito in un mix. pagare la monnezza è una buona soluzione...
- innes: responsabilizzare il produttore...
- landsburg: nn facciamo di r. una questione moralistica. l unica morale è quella che rispetta i prezzi. le altre corrompono ma soprattutto instupidiscono
continua
lunedì 5 ottobre 2015
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine broken window
- teoria broken window: i piccoli crimini creano un circolo vizioso. colpiamoli duramente....
- la tbw fu applicata a ny negli anni 90 con grande successo ma anche altri fattori erano cambiati: in primis il numero di polizziotti e di incarcerati. l evidenza tbw è mista
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età
- il tipico criminale violento: maschio ventenne nero. e se la popolazione usa avesse ora meno giovani e meno neri?...
- nel complesso nn sta qui la spiegazione del calo dei crimini usa: l invecchiamento della popolazione è compensato nel xiodo cruciale dall aumento di afro amrricani
continua
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di John R. Lott - crimini e pistole
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di John R. Lott - crimini e pistole
- usa: nel 2004 spira un importante bando alle armi ma gli omicidi continuano a diminuire tra le grida d allarme degli attivisti....
- altro provvedimento importante: il brady act. nessuna conseguenza sul tasso degli omicidi...
- il problema con il proibizionismo? che ubbidiscono solo i cittadini modello nn i criminali. un pò come con le droghe o l alcol
continua
4 Freakonomics Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE
Freakonomics Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE
- teoria anti gun: senza pistole chi è più debole si rassegna senza spargimenti di sangue...
- pro gun: se tutti sono armati: meno ingiustizie e nn più sangue. perchè mai i forti dovrebbero vantare le loro pretese?...
- gli usa hanno un tasso di omicidi elevatissimo. le pistole contano? e la svizzera? sono più armati e più sicuri. xchè?...
- brady act: un fallimento. ragioni: il mercato nero prospero compensa i divieti....
- chicago e wachington città gun free ma anche i fanalini di coda nella diminuzione dei crimini...
- gun buyback: dove ha avuto successo il crimine nn è diminuito...
- c è l iopotesi opposta: more gun less crime. nn sembrano replicabili gli studi di lott
- conclusione: l ipotesi del bando non sembra spiegare il crollo della criminalità negli usa durante gli anni 90
continua
The Reign of Recycling
The Reign of Recycling - The New York Times:
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Inutile e costoso: un ottimo candidato per la disobbedienza civile.
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Inutile e costoso: un ottimo candidato per la disobbedienza civile.
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