Condizioni necessarie per l'esperienza estetica.
Facciamo il caso di una ragazzina un po' tamarra e priva di ogni cognizione musicale che dalla sua cameretta nelle case popolari della periferia ascolti "Silvia" di Vasco Rossi.
Compie un'esperienza estetica autentica?
Per certo non lo sapremo mai poiché l'esperienza è qualcosa di interiore, non visibile ad occhio nudo e non misurabile col metro. Tuttavia, possiamo osservarla da vicino per trarne degli indizi.
Dopo l'ascolto dice tra sé: "bellissima canzone, mi ha emozionato un casino".
Poi pensa: "mi ha proprio toccata sul vivo, sento che parla di me, ha colto la mia natura più intima, mi ha fatto rivivere qualcosa di profondo che mi riguarda vicino, allora forse esisto anch'io!"
Infine aggiunge: "Vasco, sei grande, mi conosci meglio di quanto mi conoscano i miei amici e i miei genitori, con canzoni come questa sai raccontarmi come io non saprei fare, grazie di esistere, mi viene da piangere dalla gioia, adesso esco di qui e spacco tutto".
Nel dire e pensare tutto questo è sinceramente commossa, piange di felicità, si sente compresa e parte di una comunità più vasta.
Ora, perché dovrei negare statuto di esperienza estetica a quanto è avvenuto in quella cameretta?
Stando alle parole della protagonista ricorrono tutti gli elementi di per dire che ha sperimentato l'azione reale del bello su di sé: le sue reazioni sono sincere e tipiche.
Una teoria estetica che negasse tutto cio' sarebbe come minimo astrusa. Suggerisco di sostituirla al più presto.
Aggiungo che tutti noi, probabilmente, abbiamo vissuto le emozioni estetiche più potenti in età adolescenziale. Perché? Forse perché in quella parte della nostra vita stiamo costruendo un'identità e la bellezza in tutto cio' ha un ruolo fondamentale. Si tratta di un momento in cui siamo particolarmente sensibili e la risorsa fondamentale per apprezzare il bello è proprio questa: la sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=TwZXs62fTfM
p.s. siccome queste considerazioni sono ispirate da una discussione con Davide, ci tengo a precisare che una pera di eroina fa tutt'altro effetto e suscita tutt'altre reazioni.
**********
Ora si noti che il "dominio della tecnica e della forma":
- non è condizione sufficiente per l'esperienza estetica (vedi il caso dell'ascoltatore sordo),
- non è condizione necessaria per l'esperienza estetica (vedi caso della tamarra delle case popolari),
- non si riscontra necessariamente nella realtà empirica (vedi teoria della variabile spuria),
- non è correlata, se non in senso banale, alla qualità artistica nemmeno nell'atto produttivo.
Perché mai dovremmo dare a questa variabile un ruolo importante nella nostra teoria estetica? Una teoria, a parità del resto, è tanto più potente quanto più è semplice.
venerdì 9 ottobre 2015
giovedì 8 ottobre 2015
La tecnica come variabile spuria
Molti notano che tra i musicisti (coloro che dominano la tecnica esecutiva) la capacità di giudizio estetico sia mediamente più elevata, ma forse la tecnica in sè è una variabile spuria. Costoro, infatti, per poter acquisire una tecnica adeguata, si sottopongono ad un contatto più prolungato con le opere e sviluppano necessariamente anche una sensibilità e un giudizio estetico più affinato dato questo loro privilegio (possono per esempio fare confronti con la tradizione o con altri autori eccetera). Se questo è vero la capacità di giudizio estetico non è dovuto alla tecnica acquisita ma all'esperienza di ascolti ripetuti e meticolosi.
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt
Is Food the New Sex? Mary Eberstadt - i punti toccati
- esiste un un trade off tra cibo e sesso...
- sesso e cibo: stessi appetiti stesso lessico. i due discorsi si incrociano spesso con doppi sensi imbarazzanti...
- sesso e cibo: entrambi danno gioia come possono portare alla rovina....
- s. e c.: in tutte le civiltà sono sottoposti a regole...
- cosa succederebbe se nn ci fossero regole. d altronde viste le analogie è logico aspettarsi un trattamento equipollente.
- oggi: l accesso al cibo è illimitato. l accesso al sesso anche, grazie agli antic....
- anche la morale facilita l illimitato: ghiottone nn è più un insulto e casto nn è più una lode...
- ciò nn significa che nn esistano altre ragioni x contenersi: malattie...
- betty: casalinga trentenne anni 50. jennifer: sua figlia oggi della stessa età.
- la cucina di b.: piena di scatolette con zuccheri e carni rosse a volontà. il freezer pieno di carne congelata. cibo fresco: giusto qlc patata. il pranzo è un cerimonia si mangia di tutto e si pulisce il piatto...
- j.: meno cerimonie tavolo spoglio più attenzione al cibo: si compra organico e la carne rossa è bandita. nel freezer solo ghiaccio nel frigo solo succhi e soia vegetale...
- j. porta in tavola la morale. mangiare una certa roba può essere giusto o sbagliato. un problema estraneo a b. j. non impone ma pensa al mondo come sarebbe migliore se tutti fossero come lei. ha i suoi imperativi categorici e nn manca di evangelizzare le amiche...
- b.: vede il cibo come scarso e le preoccupazioni di j. gli sembrerebbero assurde...
- ma a parte la scarsità per b. il cibo è una questione di gusti nn di morale...
- b.: il sesso fuori dal matrimonio è un obbrobrio. gli scandali di b.: il vicino che è scappato con l amante. la tizia che ha avuto una figlia e si è ritirata dalla scuola. lo zio con la gonorrea....
- b.: il sesso nn è una questione di gusti. ci sono delle regole. bisogna superare un test kantiano...
- b. e j. hanno posizioni molto diverse su s. e c. ma si noti posizioni simmetriche...
- imho: si noti come il ruolo della purezza nn sia affatto obsoleto nelle nuove generazioni nn sia un portato ormai obsoleto della tradizione. no. ha solo cambiato oggetto a cui applicarsi...
- il cibo nn è digitalizzabile. nn è banalizzabile. richiede relazione. qs lo rende un buon candidato al ruolo di idolo...
- il culto del macrobiotico e della salute totale...
- vegetarianesimo: morale e salute. storia con chiari agganci con le sette religiose presbiteriane...
- lo scisma tra macrobiotici e vegetariani ricorda uno scisma religioso...
- il culto del Km0 nato in francia. nato con motivazioni religiose oggi è ricoperto di moralismo e giudizi di valore. ci sono ormai veri s propri sermoni ispirati al km0...
- vegani: codice rigido su tutto. silenzio sul sesso...
- gastroporno: le immagini iperdettagliate di cibo....
- sesso libero: meno castità più pornografia x tutti sdoganamento parolacce...
- "tu sei quello che mangi" nn ha un equivalente nel sesso...
- la pornografia è adulterio? la domanda oggi nn si pone tanto è diffusa la pornografia ma dal punto di vista logico e della tradizione ha un suo senso. evidentemente sono cambiati i valori...
- il cibo spazzatura nn è tollerato ma il sesso spazzatura sì...
- obiezione: ma noi oggi sappiamo molto di più sull importanza della dieta sulla salute...
- risposta: e allora xchè nn si fa altrettanto col sesso. sapuamo bene tutti gli inconvenienti di una vita sregolata eppure rilasciamo i treni on qs ambito...
- l uomo sposato vive meglio e di più. il divorzio è una catastrofe finanziaria e prodromo di malattie. i figli illegittimi sono una catastrofe x le mamme single. il sesso disordinato poi ha sempre una vittima predestinata: i bambini. quando la famiglia si sfascia i bimbi corrono rischi di tutti i tipi...
- la rivoluzione sessuale è stata dannosa specie x i più vulnerabili. gli studi si moltiplicano. ieri nn lo sapevamo oggi sì. eppure la morale sembra viaggiare in senso opposto...
- Nietzsche chiedeva la neutralizzazione del sesso. oggi noi sappiamo cosa comporta tutto ciò. ci comportiamo forse di vonseguenza? no. perchè? forse xchè abbiamo un nuovo riferimento per la ns idea di purezza: il cibo. le conseguenze fattuali contano ben poco...
- la rivoluzione sessuale ci ha reso orfani e cerchiamo nel cibo una nuovo idolo
continua
mercoledì 7 ottobre 2015
Dieci canzoni dei Beatles valgono quanto una sinfonia di Beethoven?
Dieci canzoni dei Beatles valgono una sinfonia di Beethoven?
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
Ardua domanda, tralasciamo la risposta finale per concentrarci sul metodo più adeguato da seguire per giungervi.
Urge analogia: quanto vale una tratta da 100 euro?
La tratta ha un valore potenziale, una probabilità d'incasso e un valore reale (che dipende da chi è il nostro debitore).
Poniamo che il debitore sia Wanna Marchi e la probabilità d'incasso sia solo del 20%.
Il valore potenziale della tratta è 100 ma quello reale è 20.
Cerchiamo ora di identificare questi tre valori nel caso che ci interessa.
Per farlo immaginiamo che esista l'ascoltatore onnisciente, una figura immaginaria ma facilmente concepibile. Un tale che conosce tutto di tutto e ha fatto tutte le esperienze umane.
Costui potrebbe dirci che il pacchetto di canzoni beatlesiane vale 50 e la sinfonia vale 80.
Ora sappiamo la bellezza potenziale dell'opera ma qual è la loro bellezza reale?
Bisogna stabilire una "percentuale di realizzazione" e questa dipende necessariamente dal pubblico del momento in cui avviene la valutazione e dai condizionamenti storico-sociologici che riceve dall'ambiente in cui è immerso.
Nel nostro periodo storico ipotizziamo che la "percentuale di realizzazione" del pacchetto di canzoni sia 80% mentre quella della sinfonia sia 50%.
Se ne deduce che la bellezza reale delle canzoni uguaglia quella della sinfonia, entrambe le opere possiedono una bellezza reale pari a 40.
Sia le canzoni dei Beatles che la sinfonia di Beethoven qui ed ora liberano la stessa bellezza.
Questa conclusione tiene conto sia di elementi oggettivi (la bellezza potenziale) che da elementi soggettivi (il pubblico).
Come aumentare la bellezza presente sulla terra?
Qualcuno preferisce agire socialmente: plasmiamo la mente del pubblico in modo da alzare la % di di realizzazione delle musiche a più alto potenziale. Altri preferiscono agire artisticamente: realizziamo nuovi prodotti con la bellezza reale più elevata possibile.
Il secondo approccio è quello tipico delle società commerciali (dove la domanda comanda e l'offerta si adegua). E' anche il mio preferito: la manipolabilità delle menti mi lascia sempre scettico, anche quando raggiunge qualche risultato parziale o si nasconde dietro parole più rispettabili come "educazione" o "istruzione".
P.S. nel mio resoconto parto da due premesse: 1) la bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza interiore 2) la bellezza contiene sia elementi oggettivi che soggettivi.
Understanding Music: Philosophy and Interpretation Roger Scruton
Understanding Music: Philosophy and Interpretation Roger Scruton
- Suono: proprietà vs evento (della coscienza): i sordi e il suono
- fenomeni vs oggetti... internalismo vs estrrnalismo... x' un sordo non saprà mai cos è un suono?
- la comprensione dei suoni è sganciata dalla comprensione della loro produzione (musicista vs non musicista)
- psicologia sperimentale: non sembra che la connessione tra suoni e fonte sia privilegiata, come ritengono gli evoluzionisti
Xxxxx
- il significato della musica è ciò che comprende chi capisce la musica
- come riconosciamo chi comprende la musica? w. assimila la compr della musica alla compr. della mimica facciale
- la grammatica musicale (es tonalità o dodecafonia) non è la grammatica della musica. non si capisce la musica spiegandone la grammatica
- linguaggio naturale vs musica: la comprensione della prima è testimoniata dall uso corretto. x la musica qs non vale
- x w comprendere la musica (come la mimica) equivale a comprendere un espressione. s sostiene che un espressione nn può essere compresa senza interiorizzarla (mettendosi nei panni) e rievocando proprie esperienze
- 2 significati del verbo esprimere. a w. basta l intransitivo ma a s no. senza l espressione transitiva nn esiste semantica e giudizio. la connessione con l espressione xsonale nn può che essere transitiva
- l introspezione è decisiva x il giudizio estetico: l esperienza e il coinvolgimento in prima xsona fanno emergere in noi il sentimento della bellezza
Xxx
- tesi: la metafora è indispensabile x comprendere cosa sia la musica.
- gestalt: il tutto nn è la somma delle parti
- oggetto secondario: ciò che emerge dalle parti
- oggetto intenzionale: oggetto visibile solo grazie alla volontà e all esperienza pregressa
- immaginazione: facoltà che xcrpisce gli oggetti intenzionali
- quello che senti (suoni) e quello che immagini (movimento)
- oggetti intenzionali: xcepiti con l immaginazione grazie a metafore. es: il volto di donna schizzato dall artista
Xxxxx
- se la musica esprime le emozioni occorre una teoria dell espressione
- una teoria dell espressione è una teoria estetica anti realista: il bello nn è una proprietà degli oggetti ma un esperienza interiore.
- esprimere = comunicare l indescrivibile. es far capire cos è il sapore dolce rinviando chi ascolta ad una esperienza
- i 4 test: convenzione/esperienza...comprensione... valore... struttura
- la musica come metafora delle emozioni
- ci si esprime senza riferirsi ad oggetti ma x simpatia
- la relazione con l opera è una relazione umana x questo implica vizi e virtù
- la musica congiunge i soggetti che si comunicano ciò che nn si può comunicare
- l arte mette in relazione il ns solipsismo. è una prova che quando parliamo del colore blu parliamo della stessa sensazione
- Xxxx
- quando un suono diventa musica? quando lo ascoltiamo prescindendo dalle sue cause materiali
- ritmo: cosa distingue quello musicale da quello materiale
- differenze tra ritmo e tempo
- il ritmo può emergere dalla melodia o calare dall alto estraneo alla musica (es in certo pop)
- il discorso ha un suo ritmo... la differenza col tempo qui è evidente.
- il ruolo della danza
Xxxx
- adorno rispettato x la sua fede politica. ma per il resto le sue idee erano accolte con malumori. il parallelo con eliot parla chiaro
- critica della cultura consumistica da sinistra
- x s: la condanna di a è corretta ma è formulata su premesse sbagliate
- francoforte vs marx
- 1968: poichè è ridicolo negare la libertà capitalista (il cfr è con l URSS), si dice che la libertà capitalista è illusoria. Adorno viene allora preso sul serio
- il grano di verità in adorno era già presente nella bibbia: non sostituite gli idoli a dio
- kitsch: godimento senza sforzo... mancanza di coraggio ed eroismo
- jazz/rock: è l america che colonizza l europa. a. nn può che condannare. a. critica tutto condannando chi digerisce di tutto
- la riabilitazione del basso ha toccato il suo vertice: non si puo' più nemmeno discriminare tra canzone e canzone.
- tonalità. a.: la tonalità si è esaurita... è un cliché. s: ok ma l avanguardia non ci salva certo dai cliché. cosa c è di + noioso e scontato dell ennesimo duchamp o dell ennesimo cage
continua
Xxxxx
Beauty: A Very Short Introduction Roger Scruton
Beauty: A Very Short Introduction Roger Scruton
- relativismo culturale: il bello nn esiste
- croce e le due bellezze: Bellezza e bellezza
- l arte ha un contenuto (inseparabile dalla forma) e và capita
- rappresentare ed esprimersi: possedere un significato farebbe pensare a una rappresentazione ma il significato dell opera è intraducibile. Croce: l arte è espressione intuitiva... poichè in essa l umano è imprescindibile.
- problemi: 1 l arte ha un significato e dire che l arte è un intuizione nulla ci dice del suo significato 2 l intentonally fallacy non sarebbe così evidente se l opera fosse davvero pura espressione
- esprimere come verbo intransitivo. riprendi la lezione della psicanalisi e dell'evoluzionismo: l'esprezzione è connaturata prima ancora che intenzionale.
- formalismo: si contraddice usando esso stesso un linguaggio metaforico nello spiegare l opera.
- capire l opera = capire la logica metaforica
- l arte si connette alla nostra esperienza emotiva + profonda (il qs senso è espressiva).
- la bellezza non è una proprietà dell oggetto ma una esperienza di connessione.
- l arte come ordine incipiente che ci predispone alla gratuita ricerca di senso
- arte e verità: ordine e ricerca gratuita di significato... l arte ci conduce alle verità ultime
- arte x arte: l arte va giudicata solo con il criterio suo proprio... ma x quanto detto prima capiamo che l arte nn può essere moralmente neutrale... il tanto vituperato moralismo nell arte è innanzitutto un errore estetico
- cos è la bellezza? non una proprietà ben definita ma un' esprienza di ricerca. di ricerca di significato, in particolare. un esperienza dove la ragione gioca un ruolo decisivo. il significato da ricercare ha una natura spirituale
continua
Xxx
Sedici volte
Ad ogni modo è bene, a proposito di pedofilia, che – oltre ad indignarsi per le farneticazioni di un novantenne – ci si renda conto di come oggi stanno le cose, con – come rileva il laicissimo e prestigioso John Jay College of Criminal Justice – la diffusione degli abusi sui minori nelle scuole pubbliche, nelle società sportive giovanili e fra i boy scout non cattolici è sedici volte maggiore di quella riscontrata nelle scuole e parrocchie cattoliche, ambienti dunque sedici volte più sicuri. Intendiamoci: anche un solo pedofilo prete è qualcosa d’inaccettabile, così come del tutto inaccettabili sono le parole di chi giustifica gli abusi o non fosse chiaro nel condannarli.
da giuliano guzzo
da giuliano guzzo
Bellezza e musica di genere
La bellezza è oggettiva? Per me sì, ma in un senso particolare.
Non cioè nel senso che si identifica con alcune proprietà oggettive del manufatto artistico.
Aderisco alla tesi per cui la bellezza è un'esperienza. Un'esperienza del soggetto. Un'esperienza di "verità e comunione". Comunione con l'autore. L'opera è bella quando fa vivere questa esperienza.
Ma l'esperienza del soggetto è soggettiva per definizione, quindi la bellezza così definita dovrebbe essere soggettiva.
Sì ma la verità è soggettiva? Poniamo che non lo sia.
Se la verità è una sola probabilmente sperimentarla è qualcosa di unico.
Tuttavia, questo è vero, anche chi coglie una verità ingannevole compie ugualmente una sua personale "esperienza di verità", magari anche intensa e probabilmente molto simile all'esperienza di verità che compie chi coglie la verità unica.
Allora diciamo: che cerca la verità con la scienza, quando s'inganna non porta a casa nulla; chi cerca la verità con l'arte, quando s'inganna porta pur sempre a casa un'"esperienza di verità", magari depotenziata rispetto all'ideale ma che resta pur sempre un bottino di grande valore.
E si puo' andare oltre, considera un'ipotesi azzardata ma plausibile: ci puo' essere chi viene a contatto con una lezione inappuntabile di verità senza però sperimentarla in nessun modo, così come è immaginabile chi viene a contatto con una lezione dubbia che però, magari per la verve dell'insegnante, gli consente di fare ugualmente "esperienza di verità", anche se magari temporanea.
Molti ascoltatori di "musica bassa" fanno esperienza di verità, non si puo' negarlo. Molti ascoltatori di musica alta no. In questi casi la musica bassa è "più bella" di quella alta. Il che non toglie che fare esperienza di verità grazie ad una musica alta non sia qualcosa di particolare.
Come creare il massimo di bellezza in una società? Facendo in modo che si realizzi il giusto mix tra alto e basso. Inutile dire che il giusto mix dipende dai soggetti di cui la società si compone.
C'è una strategia alternativa ma io non ci credo: costruire l'orecchio ideale in tutti gli uomini, bandire la musica bassa e imporre quella alta.
E' più bella una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Forse c'è una domanda più utile: crea più bellezza una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Sì, esiste una bellezza potenziale tutta da scoprire sulla quale possiamo fare congetture, tuttavia esiste e forse conta anche di più la bellezza realizzata.
Non cioè nel senso che si identifica con alcune proprietà oggettive del manufatto artistico.
Aderisco alla tesi per cui la bellezza è un'esperienza. Un'esperienza del soggetto. Un'esperienza di "verità e comunione". Comunione con l'autore. L'opera è bella quando fa vivere questa esperienza.
Ma l'esperienza del soggetto è soggettiva per definizione, quindi la bellezza così definita dovrebbe essere soggettiva.
Sì ma la verità è soggettiva? Poniamo che non lo sia.
Se la verità è una sola probabilmente sperimentarla è qualcosa di unico.
Tuttavia, questo è vero, anche chi coglie una verità ingannevole compie ugualmente una sua personale "esperienza di verità", magari anche intensa e probabilmente molto simile all'esperienza di verità che compie chi coglie la verità unica.
Allora diciamo: che cerca la verità con la scienza, quando s'inganna non porta a casa nulla; chi cerca la verità con l'arte, quando s'inganna porta pur sempre a casa un'"esperienza di verità", magari depotenziata rispetto all'ideale ma che resta pur sempre un bottino di grande valore.
E si puo' andare oltre, considera un'ipotesi azzardata ma plausibile: ci puo' essere chi viene a contatto con una lezione inappuntabile di verità senza però sperimentarla in nessun modo, così come è immaginabile chi viene a contatto con una lezione dubbia che però, magari per la verve dell'insegnante, gli consente di fare ugualmente "esperienza di verità", anche se magari temporanea.
Molti ascoltatori di "musica bassa" fanno esperienza di verità, non si puo' negarlo. Molti ascoltatori di musica alta no. In questi casi la musica bassa è "più bella" di quella alta. Il che non toglie che fare esperienza di verità grazie ad una musica alta non sia qualcosa di particolare.
Come creare il massimo di bellezza in una società? Facendo in modo che si realizzi il giusto mix tra alto e basso. Inutile dire che il giusto mix dipende dai soggetti di cui la società si compone.
C'è una strategia alternativa ma io non ci credo: costruire l'orecchio ideale in tutti gli uomini, bandire la musica bassa e imporre quella alta.
E' più bella una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Forse c'è una domanda più utile: crea più bellezza una sonata di Beethoven o una canzone di Gershwin? Sì, esiste una bellezza potenziale tutta da scoprire sulla quale possiamo fare congetture, tuttavia esiste e forse conta anche di più la bellezza realizzata.
martedì 6 ottobre 2015
Wu Ming contro Saviano
Cosa c'è che non va in Gomorra? Nel libro c'è un "io" ondivago, a volte è Saviano, altre volte altri. le acque si confondono e s'intorbidano. Saviano viaggia in motorino ed è ovunque, testimone di tutto e connettore di tutte le storie in un apoteosi di protagonismo che finisce per oscurare il soggetto. il suo libro non è un reportage e la colpa principale dell autore è di averlo presentato come tale accodandosi all operazione mediatica predisposta per il lancio, la scorta e la vita reclusa che ne è seguita ha fatto il resto.
Pascale contro Saviano
Cosa c'è che non va in Gomorra? l'atmosfera di fiction e l'alternanza tra fatti reali e leggende metropolitane. non puoi farlo se intendi colpire la mafia, che di leggende metropolitane si nutre. se il tuo libro diventa ambiguo la mafia vince perchè la mafia vive di ambiguità.
RIASSUNTO Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
- l arte va finanziata? 2 partiti che nn riescono a capirsi. xchè?
- meglio sussidi diretti o indiretti? più possibilità di compromesso
- cultura liberale: il valore della diversità
- conflitto tra valore ec. e valore estetico: l esperto è un consumatore qlnq?
- l economista deve demistificare il critico x trattarlo come un consumatore qlqn, x qs è tanto odiato
- giudizio. meglio giudicare un epoca che un opera: guardare alla numerosità e alla varietà dei picchi.
- specializzazione e qualità spacchettata
- l economia nn muore mai x' è l unico approccio che consente facili comparazioni
- l estetico nn considera i costi opportunità l ec. nn considera valori diversi dalle preferenze
- il dogma della preferenza nn è condiviso da tutti. meglio rassegnarsi
- preferenze poco definite: punto debole dell economia
- occorre una teoria etica.. la ricchezza è solo una proxy x altri valori e nn sempre funziona
- economista: l arte sussidiata crea esternalità?... esteta: l arte sussidiata crea bellezza?
- ARGOMENTI PRO SUSSIDIO:
- 1 l argomento dello sviluppo: l arte attira il turismo e bla bla bla... vale x tutte le attività... moltiplicatore e esternalità sono concetti diversi... venezia e il valore della tradizione. argomento cassato
- 2 l argomento del "ci costa poco": a testa... argomento cassato
- 3 l argomento della decentralizzazione: il talento è nascosto quanto diffuso conviene si inneschi un processo decentrato x scoprirlo (hayek). i sussidi possono aiutare il mercato a decentrarsi
- 4 l argomento del prestigio: l orgoglio nazoonale è un esternalità dell arte... i simboli contano
- 4 sembre l argomento sotteso ai finanziamenti centrali: il pop crea + esternalità ma non viene sussidiato... i musei sono un altro segno... l arte fa anche molti danni
Xxxxx
- internet e la cultura: varietà e decentralizzazione
- ma internet minaccia il copyright
- copy... best=il governo compra (asta o prediction market) e le rende disponibili
- la legge del copy è necessariamente vaga e discrezionale... neanche i libertari sanno che pesci prendere
- come evolverà il copy? nella storia mai tanto copy come oggi
- tecnologia... il copy è facile da aggirare: chi protegge lavora con tecnologie fisse chi decripta col flusso tecnologico che progredisce... oggi la protezione ad oltranza del copy è uno spreco di risose
- fortunatamente la merce culturale ha un valore simbolico: uno vuole l originale x far parte del gruppo... i fornitori di cultura si concentreranno sul lato simbolico anzichè su quello sostanziale coperto dal copy... i libri esemplificano: gran parte dei libri comprati nn sono letti... comprare libri è un pò come votare... xchè prendersela tanto coi pirati e poco con le biblioteche? entrambe diffondono
- il mondo simbolico e quello sostanziale saranno sempre più separati: su internet reperiremo la sostanza
- si andrà verso il nn rubabile: eventi dal vivo esperienze uniche... un ritorno dell aurea a fini di profitto
- musica: x molti scaricare è difficile e la qualità nn è la stessa... xchè il prezzo del cd sale? ormai i consumatori elastici sono perduti
- musica: a soffrire saranno le major e quindi i musicisti privati dei loro investimenti: meno investimenti tecnologici ritorno alle radici registrata solo musica innovativa... scouting decentralizzato
- morale: internet abbatte i ricavi dell artista (copy) ma abbatte anche i costi (produzione pubblicità distribuzione)
- modello 1: musica gratis vs pubblicità... il business passa dalle major alle corporation
- modello 2: musica vs donazioni
- estetica... il copy indebolito sposterà l asse dalla cultura di massa a quella personalizzata (che avrà solo vantaggi visto che già nn vendeva)... anche se l originalità (l incontro tra tipi strani sarà più facile) e lo spontaneismo prevarranno su ciò che richiede preparazione anche scolastica (performance capital-intensive)
- efficienza economica... in cultura le vendite sono un indicatore povero della soddisfazione al netto dei simboli: il fan sperimenta... difficile ora rifilare fuffa... inoltre le major grazie alla rete ricostruiscono la domanda in modo più affidabile
- efficienza economica... difficile calcolarla xchè nn sappiamo bene cosa cerca l utente: xchè privilegia la musica recente?... evidentemente vuole vivere il qui ed ora insieme agli altri, vuole sentirsi protagonista... ciò significa che le musiche sono sostituibili tra loro e la musica è sostituibili... se se ne produce meno la cosa nn è un problema... il vecchio nn piace a chi si vuol differenziare ma il nuovo è reperibile ovunque... internet produce nuovo a volontà tagliando i tempi di creazione
- arte... le copie pirata nn hanno mai abbattuto i prezzi degli originali l aura domina
- cinema... i teatri si sono trasformati in luoghi di piacere... il dvd mantiene la sua aurea soffrono i noleggi... poichè il download è ancora faticoso bassi prezzi e alta qualità possono ancora sconfiggere i pirati
- costi del copy: ricordo che è una soluzione subottima poichè realizza un monopolio... la soluzione ideale è impraticabile
- alternativa al copy: licenze a pagamento x chi trasmette... i ricavi agli autori
Xxxxx
- consigli di policy
- la bellezza va scoperta o va conservata?
- proviamo a farci la stessa domanda pensando alla verità scientifica.
- se va scoperta meglio aprire molte fonti e decentralizzare il processo
- il sussidio indiretto (per esempio con agevolazione fiscale) è un buon compromesso tra purismo critico e purismo economico
- le decisioni culturali + importanti: internet copyright.
- il sussidio funziona quando il panorama è opaco e il divario tra èlites e massa è chiaro. in questo caso il paternalismo puo' anche avere un senso ma oggi qs condizioni nn ci sono
- concentrare i sussidi diretti: si evita la polverizzazione e si responsabilizza l'ente
- sussidiare anche i for profit se meritevoli
- sussidi e innovazione? affidati alla discrezionalità di un singolo responsabile
- paradosso della trasparenza eccessiva: nn giova ai funzionari delle belle arti devono agire in modo indipendente liberi da pressioni in una privacy garantita... la trasparenza fa temere i passi falsi e i passi falsi sono necessari nel processo di scoperta.
- Il giudizio estetico secondo Tyler Cowen in Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding. Vale di più l'Amleto o Re Lear?
Quante canzoni di Gershwin ci vogliono per fare una sinfonia di Prokofiev?
Anche chi professa l' oggettività dei valori estetici deve ammettere che c' è un problema di incomparabilità.
Forse, se proprio dobbiamo "misurare" ha più senso misurare la qualità di un' epoca storica piuttosto che raffrontare le singole opere.
Ma come?
La qualità media in questo ambito ha poco senso, meglio concentrarsi sui picchi.
Ma anche i picchi isolati possono trarre in inganno.
Propongo due criteri: 1) qualità estesa (esempio i primi cento picchi) e 2) varietà (picchi per genere). - la società commerciale specializza. lo spettatore nel suo ambito è molto pià colto del critico d'arte o dell'artista. la specializzazione allontana i punti di vista cosicché lo spettatore guarda l'opera da un'angolazione molto differente rispetto a quella del critico. in questo senso il suo contributo nel giudizio puo' essere prezioso poichè l'opera d'arte per quanto mantenga una sua peculiarità tecnica resta comunque un discorso sul mondo e sull'uomo mediante analogie generiche, cio' consente di approcciarla su versanti diversi alcuni dei quali particolarmente favorevoli allo spettatore più che al critico. anche questo rilievo mette in crisi il paternalismo classico
- la critica mantiene una sua autorevolezza per i prodotti dall'accesso difficile. oggi il critico gastronomico conta molto di più di quello cinematografico.
continua
Miseria della teologia vaticana
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-i.html
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-ii.html
Chi si prendesse la briga di consultare su Scimago la produzione scientifica di studiosi residenti in Vaticano, o con indirizzo vaticano, troverebbe lo sconfortante dato secondo cui dal 1996 al 2010 sono stati prodotti soltanto quattro papers. Ma questo, ovviamente, significa ben poco, perché molti studiosi attivi nelle università pontificie possono avere segnalato affiliazioni non vaticane, e non è un mistero che Scopus (su cui Scimago si basa) non indicizza pressoché alcuna rivista teologica o filosofica pubblicata dalle Università pontificie romane... Questa sarebbe già una utile informazione sulla qualità delle riviste pubblicate. Ma forse è meglio non infierire.
http://www.campariedemaistre.com/2012/06/miseria-della-teologia-parte-ii.html
Chi si prendesse la briga di consultare su Scimago la produzione scientifica di studiosi residenti in Vaticano, o con indirizzo vaticano, troverebbe lo sconfortante dato secondo cui dal 1996 al 2010 sono stati prodotti soltanto quattro papers. Ma questo, ovviamente, significa ben poco, perché molti studiosi attivi nelle università pontificie possono avere segnalato affiliazioni non vaticane, e non è un mistero che Scopus (su cui Scimago si basa) non indicizza pressoché alcuna rivista teologica o filosofica pubblicata dalle Università pontificie romane... Questa sarebbe già una utile informazione sulla qualità delle riviste pubblicate. Ma forse è meglio non infierire.
RIASSUNTO In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
- La celebrità rimpiazza oggi l' eroismo di ieri ma sono in molti a lamentarsi del degrado della cultura che questa dinamica favorisce.
- Ci si concentra solo sui costi di un simile cambiamento: il degrado. Ma i benefici? A volte l'eroismo o per lo meno la sua ricerca era fonte di guai, di violenza diffusa. meglio competere sul mercato che in guerra
- Problemi di filtro: la fama ci orienta almeno all inizio. E' una bussola utile anche a chi vuole fuggire certi prodotti.
- La fama ci coordina dandoci un comune argomento di discussione
- Non esiste solo la fama assoluta ma anche quella relativa, cosicché uno puo' lamentarsi della fama assoluta ma puoi trarre i benefici di cui sopra dalla fama relativa
- Problemi di status: le nicchie della celebrità sono molte. Il libro dei record è un tomo immenso e anche mia nonna puo' trovare una specialità in cui primeggiare e appagare il proprio status. La varietà è incentivata dalla molteplice scala dei valori: se ci fosse un solo record da battere migliaia di recordmen resterebbero a casa frustrati
- Se merito e fama nn fossero separati nn avremmo varietà e le frustrazioni si moltiplicherebbero...
- Le forze commerciali forse non educano ma rintracciano i gusti reali delle persone meglio di molti critici.
- La celebrità innesca anche un rito di coordinamento che instaura relazioni (giù i costi di comunicazione)
- La celebrità offre opportunità di giudizio estetico anche agli esclusi. Spesso la celebrità offre esperienze estetiche anche a chi non ne avrebbe mai avute.
- La celebrità offre ampie garanzie ai prodotti che sponsorizza: il suo patrimonio reputazionale è immenso
- Un mondo costruito sulla fama lascia molte vie di fuga ai fan rispetto al mondo costruito sul merito oggettivo. Tutto cio' è consolatorio.
- C'è manipolazione delle menti? Difficile in un mondo dove i medium sono tanti: il medium modella il messaggio ma spesso è il messaggiato che sceglie il medium
- Con il metodo della sottoscrizione costruisci la tua cultura
continua
In praise of commercial culture di Tyler Cowen - i tre doni della cultura commerciale
In praise of commercial culture di Tyler Cowen - i tre doni della cultura commerciale
- smussa le astrusità dell'avanguadia
- alimenta la diversità (il commercio richiede diversità)
- alimenta il rinnovamento (il commercio richiede il rinnovamento)
continua
Varo di una nuova etichetta: "new religion"
- cibo
- riciclaggio
- jogging e fitness
L'esperimento naurale
In USA i crimini sono crollati. A chi i meriti? Un candidato plausibile: il PM dalla manetta facile.
Link uno: la carcerazione di massa e il crollo dei crimini: https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/
Link due: la carcerazione di massa e i PM dalla manetta facile: http://www.slate.com/articles/news_and_politics/crime/2015/02/mass_incarceration_a_provocative_new_theory_for_why_so_many_americans_are.single.html
Link uno: la carcerazione di massa e il crollo dei crimini: https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/
Link due: la carcerazione di massa e i PM dalla manetta facile: http://www.slate.com/articles/news_and_politics/crime/2015/02/mass_incarceration_a_provocative_new_theory_for_why_so_many_americans_are.single.html
More guns less crime - John Lott
More guns less crime - John Lott
- Tesi dello studio empirico: dopo il passaggio di leggi liberali sulle armi il crimine crolla.
- Critica: le conclusioni dipendono da quale intervallo di tempo consideri dopo la promulgazione. Se accorciamo i risultati svaniscono
- Risposta: l effetto deterrenza nn può essere immediato, i criminali non calcolano a tavolino ma si avvalgono dell'esperienza
- Critica: di solito qs leggi vengono passate in un pacchetto di misure
- Vero ma il controllo dettagliato città/città contea/contea stato/stato neutralizza l'effetto mix. E cmq in molti casi la scrematura è stata fatta mantenendo le conclusioniinalterate
- Critica: altre proxy - es la vendita di giornali - danno esiti diversi.
- Risposta: la deterrenza spiega i suoi effetti soprattutto se non solo attraverso la legge, che è un atto pubblico.
- Obiezione: esiste uno spillover: liberalizzi qui e i guai accadono là.
- Risposta: non puo' essere una regola generale, se il campione è adeguato l'effetto è neutralizzato. L'evidenza degli spillover è anedottica.
- imho: la materia è complessa e isolare le variabili impossibile ma una cosa è certa: se le conclusioni fossero state "socialmente desiderabili" il dettaglio delle critiche non sarebbe di certo stato quello noto.
- altro problema: la variazione di morti per arma da fuoco al diffondersi di armi da fuoco. sembra esistere una correlazione negativa (analisi statale) se escludiamo gli omicidi nonché lo stato di waschington.
- https://www.facebook.com/ymaltsev/posts/10207310750864817 ****** https://www.washingtonpost.com/news/volokh-conspiracy/wp/2015/10/06/zero-correlation-between-state-homicide-rate-and-state-gun-laws/
continua
La Grecia inventata
http://www.theonion.com/article/historians-admit-to-inventing-ancient-greeks-18209
The Reign of Recycling di JOHN TIERNEY + The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg
The Reign of Recycling di JOHN TIERNEY
- domanda: il r. aiuta la comunità e migliora l ambiente in cui viviamo ?...
- in una fase iniziale il r. era costoso e sprecone. tuttavia si pensava che quella fosse una fase transitoria. oggi a 20 dagli inizi cosa possiamo dire?...
- risposta: nn si vedono miglioramenti nè da un punto di vista ambientale nè da un punto di vista economico...
- ancora oggi per il comune è più conveniente mandare in discarica che riciclare....
- il crollo nei prezzi delle materie prime dovuto al petrolio penalizza il riciclaggio...
- la voglia di riciclare stagna. presso gli utenti più che presso gli amministratori...
- dinamica: più il riciclaggio si raffina più crescono i costi e calano i benefici ambientali..
- retorica: il riciclaggio è un bene in sè. dall asilo l indottrinamento è martellante....
- es: se prima di riciclare una bottiglia la lavi il bilancio netto di anidride carbonica diventa negativo. e l epa raccomanda il lavaggio...
- calcoli dell epa: nn ha senso riciclare più del 25% dei rifiuti...
- può aver senso riciclare alcuni cartoni e alcuni metalli ma andare oltre ha poco senso. men che meno l umido...
- manca spazio x le discariche? 1000 anni di rifiuti usa stanno nell'1% del territorio adibito a pascolo. si tratta oltretutto di spazi riutilizzabili. open usa di tennis...
- problemi nimby? no. le comunità rurali sono ben felici di arrotondare...
- le discariche moderne nn inquinano: il metano è catturato e riutilizzato...
- inceneritori? sono la soluzione preferita in nord europa e giappone. figuriamoci....
- il riciclaggio inquina: flotte di camion e operazioni di decompostaggio con i loro odori nauseabondi...
- meno bisogno di costruire nuovi prodotti meno lavoro. molte comunità soffrono...
- e il risparmio di co2? più del 90% deriva solo dai cartoni e da certi metalli tipo alluminio. il rimanente compensa appena i fattori inquinanti che produce...
- quanto costa riciclare? molto. di sicuro con quella somma si possono fare moltissime cose più utili x l ambiente...
- economia: il costo del lavoro aumenta quello delle materie diminuisce. 2 trend negativi x il riciclatore....
- il pericolo maggiore: la sete degli amministratori che vogliono riciclare materie di valore sempre più basso...
- conclusione: molto meglio x tutti tassare la co2 della spazzatura diretta in discarica (o,in presenza di una carbon tax, rimborsare chi ricicla. di certo aumenterebbe di molto raggiungendo l ottimo. la cosa migliore è dare un premio a chi ricicla lattine e carta...
- xchè c è resistenza? la gente vuol sentirsi virtuosa. ha così poche possibilitá senza una religione
continua
The Political Economy of Recycling Michael C. Munger Edwar Melissa Walsh Innes Steven E. Landsburg
- Munger: zero waste è una politica irrazionale. anche quando l obiettivo primario è l ambiente...
- hume: r. può essere efficiente se inserito in un mix. pagare la monnezza è una buona soluzione...
- innes: responsabilizzare il produttore...
- landsburg: nn facciamo di r. una questione moralistica. l unica morale è quella che rispetta i prezzi. le altre corrompono ma soprattutto instupidiscono
continua
lunedì 5 ottobre 2015
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine broken window
- teoria broken window: i piccoli crimini creano un circolo vizioso. colpiamoli duramente....
- la tbw fu applicata a ny negli anni 90 con grande successo ma anche altri fattori erano cambiati: in primis il numero di polizziotti e di incarcerati. l evidenza tbw è mista
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't John R. Lott - crimine, razza età
- il tipico criminale violento: maschio ventenne nero. e se la popolazione usa avesse ora meno giovani e meno neri?...
- nel complesso nn sta qui la spiegazione del calo dei crimini usa: l invecchiamento della popolazione è compensato nel xiodo cruciale dall aumento di afro amrricani
continua
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di John R. Lott - crimini e pistole
Freedomnomics: Why the Free Market Works and Other Half-baked Theories Don't di John R. Lott - crimini e pistole
- usa: nel 2004 spira un importante bando alle armi ma gli omicidi continuano a diminuire tra le grida d allarme degli attivisti....
- altro provvedimento importante: il brady act. nessuna conseguenza sul tasso degli omicidi...
- il problema con il proibizionismo? che ubbidiscono solo i cittadini modello nn i criminali. un pò come con le droghe o l alcol
continua
4 Freakonomics Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE
Freakonomics Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - CRIMINI E PISTOLE
- teoria anti gun: senza pistole chi è più debole si rassegna senza spargimenti di sangue...
- pro gun: se tutti sono armati: meno ingiustizie e nn più sangue. perchè mai i forti dovrebbero vantare le loro pretese?...
- gli usa hanno un tasso di omicidi elevatissimo. le pistole contano? e la svizzera? sono più armati e più sicuri. xchè?...
- brady act: un fallimento. ragioni: il mercato nero prospero compensa i divieti....
- chicago e wachington città gun free ma anche i fanalini di coda nella diminuzione dei crimini...
- gun buyback: dove ha avuto successo il crimine nn è diminuito...
- c è l iopotesi opposta: more gun less crime. nn sembrano replicabili gli studi di lott
- conclusione: l ipotesi del bando non sembra spiegare il crollo della criminalità negli usa durante gli anni 90
continua
The Reign of Recycling
The Reign of Recycling - The New York Times:
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Inutile e costoso: un ottimo candidato per la disobbedienza civile.
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Inutile e costoso: un ottimo candidato per la disobbedienza civile.
A Critique of Mazzucato’s Entrepreneurial State DI Alberto Mingardi
A Critique of Mazzucato’s Entrepreneurial State DI Alberto Mingardi
- tesi di m.: la politica industriale è il fattore fondamentale x l innovazione. i privati si aggregano....
- m. cita casi in cui le conseguenze benefiche sono non intenzionali....
- i due problemi di m.: 1 nn considera lo spiazzamento in un sistema di scarse risorse 2 nn dà valore al ruolo della domanda...
- m. si concentra sugli usa. ma se la sua tesi centrale tenesse dovrebbe essere ancora più vera x l europa dove i governi pesano ancor di più. il che non sembra.
- m. sulla crisi: è reale la finanza nn c entra. manca innovazione. perchè? xchè manca lo stato...
- curioso.per m. il governo che corregge i fallimenti di mercato è lo stato minimo teorizzato dalla publi choice...
- lo stato è importante x innovare? x m. la risposta è davanti ai ns occhi. basta vedere ferrovie farmaci nanotecnologie e soprattutto la mitica internet...
- ferrovie: chiaro il ruolo preponderante del privato nell innovazione pura. lo stato nazionalizza e crea grandi progetti...
- problema di m.: esamina solo un xiodo in cui la spesa governativa è esplosa ovunque: difficile pensare che in qlc modo nn incocci con l innovazione. più difficile capire il ruolo giocato....
- l ottocento nn è stato forse innovativo? direi anche più del novecento. e il xiodo della riv. ind.? quello è un culmine. un epoca aurea con lo stato minimo. strano...
- l onere di m.: provare che l i. è frutto di un progetto governativo consapevole...
- internet: i finanziamenti governativi erano essenzialmente spesa militare. nn sembra che i. abbia molto a che fare com la guerra. i. fu un esternalità positiva di certi sforzi di ricerca....
- università: m. le assimila al governo ma le u. americane sono quel che sono x l ambiente competitivo in cui operano e x l adeguamento al mondo del lavoro...
- la spesa governativa impiegata in un progetto è ben diversa da un fondo governativo conteso in un ambiente competitivo...
- la m. tipo: siccome lo studente che escogitò il touchscreen studiava in un univ. statale allora l i phone è il frutto della politica industriale governativa. c è qlcs xhe nn va...
- farmaceutica usa: molti stimoli ricevuti sono identici in altri paesi. chiediamoci xchè funzionano negli usa e meno altrove...
- m. esalta il giappone anni 70 e il suo recupero sugli usa. motivo? l investimento governativo in RD. ma l urss investiva di più così come il giappone stagnante degli anni novanta...
- l urss ilvestiva tutto nel settore spaziale. il giappone in tanti settori. xchè? semplice: il giappone aveva industrie private attente alla domanda e quelle andavano finansiate. in urss il governo creava anche le entità da finanziare...
- la m. implicita: l inintenzionalità conta più dell imtenzionalità. ma qs è assurdo. certo chi compie un azione cambia tutti gli stati futuri dell universo ma nn è nè colpevole nè meritevole del bene e del male che qs stati producono...
- il ruolo dell imprenditore: sfruttare le conseguenze nn intenzionali. la spesa governativa in molti casi nn è stata altro che un fattore ambientale ben sfruttato. in quanto tale difficile attribuirgli meriti di sorta. sarebbe come attribuire al petrolio i meriti dello sviluppo...
- le mele che cadono dagli alberi sono fattore di sviluppo innovativo?…
- m. scambia i fattori ambientali con le cause. ricorda quel tifoso che x negare un rigore guarda al fallo nn fischiato a metà campo un quarto d'ora prima. certo: la catena causale sarebbe stata ben diversa ma quel fallo di per sè non ha nè meriti nè colpe su quanto accaduto...
- xchè l america è stata scoperta da Colombo e nn dai vichinghi che ci sono arrivati ben prima?…
- lo stato è un cattivo imprenditore nn xchè manca di genio ma xchè manca di dinamismo nn incontra la domanda lasciando inerti le sue trovate. se opera in un ambiente in cui poi c è qlcn che le valorizza allora rischiamo di nn vedere la sua improduttività e m. a quanto pare fa di tutto x nn vederla...
- l imprenditore innovatore scopre nuovi bisogni prima che nuove tecnologie in qs senso lo stato nn è certo imprenditore..
- thiel: oggi l i. avviene nei bits e nn nelle cose xchè le cose sono troppo regolate...
- m. nn propone un modello. xchè lo stato dovrebbe essere un buon innovatore? come incentiva? come assume? testare un modello è molto più affidabile ma qui il modello manca...
- tesi m.: i. richiede tempo e xdite. il mercato nn può tollerare il tour de force. ma così come si può essere poco lungimiranti si può essere anche troppo lungimiranti passando di fallimento in fallimento creando delle voragini. e la cosa non è mera teoria. senonchè: ci sono errori fatti con le proprie risorse così come ci sono errori fatti con le risorse altrui. dove allignerà di più l opportunismo?…
- policy di m.: tassa e spendi in RD. ci si disinteressa dell impatto di qs tassazione supplettiva. a meno che si intenda sostituire il welfare state con un RD state ma qs è tuttaltro discorso che non penso piaccia a m.
- imho. internet e lo stato. Anche l'urss aveva "inventato" internet: There is a new and intriguing book out by Benjamin Peters called How Not to Network a Nation: The Uneasy History of the Soviet Internet, which outlines exactly what it claims to. Here is one introductory excerpt:In late September 1970, a year after the ARPANET went online, the Soviet cyberneticist Viktor Glushkov boarded a train from Kiev to Moscow to attend what proved to be a fateful meeting for the future of what we might call the Soviet Internet. On the windy morning of October 1, 1970, he met with members of the Politburo, the governing body of the Soviet state, around the long rectangular table on a red carpet in Stalin’s former office in the Kremlin. The Politburo convened that day to hear Glushkov’s proposal and decide whether to build a massive nationwide computer network for citizen use — or what Glushkov called the All-State Automated System (OGAS, obshche-gosudarstvennyi avtomatizirovannaya system), the most ambitious computer network of its kind in the world at the time. OGAS was to connect tens of thousands of computer centers and to manage and optimize in real time the communications between hundreds of thousands of workers, factory managers, and regional and national administrators. The purpose of the OGAS Project was simple to state and grandiose to imagine: Glushkov sought to network and automatically manage the nation’s struggling command economy.They failed! The author blames this not on backward technology, but rather “entrenched bureaucratic corruption and conflicts of interest at the heart of the system…”Anyone interested in the history of the internet, comparative systems, or the history of the Soviet Union should read this book.
continua
Omicidi e pistole
sul tasso degli omicidi gli usa sfigurano con l'europa occidentale ma fanno bene rispetto agli altri paesi americani.
premesso che reddito e tasso degli omicidi non sembrano correlati (nell'africa povera ci sono molto più omicidi che nell'asia povera), a questo punto sarebbe interessante sapere il tasso degli omicidi usa disaggregato razzialmente.
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate
premesso che reddito e tasso degli omicidi non sembrano correlati (nell'africa povera ci sono molto più omicidi che nell'asia povera), a questo punto sarebbe interessante sapere il tasso degli omicidi usa disaggregato razzialmente.
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate
Cyclists! Why do they ride in the middle of the road?
Cyclists! Why do they ride in the middle of the road?:
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perchè i ciclisti viaggiano in mezzo alla carreggiata? perché ne hanno diritto. e anche perché è più sicuro.
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perchè i ciclisti viaggiano in mezzo alla carreggiata? perché ne hanno diritto. e anche perché è più sicuro.
4 Freakonomics di Steven D. Levitt, Stephen J. Dubner - crimine
Il crimine usa è collassato negli anni 90. Perché. Due cause plausibili: più polizia e più carcere. Una causa controversa: legalizzazione aborto.
The Freakonomics argument starts off very much like the argument I make in The Tipping Point. The startling decline in crime in major American cities in the mid-1990’s is a mystery. No one predicted it. Everyone thought that high crime rates were a permanent feature of urban life. And the standard arguments to explain why crime falls don’t seem to work in this case. Levitt and Dubner go through all the usual explanations for crime decreases—a booming economy, decline in the crack trade, innovative policing strategies, tougher gun laws, aging of the population—and find only two that they think really matter. Putting more police on the street, they say, which happened in major cities all over the country in the early 1990’s, was a major factor. So were the soaring numbers of young men put away in prison in that same period. But neither of those two factors, they argue, are sufficient to explain the full magnitude of the crime drop. There has to be something else—and their candidate for the missing explanation is the legalization of abortion.
The Freakonomics argument starts off very much like the argument I make in The Tipping Point. The startling decline in crime in major American cities in the mid-1990’s is a mystery. No one predicted it. Everyone thought that high crime rates were a permanent feature of urban life. And the standard arguments to explain why crime falls don’t seem to work in this case. Levitt and Dubner go through all the usual explanations for crime decreases—a booming economy, decline in the crack trade, innovative policing strategies, tougher gun laws, aging of the population—and find only two that they think really matter. Putting more police on the street, they say, which happened in major cities all over the country in the early 1990’s, was a major factor. So were the soaring numbers of young men put away in prison in that same period. But neither of those two factors, they argue, are sufficient to explain the full magnitude of the crime drop. There has to be something else—and their candidate for the missing explanation is the legalization of abortion.
domenica 4 ottobre 2015
Crimine e carcerati
https://www.aei.org/publication/keep-locking-em-up/ tesi: il carcere riduce la criminalità. Ricorda che il carcere facile è dovuto all orientamento dei pm
sabato 3 ottobre 2015
My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan
My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan
My Simplistic Theory of Left and Right
Bryan Caplan
- una teoria x distinguere destra e sinistra...
- teorie comuni: uguaglianza-diseguaglianza. tradizione-nuovismo. ricchi-poveri...
- proposta una distinzione psicologica: l uomo di sinistra -us- è antimercato. l uomo di destra -ud- è antisinistra.
- spiegato meglio: ud è più pronto ad accettare le leggi di natura - siamo diversi siamo diseguali c è una gerarchia. l'us è più propenso a correggere la natura con l intervento politico incurante della nirvana fallacy...
- nota: l ud è un impolitico. si occupa di politica solo x opporsi alla sinistra...
- nota: in un accezione allargata il mercato si identifica con la natura (tanto è vero che si parla di giungla)...
- tutto ciò nn ricorda thomas mann?
continua
Charles Murray sul welfare
Charles Murray sul welfare e i modelli semplicistici per testarlo
- la battaglia anni 70 sul welfare: chi lo accusava portava buon senso chi lo difendeva portava numeri...
- l accusa ai quantitativi: testate modelli caricaturali facendo ipotesi semplicistiche...
- il w. cambia i caratteri nn le decisioni...
- l esempio dei figli illegittimi. l Oregon introduce un sussidio x le mamme single. vediamo se in Oregon aumentano le mamme single. ma il meccanismo del degrado nn funziona così...
- uno: le preferenze dei soggetti sono discontinue: nn reagiscono all ultimo provvedimento ma quando il cumulo dei benefici supera una soglia...
- meglio considerare la consistenza dell intero welfare che il singolo fondo stanziato x le mamme single...
- l'azione corruttiva segue vie contorte. esempio: il welfare muta il ruolo maschile. col welfare i padri se la svignano a cuor leggero. lo status dei maschi nn è più legato al saper condurre una famiglia, a quello ci pensa w...
- circolarità: il w. esautora i padri le donne nn puntano più su di loro e loro si sentono sempre più inutili e irresponsabili
continua
Punti deboli del reddito minimo
Punti deboli del reddito minimo: 1) disincentiva il lavoro (meglio una negative income tax o scalaggio graduale in seguito a proposte rifiutate) e 2) non distingue tra poveri meritevoli e non meritevoli (meglio la filantropia privata).
venerdì 2 ottobre 2015
L'uomo che voleva essere felice
Alla fine cosa cerchiamo tutti? La felicità. Qual è la ricetta?
In molti l'hanno studiata, uno studio difficile, ambiguo, sfuggente. Per fortuna c'è una consolazione: in fondo sappiamo riconoscere con buona approssimazione quando siamo felici, e non è nemmeno poi così difficile riconoscere una persona felice. Forse che il mistero sia sopravvalutato?
Infatti, noi sappiamo molto sulla felicità, senonché le conclusioni di chi approfondisce sono imbarazzanti:
In molti l'hanno studiata, uno studio difficile, ambiguo, sfuggente. Per fortuna c'è una consolazione: in fondo sappiamo riconoscere con buona approssimazione quando siamo felici, e non è nemmeno poi così difficile riconoscere una persona felice. Forse che il mistero sia sopravvalutato?
Infatti, noi sappiamo molto sulla felicità, senonché le conclusioni di chi approfondisce sono imbarazzanti:
- la felicità è saldamente legata al possesso di solidi valori sentiti come reali,
- chi è sinceramente appassionato alla verità ben difficilmente sente di possederla in modo stabile e definitivo.
A nessuno sfugge il cortocircuito: l'appassionato ricercatore della verità non ha i requisiti per essere felice e la persona onestamente felice è nelle condizioni ideali per cessare di esserlo.
Sarà per questo che psicologi e compagnia bella sono restii a fornire ricette, neanche dopo aver speso una vita nel tentativo di scovarla. Sanno tutto sulla felicità ma mica si puo' presentare l'autoinganno come la soluzione dei nostri problemi.
I due punti di cui sopra ci pongono una contraddizione logica che però possiamo risolvere. Con la bacchetta magica? No, con il "tempo": noi non viviamo su un piano cartesiano ma nel tempo, il tempo ha la virtù di sciogliere le contraddizioni: una palla non puo' essere sia rossa che verde, sarebbe contraddittorio. Tuttavia, puo' essere prima rossa e poi verde. E' del tutto normale.
Cerchiamo allora i nostri valori, teniamoceli stretti, viviamoli fino in fondo credendoci. Poi andiamo serenamente incontro alla crisi, alla verifica razionale degli stessi, magari ad una dolorosa "ristrutturazione". Infine ricominciamo il ciclo.
La felicità non è una condizione permanente ma un onda che ci prende di volta in volta e ci solleva. Sistemiamo con cura il territorio intorno a noi per non perderci neanche un'onda, la vita ne riserva parecchie.
La felicità non è una condizione permanente ma un onda che ci prende di volta in volta e ci solleva. Sistemiamo con cura il territorio intorno a noi per non perderci neanche un'onda, la vita ne riserva parecchie.
Gross National Happiness: Why Happiness Matters for America - And How We Can Get More of It - Arthur C. Brooks
Gross National Happiness: Why Happiness Matters for America - And How We Can Get More of It - Arthur C. Brooks
- Religione e felicità: il legame è robusto...
- Il legame cessa se il dio in cui si crede è vendicativo...
- Il nesso? difficile stabilirlo. Certo che l'appartenere ad una comunità religiosa conta parecchio...
- Anche la soddisfazione per la propria condizione economica è favorita dalla fede...
- Le comunità praticante è mediamente superiore anche dal punto di vista della prosperità economica....
- I tuoi vicini vanno a messa? Le tue chance di prosperità aumentano
Xxxx
- Soldi e felicità. Il legame esiste ma è lasco
- altri fattori + importanti: fede e cultura
- adattamento edonico: vale in entrambi i sensi
- nn ci adattiamo ai piccoli e continui cambiamenti. l'esempio del pendolarismo
- è il successo e lo status che ci rendono felici. anche solo lo status relativo
- la spesa gov. nn ci rende felici: infonde un senso di dipendenza
- l insucceso e l indifferenza dannegiano la felicità: vale la pena di optare x il capitalismo dove il successo e la speranza sono possibili
Xxc
- la diseguaglianza nn sembra legata alla felicità, specie dove è possibile ritagliare la propria nicchia dove "lavora" l'adattamento edonico
- basta credere nella mobilità x essere felici ma nella mobilità senza spinte...
- la felicità deriva dal senso di successo e di controllo
- il lavoro come fonte di felicità. il cfr usa/ue è impietoso: si è più felici dove si lavora di più
Ccccxxx
- donare ci rende felici
- il dono aumenta la percezione del proprio status, che è molto connesso con la felicità
- se il gvt distribuisce la gente dona meno
Xxxx conclusioni
- senza valori la ricchezza può poco
- valori: famiglia generosità spiritualità fede libertà lavoro
- fede vs materialismo
- libertà vs pianificazione
- dignità vs mantenimento
- opportunità vs uguaglianza
- lavoro vs tempo libero
- generosità vs egoismo
- tradizione vs anonimia
- famiglia vs atomismo
- onore (dignità) vs crescita economica
continua
Bellezza paga (La): Tutti i vantaggi dell'essere attraenti di Daniel Hamermesh - affirmative action per i brutti
Bellezza paga (La): Tutti i vantaggi dell'essere attraenti di Daniel Hamermesh - affirmative action per i brutti
- Alan Greenspan discriminava esplicitamente in favore delle donne x trarre vantaggi sul mercato. È qs la via maestra, anche nel caso della bellezza.
- Razza, colore, religione, sesso.E poi anche età e disabilità. Perchè nn anche la bruttezza?…
- Chi danneggia la protezione dei brutti?…
- Le affirmative action hanno funzionato? Boh. Di certo nn in modo evidente....
- IMHO. Il vero mistero: ma xchè si pensa ad una tutela solo quando l'handicap si ripercuote in termini monetari? Che l'handicap abbia comunque un effetto spiacevole indipendentemente da questi effetti è chiaro a tutti. e allora? La risposta + plausibile: abbiamo bisogno di giustificare moralmente una predazione. La bellezza nn si può predare, il patrimonio sì quindi noi non sentiamo una spinta a compensare gli svantaggi del primo tipo.
continua
giovedì 1 ottobre 2015
Religion in the Public Sphere Kevin Vallier, Patrick J. Deneen, Maggie Garrett, Michael Shermer
Religion in the Public Sphere Kevin Vallier, Patrick J. Deneen, Maggie Garrett, Michael Shermer
- La soluzione proposta da KV: 1) nessuna chiesa ufficiale 2) piena partecipazione al discorso pubblico e alla difesa dei propri interessi. Per una Chiesa non è uno scandalo fare lobby
- Patrick Deneen: oggi il cristiano è sulla difensiva, rivendica semplicemente la sua libertà di esistere attaccata dal laicismo; in qs posizione ci sono elementi per un'alleanza oggettiva con i liberali.
- Maggie Garrett: i principi democratici e anti discriminatori vanno rispettati anche dalla Chiesa
- Michael Shemer: la religione dovrebbe ritirarsi dalla politica esattamente come ha fatto dalla scienza
***
- I libertari spesso confondono politica e stato, vedono l'intervento ecclesiastico in politica come negativo anche quando è di fatto un intervento di difesa che rinsalda i baluardi liberali.
- I libertari mancano di una teoria della laicità scadendo spesso nel laicismo
- Rethoric matters: x una cultura della libertà
- I conservatori vogliono leggi che favoriscano la loro religione, in questo senso aiutano la confusione e si dimostrano scorretti vs le altre religioni dimenticando che tutte hanno pari dignità
- D'altro canto per i progressisti il religioso va escluso dal dibattito perché rinuncia di fatto alla ragione.
- Di fatto il prog sostituisce l' ideologia laicista ad una religione. In Francia il fenomeno è apertamente rivendicato.
- CL: nella fede c è una ratio che può dialogare con tutti gli uomini
- Matrimonio omo: sbagliato sia proibirlo che imporlo.
- Obbligo di finanziare l' aborto: indifendibile
- la religione ci difende dalla statolatria: è con argomenti religiosi che chiediamo allo stati di nn ocvuparsi di matrimoni... è con argomenti religiosi chiediamo allo stato di nn finanziare l aborto
- Summa: x un liberale il problema nn è la religione ma la coercizione
??????
- KV è chiaro ma non pragmatico. Che fare quindi?
- Storia: x i liberali classici la società doveva fondarsi sui valori cristiani. Addirittura si chiedeva di nn tollerare gli atei
- Oggi i conservatori difendono solo il loro diritto ad esistere e a professare una religione sono passati i tempi in cui...
- Le lotte libertarie del cristiano: obiezione di coscienza sull' aborto, libertà di espressione antigay o contro la copertura santiaria per l'eterologa.
- Quel che di fatto sfugge a KV: oggi liberale = laicista
- Oggi le chiese sono di fatto un baluardo contro lo stato. La famiglia stessa lo è sempre stata del resto
- Ma il maggiore contributo della rel alla pol. nn è la difesa dallo stato quanto il costruire una vita possibile fuori dallo stato
- La libertà non è un dono dello stato ma precede lo stato
continua
La Bellezza paga: Tutti i vantaggi dell'essere attraenti - Daniel Hamermesh
La Bellezza paga: Tutti i vantaggi dell'essere attraenti - Daniel Hamermesh
- Tesi: esiste una relazione tra bellezza e reddito.
- Tema: perchè un economista deve occuparsi di bellezza?...
- Siamo ossessionati dalla bellezza: i tempi di toletta dell'americano medio. Un'ossessione universale e senza tempo...
- Susan Boyle: lo scandalo della bruttezza...
- Problema: la discriminazione dei brutti. Secondo molti è più acuta di quella razziale...
- Esiste una bellezza naturale e una artificiale (moda). Con la seconda ci distinguiamo dagli altri e ci affiliamo ad un gruppo.
- La bellezza è scarsa x definizione, altrimenti cesserebbe la sua funzione distintiva..
- La bellezza incide sul lavoro: salario e posto. Incide in positivo sulla redditività d'impresa, sulla politica dei governi...
- Cos'è la bellezza? Affrontiamo il tema empiricamente: quando concordiamo nel definire bella una xsona?...
- Limitiamoci al volto: è la bellezza che genera più conseguenze economiche...
- La bellezza può generare conseguenze solo se esistono canoni comuni...
- I canoni della bellezza sono quasi-universali con un favore verso i tratti occidentali. Ciò nn toglie che variazioni culturali esistano ancora, vedi le fat farm della Mauritania...
- Le differenze di valutazione registrate riguardano più la generosità di alcune culture che nn l'ordine finale. I cinesi per esempio fanno una gran fatica a collocare qlcn sotto la media...
- Le valutazioni della bellezza sono coerenti nel tempo...
- Donne e uomini sono mediamente belli uguali ma gli estremi sono occupati dalle donne...
- Se i valutatori sono bianchi si reagisce in modo più estremo sui bianchi a parità di media...
- I vecchi sono più brutti e nn di poco. Specie se sono donne. Anche qui a prescindere dalla cultura. La differenza xsiste anche se si chiede di tener conto dell'età. Perchè? Forse xchè accoppiamento fertile e bellezza sono interrelate...
- Altra legge: i brutti anatroccoli diventano brutte anatre...
- La bellezza si riconosce molto presto: già nell'infanzia...
- La simmetria facciale è fonte di bellezza...
- Cambiare la propria bellezza è molto difficile e costoso e il costo nn vale la candela in termini economici: difficile rimuovere le asimmetrie fondamentali. Qs nn vale solo x la chirurgia ma anche x vestiti e cosmesi. Ma gli effetti economici nn sono tutto...
- Difficile anche xdere la propria bellezza, giusto gli incidenti che ci sfigurano. Siamo sostanzialmente inscindibili da essa...
- IMHO: forse anche x qs che le diseguaglianze si qs punto generano al massimo un'invidia xsonale che nn si tramuta mai in senso d'ingiustizia collettivo. Non serve a nulla giustificare moralmente una predazione che nn può tecnicamente realizzarsi
- Gli effetti della b. sul salario sono minori x le donne (anche se la loro bellezza si nota di più)...
- La discriminazione in termini di bellezza pesa di più sugli uomini...
- Problema: nn è che le donne che lavorano sono più belle degli uomini? Possibile visto che la partecipazione resta inferiore
- Le aziende dove i dipendenti sono più belli sono più produttive. Tuttavia, esiste un unico studio che lo asserisce
continua
mercoledì 30 settembre 2015
Il Platonismo di Rawls
Quando Bolt vince le Olimpiadi e baca la medaglia d'oro tutti noi che guardiamo la TV pensiamo che se la sia davvero meritata. Sappiamo quanto conti il talento nel suo successo, eppure non riusciamo a declassarlo come uno dalla fortuna sfacciata. Eppure quando un filosofo politico come Rawls imposta tutto il suo sistema sulla "lotteria dei talenti" fa proprio questo. Perché una simile distanza tra il senso comune e un raffinato filosofo. Una risposta possibile: Rawls privilegia una concezione platonica dell'anima, il senso comune una concezione aristotelica. Per Platone le anime esistono a prescindere da qualsiasi forma assumano, di conseguenza la forma assunta diventa un'accidente (un colpo di fortuna o sfortuna). Poiché il talento innato è una delle forme assunte dall'anima di Bolt, è normale considerarlo un privilegiato dalla fortuna. Aristotele sponsoirizza invece la posizione immanentista: l'anima non esiste a prescindere dalla realtà ma emerge da essa identificandosi con la forma originaria del soggetto. Con una simile premessa il talento innato di Bolt è Bolt, equivale a Bolt, si identifica essenzialmente con Bolt, non è un accidente. In questo caso è assurdo dire che Bolt è fortunato per il semplice fatto che è metafisicamente inconcepibile l'alternativa di un Bolt sfortunato. La visione aristotelica dell'anima rende filosoficamente inconcepibile la filosofia politica di Rawls.
In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
- La celebrità rimpiazza oggi l' eroismo di ieri ma sono in molti a lamentarsi del degrado della cultura che questa dinamica favorisce.
- Ci si concentra solo sui costi di un simile cambiamento: il degrado. Ma i benefici? A volte l'eroismo o per lo meno la sua ricerca era fonte di guai, di violenza diffusa. meglio competere sul mercato che in guerra
- Problemi di filtro: la fama ci orienta almeno all inizio. E' una bussola utile anche a chi vuole fuggire certi prodotti.
- La fama ci coordina dandoci un comune argomento di discussione
- Non esiste solo la fama assoluta ma anche quella relativa, cosicché uno puo' lamentarsi della fama assoluta ma puoi trarre i benefici di cui sopra dalla fama relativa
- Problemi di status: le nicchie della celebrità sono molte. Il libro dei record è un tomo immenso e anche mia nonna puo' trovare una specialità in cui primeggiare e appagare il proprio status. La varietà è incentivata dalla molteplice scala dei valori: se ci fosse un solo record da battere migliaia di recordmen resterebbero a casa frustrati
- Se merito e fama nn fossero separati nn avremmo varietà e le frustrazioni si moltiplicherebbero...
- Le forze commerciali forse non educano ma rintracciano i gusti reali delle persone meglio di molti critici.
- La celebrità innesca anche un rito di coordinamento che instaura relazioni (giù i costi di comunicazione)
- La celebrità offre opportunità di giudizio estetico anche agli esclusi. Spesso la celebrità offre esperienze estetiche anche a chi non ne avrebbe mai avute.
- La celebrità offre ampie garanzie ai prodotti che sponsorizza: il suo patrimonio reputazionale è immenso
- Un mondo costruito sulla fama lascia molte vie di fuga ai fan rispetto al mondo costruito sul merito oggettivo. Tutto cio' è consolatorio.
- C'è manipolazione delle menti? Difficile in un mondo dove i medium sono tanti: il medium modella il messaggio ma spesso è il messaggiato che sceglie il medium
- Con il metodo della sottoscrizione costruisci la tua cultura
continua
The case against equality of opportunity di Dylan Matthwes
The case against equality of opportunity di Dylan Matthwes
- Uguaglianza di opportunità UO vs Uguaglianza sostanziale...
- Con UO avrai sempre gli "ultimi". Che fai? Te ne disinteressi? Il timore è che chi sponsorizza UO desideri anche US contribuendo alla fine a costruire uno stato totalitario...
- Se invece chi persegue UO si disinteresserà poi degli ultimi, allora UO potrebbe essere bollato come un ideale immorale...
- La reale UO è un incubo. Come posso pretendere che la giovane ereditiera parta alla pari col nrro del ghetto? Introduco abnormi tasse di successione?…
- Non è meglio migliorare la condizione degli ultimi piuttosto che assicurarsi che gli ultimi nn siano solo sfortunati? Il fattore fortuna del resto continuerà comunque ad agire incurante dei punti di partenza....
- Meglio una migliore aristocrazia o una plebe alleviata?
- UO potrebbe essere contrapposta anche a SO: sufficienti opportunità...
- L'incubo di UO: molte scelte morali si riflettono sulle opportunità date ai piccoli. Il che richiede l'adozione forzata di un'unica morale, di un'unica scuola e di un esproprio generalizzato della genitorialità...
- Ma direi che le scelte in generale determinano opportunità differenti. Ci viene richiesto di fondare il paese della scelta unica...
- Famiglia di musicisti e famiglia di programmatori. Se esiste una vocazione familiare il figlio dei musici avrà meno opportunità di lavoro, il che è un problema per chi sponsoriza UO. Soluzione: anche le vocazioni familiari e le relative scelte vanno corrette dall'esterno...
- Ci sono molti valori oltre l'uguaglianza e UO li colpisce sistematicamente e molto più severamente che US...
- UO richiede che le O future siano conosciute il che è impossibile a meno che si voglia costruire un mondo artificiale, e qui comincia l'incubo...
- Oggi che sappiamo l'importanza dei geni i sostenitori di UO sono in crisi: nella brain society i loro protetti o ce la fanno anche senza il loro aiuto o nn ce la faranno mai...
- UO vs basic income...
- Tanto rumore su UO e poi i numeri sulla mobilità sociale MS sono a dir poco deprimenti. Forse xchè l'obiettivo è troppo ambizioso. O no?...
- Tesi: nn abbiamo una misura attendibile della MS virtuosa e quindi di UO...
- In genere si misura MS calcolando la correlazione tra reddito della famiglia di provenienza e reddito dei figli dando per scontato che una correlazione debole sia virtuosa. Mqa una MS misurata in qs termini nn è sempre una buona notizia: c'è molta MS in una società dove la classe media collassa...
- Anche conteggiare la prob. di ascendere è una misura inutile: se tu sali magari è perché sei fermo ed altri scendono...
- Il modo migliore di misurare UO: identificare a naso i colli di bottiglia e vedere se nel tempo si sono allargati (es.: possedere un inglese fluente da parte di un immigrato). Ma anche qui: ognuno ha i suoi colli di bottiglia che dipendono dalle ambizioni personali...
- Occupiamoci degli ultimi: nn facilitiamo il liceo ma la vita ai drop out...
- UO nn è misurabile: concentriamoci su obiettivi misurabili: il reddito ecc
continua
martedì 29 settembre 2015
Markets without Limits: Moral Virtues and Commercial Interests di Jason F. Brennan, Peter Jaworsk - Il mercato corrompe la moralità delle persone
Markets without Limits: Moral Virtues and Commercial Interests di Jason F. Brennan, Peter Jaworsk - Il mercato corrompe la moralità delle persone
- The immoral preference objection: IPO..
- Il caso dei prediction market sulle strategie di guerra da utilizzare o sugli attacchi terroristici. Questi mercati mercificano vita e morte cosicchè sono essenzialmente immorali poichè corrompono il ns carattere...
- Se scommetto che un attacco terroristico avrà luogo domani io automaticamente desidero che qs avvenga poichè ho in palio una cifra di denaro. Qs desiderio è corruttivo di x sè...
- Prima notazione: siamo pieni di catastrofisti ma nn sembra che ci sia la tendenza a condannarli moralmente, anche se in palio hanno la loro credibilità. Al contrario, molto spesso abbiamo una certa considerazione morale di loro...
- Naturalmente si può rispondere che puntare dei soldi aumenta la ns corruzione ma lo si può fare solo ammettendo che la semplice previsione già corrompe...
- Facciamo il caso delle assicurazioni sulla vita. A lungo sono state accusate di mercificare la vita umana facendo corrispondere un prezzo alla morte. Se stipulo una munifica assicurazione sulla vita mia moglie vuole che io viva ma lo vuole un po' meno rispetto a che se io n l'avessi stipulata. In qs senso l'assicurazione corrompe mia moglie...
- Potremmo concludere che il mercato corrompe ma solo riguardo al valore strumentale delle vite. Mia moglie mi amerà come prima, anche se aumento la polizza. Distinguiamo tra valore strumentale e valore intrinseco...
- Considera un caso: un genio mi dice: "ti darò 40 euro e ucciderò la regina". Io rifiuto. Ciò nn toglie che potrei scommettere la stessa cifra con un amico sulla morte della regina...
- Sandel: vero ma per cifre più alte nn sarà così...
- Dan Airley: le xsone barano finchè riescono a giudicarsi comunque oneste. Ciò significa che più la somma è elevata più si è restii a barare...
- Ma se il denaro spesso non corrompe nemmeno chi potrebbe causare certi eventi, figuriamoci chi scommette senza avere un ruolo nelle cause...
- 1) il genio uccide e io ci guadagno 2) il genio uccide e io nn guadagno 3) il genio nn uccide e io nn guadagno. Ebbene, su un prediction market io preferisco 1 a 2 non 1 a 3....
- Dare un prezzo alla vita dei bimbi (che sono un costo netto xil genitore). Da qs tentativi si è giunti alla sacralità della loro vita. È lo sforzo di prezzare che ha condotto alla sacralità, prima, quando i figli lavoravano presto e producevano avevano il loro przzo finito. Non c'è iato tra prezzamento e sacralità
continua
Modafinal, Steroids, and Competition di David Friedman
Modafinal, Steroids, and Competition di David Friedman
- Perchè nn autorizziamo l'uso delle droghe negli sport?...
- Argomento consueto: perchè la competizione costringerebbe tutti ad assumerne: nessuno ci guadagnerebbe e tutti ci perderebbero...
- Obiezione: vero solo in competizioni "win take all". Altrove l'atleta fa un bilancio costi/benefici come qualsiasi lavoratore...
- Sul lavoro infatti già funziona così: posso decidere di lavorare meno ore guadagnando meno...
- Ma lo sport è una competizione WTA? La risposta dipende dai fan: cosa chiedete alla vostra squadra?
- L'errore di Orwell: "il problema della competizione è che qlcn vince"...
- Perchè condanniamo l'uso degli steroidi?…
- Perchè si rompono delle regole fissate...
- Perchè gli steroidi fanno male (argomento paternalista)...
- Perchè costringe tutti all'assunzione poiché conta la prestazione relativa e non quella assoluta. Vero in sport dove WTA...
- Nota che questa conclusione non è definitiva, infatti noi nn trattiamo così molti sport: nell'automobilismo c'è chi è più spericolato ma noi nn glielo impediamo con la scusa che costui spinge tutti alla spericolatezza.
continua
Dan Hamermesh Answers Your Questions About Beauty Pays
Dan Hamermesh Answers Your Questions About Beauty Pays
- La bellezza sta nel volto
- Resistervi è praticamente impossibile
- I belli sanno di esserlo e usano la loro bellezza
- La bellezza nn è correlata con altri tratti: né positivi nê negativi. Intelligenza compresa
- Gli standard di bellezza non sono cambiati così tanto, anche se spesso si pensa il contrario
- E se tutti diventassero + belli? boh
- Gli standard di bellezza sono accurati? la gente tende a concordare quindi si puo' rispondere affermativamente
conclusione
lunedì 28 settembre 2015
Macromemoir di Arnold Kling
Macromemoir di Arnold Kling
- Kling: la politica fiscale non funziona come tampone alle crisi: destruttura il sistema produttivo e si risolve in un double deep
- La crisi secondo Keynes (crisi di domanda): il sistema produttivo non sembra avere gravi falle, funziona, produce bene e a basso prezzo, tuttavia qualcosa (per esempio una bolla che scoppia) terrorizza i consumatori che non consumano ma accumulano
- La crisi per i neoclassici: il sistema produttivo non è più in grado di fronteggiare la domanda e deve riformarsi
- Posizione Market monetarism: la pf è sempre vanificata dall' offset di pm mentre pm non è mai compensata da pf
- Posizione di Friedman: la pf non funziona se xcepita come ciclica (ipotesi del reddito vitale). Poiché so che quello che ricevo in più oggi mi servirà anche domani (quando si chiuderanno i rubinetti), risparmio.
- Chicago: pf spiazza investimento privato (alza i tassi)
- X TL: pm è vanificata da tassi a zero, sotto non si puo' scendere
- K: la politica monetaria non funziona: V neutralizza M. Occorre PF (Kling "compra" la prima parte dell'argomento)
- Neoclassici: PF ha costi di inefficienza allocativa
- New K: accogliamo la critica neoclassica in uno scenario di prezzi rigidi. Quindi: nelle crisi di domanda osservare la gerarchia degli interventi
- MM: anche il keynesiano + ortodosso nn può negare all' infinito l' inefficacia di pm. L' inefficacia di pm segnala piuttosto problemi nell' offerta
- MM: ad ogni modo è giusto esista un mercato dove i keynesiani facciano soldi grazie alle loro conoscenze sull' irrazionalità a oltranza che vedono negli altri
- MM: lasciamo che lo dicano i mercati con i future sul PIL nominale
- MM: come fare l' easing?: penalizzare la liquidità (tasse o estrazione). oppure comprare valuta estera
- K: i salari sono rigidi, quindi l' aggiustamento deflattivo è impotente. Interpreta: la deflazione pone problemi di free riding
- Kling: ma x' sono rigidi? Il ruolo dell' informazione
- Origine delle crisi: innovazione + Minsky Moment. La crisi di domanda è solo un sintomo
- Cosa serve x prevenire? Nulla, bisogna rassegnarsi (o rinunciare all' innovazione)
- Cosa serve x reagire? Dinamismo e deregolamentazione (o regole pro business)
- L' errore della macroeconomia: modellare la funzione di produzione come se fosse istantanea. La produzione è qualcosa di complesso. Un processo che voinvolge un numero elevato di partecipanti. Non può essere istantanea!
- Lucas: la modellistica è vanificata dalle aspettative
- MM: la critica di lucas è vincente con crisi d' offerta ma esistono anche crisi di domanda. Insomma, è cruciale calcolare il corretto tasso di disoccupazione x sfuggire alla stagflazione
@@@@@@@@LA MIA POSIZIONE@@@@@@
- Ogni crisi ha una componente offertista e una componente si domanda
- La seconda si cura con MM (tNPIL target), la prima con SS (deregulation). Se ci sono vincoli esterni alla PM ricorrere alla gerarchia degli interventi
- Un MM (crisi di domanda) che prende sul serio SS (crisi di offerta): è la politica monetaria a portarci fuori dal guado (pm riproduce una deflazione del tasso quando il tasso nominale è a zero garantendo una costanza del tasso reale naturale).
- In caso di crisi di domanda pura osservare una gerarchia degli interventi (Mankiw) in modo da fronteggiare la critica neoclassica
- Destruttura anche meno l' apparato produttivo, secondo i dettami di SS.
- Ciò non toglie che occorra anche una POLITICA ANTICICLICA DELLE REGOLE che faciliti le ristrutturazioni
- Macroeconomia? Scienza o ideologia?
- Kling racconta la sua vicenda umana nelle più prestigiose università americane concludendo che l' ideologia ha trainato la scienza (da sinistra a destra)
- Lucas riconcilia macro e micro (eleganza riduzionista)
- Per Kling la crisi è un evento reale: si investe in capitale fisico ed umano. Quando il path è sbagliato scatta la crisi da ristrutturazione
- Solow: i prezzi sono rigidi e scatta la crisi. Ma perchè? Ipotesi Kling: problemi di informazione
- MarketMonetarism. Causa della crisi: politica monetaria troppo stretta prima della crisi
- NLT: servono stimoli (tassi reali troppo alti)
- MinskyIMoment: esiste un ciclo: stabilità poi euforia poi crisi
- Shumpeter: distruzione creativa
- MM: l' interesse nn indica la politica monetaria. Solo NPIL è affidabile.
- MM: 2/3 grandi banche possono anche fallire se la fed emette abbastanza moneta
- MM: causa? nn la crisi finanziaria ma la politica monetaria
- MM: e lo stimolo fiscale? Inutile: cambia la composizione dell' output. L' offset con la politica monetaria è sempre possibile
- MM: lo stato della macro è buono: la Taylor rule è buona ma guarda al passato e reagisce a posteriori. Inoltre ti abbandona quando i tassi sono a zero. Senza dire che le previsioni inflazionistiche oggi sono precarie
- NLT: non c'è modo di rendere negativi i tassi: come immetti moneta? Devi comprare bond o beni, e quindi, nella sostanza, fare politica fiscale.
- MM: si può acquistare valuta estera svalutando la moneta nazionale. Oppure può tassare la liquidità penalizzando le riserve
- NLT: MM non funziona x', indipendentemente dai poteri della FED, le aspettative inflazionistiche saranno comunque basse. in condizioni di panico la velocità di circolazione neutralizzarà le immissioni di moneta
- M: NLT nn funziona, il moltiplicatore fiscale è zero poichè lo stimolo è compensato da politiche monetarie + restrittive di quel che sarebbero state (vedi Taylor rule)
- MIMO: il ciclo è tutto: la sicurezza stimola speculazioni sempre + spericolate
- SS: se RBC ipotizza un collasso periodico della produttività, SS ipotizza lo shock in un unico settore che impone la ristrutturazioni di sistema
- SS: anche l' imprenditore fronteggia un calculation problem (non solo il burocrate socialista)
- SS: il keynesiano è completamente disinteressato alla struttura, quindi le sue soluzioni sono problematiche
- SS: NPIL è molto difficile: butti denaro nel sistema e la velocità si adatta vanificando tutto. La FED conta sempre meno sui mercati finanziari Inoltre l' importante è la struttura. La Fed può magari creare aspettative iperinflattive con mosse shoc ma il fine tuning di npil è impossibile
- SS: come si formano le aspettative inflazionistiche? Mistero. probabilmente sono segmentate: fino a un certo livello i è trascurata, dopo (doppia cifra) tutto viene indicizzato e innesca l iperinflazione
- SS: ammetto che acquistare valuta estera creerebbe inflazione ma il fine tuning è una chimera
*****
- Dopo la crisi serve un nuovo modello di specializzazioni (psst). Keynes o Friedman aiutano ad affrontare il problema? direi di no specie il primo
- Le economie meno flessibili e + sindacalizzate soffrono di +: Giappone ed Europa sono fulgidi esempi
- Aspettative inflazionistiche: sono ancorate e discontinue. Spesso si autorealizzano e se sono basse grosse iniezioni di moneta sono compensate da V
- La funzione di produzione: quella classica è istantanea quella reale a stadi. Iniziando il primo stadio si prende un rischio poichè gusti e tecnologie possono cambiare. La recessione non spiegata dai neoclassici è essenzialmente dovuta dagli assunti sulla funzione produttiva. Un critico originale di questi assunti è stato Fischer Black.
- Gli austriaci semplificano riducendo tutto a tassi e lunghezza dei processi produttivi, tuttavia la loro intuizione è valida (c'è da riaggiustare parecchi parametri e il lavoro è lungo) anche se limitata.
- Le forze creatrici e distruttrici mal sincronizzate sono causa delle crisi, la bassa domanda è solo un sintomo non la causa.
- Come esiste un ciclo economico esiste anche un ciclo finanziario: gli intermediari fanno profitti cessando di essere solvibili ma quando la fiducia viene meno la valanga incombe e travolge l' economia reale
- Le intuizioni di Minsky sono preziose: tutti noi siamo intermediari che per effetto della crisi devono cambiarsi di posto; ma vanno allargate dal mondo della finanza al mondo produttivo, ovvero ad un mondo dove l'intercambiabilità è ancora meno sincronizzabile.
continua
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