lunedì 28 ottobre 2019

GODERE DI BUONA STAMPA

GODERE DI BUONA STAMPA
Oggi Draghi lascia tra gli applausi, il suo intervento monetario nel corso della crisi ha salvato l'Europa. Tutti glielo riconoscono e tributano i dovuti onori.
Che strano, altrettanto credibilmente si potrebbe ritenere che abbia agito in ritardo mettendo a repentaglio le sorti dell'Europa.
C'è gente che gode di buona stampa a prescindere. Come fa? Sarà che è parliamo di una persona molto preparata, e la cosa genera pregiudizi. Oppure è la pettinatura.
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PERCHE' IL CILE E' IN RIVOLTA?

PERCHE' IL CILE E' IN RIVOLTA?
Non riesco a capire, probabilmente si tratta del classico "malcontento dei viziati".
Il Cile è il paese più ricco del continente sudamericano.
Non solo, il reddito è cresciuto dal 1990 a ritmi sostenuti e la diseguaglianza è costantemente calata. L'aspettativa di vita è cresciuta stabilmente e la stampa è forse ancora più libera che nei paesi occidentali. La storia del Cile dopo Pinochet è una storia di successi: ricchezza in aumento, diseguaglianze in diminuzione, miglioramenti nella salute e nelle libertà civili. La ricetta neoliberista ha funzionato bene.
Eppure...
Per i dati ho fatto riferimento a un tweet di Noah Smith.






USA-UE

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_16e0e52e540:eba3a02:97b0c8f7
USA-UE
L'articolo dei due neo-Nobel è riassumibile così: in economia gli USA dovrebbero imitare la UE. Più tasse e più welfare (gli incentivi sono sopravvalutati).
Dubbio: ma l'UE è più povera degli USA. Ha un reddito medio pro-capite pari a quello del Mississippi (uno degli stati più poveri degli USA).
Perché?
La spiegazione degli incentivi gira a meraviglia ma la sinistra non vuole ricorrervi e le alternative che presenta non convincono molto.
NYTIMES.COM
On their own, markets can’t deliver outcomes that are just, acceptable — or even efficient.

PUBBLICARE PUBBLICARE PUBBLICARE.

PUBBLICARE PUBBLICARE PUBBLICARE.
Un'enorme quantità di ricerca viene sfornata oggi dall'accademia. Impossibile non pubblicare se ambisci ad una cattedra. Sarebbe interessante sapere l'utilità effettiva di questo sforzo immane, l'impressione è che sia minuscola.
In questo articolo Michael Huemer stima la situazione nel suo campo, quello della filosofia. Seicento lavori scientifici (libri e articoli) vengono prodotti ogni settimana solo in lingua inglese, il che significa oltre 30.000 all'anno. Non male, anche perché la filosofia non è la sola materia che produce ricerca, ce ne sono almeno un'ottantina. In questo caos è impossibile restare aggiornati, nemmeno per un professionista. In più si tratta di lavori iper-specializzati che si concentrano su questioni irrilevanti per il 99% dell'utenza. Nell'articolo di Huemer si fanno esempi esilaranti. E se l'interesse non è abbastanza disincentivato dalla quantità e dai contenuti, ci pensa lo stile oscuro, un vero succedaneo del Benadryl. Conoscete qualche ricercatore accademico che soffra di insonnia? Io no, e adesso so perché. Gli autori accademici dimostrano rigo dopo rigo di non essere interessati alla leggibilità dei loro lavori, probabilmente perché sanno già in anticipo che nessuno si impegnerà in questa impresa.
Ma il ricercatore non desiste, in fondo gode di molti privilegi: grazie alle sue pubblicazioni riceverà una cattedra, godrà di un anno sabbatico da dedicare alla scrittura, riceverà borse di studio, finanziamenti, compensi, premi. Il prestigio accademico dipende poi al 100% dalla ricerca.
Ma per stimare il valore della ricerca occorre compararla con i possibili sforzi alternativi. Queste migliaia di accademici non potrebbero spendersi per una causa più meritevole? Non potrebbero per esempio fare della filantropia? Salvare delle vite umane? In fondo si tratta dei nostri migliori cervelli, i più produttivi in circolazione, sono intelligenti, coscienziosi e gran lavoratori. Non è il caso di farli uscire da quell'isolamento autistico in cui giocano unicamente a misurarsi con i loro pari?
Poi, occorre stimare il valore marginale della ricerca. Si sentiva davvero il bisogno di un lavoro in più da aggiungere alla caterva che già ci sommerge?
L'enfasi su costo opportunità e costo marginale serve per dire che nessuno intende mettere in dubbio il valore della ricerca in sé, spesso è intellettualmente molto rigorosa, ma questo di per sé è irrilevante. I libri non sono come gli altri beni: se produco un'auto in più avremo una persona in più che andrà in auto anziché a piedi. Ma se produco un libro in più? Nei libri non c'è rivalità nel consumo. Prova a stilare la lista dei tuoi 500 libri favoriti. Che probabilità esiste che una ricerca accademica prodotta oggi entri nella tua lista? Direi che è siamo vicini allo zero.
Poi c'è il fatto che gran parte di queste ricerche sono false, basterebbe notare come si contraddicono tra loro. Cio' significa che piuttosto che espandere la conoscenza, la inquinano diffondendo falsità. Anche la maggior parte dei lavori scientifici è tecnicamente falsa, non mi soffermo sui motivi ma rinvio al lavoro John Ioannidis linkato nell'articolo e più volte ripreso su questa bacheca.
Molti lavori non sono falsi ma è come se lo fossero poiché con la loro pedanteria contribuiscono ad occultare i lavori validi e interessanti. Ogni articolo mediocre rende più difficile imbattersi in articoli realmente stimolanti.
Considerazioni del genere fanno pensare che il valore della ricerca prodotta sia piuttosto piccolo. Ma perché siamo in questa situazione? Sì certo, perché i governi finanziano le università (se no perché mai tutta questa massa di persone talentuose dovrebbe dedicarsi a scrivere male una miriade di cose che nessuno leggerà?). Ma la principale ragione è un'altra: il prestigio. Un' università che fa ricerca ad alto livello, per esempio, moltiplica le iscrizioni (e gli incassi). Purtroppo, il prestigio è un bene "posizionale", che induce uno sforzo a somma zero. Detto altrimenti: spreca risorse. In questo caso, una marea di risorse.
FAKENOUS.NET
Here’s the background for the title question. An enormous amount of research is being done by academics (myself included), in all manner of fields. This research is valued by the prestigious …

IL DILEMMA DELLA MANCIA. DARLA O NO?

IL DILEMMA DELLA MANCIA. DARLA O NO?
Argomenti pro
1) Ci consente di premiare il lavoro fatto bene.
2) Ci consente di redistribuire la ricchezza verso chi lavora sodo.
3) Ci consente di instaurare relazioni umane con il contatto visivo.
Argomenti contro
1) In pratica la correlazione tra entità delle mance e qualità del lavoro non esiste.
2) E' discriminante: i belli prendono di più, le donne prendono di più, gli uomini danno di più, i neri beccano meno, così come chi lavora in posti meno prestigiosi...
3) Favorisce la mentalità mafiosa (hai sempre il dubbio di essere in debito) e la mentalità aristocratica (lasci cadere dall'alto la tua elemosina).
Curiosità: ero decisamente "contro" ma dopo aver letto questo articolo "contro" sono un pochino più "pro".
NYTIMES.COM
(You should still generally leave 30 percent.)

PIANTARE ALBERI

PIANTARE ALBERI
Secondo Barron J. Orr bastano 300 miliardi di dollari per bloccare i gas serra presenti nell'atmosfera e stoppare il riscaldamento del pianeta per vent'anni.
Non sono tanti. E' giusto il PIL del Cile. Sono le spese militari sostenute in 60 giorni.
Non servirebbero a sviluppare una tecnologia green ma a comprare terra dove immagazzinare tutta la CO2 prodotta.
La terra in sé non manca, dei 2 miliardi di ettari abbandonati recentemente per cause varie, ne basterebbero 900 milioni. Si tratta di restituirli al pascolo, all'agricoltura, ma anche solo agli alberi. In questo modo sarebbe possibile convertire tutta la CO2 prodotta nel mondo in biomassa.
L'uso opportuno di fertilizzanti è la chiave per reintrodurre vegetazione nelle terre desertificate, le più adatte a questo scopo. Il Kenya è un paese esemplare in questo senso, il Costa Rica lo segue a ruota. E tu? Lo vuoi piantare almeno un albero? Fermati, smetti di dissipare le tue energie dietro l'astrusa raccolta differenziata e pianta un albero. Fai il tuo dovere!
Informazioni su questo sito web
TIME.COM
The solution would stabilize CO2 emissions for 15-20 years, they say

domenica 27 ottobre 2019

L'IMPERDONABILE

L'IMPERDONABILE
Nel 2018 ricorreva il 150esimo anniversario della nascita di Charles Maurras, ma la Francia ha deciso di non commemorarlo. E dico commemorare, non celebrare. Motivo: evitare il ritorno di un'icona fascista. Anche la pubblicazione della sua opera - nel mentre non si esita a riproporre le "ancora oggi feconde intuizioni" marxiane - è vissuta da molti come un'offesa.
Eppure parliamo di un intellettuale storicamente significativo, come giornalista politico, saggista e poeta. Ebbe grande influenza su gente del calibro di Charles Péguy, Marcel Proust, André Malraux. Ma anche Althusser, Lacan, Maritain, Pompidou e T.S. Eliot. Per quest'ultimo fu una sorta di Virgilio.
E il suo fascismo? Maurras non era fascista, diciamolo subito. Aveva una passione per Mussolini ma rigettava la teoria fascista e denunciava apertamente la bizzarra filosofia del Sangue e della Razza partorita da quel pericoloso soggetto che fu Hitler. Anzi, richiamò inascoltato la Francia al riarmo per fronteggiare la minaccia tedesca.
Sordo dalla nascita, profondeva tutte le sue energie per scrivere e leggere. Nella sua visione solo il nazionalismo - e non il repubblicanesimo - avrebbe potuto garantire l'indipendenza della Francia, per questo concepì il progetto dell' Action francaise.
E il suo razzismo? L'anti-semitismo era qualcosa che allora faceva capolino negli scritti dei maggiori intellettuali. Marx in primis. Maurras si accodò a quella vena. L'anti-semitismo nacque a sinistra per contagiare solo successivamente la destra. L'ebreo era concepito come il capitalista per eccellenza. Più tardì incarnò anche il tipo anti-patriottico. L'affare Dreyfus mise in scena le paure più profonde della destra: un ebreo che spiava per la Germania. In proposito Maurras scrisse: se è innocente deve essere fatto Gran Maresciallo di Francia. Appare chiaro che il suo anti-semitismo aveva ben poco a che vedere con la "purificazione della razza", anche se dopo la Shoah tutto si confuse.
E Vichy? Un suo errore fu l'appoggio a Vichy, sia a sinistra che a destra furono in molti a puntare le loro carte sul maresciallo Pétain, l' eroe di Verdun. Tuttavia, che la Germania fosse il nemico fu sempre ben chiaro a Maurras.
E il fanatismo religioso? Fu sempre un agnostico affascinato dal positivismo di Auguste Comte. Come Comte sentiva l'esigenza di dare al culto un posto centrale ma diversamente da Comte non gli sembrava il caso di inventarsene uno, quello tradizionale poteva assolvere benissimo al compito. Non adottò mai i pregiudizi anti-cristiani tipici della sinistra anti-clericale. Il suo movimento fu anche accusato da Bernanos di non avere una "vita interiore", altro che fanatismo. Diciamo che si limitò a strumentalizzare il cattolicesimo, finché papa Pio XI lo scomunicò alienandogli le simpatie dei molti supporter cattolici.
E la Rivoluzione? Viveva l'individualismo liberale come una minaccia per la società, come un tarlo insidioso in grado di eroderne le fondamenta. D'altro canto, l'individualismo era un'eredità della rivoluzione francese e occorreva quindi riabilitarlo in qualche modo cucinandolo e depotenziandolo in salsa socialisteggiante.
E l'assolutismo? Si spese per il classicismo contro il romanticismo. Considerava quest'ultimo un portato dell'individualismo più deleterio mentre il primo come una ricerca dell'ordine razionale delle cose. Il meglio di Atene e Roma doveva essere traslato nella Francia contemporanea. In questo senso il Grand Siècle costituiva un precedente a cui ispirarsi.
Nazionalismo. Contro l'anarchia internazionalista Maurras si appellò al suo esatto opposto: il nazionalismo integrale. Un modo per recuperare il meglio della tradizione passata. Anche la La chiesa, faceva notare, ha sempre supportato la nazione e la collaborazione tra le nazioni. La nazione non implica esaltazione della razza, la nazione francese, per esempio, è una federazione di razze differenti.
La Repubblica. E' intrinsecamente debole. Con la sua confusa centralizzazione indebolisce la periferia imbrigliando le province che perdono capacità di auto-governo e indebolisce poi anche se stessa con un Parlamento sempre diviso in coalizioni mutevoli e precarie.
Monarchia. E' la soluzione. Favorisce una forte politica estera che finisce per unire il popolo. Anche l'imperialismo, sotto una solida monarchia, è un'opzione praticabile con profitto. Al contrario, la politica estere della repubblica è costellata da indecisioni e fallimenti.
Intellettuali. La concezione di Maurras resta eminentemente intellettualistica, per essere abbracciata richiede di padroneggiare la storia, la politica e la filosofia.
L'eredità. Risiede essenzialmente in quattro movimenti politici: 1) i sostenitori di Vichy, che videro in quella mossa un modo per disfarsi della Repubblica. 2) I cristiani-democratici di Jacque Maritain, che proclamavano il primato dello spirito sulla politica. 3) I cristiani marxisti, che si richiamarono alla critica anti-borghese di Maurras. 4) I gollisti, che sulla scia di Maurras cercarono sempre un potenziamento dell'esecutivo.
Per me Nathan Pinkoski è convincente, il personaggio, con tutti i suoi errori, non mi sembra così orribile e degno del dimenticatoio. Anzi, mi sembra in grado di illuminare anche la nostra epoca, specie i movimenti cosiddetti "sovranisti". Ognuno legga e giudichi.
Informazioni su questo sito web
FIRSTTHINGS.COM
Every year, France’s Ministry of Culture publishes an official volume to commemorate major . . . .

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Il curioso titolo del libro di Steven Landsburg era ispirato da un lavoro del neo-Nobel Michael Kremer.
Le conclusioni sono piuttosto controintuitive: laddove il sesso è sfrenato, è anche più sicuro. Eppure, la logica sottostante è abbastanza semplice. Immaginate che in una società libertina prenda piede una campagna per l'astinenza. Le persone più attratte dall'appello saranno quelle già oggi più prudenti nei loro comportamenti sessuali. Cio' significa che, una volta uscita questa gente dalla piazza, avere un rapporto occasionale sarà molto più rischioso. Allo stesso modo, se in una società bigotta attecchisce un messaggio libertario, concedersi rapporti occasionali sarà più sicuro.

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