domenica 22 settembre 2024
Francesco = Salvini
Dio e il leviatano
consumismo
sabato 21 settembre 2024
religione come strategia riproduttiva
cos'è la cultura?
riforma del calcio
Riformare il calcio:
Fare in modo che le porte si allarghino man mano che ci si avvicina alla fine.
https://frankfuredi.substack.com/p/in-praise-of-courage
coraggio
La società femminilizzata
venerdì 20 settembre 2024
arte e ia
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come pregate? La funzione della preghiera
A me piace passeggiare meditando le cose di Dio. Ogni giorno faccio in modo di dedicare qualche minuto a questa pratica, basta anche solo la passeggiata con il mio cagnolino. Anche sulla passione per la montagna forse incide questa abitudine. Talvolta, se giungo alla meta senza fatica apparente, il merito è una meditazione particolarmente assorbente. Poi ci sono le preghiere più formali che nel mio caso hanno lo scopo di sospendere la vita e indurmi alla passività. Mi sono fatto l'idea che, ovviamente, possiamo agire bene o male ma di solito agiamo male, cosicché l'inazione diventa un valore da coltivare. Detto così, per quanto vero, suona provocatorio, lo so. Lo dico allora in modo più sfumato e meno radicale: la preghiera è il mio modo per "contare fino a 10". Quando ci capita qualcosa di rilevante l'impulso naturale è quello di agire immediatamente, lo sentiamo quasi come un dovere ma di solito è una iattura. Chi è in cerca di contro prove guardi alla politica: di fronte ad un problema, qualsiasi problema, quello che ci aspettiamo è che la politica si muova e ponga rimedio. Siccome il politico lo sa, si comporta di conseguenza e un decretino non lo nega mai a nessuno. Ma queste aspettative sono demoniache e l'azione a caldo per rispondere alle attese del pubblico pone quasi sempre le basi di problemi successivi ancor più gravi. Ma rinviare i problemi e risolverli è la stessa cosa, almeno per un politico che ha per orizzonte le prossime elezioni tra qualche mese. La preghiera, per me, ha quindi il ruolo di ritardare o azzerare l'azione sostituendosi alle sciagurate aspettative che mettono in moto lo sciagurato politico. E' il miglior vaccino contro il maledetto "action bias", direbbe lo psicologo. Muore una ragazza per mano di un tipo losco? Preghiamo, rimandiamo indagini e condanne. Alluvione? Preghiamo anziché sfamarci con spiegazioni semi-improvvisate. Riscaldamento globale? Preghiamo, anziché agire sulla base di schemini ideologici. Eccetara. Non vale per tutti ma vale per il 90% di noi, e le probbilità di essere nel 90% sono pari... al 90%! I Rosari, in questo senso, sono eccellenti. Ho amato molto anche l'esame di coscienza serale nel quale esercitare il cinismo su me stesso, ovvero scoprire le mie motivazioni ben nascoste dietro quelle più nobili. Poi c'è la mia preghiera preferita per contenuti, la Serenity Prayer: «Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.». Francamente, non ho mai incontrato un concentrato di saggezza valevole per tutti i campi della conoscenza che ho attraversato. [tra le altre cose, è la premessa ideale per l'elogio della passività di cui sopra].
infallibilità e common law
L'infallibilità sembra una qualificazione altamente problematica da coniugare con i valori del mondo liberale. Si potrebbe rispondere che infatti la Chiesa si oppone al mondo, almeno a questo mondo. Oppure si puo' osservare che il mondo moderno nasce intorno alla Common Law anglosassone, un sistema imperniato sull'infallibilità (sic) del precedente. Evidentemente, infallibilità e corretto dinamismo non sono del tutto incompatibili se è vero come è vero che il mondo anglosassone risulta più adattivo rispetto a quello continentale imperniato sul diritto civile. Il fatto è che il precedente non si ripete mai allo stesso modo ma sempre in un contesto mutato, cosicché la base di riferimento puo' essere ritoccata per adattarsi al nuovo caso concreto. Cio' impone un adattamento graduale, non una fissità perpetua. Il modello di riferimento è quello evolutivo e si contrappone al modello riformistico (i politici che fanno nuove leggi) tipico del diritto continentale. Questo concetti forse possono essere trasposti anche nel mondo della Chiesa vedendola come una realtà evolutiva e non come una realtà riformabile. Il loro punto di forza è che non si tratta solo di concetti ma di una realtà storica concreta che ha avuto esiti positivi, almeno in termini di efficienza della norma.
le guerre culturali non riguardano la cultura
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altezza e iq
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contro il sarcasmo
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il puzzle delle due culture. un dentativo di soluzione
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giovedì 19 settembre 2024
antifascismo di hitler
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come combattere il fumo
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definire e modellare
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martedì 17 settembre 2024
il mio ateismo
Per me essere ateo - la mia fase attuale - significa fondamentalmente dire addio alla filosofia e alla ragione in generale. Ci sono mille ragioni per non fidarsi della ragione, sta di fatto che oggi la considero un modo per giustificarsi o persuadere piuttosto che per conoscere. Faccio della Ragione il mio avvocato e il mio addetto stampa, nulla di più. La arruolo anche per per vincere le mie scommesse sul mondo (ma per passare all'incasso occorrono fatti verificabili da tutti con consenso unanime). In un certo senso questa posizione rende omaggio alla fede poiché afferma indirettamente che il retto esercizio della ragione sulle grandi questioni conduce alla fede, sensonché, personalmente, ritengo di aver accumulato troppe prove contro la ragione impiegata in casi del genere. Trovo che l'ateismo non presenti grandi inconvenienti. Non faccio fatica ad interpretare la fede nella storia in un quadro evoluzionistico come ad una strategia pro-sociale per facilitare il vero punto di forza dell'uomo: la cooperazione su vasta scala. Non faccio fatica a pensare alla fede personale in un quadro evoluzionistico come ad uno dei tanti autoinganni a cui ricorriamo per migliorare la nostra posizione. Non faccio fatica ad essere moralmente la persona che ero quando crdedevo (forse non credevo nel modo giusto?). Faccio fatica, semmai, ad interpretare le qualità del mondo che mi circonda (i suoni, i colori, le coscienze...) ma poiché spiegarle non mi serve a vincere alcuna scommessa le considero illusioni e cerco di godermele senza passare troppo tempo a giustificare la loro vivida presenza.
lunedì 16 settembre 2024
un'etica (positivista) per gli animali
Warning: commento provocatorio. Ad un freddo razionalista sembra abbastanza evidente che gli animali possano soffrire e che quindi l'uomo sia impegnato in un genocidio quotidiano che, complessivamente, fa impallidire quelli di Mao, Stalin e Hitler messi insieme. Cos'altro potrebbe dire? L'unico modo per uscirne è adottare un approccio positivo anziché normativo: vediamo come funziona la nostra natura ed evitiamo di combattere contro i mulini a vento. Propongo allora quella che mi sembra la descrizione più corretta dei nostri comportamenti morali: noi respingiamo sia le posizione dei "troppo cattivi" (in questo caso chi prende a calci il suo cane) che quella dei "troppo buoni" (in questo caso l'animal liberation front). I primi sono malvagi ( = credenze sbagliate), i secondi sono perversi ( = credenze di lusso). Condanniamo insomma non tanto i cattivi ma chi vuole distinguersi. In ambito morale prediligiamo una posizione mediana, magari medio-alta (ma nemmeno troppo alta). Puo' darsi che domani il contesto cambi e cambi anche la medietà - questo è relativismo, signori (o contestualismo?) - ma per ora condanniamo sulla base del contesto in cui siamo. Questa è una descrizione che rende ben conto dei fatti? Direi di sì: Gli animali sono pupazzi incapaci di soffrire? Buuuuu. Stiamo quindi assistendo a una Shoah? Buuuuu.